COCO' COMPIE 30 ANNI!

In questa pagina troverete anche dei brevi memoriali di
mia Madre e mio Padre ed una mia riflessione sulla perdita dei Genitori
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LA STORIA DI COCO'

Auto-Intervista per raccontarvi tutto quello che ci é accaduto e che non vi ho ancora detto.

LAURIA Autunno 98 -Dal nostro inviato

Il paese é situato fra i monti del Parco del Pollino, a due passi dalle nevi del Sirino e dal mare incantevole di Maratea, la gente é ancora scossa dall'ultimo terremoto del Settembre scorso,alcune strade sono transennate per il rischio di crolli, ma il nostro amico, il Dr Claudio Pisani, non ci sembra molto preoccupato.
"Semmai temo per mia moglie e mia figlia,-esordisce- loro non hanno seguito i miei progressi spirituali,io invece ho letto tanto sulla morte, anzi sul *passaggio infradimensionale*, che non mi fa piu' tanta paura come prima."
La storia é lunga e ci accomodiamo nel soggiorno, vicino al caminetto, fa freddo ed e' gia' nevicato sui monti che ci circondano.

d.) "Dott. Pisani, come concilia l'interesse per la parapsicologia e la pratica della Medicina?"
r.) Innanzituto chiamiamoci per nome, i titoli accademici non mi piacciono, siamo tutti Spiriti incarnati in questo piano fisico solo per poco e le nostre conoscenze sono ben al di sopra di quelle che i titoli di studio vorrebbero conferirci, pertanto abbiamo tutti pari dignita' davanti a Dio.
Venendo alla tua domanda, devo andare indietro con la memoria fino agli anni dell'infanzia per risponderti, percio' cerchero' di sintetizzare al massimo.
Quando avevo 5 o 6 anni mi spaventai moltissimo sentendo mia madre parlare del 3° Segreto di Fatima. Quell'angoscia causata dalla imminente "fine del mondo" rimase sempre in agguato nel mio inconscio, per riaffiorare ai tempi della *mancata 3-a Guerra Mondiale*, la crisi dei missili di Cuba, tanto per capirci. L'olocausto nucleare mi sembrava uno scenario finale piu' che plausibile, infatti. gia' da allora amavo molto leggere libri di scienza e fantascienza per cui sapevo gia' cos'era una bomba atomica e quali fossero i suoi effetti, per esserne piu' che terrorizzato.
Mi ricordo che pregai continuamente in quei due o tre giorni.
Fui felicissimo e sollevato (come tutti, del resto) dalla inaspettata, positiva conclusione della crisi, ma l'idea della morte non mi abbandono' nemmeno durante il periodo dell'adolescenza.
Avevo 18 anni quando persi la mia carissima Zia Maria, l'unica sorella di mamma, a cui ero molto affezionato.
Piansi per tutta la durata del funerale e per parecchi giorni ancora, e gia' da allora cominciai a pensare che, se lo Spirito sopravvive alla morte, ci doveva pur essere un modo di comunicare con i nostri Cari Defunti, ma come?
I veggenti non mi ispiravano molta fiducia, forse perche' mio padre e' sempre stato un positivista (essendo medico anch'egli) ed ha mal tollerato le pratiche religiose e tutto cio' che ha a che vedere con l'Aldila'.
Di certo non potevo parlare con lui di Parapsicologia e di esperienze *Oltre*!
Quello stesso anno mi iscrissi alla Facolta' di Medicina presso l'Universita' di Roma, dove conobbi mia moglie Francesca e tanti amici.Ogni tanto leggevo qualcosa sull'esoterismo ma non mi convincevano di certo i maghi da barzelletta, le veggenti e gli oroscopi: la mia mentalita' scientifica non poteva prendere sul serio quelli che certamente erano solo dei ciarlatani, anche se la materia esercitava sempre un certo fascino sulla mia immaginazione.
Del resto, negli anni 70, non e' che ci fosse nulla di serio in quanto a ricerca ESP: si era solo agli inizi e nessuno si sarebbe sognato di applicare il metodo scientifico per indagare sulle sedute spiritiche o sui veggenti, ne' tantomeno esisteva una stampa specializzata a larga diffusione. Comunque sono tuttora convinto che molte persone "ci marciano": non credo assolutamente agli oroscopi, ai maghi, alle sette sataniche o non. La Spiritualità é tutta un'altra cosa.
Con la laurea, il matrimonio, la professione e la prima figlia, mi scordai quasi del Paranormale, poi una notte sognai di essere morto. Vidi un tunnel buio in fondo al quale si intravvedeva una luce molto intensa...mi svegliai di soprassalto ma, a quell'epoca, lo archiviai fra gli incubi da indigestione.... finché un giorno mi capito' fra le mani il primo libro del Dr.Moody...
"Accidenti, -pensai- un Collega che si interessa di ESP...vediamo che cosa avrà da dire !"
Lessi il libro inizialmente con molto scetticismo, poi mi cominciai ad appassionare, ma la cosa non ando' oltre l'acquisto del secondo volume dello stesso Autore. Era ancora troppo difficile da crederci.

d.) ...Scusami, vorresti dire che eri rimasto scettico, nonostante avessi visto in sogno il tunnel descritto dai pazienti del Dr. Moody, ben prima di leggere il libro?"
r.) Sì e no.... non me ne interessai piu' di tanto, piu' o meno come gli UFO, Atlantide ecc.. (avevo letto tutti i libri di Peter Kolosimo).
Sai, ho sempre ficcato il naso dappertutto, ritengo di possedere un buon grado di apertura mentale, non sono un fondamentalista ne' in religione ne' in politica né in Scienze, lascio sempre aperte tutte le porte alla conoscenza.
Credo che la curiosita' sia un grande motore evolutivo, anche gli animali sono curiosi, hai mai visto cosa fa un gatto quando entra in un casa? Per prima cosa la esplora da cima a fondo!

d.) Eravamo rimasti all'anno....
r.) Diciamo anni 80, nell'88 nacque Nicola, facile immaginare come sia stato accolto con gioia da tutti dopo tanti anni d'attesa.
Sebbene nato un po' in anticipo, si dimostrò subito vitale e dotato di appetito robustissimo; un amore di bimbo, vezzeggiato e coccolato da noi, dai nonni e dagli zii, a quell'epoca tutti scapoli.
Cresce bene Nicola, e' robusto e sano e,a parte le solite malattie infantili, fino a 3 anni e mezzo pare la rèclame della salute. Arriva l'estate del 91 e poi l'Autunno: e' il 16 Settembre quando Coco' (ci si era chiamato da solo quando aveva due anni) accusa strani disturbi: non riesce a svuotare completamente la vescica e va su e giu' dal bagno. Non ha dolori, non lamenta bruciori: non puo' essere una banale cistite....
Penso a qualche malformazione o a problemi neurologici: lo porto in Ospedale per un'eco e lì apprendo subito la tremenda verita': c'é una massa enorme cresciuta fra la prostata e la vescica, é un tumore!
Partiamo per Roma il giorno dopo: inutile raccontare la storia nei particolari, é il Calvario di tutti i malati di cancro: TAC, chemio, analisi, operazioni dolorosissime. La prima e' necessaria per effettuare una biopsia. I sacri testi dicono che, se si tratta di una forma embrionale di Rabdomiosarcoma, le speranze di salvare Coco' sarebbero ottime.... Una sera, dopo alcuni giorni dall'intervento di biopsia, telefonai come al solito a casa dove i miei suoceri si erano trasferiti per accudire nostra figlia Lydia ed indirizzare i pazienti presso il Collega che mi sostituiva.
Mio suocero mi rispose sconvolto, non trovava le parole per riferirmi quello che era successo alla moglie poche ore prima... Alla fine riuscii a capire che mia suocera ed una sua amica, tornando dalla Chiesa ove si erano recate a recitare il Rosario, avrebbero visto il portone di casa mia (si tratta di un portone in ferro pesantissimo e non dotato di automatismi) aprirsi da solo, poi una grande luce illuminare l'androne ed infine lo stesso portone richiudersi, sempre da solo, mentre la luce si spegneva......
"Aterosclerosi!"- sbottai fra i denti....ed anche stavolta archiviai la cosa fra le stupidaggini: avevo altro a cui pensare !.
Arrivato in Ospedale, trovai mia moglie sconvolta dal racconto della madre:"E'un buon segno! Dio ha accolto le nostre preghiere!"
"Beata lei che ci crede..." pensai in quel momento.
Il giorno dopo il Primario entro' in camera raggiante: l'esito della biopsia apriva le porte alla speranza: il tumore non era dei piu' aggressivi e le speranze di ridurlo ai minimi termini con la chemio apparivano ottime. Un piccolo intervento finale avrebbe risolto il problema. Non volevo credergli: era troppo bello per essere vero!
Mia suocera aveva forse ragione a parlare di miracolo?

d.) Scusa se t'interrompo, ma questo *segno* lo avete attribuito a qualcuno in particolare, un Santo, la Madonna...?

r.) Mia suocera aveva pregato il Beato Domenico Lentini, un Santo Sacerdote vissuto qui a Lauria a cavallo fra il 700 e l'800, noi accettammo la sua spiegazione e cominciammo a credere nel Suo aiuto.
Anche tantissimi compaesani organizzarono veglie di preghiera, tutti volevano che mio figlio si salvasse......
d.) Continua pure, é molto interessante.
r.) Mi ero dimenticato di dirti che, 15 giorni prima dell'inizio della sintomatologia del bambino, una persona di famiglia aveva avuto un incubo: aveva *sognato* mia Zia Maria, verso l'alba, vicino al letto e addirittura avrebbe sentito la sua mano afferrarla per un braccio, unitamente ad un intensa sensazione di gelo e ad un comprensibile terrore. Cosa le voleva dire, ammesso che non fosse stato un incubo? A quell'epoca non ci feci tanto caso.
d.) Pero', dopo un paio di settimane, il bimbo si ammalo'...
r.) Si, ora invece sappiamo che mia Zia era venuta ad avvisarci del pericolo, ma la paura della nostra parente le aveva impedito di darci un messaggio diverso da un semplice,oscuro presagio.
Solo molto tempo dopo ci ricordammo di questo episodio.
La cosa cominciava ad incuriosirmi non poco, anche perché brevi
ma intensi profumi di fiori venivano ripetutamente avvertiti, da mia suocera prima di ogni analisi, TAC ecografia cui il bambino veniva sottoposto durante la chemio. Lei ci riferiva sempre piu' spesso che le erano giunti i profumi dei fiori di Don Domenico e, di pari passo, gli esami ed il decorso clinico di mio figlio diventavano sempre piu' incoraggianti, finchè gli ecografisti non riuscirono piu' a vedere traccia della neoplasia.
Arrivammo all'intervento finale carichi di Fede e della quasi certezza del suo buon esito e così pareva che fosse.... Nicola era guarito, anche se dovevamo aspettare (e controllarlo) per 5 anni per esserne pienamente sicuri.
Invece, dopo un anno di tregua il male si ripresento' piu' aggressivo della prima volta... non voglio ricordare quei giorni orribili, aggiungo solo che la nostra Fede prima vacillo' moltissimo, poi rinacque ancora insieme alla speranza, speranza che conservammo nei nostri cuori fino all'ultimo giorno di vita terrena di Coco'.
Ci aiuto' moltissimo ad andare fino in fondo, fino al 22 Aprile del 94 quando, alle ventidue e dieci il nostro Coco' si addormento' nell'abbraccio della morte.
Il giorno dopo, attoniti ed increduli davanti a quella piccola bara bianca, circondati dal dolore di tutto il Paese, maledicemmo Dio per averci ingannato. Lo maledicemmo anche nella Sua Chiesa, dedicata al Santo di cui nostro figlio portava il nome ed al quale lo avevamo affidato: San Nicola.
Vennero mesi di vuoto, di buio, mi sentivo morto dentro, eppure c'era un'altra figlia a cui badare, il lavoro, tutti i piccoli problemi quotidiani.... tirammo avanti alla meno peggio, cercavamo di non piangere in presenza di Lydia che non voleva parlare piu' del fratello perduto, andammo persino in vacanza al mare.
Poi uno dei nostri familiari comincio' ad accusare preoccupanti disturbi digestivi, ricominciavano i guai giusto un anno dopo la partenza di Coco'. Forse si trattava di un tumore epatico.... mi feci forza e accompagnai M. in Ospedale: fortunatamente si trattava di un angioma, un tumore benigno del fegato, ma andava operato subito perché troppo grosso. Accompagnai a Roma M e suo marito, ripercorsi le stesse strade che percorrevo durante la malattia di Coco', l'Ospedale era lo stesso dove aveva praticato la radioterapia, l'albergo quello dove avevamo alloggiato per mesi... il cuore mi sanguinava, ma dovevo farlo, dovevo superarmi....
Il giorno prima che io partissi qualcuno in famiglia avvertì Nicola sul nostro letto, ne sentì il peso, il suo odore fisico, ...questa volta non si era spaventata ed io fui meno scettico: forse era un buon segno,forse ci era vicino!
Alcune sere dopo, mentre ero a Roma, qualcun'altro sentì suonare il pianino elettrico come solo un bimbo di 6 anni sa fare: note stonate, accordi sbagliati, proprio come lo strimpellava Coco'.
Il pianino era li' sopra un armadio, ovviamente spento, ma non avemmo dubbi: quale bambino avrebbe potuto suonare in quel modo alle 4 di notte se non Lui??
Il giorno dopo l'intervento ando' benissimo e la nostra parente venne dimessa in 7 giorni anche se era stato necessario asportare mezzo fegato: Nicola le era molto attaccato e ci aveva fatto chiaramente capire che tutto sarebbe andato per il meglio.
Un po' incoraggiati da questi segni (io cominciai ad avvertire sempre piu' spesso il suo profumo di fiori), riprendemmo a vivere meglio, ad abituarci al dolore della sua mancanza fisica.
Impossibile guarire per sempre, ma le nostre ferite sanguinavano di meno grazie a quelle piccole "bende" inviateci da Coco'!

d.)Questi segni vi hanno dunque aiutato a ritrovare la voglia di vivere?
r.) Si', molto, durante e dopo la malattia, ma a questo punto ci sorgeva spontanea la domanda: se Nicola ci inviava questi segnali dopo la sua morte, CHI ce li aveva inviati PRIMA?
La domanda sembrava senza risposta, finche', nell'Ottobre del 96, mi collegai ad Internet. Una delle prime cose che cercai, una delle prime parole che digitai sui *motori di ricerca*(1) fu N.D.E., acronimo di esperienze di pre-morte in Inglese. Perché proprio questo termine? Da un Collega avevo saputo che Nicola aveva subìto un arresto cardiaco durante l'intervento di eradicazione del tumore, un effetto dell'anestesia abbastanza frequente ma non comunissimo. La cartella non ne parlava.... ma in Ospedale lo sapevano tutti, tutti ovviamente avevano commentato il fatto che ai Medici ed ai loro parenti capitavano sempre le complicanze piu' rare!
Moody ed i racconti dei suoi pazienti mi tornarono in mente: allora mio figlio aveva avuto una NDE durante l'arresto cardiaco! Ecco perche' era tanto cambiato, in meglio, ecco perché diceva di vedere Gesu' e gli Angioletti, non erano fantasie di un bimbo di 5 anni!
Mi sforzai di ricordare quello che mi aveva raccontato dopo l'intervento: sì aveva visto Gesu' camminare FLUTTUANDO AL DI SOPRA DEL PAVIMENTO. Come poteva un bambino di 4 anni inventarsi un simile particolare riportato solo nei racconti delle visioni mistiche?
Intanto avevo imparato a *navigare* in Internet e con mia somma sorpresa, trovai centinaia di siti in cui si parlava di NDE ed ADC, termine nuovo quest'ultimo per me non ancora esperto di Spiritualita'.
Un sito in particolare era citato piu' volte, quello di Judy Guggenheim e di suo marito Bill, dedicato ai *contatti* post-mortem, ovvero gli ADC.
Cominciai così ad esplorarlo. Con mia somma sorpresa vi trovai i racconti di eventi straordinari, ma a me gia' noti, come il profumo di fiori, i sogni in cui i nostri cari defunti sono troppo reali per essere solo dei sogni, la musica che proviene da strumenti elettronici spenti, addirittura le telefonate dall'Aldilà!
Ma allora non eravamo impazziti dal dolore..... oppure ero capitato in un manicomio grande quanto mezzo mondo?
I messaggi di gente che aveva avuto le nostre stesse esperienze erano tantissimi...troppi perche' fossimo tutti matti!

d.) Allora cosa hai fatto?
r.) Per un po' ho letto, mi sono documentato sempre su Internet, poi ho trovato il coraggio di scrivere a Judy sul suo *Message Board* (2) dove molti genitori disperati avevano trovato conforto.
Lei mi ha risposto subito, con la gentilezza e l'Amore che questa donna ed i suoi familiari dispensano a larghe mani a chiunque chieda aiuto. In poco tempo hanno organizzato una *reading*, ovvero una linea diretta con mio figlio, per mezzo di Natalie, una veggente della Pennsylvania, sempre via Internet, perché il mio Inglese non mi permetteva di parlare con lei al telefono. In pratica lei avrebbe contattato Nicola ed io le avrei posto le domande in diretta, digitandole sulla tastiera, un po' come si faceva ai tempi del telegrafo. La data veniva fissata per il 17 Giugno 97 dalla stessa Natalie che nulla sapeva di noi e di Nicola.
Judy mi aveva chiesto di non raccontare nulla, neanche a lei stessa, sapeva solo che avevo perso un bimbo di sei anni a causa del cancro.

d.) Mi pare che mi avevi detto qualcosa circa questa particolare data.
r.)Si. Quella data aveva una storia. Quattro anni prima, il controllo delle condizioni di salute di Nicola, a un anno circa dalla fine delle terapie, era risultato OK proprio il 17 Giugno. Il 17 Giugno 1993.
Fu un giorno molto felice, tanto che decidemmo di andare a mare con alcuni nostri amici e Nicola aveva giocato sulla spiaggia di Anzio come fanno tutti i bambini di 5 anni; sembrava che tutto fosse tornato alla normalita'.
Stranamente Natalie aveva scelto per la *reading* con mio figlio uno dei pochi giorni spensierati che ci erano stati concessi dalla sua malattia: ovviamente ci vidi lo "zampino" di Coco'!
La sera del 17 Giugno mi attaccai al PC e Judy era gia' li' ad attendermi. Per sicurezza aveva persino trovato un'interprete di origine Italiana per aiutare il mio Inglese scolastico ed un bel po' "sgangherato".
Natalie arrivo' poco dopo e subito disse che Nicola era *in linea*! Io mi sentivo un po' scemo a fare una seduta spiritica con il PC.... poi dovetti ricredermi: quella dolcissima persona che e' Natalie comincio' a tirar fuori troppi particolari esatti su Nicola per pensare che tirasse ad indovinare!
Disse che era *passato* a causa di una malattia terminale, che gli faceva *trattenere i liquidi* (non urinava!), che il suo giocattolo preferito era il Tony (Tomy Train, un trenino elettrico per bambini), che amava molto un piccolo orsacchiotto (verissimo!), che le mostrava una scimmietta azzurra (che lui aveva regalato alla nonna)e che, certo che vedeva noi e la sua casa:
avevamo cambiato la carta da parati del soggiorno dove giocava!!!
A quest'ultimo particolare io e mia moglie scoppiammo a piangere, era tutto vero! Come dubitare che Natalie stesse inventando tutto? Ancora...
Qualcuno in casa aveva sentito il solito profumo prima che iniziasse la reading ma non me l'aveva ancora detto: Nicola me lo fece sapere per mezzo di Natalie, precisando pure in quale stanza lo avesse percepito....
Ho avuto poi tante altre reading con Natalie e con Sunni Welles ( e sempre ho avuto riscontri precisi,TROPPO PRECISI PER DUBITARE: ormai ci credo al 99,9999999% alla vita-dopo-la-morte!

d.) Hai avuto altri segnali da tuo figlio recentemente?
r.)Ancora oggi riceviamo profumi, messaggi scritti sul sapone con i capelli,vediamo luci che lampeggiano o che si accendono da sole. Proprio ieri sera lo ha fatto ancora.

d.) Mi avevi accennato a qualcosa connessa al terremoto.
r.) Si. Il 10 Settembre, dopo 24 ore di continue scosse sismiche , avvertii un forte profumo di fiori verso la mezzanotte; ci trovavamo nella nostra villetta di campagna, dove ci sentivamo più sicuri e non me ne meravigliai molto, ero vicino ad un cespuglio di ortensie,però mio cugino Peppino, che di fiori se ne intende perché gestisce un vivaio, mi disse che quei fiori non hanno alcun profumo....
Non avvertimmo piu' scosse per tutta la notte, era forse un segnale di Coco' per rassicurarci circa la fine del terremoto? Ne sono piu' che certo!

d.) Quali conclusioni trai da tutto cio'?
r.)Ora so per certo che Coco' non ci apparteneva, che forse era un Angelo come mi ha spiegato Sunni, e che era lui stesso ad inviarci quei profumi per aiutarci ad andare avanti. Ora so che, aldila' di ogni dubbio, la Morte non é altro che un passaggio in un'altra dimensione dove saremo veramente felici perché liberi dalla materia *pesante* di cui questo mondo ed i nostri corpi sono costituiti, un mondo di Pace, Giustizia ed Amore dove non rimpiangeremo nulla di questa attuale realta'.
Non dobbiamo attaccarci ai beni terreni perche' questo piano esistenziale e' solo un pallido riflesso della vera vita che ci attende, quella vita dove nostro figlio ci aspetta insieme a tutti gli altri bambini che volano via ogni giorno lasciando *amputati*, *monchi* i loro genitori. Ma solo per poco tempo.....
A questi *fratelli nel dolore* voglio dire che Loro vanno via prima di noi per aprirci la strada,che sono venuti qui per un breve periodo al solo scopo di aiutaci ad affrontare questa missione che e' la vita nel mondo fisico. Ognuno di noi ne ha una, anche l'individuo piu' abietto e cattivo di questa terra, siamo noi che non sempre riusciamo a capire e disprezziamo gli altri e li giudichiamo e li condanniamo per come ci appaiono e non per il ruolo che sono stati chiamati ad interpretare. Senza la cattiveria non vedremmo il Bene come senza il buio non apprezzeremmo la Luce.
Una piccola scintilla di Dio é in fondo al cuore di tutti, buoni e cattivi, perché noi tutti siamo scintille della Sua Luce. La regola é semplice nella sua esposizione ma difficile da applicare, ce l' ha lasciata Gesu' 2000 anni fa:

AMATEVI L'UN L'ALTRO COME IO HO AMATO VOI.....Da questa regola ne conseguono tutte le altre.
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Fuori fa ancora piu'freddo, e' ormai calata la notte e nevica fitto fitto su questo simpatico paese incastonato fra le cime piu' alte dell' Appennino Calabro-Lucano, ma il caldo colloquio che ho appena avuto con questo medico cosi' diverso dagli altri che avevo finora conosciuti, mi impedisce di rabbrividire.
"Vai avanti, Dottore, forse la missione che tuo Figlio ti ha affidato consiste nel curare anche le Anime, non solo di quelli che vengono nel tuo studio, ma anche di quelli che leggeranno questa storia e dei tanti altri che ancora incontrerai sul tuo cammino!"

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NOTE

1) Motori di ricerca:
Programma in grado di individuare in pochi minuti la ricorrenza di un termine all'interno dei milioni di testi esistenti in tutti i Computer collegati permanentemente da Internet.

2) Message Board:
Letteralmente *tavoletta per appuntare i messaggi*, versione elettronica delle bacheche in cui si attaccano biglietti contenenti offerte di lavoro, richieste di contatti, vendo e compro. In pratica ogni utente del sito puo' scrivere un messaggio e controllare successivamente le risposte degli altri *navigatori*. In tal modo si attiva un dialogo a distanza su argomenti di comune interesse.
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IN MEMORIA DEI MIEI CARI GENITORI

MIA MADRE CI HA LASCIATI!

Martedì 9 Settembre 2003, dopo una sofferta e breve lotta contro il cancro, Mamma é volata in Cielo per raggiungere Papà e tutti i nostri Cari Lassù. Forse per le tante preghiere giunte da tutti gli Amici della PdA, forse per la sua età molto avanzata, il Transito é stato breve e relativamente poco doloroso, sicché le più atroci sofferenze, tipiche della disseminazione del male, le sono state risparmiate. Un GRAZIE di cuore a tutti coloro che, in questi 4 mesi, hanno affettuosamente seguito la sua malattia attraverso il Sito e con il contatto via e-mail.

I miei Ricordi

Infatti Mamma era conosciuta "virtualmente" dai miei tanti Amici nella Rete, dei quali spesso le parlavo e delle cui vicende s'informava, amici che avevano sempre parole di saluto per lei. Non sono mai riuscita a farla stare più di pochi minuti davanti al computer, perché poco propensa all'utilizzo di qualsiasi "elettrodomestico", televisore compreso, dei quali però apprezzava i pregi, a patto che fossimo noi figli a farli funzionare. Nata a San Severo in provincia di Foggia, si era laureata in Lingue all'Università di Napoli, città dove viveva ed insegnava sua sorella, la mia carissima "Zietta Maria", la prima persona della mia Famiglia che vidi volar via nel lontano 1969. Sposò Papà durante la Seconda Guerra Mondiale e con lui si trasferì a Firmo, piccolo paese dell'entroterra Sibarita, di cui parlo più estesamente nel memoriale dedicato a mio Padre. Mamma e Papà furono anch'essi "Amputati" dalla perdita del primo figlio Antonio, a causa di un parto difficilissimo, per cui decisero di far nascere sia me che mio fratello Dario in una clinica Ostetrica Napoletana. Tempra forte mia madre! A parte la breve degenza in Ostetricia per la nascita di mio fratello, non la ricordo mai ammalata, nemmeno durante la famosa epidemia influenzale del '56. Era sempre all'erta, di giorno e di notte, fedele collaboratice di mio Padre, per cui svolgeva funzioni di Segretaria e Contabile, nonché di compagna premurosa che non tornava a dormire finché Papà non rientrava a casa dalle frequentissime visite notturne. Non svolse mai il ruolo d'infermiera però, dato che non tollerava la vista del sangue! Difficile o quasi impossibile perciò farle eseguire qualsiasi esame ematologico o strumentale, solo negli ultimi anni di vita si era piegata, dopo le nostre numerosissime insistenze, a sottoporsi a qualche piccolo check-up in vista di un'artroprotesi al ginocchio. A parte una leggera anemia - da lei imputata al suo scarso consumo di carne- non v'era nulla d'allarmante nei suoi esami e così le davamo modo di rimproverarci bonariamente per l'inutile "fastidio" che le avevamo procurato.
"Sto tanto bene, che analisi dovrei mai fare? Quando la morte deve venire non c'é rimedio!" era solita dire . Purtroppo, dato che il carcinoma del colon può covare per anni senza dare grandi segni della sua lenta crescita, al di fuori di una leggera anemia, quel dato così poco significativo continuò ad aggravarsi, incrementando i nostri sospetti che ci fosse qualcosa di serio. Fu così che riuscimmo a convincerla, nel Maggio scorso a sottoporsi "almeno ad un'ecografia". Già dalle prime immagini mi resi conto che c'era qualcosa di grosso nel suo fegato e le rapide occhiate scambiate con il Collega Ecografista, non facevano che confermare i miei sospetti: cancro! Durante il viaggio di ritorno dall'Ospedale, Mamma mi fece il terzo grado chiedendomi esplicitamente se avesse un tumore, perché non le era piaciuta la mia espressione mentre seguivo l'esame ecografico, né le vaghe ed imbarazzate spiegazioni dell'alto Medico, ma io non avevo ancora il coraggio di dirle nulla. Le parlai di una generica "epatite" causata dalla sua colecisti calcolotica, che non aveva mai voluto operare, ma capivo perfettamente che, dopo tanti anni di pratica medica accanto a Papà, era quasi come voler ingannare un Collega. Tornati a casa, dopo un consulto telefonico con l'Ecografista, mio fratello, che era rimasto nel suo Studio, mi chiese come comportarci. Dopo una breve discussione decidemmo di prendere un appuntamento per una TAC e di tanto parlammo a pranzo con Mamma, che come al solito si era precipitata in cucina, senza neanche cambiarsi d'abito. I suoi sospetti si fecero certezze, ma li tenne per sè fino al giorno della TAC. Data l'età e la gravità del quadro clinico non era pensabile alcun intervento, al di fuori di una chemioterapia orale, nella speranza che fosse sufficiente ad evitarle un'occlusione intestinale. Toccò a me darle la brutta notizia, ma lei non si mostrò granché sorpresa: la diagnosi se l'era già fatta da sè.

Ora che non c'é più, la sua grande casa sembra vuota, nonostante continuino ad abitaci mio fratello con la moglie ed i due figlioli: Mamma la riempiva con la sua presenza discreta ma autoritaria, con le sue regole precise nel disporre gli oggetti, i fiori, persino la frutta e la verdura che i contadini le portavano quasi tutti i giorni. Quella casa é stato il suo regno per sessant'anni e so che non sarà più la stessa senza di lei. Grazie, Mamma, per tutti i sacrifici che hai fatto per noi, per tutto l'Amore che ci hai dato e che quando si è giovani si scambia per morboso attaccamento. Mi mancheranno i suoi manicaretti ed il suo discreto profumo di Dior, l'odore di naftalina che fuoriusciva dagli armadi in questo periodo, a ricordarci che l'inverno é alle porte, la sua voce al telefono, ogni sera alle 22, che mi chiedeva come stavo e che subito diventava preoccupata se cercavo di nasconderle anche un banale malessere. Grazie, Mamma, ora sei libera dagli affanni e dagli acciacchi della vecchiaia, ora puoi finalmente "goderti la pensione" con Papà in quel posto Meraviglioso dove tutti aneliamo di tornare!

CIAO, Ma'!

-30-03-1915 / 09-09-2003-

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Perdere I Genitori.....

Sembrerebbe una cosa naturale.
Senti che non sarà una grande perdita quando sono malati, ed a malapena ti accorgi che lui/lei é la stessa persona che hai conosciuto molti anni fa.
Sono divenuti deboli, vecchi, egoisti, arroganti, ed è duro dar loro amore.
Un giorno dopo l'altro, l'uomo, la donna che una volta hai stimato,ti dimostra tutta la sua umana debolezza: ormai non può più camminare, mangiare, vestirsi e soddisfare altre necessità imbarazzanti senza il tuo aiuto.
Poi t'accorgi che sono diventati una specie di vegetale pensante.
Chiedi a Dio nelle tue preghiere di liberarli. E' triste, è molto triste, ma non puoi impedirti d'aiutarli, speri che nuove medicine, terapie, illustri Clinici possono migliorare la loro salute, anche se, dal profondo del tuo cuore, sai che sono tutte cose inutili.
Il mondo continua a girare intorno a te al suo ritmo normale: il tuo lavoro, le tue commissioni, i tuoi colleghi di lavoro sono sempre là, a far finta che tu possa sempre dare il meglio di te stesso, che tutto vada come sempre
Poi, quel giorno che aspettavi con un misto di tristezza e sollievo, arriva. Non sai che fare, piangere o non piangere? Da un punto di vista egoistico, ti senti liberato, ma da un altro ti senti fortemente dispiaciuto. La gente dirà: "Era anziano/a, pensa alla gente che ha perduto i genitori durante la gioventù. Era troppo malato per guarire. La sua sofferenza é finalmente finita".
E ritornerai alla tua vita normale, ma dentro di te saprai che non sarai mai più lo stesso.
Sentirai la mancanza del tuo Papà o della tua Mamma quando, distrattamente, volgerai lo sguardo verso il suo posto accanto al focolare, per dire qualcosa di poco o molto importante.
Quando, a Natale osserverai con tristezza la sua sedia vuota.
Quando, contemplando un panorama o un tramonto, la tua voce si strozzerà in gola mentre stai per comunicare a qualcuno che non c'é più tutta la tua gioia
Quelli saranno i momenti meritevoli delle tue lacrime.

Webmaster

A MIO PADRE

Nella notte fra il 24 ed il 25 Marzo 2000, mio Padre Nicola Senior ci ha lasciati dopo oltre 90 anni di vita spesi, per la maggior parte, al servizio della piccola Comunita' Italo-Albanese di Firmo, un paesino di meno di 3.000 abitanti in Provincia di Cosenza.
Il Comune fu fondato, insieme a molti altri in quella zona, dagli Albanesi in fuga, sconfitti dai Turchi (1450 circa) dai quali sfuggirono per mare, approdando sulle coste Joniche della Calabria, della Sicilia e della Basilicata.
Purtroppo , a distanza di oltre 5 secoli, la Storia tragica di questo Popolo si sta ripetendo sotto i nostri occhi....

Papa' divenne Medico Condotto ed Ufficiale Sanitario di Firmo fin dal 1938 quando "...vita più dura, vita piu' rotta non tocca al Medico che va in Condotta", come recitava un famoso sonetto di quell'epoca. Pochi soldi (ma quasi sicuri ) elargiti dallo Stato a patto di grandi sacrifici e rinunce (niente ferie, niente riposo notturno e festivo), ai quali Papa' si sottomise volentieri, scampando così alla tragica ritirata dal fronte Russo cui era stato destinato e svolgendo poi encomiabilmente il suo lavoro per oltre 40 anni. Continuo' ad esercitare come Medico di Famiglia fino agli anni Ottanta, quando per legge dovette lasciare il posto alle nuove leve. Anche da pensionato, pero' non si rassegno' a "cedere le armi" e fino a 6 anni fa era ancora a fianco dell'altro figliolo, mio fratello Dario, nei momenti in cui i vecchi pazienti, non sempre fiduciosi nel nuovo arrivato, volevano anche il parere dell'ormai anziano ma sempre disponibile "Jatròi" (parola Albanese simile alla Greca Jatròs, ovvero Dottore).
Ed Egli era il Dottore di tutti, ognuno poteva chiamarlo in qualsiasi ora del giorno e della notte, a Natale ed a Capodanno, sapendo che non avrebbe mai detto di no. Sia che si trattasse di sedare una lite fra coniugi (quasi sempre di notte!) o di suturare il boscaiolo che si era quasi tranciato di netto una mano, Lui era li' pronto a trasformare il suo Ambulatorio in una specie di moderno E.R., era insomma sempre in prima linea!

Amante delle nuove tecnologie, si era dotato di uno dei primissimi apparecchi a raggi X, di un microscopio e di un elettrobisturi, strumenti rivoluzionari per quei tempi, che gli permettevano di diagnosticare e curare la quasi totalita' delle patologie piu' comuni, dall'ulcera alla TBC, dalle bronchiti alle fratture. Anche gli hobbies che coltivava nel poco tempo libero che i pazienti gli concedevano, erano avanzatissimi per l'epoca: registrazione sonora, cine-fotografia semi-professionale e modellismo ferroviario, tutti felicemente "trasfusi" a noi figli: se oggi leggete queste pagine Web, un po' di merito va anche a mio Padre che ha sempre stimolato in me ed in mio fratello l'interesse verso qualsiasi tipo di nuova tecnologia. Ricordo ancora con quale gioia e soddisfazione approvo' l'acquisto dei nostri primi (ingombranti) cellulari, nel lontano 1989...
"Ecco realizzato appieno il sogno di Marconi: la liberta' individuale di comunicare da qualsiasi punto del pianeta, senza bisogno di fili!" -esclamo'.-

Dal punto di vista professionale, la grande passione di Papa' era l'Ostetricia: ancora oggi in quasi in tutte le famiglie di Firmo c'é qualcuno dei suoi componenti nato grazie a "Don Nicola" ed a quell'epoca le nascite erano numerosissime, anche in un paesino. Ho ancora un chiaro ricordo di tante di quelle notti in cui il campanello dello studio, comunicante con la nostra abitazione, trillava anche 4 o 5 volte di seguito e quasi sempre il motivo dell'urgenza era lo stesso: PARTO!
Storie di parti difficili, addirittura drammatici, effettuati in condizioni ambientali disastrose come stalle e camere da letto, condivise dal maialino e dalle galline, senza luce elettrica e quasi sempre di notte, storie che la gente ancora oggi ricorda con gratitudine ed affetto.
Eppure Papa' sapeva far nascere naturalmente bambini che oggi abbisognano del cesareo, con gli inevitabili alti costi per lo scassato bilancio sanitario Italiano. Allora invece gli onorari erano ben diversi.....al massimo due POLLASTRI! "Tanto, é gia' pagato dal Comune!" diceva la gente...
A volte non gli venivano regalati neanche i pollastri.... come si poteva essere contenti della TERZA femminuccia? A quei tempi una bambina in piu' era una "botte piena" da eliminare al piu' presto con un buon matrimonio... ai maschi ci pensavano le guerre e tutto mancando, epidemie di ogni genere che falciavano centinaia di bambini di entrambi i sessi e di ogni eta'. Papa' si rimbocco' le maniche: fare nascere tanti bambini (anche piu' di 5 al giorno) per poi vederli morire per una banale dissenteria non gli andava giu'. Cosi' si trasformo' in epidemiologo e scopri' la sorgente di tali e tante infezioni intestinali che si verificavano contemporaneamente e periodicamente: I CONFETTI....
Le strade di allora (anni 40) erano prive di fognature, chiunque si sentiva in diritto di buttare dalla finestra qualsiasi rifiuto, compresi quelli personali, sicchè, in occasione dei matrimoni, i bambini che seguivano a frotte i cortei nuziali lottavano fra di loro per accaparrarsi quei pochi "proiettili" che la povera gente riusciva a racimolare per poi lanciarli sugli sposi, confetti che naturalmente, venivano infettati con facilita' dai liquami che rendevano le strade di allora delle vere e proprie fogne a cielo aperto. Non senza poche opposizioni, Papa' si impose con tutta la sua autorità di garante della salute pubblica al Sindaco, intimandogli di far costruire i primi tratti di fogne sotterranee, strappando cosi' ad una morte atroce e stupida decine o forse centinaia, di vittime innocenti. Fu il primo passo verso la civilta' ed il benessere attuali.
Questo é solo uno dei tanti episodi oscuri eppure cosi' pregni di amore, umilta' e rettitudine che hanno contraddistinto la vita di mio Padre che, insieme a tanti altri suoi Colleghi del tempo, hanno contribuito a trasformare l'Italia, soprattutto quella del Sud, in un paese civile. Ho voluto raccontarvelo perché si parla anche di bimbi, bimbi che sono andati certamente in Paradiso, dato che il loro non era un peccato di gola: erano invece affamati, poveri e disperati, tanto da contendersi quei quattro confetti sporchi di fango, bimbi che, ne sono certo, oggi sono accanto al mio Papa', lassu' nel Cielo.

Con tanto Amore per il suo Papa' , da Claudio.

BUON COMPLEANNO! (23-02-18)

Oggi, 23 Febbraio, Coco' avrebbe festeggiato trent'anni di vita su questa terra, ma purtroppo non è qui dal 1994,come tanti altri bambini che ogni giorno volano via per malattie, guerre, carestie.
Noi però sappiamo per certo che Lassù sarà festeggiato dai Nonni, dalla sorella Sandra e da tanti altri parenti ed amici che lo hanno raggiunto o preceduto e che ora hanno tutti la sua stessa età,
 perchè in Paradiso non si invecchia e si resta per sempre giovani.
Vogliamo ricordarlo con una foto di uno dei suoi giorni più felici, quando finalmente coronò il suo sogno di viaggiare su un treno a vapore, coccolato dal personale delle Ferrovie della Calabria che soddisfò tutte le sue curiosità sulla "sua" locomotiva che lui chiamava CIU'-CIU'.
Di grande conforto giungano a tutti le parole di Silver Birch:

"Lo scopo dell'esistenza terrena è quello di permettere allo Spirito incarnato di accettare una varietà di esperienze che lo preparano allo stadio successivo, quello che inizia oltre la morte fisica.
La terra è la scuola in cui l'anima dovrebbe imparare le sue lezioni e quindi essere adeguatamente istruita e pronta per lo stadio successivo della sua vita eterna. "

Papà, Mamma, Lydia,gli Zii, Zie,i Cugini e tutti coloro che ancora ti ricordano con Amore.

LYDIA SI E' LAUREATA! (20-03-18)

La sorella di Coco', dopo dodici anni di sospensione degli studi per motivi di lavoro, si è finalmente laureata in Filosofia, il 12 Marzo scorso, con una tesi sui Coniugi Curie e le loro esperienze paranormali!
Degna figlia del WM, ha brillantemente discusso
la sua tesi in Filosofia, davanti alla Commissione di Laurea dell'Universita' di Bologna,ottenendo una votazione di 108/110.

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I CONIUGI CURIE E LA RICERCA PSICHICA©
(Per gentile concessione dell'Autrice)

Tesi di laurea in STORIA DELLA SCIENZA

Relatore Prof. Marco CIARDI  -  Presentata da   Lydia PISANI

Correlatore Prof. Manlio IOFRIDA

ABSTRACT

Lo scopo di questa tesi è finalizzato ad indagare il rapporto che Pierre e Marie Curie ebbero con la ricerca psichica e i fenomeni oggi chiamati “parapsicologici”, nel periodo che va dal 1905 al 1909. Pierre e Marie Curie, vincitori del premio Nobel per la Fisica nel 1903 e poi per la Chimica (premio ricevuto da Marie, dopo la morte di Pierre Curie, avvenuta nel 1906) nel 1911, furono infatti protagonisti di un'incredibile ricerca, che sarà poi “occultata” o semplicemente dimenticata nelle numerose biografie scritte in memoria dei celebri scienziati.

L'obiettivo principale è quello di contestualizzare un periodo della vita dei due scienziati che vede le sue premesse nella fondazione dell'Istituto di Psicologia Generale di Parigi (1900), luogo in cui si svolsero, dal 1905 al 1908, le 43 sedute con la medium napoletana Eusapia Palladino a cui partecipò la celebre coppia, fino agli anni successivi la morte (1907-1908) di Pierre Curie (1906).

Dopo aver esposto, nel primo capitolo, lo scenario che agli inizi del 1900 determinò, grazie alla collaborazione tra Charles Richet e Pierre Janet, la fondazione dell'Istituto di Psicologia Generale di Parigi (IGP) e la nascita del Groupe d'Etudes des Phénomènes Psychiques (GEPP), nel secondo capitolo verrà presa in esame una delle fonti principali di questa ricerca, il rapporto redatto da Jules Courtier (Rapport Courtier) nel 1908, un documento di 578 pagine in cui vennero descritti i fenomeni prodotti dalla Palladino a cui assistettero i partecipanti a questa sperimentazione, che non ha precedenti nella storia della parapsicologia per durata, mezzi tecnici ed economici utilizzati e soprattutto, per i grandi nomi della scienza che vi parteciparono: oltre alla coppia Curie, fecero parte del “gruppo di ricerca per i fenomeni psichici” altri tre futuri premi Nobel: il filosofo Henry Bergson (1927), il medico e fisiologo Charles Richet (1913), il fisico Jean Perrin (1926).

Per analizzare il ruolo di Pierre Curie nella vicenda delle sedute presso l'IGP e indagare sui primi accenni del suo interesse per la ricerca psichica, ho utilizzato come riferimenti la celebre biografia su Marie Curie di Susan Quinn (1995) Marie Curie: A Life, anche nella versione italiana di Stefano Ravaioli (Marie Curie: Una vita, Ed. Bollati Boringhieri, 1998), il carteggio intercorso tra il celebre fisico e il collega-amico Georges Gouy e i verbali scritti dallo stesso Pierre dopo le sedute a cui partecipò, pubblicati nel libro di Karin Blanc (2009) Pierre Curie. Correspondances.

Il terzo capitolo, che tratta degli anni successivi la morte di Pierre Curie, avvenuta il 19 aprile 1906, proprio nel periodo in cui partecipava alle sedute con la Palladino, riassume il rapporto che per un breve periodo Marie Curie continuò ad avere con i membri del gruppo per la ricerca psichica, partecipando alle sedute con Eusapia anche dopo la morte del marito (1907). Qui vi è una pagina della vita privata di Marie che nessuna biografia ufficiale ha mai approfondito e di cui il dottor Renaud Evrard, psicologo e professore associato presso l’Università della Lorena (Francia), ha trattato nel suo libro Enquête sur 150 ans de Parapsychologie (2016). Grazie alla sua opera e al catalogo digitalizzato della Biblioteca Nazionale di Francia (BNF), sezione manoscritti (Gallica), sono riuscita ad individuare una paio di vicende poco note e mai tradotte in lingua italiana, che riguardano Marie Curie: una seduta privata richiesta dalla scienziata allo scultore e delegato dell'Ambasciata Russa (nonché membro e fondatore dell'IGP di Parigi) Serge Youriévitch con la medium Eusapia Palladino nel 1906 e la partecipazione di Marie ad alcune sedute organizzate dal filosofo-psicologo polacco Julian Ochorowicz, con la medium Stanisława Tomczyk. La testimonianza della partecipazione di Marie a queste ultime sedute, come riporta Evrard (2016), si trova in una lettera scritta in polacco (pubblicata nel carteggio a cura di K. Kabzińska, M. H. Malewicz, J. Piskurewicz., J. Róziewicz (1994), che inviò al compatriota e in cui si apprende il punto di vista della scienziata sulle frodi messe in atto dalla Tomczyk. Segue un'intervista che il giornalista Paul Heuzé fece alla scienziata molti anni dopo (1922), in cui vedremo come Marie Curie affronterà le domande del giornalista francese che aveva iniziato un'indagine atta a screditare la Metapsichica di Richet e i fenomeni oggi detti paranormali, con lo scopo di dimostrarne pubblicamente l'inesistenza. L'impresa ebbe una forte risonanza mediatica in Francia, dati i grandi nomi intervistati sull'argomento: Charles Richet, Camille Flammarion, Conan Doyle, Marie Curie e venne pubblicata sul giornale L'Opinion in vari articoli (agosto-ottobre 1922). Vedremo come la posizione di Marie, che manterrà sempre un atteggiamento coerente e abbastanza distaccato riguardo all'autenticità o meno dei “fenomeni psichici” sarà diverso dall'idea che invece Pierre Curie aveva espressamente manifestato per iscritto nel 1906 all'amico G. Gouy e al matematico Henry Poincaré: Pierre era convinto, come molti suoi colleghi che parteciparono alle sedute con la medium Eusapia Palladino (Cesare Lombroso, ma anche Enrico Morselli, Charles Richet, Oliver Lodge, Camille Flammarion, Alfred R.Wallace, Frederic W.H. Myers, per citarne alcuni dei tanti) dell'autenticità dei fenomeni.

Lo scopo di questa ricerca è quello di ricostruire questa vicenda, accennando all'enorme problema del “metodo” che lo studio condotto all'IGP sollevò in ambito scientifico: il problema delle frodi prodotte dalla maggior parte dei medium, Eusapia in primis, scatenò un dibattito a livello internazionale fra fisici, psicologi, medici e filosofi ma anche giornalisti (come ad esempio Torrelli Viollier) e fautori dello spiritismo. Il problema delle frodi, di fatto, invalidò questi studi sin da principio.

Questo capitolo della storia della scienza, senz’altro non ancora ben illuminato, suscita quindi un duplice interesse: sul piano storico, rivela risvolti biografici poco noti non solo della celebre coppia Pierre e Marie Curie, ma anche di altri illustri scienziati a loro contemporanei; su quello epistemologico, mostra a quali tensioni il “metodo” della scienza positivista fu sottoposto, nell’approccio a un complesso di fenomeni per sua natura difficilmente assoggettabili alla consueta indagine sperimentale.

A prova di ciò, lo stesso Rapport Courtier, come vedremo, non chiarirà l'esistenza dei fenomeni paranormali prodotti da Eusapia, come non lo faranno altre sedute organizzate in Italia, in Inghilterra dalla SPR e negli Stati Uniti: nonostante ciò, la maggior parte di coloro che videro Eusapia in azione, seppur consapevoli delle frodi che spesso

Nel febbraio 1911, anno in cui Marie ricevette il premio Nobel per la Chimica, fu nominata membro della Society for Psychical Research di Londra. La lettera che le annuncia tale nomina porta la firma di Isabell Newton, allora segretaria dell'associazione.

Marie fu anche membro della SPR di Atene e rimase tale fino alla sua morte, avvenuta nel 1934.

Non abbiamo nessun documento che spieghi perché Marie aderì a queste organizzazioni. È interessante notare il fatto che preferì aderire a un organizzazione quale era la SPR, ma all'estero e non in Francia: un modo discreto per mantenersi segretamente in contatto con questo tipo di ricerche (tutti i membri della SPR ricevevano copia delle pubblicazioni dei «Proceedings») o semplicemente un gesto fatto in memoria dell'amato Pierre?

 metteva in atto, si convinsero personalmente della genuinità di alcuni fenomeni (come, ad esempio, il sollevamento del tavolo medianico attorno al quale si tenevano le sedute).

Alla fine dell'Ottocento, in Europa, vecchie e nuove teorie sulla materia, in contemporanea con l'evolversi della teoria evoluzionistica di Darwin, stavano operando un cambiamento di paradigma nella visione della realtà fisica e della specie umana, che non saranno scevre di conseguenze. La “crisi di fine secolo” della scienza, come definita da molti storici, ebbe un impatto notevole sulla cultura dell'epoca, creando le sue chimere, come controparte a una fede religiosa intaccata dalle possibilità più realistiche proposte dalle ultime scoperte sull'evoluzione dell'uomo e sulla reale costituzione della materia.

La vicenda esposta in questa tesi, seppur limitata a un contesto storico e culturale preciso, fa emergere di fatto la mentalità positivista diffusa nella classe di scienziati di fine Ottocento: la ricerca psichica, nata in Inghilterra nel 1882, che in Francia verrà battezzata dallo stesso Richet “Metapsichica”, ha come presupposto fondamentale la possibilità di studiare, con i mezzi della ragione, anche l'invisibile.

Scrive a tal proposito Cristhine Blondel nel libro
Des Savants Face à L'Occulte:

(…) l'intérêt suscité par les médiums s’inscrit dans un climat intellectuel particulier créé par les avancées de la physique et de la technique à la fin XIX e siècle. Le tube à décharge ou tube cathodique est un objet de mystère : d’où proviennent ces rayonnements ? de quelle nature sont-ils ? Les rayons X, émis en dehors du tube cathodique, ne sont pas moins mystérieux mais beaucoup plus populaires, car ils permettent ce qu'on appelle alors la ‘photographie de l'invisible’. La radioactivité brise l’atome indivisible et fait jaillir des rayons d’un morceau de matière.1
 

(...) l'interesse suscitato dai medium è parte di un particolare clima intellettuale creato dai progressi della fisica e della tecnologia alla fine del diciannovesimo secolo. Il tubo a raggi catodici è un oggetto misterioso: da dove viene questa radiazione? Di che tipo sono? I raggi X, emessi al di fuori del tubo catodico, non sono meno misteriosi ma molto più popolari, perché consentono quella che viene poi definita la "fotografia dell'invisibile".
La radioattività rompe l'atomo indivisibile e fa emergere i raggi da un pezzo di materia.

Le scoperte dei Curie sulla radioattività aprirono la strada alla disintegrazione dell'atomo, inteso letteralmente come entità “indivisibile” e ultimo costituente della materia, inaugurando quella che diventerà una nuova branca della fisica: la meccanica quantistica. Radiazioni, raggi X, onde elettromagnetiche iniziano a popolare uno spazio che per secoli si pensava fosse “vuoto” e che, improvvisamente, si era “riempito” di onde elettromagnetiche invisibili all'occhio umano. Il fascino di queste scoperte, che agli inizi del Novecento non avevano ancora una teoria che – in alcuni casi – potesse spiegarne la causa, ebbe un forte impatto a livello culturale. L'invisibile che diventa visibile sotto l'attenta lente di ingrandimento della scienza fece nascere grandi entusiasmi e aspettative negli scienziati, ma anche nella gente comune. Senza dilungarci sulle conseguenze che queste scoperte scientifiche ebbero nel XX secolo (basta pensare alla bomba atomica), mi limiterò a inserire, all'interno dei fatti qui descritti, alcune note critiche relative all'approccio che questi scienziati ebbero con la ricerca psichica, utilizzando principalmente come riferimento i testi di Browen (2010), Evrard (2016), Bensaude-Vincent e Blondel (2002), che maggiormente hanno trattato l'argomento. Per quanto riguarda gli articoli di autori come Ochorowicz, Janet, Richet, ho utilizzato le versioni digitalizzate
delle Annales des Sciences Psychique, disponibili in ordine cronologico sul sito americano
http://www.iapsop.com/  (Oregon, USA).

Un’ultima annotazione di carattere terminologico: il significato dei vocaboli tecnici del gergo spiritista e/o parapsicologico verrà di volta in volta illustrato. Useremo indifferentemente come sinonimi i termini (diversi quanto a periodo e ambito di provenienza): “ricerca psichica” (dall’inglese psychical research), “metapsichica” (dal francese métapsychique, Richet 1905), “Parapsicologia” (dal tedesco parapsychologie, anni ’30).

1 Bensaude-Vincent B., Blondel C., Des Savants face à l’occulte, 1870-1940, Ed. La Découverte, Paris, 2002, p.100.
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RINGRAZIAMENTI

Ringrazio il dr. Evrard Renaud, per il materiale di studio che mi ha inviato e per le sue celeri
risposte alle mie domande, senza le quali non avrei potuto portare a termine questo lavoro.

La dr.ssa Giuliana Bèrengan e la dr.ssa Renata Kublinska per la traduzione dal polacco della
lettera di Marie Curie (1909).

Il dr. Vladimir Vikhrov per le informazioni biografiche su Yourievitch e il dr. Cezary Domanski
per le informazioni sulla medium Stanislawa Tomczyk e per avermi inviato copia della lettera in
polacco di Marie Curie a Julian Ochorowicz. Ringrazio il prof. Ferdinando Bersani, docente di
Fisica all’Università di Bologna, per la voluminosa bibliografia sui Curie che mi ha gentilmente
prestato per la consultazione.

Un ringraziamento va anche a Fabiana Di Verniere, per l'aiuto nell'impostazione della tesi, ma
soprattutto, per la nostra ventennale Amicizia.

In ultimo, dedico questo lavoro a mia madre Francesca e a mio padre Claudio, a cui va tutta la mia
gratitudine ed il mio affetto per la pazienza ed il sostegno che mi hanno dato, da sempre, lungo il cammino.