il mondo fisico è
creato
dal
pensiero!
(19/09/16)
Nel regno dello Spirito il pensiero è azione, crea, distrugge, è esso
stesso la realtà, mentre nel nostro crediamo che molte scoperte ed
azioni inizino con il pensiero e che il nostro pianeta ed il nostro
universo vadano avanti governati da leggi naturali. Leggi naturali che
determinano come si formano le stelle,come vengono creati i pianeti,
come i continenti crescono e si scontrano, come il tempo cambia, come i
nostri stessi edifici stanno in piedi ed alla fine tutto decade
senza essere influenzati affatto dalle menti umane.
Dio l'ha pensato e l'universo è stato creato, ma non finisce qui. Il
regno dello Spirito ci dice che le idee controllano ancora la creazione
ed i suoi effetti nel nostro mondo fisico.
Il libro degli Spiriti, scritto da Allan Kardec nel 1850, ha codificato
la dottrina dello Spiritismo. Gli Spiriti hanno trasmesso le loro
risposte alle domande poste da Allan Kardec a vari Medium in tutta
Europa. Solo quando più medium hanno scritto risposte simili alla
stessa domanda tali informazioni sono entrate nel suo libro.
Gesù ci ha promesso il Grande Consolatore, lo Spirito di Verità che
ci dirà di più. Lo Spiritismo è quel veicolo, il metodo con cui ci
comunicano nuove informazioni sui nostri scopi terreni e come migrare
dalla vita spirituale alla vita terrena nella nostra ricerca tesa ad un
continuo miglioramento; vengono inoltre illustrati i principi
fondamentali di come tutto il cosmo è stato creato e come opera.
Le domande dalla N° 30 in poi de Il libro degli Spiriti
pongono questo ed altri quesiti sulle origini della materia:
È la materia formata da un unico elemento o da più elementi?
Di un elemento primitivo. I corpi che considerate i più semplici non
sono veramente elementari; essi sono trasformazioni della materia
primitiva. Quindi, tutta la materia inorganica ed organica è
composta dello stesso fluido universale.
La nostra scienza attuale ha ipotizzato lo stesso principio con il nome di
"Teoria delle stringhe". La teoria delle stringhe afferma che non
esiste spazio vuoto, le stringhe sono ovunque. La stessa informazione è
stata fornita già nel libro:
Esiste un vuoto assoluto in qualche parte dello spazio?
No, non c'è . Quello che appare a voi come vuoto è occupato dalla
materia in uno stato che sfugge all'azione dei vostri sensi e dei vostri
strumenti. Il mondo
degli Spiriti ci ha detto già nel 1850 che non vi è nulla di simile al
vuoto assoluto.
C'è sempre qualcosa ovunque nel nostro universo infinito. (Materia
Oscura?) La letteratura Spiritica ha previsto anche la teoria del Big
Bang. Nel libro della Genesi - I miracoli e le previsioni secondo lo
Spiritismo, nella sezione intitolata "La Creazione Universale",
viene detto ad Allan Kardec (lo
ripetiamo:NEL 1850!) come
tutto è cominciato:
"La materia cosmica primitiva conteneva il materiale fluido e gli
elementi vitali per tutti gli universi che si aprono nella loro
magnificenza nell'eternità. E' la madre feconda di tutte le cose, la
prima antenata, e per di più, la generatrice eterna.
Questa sostanza, dalla quale tutti i globi siderali sono nati, non è
scomparsa; questa forza non è morta, perché genera incessantemente nuove
creazioni, riceve e ricostituisce gli elementi provenienti
dai mondi che
sono stati cancellati dal libro dell' eternità ".
Una tal sorta di "srotolamento" genera il riempimento del nostro
universo fisico a partire dall'elemento primitivo che appare sulla
scena, causato dal pensiero di Dio, per avviare il ciclo della
creazione. Nel corso di miliardi di anni, fin dall'inizio, fatto di un
piccolo seme, galassie, sistemi solari, pianeti e la vita hanno
avuto inizio. Questo elemento è utilizzato per creare tutto:
"La materia eterea, rarefatta in vari gradi, è diffusa in tutto lo
spazio interplanetario; questo fluido cosmico riempie l'universo,
sebbene sia più o meno rarefatto nelle immense regioni ricche di ammassi
di stelle. Esiste come un condensato a vari livelli in cui il cielo
ancora non splende di stelle ed è modificato in vari gradi e con diverse
combinazioni, esso non è altro che la sostanza primitiva in cui
risiedono le forze universali, da cui la natura ha preso tutte le cose
".
Quindi, da un elemento, chiamato fluido universale, secondo gli
Spiritualisti, arriva tutta la materia.
Oro, argento, acqua, e ferro sono costituiti dello stesso elemento.
Quello che vediamo come molecole e atomi (e gli elementi costitutivi
degli atomi) che costruiscono le molecole sono tutti derivati dal fluido
universale.
"Questo fluido penetra i
corpi come un immenso oceano. In esso risiede il principio vitale che dà
origine alla vita di tutti gli esseri viventi e la perpetua su ogni
globo celeste secondo le sue caratteristiche, un principio che nel suo
stato latente giace dormiente finché non viene destato. In virtù di
questo principio vitale universale,
ogni creatura, minerale, vegetale, animale o altro [*]
-
perché ci sono molti altri regni della natura la cui esistenza nemmeno
sospettiamo - sa come appropriarsi delle condizioni adatte per la sua
esistenza".
[*]
Con questa affermazione
veniamo anche a rispondere al quesito posto sul FORUM da un
nostro Lettore che ci chiedeva se l'Intelligenza Artificiale
possa essere considerata una forma di coscienza:
<Buon giorno, ho letto l'ultimo articolo
che parlava di coscienza e intelligenza artificiale, ieri ho
visto una puntata in tv dove si parlava appunto di I.A. dove si
mostravano gli strabilianti risultati ottenuti, Pc che riescono
ad apprendere in modo autonomo e fare scelte, simulando il
nostro cervello..poniamo caso che tra un pò potranno avere una
forma di autocoscienza simile agli umani, secondo voi
ridimensionerebbe la visione spirituale ed un pò misteriosa
dell'essere umano? La speranza di una vita dopo la morte ci
sarebbe ancora?<http://piddia.forumcommunity.net/ |
Questo fluido è modellato per diventare qualunque cosa debba essere ed è
trasformato dal pensiero. Quando Dio ha creato l'universo, ha fatto sì
che fosse composto da un elemento in grado di essere modellato in molte
combinazioni
solo grazie al pensiero e
che seguisse regole logiche, onde programmare per sempre il
comportamento dell'oggetto così creato, almeno finché un pensiero
superiore non lo modificasse.
Questa programmazione è menzionata nel paragrafo successivo della
Genesi:
"È molto importante
essere consapevoli dell'idea che la materia cosmica primitiva è dotata
non solo di leggi che assicurano la stabilità dei mondi, ma anche del
principio vitale universale che dà inizio alla generazione spontanea su
ogni mondo programmandoli per l'esistenza degli esseri viventi che
verranno a seguito della loro creazione ".
In sintesi, nel 1850 Allan Kardec che ci ha indicato il concetto di un
elemento unificante, che è la fonte di tutta la materia dell'universo,
diretto e governato dai pensieri -non solo da quelli di Dio- ma anche da
quelli degli Spiriti Superiori,
Spiriti che sono stati addestrati a creare con la loro mente. Siamo
sulla terra in questo momento, sopravvivendo alle nostre prove, pagando
per i nostri debiti pregressi, acquisendo nuove esperienze così, un
giorno, anche noi potremo essere degni di manipolare la materia con la
volontà.
Si possono esprimere dubbi sui processi presentati dagli Spiriti al
piccolo gruppo di pionieristici Spiritualisti riuniti da Allan Kardec,
ma vedremo che questo messaggio è presente non solo dal libro
della Genesi nel Vecchio Testamento,ma anche da altri testi religiosi.
"In principio Dio creò il cielo e la terra. La terra era informe e
deserta e le tenebre ricoprivano l'abisso e lo Spirito di Dio aleggiava
sulla superficie delle acque " [Genesi
1:. 2]
La maggior parte di essi afferma che tutto nacque da un'idea, da un
pensiero, dall'intenzione di creare il mondo ed ora, grazie allo Spirito
di verità, come promesso da Gesù nel Nuovo Testamento, lo Spiritismo sta
rivelando ulteriori informazioni sulla creazione del nostro universo,
informazioni che vengono sempre più spesse avallate dalla moderna Fisica
Quantistica.
In sostanza: NIHIL SUB SOLE NOVUM!
(Webmaster dal Libro Degli
Spiriti di Allan Kardec)
LA COSCIENZA
RESTA UN
MISTERO
(06/09/16)
Nonostante i
progressi compiuti dalla
scienza moderna nel corso degli ultimi
secoli, una della più grandi domande poste
dalla mente umana da tempo immemorabile, forse la più sfuggente, è
quella sulla natura della coscienza: sappiamo che esiste, ma non
abbiamo un modo vero e proprio per misurarla, quantificarla, o
addirittura definirla. Oltretutto, la scienza non può nemmeno
definitivamente stabilire da dove proviene, o anche perché
esiste, tanto per cominciare.
Recentemente, un Fisico di rilievo,
noto per il suo lavoro nel campo della teoria delle
stringhe, afferma che questo mistero può rimanere tale in modo
permanente.
Molte persone
considerano la coscienza come l'ultima frontiera della scienza e, se
riuscissimo a scoprirne i segreti, si aprirebbe la strada onde spiegare
perché l'umanità produce pensatori come Ed Witten che ci permettono di
comprendere i profondi segreti dell'universo. Ma Witten non è troppo
ottimista al riguardo e sembra avere abbastanza ragioni per ritenere che
la coscienza rimarrà sempre un mistero. Ecco cosa ha da dire:
<Credo
che la coscienza rimarrà un mistero, anche se penso che il funzionamento
del cervello cosciente sarà chiarito in larga misura.
I biologi, forse i Fisici, capiranno sempre meglio come funziona il
cervello, ma per ciò che riguarda ciò che noi chiamiamo coscienza, temo
che la cosa rimarrà misteriosa: forse è molto più facile spiegare il Big
Bang piuttosto che comprendere la coscienza.
Comprendere la funzione del cervello è un problema molto stimolante e
probabilmente ci saranno un sacco di progressi nel corso dei prossimi
decenni, ciò non è fuori dalla nostra portata, ma penso che
probabilmente rimarrà un buon livello di mistero per quanto riguarda il
motivo per cui il cervello funziona nei modi che possiamo vedere, sul
perché crea consapevolezza, o come volete chiamarla. Come funziona un
essere cosciente diventerà chiaro, ma che cosa è che stiamo vivendo
quando siamo coscienti, resterà un mistero.
O, forse, non rimarrà un mistero se è possibile modificare le leggi
della Fisica applicabili al cervello, cosa che però ritengo molto
improbabile, nè credo che tale tipo di ricerca possa far parte della
Fisica.>
In seguito Ed Witten si sofferma sulle tesi di Roger Penrose,
(
Vedi
Art.1 Art.
2),
sul perché non potremo mai
costruire una IA (Intelligenza Artificiale) che simuli la mente umana, e
sul motivo per cui potrebbe essere necessaria una modifica delle leggi
della Fisica per tenere conto delle coscienza. Witten non è
d'accordo personalmente con quest'ultima posizione, poichè convinto che
non è possibile capire pienamente un sistema di cui si è parte.
Cosa sta dicendo qui Witten è in un certo senso molto semplice:
anche se comprendiamo il "come" della coscienza, non ne
capiremo mai
il "perché". Questo tipo di ignoranza non si limita alla
coscienza, però. Per esempio, tra altre cose, non sappiamo il motivo per
cui nel nostro universo sembrano esserci delle costanti fondamentali
calibrate in modo da permettere l'evoluzione di esseri umani senzienti
che si possono porre la questione sulla sua esistenza. Non sappiamo il
motivo per cui le particelle elementari hanno le masse che hanno, nè il
motivo per cui la cellula eucariotica si è evoluta una volta sola.
E 'interessante confrontare i pensieri di Witten con la tesi "End of
Science" di John Horgan il quale affema che le leggi fondamentali della
Fisica sono state in gran parte scoperte, che non possono essere
scoperte due volte e che quasi senza dubbio non potranno mai essere
radicalmente modificate Ma la tesi di Horgan vale in un senso più ampio
anche per i "perché" che Witten persegue.
La fine della scienza è la fine della ricerca di una causalità finale ed
in questo senso non solo la coscienza, ma molti aspetti del mondo
possono sempre rimanere un mistero.
Se ciò sia emotivamente piacevole o sconcertante è una scelta
individuale che ognuno di noi deve fare.
Fonte:
http://wavefunction.fieldofscience.com/
Il Sé non muore
(12-08-16)
The Self Does
Not Die: Verified Paranormal Phenomena from Near-Death Experiences,
Di Titus Rivas, Anny Dirven, and Rudolf H. Smit
In questo interessantissimo libro (per ora solo in Inglese )c i sono
troppi casi di NDE verificate per riassumerli tutti, ma il caso
3.33, "Howard", alle pagine 112-113 è particolarmente intrigante, ed è
tratto dal libro di Laurin Bellg Near Death che ha raccolto la NDE di un
paziente in terapia intensiva che, a causa d'un arresto cardiaco dovette
essere rianimato. Dopo essersi ripreso a sufficienza per parlare,
egli ha descritto una NDE che ha avuto luogo mentre era privo di sensi:
"Mi sentii salire verso il
soffitto e poi stavo attraversando la struttura fisica dell'edificio.
Sentivo le diverse densità passando attraverso l'isolamento, ho visto i
cablaggi, alcuni tubi e poi mi ritrovai in questa strana stanza.
Sembrava un ospedale, ma era diverso. ...
Era molto tranquillo e sembrava che non ci fosse nessuno.
C'erano singole camere e su alcuni dei letti vi erano delle persone, che
però non erano esattamente persone...
Sembravano manichini e avevano le flebo al braccio, ma non sembrano
vere.
Al centro c'era uno spazio aperto che sembrava un insieme di stazioni di
lavoro per computer.
La Dr.ssa Bellg, Medico di Terapia Intensiva, dice che rimase a bocca
aperta quando sentì questo racconto .Ecco quanto scrive:
"Ho incrociato il mio sguardo con quello dell'infermiera che sembrava
altrettanto sorpresa. Quello che noi sapevamo, ma che Howard non
poteva sapere, è che proprio al piano al di sopra della terapia
intensiva vi è un centro di formazione per gli infermieri dove i nuovi
assunti trascorrono qualche giorno di prove pratiche simulate a
rotazione fra diversi scenari.
Ci sono camere simulate con manichini su alcuni dei letti, mentre al
centro vi sono postazioni di lavoro con i computer.
Il paziente ha anche ripetuto le dichiarazioni fatte da Bellg durante la
sua rianimazione, quando è stato defibrillato, ed ha ricordato con
precisione quanto avvenuto affermando che era stato presente durante
tutta la procedura.
Anche se non tutti i casi sono drammatici come questo, il loro grande
numero e gli sforzi evidenti che sono stati fatti per dimostrare la
veridicità de racconti dei pazienti aggiungono un potente
argomento a favore del fatto che le NDE non sono allucinazioni di un
cervello traumatizzato, ma eventi ontologicamente reali.
ARTICOLO ORIGINALE DI MICHAEL
PRESCOTT
PSICOLOGO SPIRITUALISTA
RICEVE MESSAGGI
DAL FIGLIO DEFUNTO CON LA TECNICA IADC.
(27-07-16)
Di Mike Tymn
-----------------------------------------
Nel suo libro di
recente pubblicazione,
in cerca di Jordan , il
Dr. Matthew McKay, descrive i suoi sforzi per connettersi e comunicare
con il figlio Jordan,
assassinato nel 2010, all'età di 23 anni. Psicologo Clinico e
professore
al Wright Institute di Berkeley, in
California, McKay ha iniziato il suo viaggio di scoperta con una
introduzione alla comunicazione indotta (IADC), scrittura automatica e
regressioni ipnotiche a vite passate. McKay afferma che ha avuto
più di un centinaio di conversazioni con Jordan, che gli ha descritto il
risveglio iniziale nel suo nuovo regno di esistenza, le riunioni con i
propri Cari Defunti e la revisione della vita, fornendo inoltre vari
altri approfondimenti sulla vita terrena e su quella dopo la morte.
Recentemente ho posto alcune domande
al Dr. McKay per e-mail. Eccone il resoconto.
******************************
>MIKE: Dr. McKay, quali
erano le sue opinioni sulla vita dopo la morte prima di iniziare la sua
ricerca?
"La mia ricerca sulla morte e l'Aldilà era iniziata una mezza dozzina di
anni prima della scomparsa di Jordan.
Ho letto Journey of Souls di
Michael Newton ed imparato a
conoscere il suo metodo ipnotico per esplorare le "vite tra le vite."
Sebbene fossi sempre stato un agnostico irriducibile, mi trovai in pieno
accordo con tutto ciò che Newton riferiva sull'Aldilà e sul perché ci
incarniamo. Sembrava la verità che avevo aspettato di sentire da
tutta una vita.
Ho imparato ad applicare il protocollo di Newton e l'ho usato con
persone che amavo e che volevano fare l'esperienza.
Dopo che Jordan è morto, la mia ricerca si è intensificata, perché ero
determinato a trovare e riprendere i contatti con mio figlio."
>MIKE: Era a conoscenza delle
varie forme di comunicazione con i Defunti prima della morte di Jordan?
Qual è stato il suo atteggiamento verso tali metodiche?
"Conoscevo, già prima della morte di Jordan Alan Botkin e la sua
metodica (IADC)
perché un amico mi aveva regalato il suo libro.
Faccio EMDR con i miei pazienti traumatizzati (la IADC di Botkin è
basata su questt'ultima) e la sua scoperta -che una piccola variazione
nel protocollo
EMDR potrebbe aiutarci a contattare i Morti- mi ha subito
affascinato.
In generale, prima che Jordan morisse, ero convinto che sensitivi e
medium fossero dei ciarlatani e che la maggior parte del business basato
sulla comunicazione dopo la morte fosse un imbroglio, alimentato dal
dolore della gente e dal bisogno di rassicurazioni."
>MIKE: Quanto tempo ha impiegato a
padroneggiare la scrittura canalizzata?
Ha richiesto molta pazienza ed aveva avuto già precedenti esperienze?
"Non avevo nessuna precedente conoscenza della scrittura canalizzata, ma
Ralph Metzner mi ha mostrato come farlo.
Mi ha insegnato gli elementi base in pochi minuti:
1) Trovare un
posto tranquillo dove sentirsi rilassati ed in contatto con il proprio "sè
" più profondo.
2) Avere vicino qualcosa su cui focalizzare la propria attenzione (come
una candela o un oggetto luminoso).
3) Avere a portata di mano un oggetto per collegarsi al Defunto
(qualcosa che apparteneva alla persona cara o che vi ha regalato).
4)Utilizzare un processo meditativo o ipnotico per entrare in uno stato
ricettivo
(per me questa è una semplice meditazione focalizzata sul respiro).
5) Scrivete il vostro primo quesito
(scrivere fisicamente la domanda è una necessità per la scrittura
canalizzata)
e lasciare spazio per la risposta.
6) Attendere una parola o frammento di frase di presentazione.
Scriverlo ed attendere altre frasi per iniziare.
7) Accettate il dubbio, accettate l'idea che può essere il vostro
cervello ad inventare tutto.
Continuare ad ascoltare la risposta che si va a formare nella vostra
mente;
continuare a scrivere ciò che si 'sente'.
Quando nulla più arriva, scrivere
la domanda successiva. "
>MIKE: Fino a che punto i messaggi
provenienti da Jordan le sono apparsi totalmente nuovi o in conflitto
con le credenze o le sue idee precedenti? Se non erano tali, come
può essere sicuro che non fosse lei stesso a generare inconsciamente le
risposte?
Ci può fare un esempio o due?
"Molti dei messaggi di Jordan sembravano nuovi per me, idee e concetti
che non avevano mai nemmeno sfiorato la mia mente, ma non sembrano aver
smantellato in alcun modo la cosmologia che avevo appreso da Michael
Newton ed altri, anzi, sembravano averla espansa notevolmente. Mi è
sembrato che invece abbiano raffinato queste idee sullo scopo della vita
e su ciò che accade nella vita ultraterrena, portandoli ad un nuovo
livello. Sapevo, per esempio, che lo scopo della vita consiste
nell'imparare, ma non avevo idea che la saggezza che ogni singola anima
acquisisce,
contribuisce alla saggezza
/conoscenza della coscienza collettiva (del Divino, cioè di Dio).
Non avevo idea che ogni lezione nella nostra vita consente - in ultima
analisi -alla coscienza collettiva (Dio)
di rendere il prossimo universo più perfetto".
>MIKE: Come reagiscono i suoi
Colleghi che operano nel campo della Psicologia al suo interesse
per le questioni psichiche ed al suo libro? Che dire poi degli studenti?
"Ho condiviso quanto mi ha comunicato Jordan con pochissimi dei miei
colleghi Psicologi.
Si tratta di persone di scienza che rispettano solo gli studi clinici
controllati e randomizzati e vorrebbero misurare anche l'esperienza
umana, ma molte esperienze umane possono solo essere descritte, non
misurate. Possono fornirci racconti, parole, ma mai dei dati misurabili
matematicamente con analisi quantitativa, così per questo tipo di
esperienze dobbiamo fare affidamento soltanto su molte osservazioni
indipendenti. Se Michael Newton ha ipnotizzato 7.000 soggetti e tutti
hanno descritto una versione simile della vita dopo la morte, ciò
significa qualcosa. Se migliaia di persone che muoiono sono accolte dai
loro cari per esser aiutati nel Passaggio, e se è vero che Ian
Stevenson, intervistando migliaia di bambini che ricordavano vite
passate, ha scoperto le prove di quelle vite passate...beh, ci deve pur
essere una spiegazione razionale. Così, se Jordan mi dice certe cose
sullo scopo della vita e la struttura del Mondo degli Spiriti e questo
singola osservazione combacia con altri racconti di vita dopo la morte,
anche questo significa qualcosa.
Alcuni colleghi, e in particolare quelli che abbracciano il pensiero
buddista, sono stati molto aperti a tutto ciò che ho imparato da Jordan.
Sebbene ligi alla scienza ufficiale, si sono dimostrati capaci di vedere
al di là dei limiti del nostro universo materiale. "
>MIKE: Lei accetta o rifiutare
l'idea che gli Spiriti dei Morti ci possono influenzare in modo positivo
o negativo
ed essere anche la causa di comportamenti estremamente devianti o
criminali?
Se l' accetta, avrebbe il coraggio di suggerirlo ai suoi Colleghi, ai
pazienti, o agli studenti?
"Credo che gli Spiriti dei Morti ci possono influenzare solo in modo
positivo. Una volta che le Anime lasciano il livello fisico e passano
attraverso il processo di rientro nel mondo dell'Aldilà, hanno accesso
alle conoscenze raccolte da tutte le loro vite precedenti.
Sanno che lo scopo della vita è imparare e raccogliere saggezza e sono
immersi nell'Amore. Non è possibile per quelle Anime danneggiare i vivi.
Questi sono miti perpetrati da persone che fanno il male e desiderano
spiegarlo tramite il soprannaturale.
Possiamo essere influenzati ed afflitti da lezioni che non abbiamo
imparato dalle vite passate, ma mai da Spiriti persi o maligni.
Alcune Anime, possono indugiare su questo livello, perché non sono
ancora consapevoli del fatto che sono morte e la loro presenza può
essere percepita come uno stato d'animo negativo, un'ombra, un senso di
angoscia silenziosa,
ma queste Anime non hanno il potere di ferire direttamente i vivi ".
>MIKE: Come ne saremmo
influenzati?
"Le Guide del Mondo degli Spiriti, così come i propri Cari Defunti,
esercitano un'influenza sulle nostre scelte.
Ci sussurrano pensieri casuali e strani, o attraverso improvvise
sensazioni o stimoli, e così ci aiutano a fare scelte sagge.
I loro messaggi sono frequenti visitatori del nostro inconscio. Quelli
che amiamo, così come maestri e Guide, sono in costante comunicazione
con noi e molto del nostro lavoro su questo pianeta consiste
nell'entrare in sintonia con la nostra mente saggia tramite una sorta di
radio spirituale ad onde corte, sì che possiamo sentirli.
La Psicologia Convenzionale sta già studiando l'impatto positivo di
meditazione e preghiera.
Ora abbiamo bisogno di esaminare in che modo le pratiche spirituali ed
il collegamento con lo Spirito, impattino sul benessere umano.
Quando si ricevono messaggi dall'Aldilà come agiscono emotivamente e sul
comportamento della gente? Si fanno delle scelte migliori?
Si sperimenta più Amore? Si percepisce la perdita in modo diverso,
con meno dolore? Oggi siamo in grado di misurare la realtà di queste
esperienze per fare avanzare la conoscenza scientifica ed umana.
>MIKE: Jordan le ha detto che
la certezza non è un gran bene.
C'è un punto di equilibrio tra la fede cieca richiesta della maggior
parte delle religioni e la certezza assoluta,
perciò su quale concetto dovremmo insistere per accettare il fatto che
la coscienza sopravvive alla morte?
"Viviamo in un posto in cui la certezza assoluta è impossibile.
La certezza delle verità, di ciò che è giusto
e di ciò che é sbagliato, si traduce spesso in olocausti - emotivi e
sociali.
Abbiamo bisogno di prendere ogni credenza con leggerezza, come una
verità provvisoria
che può essere successivamente modificata o smentita.
La convinzione che ci sia un Aldilà, che le Anime sono immortali e
vengono qui tra vita e vita per imparare, non è la verità assoluta.
E' stato riportato da molti osservatori e ci sono molti dati che
suggeriscono che la coscienza può esistere al di fuori del corpo.
Eppure, nulla è certo sulla
vita dopo la morte, come sulle modalità della vita eterna che conducono
le Anime.
Quelli di noi che hanno
cercato di connettersi, e che hanno sperimentato il senso d'amore
dirompente che giunge dai propri Cari,
hanno buoni motivi per dirsi
certi che il rapporto tra i vivi ed i Morti non si è mai interrotto.
E' importante separare le convinzioni religiose/morali, che indicano
come agire, dalle cosmologie, ovvero ciò che l'universo è e perché
esistiamo in esso. Le credenze religiose /morali dettano il 'giusto'
comportamento - che spesso risulta essere dannoso e offensivo, mentre le
Cosmologie (come ad esempio quelle di cui mi parla mio Figlio)
descrivono il nostro posto ed il ruolo che abbiamo nel cosmo.
Siamo in grado di valutare l'utilità delle credenze cosmologiche
osservando come influenzano gli uomini,
cioè se diventano più amorevoli, più pacifici, più collegati con tutto "
>MIKE: Così tante persone
abbandonano l'idea di un potere superiore e di una vita dopo la morte
quando soffrono per un qualsivoglia dolore, sostenendo che ciò non è
coerente con un Creatore giusto e amorevole. Cosa sa dirci in merito?
"Jordan è stato molto chiaro su
questo punto: il dolore è necessario per le Anime affinchè possano
crescere.
Ci sono lezioni che non
possiamo imparare senza di esso. In realtà, siamo venuti qui per
imparare ad amare a dispetto del dolore.
Questo pianeta è una scuola che ci insegna come fare scelte sagge quando
soffriamo e percepiamo la minaccia di ulteriore dolore e perdite. Il
dolore non è un segno che siamo cattivi o che abbiamo fatto del male. Il
nostro lavoro non è quello di cercare il piacere ed evitare la
sofferenza, ma di porre queste domande:
'Che cosa posso imparare da
questo dolore? Quale saggezza, quale verità stanno alla radice di
questo dolore?'
Ogni scelta che facciamo di
fronte al dolore ci insegna qualcosa e ciò che apprendiamo viene
caricato nella coscienza collettiva,
nel tutto, in Dio. Il dolore è un sentiero sacro attraverso il
quale si cresce e,
grazie a noi, anche Dio cresce."
TRAD. WEBMASTER DAL
BLOG DI MIKE TYMN
LE GEMELLE
REINCARNATE
(20/07/16)
Probabilmente
molti di voi avranno visto su Voyager il servizio andato in onda il 18
Luglio scorso sul caso eclatante di reincarnazione delle gemelle
Pollock, servizio che avevamo in preparazione anche noi (guarda caso!)
anche se in forma scritta.
Per chi non avesse visto la trasmissione, abbiamo pensato perciò di
ricapitolare la storia che fu lungamente studiata dal compianto Dr. Ian
Stevenson, prima di
rivedere
la trasmissione su Rai -Replay a questo indirizzo (il servizio parte a
circa 1 ora e 18 minuti del
video)
http://www.rai.tv/.
---------------------------------
John e Florence Pollock
conducevano una vita familiare normale con le loro due figlie Jacqueline
e Joanna di 6 ed 11 anni, ma questa famiglia, fino ad allora perfetta e
felice, venne distrutta il 5 maggio 1957 quando le loro due figlie e uno
dei loro amichetti (Anthony Layden) furono tragicamente investiti da
un'auto. Si stavano recando in chiesa, quando un conducente perse il
controllo del suo veicolo investendoli in pieno sul marciapiede.
Tutti e tre i bambini rimasero uccisi istantaneamente al momento
dell'impatto. Sia John che Florence rimasero comprensibilmente
distrutti da questo tragico evento, ma si aggrappavano alla speranza che
un giorno sarebbero stati benedetti dall'arrivo di un altro bambino.
Le loro preghiere furono esaudite molto prima di quanto immaginassero,
infatti, appena un anno dopo il tragico fatto, John seppe che sua moglie
era di nuovo incinta.
Il medico di Florence stabilì che si trattava di un solo bambino (a
quell'epoca l'ecografia era ben lungi dall'essere inventata), ma John
non era d'accordo, dicendosi convinto che sua moglie portava in grembo
due gemelli... reincarnati, una strana affermazione, visto che la
sua religione cattolica si è sempre fermamente opposta al concetto di
reincarnazione. Nonostante tutto, i dogmi religiosi non gli avevano
impedito di credere in questa possibilità, estremamente convinto che
Florence avrebbe avuto due gemelli e che le anime di Jacqueline e Joanna
sarebbe rinate. Contro ogni
logica, la premonizione di John si rivelò corretta
ed il 4 ottobre 1958 nacquero Gillian e
Jennifer.
John notò subito che Jennifer aveva una strana linea bianca sulla fronte
simile alla cicatrice di Jaqueline -la sorella morta- causata da un
incidente di moto. Quando poi controllò la gamba, trovò anche una voglia
identica a quella di Jaqueline, ma
dal momento che Jennifer e Gillian sono
gemelle identiche, è interessante notare che Gillian
non ha questi segni. In una revisione di Stevenson
nel Journal of American Academy of Child & Adolescent
Psychiatry, William Bernett scrive che Stevenson è:
"uno Psichiatra preciso
e studioso" e discute
sull'importanza delle voglie dei bambini che
affermano di essere reincarnati, voglie che corrispondono
con quelle della persona che affermano di essere stati
durante una vita passata.
Quando le gemelline ebbero raggiunto l'età di tre mesi John e Florence
decisero di trasferirsi a Whitley Bay per il troppo clamore suscitato
dalla loro storia nella piccola città in cui vivevano e non tornarono ad
Hexam fino a quando le piccole non ebbero quasi quattro anni.
Quando la famiglia ritornò ad Hexam, le gemelle iniziarono ad indicare
-già dai finestrini della loro auto- vari punti di riferimento che non
avevano mai visto prima, dato che avevano pochi mesi alla data del
trasferimento. Per esempio, passando davanti alla scuola che le loro
sorelle morte avevano frequentato,
affermarono con certezza che si
trattava della 'loro scuola' e furono in grado d'indicare dove si
trovasse il parco giochi, sebbene non fosse visibile dal punto in cui si
trovavano.
La famiglia cominciò così a cercare fra i vecchi giochi di Jacqueline e
Joanna e sorprendentemente, le
bimbe furono in grado di dare il nome corretto ad ogni orsacchiotto o
bambola delle loro sorelle defunte.
La madre poi notò che le due figlie
facevano giochi piuttosto sinistri; in uno di questi Jennifer giaceva
sul pavimento con la testa poggiata su sua sorella Gillian che, parlando
con Jennifer, le diceva che il sangue veniva dagli occhi perché è lì che
la macchina l'aveva colpita. In
pratica, ricordavano esattamente l'incidente in cui erano morte prima di
rinascere. Un mese o due dopo,
le due sorelline entrarono in una fase di frenesia isterica, perchè come
passavano davanti ad una macchina parcheggiata con il motore al minimo,
urlavano a squarciagola:
"La macchina.... E 'venuta a
prenderci. "
John e Florence che non avevano mai menzionato nulla delle sorelle morte
finché Jennifer e Gillian non erano diventate più grandicelle. Quando le
bimbe raggiunsero l'età di cinque anni, però, i loro strani ricordi
svanirono da un giorno all'altro
e da allora, hanno sempre vissuto una vita molto normale.
-Webmaster da varie fonti-
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ANCHE LE PIANTE
SONO
COSCIENTI?
(08-07-16)
Brutte notizie per gli
amici vegani: se è vero che gli animali che mangiamo soffrono negli
allevamenti e se non vengono uccisi con metodi "civili", anche le tanto
amate insalate ed ortaggi di cui ci nutriamo avrebbero una forma di
coscienza ed addirittura capacità telepatiche! Infatti, fin dal 1960,
alcuni Scienziati hanno fatto affermazioni sorprendenti circa l'alto
livello di intelligenza e di capacità sensoriali possedute dalle piante.
I loro risultati sollevano profonde domande su ciò che significa "essere
senziente" e ciò che si definisce "coscienza".
Il professor Stefano Mancuso che lavora presso il Laboratorio Internazionale di
Neurobiologia delle piante all'Università di Firenze, ha detto durante
un servizio speciale della BBC
che indagava su come esplorare l'intelligenza delle
piante:
"Siamo convinti che le piante
posseggono capacità cognitive e sono
intelligenti, al punto che -per studiarle- è possibile utilizzare
tecniche e metodi normalmente
utilizzati per studiare gli animali."
Mancuso ha condotto i suoi esperimenti
su due piante di fagiolo rampicante. Le piante sono state messe nelle
condizioni di competere per attaccarsi ad un palo. Quando una delle due
ebbe raggiunto il palo per prima, la pianta perdente iniziò la ricerca di
un'alternativa.
"Un simile comportamento è
quello che negli animali chiamiamo coscienza e dimostra che le piante
sono
consapevoli del loro ambiente fisico e del
comportamento degli altri esemplari".
Suzanne Simard, professore di Ecologia presso l'Università della British Columbia, ha detto alla BBC:
"Non abbiamo mai trattato
le piante col
rispetto che meritano gli esseri senzienti."
Grazie ai suoi esperimenti con gli abeti di
Douglas, la Simard ha scoperto che potevano riconoscere un proprio "parente"
quando cresciuto in un quartiere di "estranei".
Gli alberi sembravano addirittura essere in grado di percepire quando
stavano per morire.
"La mia interpretazione è
che l'abete sapeva che stava per morire e voleva passare la sua
eredità di carbonio,
perché
sarebbe andata a vantaggio dei funghi e della comunità"
L'anno scorso, la Dr.ssa Monica Gagliano della University of Western
Australia ha pubblicato uno studio sulla rivista Oecologia ove esamina
la memoria a lungo termine delle piante. L'esperimento consisteva nel far cadere un vaso
con piante
di Mimosa pudica su un materasso di schiuma ammortizzante da un'altezza che non
danneggiasse le piante.
Grazie al monitoraggio delle loro reazioni, ha scoperto che
esse avevano imparato che la caduta non avrebbe causato danni,
mantenendo la memoria a lungo termine di ciò che avevano appreso, ma...
Questi comportamenti sono intelligenti?
Il professor Daniel Chamovitz, decano di Scienze della Vita
all'Università di Tel Aviv e autore del libro "Quello che sa una
pianta
",
ha detto alla BBC: "Abbiamo potuto
studiare nella Venere acchiappamosche
la sua capacità di chiudere le foglie al semplice
posarsi di un insetto.
Potrei definirla una sorta di 'intelligenza', ma ciò non ci aiuta a capire la biologia vegetale.
Dobbiamo essere molto più chiari sulla terminologia da usare. "
Le piante sembrano registrare persino risposte emotive e già nel 1966 Cleve Backster
lo dimostrò usando la macchina della verità.
Backster era un ex specialista di macchina della verità della CIA che ha
sviluppato tecniche di poligrafia ancora oggi usate dai
militari e dalle agenzie governative degli USA. In un
esperimento condotto su piante di Dracaena (descritto nel libro
"La vita segreta delle piante.") aveva collegato una di esse
ad una macchina della verità. Un suo assistente, calpestò violentemente
un'altra pianta e, quando è stata eseguita questa azione, il poligrafo ha mostrato
che l'altro esemplare di Dracena dava chiari segnali di paura. Marcel Vogel ha poi dato seguito agli esperimenti di Backster dimostrando
che i vegetali sembrano essere capaci di leggere i pensieri.
Vogel era uno scienziato che lavorò presso la IBM per 27 anni, durante i quali
ha brevettato oltre 100 invenzioni e che durante la sua carriera ha
notevolmente ampliato le sue conoscenze
scientifiche.
Misurando le correnti elettriche prodotte dalle piante, ha notato che
esse rispondevano in modo drammatico quando aveva il fiatone per un pensiero
negativo che gli passava per la mente, ma non quando era tranquillo ed
il suo respiro era normale.
Willis ha scritto: "La capacità di risposta delle piante al pensiero è
stata sempre la stessa, fossi ad 8 cm , a 8 metri, o a 12.000 Km di
distanza", dopo aver dimostrato
d'esser stato in grado di influenzare una pianta collegato al
registratore
nel suo laboratorio americano a San Josè, mentre egli invece si trovava
a Praga, in Cecoslovacchia .
Maggiori info:
http://www.linv.org/
http://www.giunti.it/autori/stefano-mancuso/
https://www.youtube.com/watch?v=7nZx0JcU2z0
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