COM'E' FATTO L'ALDILA'.....?(Pag 2)
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Matrimoni ed Unioni nell'Aldilà (02-12-05)

Cosa succede quando due coniugi o due amanti si ritrovano nell'Aldilà? Questo articolo (pubblicato sul sito di Kevin), é tratto da uno dei libri di Betty Bethards
ove ella ci racconta la sua lunga NDE durante la quale ha potuto conoscere diversi aspetti interessanti della vita nei Regni Eterei.  
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Ci sono unioni di anime nell'Aldilà, ed il matrimonio è opzionale. Se le coppie preferiscono rimanere insieme possono farlo fintanto che i loro interessi e la loro crescita va nella stessa direzione. Se scelgono cammini diversi, nessuno ne rimane ferito, perché non esistono possessività o domande inutili. Siete liberi di farvi la vostra vita, al momento opportuno, a vostra scelta.
Le coppie sposate in terra saranno riunite dopo la morte, e possono scegliere di stare insieme se vogliono, purché siano sullo stesso livello di vibrazioni. Questo è il Libero Arbitrio. Se siete stati sposati tre o quattro volte, vorrete stare con colui/colei che veramente amate. Potrebbe essere anche qualcuno conosciuto in incarnazione precedenti. Starete con quelli che amate, e sperimenterete una fusione totale, un'esperienza molto più alta ed un legame d'amore più profondo di qualsiasi cosa che possiate conoscere sulla terra.
Questa fusione totale é simile al compenetrarsi reciproco delle Aure, un totale mescolamento di energie, un modo di esprimere l' amore e condividerlo e ciò che qui é solo un rapporto sessuale, Colà si trasforma in una ben più elevata amalgama di due anime. Non c'è nessuno bisogno di organi sessuali nell'Aldilà a meno che non li desideriate, dato che questa fusione di energie è di gran lunga superiore ai meccanismi fisici dell'esperienza sessuale. Questa fusione non è limitata a mariti e mogli, ma può essere sperimentata da tutte le  anime che si amano e si piacciono.

GESU' E IL SESSO  

 Dal Quinto Vangelo : 
Un giorno,Simon Pietro disse ai suoi discepoli,con voce forte,perchè anche il Maestro udisse:"Non sarebbe ora che questa Marizia venisse allontanata dal nostro gruppo? Che ci sta a fare tra di noi? E' inutile che ascolti la parole del Maestro ,tanto è una donna e le donne non sono degne della Vita Eterna".Gesù allora disse:"Marizia,vieni più vicina e stai qui,dolcissima creatura, stretta a me!Anche tu entrerai nell'eternità,quando saprai completarti, arricchendoti di quella parte maschile che ti manca.Allora diventerai spirito eternamente vivo.E voi discepoli ascoltate e anche tu Pietro:la stessa cosa avviene per voi maschi: ognuno di voi è un essere tagliato a metà, ma se questa mezza anima sarà capace di compenetrarsi con l'altra metà che le manca, potrà entrare nel Regno dei Cieli.
 (INVIATO DA Graziella )

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Cosa sperimenta una Persona Poco interessata allo spirito quando muore? (21-11-05)
Di Ruth Montgomery

DOPO M. KEEN, ANCHE RUTH E' IN CONTATTO CON L'UMANITA'!


Rob Macomber e la sua famiglia affermano di aver ricevuto numerose comunicazioni attraverso la scrittura automatica dallo spirito di Ruth Montgomery.
I Macombers stanno scrivendo un libro basato sui messaggi che dicono di aver cominciato a ricevere dopo che la Sig.ra Montgomery é morta a Giugno del 2001. Secondo i Macombers queste trasmissioni avvengono quando l'energia di uno spirito entra nel corpo di una persona e muove automaticamente la sua mano e la penna sulla carta.
Questo è lo stesso metodo usato dalla stessa  Montgomery, (soprannominata la "Primadonna della Medianità ") per aver accesso ad informazioni provenienti "dall'Altro Lato", quando era viva.

"Ruth ci ha spiegato che era in contatto con questi Spiriti Guida -incluso il suo caro amico e Medium Arthur Ford- e ci ha detto che la razza umana é giunta ad un punto critico della sua evoluzione".
Ruth ha fatto sapere che, insieme a queste Guide, fornirà informazioni alla famiglia Macomber perché possano scrivere un libro che spieghi all' umanità come salvarsi dall'autodistruzione.
Ruth parla dell'Aldilà e della speranza che lei ed i suoi Spiriti Guida nutrono per il futuro dell'umanità.

 "E' divertente fare questo lavoro dall'Altra Parte", c'è molta più libertà quì. . . Non vedo l'ora che anche sulla Terra si provi questo genere di beatitudine." ha detto la Studiosa, aggiungendo che é in atto un piano divino per porre fine ai problemi del pianeta ed alla povertà del Terzo Mondo 
In un altro messaggio, lo Spirito Guida ha spiegato:
"E' per noi un enorme sollievo farvi conoscere i tanti misteri di cui siamo i custodi."

L'autrice i questi messaggi, che ci spiegano come funziona l'Aldilà, é stata Presidente del Club dei Giornalisti USA ed ha scoperto di poter comunicare, tramite scrittura automatica, con il famoso Medium Arthur Ford che sarebbe stato in grado di ricevere dal grande Houdini la chiave di lettura del codice segreto del grande Illusionista. Ford le ha spiegato i meccanismi fondamentali  che regolano la vita oltre la vita e con questo primo articolo (gli altri seguiranno a breve) tradotti dal sito di Kevin Williams, vogliamo tentare di capire cosa succede ai diversi tipi di "peccatori" quando lasciano questo mondo.


L'ALDILà DI UN Assassino (23-11-05)

Cosa accade ad un assassino che intenzionalmente uccide un' altra persona per trarne un guadagno o una soddisfazione personale? Questa non è una bella storia. Pieno di odio o di desiderio di vendetta, si aspetta di trovare il nulla quando passa attraverso la porta chiamata "morte," e per un lungo tempo di solito è quello che trova- nulla. E' in un stato simile al coma per un bel pezzo, finché finalmente qualche cosa lo sveglia, e si desta per scoprire che l'inferno che aveva tutti i buoni motivi di aspettarsi l'attende davvero. 
Non sono spiritelli malvagi e diavoli ciò vede, ma la sua stessa faccia distorta dall' odio,dall' avidità, dalla malvagità, ed altre frustranti emozioni. Rifugge da questa vista, ma capisce che sta guardando proprio se stesso posseduto da un demone e che, se non fosse stato per la sua naturale predisposizione al male,avrebbe potuto senz'altro mandar via.
 E' atterrito quando comprende che ha gettato al vento le opportunità offertegli da quell'esistenza e che per lui non é possibile più entrare nel Tempio della Saggezza, in quella Scuola di Conoscenza, di cui ha un vago ricordo. Quest' anima resterà in un tormento indicibile per un periodo di tempo lunghissimo, finché crederà di essersi totalmente perduta. Quando alla fine raggiunge l'abisso più profondo della disperazione, può finalmente urlare a Dio di liberarlo e questo suo grido disperato è sentito da Dio. 
Altri Spiriti corrono ad alleviare la sua sofferenza, e se la sua volontà di intraprendere un percorso di crescita spirituale é genuina, lentamente, lentamente, lentamente, comincerà a salire verso l'alto finché avrà imparato cosa significhi spezzare una vita donata da Dio. Quando questo spirito é diventato abbastanza forte, si avvicina alla persona che ha ucciso, e la loro reazione é meravigliosa perché l'altro spirito ha superato se stesso fino al punto d' aver già perdonato il suo assassino. Questo perdono porta l'assassino ad un tale grado di beatitudine che torna ad occupare il suo posto nel gruppo degli altri Spiriti e finalmente potrà imparare alcune lezioni salvifiche. Ricordatevi che qui ogni Spirito, proprio come sulla Terra, non è mai lasciato senza l'aiuto divino e degli Spiriti buoni che Dio ha creato a sua immagine. 
Chiedete e vi sarà dato, cercate e troverete, bussate e vi sarà aperto.
 Questa è la legge dell'universo. Chiedi e ricevi; bussa e apri la porta della tua mente e lascia che i raggi dell'Amore Universale entrino in te.

*L'Aldilà di un miscredente
Prendiamo ad  esempio una persona che è così sicura che non c'è nessuno Dio e nessun Aldilà e che durante la sua vita sulla terra non ha mai sentito nessun obbligo morale a dare una mano per aiutare gli altri, o non ha mai fatto nulla per essere considerato un individuo decente. Quando è il momento del passaggio è adirato e violento non appena capisce che si trova in una situazione orribile, circondato com'é da altre anime che, essendo in una situazione simile alla sua, gli danno un caloroso benvenuto all'inferno che hanno creato da loro stessi. Costui é disgustato: queste non sono il tipo di persone con cui vuole stare insieme. Sono demoniaci e maleducati, mentre lui è stato un testardo, colto e ben educato individuo, benchè non si sia mai dato pensiero per qualcun'altro al di fuori di se stesso. Cerca di uscire fuori dal gruppo demoniaco, ma gli spirti malevoli lo circondano. Chiede aiuto, ma nessuno che abbia un po' di pietà può entrare in quel gruppo per salvarlo. La sua tomba se l'é scavata da solo, per così dire, e gli è permesso di giacere in essa per un bel po'.
E' totalmente miserabile, perché ora comincia a vedere la follia del suo modo di comportarsi ma non sa come sfuggire al suo fato. E così viene lasciato là fino a che il suo rimorso per una vita peccaminosa comincia a penetrare dentro il suo essere, e riconosce di aver buttato al vento la sua vita, un raro privilegio, per pensare solo a sè. Quando raggiunge il pieno pentimento, solo allora é in grado di liberarsi dalle disgustose creature con cui si trova e per un lungo lasso di tempo cerca la sua vera anima, facendo una rassegna degli errori passati. Questo è qualche volta un lungo, processo perché deve fare la sua strada da solo. Solo lui può stimare i suoi errori e chiederne perdono, benchè Colà ci siano molti che sono  disposti a dare una mano ogni qualvolta qualcuno gliela chiede.

La strada del sognatore: Sognare I defunti (18-11-05)

By Robert Moss -Traduzione di Antonella di Pz-
Molti di noi desiderano contattare i loro amati defunti. Ci mancano... ci tormentiamo per averne il perdono o chiudere le cose rimaste in sospeso; noi desideriamo ardentemente avere la conferma che c’è la vita dopo la morte fisica. Questa è una delle principali ragioni per cui la gente ricorre ai medium.
Ed allora vi dico un segreto che non é tale: noi non abbiamo bisogno di Mediums per parlare con i trapassati, ma possiamo avere comunicazioni dirette con i nostri Cari, tempestivamente ed in modo vantaggioso, se solo prestassimo attenzione ai nostri sogni dove li incontriamo ogni notte. Qualche volta loro vengono per guidarci o rassicurarci sulla vita dopo la morte; qualche volta hanno bisogno del nostro aiuto perché sono smarriti e confusi o hanno bisogno di perdono. I sogni dei defunti ci aiutano ad avere una conoscenza di "prima mano" su ciò che succede dopo la morte fisica.
Una delle cose più crudeli che la dominante cultura Occidentale ha fatto è insinuare che la comunicazione con i trapassati è impossibile e innaturale . Non c’è niente di sinistro o di soprannaturale in tutto ciò, sebbene queste esperienze ci portino oltre la realtà fisica.
L’intima connessione tra sogni e defunti è insito nel nostro linguaggio. La parola inglese “dream” e la parola tedesca “traum” sono entrambe legate alla parola “draugr” del Germanico 
Antico che significa “visita dai defunti”. 
Il modo più semplice per i defunti di comunicare con i viventi è attraverso i sogni sebbene i defunti, come i viventi, non riescono a capirlo. Una volta tanto Hollywood ha ragione. Nel film Il Sesto senso un ragazzo dotato di poteri paranormali riusciva a vedere e a parlare con i defunti. Lui consola un uomo che è morto, inizialmente confuso sulla sua situazione, e che non riesce a parlare con sua moglie. Il ragazzo dice all’uomo morto “ parla con lei nei suoi sogni, solo allora lei ti sentirà”.
Nella maggior parte dei sogni il defunto appare vivente, e molto spesso il sognatore è inconsapevole che la persona sia morta fino al suo risveglio. La ragione è che i defunti sono veramente vivi benché non nel mondo fisico.
I defunti possono apparire come il sognatore li ricorda negli utimi giorni della loro vita fisica, specialmente nei primi sogni. Col tempo, è abbastanza comune che i defunti alterino il loro aspetto, si scrollino di dosso i segni dell’età e dei disturbi corporei, e si presentino sani e affascinanti. Le persone che muoiono in tarda età spesso riappaiono dall’aspetto di trentenni.
Dopo la morte di mio padre nel 1987, lui appariva frequentemente nei sogni per darmi consigli sulla famiglia, e portarmi specifiche e pratiche informazioni alle quali io non avrei potuto accedere nella vita da sveglio. Per esempio, mi diede il nome di un ‘agente immobiliare dall’altra parte del Pacifico – qualcuno a me sconosciuto – che si mosse con grande rapidità e umanità (una volta lo contattammo per via del sogno) ad aiutare mia madre a vendere la sua casa e a risistemarsi in una comunità dove poi trascorse gli anni più felici della sua vita. Mio padre in sogno andò a trovare mia figlia molto dispiaciuta per non averlo conosciuto nella vita fisica; lui si mostrò come un cavallerizzo di bell’aspetto, di circa 30 anni mentre stava cavalcando. Grazie ai molti incontri nei sogni con mio padre posso affermare con certezza che un caro defunto riesce ad essere l’angelo della famiglia.
Dopo la sua morte, il mio prediletto professore universitario in Australia iniziò ad apparirmi nei sogni come un insolito professore di storia, insegnandomi che ognuno di noi appartiene ad una famiglia di personalità in differenti tempi e dimensioni i cui eventi sono messi in scena oggi.
In tutta la mia vita ho sognato defunti ed ho lavorato su migliaia di sogni di defunti condivisi con me da altri. Mentre il defunto in alcuni di questi sogni potrebbe essere solo un aspetto della personalità del sognatore o del suo patrimonio genetico -o un messaggio mascherato proveniente dalla parte più profonda di noi stessi- la maggior parte di questi sogni sembra riguardare incontri interpersonali.
Ho osservato che ci sono 3 principali modi in cui il defunto interagisce con noi nei sogni:
1 –Ci fanno sapere che sono ancora vicino a noi.
La dimensione che separa i vivi dai morti è esattamente tanto ampia quanto il “filo di una foglia d’acero“ disse il profeta Handsome Lake, - il Seneca indiano.
Abbastanza frequentemente i sogni dimostrano che i defunti sono presenti, semplicemente perchè non sono mai andati via. Una donna californiana sognò di entrare nella sua stanza da letto e di trovare il suo fidanzato sul sofà che guardava la tv. Sorpresa lei gli chiesea cosa stesse facendo lì. Lui rispose ‘sto guardando la tv!”... Non sembrava consapevole di essere morto! 
I defunti possono soffermarsi perché non hanno terminato qualcosa, o desiderano agire come guida e proteggere la loro famiglia, o sono attaccati alle persone e ai posti che hanno amato nella vita, e questa potrebbe essere la loro felice collocazione per un anno o due, ma verrà il tempo in cui i nostri defunti sentiranno il bisogno di andare avanti nella loro evoluzione e cosi non diventano un peso per i viventi. 
Poiché la nostra società fa poco per preparare la gente per l’aldilà, molte persone quando sono trapassate non sapendo di essere morte gironzolano in una sorta di limbo, bloccati tra i familiari ed i luoghi terreni. Dopo la morte noi continuiamo ad essere guidati dai nostri interessi, dai desideri e dalle nostre inclinazioni. Alcuni di quelli che sono morti ma non completamente trapassati continuano ad alimentare i loro desideri attraverso i vivi. Non abbiamo bisogno di essere medium per accorgerci che gli alcoolizzati defunti sono in maggior numero dei viventi. 
Quando i defunti rimangono legati alla terra, gli effetti sono malsani sia per quelli che sono morti che per i viventi ai quali si sono uniti. Quando i morti sono uniti ai vivi il risultato è una confusione reciproca, perdita di energia ed il trasferimento di inclinazioni, ossessioni e perfino disturbi fisici dal defunto alla persona il cui campo energetico è condiviso. 
Aiutare il defunto può significare impegnarsi in un amoroso dialogo, un semplice rituale di onore e commiato, e invocare le guide spirituali. Quando noi diventiamo attivi sognatori, familiarizziamo con la geografia dell’aldilà e possiamo entrare a far parte del novero di coloro che sono chiamati a fornire servizi individuali ed aiuto per istruire i nostri defunti sulle scelte da fare nell’aldilà. William Butler Yeats afferma: “I viventi possono assistere l' immaginazione dei morti".
2- I defunti ci fanno visita
La maggior parte delle persone che ricordano i sogni possono ricordarne uno nel quale qualcuno dall’altra parte fa una chiamata telefonica, manda una lettera, o semplicemente bussa alla porta o si ferma al capezzale. I nostri defunti tornano a noi nei sogni per tutte le ragioni per le quali avrebbero potuto essere chiamati da noi nella vita fisica – includendo il semplice desiderio di dirci cosa stanno facendo e vedere come noi ci stiamo comportando – e molte altre ragioni: donarci emozioni, informazioni utili, istruirci sulla vita dopo la morte e la realtà del mondo al dilà di quello fisico.
I nostri defunti potrebbero venire a visitarci per offrire e per ricevere perdono.Potrebbero venire a mostrarci quanto essi stanno facendo dall’altra parte e possono anche essere ottimi consiglieri mentali quando acquistano lucidità e sono consapevoli che essi non sono limitati dalle regole dello spazio e del tempo.
I nostri defunti possono essere ottimi consiglieri sulla salute e sulla famiglia. La mia amica Wanda Burch ha ricevuto molti sogni contenenti possibili avvisi sulla sua salute, ma fu alla fine spinta a rivolgersi alla medicina quando il suo defunto padre le si presentò in sogno col camice bianco da dottore e le urlò “Tu hai un cancro al seno”. L’intervento di suo padre in sogno la portò sul sentiero della guarigione meravigliosamente descritto nel libro “She who dreams”.
I nostri defunti potrebbero visitarci nei sogni per prepararci alla e rassicurarci che dall’altro lato noi abbiamo degli amici.
3- Nei sogni viaggiamo nei regni dei trapassati
Nei nostri sogni, noi siamo liberi dalle leggi della realtà fisica, e viaggiamo in altre dimensioni, compresi i luoghi dove i morti vivrebbero. Attraverso sogni di questo tipo noi possiamo iniziare a sviluppare una personale geografia (mappa) dell’aldilà, che sarà ampiamente arricchita quando impareremo l’arte del "conscious dream travel", che è il cuore del mio insegnamento e della mia ricerca. Nei miei workshop, spesso invito i partecipanti a concentrarsi su un sogno o sul ricordo di una persona defunta e farlo con l’intenzione di viaggiare – con l’aiuto di untamburo shamanico – Tramite questi viaggi noi abbiamo messo insieme molteplici ed affascinanti dettagli su centri di accoglienza, zone di transizione, posti di recupero e inoltre piani di informazione ed istruzione nell’aldilà. Abbiamo imparato che più di un veicolo dell’anima sopravvive alla morte fisica, e ognuno di noi ha un differente destino. Noi abbiamo esplorato molti luoghi dell’aldilà plasmati dall’immaginazione umana e sistemi di credenza collettiva 
C’è una lontana origine di esperienze di viaggi visionari di questo tipo. Attraverso età e culture, la maggior parte delle società umane ha tenuto in considerazione la conoscenza dell’aldilà, e le mappe del viaggio che abbiamo scritto sono molto spesso il prodotto dei sogni e delle esperienze visionarie.
Non penso sia possibile esagerare l’importanza dello sviluppo del primo stadio di conoscenza dell’aldilà, Se noi conoscessimo come esperienza diretta che c’è vita dopo la morte, noi potremmo affrontare le scelte e le sfide di questa esistenza più facilmente e con maggiore coraggio. Se fossimo coscienti del nostro futuro modo di esistere nell'aldila, sarebbe piu' difficile rimanere bloccati o confusi, dopo esserci lasciati dietro i nostri corpi fisici.
Se noi stessimo per intraprendere un viaggio, ci sarebbe utile avere una mappa. Nel prepararsi alla morte, molte culture hanno attribuito enorme importanza al ricevere mappe accurate dei viaggi dell’anima, con direttive su come occuparsi dei guardiani e delle trappole posti lungo la strada.
 Il problema delle mappe è che potrebbero essere obsolete o peggio potrebbero indirizzarci in un luogo dove non vorremmo andare. Dove potremmo allora prendere delle mappe aggiornate? 
Attraverso i sogni ed il conscious dream travel, naturalmente!.
Il Lakota dice che il sentiero dell’anima nei sogni è lo stesso sentiero delle anime dopo la morte. Credo che questo sia esatto. I nostri sogni ed  i nostri cari defunti ci mostreranno la strada giusta.
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L'INFERNO DI GHIACCIO (29-09-05)

Proseguiamo col pubblicare racconti "canalizzati" da Mediums che ci raccontano cosa hanno visto nell'Aldilà. Dopo l'inferno di Max, eccovi una descrizione terrificante dell'inferno di un Grande Inquisitore Veneziano, così come A. Farnese la ricevette da un tale Franchezzo, uno Spirito che afferma di aver contattato ed addirittura visto materializzarsi. Il tutto é accaduto nel lontano 1896. Vera o falsa che sia,  la storia é certamente affascinante e ben si adatta con quanto sappiamo dell'Aldilà attraverso i Medium e gli Esploratori odierni.
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"Successivamente fui inviato a visitare quello che vi sembrerà davvero uno strano paese che esiste nel Mondo dello Spirito. La Terra di Ghiaccio e Neve, la Terra Gelata, dove risiedono coloro che hanno vissuto in modo freddo -ed egoisticamente calcolatore- la loro vita terrena. Quelli che hanno represso e raggelato le proprie vite e le vite degli altri, tutti quei caldi impulsi teneri e pieni d'amore che dovrebbero ravvivare la vita del cuore e dell' anima. L'Amore era stato schiacciato così prepotentemente fino ad essere ucciso da costoro, sì che nel luogo dove si trovavano,il sole non poteva più splendere, perché vi era rimasto solo il gelo delle loro vite. 
Grandi uomini di stato ho visto in questa terra, ma solo quelli che non avevano amato il loro paese nè avevano cercato di migliorarlo. Le loro ambizioni, la loro personale affermazione, erano stati l' unico scopo di vita ed ora mi apparivano prigionieri in grandi palazzi di ghiaccio, collocati sulle vette gelide delle loro ambizioni. Ho anche visto altri Spiriti più umili, coinvolti in differenti vicende, ma tutti in egual modo rabbrividivano nel gelo e nel freddo terribile causato dalla sterilità di una vita dalla quale ogni impeto, ogni passione, erano stati sbattuti fuori dall'uscio dei loro cuori. Avevo imparato cosa significa il male causato da un'eccesso di emozioni e di passioni, ora avevo visto a cosa porta la totale mancanza di tali sentimenti. Ringraziando Dio, questa terra aveva molti meno abitanti dell'altra (
L'A. si riferisce ad altri racconti che potete leggere in Inglese cliccando QUI  -NdR); per quanto orribili siano gli effetti dell'amore usato male, essi non sono così terribili come l'assenza totale di sentimenti dal cuore umano.  Qui c'erano uomini che erano stati membri eminenti di ogni fede religiosa e di ogni nazionalità terrena. Cattolici, cardinali e preti austeri e pii, ma freddi ed egoisti, Predicatori Puritani, Ministri Metodisti, Presbiteriani, Primati della Chiesa d' Inghilterra, Vescovi ed Ecclesiastici, Missionari, Bramini, Parsi, Egiziani, Maomettani, per farla breve, religiosi di ogni sorta e di tutte le nazionalità si erano ritrovati nella Terra Gelata, eppure il calore delle loro fedi non bastava per squagliare il ghiaccio che li circondava nemmeno  un pò. Non appena si creava una piccola goccia di umano calore, come una lacrima di pentimento, allora il ghiaccio cominciava a fondersi e si creava un poco di speranza per quella povera anima . 
C'era uno uomo chiuso in una gabbia: le sbarre erano di ghiaccio, ma avevano la robustezza dell'acciaio temperato. Quest' uomo era stato uno dei Grandi Inquisitori a Venezia, ed era stato uno di quelli il cui solo nome incuteva terrore nel cuore di quei poveri sfortunati che incappavano nelle sue mani; un nome celebrato dalla Storia, un uomo che in tutta la sua vita non aveva mai avuto un'ombra di pietà per le sue vittime, le cui sofferenze mai avevano toccato il suo cuore, sì da distoglierlo dai suoi terribili propositi di torturare e ammazzare quelli che l'Inquisizione gli aveva indicati come colpevoli. Un uomo conosciuto per la sua vita rigida, austera, che non aveva più indulgenza nè per sè nè per gli altri. Freddo e spietato, non dava ascolto a ciò che il suo cuore gli diceva riguardo alle altrui sofferenze. La sua faccia mostrava solo una crudeltà fredda, impassibile: il naso lungo e sottile, il mento puntuto, affilato, il sopracciglio inarcato, le ossa degli zigomi larghe, le labbra sottili, dritte, crudeli, simili ad una linea sottile che attraversava la faccia, la testa piatta e larga sopra le orecchie. I suoi occhi penetranti e freddi come l'acciaio, brillavano come quelli  di una bestia selvatica.  Come in un corteo di spettri, ho visto alcune delle molte vittime di quest' uomo scivolare verso di lui,mutilate e fracassate, lacere e sanguinanti. Erano i loro fantasmi tormentati; pallidi, erranti ombre astrali, dalle quali le anime erano dipartite per sempre, ma che ancora si accalcavano intorno a quest' uomo, incapaci di dissolversi perché il suo magnetismo li teneva ancora avvinti a lui, come una catena. Le anime e tutti gli elementi più elevati avevano lasciato per sempre quelli che erano solo vuoti gusci astrali, ma ancora animati da una certa quantità di energia attratta da quest' uomo, mentre gli Spiriti che li avevano abitati una volta erano ormai migrati da tempo. Erano tali entità simili a quei fantasmi che infestano certi luoghi, dove anche persone buone ed innocenti  restano incatenate alla terra,colà dove sono stati assassinati. Essi sembrano vivere e torturare i loro assassini ed altre persone ,ma la vita di tali larve astrali (o fantasmi) è come un riflesso, e cessa non appena il rimorso ed il pentimento sono sufficienti a spezzare i legami che li collegano ai loro aguzzini. 
Ho visto anche un altro tipo di spiriti che ossessionano quest' uomo, e gli rinfacciano la sua inettitudine e le loro passate sofferenze, ma questi erano molto diversi: erano più solidi nell'aspetto e dotati di una forza ed un'intelligenza mancanti in quegli altri, più simili ad ombre. Questi erano spiriti le cui forme astrali conservavano ancora le anime immortali imprigionate dentro di loro,perché erano stati talmente torchiati e torturati che solo un fiero desiderio di vendetta era rimasto a guidarli. Questi spiriti erano instancabili nel loro sforzo di aggredire il loro antico tiranno e farlo a pezzi, ma quella gabbia ghiacciata sembrava essere per lui più una protezione che una prigione. Uno più intelligente degli altri aveva costruito un lungo palo affilato che ficcava attraverso le sbarre per infilzare l'inquisitore che cercava disperatamente di evitare la sua punta. Altri avevano corti giavellotti che lanciavano attraverso le sbarre. Altri invece schizzavano acqua sporca, limacciosa, e a volte la folla inferocita si lanciava in massa contro le sbarre per romperle, ma invano. 
Il disgraziato, che per lunga esperienza aveva capito che la sua gabbia era inattaccabile, sbeffeggiava i loro sforzi infruttiferi con fredda godùria. 
E la
Voce mi disse: "Figliolo, vedi i pensieri di quest' uomo per un breve momento,vedi come userebbe la sua libertà, se gli fosse concessa." 
E ho visto nella mente di questo uomo come se fosse fatta d'immagini riflesse in uno specchio . 
Primo il pensiero di poter tornare libero, e una volta libero tornare sulla terra, ed una volta là trovare qualcuno ancora nella carne le cui aspirazioni ed ambizioni fossero simili alle sue. Attraverso il loro aiuto creare un giogo ancora piu' forte da mettere al collo degli altri uomini, inventandosi un'altra Santa Inquisizione, ancora più spietata, se possibile, sì da togliere ogni briciolo di libertà alle sue vittime. Un tale uomo libero di ritornare sulla terra sarebbe una fonte di pericolo più mortale della più feroce bestia selvatica, se i suoi poteri non fossero limitati, ma egli non sapeva che l'Inquisizione era divenuta una cosa del passato, spazzata via dalla faccia della terra, ringraziando Dio, un Dio di Amore, non un Dio degli Orrori, come lui e  quegli altri oppressori d'un tempo ormai passato  lo avevano dipinto.
 
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VITA E VISIONI DI GUSTAVO ROL (18-09-05)

RINGRAZIAMO ANGELA DI TORINO PER QUESTO INTERESSANTE ARTICOLO  CHE CI HA SCRITTO PERSONALMENTE  SUL SUO ILLUSTRE CONCITTADINO (WM)

Difficilissimo riuscire a parlare sinteticamente di Gustavo Adolfo Rol, talmente è vasta la fenomenologia a lui collegata e ampia la documentazione e la testimonianza che se ne conserva.
Nato a Torino nel 1903 da una famiglia della buona borghesia (il padre era un alto funzionario di banca), conseguì tre lauree: in Legge a Torino, in Economia a Londra e in Scienze Biologiche a Parigi. Ancor giovane, a Marsiglia per lavoro, sviluppò in sé quelle che lui chiamava le sue “possibilità”, cioè vere e proprie facoltà paranormali che ne hanno poi fatto, nel corso di più di sessant’anni di attività e sperimentazione, il più grande sensitivo del secolo.
Sposato a una nobildonna norvegese rientrò presto a Torino dove trascorse il resto della sua esistenza, conclusasi nel 1994, all’età di 91 anni.
Uomo colto e raffinato (suonava il violino e il pianoforte), amava la pittura e dipingeva egli stesso. Fu grande appassionato di antiquariato e collezionò cimeli napoleonici.
Dal matrimonio con Elna non ebbe figli, ma Gustavo era sempre circondato da amici di ogni ceto sociale, coi quali condivise a lungo quelli che lui chiamava gli “esperimenti” e cioè le dimostrazioni dei fenomeni che avvenivano in sua presenza: lettura e scrittura a distanza, apporti ed asporti, pittura e scrittura automatica, telecinesi, lettura del pensiero, chiaroudienza e chiaroveggenza, diagnosi mediche e guarigioni e tanto altro ancora.
Rol rifiutava categoricamente le definizioni di veggente e sensitivo e aborriva essere assimilato a medianità e spiritismo; tuttavia riassumeva in sé tutte queste facoltà, rappresentando una vera e propria enciclopedia vivente del paranormale.
Di questi fenomeni, dicevo, c’è un’ampia e documentata testimonianza, a firma dei tanti suoi amici ed estimatori che ne hanno scritto su libri e giornali per oltre mezzo secolo. 
Tra questi, nomi di grande rilievo nel mondo dello spettacolo e dell’imprenditoria, ma anche giornalisti e scrittori, statisti e teste coronate, scienziati e studiosi di parapsicologìa.
Per citarne alcuni tra i più prestigiosi: Federico Fellini, Dino Buzzati, Vittorio Valletta, Roberto Gervaso, Vittorio Messori, Gustavo De Boni, Albert Einstein, Jacques Monod, Enrico Fermi e Jean Cocteau. Medici illustri e valenti chirurghi dell’epoca si rivolgevano spesso a Rol per un consulto e addirittura ne richiedevano la presenza in sala operatoria; tra questi ricordiamo il Prof. Achille Mario Dogliotti e il Prof. Giovanni Sesia, entrambi legatissimi a lui e testimoni di innumerevoli fatti prodigiosi. Persino Mussolini e il generale De Gaulle vollero incontrarlo e quest’ultimo proibì in seguito ad un suo ministro di continuare a frequentare il sensitivo in quanto “quest’uomo legge il pensiero e non possiamo rischiare che i segreti dello Stato francese vengano a conoscenza di estranei.” In tempo di guerra, sfollato in provincia, si servì delle proprie straordinarie facoltà intrattenendo gli ufficiali nazisti in cambio della libertà di molti partigiani e civili condannati alla fucilazione: per queste attività nel 1945 il CNL gli conferì un attestato di riconoscenza che lui conservò tra le cose più care.
Gli “esperimenti” di Rol, quelli cioè che avvenivano durante le sue famose serate ad invito (mentre moltissime testimonianze si riferiscono a fatti straordinari avvenuti anche in ogni momento della giornata: al ristorante, in auto, per strada), si aprivano sempre con le carte da gioco, da lui considerate un valido mezzo per “riscaldare” l’ambiente: le carte, provenienti sempre da mazzi nuovi, ancora avvolti nel cellophane, cambiavano seme e numero, si disponevano secondo l’ordine voluto, passavano attraverso il piano del tavolo o apparivano improvvisamente segnate da scritte, senza che Rol mai le toccasse, nemmeno con un dito.
Più avanti nel corso della serata, dopo molti di questi “giochi” sempre diversi l’uno dall’altro, avveniva l’episodio clou: un apporto, una scrittura diretta (su fogli bianchi piegati e riposti in una tasca di uno dei convenuti), una pittura diretta (si ottenevano quadri ad olio con la pittua ancora fresca e in perfetto stile del pittore “evocato”; il tutto nel giro di dieci-quindici minuti).

Uomo riservato, umile e modesto nonostante tutto, Rol rifuggiva la pubblicità e concesse pochissime interviste. Era però sempre disponibile per chi aveva bisogno di lui e il suo nome figurava sull’elenco telefonico. Grazie alle sue facoltà riuscì a dare consolazione e speranza a tantissime persone disperate e ci sono molte testimonianze di autentiche guarigioni inspiegabili, riportabili al suo intervento: tuttavia egli non chiese né accettò mai denaro o regali da nessuno.
Nel 1978, dopo una seguitissima serie di articoli sul suo operato, scritti da Renzo Allegri per il settimanale “Gente”, il giornalista Piero Angela chiese ed ottenne di assistere ad una sua serata.
Gli esperimenti si svolsero con la genuinità e trasparenza di sempre (in piena luce nel salotto di Rol e alla presenza di altri invitati) e il giornalista si mostrò colpito e meravigliato così come succedeva ad ogni nuovo testimone di quei fenomeni.
Qualche tempo dopo però Piero Angela iniziò una serie di puntate televisive sulla parapsicologìa che avevano l’unico obiettivo di screditarla a tutti i costi. Alle trasmissioni RAI fece seguire la pubblicazione di un libro e nelle pagine dedicate a Rol, riferendo dell’incontro avuto col sensitivo, ironizzava ferocemente sugli esperimenti osservati, paragonandoli a squallidi giochetti di prestigio.
Seguì una accesa polemica a mezzo stampa in cui i tanti amici e sostenitori di Rol, anche nomi notevoli come quello del Prof. Franco Granone, psichiatra e patologo di fama, difesero strenuamente l’operato del sensitivo torinese che però, fortemente amareggiato, da allora, si ritirò del tutto dalla vita pubblica limitandosi a frequentare pochi e fidati amici.

Il “pensiero” di Rol.
Gustavo Rol sosteneva che ogni cosa, anche inanimata, ha un suo spirito eterno e immortale. Lo spirito dell’uomo è però uno “spirito intelligente”, costantemente in contatto con tutti gli altri spiriti intelligenti a formare una “coscienza universale” o “coscienza sublime” che trascende dalle dimensioni di spazio e tempo e che può agevolmente interferire con la materia.
Lui stesso si stupiva del risultato dei suoi esperimenti e ne gioiva intensamente, riscontrando in essi la dimostrazione dell’esistenza di un “oltre” ancora misterioso, ma aperto all’indagine.
Sosteneva infatti che l’umanità fosse ormai prossima a scoprire, attraverso la Scienza, i meccanismi dello spirito e che presto Scienza e Fede si sarebbero incontrate.
Egli stesso aveva cercato di scoprire cosa fosse alla base dei suoi fenomeni, arrivando a sperimentare una stretta relazione tra il colore verde, una certa nota musicale e un certo valore termico: riteneva infatti che lo spirito dell’uomo fosse una “dimensione” sottile, invisibile ai sensi, ma indagabile scientificamente nell’ambito della Fisica delle particelle.
Egli ripeteva che le sue stesse “possibilità” come amava chiamarle, sono alla portata di ognuno di noi; è però necessario un rigoroso controllo del Sé, per renderlo puro da ogni istinto negativo di egoismo, interesse, orgoglio ecc., di tutte le pulsioni cioè legate alla materialità.

Breve bibliografia:

Remo Lugli, Gustavo Rol. Una vita di prodigi, Ed. Mediterranee, 1995
Renzo Allegri, Rol il mistero, Musumeci Editore, 1993
Renzo Allegri, Rol. Il grande veggente, Mondadori, 2003
Maria Luisa Giordano, Rol. Oltre il prodigio, Gribaudo Editore, 1995
Maria Luisa Giordano, Rol mi parla ancora. Testimonianze dall'Aldilà, Sonzogno, 1999
Maria Luisa Giordano, Gustavo Rol. Una vita per immagini, edizioni L'Età dell'Acquario, 2005

Maggiori approfondimenti:
www.gustavorol.org

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.....SECONDO GLI EBREI (07-05-05)
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La Sinagoga di FirenzeContinuiamo a "dare una sbirciatina" sull'Aldilà: ecco come lo vede l'Ebraismo, enfaticamente chiamato "Religione Sorella" dagli ultimi Pontefici. Dalla lettura dell'articolo potrete invece rendervi conto che i punti di contatto con il Cattolicesimo (almeno per quel che riguarda l'Aldilà) sono molto pochi, e che la Religione di Sion si avvicina di più allo Spiritualismo, con cui condivide la credenza nella Reincarnazione ed una certa indipendenza di pensiero dei suoi affiliati.

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Il Giudaismo tradizionale crede fermamente che la morte non è la fine dell' esistenza umana, comunque, poiché questa religione è focalizzata primariamente sulla vita terrena piuttosto che su quella ultraterrena, il Giudaismo non ha molti dogmi sull'Aldilà, e lascia molto spazio per le opinioni personali. E' possibile per un ebreo Ortodosso credere che le anime dei giusti vadano in un luogo simile al paradiso cristiano, o che sono reincarnate per molte volte, o che semplicemente 
aspettano fino all'arrivo del Messia, quando risorgeranno. Gli Ebrei Ortodossi possono credere che le anime dei cattivi vengono tormentate da demoni di loro creazione, o che sono distrutte e con la morte , cessano di esistere. 

Referenze bibliche 
Alcuni studiosi affermano che la credenza nella vita ultraterrena è un 
insegnamento giunto in ritardo nella storia ebrea, infatti  la Torah enfatizza ricompense e punizioni fisiche  concrete,  immediate piuttosto che in futuro. Vedi, per esempio, Lev. 26: 3-9 e Deut. 11: 13-15. Comunque, c'è evidenza chiara nella Torah della credenza nell' Aldilà, dato che indica in molti punti che, dopo la morte, il giusto sarà riunito con coloro che ha amato, mentre il cattivo sarà escluso da questa riunione. 
La Torah parla di molte persone notevoli "che si sono ricongiunte alla loro gente."  Vedi, per esempio, Gen. 25: 8 (Abraham), 25: 17 (Ishmael), 35: 29 (Isaac), 49: 33 (Jacob), Deut. 32: 50 (Mosè ed Aaron) II Governa 22: 20 (Re Josiah). Questa riunione è descritta come un evento separato dalla morte fisica del corpo o dalla sepoltura. 
Certi peccati sono puniti separando il peccatore "dalla sua gente." 
Più tardive versioni del Tanakh parlano più chiaramente della vita dopo la morte e del Mondo a Venire. 
Resurrezione e Reincarnazione 
L'idea della resurrezione finale dei morti è una credenza fondamentale per il Giudaismo tradizionale. Era una credenza che distinse i Farisei (antenati intellettuali del Giudaismo Rabbinico) dai Sadducei. I Sadducei hanno rigettato il concetto, perché non è esplicitamente menzionato nella Torah, mentre i Farisei hanno trovato il concetto implicito in alcuni versetti. 
La Credenza nella resurrezione dei morti è uno dei 13 Principi di fede di Rambam. 
[
Rambam - Rabbi Moshe Ben Maimon (1135-1204) Maimonide, filosofo e teologo ebreo spagnolo di grande prestigio, autore fra l'altro dell'opera "Guida per gli incerti" NdR]
La seconda benedizione della preghiera Shemoneh Esrei, che è recitata a memoria tre volte al giorno, contiene molti riferimenti alla resurrezione. 
La resurrezione dei morti accadrà nell'Età Messianica, un tempo detto in ebreo Olam Ha-Ba, il Mondo a Venire, ma questo termine è usato anche per indicare la vita spirituale ultraterrena. 
Quando il Messia tornerà per dare inizio ad un  mondo perfetto, di pace e prosperità, il giusto sarà riportato in vita e gli verrà donata l'opportunità di sperimentare il nuovo mondo che la sua rettitudine ha aiutato a creare.  Il cattivo invece non risorgerà. 
Ci sono alcune scuole mistiche di pensiero che credono che la resurrezione non è un evento unico, ma un processo in corso. Le anime dei giusti rinascono per continuare il processo in corso di "rimodellamento" del mondo. Alcune fonti indicano che la reincarnazione è un processo routinario, mentre altre indicano che accade solo in circostanze insolite, come quando l'anima ha lasciato dietro di sè un compito non finito. 
La credenza nella reincarnazione è anche un modo per spiegare la tradizione ebraica che vuole che ogni anima della storia fosse presente sul Sinai per sottoscrivere l'alleanza con Dio.
(Altra spiegazione possibile: l'anima esiste prima del corpo per cui tutte  erano presenti, in qualche modo, sul Sinai prima di nascere)

Per ulteriori approfondimenti: Judaism 101
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..... SECONDO BOZZANO (03-03-05)

* Bozzano: grande studioso di parapsicologia del ‘900, ricercatore e pubblicista di grande serietà ed impegno, dedicò la vita allo studio del paranormale e fondò la Biblioteca Bozzano-De Boni di Bologna.

Dal libro "Pitigrilli parla di Pitigrilli" ed.Sonzogno. 1951. Pagg.220-222

….riproduco le conclusioni di Ernesto Bozzano* sull’aldilà (Revue Spirite, agosto 1929):

Ernesto Bozzano

(1862-1943)

" I disincarnati affermano tutti di:

Essersi ritrovati in forma umana nel mondo spirituale.

Aver ignorato durante un tempo più o meno lungo di essere morti.

Essere passati, nel corso della crisi pre-agonica, o poco dopo, per la prova della reminiscenza sintetica di tutti gli avvenimenti della loro esistenza (visione panoramica o epilogo della morte)

Essere stati accolti nel mondo spirituale dagli spiriti delle persone della loro famiglia e dei loro amici defunti.

Essere passati quasi tutti attraverso una fase più o meno lunga di "sonno riparatore".

Essersi ritrovati in un ambiente spirituale radioso o meraviglioso (nel caso di trapassati moralmente normali) e in un ambiente tenebroso e opprimente (nel caso di trapassati moralmente depravati).

Aver trovato che l’ambiente spirituale era un nuovo mondo obiettivo, sostanziale, reale, analogo all’ambiente terrestre spiritualizzato.

Aver appreso che questo era dovuto al fatto che nel mondo spirituale il pensiero costituisce una forza creatrice, per mezzo della quale ogni spirito può riprodurre intorno a sé l’ambiente dei suoi ricordi.

Non aver tardato ad apprendere che la trasmissione del pensiero costituisce il linguaggio spirituale, sebbene gli spiriti arrivati da poco si facciano delle illusioni e credano di parlare per mezzo della parola.

Aver constatato che, grazie alla facoltà della visione spirituale, si era in grado di percepire gli oggetti da un lato, all’interno e attraverso di esso.

Aver constatato che gli spiriti possono trasferirsi istantaneamente da un luogo all’altro, anche se molto lontano, grazie a un atto di volontà: il che non impedisce che essi possano anche passeggiare nell’ambiente spirituale o sorvolare a qualche distanza dal suolo.

Aver appreso che gli spiriti dei defunti gravitano fatalmente e automaticamente verso la sfera spirituale che loro conviene, grazie alla "legge di affinità."

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"Questi dodici punti sono la puntuale ed esatta riconferma di ciò che mi era stato riferito nel corso di decine e decine di contatti (medianici). Possibile –mi domandai- che tutti siano solidali nella stessa mistificazione? Possibile che la medium della città ligure, la medium di Roma, una terza medium, concertista di pianoforte in Bretagna, che non si conoscono fra di loro, siano d’accordo nel mentire e nel descrivermi allo stesso modo l’itinerario delle anime, le loro ansie, il loro anelito insopprimibile al superiore, il loro bisogno di preghiera?  Ho letto spiegazioni positiviste a questi fenomeni, ma nessuno mi ha convinto. Mi sono persuaso invece che è più semplice credere, credere insomma all’esistenza e alla sopravvivenza dell’anima, alle quali prima non credevo.  Credendo che i morti sono in comunione con noi, mi è stato facile credere alla Comunione dei Santi. Ho creduto alla potenza della preghiera, perché i morti continuano a ripetere dall’aldilà "Pregate!". Il credere insomma alla sopravvivenza delle anime…mi ha fatto credere alle anime. Proiettato verso il sublime, ho creduto in Dio."

Fondazione Biblioteca Bozzano-De Boni

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Si ringrazia la nostra Lettrice, Angela C.  per averci inviato l'articolo