IL
PICCOLO-GRANDE UOMO
(INVIATO DA
TIZIANA) -03-06-06
Sono su un letto e non
posso muovermi, ho tubi da tutte le parti e una ferita al torace, che non
possono ricucirmi ma non ho dolore. C’è mamma che mi racconta barzellette e mi fá ridere e il mio
papá che mi accarezza i piedi. Ho
sognato mio fratello J.che ha segnato un goal e mamma, quando mi sono
svegliato, mi ha detto che urlavo di gioia: "Bravooo J.la nostra
squadra ha vinto!".
C’è tanta gente intorno a me e la mia infermiera preferita, ha due
occhioni azzurri e un sorriso cosi
dolce, la mia mamma ci parla sempre e si abbracciano. È arrivata la dottoressa, mi stá dicendo
che mi fará dormire un pó, la mia mamma mi sorride e mi tiene la mano e
me la bacia e poi mi bacia sulla bocca ( io e lei quando ci salutiamo ci
diamo sempre un bacio sulla bocca con lo schiocco)..mi ama tanto!!
I miei occhi si fanno pesanti, mi stó
addormentando, conosco questo feeling, di operazioni ne ho avute 8 o 9 ma
accidenti dove sono? Wowww sono
sul soffitto ma quante persone intorno a qualcuno su un letto, non riesco
a vedere chi è lí, ma è possibile che nessuno si sposti? Ecco la dottoressa se ne è andata e vedo me
stesso senza piú tubi infilati nel mio corpo, peró sono verame nte un
bel ragazzino e quanto sono grosso!!! Ma quanto si stá bene qui, non ho un
doloretto, sono supersveglio, non ho fame , non ho sete! È arrivato mio fratello J., stá urlando il
mio nome, stó cercando di parlargli ma non mi sente, gli volevo dire che
ho visto la sua partita di pallone e il suo goal, per fortuna mamma lo ha
calmato, lo stá abbracciando, come potró comunicare con loro? Mi sento bene ma un pó sperso, che dovró
fare adesso? Dove vado? Ed ecco
che mi arriva la risposta, la mia mamma alza gli occhi al soffitto ( non
penso che mi veda ma sembra proprio che mi guardi direttamente nelle
pupille) e mi dice:" D.adesso sei libero, vola in alto Ciccio bello,
cerca nonno, cerca Dio, cerca la tua libertá ma torna ogni tanto a
trovarci". Ho sempre
ubbidito a mamma e só che lei ha ragione, devo uscire da qui…non mi
piace stare qui, voglio trovare una via per andare e poi tornare! Non mi sembra vero, galleggio come in un
mare senza acqua, una sensazione stupenda, come andare sulle montagne
russe, il mio problema è che ho un pó paura di andare a sbattere sul
muro ma ecco che la mia mamma mi stá aiutando ancora, stá aprendo la
finestra e mi stá dicendo :" Piccolo impara, non hai bisogno di
porte o finestre aperte per volare, adesso sei libero di scoprire la vera
vita". Mi sembra di essere
un uccello, stó volandoooo ma a una velocitá pazzesca, che bello, vedere
la terra a questa altezza ma adesso che paesaggio è mai questo? Vedo degli alberi enormi, di un verde
immenso e se alzo gli occhi al cielo vedo un blu, cosi scuro e che
stelleeee ma chi le aveva mai viste cosí scintillanti e luminose? Ma dove sono finito? È tutto cosi bello
qui, c’è una luce enorme, devo andare a guardare, sento delle voci e
non ho paura, ho solo 13 anni, sulla terra avevo paura ma qui mi sento a
casa, come tra le braccia di mamma e di papá. Ma chi è che mi stá aspettando su quella
luce? C’è qualcuno che mi chiama e riconosco la sua voce , è il mio
nonno che mi abbraccia e mi fá volare ancora piú in alto! Il mio nonnone ride e mi prende la mano e mi
porta nella Luce e il piú bel treno sbuffante mi stá aspettando, una
locomotiva a vapore, piena di bambini ridenti, piú splendenti di tutti i
soli in questo universo! E
finalmente il mio grande desiderio, guidare un treno, anche se è un pó
difficile qui, non per la patente ma perché siamo in tanti a volerlo fare
ma abbiamo tempo ( come lo chiamate voi sulla terra), nessuno bisticcia,
ci diamo solo i turni ridendo e volando sempre piú in alto!!!
Sono passati sette anni ( i vostri 7
anni) da quando sono volato in Paradiso (esiste solo questo) anche nonna
è salita qui..la mia mamma ha conosciuto tante altre mamme, papá,
fratelli, sorelle, fidanzate-e, mogli, mariti, cugine etc etc e io,
attraverso lei, ho conosciuto chi li ha lasciati! Insieme vi state facendo forza e noi, da qua
sú, cerchiamo di darvela! Tante
volte siete delle "cozze", come dice un’amica della mia mamma
e questo è vero, le martellate vi arrivano, voi volete parole(che vi
arrivano attraverso dolci amiche) ma noi cerchiamo di comunicare con voi
anche con segni e sogni ( io vado sempre nei sogni dei miei genitori, di
mio fratello J. e della mia sorellina A.), con sensazioni, con l’amore
per la natura e il rispetto per il Tutto. Dio è in noi, in tutti gli esseri viventi,
nell’universo…un sorriso e noi siamo lí ad abbracciarvi! Mamma, papá, J.,A.vi amo e grazie per il
vostro amore per Dio, per me e per tutti gli angioletti in cielo..só che
vi manco ma io sono sempre con voi e piú vivo che mai!! Mamma il sax lo suono sempre e a te dedico
tutte le piú belle melodie! Come
mi firmo? La mia mamma mi
chiama sempre "piccolo grande uomo"
ed è vero, nei suoi sogni, mi vede piccolo e poi grande e poi tutti e due
insieme e sbaciucchia sia il piccolo che il grande D!
Ok adesso me ne vado con gli altri, un
treno sbuffante, carico di tutti gli angioletti della vostra chat, stá
aspettandomi…ciao vi amo a tutti!
D. il Piccolo-Grande Uomo.
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L'INCIDENTE
Il colpo non lo sentì...strano, era sicuro di aver avuto un incidente d'auto pochi istanti
prima e di aver frenato disperatamente per evitare il mucchio di macchine accartocciate e fumanti apparse dal nulla, dietro una curva, fra la nebbia. Nulla...non c'era nulla di rotto, di sanguinante sul suo viso riflesso dallo specchietto retrovisore ed erano sparite le auto incidentate....la strada era libera e la nebbia aveva lasciato
posto ad una bellissima, luminosa giornata di Primavera.
"Avro' avuto un colpo di sonno ed ho sognato tutto" -pensò-
"meno male che non c'era nessuno davanti a me, dev'essere durato un istante,
altrimenti...."
Paolo si concentrò nuovamente sulla strada, aveva bisogno di un caffè, guidava ormai da troppe ore, tutti i giorni, da anni, su quella maledetta autostrada piena di pericoli, ma che ora gli
sembrava più bella, più pulita....strana. Erano anni che faceva sempre lo stesso tratto (consegnava i giornali ai centri di raccolta) ma non
lo ricordava mai così
libero, vuoto. Nessuno da sorpassare, nessuno che lo sorpassasse, niente TIR, pullmans..... stranissimo... e poi quel cielo luminoso, senza nuvole ma anche senza sole....:
"Dov'è il sole?" pensò. Era mattina ormai fatta ed a quell'ora i raggi solari già
avrebbero dovuto scottargli il viso e ferire i suoi occhi azzurri, perché non lo vedeva?
Forse si stava annuvolando, stava arrivando un temporale? Quell'aria tiepida e profumata che entrava dal finestrino poi, non era certo normale. Troppe cose strane tutte insieme. Meglio fermarsi al prossimo autogrill, un buon caffè gli avrebbe fatto bene.
"Ma quando arrivo all'Autogrill?" penso' Paolo che ormai si era reso conto di guidare l'unico mezzo circolante su quell'autostrada, normalmente strapiena di altri veicoli. Non era possibile che fossero successi due incidenti su entrambe le corsie, contemporaneamente, uno dietro di lui ed un'altro sulla corsia opposta, sì da bloccare totalmente la solita fiumana di metallo scintillante che le percorreva. Nessuna uscita, nessuno svincolo,
cartello, autogrill.... Paolo cominciò a sudare freddo e si ricordò di aver letto su Internet di strane storie di dischi volanti che rapivano ignari automobilisti, di buchi
spazio-temporali...."E se fossi incappato in uno "stargate", una porta fra universi paralleli?
Dove sono, non riconosco più il paesaggio, quelle montagne così alte non le ho mai viste prima...Dio mio un enorme tunnel buio le
attraversa...!"
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Franca era invecchiata tutto d'un colpo. Era una bella donna, alta, bionda
e con un fisico atletico, ma ora sembrava una vecchia, vestita di nero e
con gli occhiali scuri, china su quella bara che a tratti abbracciava.
Piangeva sommessamente ed ogni tanto urlava:
"Non me lo avete fatto nemmeno vedere!! Aprite questa bara
maledetta!!"
"Per forza, lo hanno tirato fuori dal furgone semi carbonizzato"
-sussurrò uno dei suoi amici ad un vicino -"Almeno questo orrore
le è stato risparmiato", commentò l'altro che aveva
riconosciuto il cadavere all'obitorio.
I due figli di Paolo, un maschio ed una femminuccia, di sei anni l'uno e
di sette l'altra, frignavano come due uccellini spauriti. Dov'era il loro
papà, quel caro compagno di giochi che tornava a casa stanco dopo
centinaia di kilometri di viaggio ma che aveva ancora la forza di
afferrarli entrambi per farli volare in giro per casa? Dove era andato?
Da Gesù, avevano frettolosamente spiegato parenti ed amici ai
quali i due bimbi avevano ripetutamente posto quella terribile domanda, ma
loro si chiedevano perché. "Gesù non ha bisogno di un babbo"
-sussurrò Natalie la primogenita a Mario,il fratellino-
"Lui ce l'ha già, Lui puo' volare davvero.... perché ce lo ha tolto, ora chi ci fa volare più a
noi?"
Mario fece una faccia ancora più triste e scoppiò a piangere urlando:
" Gesù é stato cattivo, voglio essere cattivo anch'io!"
e scappò a rifugiarsi fra le braccia della mamma.
**********************
Il furgone continuava dritta la sua corsa verso quel tunnel enorme che lo
avrebbe ingoiato di lì a poco, allora Paolo tolse il piede
dall'acceleratore e tentò di frenare.....nulla, anzi gli parve di
accelerare ancora di più... tolse la chiave d'accensione e tirò il freno
a mano; si aspettava che le ruote s'inchiodassero all'asfalto, ed
invece nulla.
"Dio mio, Gesù, aiutatemi!" urlo' ma quel grido gli si
congelò nella gola, mentre ormai il suo furgone entrava nella galleria ad
una velocità pazzesca.
Nel buio più assoluto, Paolo era ormai sicuro di essere impazzito e che
prima o poi sarebbe andato a cozzare contro qualche ostacolo, visto che
nemmeno i fari si erano accesi. In quell'oscurità totale, densa come il
catrame penso' a sua moglie, ai suoi bambini, a quella vita senza problemi
che aveva vissuto fino a pochi minuti...o anni prima? Quanto tempo era
passato, da quanto viaggiava su quella strada senza fine, cosa aveva fatto
di buono in trentasei anni se non che a pensare a se stesso, al denaro, al
lavoro...
Ed ecco che il parabrezza divenne improvvisamente luminoso e ,come in un
televisore tridimensionale, si vide al centro di una scena che mai avrebbe
pensato di vedere: Franca ed i bambini accanto alla sua bara, nella chiesa
piena di amici, colleghi di lavoro e parenti, mentre Don Antonio -il prete
che aveva celebrato il loro matrimonio- la benediceva con l'acqua santa.
"NON SONO MORTO, SONO
VIVO!"
urlò disperatamente e questa volta potè cacciare fuori la voce con tutta
la forza della disperazione che aveva in corpo. La scena sparì
improvvisamente e si accorse che stava per uscire dal tunnel, che si
vedeva di nuovo la luce. Una voce al suo fianco gli disse pacatamente:
" No, figliolo, sei morto anche
tu.....".
"Papà....!
" fu tutto ciò che riuscì a dire prima di accorgersi di stare seduto su un bellissimo prato verde pieno
di fiori dai colori incredibili, accanto a suo padre, che aveva perso quando aveva
sedici anni.
DOPO
L'INCIDENTE
(WM)
"Dove
siamo? All'inferno no di certo, non vedo fiamme e diavoli.....forse in
Purgatorio?" disse Paolo ancora confuso per quanto gli era successo.
Suo padre scoppiò a ridere:"Siamo nell'unico posto dove vanno a
finire le persone >decenti< come noi, un posto
dove si continua a vivere nello stesso livello di coscienza che avevamo
nel mondo fisico, cioé su Gaia -gli disse-. Non esistono inferni o
paradisi diversi da quelli che abbiamo immaginato, sono luoghi mentali che
facciamo diventare fisici fin dal momento in cui li creiamo con la mente.
Ricordi quando tua madre ti portava a forza in chiesa e tu invece volevi
venire con me a pesca o a fare lunghe passeggiate in montagna? Ad 11 anni
ti ribellasti alle sue imposizioni e passammo una memorabile giornata
insieme sul lago...guarda!"
Dal nulla si materializzò un'immagine sospesa a mezz'aria, solo un lieve
baluginìo e poi la scena divenne nitida. Un uomo ed un ragazzino in barca
su un lago, intenti a pescare.
Sullo sfondo le cime Alpine ancora innevate che si riflettevano tremolanti
nelle limpide acque, tanto cristalline che permettevano di vedere i pesci
sotto la loro superficie.....era tutto troppo reale per essere un film,
tanto reale che quell'uomo e quel ragazzino si ritrovarono in barca, uno
di spalle all'altro, con una canna da pesca fra le mani .
"Papà, ma io ho 11 anni e tu... anche tu sei giovane di nuovo, com'é
possibile?"
"Paolo, fa' conto che siamo dentro al film della nostra
vita, ma un film "interattivo" dove noi -ora- possiamo rivivere
tutti i nostri ricordi. Prima mi chiedevi dove eravamo: quel prato è la
...come dire...la "reception" dove gli Spiriti giungono dopo il
distacco dal corpo, tu non ti eri fatto alcuna idea su cosa aspettarti e
così le Guide hanno predisposto un luogo "neutro" come puo'
esserlo un prato fiorito.
Ora invece siamo nella "Biblioteca dei Ricordi", qui siamo nel
regno della memoria, dove ogni nostro pensiero, emozione, moto dell'anima,
viene accuratamente registrato. Ti ricordi che proprio quel giorno mi
domandasti se dopo la morte c'era qualcosa?"
"Sì -rispose Paolo- e le tue parole ce le ho in mente una per una,
come se non fossero passati trent'anni.... Mi dicesti di non stare a
sentire le idiozie della mamma, che era una poveretta, una beghina di
chiesa, che dovevamo compatirla perché vittima del suo ambiente
familiare, che dovevamo amarla lo stesso e,se possibile, aiutarla a
capire. Ancora mi spiegasti che Dio é Bontà e non puo' mandarci
all'Inferno per aver mangiato carne al Venerdì e per altre stupidaggini
simili, che l'importante nella vita é non ferire gli altri.... Ero
stupito dalle tue parole, ma mi fecero sentire....come liberato da un
peso.
Provai felicità ed imparai a rispettarti per la tua apertura mentale.
"
"Certo figliolo,io e tua madre avemmo molte liti proprio sulla
religione ed ora mi spiace di non essermi comportato in modo più
amorevole con lei, con più gentilezza... Ma sai, quando certe idee si
radicano profondamente nell'anima umana, é difficile eliminarle persino
qui."
"Lo sento, papà, sento il tuo dolore come se fosse mio, come ho
sentito esattamente le stesse emozioni che provai allora dopo la tua
rivelazione.....
ma in che mondo bellissimo siamo capitati? E Mamma dov'é
andata?"
"Siamo a Casa, Paolo, l'unico vero posto che possiamo chiamare Casa.
Sulla Terra non eravamo mai felici appieno, eravamo come zingari erranti
fra un desiderio ed un altro, non giungevamo a possedere qualcosa che già
ne desideravamo un'altra, eravamo continuamente inquieti, agitati.....
La Mamma é al sicuro, ma non la potremo vedere per un po', é in un
"Paradiso Vuoto" dove continua a frequentare chiese ed a
recitare salmi inni e rosari. Prima o poi capirà e la rivedremo...."
In quel momento una grossa trota abbocco' all'amo di Paolo che
istintivamente la tiro' su in barca.
Con suo sommo stupore Paolo diventò trota e fece sue le sensazioni
dell'animale morente.
Agonizzava: si contorceva soffocando e contorcendosi soffocava ancor più,
ma tutto duro' un attimo e la trota-Paolo ritorno' in acqua con un guizzo
ritrovando la pace.
Ancora sconvolto, Paolo si porto' una mano alla gola...gli sembrava di
affogare. Suo padre gli sorrise: "Hai visto come soffre un pesce
quando lo tiriamo fuori dall'acqua? E' come per noi affogare"
"Certo -rispose il figlio- é orribile....che morte atroce...."
"E noi lo facevamo per divertirci.... Vedi, solo provando su noi
stessi il male che -anche inconsapevolmente- facciamo ad ogni creatura di
Dio possiamo capire cosa vuol dire , così possiamo tornare più buoni e
più saggi. "
"Tornare? Vuoi dire che non
staremo qui per l'eternità?"
Suo padre scoppiò di nuovo in una fragorosa risata:" Quella
poveretta di tua mamma! Quante idee sbagliate ha ficcato nel tuo
cervellino in tanto poco tempo! Si, possiamo tornare a ripetere una nuova
esperienza in uno degli infiniti luoghi materiali dell'infinito universo
di Dio.
Passeremo un po' di tempo qui ad imparare, a progredire, a programmare la
nostra futura esistenza, ma quando saremo pronti, torneremo nel mondo
denso della materia pesante,perchè ne sentiremo il bisogno. Ora pero' ti
devo lascire, altri compiti ci attendono...."
"Aspetta, dimmi di Dio, dimmi di Franca, dei ragazzi.... come faranno
senza di me?"
"Paolo, nessuno di noi é indispensabile sulla terra, siamo noi che
crediamo di esserlo, in realtà Dio ci ha lasciato decidere quali
esperienze fare, poi tutto viene programmato in modo che ognuno di noi
esca di scena al momento giusto, né un attimo prima, nè un attimo dopo.
Franca, i tuoi ragazzi, avevano bisogno di sperimentare cosa significhi
vivere senza la tua guida, sono Spiriti leggermente più indietro di te
nel cammino evolutivo e non so come reagiranno. Forse dovranno tornare più
di una volta per affrontare lo stesso problema e risolverlo, chissà...
Sai, qui gli Spiriti Guida possono vedere tanti possibili futuri per
ognuno di noi, ma nessuno di loro sa quali decisioni prenderemo alla fine,
perché il Libero Arbitrio ci consente di fare molte cose, nel bene e nel
male. Io posso dirti che Franca dovrà affrontare molte "prove"
, ma é una donna forte e credo che ce la farà, anche se il suo futuro è
ancora incerto. Dipende da cosa deciderà: risposarsi oppure no. Entrambe
le soluzioni nascondono molte incognite e molto...come lo chiamavamo
prima...ah, si!
DOLORE!
I ragazzi invece sono ancora troppo piccoli per poter vedere il loro
futuro in modo chiaro, hanno troppe possibilità davanti a loro, troppi
"bivii vitali" dove fare scelte.... Ora lasciami andare,
lì c'è un bel letto dove potrai riposare."
Paolo non aveva sonno...o forse sì... Come un bimbo ubbidiente si
stese sul letto più morbido ed accogliente che avesse mai avuto e dormì
di un sonno senza sogni.
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IL SONNO RIPARATORE (07-07-06)
A
grande richiesta continuiamo a raccontarvi la vita ultraterrena in forma
romanzata, ma vi assicuriamo che le descrizioni non sono frutto della
nostra fantasia, ma basate su quanto abbiamo appreso da coloro che hanno
avuto esperienze di pre-morte e/o da messaggi ricevuti da famosi
Mediums. Comunque non andremo avanti ulteriormente, almeno fin quando
anche i Lettori non ci invieranno altri racconti!
Giovanni, il padre di Paolo, lo lascio' dormire e si sedette accanto a lui ad aspettare. Nel frattempo inizio' a costruirgli un ambiente adatto per quando fosse uscito dal sonno riparatore. Cosa di meglio che il loro laghetto, quello dove si recavano a pescare ed a passeggiare sulla terra? Quante volte avevano fantasticato insieme su come sarebbe stato bello avere una casetta proprio là sulla riva, una casetta fatta in tronchi d'albero, come quelle che avevano visto in Canada quando vi si erano recati per trovare lo zio
Mimmo?
Gia', ma lui non l'aveva mai costruita una casa del genere! Vivere nell'Aldilà non significa avere la scienza infusa, salvo essere Spiriti molto ma molto elevati, quelli che sulla terra chiamiamo "Santi" e che aveva scoperto esser molti di meno di quanto
si pensasse. Le Guide gli avevano detto che la santità é per loro un concetto totalmente diverso da come la intendiamo noi. Una vita di preghiere non serve, servono le opere, il superamento dei propri egoismi e la totale dedizione al Prossimo, tutte cose molto rare nell'umanità, anche se puo' bastare un piccolo gesto di altruismo per farci crescere, per farci diventare Guide. Aveva chiesto come mai vi fossero tanti Spiriti
Superiori non provenienti dalla terra, Spiriti elevati che solo di rado poteva incontrare, e gli era stato risposto che la Terra è ancora un pianeta dalle vibrazioni basse, dove é difficile non cedere alle tentazioni della
materia e dell'egoismo. Proprio per questo motivo, le richieste di farvi esperienza erano molto alte, visto che in molti ritenevano che quella dura palestra fosse un posto ideale per crescere rapidamente. Cio' non significava pero' che tutti superassero la prova al primo colpo. Molti dovevano ritornare non una ma decine di volte, altri poi, interrompevano prematuramente la prova: i suicidi. Giovanni ne aveva visti alcuni, ma era entrato in contatto solo con pochi, visto che quasi tutti erano troppo presi dalla rivisitazione delle loro vite. Insieme alle Guide analizzavano ogni pensiero, ogni atto e ne valutavano le conseguenze, le ripercussioni che il loro gesto aveva avuto sugli
altri, non una, ma mille volte.
Interrompere una vita è un diritto di ognuno di noi, ma sulla terra è impossibile valutare appieno la catena di eventi che si crea. A volte le conseguenze sono positive, come nel caso di coloro che grazie alla prematura scomparsa di un genitore, di un figlio, d'un amico,
riescono a reagire, a risollevarsi, a crescere intimamente, ma è molto più facile che queste persone invece si demotivino, si trascinino invocando la propria morte. Le Guide gli avevano spiegato che per questi poveretti è quasi come suicidarsi: non avendo più voglia di vivere, si negano alle esperienze terrene che tanto desideravano fare prima d'incarnarsi, perdendo così
una grande occasione. Ma Dio ha pazienza ed è misericordioso e concede sempre
altre opportunità di riscatto a tutti, a patto pero' che questi Spiriti capiscano i loro errori e si
"ri-programmino" per superarli.
Mentre faceva questi pensieri (che intanto Paolo "assorbiva" nel suo apparente stato di sonno riparatore), Giovanni aveva provato a costruire la loro nuova casa. Purtroppo le leggi terrene e quelle dell'Aldilà a volte coincidono, e la legge di gravità gli aveva giocato un brutto scherzo: gli alberi cui aveva chiesto di cadere -dei giganteschi abeti rossi- a causa della sua inesperienza erano caduti nel lago e la corrente li stava trascinando al largo. Sapeva di non averli "uccisi" (anche gli alberi sono immortali colà) perchè li aveva creati col suo stesso pensiero, si trattava cioè di "forme-pensiero" e non di alberi vissuti sulla terra e poi "morti", pertanto si sarebbero dissolti nell'etere non appena fossero spariti alla sua
vista, per la famosa legge d'indeterminazione di Eisenberg.
Bisognava allora chiedere aiuto ed ecco che due guide -sotto le vesti di
robusti boscaioli canadesi e con tutta l'attrezzatura del caso- si erano subito materializzate al suo fianco: gli avrebbero insegnato come si fa ad abbattere un pino di 20 metri ed a trasformarlo in casa.....
IL RISVEGLIO
Paolo aprì gi occhi e si meravigliò che la sveglia non fosse suonata..che ora era? Avrebbe fatto tardi al lavoro e che strano sogno aveva fatto...l'incidente, il tunnel, l'Aldilà... guardandosi intorno si accorse che non era nel suo letto, dov'era Franca? E la sveglia? Non c'era nessuna sveglia sul comodino e
nemmeno un comodino! E poi...quelle pareti in legno grezzo che profumavano di resina fresca di pino...Saltò in piedi...era tutto vero, non era stato un sogno! Allora era veramente "morto"!
Subito però si rese conto che quella parola non lo toccava più, non gli faceva lo stesso
effetto che gli faceva sulla terra. Il sonno riparatore aveva prodotto i suoi benefici effetti ed ora Paolo era tranquillo: sapeva che tutto andava sul binario giusto, che presto (in termini non terreni) anche Franca ed i ragazzi sarebbero venuti a vivere con lui, che tutto era come doveva essere. Aprì la porta su uno scenario mozzafiato: il "suo" lago, le "sue" montagne ed il
"suo" papà che steso su di un'amaca si gustava il "suo" capolavoro:
capperi.....!
Aveva creato un piccolo mondo col pensiero, aveva ricostruito in paradiso il loro angolo
di paradiso terreno, ma tutto era molto ma molto più bello qui! I colori erano impensabili, i fiori, le farfalle e le creature del bosco che vivevano là erano tutte in contatto con la sua mente e tutte innalzavano un canto di gioia e gratitudine al loro Creatore, vibrando all'unisono con Paolo.
Se sulla terra aveva solo potuto intuirne la presenza, confermata da rapide visioni di scoiattoli che saltavano da un ramo ad un altro o
dal veloce materializzarsi di un'aquila reale lanciata in picchiata su una preda, ora lui era parte della mente di ognuno di quegli esseri, era Paolo-formica o
Paolo-aquila, albero, farfalla...
Le sensazioni che gli giunsero erano mozzafiato e capì che sulla Terra né lui né nessun altro avrebbero potuto sopportare quel flusso enorme di informazioni che ora invece poteva ricevere a piacimento.
Vide il mondo con la vista aguzza dell'aquila e quello sotterraneo delle formiche, vide gli alberi intenti ad
approfondire le loro radici nel terreno, seguendo misteriose linee di forza, e le montagne spostarsi lentamente per crescere e sgretolarsi in un continuo processo di
trasformazione che dal grezzo minerale si evolveva in vita cosciente...
Ancora confuso si avvicino' a suo padre che, sorridendo gli disse:
"Bene alzato, se vuoi un cappuccino non hai che chiedere gentilmente alla mucca di darti un po' di latte e poi andarti a cercare le bacche del caffè.... sai, qui i
bar ed i negozi non li ho ancora creati!"
(WEBMASTER )
Continua (?) Decidete voi!
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