LA PAGINA DEI MEDIUM -Pag 1-
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rubrica saranno archiviati tutti gli articoli riguardanti
notizie, personaggi
della Medianità e comunicazioni dall'Oltre provenienti da tutto il mondo.
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DAI
MAESTRI DEL CERCHIO FIRENZE 77
(20/11/23) Uno degli insegnamenti su cui le nostre Guide richiamano spesso la nostra attenzione é quello di non identificare noi stessi con il nostro corpo fisico: infatti esso non é altro che un mezzo, un veicolo, un tramite della parte più vera e più importante di noi. Quella parte che risiede in altri piani di esistenza e che comanda al corpo fisico attraverso al cervello per le funzioni intellettive ed al cervelletto per quelle istintive. Per piani di esistenza non si deve intendere spazi diversamente ubicati nell'universo, ma differenti stati di materie più o meno sottili che. permeano tutto il creato; cosicché un piano si distingue dall'altro solo per la diversa densità della materia. Nell'universo impera la legge dell'analogia per cui, partendo dalla natura della materia del piano fisico, può essere facile capire la costituzione della materia degli altri piani. La scienza umana ci insegna che la materia fisica esiste in tre stadi di aggregazione molecolare o densità : solido, liquido, gassoso. I nostri Maestri ci dicono che esistono altri quattro stadi di aggregazione che interessano la materia a livello atomico e che hanno chiamato: eterico, super-eterico, sotto-atomico, atomico. Il termine "atomico" di queste definizioni é usato nel suo vero significato di indivisibile, ossia riguardante tutte quelle particelle che costituiscono l'atomo della scienza ancora in fase di studio. Sicché, per esempio, un elettrone che secondo la scienza é una particella sotto atomica, secondo le nostre Guide é ancora al di sopra del vero atomo (indivisibile) perché fa ancora parte del piano fisico. Infatti scomponendo la materia più sottile del piano fisico (la vera atomica) che é comune, alla base di tutti i differenti tipi di materia fisica si ha un altro tipo di materia conosciuto dalla nostra scienza come energia. Cioé l'insieme della materia del piano fisico é il risultato di innumerevoli aggregazioni di un'unica unità elementare. Questa unità elementare del piano fisico non é l'ultima in senso assoluto: é l'ultima del piano fisico. Oltre questa esistono altre sette densità e sottigliezze di materia di un altro piano di esistenza sconosciute all'uomo, che i nostri Maestri chiamano piano astrale. A sua volta l'ultima materia, la più sottile del piano astrale (quella unità elementare che aggregandosi dà luogo a tutte le differenti materie del piano astrale) non é l'ultima in senso assoluto. Oltre quella, esistono altre sette densità e sottigliezza di materia di un altro piano di esistenza, anche questo sconosciuto all'uomo, che é stato chiamato piano mentale. E così via per analogia, per il piano successivo chiamato piano akasico, oltre il quale esistono i piani spirituali nei quali ha dimora la parte reale dell'uomo: lo spirito. Come nel piano fisico l'uomo vive attraverso il suo corpo fisico, per ogni altro piano di esistenza ha un analogo veicolo. Nel piano astrale il corpo astrale che presiede alla sua vita di emozioni, sensazioni, desideri. Nel piano mentale il corpo mentale che dà all'uomo tutte le facoltà che sono proprie della mente. Nel piano akasico il corpo akasico, o coscienza, che riceve e trascrive, facendole diventare natura medesima dell'uomo, le realtà che l'uomo esistendo scopre ed acquisisce. Riferendosi a quanto detto all'inizio, cioé che l'uomo non é identificabile con il suo corpo fisico, é facile capire che alla morte del suo corpo fisico l'uomo non perisce, ma non avendo più un mezzo (veicolo) che gli permetta la vita nel piano fisico, trasferisce la propria consapevolezza nel piano astrale, quello immediatamente successivo, ove sperimenta una nuova fase della nuova esistenza. Una particolarità della materia del piano astrale rispetto a quella fisica é di plasmarsi sotto l'impulso del desiderio e delle emozioni: da questo si capisce che coloro che hanno basato la loro vita sulla ricerca di sensazioni o nel soddisfacimento di desideri animaleschi, trovano qui il loro inferno perché si creano, sotto i propri impulsi, immagini di cose ardentemente desiderate in vita e che non possono gustare senza il corpo fisico. Inoltre, più i vizi erano radicati in loro, più a lungo soggiorneranno in questo piano, con tutte le conseguenti limitazioni e sofferenze. Chi invece avrà avuto una vita equilibrata, non avendo desideri trascinanti, non si creerà qui simili miraggi ed il suo soggiorno durerà quel tanto che é necessario al naturale abbandono del corpo astrale. Coloro che lasciato il corpo fisico, hanno consapevolezza del mondo astrale, in questo loro nuovo stato possono percepire cosa accade nel piano fisico, ossia nel piano immediatamente più denso, ma non hanno la sia pur minima percezione degli altri piani più sottili, così come vivendo sulla terra non si ha idea del sussistere di altri piani di esistenza. Abbandonato il corpo astrale, evento analogo alla morte del corpo, l'individuo si desta nel piano mentale. Una particolarità del piano mentale é che la sua essenza si plasma sotto l'impulso del pensiero, come nel piano astrale la relativa essenza si plasmava sotto l'impulso del desiderio. In questa nuova dimensione l'individuo può appagare la sua sete di conoscenza, approfondendo gli studi che ha intrapreso in vita, potendo ottenere risposte definitive a quesiti che lo hanno assillato, ma non iniziando nuove esperienze, altrimenti la vita sul piano fisico non avrebbe più significato. E' facile capire come qui l'individuo non abbia più alcun desiderio grossolano, anche perché non ha più il veicolo adatto a rilevare una vita emotiva (corpo astrale) . La sua esistenza é prettamente di pensiero. Similmente a quanto accade negli altri piani di esistenza, anche nel piano mentale non abbiamo nessuna percezione di piani di esistenza più sottili. A suo tempo anche il corpo mentale viene abbandonato e l'individuo si trova spogliato di tutti i suoi veicoli più grossolani (fisico, astrale, mentale) e con il suo solo veicolo della coscienza o corpo akasico, quel veicolo che riceve e trascrive le realtà acquisite. Cioé il corpo akasico si costituisce con il succo che viene tratto dalle esperienze avute in vita. Si può allora avere il caso di un individuo il cui livello di coscienza non gli permette di avere un corpo akasico sufficientemente costituito, tanto da poter vivere consapevolmente nel piano akasico. In tal caso si cade in uno stato di inconsapevolezza chiamato "riposo dell'ego". Solo coloro nei quali la coscienza é sufficientemente costituita potranno godere di una lucida consapevolezza imperniata sui nobili sentimenti che la coscienza acquisita può dettare loro. A differenza di quanto avviene per i corpi più grossolani (fisico, astrale, mentale) il veicolo della coscienza non viene abbandonato nemmeno dopo il trapasso, ma rimane con le esperienze acquisite, fino al momento in cui l'individuo é pronto ad una nuova incarnazione. Si, le Guide ci insegnano che l'individuo é soggetto a molteplici incarnazioni in corpi capaci di esprimere l'evoluzione conseguita, allo scopo di conseguire evoluzione". Ad ogni nuova incarnazione si forma un nuovo corpo mentale, un nuovo corpo astrale, un nuovo corpo fisico, ma per il fatto che il corpo akasico é sempre lo stesso, questi corpi si sviluppano secondo direttrici che corrispondono a eredità di precedenti incarnazioni. In sostanza una stessa individualità con differenti personalità , sia maschili che femminili, una stessa individualità che comunica all'inconscio del nuovo essere il succo delle esperienze trascorse, si che in ogni incarnazione l'individuo amplia la propria coscienza e non torna mai indietro nell'evoluzione. La reincarnazione quindi ha lo scopo di formare per gradi la coscienza individuale: cioé l'individuo, in successive molteplici incarnazioni, con l'esperienze che ha nella vita, finisce con completare la sua coscienza. Col termine "coscienza" sono comprese tutti quei sentimenti che le Guide spirituali dell'umanità hanno indicato come ideali morali da raggiungere. (Senso del dovere, non violenza, amore al prossimo etc.). Per giungere a completare la coscienza individuale esiste un trinomio indissolubile: legge di evoluzione, legge di reincarnazione, legge di causa ed effetto (o legge karmica). La legge di causa e di effetto si esplica ogni qual volta l'individuo si pone contro il fine d'amore che sta alla base di tutto il creato, danneggiando in questo modo se stesso e gli altri. Così facendo l'individuo promuove una causa il cui effetto ricadrà su di lui con lo scopo di fargli capire l'errore commesso: questo avviene per tutte le attività dell'individuo, siano essi azioni, desideri od altro. In ciò i nostri Maestri ci insegnano a saper vedere l'aspetto di giustizia, ma anche di misericordia di Dio "in quanto nessuno mai é eternamente condannato, ma dalla giusta conseguenza delle proprie azioni ognuno impara e si santifica". C'é però da aggiungere che tutto é così perfettamente equilibrato ed armonico che anche quando questo equilibrio viene rotto, l'effetto di ciò é sfruttato per riequilibrare la situazione, in quanto non accadrà mai che qualcuno subisca ingiustamente un' azione. Ci sarà più facile illustrare questo concetto con un esempio: supponiamo che un uomo uccida un suo simile. Colui che uccide muove una causa il cui effetto lo porterà ad essere a sua volta ucciso, insegnandoli così che non si deve uccidere: ma non sarà mai che un individuo possa provocare un danno così grave qual'é il togliere la vita, senza che la creatura alla quale la vita é stata tolta, non dovesse subire quell'effetto. Ciò non toglie tuttavia "che la responsabilità di aver fatto soffrire un nostro fratello ricada su di noi, anche se questa sofferenza egli doveva patirla". Riepilogando: la legge di causa e di effetto (Karma) permette all'uomo di costituire la sua coscienza: la reincarnazione di avere innumerevoli esperienze fino a che la sua coscienza non sarà costituita, attuando così la legge di evoluzione. Da tutto ciò appare chiaro che "la vita dell'uomo non é un collaudo del suo spirito, ma una vera e propria nascita spirituale". Cosicché l'uomo non é provato per vedere se resiste alla lusinga del male, oppure per vedere se la sua fede é solida, ma ha delle esperienze affinché nasca spiritualmente. Ai fini di questa nascita non é quindi importante che l'uomo infranga consapevolmente o no, intenzionalmente o meno, liberamente o coercitivamente le leggi divine. In ogni caso subirà degli effetti, avrà delle esperienze che allargheranno la sua coscienza e ne determineranno la sua nascita spirituale. Nascita spirituale che non avviene solo attraverso al dolore: l'uomo ha a sua disposizione altri mezzi per allargare la sua coscienza. Può capire una verità anche attraverso il ragionamento, senza sperimentare direttamente e con dolore l'opposto. Cosicché "il dolore che l'uomo incontra non é il castigo per una colpa commessa, ma l'ultimo rimedio per fargli comprendere una verità ". Parlando della legge di evoluzione abbiamo accennato solo all'aspetto che riguarda l'uomo, cioé all'evoluzione dell'autocoscienza: ma questa legge riguarda invece tutto il creato (evoluzione della materia, della forma, dell'autocoscienza). Per meglio capire di che cosa si tratta, bisogna rifarsi da molto lontano e cominciare col dire che il termine "creato" per indicare tutto quanto esiste, non é esatto. Infatti non possiamo pensare a Dio come ad un essere umanizzato che guarda da lontano e con distacco la Sua opera, "che misura la Sua onnipotenza con la debolezza degli uomini". Pensare che Dio sia avulso dalla Sua opera, significa pensare ad un Dio che non contiene tutto quanto esiste, quindi ad un Dio incompleto. Dio, per essere tale, deve essere "eterno, perfetto, infinito, indivisibile, immutabile, costante, onnisciente, onnipossente, deve comprendere in Sé tutto quanto realmente é, esiste, é esistito, esisterà ..." perciò deve essere Assoluto. Una creazione dal "nulla" é un assurdo, in quanto il nulla nell'Assoluto che é il Tutto, non può esistere. Dunque non si deve parlare di "creazione", ossia Dio ha emanato da Sé stesso in Sé stesso tutte le cose". Come diversi pianeti costituiscono un sistema solare, più sistemi solari costituiscono un universo, così più universi formano un cosmo. Un cosmo corrisponde ad una emanazione, ma innumerevoli sono le emanazioni in Dio, ciascuna delle quali é costituita di divina sostanza. Le nostre Guide chiamano questa sostanza divina, di cui in definitiva é permeato tutto l'Assoluto, "spirito". Di conseguenza anche il nostro cosmo é formato di spirito, spirito che rimane alla radice di tutte le cose. Se il nostro lettore si ricorda come é stata spiegata la costituzione dei vari piani di esistenza, gli sarà facile capire come dai piani spirituali abbiano avuto origine, per successive aggregazioni di differenti unità elementari, le materie di cui sono composti i diversi piani di esistenza (akasico, mentale, astrale, fisico). Si é così accennato come nasce l'ambiente cosmico, che permette la nascita degli individui suoi abitatori. Intanto c'é da ricordare che l'individuo, o microcosmo, é analogo nella sua costituzione al macrocosmo e che alla radice del suo essere c'é lo spirito. Ossia é lo spirito che, ammantandosi delle materie dei vari piani di esistenza, origina nel piano fisico le innumerevoli forme di vita. La forma più semplice di vita é il processo di cristallizzazione: da questa, attraverso forme di vita che fanno parte del regno vegetale, a quelle che appartengono al regno animale fino all'uomo ed oltre, é la storia evolutiva dell'individuo, che in forza alla evoluzione della materia, della forma e dell'autocoscienza, nasce spiritualmente. Quindi, noi, come individui, proveniamo da molteplici incarnazioni nel regno minerale, vegetale, animale: incarnazioni che hanno avuto lo scopo di costituire, di formare, prima un corpo astrale e poi un corpo mentale. Ad esempio, l'alternarsi delle stagioni con i relativi fenomeni, stimola negli individui legati alle forme di vita nel regno vegetale, lo sviluppo del corpo astrale, attraverso le continue sensazioni che spingono le piante a ricercare, nei limiti delle loro possibilità , l'ambiente più adatto alla loro sopravvivenza, come l'umidità o la luce etc. Negli animali invece, in cui il corpo astrale é già formato, il piano messo in atto per procacciarsi il cibo, o per seguire gli impulsi dettati dall'istinto, sollecita lo sviluppo del corpo mentale. In definitiva, come si può capire, i passaggi dell'individuo nelle forme di vita in questi tre regni, servono a dargli, nelle successive esistenze come uomo, gli strumenti per lo sviluppo della coscienza. Quanto abbiamo accennato ci permette di fare delle considerazioni: ad esempio possiamo vedere come il bene ed il male siano fattori del tutto relativi all'individuo, potendo essere ciò che riteniamo male, come il dolore, l'aver subito una violenza etc., mezzi della nostra evoluzione. "Non v'é nulla che non abbia significato e che debba considerarsi un errore o una ingiustizia". Inoltre non ha importanza che l'uomo conosca esattamente qual'é il bene e qual'é il male per avere la responsabilità delle sue azioni. Le leggi cosmiche sono infrante sia che l'uomo le violi consapevolmente che inconsapevolmente, sia liberamente che nella costrizione. Si affaccia qui il problema del libero arbitrio che, con questa premessa, perde molta della sua importanza perché non si tratta di porre l'individuo libero fra il bene e il male per renderlo responsabile della sua scelta: si tratta di dargli quel tanto di libertà necessaria al suo sviluppo, ma non in misura tale che possa danneggiarsi. "La libertà dell'uomo é relativa e cresce proporzionatamente alla sua "evoluzione". Da questo nuovo concetto della vita, i doveri verso i nostri simili, insegnati dal Cristo, non risultano diminuiti, anzi. Nei confronti di noi stessi, aiutare il nostro prossimo, per quanto nobile sia, non é abbastanza. Noi dobbiamo conoscere ciò che si agita nel nostro intimo, capire la radice della nostra avidità , comprendere noi stessi per superare l'egoismo che fa di noi degli esseri in preda ad ogni impulso. Controllare il nostro atteggiamento esteriore per non danneggiare gli altri é lodevole, ma solo quando non esisterà più il senso di separatività fra noi e gli altri saremo sicuri di aver superato il nostro egoismo, saremo sicuri che il nostro atteggiamento esteriore corrisponde alla nostra natura interna. Finito di abbozzare questo generico schema in cui trovano posto concetti che, se ampliati, possono dare risposta a molti perché, una domanda rimane insoddisfatta: il perché del Tutto. Se questo significa perché Dio esiste, le nostre Guide ci rispondono che il quesito non ha senso. Dio é la prima causa, non può avere un perché, né essere conseguenza di altro. Diversamente Dio sarebbe quel perché. Se invece ci si domanda perché esiste l'emanato, la risposta che ci viene data é . Dio é Colui che E' ed esiste perché E' come E' . I cosmi quindi sono parte integrante di Lui stesso. Noi siamo conseguenza della Sua esistenza. ma non si deve vedere in ciò un freddo meccanismo: noi siamo Sue creature, partecipi della Sua natura. Se noi siamo Sue creature, questo é il momento in cui Lui ci crea, o più precisamente in cui noi esistiamo: ed il cosmo é il modo con cui si attua questa creazione o questa esistenza. Ma parlare di "momento" in Dio non ha senso; l'emanazione, che per noi ha un inizio ed una fine, é nell'Assoluto un atto che non conosce questa sequenza di tempo. Ogni attimo della emanazione e l'intero suo ciclo sono presenti nell'Assoluto. Se il cosmo fosse un libro in cui é narrata la storia della nostra esistenza dalla nascita alla maturità , Dio sarebbe (ci sia perdonata la banalità dell'esempio) la biblioteca che contiene questo libro, nella quale il libro esiste per la eternità senza tempo. Il libro, o il cosmo, rappresenta il modo in cui noi esistiamo in Lui e vi esistiamo non solo nella fase della nostra maturità , ma in tutte le fasi; e vi esistiamo nell'eternità del non tempo. (Per farci comprendere questo profondissimo concetto i nostri Maestri ci hanno dedicato moltissime sedute d'insegnamento che sono raccolte nel libro "OLTRE L'ILLUSIONE"). |
IL GRANDE MEDIUM ROBERTO SETTI (31-10-23) Non tutti conoscono la curiosa storia del medium Roberto Setti nato nel 1930 in via Lulli dove la sua famiglia viveva, divenendo personaggio di spicco nell’ambito dei fenomeni paranormali nel territorio fiorentino, con il suo "Cerchio Firenze 77". Va detto subito che il numero 77 aggiunto alle parole "Cerchio Firenze" non ha a che fare con una data, ma solo con la constatazione, da parte di coloro che crearono questo gruppo, che il 7 era un numero che ricorse più e più volte, in svariati casi, nelle loro vite. Le sue doti medianiche Roberto Setti iniziò a manifestarle verso i quindici anni d’età. Prima in modo "essenziale", facendo sollevare il classico tavolo da seduta spiritica, poi con la scrittura automatica e un paio d’anni più tardi, nel 1947, con le trance vere e proprie, in cui parlava con voci diverse "ospitando" innumerevoli entità. Tutte queste affermazioni trovano riscontro solamente - come sempre nel settore dei fenomeni misteriosi - nelle testimonianze di chi ha condiviso le esperienze di cui Setti era protagonista. Le testimonianze però sono davvero tante, anche di persone autorevoli, e risulta difficile pensare che si sia trattato sempre di mistificazioni, oltretutto protratte per lunghi anni. Fra gli elementi più "irrazionali" che davano corpo ad alcune sedute tenute dal giovane medium, c'era la percezione da parte dei partecipanti di veri e propri profumi, perlopiù di fiori. Ma sicuramente sconcertanti erano i fenomeni definiti "apporti", piccoli oggetti che improvvisamente cadevano nella stanza anche con la luce accesa o prendevano forma direttamente nelle mani di Setti; per arrivare alle famose levitazioni: una delle persone più vicine al medium riferisce di quando una volta «Roberto fu sollevato con la poltrona su cui sedeva e fu depositato su un tavolo che era nei pressi. Tutte manifestazioni ben conosciute dagli esperti di spiritismo, di sicuro effetto e molte volte, specialmente nel 19° secolo, ottenute ad arte con trucchi e congegni. Basti citare un nome, all’epoca vera "diva" del mondo del paranormale: Eusapia Palladino, nata in Puglia a metà dell’ ‘800, famosa in tutta Europa ma tante volte sorpresa a imbrogliare. Roberto Setti divo non divenne mai, rifiutò anzi sempre ogni possibile fonte di guadagno derivante dalle sue capacità. E la sua attività di medium durò quasi quattro decenni. Alcune testimonianze riferiscono che le mani di Setti si animavano di una luminescenza propria, cangiante tra il verde e l’azzurro, e che gli oggetti vi si plasmavano a vista, aumentando di dimensione e passando da una apparenza ectoplasmatica informe alla fase finale (spille, cammei, chiavi, bracciali, catenine, monete, ciondoli ecc). Da notare che solo tra la metà del 1980 e la fine del 1983 furono più di cento gli oggetti apportati e spesso si trattava di oggetti in oro, pietre o argento. Una delle presunte entità - che si definivano spiriti guida - che parlavano per bocca di Setti, spiegò una volta che gli apporti erano possibili in quanto la materia, se portata allo stato di energia, può poi essere ricostituita nella stessa forma originaria utilizzando una specie di “intelaiatura astrale”che ogni oggetto possiede e che persiste anche dopo che l’oggetto stesso viene “smaterializzato”. Su questa intelaiatura verrebbero poi ricombinate le particelle atomiche e subatomiche, fino a modellarle di nuovo nella forma che l'oggetto aveva all’inizio. Gli apporti - e questo è ciò che colpisce di più - avvenivano a volte anche nelle mani degli stessi partecipanti alla seduta. Sembra inoltre che anche la telepatia fosse all’ordine del giorno, poiché le persone potevano rivolgere mentalmente domande alle entità e queste, tramite il medium, rispondevano in modo logico e pertinente. Le “presenze”, ossia le guide, che nei trentasette anni di medianità di Roberto Setti partecipavano alle sedute erano circa una decina, ognuna con la propria personalità e con la propria voce, emessa ovviamente dal medium che non a caso veniva definito “strumento” dagli stessi spiriti guida. In particolare, una era la guida di Setti, si faceva chiamare Dali e si annunciava sempre con un intenso profumo di violette. I partecipanti alle sedute aumentarono negli anni ma non furono mai più di venticinque; Roberto Setti intanto teneva a che non si sapesse all’esterno del gruppo di “fedelissimi” delle sue capacità medianiche. Un episodio fra i tanti merita di essere ricordato. Nel giugno del 1980 la guida Dali fece cadere in trance il medium e, come sempre per bocca sua, chiese ai presenti di prendere una macchina fotografica e di scattare alcune foto allo stesso Setti. Furono cinque le istantanee realizzate (era una macchina Polaroid): nelle prime si vedeva solo un ectoplasma bianco, con l'immagine di un volto sfocato. Nella quinta il volto era ben visibile e a fuoco e raffigurava Francois Broussais, una personalità molto nota nella Francia napoleonica. Da quel momento Francois fu l'entità più presente alle sedute. L’aspetto più importante del Cerchio Firenze 77 è l’ingente mole di messaggi e insegnamenti che le “guide”, o “maestri” hanno comunicato tramite la voce del medium. Va intanto detto che dal 1952 il gruppo di Setti iniziò a utilizzare il magnetofono, in modo da poter registrare ciò che il medium diceva durante le sedute per poi trascriverlo. Fino a quel momento tutto era stato messo su carta in tempo reale da Setti tramite scrittura automatica. Proprio venendo agli argomenti proposti dalle guide, nel 1958 erano diventati così cospicui che il gruppo decise di farli stampare a proprie spese e di distribuirli fra gli amici a uso privato. I temi andavano dalle filosofie orientali alla teosofia, sviluppandosi in un contesto etico-filosofico definibile come una filosofia globale della realtà: la struttura del cosmo, la composizione fisico-psichica degli esseri umani, il senso della morte e dell’al di là, una rilettura originale dei concetti di male e di bene, di libertà e di destino. Si trattava quindi di vera filosofia esoterica. Un giorno gli spiriti dissero che il vero scopo delle sedute era l'insegnamento e che la comunicazione fra i vivi e i disincarnati non poteva limitarsi a dare notizie dei parenti trapassati o simili informazioni: era giusto e indispensabile che gli insegnamenti fossero divulgati. Allora i membri del gruppo decisero di uscire dalla sfera privata e inviarono il materiale scritto fino a quel momento alla rivista “Gli Arcani” di Milano, che lo pubblicò a puntate dal 1974 al 1977. Seguì l’uscita di un vero libro, Dai Mondi Invisibili, che raccoglieva tutto. La medianità di Roberto Setti proseguiva ininterrottamente, l’uomo andava in trance improvvi samente, alla presenza di due o tre amici che attivavano il registratore. Negli ultimi anni si manifestava sempre l'entità Francois. Preannunciato invece dal profumo di violette, Dali interveniva con un breve saluto o con una benedizione. Ogni tanto, al posto di Dali, interveniva Teresa col profumo di rose, mentre chi non mancava mai era Michel, con luminosità che inondavano tutto il volto del medium e con i suoi apporti: bracciali, catenine, ciondoli. Fra il 1982 e il 1983 a Roberto Setti, che già da tempo accusava malesseri e problemi fisici, fu diagnosticata una micidiale sclerosi amiotrofica, che ne causò la fine il 29 febbraio del 1984. Il medium fiorentino è considerato negli ambienti del paranormale uno fra i più completi e convincenti di tutti i tempi. Copiosa e di alto livello la fenomenologia verificatasi durante i quasi trentotto anni della medianità di Roberto Setti; infatti, se pure non volessimo leggere quale "fenomeno", gia in se strabiliante, la trance a incorporazione nella quale si assentava Roberto Setti per far posto all,insondabile susseguirsi di più voci e personalità; e se pure sorvolassimo sulla scrittura automatica con la quale il medium ritrascriveva con esattezza e straordinaria velocità i messaggi e le lezioni delle sedute avvenute anche molti giorni prima, come una sorta di prodigiosa registrazione scritta; ebbene, se tutto questo volessimo considerare "normale" per un medium ritenuto tra i più grandi di tutta la storia della medianità, rimarrebbe comunque una incredibile ricchezza di fenomeni cosiddetti paranormali. E proprio tale ricchezza fa di Roberto Setti medium, e in senso ampio della complessiva esperienza del Cerchio Firenze 77, un caso più unico che raro. E' opinione comune, infatti, che la grande medianità sia o soltanto fisica, e quindi in funzione unicamente di una notevole produzione di fenomeni fisici, o soltanto intellettiva, con l'espressione di alti messaggi, in genere a scopo d'insegnamento, e comunque a carattere esoterico-spirituale. Nel caso di Roberto Setti ci troviamo dinanzi alla più potente espressione medianica di ambedue gli aspetti, quello fenomenico e quello dottrinale-iniziatico, che assume negli anni il carattere di una vera e propria rivelazione sapienziale. Ora, prima di addentrarci nell'affascinante mondo dei fenomeni prodotti in seno al Cerchio Firenze 77, ci preme sottolineare quanto altrove e più volte già detto e cioè che se pure l'imponenza dei fenomeni sembri gareggiare con l'eccezionale importanza del messaggio pervenuto, la funzione di quelli (per voce stessa delle Guide immateriali) era secondaria: da una parte, infatti, servirono inizialmente ad attrarre e convergere l'attenzione di una piccola cerchia di persone del tutto impreparate ed anche esenti da particolari interessi per il mondo spiritico e paranormale, su quello che andava gradualmente manifestandosi come un evento medianico di grande rilievo e dall'altra dovevano, nel tempo, fornire elementi di prova sull'esistenza di altre dimensioni di vita così da offrire agli inconsapevoli adepti un'ulteriore occasione di riflessione sul messaggio complessivo, unico vero scopo di tutto il fenomeno.
Fungevano quindi,
da cornice al quadro che è andato componendosi e
precisandosi negli anni, e che si consegna oggi
a noi |
GLI SPIRITI INFLUENZANO I GRANDI ARTISTI?
(25/10/23) Durante il recente convegno del Movimento Della Speranza,abbiamo assistito alle incredibili prestazioni di Florencio Anton ,Pittore medianico che ha prodotto decine di quadri ad occhi chiusi e usando prevalentemente le sue mani. Il fenomeno è rarissimo, ma grazie a Mike Tymn, abbiamo scoperto che ci furono altri casi interessanti anche in passato.
"Non
tutti i Medium riescono a finire sui titoli dei
giornali britannici senza essere ridicolizzati,
ma questa impresa è stata compiuta da
Fonte: http://whitecrowbooks.com/ |
CRONACHE DEL
TRAPASSO
(16-02-23)
(Quanto tempo
occorre allo Spirito
per rendersi conto
della morte del corpo)
Maestro Andrea : Nel
momento della morte
in genere la
coscienza c’è,poi la
si perde.In quel
momento l’Entità è
letteralmente
sveglia e qualche
volta può anche
essere ossessionata
dalla propria
“morte” e ciò
dipende anche dalla
sua evoluzione.
Essa rimane sveglia
in genere fino
all’inumazione.
L’entità talvolta
accompagna il
proprio cadavere da
sveglia,poi cade in
letargo e si
risveglia dopo un
tempo che varia
secondo la sua
evoluzione,come
sapete essa talvolta
stenta a
riconoscersi nel
morto.
Un esempio tipico:
un’Anima lascia il
corpo, esso muore,
ma l’Entità non se
ne accorge, non sa
di essere “morta” e
continua con i
propri pensieri a
muoversi nell’ambito
fisico del corpo, a
parlare, magari a
chiamare aiuto, a
cercare,
allora si accorge
che gli altri
piangono,
si disperano,e così
si rende conto di
essere morta.
Un altro caso limite
sono le morti
improvvise.Una
persona cammina per
strada e per un
accidente qualsiasi
le salta via la
testa, insomma muore
all’istante.
Ebbene, l’Entità,
l’Anima può non
accorgersi subito di
questo e può
continuare a
muoversi nella
direzione
abitudinaria del
corpo,verso casa per
esempio,verso il
posto di
lavoro,finché si
accorge da alcuni
smarrimenti e dalla
mancanza di presa
sulla realtà che
qualcosa non
funziona,allora si
accorge che è
avvenuta la morte
del corpo.
Però queste sono
eccezioni,anche se
numerose e
quotidiane.
In linea
generale,quando la
persona muore nel
proprio letto in
“grazia di Dio”,
diciamo,cioè quando
è discretamente
inserita in una
problematica
metafisica e accetta
la morte,l’Anima sa
che sta per
allontanarsi e di
fatto si allontana
appena il corpo
muore,ma non del
tutto,
resta collegata a
esso.
La separazione
completa e totale
avviene quando si
tronca il
perispirito che è
una specie di
cordone d'argento
che unisce l’Anima
al corpo.
Il corpo,sostanza
essenzialmente
bioelettrica,è
legato all’Anima
attraverso un
cordone,praticamente,un
fluido di natura
elettrica.
Quando avviene la
separazione,avviene
un’inversione,un
rallentamento di
tutta l’attività
bioelettrica,specialmente
del cervello,sino
alla fine completa.
Infatti,il cervello
del morto da un
punto di vista
elettroencefalografico
può continuare a
dare segni anche per
qualche tempo,dopo
la morte.
Quando avviene la
cessazione di questi
fenomeni tipicamente
bioelettrici,
in genere essa
coincide con la fine
del perispirito.
Si tronca un
rapporto e l’Anima
si allontana dal
corpo, però essa
continua a “vedere”,
a “Sentire”,
continua dunque a
vivere nell’ambiente
materiale,
nella camera dove
c’è il corpo e lo
segue talvolta
finché lo vede
sepolto.
Cessato
completamente questo
rapporto,l’Anima è
libera e in quel
momento comincia in
genere anche il
periodo di letargo.
L’Anima cade in
sopore,in una specie
di sonno e si
risveglia dopo
qualche tempo.
Naturalmente,nel
periodo di
veglia,cioè di piena
coscienza,l’Anima è
soggetta a vari
traumi.
Il trauma più forte
lo riceve non tanto
dalla morte del
corpo,perché anzi
può darsi che ne sia
felice,quanto dal
dolore di coloro che
ama.
La cosa più
terribile è il
pianto dei propri
cari,la loro
desolazione.
Perché essa è
amara,nel senso che
mentre il
sopravvissuto ha la
netta sensazione di
aver perduto
l’oggetto
amato,l’Anima invece
sa (e in quel
momento è la sola ad
averne la sicurezza
assoluta) di non
essere morta,sa che
la sua
personalità,la sua
individualità è lì,
viva; sa che gli
altri piangono una
morte che in realtà
non c’è, è
l’impotenza,
l’impossibilità di
poterlo dire ai
propri cari, di
poter dire: “Non
piangete, io sono
vivo, io sto qui”, è
l’aspetto più
traumatico della
morte.
Ecco perché noi
abbiamo sempre
cercato di dirvi (ma
sappiamo che è
impossibile):
“Non piangete
amaramente i vostri
morti, se veramente
volete far cosa
grata a chi è
nell’altra vita;
cercate di
essere,non lieti, ma
confortati.
L’anima,vedendovi
confortati,convinti
soprattutto che
state piangendo
soltanto la perdita
di una cosa
umana,mentre in cuor
vostro sapete che
ella è viva,
ne rimane molto
confortata”.
L’Anima non desidera
fiori o funerali
solenni,oppure una
tomba bellissima,no!
L’Anima continua ad
amarvi e vuole la
vostra pace,la
vostra felicità.
Da questo trae
conforto e si
allontana contenta.
Per due ragioni:
prima di tutto
perché ha
riacquistato la sua
libertà di Spirito
(l’Anima tende
essenzialmente
all’altra vita
perché è la sua
vita);
in secondo luogo
essa è confortata
perché per l’Anima
non c’è separazione,
essa sa che prima o
poi i sopravvissuti
moriranno e li
ritroverà,l’Anima
questa sicurezza ce
l’ha. Voi non siete
sicuri fin quando
siete incarnati,ma
l’Anima è sicura di
tutto questo e
dunque essa non ha
da piangere per la
propria morte e si
dispera
soltanto per il vostro dolore. (Estratto dalle comunicazioni con il Maestro Andrea,Entita' A.) |
COSA
BISOGNA SAPERE SULLE
MORTI
PER INCIDENTI (17/02/23)
Gli incidenti
mortali creano un
immenso stato di
shock alle anime,
che vengono espulse
molto brutalmente
dai corpi.
Immediatamente dopo
l'impatto e il
decesso, ogni anima
deve in effetti
realizzare di non
avere piu' un corpo
di carne e che non
appartiene più al
piano terrestre. Una
disincarnazione così
brutale provoca per
la maggior parte
delle volte una
distorsione delle
percezioni delle
realtà tra i due
mondi.
Siccome le vittime
di incidenti si
credono ancora in
vita perchè non
hanno vissuto il
processo del
passaggio, le loro
anime faticano a
scorgere l'aiuto
delle guide, che
invece le circondano
fin da subito. Così
si trovano spesso
bloccate tra uno
spazio vibratorio e
l'altro, e in una
certa confusione.
Può succedere che
siano in preda al
panico poichè non
hanno preso in
considerazione ne'
visto arrivare la
morte, come succede
per esempio alle
anime che hanno
vissuto una lunga
malattia.
Dobbiamo essere
molto collaborativi
e amorevoli con
queste anime per
spiegare loro ciò
che succede in
termini semplici, e
permettere loro di
integrare la
transizione verso
gli altri piani
vibratori che li
attendono. E'
importante
comprendere la
momentanea fragilità
di queste anime e
quindi trattarle con
delicatezza e molto
rispetto per il loro
corpo. Se vi capita
di assistere a un
incidente in cui una
persona è deceduta,
potete iniziare a
spiegarle
interiormente la
natura di ciò che
sta vivendo e a
rassicurala,
proteggendo il suo
corpo di carne dallo
sguardo di eventuali
curiosi. Questo
permetterà alle
Guide e ai passatori
di compiere più
agevolmente il loro
lavoro di
accompagnamento.
Tratto dal libro
"Anime intrappolate"
12 storie vere
venute dall'aldilà
di Marie Johanne
Croteau-Meurois
Secondo i ricercatori la reincarnazione esiste, e la coscienza è solo una forma di energia che è contenuta nel nostro corpo e rilasciata nell'Universo dopo la morte, fino a trovare un nuovo contenitore. Un nuovo libro dal titolo "La vita dopo la vita: una investigazione scientifica di Memorie bambini delle vite precedenti" scritto dal Dr. Jim Tuccker, indica che la reincarnazione è reale, perché la coscienza è l'energia a livello quantistico, subatomica contenuta nei nostri corpi per tutta la vita. IL Dr. Tucker ha intervistato 2.500 giovani che hanno mostrato di essere reincarnati e di avere ricordi di fatti mai sperimentati in questa vita. Per decenni, gli scienziati hanno faticato a comprendere la coscienza, non essendo in grado di determinare che cosa sia esattamente. Negli ultimi due anni, molti scienziati famosi, hanno sostenuto che la meccanica quantistica permette alla "coscienza" di sopravvivere dopo la "morte" . Ad esempio, il dottor Robert Lanza, medico e scienziato, ora capo scienziato dell'Astellas Globale di Medicina Rigenerativa, ha coniato la frase "biocentrismo", che presuppone che la coscienza viene rilasciata nell'universo attraverso particelle subatomiche dopo la morte. Il Dr. Tucker ha sviluppato questa teoria: dice che, la coscienza o flusso di energia, può trovare un nuovo ospite e tornare a vivere. In un'intervista con TNP, il Dr. Tucker ha detto: "Alcuni dei principali scienziati del passato, come Max Planck, che è il padre della teoria quantistica, dicono di trovare la coscienza come fondamentale." In questo caso, ciò significherebbe che la coscienza non dipende necessariamente da un cervello fisico per sopravvivere, e potrebbe continuare a vivere anche dopo che il cervello fisico e il corpo, muoiono." Il Dr. Tucker ha raccontato: "Una delle persone testate durante il giorno, di nome James Leininger, ha parlato di un disastro aereo e che era stato un pilota." Quando gli è stato chiesto il suo nome, la persona ha detto: Natoma e che era stato abbattuto dai giapponesi a Iwo Jima; e che aveva un amico sulla nave che si chiamava Jack Larsen. "Beh,abbiamo scoperto che c'era una portaerei di nome USS Natoma Bay ed era di stanza nel Pacifico durante la Seconda Guerra Mondiale. ed un pilota, un giovane di nome James Huston con l''aereo si era schiantato esattamente come James Leininger aveva descritto, era atato colpito sa motore, che esplose, schiantandosi in acqua e rapidamente affondando ". Il Dr. Tucker ha concluso: "Come nella maggior parte dei casi, i ricordi scompaiono dopo i 6 o 7 anni. Ma non è per tutti cosi." (Dal.web) |
UNO SPIRITO SPIEGA
L'ECTOPLASMA
(02-09-22) http://whitecrowbooks.com/michaeltymn/entry/a_spirit_explains_ectoplasm/ |
UN
PADRE SI MATERIALIZZA AL FIGLIO
(18/08/22) |
Tramite Corrado Piancastelli. D. In un'epoca come la nostra così fortemente influenzata da interessi scientifici, economici , politici nonchè dall'autorevolezza di un cattolicesimo diffuso, come mai molti, allontanandosi dalle loro precedenti posizioni, si avvicinano allo spiritualismo? R. Prima ancora di riferirmi alle crisi di quanti svuotati da una civiltà che offre loro solo crisi, disperazione, vorrei precisare che le cause per cui molti di voi scelgono di avvicinarsi alla spiritualità, così come da noi intesa, sono molteplici. Innanzi tutto vanno ricordati i grandi lutti, la perdita di un figlio o di una persona comunque molto cara. Questi sono eventi drammatici sul piano umano ma anche sul piano spirituale soprattutto per chi perde la vita ancora giovane e in maniera inaspettata e improvvisa. Un incidente per esempio. Per di più, questi casi sono in qualche modo anche i più pericolosi. La persona colpita da una perdita tanto grave verrà umanamente investita dall'insopportabilità dell'evento, dallo strazio - direi - di quel dolore che cercherà di attutire o canalizzare in tutti i modi possibili, anche commettendo clamorosi errori non riuscendo a trovar conforto nemmeno in quella fede dogmatica e priva di logica alla quale prima era assoggettata ma che ora offre solo un insignificante quanto inutile silenzio. Le persone vittime di tali dure esperienze vorrebbero sicurezze, sapere che chi è trapassato è ancora lì con loro in spirito e vorrebbero contenuti, se non proprio concreti, almeno accettabili. Ed è proprio quì che molto spesso cadono in errore. Essi fragili ed inesperti diventano frequentemente vittime di millantatori senza scrupoli che lucrano sul loro dolore aggiungendo alla sofferenza, la delusione a cui subentra quasi inevitabilmente la mancanza di stima di se al punto di sentirsi quasi colpevoli di quella morte che li ha sconvolti cambiando tutto il senso della loro vita. E quando una persona si lascia andare a questo stato di inerzia, definiamolo così, esso finirà con il nuocere anche lo spirito del trapassato che, a parte tutto ciò che già sapete sul post mortem, si troverà bloccato da quel dolore non appagato e che molto ostacolerà il suo cammino per allontanarsi dall'ambiente terreno. In questi casi le possibilità non sono molte: o la persona rimasta in vita rimane soggiogata dalla sua stessa sofferenza coinvolgendo in essa anche il defunto, oppure potrebbe riuscire, con gli opportuni aiuti di psicologi e altri esperti, a metabolizzare quell'esperienza trasformandola in qualcosa di positivo per sè e per gli altri ( pensate quante persone sofferenti si sono messe a disposizione per esempio di enti benefici) oppure ancora, o perchè insistono nella loro ricerca, o perchè, essendo il percorso già previsto, finalmente si ritroveranno in un gruppo spiritualista serio che li aiuterà a comprendere almeno ciò che può essere loro d'aiuto. D. Cosa di utile si potrebbe dir loro prima di tutto? R. Be voi ormai sapete molte cose che con serenità potete spiegare ma io credo che sarebbe utile chiarire cosa avviene dopo la morte fisica insistendo, soprattutto se la persona è deceduta da poco, che il suo spirito va lasciato in pace affinchè, anche attraverso quel letargo di cui sapete, esso possa riappropriarsi di se stesso, valutare la sua ultima esperienza nel mondo e trarne tutte le conclusioni. D. Molte di queste persone chiedono se, dopo la loro morte, rivedranno i loro cari. Cosa si può dire in questi casi? R. Si e no: voglio dire che certamente due o più spiriti che abbiano scelto di vivere in terra esperienze in comune, anche molto strette (pensate madre, padre, due figli ecc...) sicuramente, dopo la morte fisica si riconosceranno come facenti parte di uno medesimo gruppo spirituale ma non con gli stessi ruoli che hanno svolto sulla terra: la madre non sarà più madre, il padre non sarà pù padre e via dicendo, ma saranno solo spiriti che avranno avuto insieme quel vissuto comune. Mi rendo conto che dal vostro punto o meglio degli uomini in generale più che voi quì presenti, ciò può rattristare ma è così ed è una emozione solo umana. D. Sì, infatti, ma allora come si potrebbe dar conforto ad una madre che ha perso il proprio figlio e continua ovviamente ad identificarlo in quella precisa forma fisica, in quel carattere, o nei suoi comportamenti? R. Purtroppo finchè siete calati in terra è così e non potete farci niente. La stessa sorella qui presente con noi ormai da tanti anni e che ha perso la madre da pochi giorni, come potete vedere è molto scossa. Finché vi trovate sulla terra siete soprattutto uomini con tutte le conseguenze che questo comporta. L'unica ma difficilissima possibilità che può essere d'aiuto è accettare quel dolore e avendolo accettato finalizzarlo non solo ad una propria crescita interiore ma magari anche aiutando altri vostri fratelli da qualsiasi sofferenza essi siano stati colpiti. Perché vedete ogni sofferenza è proporzionale all'evoluzione e alla capacità di sopportazione di quell'essere. Ad ognuno è assegnata solo la croce che riesce a reggere. D. Dicevi che ci sono anche altri motivi per cui una persona può avvicinarsi a questi argomenti...... R. Si, certo. Ci siamo dilungati molto sulla prima parte della discussione. Comunque pensavo alla grande crisi di valori che si sta verificando sul vostro pianeta, cioè un annullamento e la presenza di pseudo maestri che hanno lasciato in eredità solo disperazione e nulla. Nè è da sottovalutare il prevalere di una scienza che, salvo pochi casi, ha quasi escluso l'individuo dai suoi interessi, il quale individuo dovrebbe invece essere il fulcro di ogni interesse scientifico e non. Perchè se la scienza ed il suo avanzare esistono, essi esistono solo perchè esiste l'uomo e non il contrario. A me pare che la cultura scientifica, o anche un suo uso scorretto, di fatto ha molto sottovalutato i rapporti che potrebbero esserci tra scienza e filosofia, portando la vostra civiltà in uno stato di enorme confusione. E più la scienza va avanti, meno si ha la capacità di tenerle testa, nè con un minimo aggiornamento dei vecchi sistemi logici, nè di aperture dogmatiche, al punto che l'uomo, in quanto tale, si sente sempre più abbandonato, sempre più solo in un mondo ormai privo di pensiero, di razionalità che sempre più fanno aumentare dentro di lui la fame di verità e conoscenza. Una verità e una conoscenza che alle menti più elevate non può provenire nemmeno da una religione fittizia, depauperata della vera parola di Cristo. Una chiesa ormai solo politicizzata e interessata al solo potere temporale. E allora perchè meravigliarsi se alcune persone, caratterizzate da una maggiore sensibilità, desiderose di conoscere una Verità che viene loro costantemente negata o per ignoranza o per il vagabondare di falsi profeti, cerchino altrove magari avvicinandosi allo spiritualismo? Uno spiritualismo adogmatico, logico, basato sulla più rigorosa logica che offre loro se non un completo compiacimento, almeno seri ed innovativi spunti di riflessione. Ora devo andare, la pace sia con voi. |
CORRADO PIANCASTELLI (18-05-22)
Nel 1947 tre ragazzi di Napoli hanno provato per scherzo a fare una
seduta spiritica.
Ovviamente quando si incarna lo Spirito deve accettare tutto della
terra, e cioè tutti gli inconvenienti a cui può andare in contro, perché
una volta incarnato non ha più nessun potere sulla materia. Per cui le
malattie fisiche e psichiche, i terremoti, le alluvioni ecc, sono
completamente al di fuori della sua portata. Ovviamente una volta nato
non ricorda nulla della suo stato di Spirito, perchè lo schema mentale
del cervello non ha nulla a che vedere con lo Spirito. La
materia quindi è nostra serva, noi la utilizziamo al fine della
conoscenza universale. Dio è un altra cosa, è un infinito a cui non si
possono dare attributi di bene e di male, di misericordia e di perdono.
Dal momento che tutta la misericordia ci è già stata data fin
dall'inizio, nel momento in cui Dio avendoci creati come spiriti, ci ha
conferito la possibilità di non morire mai, ma di scoprirlo un pò alla
volta attraverso infinite esperienze. Questi concetti sono lontanissimi
da quelli predicati dalle varie religioni terrene, ma li superano sotto
tutti gli aspetti. Se lo Spirito esiste non possiamo permetterci di
concepire un Aldilà statico suddiviso in Inferno, Purgatorio e Paradiso
o un Aldilà buddista nel quale lo Spirito si fonde in Dio. La vita dello
Spirito è eterna, è un discoprimento continuo, e l'universo esterno è
solo un pretesto per discoprire l'universo interno dello Spirito. Tutti
questi concetti, oltre a comunicazioni dell'Entità A sono stati
magicamente riassunti ne "Il Rapporto dalla Dimensione X" di Giorgio Di
Simone, Edizioni Mediterranee. Al testo è pure allegato un CD con
alcune comunicazioni dell'Entità A. |
COME
UN PASTORE EVANGELICO SCOPRÌ CHE LA
MEDIANITÀ NON E' DEMONIACA
(14-04-22) DI MIKE TYMN Come ministro battista ordinato, Charles Mundell credeva che la medianità fosse opera del diavolo, tuttavia,divenne più libero nel suo pensiero dopo aver letto il libro di Sir Oliver Lodge del 1916, Raymond on Life and Death , in cui figlio Lodge, un famoso fisico britannico, riferiva di aver comunicato col suo Raymond, che era stato ucciso sul Campo di battaglia della prima guerra mondiale, attraverso diversi Medium. Il 7 agosto 1921, Joe Mundell, (Foto) il fratello minore di 21 anni di Charles, fu ucciso in un incidente di caccia al cervo nel nord della California. Si ipotizzava che Joe fosse sconvolto e si fosse sparato e si sospettava anche che fosse stato colpito da altri cacciatori e lasciato morire. I membri della famiglia erano particolarmente sconvolti dalla notizia che Joe si era tolto la vita. Charles e sua moglie Margaret lasciarono l'Oklahoma per stare con i genitori a Oakland, in California, dove vivevano. Anche Joe aveva vissuto lì, lavorando per la ferrovia allo scalo ferroviario di West Oakland. Circa cinque settimane dopo la morte di Joe, Charles, sua moglie e sua madre Verna stavano discutendo di Joe, della vita dopo la morte, del libro di Lodge e di altri aspetti della ricerca psichica quando decisero di provare alcuni esperimenti col tavolino. Iniziarono con una preghiera e poi si sedettero per circa mezz'ora, ma senza risultati. Stavano per arrendersi quando Verna ricordò di aver letto libri in cui si consigliava di rimanere in silenzio per ore in attesa di manifestazioni. Continuarono a sedersi e ad aspettare, e circa 15 minuti dopo, il tavolino di fronte a loro iniziò a "tremare e vibrare come qualcosa di vivo". Quindi, si sollevò da terra di diversi centimetri. Charles chiese se fosse presente uno spirito e di segnalare "sì" con tre inclinazioni del tavolo e "no" con un'inclinazione. Il tavolo si inclinò tre volte.
Charles quindi disse all'entità invisibile che avrebbe recitato
lentamente l'alfabeto e chiese che fosse data un'inclinazione del tavolo
alla lettera corretta. Dopo che il tavolo inclinabile aveva scritto HAR,
Charles chiese se fosse Harriet, la madre di Verna. Il 19 settembre, Charles
ebbe una seduta con Emma Nanning, una
medium spiritista. Non disse il suo nome.
Il 27 settembre
ci fu un' altra seduta a casa Mundell. Questa
volta, il padre di Margaret Mundell, Herman Brunke,riuscì a
farcela. Poiché parlava un inglese limitato, Margaret gli fece domande
in tedesco e le risposte furono ricevute di conseguenza. Charles
ha continuato a verificare che fosse effettivamente Joe a comunicare.
Un'informazione molto veritiera menzionata da Joe era il fatto che
Charles indossava il suo vecchio orologio. Quando Joe disse che lui
(Joe) stava ancora usando l'orologio, Charles si è confuso e chiese
chiarimenti. Joe spiegò che Charles aveva solo il guscio dell'orologio,
ma che aveva il vero orologio.Ha inoltre menzionato che stava usando
alcuni dei suoi vecchi vestiti, sottolineando che il materiale potrebbe
essere in un vecchio baule nella casa della madre perchè la "loro
vita " è
visibile dalla sua parte del velo. Fonte:http://whitecrowbooks.com/
L'ALDILA' DI UN
CONTADINO
(08-01-22) |
UN
CHANNELLER(*)
DI DUE SECOLI FA
(07-11-21)
Dopo un'esperienza personale rivelatrice, Jakob Lorber (1800-1864) si
rese conto che gli era stato assegnato un compito eccezionale dal mondo
invisibile e questo non era compatibile con il prestigioso
appuntamento musicale che stava per assumere a Trieste.
(*) NOTA: La canalizzazione, o in
inglese channeling (sostantivato in «condotto) è un termine utilizzato
nell'esoterismo e nella letteratura new Age per riferirsi ad un metodo
di comunicazione tra un essere umano e un'entità di un'altra dimensione,
generalmente un angelo, un maestro "asceso", uno Spirito del piano
astrale, o un'entità ritenuta un dio, un alieno ecc.
UN MISTERO
MEDIANICO: CHI È SARAH?(30-09-21)
Quando, nel 1939, Charles J. Seymour, un giornalista britannico,
intraprese un'indagine sui Medium , si aspettava di esporre "la
ciarlataneria" sul campo. Come si è visto, tuttavia, ha scoperto che
c'erano dei Medium autentici e ha finito per scrivere su di loro
piuttosto che su quelli falsi. Fonte: Michael Tymn |
IL FISICO E IL Medium (20-08-21) DI Michael Tymn.
Quando i ricercatori psichici della fine degli anni '20 e dei primi anni
'30 si sentirono frustrati per non essere in grado di concordare sulla
genuinità di vari fenomeni fisici prodotti da diversi Medium, in
particolare Mina Crandon, (alias "Margery"), George Valiantine e Rudi
Schneider , molti di loro formarono un nuovo campo di studi, chiamato
Parapsicologia. Il suo focus di ricerca era incentrato sulla percezione extra-sensoriale e
sulla psicocinesi e lontano da qualsiasi cosa anche alludesse agli
Spiriti dei morti o alla vita dopo la morte. Anche menzionare gli
Spiriti o la sopravvivenza della coscienza alla morte significava
invitare al disprezzo professionale e scoraggiare qualsiasi
finanziamento per la ricerca. Tuttavia, la medianità fisica continuò qua
e là. Semplicemente non ne abbiamo sentito parlare molto e c'è stata
pochissima ricerca formale nei decenni successivi fino ad oggi.
L'
ENTITA' ANDREA SULLA REINCARNAZIONE
(16-08-21) D. - Per noi è importante capire che ci sono questi cicli incarnativi che possono essere fatti in modo diverso, quindi da persone sane, malate, intelligenti, pazze e così via, e che rispondono nell' arco di tutti i cicli incarnativi ad un senso di giustizia. Quindi non c' è una ingiustizia palese come potrebbe verificarsi facendo riferimento ad una sola incarnazione. A. - Da questo punto di vista posso capire il senso della domanda; questo è più un problema dell'uomo, ovviamente, che non un pro-blema dello Spirito. Dal punto di vista dell'uomo posso capire che acquisti un senso il perché sulla Terra si vivono episodi sconcertanti e tra loro contrastanti quali possono essere quelli dei corpi. Da questo punto di vista la reincarnazione come dottrina sociale e spirituale rende giustizia delle gravi disparità fra uomo e uomo. Ma lo Spirito non la vive così, però; allo Spirito non importa se è nato storpio oppure sano. Lo Spirito sceglie la vita in funzione delle esperienze che deve fare, non gliene importa niente di questa giustizia, perché è dal punto di vista della vostra etica che vi ponete la domanda della giustizia, ma per lo Spirito non può esserci questo significato. Lo Spirito non torna in Terra perché si ricomponga una giustizia, torna, se deve tornarci, per motivi conoscitivi. Naturalmente voi vivete questo fenomeno in maniera diversa e, poiché vi rappresentate Dio come somma giustizia e vi rappresentate la vita sulla Terra - almeno sul versante cattolico - come un'unica vita è chiaro che il tutto vi appare profondamente ingiusto. In effetti sarebbe ingiusto se aveste una sola vita, ma questo sempre dal punto di vista dell'etica umana, però, e quindi dividendo le due cose dobbiamo dire che dal punto di vista dell'etica umana esiste un principio di giustizia, dal punto di vista della cosiddetta etica spirituale la parola giustizia non esiste. Lo Spirito è sempre un essere che si esprime secondo quella che voi chiamate giustizia. Allora il problema non si pone perché è un falso problema per lo Spirito. Invece per voi il senso della giustizia è veramente radicato in quello di equilibrio. L'equilibrio fa si che le compensazioni e le transazioni diventino giuste quando sono trasparenti e sono visibili ed allora la reincarnazione restituisce visibilità e trasparenza alla giustizia perché si sa che determinati avvenimenti, non soltanto sono motivati, ma potrebbero compensarsi in altre vite. Tengo a precisare ancora una volta, però, che con questo ragiona-mento trionfa una logica molto umana, perché in realtà non è asso-lutamente detto che un essere spirituale che in una vita sia storpio, nella vita successiva debba diventare un atleta, o avere un corpo perfetto; oppure che una volta uno sia ricco e la volta successiva sia povero. Vi posso assicurare che vi sono Spiriti che per molte incarnazioni continuano a nascere poveri o continuano a nascere ricchi, tanto per fare l'esempio più banale, inquantoché lo Spirito non vuole ristabilire un ordine od un equilibrio, incarnandosi. Lo Spirito vuole soltanto fare il proprio programma che è quello di usare la Terra per fare le esperienze necessarie; non gliene importa niente se deve scegliere anche dieci volte di seguito di essere storpio, povero o ammalato. Quindi il concetto di questa giustizia nasce dal vostro punto di vista, perché pensate ad una giustizia equilibratrice e perché vi sembra profondamente ingiusto che uno sia povero, l'altro sia ricco, uno sia sano e un altro ammalato. Intanto voi già sapete che non sarà la ricchezza a rendere alto lo Spirito, né la sanità del corpo. Sono cose che non hanno nulla a che vedere con l'evoluzione, perché si può essere uno Spirito che realizza se stesso da sano o da ammalato; anzi si usa sempre più dire, spesso è vero, che la sofferenza aiuta nell'evoluzione, come anche la povertà aiuta a capire e questo è sicuramente vero. Tuttavia non c'è una regola fissa in tutto questo. Ci guarderemmo bene dallo stabilire che tutti i ricchi andranno all' Inferno e che tutti i poveri andranno in Paradiso, o che tutti gli storpi saranno sani e che tutti i sani saranno dei malati. Nell'ambito di una giustizia umana che misura le cose un po' con la bilancia, indubbiamente la reincarnazione funziona all'interno di questo ragionamento, ma dal punto di vista dello Spirito le cose non stanno proprio cosi. Infatti il concetto di karma usato dalle religioni orientali noi lo abbiamo reinterpretato diversamente: abbiamo detto che il karma non è il riequilibrio, ma è la progettualità dello Spirito. Ciascuno di voi nell'avere il proprio karma, ha, per intenderci, il proprio progetto di esistenza. Questo progetto non è affatto collegato alla vostra vita precedente; ma se lo è, è soltanto se c'è una continuità esperenziale. Infatti allo Spirito non verrà mai in mente che, siccome è stato un povero disgraziato, adesso gli spetta essere un ricco signore. Allo Spirito non verrà mai in mente un' inezia del genere. Questo è quello che voglio sottolineare.
https://www.facebook.com/groups/321197635620469/user/100026765014635
LE
RIVELAZIONI DEGLI SPIRITI
Il
principio della reincarnazione è una
conseguenza necessaria della legge del
progresso. Senza la reincarnazione, come si
potrebbe spiegare la differenza che esiste
tra l’attuale stato sociale e quello dei
tempi delle barbarie? Se le anime sono
create contemporaneamente al corpo, quelle
che nascono oggi sono tutte nuovissime, e
quindi primitive quanto quelle che vivevano
mille anni or sono; aggiungiamo che tra esse
non vi sarebbe alcuna connessione, alcuna
relazione necessaria; sarebbero
completamente indipendenti le une dalle
altre; perché, allora, le anime di oggi
dovrebbero essere meglio dotate da Dio di
quelle che le hanno precedute? Perché
comprendono meglio? Perché hanno istinti più
purificati e costumi più dolci?
Perché hanno l’intuizione di certe cose,
senza averle apprese? QUANDO BOZZANO SCRISSE DALL'ALDILA' (18-04-21)
Fra le tante prove provate sulla reale possibilità di comunicare conl'Oltre,
abbiamo trovato questa lettera scritta di suo pugno dal famoso
Spiritista Italiano Ernesto Bozzano , FONTE: https://www.facebook.com/
Perché TANTI Pellerossa
LESLIE FLINT: UN
Medium DALLE MILLE VOCI (18-01-21) ------------------------------------------------
"
Penso di poter tranquillamente affermare di essere il Medium più
collaudato che questo paese abbia mai prodotto ...
TRASCRIZIONE DELLA SEDUTA CON CHOPIN DEL 19 DICEMBRE 1959
Woods: Buongiorno. Chopin: Sono molto
interessato |
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