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TRADUZIONE DELLE NDEs

 PIU'SIGNIFICATIVE. (PAG 1)

 

 

LA NDE DEL DOTTOR GEORGE RODONAIA: MORTO PER TRE GIORNI E RESUSCITATO SUL TAVOLO AUTOPTICO!
IL DR. GEORGE RODONAIA E' DEFINITIVAMENTE PASSATO IL 12 OTTOBRE 2004 -


Apro la serie delle traduzioni delle NDE raccolte da Kevin Williams con la piu' incredibile e la piu' inesplicabile storia di sopravvivenza mai avvenuta dopo quella di Gesu' Cristo.

La differenza é che, mentre la storia di Cristo é suffragata da pochissime prove obiettive se si eccettua la Sacra Sindone, che sarebbe autentica al 99%, quella del Dottor Rodonaia é autenticata da certificati di morte e referto autoptico (parziale, in quanto l'operazione non venne portata a termine per....mancato consenso da parte della ....mancata salma!). Se aggiungo poi che il Dott Rodonaia é tuttora vivente, agli scettici non resta che prendere l'areo ed andare ad intervistarlo in USA!

Ecco alcune note biografiche ed il suo racconto, la parte finale é un po' *ostica* ed ho incontrato qualche difficolta' nel tradurla: se qualcuno di voi conosce meglio di me l'Inglese, si faccia pure avanti con una traduzione migliore, l'indirizzo dove potete scaricare il testo originale é: http://www.near-death.com/rodonaia.html , il link  vi permette di ordinare il suo libro via Internet.


Il Dott. George Rodonaia ha una laurea in Medicina (Neuropatologia) ed una in

Pubblicato col permesso di Kevin Williams:
From: Kevin Williams <webmaster@near-death.com>
Date: Thu, 28 Oct 1999 05:38:30 +0200
To: cipidoc%income
Subject: Re: New Website
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Kevin Williams

 psicologia della religione. Molto recentemente ha consegnato una nota indirizzata alle Nazioni Unite sull' "Emergente Spiritualità Globale." Prima di emigrare negli Stati Uniti dall'Unione sovietica nel 1989, ha lavorato come psichiatra ricercatore all'Università di Mosca.
Il Dott. Rodonaia ha subìto uno dei casi più lunghi di NDE mai registrato. Dichiarato morto immediatamente dopo essere stato investito da una macchina nel 1976, è stato lasciato per tre giorni in obitorio. Non "ritornò in vita" fino a che un Medico Legale non cominciò a fare un'incisione nel suo addome per procedera all'autopsia.
Un' altra notevole caratteristica della N.D.E. del Dott. Rodonaia - e cio' è comune a molti- è che è stato trasformato radicalmente da tale esperienza. Prima della sua NDE lavorava come Neuropatologo. Era anche un ateo dichiarato. Ma dopo l'esperienza, si é dedicato esclusivamente allo studio della spiritualità, prendendo un secondo dottorato in psicologia della religione. E' quindi stato ordinato pastore nella Chiesa Orientale Ortodossa. Oggi serve come pastore associato presso la Prima Chiesa Unita Metodista a Nederland, Texas.


"La prima cosa che ricordo della mia N.D.E. è che mi ritrovai in un regno di oscurità totale. Non avevo dolore fisico, ero ancora in qualche modo consapevole di essere George e tutt' intorno a me c'era oscurità, oscurità assoluta e completa- l'oscurità più grande mai provata, più scuro di qualunque scuro, più nero di ogni nero. Questo era cio' che mi circondava e incombeva su di su me. Ero inorridito. Non ero preparato a tutto questo. Sono rimasto disgustato nello scoprire che ancora esistevo, ma non sapevo dove fossi finito. Un pensiero solo attanagliava la mia mente: Come é possibile dato che non esisto piu'? Questo é cio' che mi turbava.
Lentamente ho fatto forza su me stesso e ho cominciato a pensare a quello che era accaduto ed a cio' che succedeva. Ma non mi giungeva niente di confortante o rilassante . Perchè sono in questa oscurità? Cosa posso fare? Allora ho ricordato la famosa citazione di Descartes' : "penso, dunque sono." E questo mi ha sollevato da un peso enorme, perché allora ho capito che, in un certo senso, ero ancora vivo, benchè evidentemente in una dimensione molto diversa. Allora ho pensato,

"Se esisto, perchè non devo essere ottimista? Sono George e sono nell' oscurità, ma so che esisto. Sono quello che sono. Non devo essere pessimista. Come posso stabilire cosa è positivo nell' oscurità? La luce é una cosa positiva."Allora, improvvisamente, fui nella luce; brillante bianca, luccicante e forte; una luce molto brillante. Era come il flash di una macchina fotografica, ma non lampeggiante, solo brillante. Luminosità continua. Al momento ho trovato lo splendore della luce doloroso, non potevo guardare direttamente ad essa. Ma pian piano ho cominciato a rilassarmi. Ho cominciato a sentire caldo, conforto, e tutto improvvisamente è sembrato eccellente.
La cosa successiva che mi accadde fu che ho visto tutte queste molecole volarmi intorno, atomi, protoni, neutroni, volavano dappertutto. Da un lato era totalmente caotico, ma cio' che mi ha dato gioia fu il fatto che questo caos aveva una simmetria intrinseca. Questa simmetria era meravigliosa unica e totale, e mi ha riempito di una gioia tremenda. Ho visto il modello universale della vita e della natura davanti i miei occhi. Fu a questo punto che ogni preoccupazione residua sul mio corpo scomparve, perché mi era ormai chiaro che non avevo piu' bisogno di esso che era soltanto una limitazione.

Tutti [i ricordi] di questa esperienza si sono fusi, così è difficile per me porre gli eventi in sequenza esatta. Il tempo per come lo avevo conosciuto si fermo'; passato, presente, e futuro erano un tutt'uno per me in quell'unità di vita senza tempo.

Ad un certo punto ho subìto quello che è stato chiamato il processo di rivisitazione della propria vita, per cui ho visto la mia vita dall'inizio alla fine tutto d'un colpo. Ho partecipato ai veri drammi della mia vita, quasi come se un'immagine olografica della mia vita mi scorresse davanti- nessuno senso di passato, presente, o futuro, solo il momento presente e la realtà della mia vita. Non era come é cominciata con la nascita per poi arrivare alla mia vita all'Università di Mosca. Essa mi è apparsa tutta in una volta. Io ero la'. Questa era la mia vita. Non ho provato alcun senso di colpa o rimorso per le cose che ho fatto. Non ho provato nulla in merito ai miei fallimenti, errori, o risultati ottenuti. Tutto quel che ho percepito era la mia vita per quello che era stata. Ed ero contento cosi'. Ho accettato la mia vita per quella che è.

Durante questo tempo la luce irradiava un senso di pace e gioia verso di me. Era molto positivo. Ero così felice di essere nella luce. E ho capito quello che la luce ha voluto dire. Ho imparato che tutte le regole fisiche della esistenza umana erano nulla quando le ho comparate a questa univoca realtà . Ho anche potuto vedere che un buco nero è solo un' altro aspetto di quella infinità che è la luce. Sono arrivato a capire che quella realtà è dappertutto. Che non è semplicemente la vita terrena ma la vita infinita. Tutto quanto non solo é collegato insieme,il tutto è anche uno. Così mi sono sentito un solo essere con la luce, con la sensazione che tutto è perfetto fra me e l'universo.

Avrei potuto essere dovunque immediatamente, proprio là [dove avessi voluto]. Ho cercato di comunicare con la gente che ho visto. Qualcuno ha sentito la mia presenza, ma nessuno ha fatto niente. Ho sentito la necessita' di studiare la Bibbia e la filosofia. Chiedi e ti sarà dato. Pensa e tutto giunge a te. Così ho partecipato, sono ritornato [indietro nel tempo]e ho vissuto nella mente di Gesù e dei suoi discepoli. Ho sentito le loro conversazioni, ho fatto l'esperienza di mangiare [con loro],di passarci il vino, odorare, assaggiare- eppure non avevo il corpo. Ero pura coscienza. Se non avessi capito cio' che accadeva, mi sarebbe stato dato un chiarimento. Ma nessuno insegnante ha parlato. Ho esplorato l'Impero Romano, Babilonia, i tempi di Noé ed Abramo. Qualsiasi epoca vuoi citare, io ci sono andato.

Così ero la', inondato da tutte queste buone cose e da questa esperienza meravigliosa, quando qualcuno comincio' a tagliare nel mio stomaco. Potete immaginare? Quello che era accaduto era che ero stato portato all'obitorio. Sono stato dichiarato morto e lasciato là per tre giorni. Un'indagine sulla causa della mia morte era stata istruita, così hanno mandato qualcuno a fare un'autopsia su me. Come hanno cominciato a tagliarmi lo stomaco, mi sono sentito come se una grande forza mi avesse afferrato dal collo e mi avesse spinto giù. Ed era così potente che ho aperto gli occhi e percepii questa enorme sensazione di dolore. Il mio corpo era freddo e ho cominciato a rabbrividire. Immediatamente hanno fermato l'autopsia e mi hanno portato all'ospedale, dove sono rimasto per i seguenti nove mesi, la maggior parte dei quali trascorsi sotto il respiratore.

Lentamente ho riguadagnato la mia salute. Ma non sarei mai stato piu' lo stesso individuo, perché tutta cio'che volevo fare per il resto della mia vita era studiare la saggezza. Questo nuovo interesse mi ha condotto a frequentare l'Università di Georgia, dove ho preso la mio seconda laurea in psicologia della religione. Poi sono diventato prete della Chiesa Orientale Ortodossa. Alla fine, nel 1989, siamo venuti in America, e ora lavoro come pastore associato al First United Methodist Church in Nederland, Texas.

Molta gente mi ha domandato a cosa credo, come la mia NDE ha cambiato la mia vita. Tutto quel che posso dire è che ora credo al Dio dell'universo. Dissimilmente da molta altra gente, comunque, non mai ho chiamato Dio la Luce, perché Dio è oltre la nostra comprensione. Dio, credo, è molto più della luce, perché Dio è anche oscurità. Dio è tutto cio' che esiste, tutto- e questo va ben oltre la nostra capacità di comprendere-. Così non credo al Dio degli Ebrei, o dei Cristiani, o degl'Indù, o in qualsiasi idea religiosa di quello che Dio è o non è. E' per tutti lo stesso Dio, e quel Dio mi ha mostrato che l'universo nel quale viviamo è un bellissimo e meraviglioso mistero con cui é connesso per sempre e per l'Eternita'.

Chiunque ha avuto una simile esperienza di Dio, che ha sentito un tale senso di profondo collegamento con la realtà, sa che c'è solo un lavoro veramente significativo da compiere nella vita, ed esso é l' amore; amare la natura, amare la gente, amare gli animali, amare la Creazione stessa, perché è giusto così. Servire la creazione di Dio con una calda ed amorevole generosità e compassione- questa è l'unica esistenza che ha senso.

Molta gente gira intorno a quelli che hanno avuto NDE perché sentono che abbiamo le risposte. Ma so che questo non è vero, almeno non totalmente. Nessuno di noi puo' capire fino in fondo le grandi verità della vita finché non saremo uniti all' eternità al momento dela morte. Ma di quando in quando otteniamo di dare un' occhiata di sfuggita alle risposte qui sulla terra, e questo è gia' abbastanza per me. Amo fare domande e cercare risposte, ma alla fine so che devo vivere le domande e le risposte. Ma per me va bene, non è vero? Finché amiamo, amiamo con tutto il nostro cuore e passione, nulla ha importanza, non vi pare? Forse il modo migliore per me per esporre quel che cerco di dire è condividere con voi qualcosa che il poeta Rilke una volta ha scritto in una lettera ad un amico. Ho visto questa lettera, la lettera originale scritta a mano, nella biblioteca a Dresda, all' Università in Germania. (cito a memoria, come segue:)

"Sii paziente con tutto quello è irrisolto nel tuo cuore. E cerca di amare le domande di per se' stesse. Non cercare le risposte che non possono esserti date. Perché non potresti conviverci. E il punto è vivere totalmente, vivere le domande ora, e forse senza saperlo, vivrai abbastanza nelle risposte."

Ho fede in cio'. Vivi le domande, e l'universo aprirà i suoi occhi su di te.

The Journey Home

UN ALTRO CASO SIMILE A QUELLO DEL DR. RODONAIA SI E' VERIFICATO IN EGITTO ALCUNI MESI FA': ANDATE A VISITARE QUESTO SITO: http://www.rense.com/politics4/nde.htm

NUOVE PROVE CONVALIDANO CHE LE NDE SONO REALTA' E NON ALLUCINAZIONI.

SCONVOLGENTI PARTICOLARI RIFERITI DAL DR. RODONAIA AL DR. MELVIN MORSE!

Il racconto dell' incontro con un lattante durante la sua NDE
Ulteriori informazioni riguardo al racconto del Dott. Rodonaia sono descritte nel libro del Dott. Melvin Morse (scritto insieme con Paul Perry) intitolato "Trasformato dalla Luce". Il seguente è un estratto di questo libro e descrive un evento che é accaduto durante questa particolarissima NDE e che è molto interessante poiché i fatti riferiti non sono spiegabili se non ammettendo che lo Spirito - o la Coscienza- sono entità extracorporee, come da sempre insegnano tutte le Religioni. Vi ricordo che il Dr. Rodonaia, sospettato del KGB di essere una spia americana, fu investito per ben due volte da un'auto guidata dagli agenti della famosa agenzia di spionaggio. Dichiarato morto a causa dei traumi multipli subìti, il suo corpo fu surgelato nel freezer della "Morgue" ove rimase per tre giorni!

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(Nota: A quell'epoca, il Dott. Morse chiamava "Yuri" George Rodonaia per tenerne segreta l'identità
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....Per un'unico motivo Yuri avrebbe voluto andare far visita alla sua famiglia. Aveva visto sua moglie disperata ed i loro figli, entrambi troppo piccoli per capire che loro padre era stato ucciso.
Andò quindi a visitare il suo vicino di casa. Avevano un bambino, nato un paio di giorni prima della sua "morte". Yuri disse che erano rimasti sconvolti da quel che gli era accaduto, ma in quel momento erano angosciati suprattutto dal fatto che il loro bambino non smetteva di piangere.

Nonostante i loro tentativi per calmarlo, continuava a piangere. Quando dormiva era agitato e piagnucolosoo, da sveglio piangeva di nuovo. Lo avevano portato di nuovo dai dottori ma non erano stati capaci di capire la causa del pianto. Tutte le solite diagnosi, come le coliche, erano state escluse e li avevano rispedito a casa, sperando che il bambino si calmasse da solo..
Durante questo stato di esperienza extracorporea, Yuri scoprì che:

"lo potevo parlare col bambino. Era incredibile!. Non potevo parlare coi genitori- i miei amici- ma potevo parlare col neonato. Gli ho chiesto quale fosse il problema . Nessuna parola è stata scambiata fra me e lui, forse gliel'ho chiesto telepaticamente. Mi disse che un braccio gli faceva male e, non appena me lo ha detto, fui in grado di vedere che l'osso era stato storto e si era rotto."

Il bambino aveva una frattura "A LEGNO VERDE" [
Frattura incompleta di un osso lungo, simile a quella che si provoca piegando un rametto di legno non stagionato, i cui monconi non si separano-NdR], probabilmente a causa di un misconosciuto trauma subìto durante il parto. Ora sia Yuri che il bambino sapevano cos'era successo, ma né l'uno né l'altro avevano modo di comunicare il problema ai genitori.

[Yuri, alias George] a questo punto si risveglio' mentre stava per iniziare l'autopsia. Da notare che in Russia i cadaveri vengono conservati in stato di congelamento PER TRE GIORNI e che quindi piu' che di una NDE, qui si tratta di una vera e propria
RESURREZIONE DA UNA DOPPIA MORTE, PER TRAUMA DA SCHIACCIAMENTO E PER CONGELAMENTO!

Particolare alquanto strano: uno dei medici presenti in sala settoria era uno zio del Dr. Rodonaia!
Yuri disse poi allla sua famiglia di essere "morto", ma nessuno gli ha creduto finché non ha cominciato a fornire dettagli di ciò che aveva visto durante i suoi viaggi fuori di corpo. Allora sono divenuti meno scettici. La sua diagnosi sul neonato faceva la differenza. Riferì ai suoi vicini della visita di quella notte e della loro preoccupazione per il loro bambino e disse loro che aveva parlato con lui e che aveva scoperto che aveva una frattura del braccio. I genitori portarono il bimbo da un altro dottore che, sottoposto ad esame radiografico il braccio, scoprì che la diagnosi di Yuri era giusta.

LA NDE DI CECIL ALL'ETA' DI 11 ANNI

Mio fratello ed io eravamo andati a nuotare. Aveva un problema. Ho cercato di
tenerlo fuori dell'acqua, ma nel suo panico mi ha tirato giù molte volte. Noi
affogammo entrambi. Lui é morto e io sono ritornata. Posso ricordare tutto come se
fosse ieri. Come non potei restare più a lungo a galla, udii un suono strano simile
ad un tintinnio nelle mie orecchie. Un sentimento pacato è calato su di me. Ho
sentito il mio spirito venire fuori del mio corpo e sono andata in un vuoto
nerissimo, era un pò spaventoso.
In lontananza c'era un puntino di luce. Mi sono mossa verso di esso, lentamente
al'inizio, ma poi più veloce, sempre più veloce come se fossi stata su un treno che
accelera. Poi mi sono fermata e mi sono trovata immersa nella luce. Ho osservato
tutto- cielo, edifici, vetrate- che emettevano luce propria. E tutto era molto più
colorato di quello che vediamo qui. Un fiume descriveva meandri tutt'intorno.
Sull'altra riva vi era una città, ed una strada che portava da una città ad un'
altra, e ancora un'altra città e così via.

Proprio di fronte a me, aldilà del fiume vi erano tre uomini. Si sono proiettati
verso di me. Non hanno camminato o volato, si sono proiettati verso me. Non li
ho riconosciuti subito, ma poi ne ho conosciuto uno, un certo Lynn Bibb, che era
morto alcune settimane prima che io nascessi. Ho capito che questi tre uomini
erano lì per me, come un comitato di accoglienza, come per scortarmi aldilà del
fiume, nella prima città. Avevo il presentimento che, se fossi andata con loro,
non ci sarebbe stato ritorno, così esitai.

La prima città era una specie di primo stadio. La gente resta là finché non sono
pronti ad andare nella città successiva- il tuo procedere eterno, da città a città.
Dietro me ed alla mia sinistra vi era una forte sorgente di luce, molto brillante
e piena d' amore. Ho capito che era una Essere vivente. L'ho chiamata Dio per
mancanza di un termine migliore.
Non potevo vederlo; mi é parso di percepire una presenza maschile.
Ha comunicato con me, non tanto con le parole ma in maniera telepatica, e mi ha
chiesto:

"Perchè esitavi?"

Ho risposto, "Beh.... sono troppo giovane per morire."

Ed Egli ridacchiando mi disse "Ci sono anche bambini morti, qui."

Aggiunsi, "Allora, ci sono alcune cose che voglio sapere, prima."

E Lui: "cosa vuoi sapere?"

Io: "Che cos'é la morte?"

E lui:"Girati e guarda di lato."

Come lo feci, vidi un brutto incidente d'auto. Molta gente era stata uccisa.
Dal groviglio dei corpi un spirito venne fuori . Coloro che non l'avevano creduto possibile erano rimasti nei loro corpi e non erano in grado di uscirne fuori.
Domandai se potessero essere raggiunti e mi disse:

"Sì, qualcuno più rapidamente degli altri, qualcuno forse mai. La Morte, dunque, é non credere in niente.

"Cos'è l'inferno?" gli chiesi.

E lui:"Girati e guarda di nuovo."

Vidi una vecchia su una sedia a dondolo determinata nel rimanere seduta a dondolarsi
ed a preoccuparsi dei bambini, dei nipoti e di ogni altra cosa.
L' Inferno è perciò una mancanza di saggezza, non si va avanti, si sceglie di
non andare più lontano, stare seduti e non fare nulla. L' Inferno non è un posto
fisico.

Domandai se esiste il Diavolo o Satana.

Mi ha detto, "Dio lo permetterebbe? Se ti mettessi al posto di Dio per qualche
secondo, cosa faresti per prima?"

Ho riconosciuto che il mio primo atto sarebbe stato eliminare qualsivoglia
Diavolo o Satana. Poi gli chiesi: "Come si fa a distinguere ciò che é giusto da
ciò che é sbagliato?"

"Il Bene é aiutare ed essere gentili. Il Male non è solo far male a qualcuno ma
anche non aiutarlo quando puoi."

Ci mettemmo a camminare e gli chiesi dell'universo e delle motivazioni per cui
esistono tante cose.
Tutto di tutto mi venne spiegato. Allora mi chiese se ancora volessi ritornare nel mondo fisico.

"Voglio ritornare."risposi.

"Perchè?"

Dissi che volevo aiutare mia madre che mio padre aveva lasciato con quattro
bambini ed un altro in arrivo.
Dio ridacchiò e mi domandò la vera ragione.
Dissi che avrei voluto lasciare la terra un po' meglio di come l'avevo trovata.

"Allora puoi ritornare con un pò della conoscenza delle cose che hai imparato qui,
ma il resto ti sarà celato per un po' di tempo.
Vivi sapendo che non potrai tornare indietro quando sarai di nuovo qui."

Ripresi conoscenza nel fango del fondo del fiume e fui tirata a galla.
Vomitai un gran quantitativo d'acqua, poi uscii fuori dal fiume da sola,
per scoprire che mio fratello era morto.

(Da: Kevin Williams, le Nde dei bambini)

La NDE del Prof. Howard Storm.

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(PAG.2)

Revisione della traduzione in data:19-01.2000

Prima della sua NDE, Howard Storm non era un uomo molto piacevole.Era un ateo dichiarato, Professore di Arte alla Kentucky University.
Spesso usava l'ira per controllare tutti quelli che stavano intorno a lui e non aveva mai provato gioia in nulla. Non credeva in nulla che non fosse visibile,o tangibile.
Sapeva soltanto che il mondo materiale era l'estensione di tutto cio' che esiste.
Aveva sempre considerato tutti sistemi religiosi essere fantasie per gente da abbindolare. Oltre quello che la scienza dice, non c'era null' altro.....

Il 1 giugno, 1985 all'età del 38 aa, Howard Storm ebe una NDE dovuta ad una perforazione dello stomaco e la sua vita stava per cambiare per sempre.
La sua esperienza di NDE è una delle più profonde, se non la più profonda,di vita ultraterrena mai documentata. La sua vita é così immensamente cambiata dopo di essa, al punto che si è dimesso
come professore Universitario per frequentare il Seminario Teologico di cui e' divenuto un pastore.
Il materiale seguente è il racconto di quello che gli é accaduto.

----------------- Un Invito da Gente Strana - (Howard è in agonia ) ----------------
Ero in lotta fra dire addio a mia moglie e le mie emozioni. Dirle che l'avevo amata moltissimo era molto piu' di un addio, più di quel che riuscivo ad esternare a causa della mia angoscia emotiva.
In una sorta di rilassamento, gli occhi chiusi,aspettavo la fine.
Eccolo, mi son detto.
Questo era il grande nulla,il grande black-out, quello da cui non ti svegli mai più, la fine dell' esistenza. Ne avevo la certezza assoluta, non c'era nulla oltre questa vita- perché questo era cio' che la gente veramente intelligente aveva capito.
Mentre subìvo questo stress, non ho mai pensato alla preghiera o a qualche altra cosa simile
Mai una volta ho pensato ad essa. Se ho mai menzionato il nome di Dio era stato solo per bestemmiarlo.
- Per un certo tempo ci fu una sensazione di essere inconsciente o addormentato. Non sono sicuro quanto a lungo sia durato, ma mi sono sentito veramente strano, e ho aperto gli occhi.
Con mia sorpresa mi alzai dal letto, potevo guardare me stesso giacere su quel letto.
La Mia prima reazione fu: "Questo è pazzesco! Non posso stare in piedi qui guardando giù verso me stesso. Questo non è possibile!"
- Poi, capìto cosa mi accadeva, mi sono sentito sconvolto. Ho cominciato a gridare e strillante a mia moglie e lei invece era seduta là come una pietra. Non mi guardava, non si é mossa- ed ho cominciato a insultarla per richiamare la sua attenzione. Confuso, sconvolto, ed adirato, ho cercato di ottenere l'attenzione del mio compagno di stanza-con l'identico risultato. Nessuna reazione.
- Allora ho sentito chiamare il mio nome. Ho sentito: "Howard, Howard- viene qui."
Chiedendomi per prima cosa da dove provenisse , scoprii che (la voce) giungeva dalla porta d'accesso. C'erano diverse voci che mi chiamavano. Ho domandato chi fossero, e mi hanno detto:
"Siamo qui per prenderci cura di te. Ti metteremo a posto. Vieni con noi."
- Domandando di nuovo chi fossero, chiesi se fossero dottori ed infermiere. Mi hanno risposto: "Sbrigati, viene a vedere. Ci troverai fuori."
Come feci domande mi dettero risposte evasive. Mi imponevano un senso di urgenza, insistevano che avrei dovuto fare un passo attraverso la porta.
Con qualche riluttanza mossi un passo nell'atrio, e nell'atrio mi ritrovai in una nebbia, o una foschia. Era una foschia di luce-colorata. Non era una foschia pesante. Potevo vedere la mia mano, per esempio, ma la gente che mi chiamava era 15 o 20 piedi [mezzo metro] avanti, e non potevo vederli chiaramente. Erano silhouette piùttosto, o forme e come mi mossi verso di loro scomparvero in quella foschia.
Questi esseri strani mi spingevano ad andare con loro. Ripetutamente chiesi dove stavamo andando, e mi risposero: "Sbrigati, ci troverai fuori." Guardando indietro alla stanza, vedevo mia moglie ed il mio compagno, e decisi che non avrebbero potuto aiutarmi così andai con questa gente.

Camminando per quella che mi sembro' essere una distanza considerevole, questi esseri erano tutto intorno a me. Mi conducevano attraverso la foschia. Non so quanto e' durato, c'era un vero senso di mancanza del tempo nell'esperienza. In un certo senso sono inconsapevole di quanto lungo fosse, ma mi è sembrato come un lungo periodo- forse anche giorni o settimane.
Mentre viaggiavamo, la nebbia diveniva più spessa e più scura, e la gente comincio' a cambiare. Inizialmente mi sembrarono piuttosto allegri e felici, ma quando coprimmo una certa distanza, qualcuno di loro comincio' a diventare aggressivo.
Allora gli altri sembravano temere(?) quelli aggressivi. Sembrava potessi sentirli avvisare quelli aggressivi di stare attenti perche' mi potevano spaventare.
Chiedendomi cosa stesse accadendo, continuai a porre domande, e ripetutamente mi hanno spinto ad affrettarmi e finirla di fare domande. Sentendomi a disagio specialmente da quando avevano continuato a diventare aggressivi, considerai di ritornare indietro ma non sapevo come ritornare. M'ero perso. Non c'era nulla che potesse servirmi da riferimento. C'era solo quella nebbia ed un terreno bagnato, viscido e non avevo nessun senso della direzione.
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Attaccato da Esseri Bizzarri

Finalmente, dissi che non sarei andato più lontano. A quel punto cambiarono completamente. Divenuti molto più aggressivi, insistevano di andare con loro. Una certo numero di loro cominciarono a spingere e pressarmi, ed io risposi, cercando di colpirli alla schiena.
Mi è sembrato fosse quasi un gioco per loro, con me a fare da pezzo forte del loro divertimento. La mia pena divenne il loro piacere. Mi é sembrato volessero farmi male artigliandomi e pizzicandomi. Ogni qualvolta ne mandavo via uno, ce n'erano cinque o più a sostituirlo.
Da questo momento ci fu una oscurità quasi completa ed avevo la sensazione che, invece d'essere venti o trenta, ci fosse una coorte innumerevole di loro. Ciascuno di essi sembrava fosse venuto lì per praticare quello sport: picchiarmi!
Combattendo duramente e per un lungo tempo, alla fine ero esausto.
Steso li' fra loro,senza più forze, cominciarono a calmarsi da quando per nessuno [di loro] ero più il divertimento che ero stato. Qualcuno sceglieva ancora me, di quando in quando,ed io ero là a terra, tutto lacero ed incapace di resistere.
Questo é esattamente quello che accadde e non cerco di provare a spiegarmelo.
Da dentro di me ho sentito una voce, la mia voce, che diceva:"Prega Dio."
La mia mente rispose a se' stessa: "Non prego. Non so come pregare." La voce di nuovo mi diceva di pregare Dio. Era un dilemma poiche' non ho mai saputo come fare.
La voce mi disse per la terza volta:"Prega Dio."
Cominciai dicendo cose del tipo: "Il Signore è il mio pastore, non vorro'....Dio benedici l' America." e qualche altra cosa che mi sembro' avere una connotazione religiosa. E questa gente è andata in frenesia, come se avessi gettato olio bollente su di loro. Hanno cominciato a gridare e strillante contro me, di finirla, che tanto là non c'era nessun Dio, e che nessuno poteva sentirmi. Contemporaneamente gridavano, hanno gridato oscenità, poi hanno cominciato ad andare via da me- come se fossi stato veleno.
Così ho gridato dietro di loro: "Padre nostro che sei nei cieli," ed idee simili. Tutto cio' é continuato per un po' di tempo fino a che, improvvisamente, fui consapevole che mi avevano lasciato. Era scuro, e gridavo solo cose che sapevano di Chiesa.
Mi piaceva che tali parole avessero un tale un effetto su quegli esseri terribili.
Giacendo là per un po', ero in un tale stato di disperazione, oscurita' e disperazione che non avevo modo di misurare quanto tempo fosse passato.
Ero lì a giacere in un luogo ignoto-tutto lacero e pesto. E non avevo forza; ero KO.
Mi sembrava come se fossi in una specie di evanescenza, che qualsiasi sforzo facessi esaurisse ogni residua energia in mio possesso. La mia consapevolezza era che perivo, o affondavo totalmente nell'oscurità.
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Liberato dalla Luce
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Allora avvenne una cosa ancora più insolita. Sentii molto chiaramente, ancora una volta dire dalla mia voce qualche cosa che avevo imparato alla Scuola Materna della domenica. Era la canzoncina: "Gesù mi ama, sì lo so...." e comincio' a ripetersi.
Non so perchè, ma tutto a un tratto ho voluto crederci. Non avendo piu' niente mi aggrappai con forza a quel pensiero. Ed io, dentro di me, gridai: "Gesù, per favore salvami!." Questo pensiero è stato gridato con ogni oncia di forza e sentimento rimasti in me.
Mentre facevo cio',vidi la' nell'oscurità, in qualche luogo, una piccola stella, la più piccina. Non capendo cosa fosse, pensai essere una cometa o una meteora, perché si muoveva rapidamente. Allora capii che veniva verso me. Diventavava molto brillante, rapidamente.
Quando la luce mi venne vicino, la sua brillantezza mi avvolse ed io mi alzai su- non con un mio sforzo, per essere precisi, fui tirato su.
Allora vidi- e l'ho visto molto chiaramente- tutte mie ferite, tutte le mie lacrime, tutte le mie lesioni sparire.
E divenni un tutt'uno con questa luminosità.
Cio' che facevo ero piangere incontrollabilmente. Piangevo, non di tristezza, ma perché provavo sensazioni che non avevo mai provato prima nella mia vita.
Un'altra cosa accadde. Improvvisamente ho conosciuto il TUTTO. Conoscevo tante cose. Ho saputo che questa luce, questa radianza, mi conosceva.
Non so come spiegarvi che ero certo che mi conoscesse,lo sapevo e basta. Come dato di fatto, capii che mi conosceva molto meglio di mia madre o di mio padre.
La Luce mi fece capire che mi amava in un modo che non sono capace di esprimere.
Mi ha amato in un modo che non ho mai immaginato potesse esistere.
Sapevo pure che questo essere raggiante è potente. Mi faceva sentire totalmente bene. Potrei sentire la sua luce su di me, come mani molto gentili intorno a me. E potrei sentirlo stringermi. E noi, io e questa Luce, siamo andati su e fuori di là.
Abbiamo cominciato ad andare più veloci, sempre più veloci, fuori dall'oscurità.
Abbracciato dalla luce, avendo sensazioni meravigliose e piangendo, vedevo in lontananza qualcosa che somigliava alla foto di una galassia, tranne che era più grande e c'erano più stelle di quelle che avevo viste sulla terra. C'era un centro grande di splendore. Era lontano.
Allora io.... Non l'ho detto, l' ho solo pensato, dissi:"Portami indietro."
Cio' che volevo dire alla luce era di portarmi indietro, era di mettermi di nuovo nella fossa.
Ero così pieno di vergogna per quel che ero, e di quel che ero stato per tutta la mia vita, che tutto quel che desideravo era nascondermi nell'oscurità.
Non volevo andare verso la luce no, non volevo.

Per la prima volta, il mio amico, e gli assegner= questo nome anche in seguito, mi: disse :"Tu appartieni a questo posto."
La Mia risposta fu: "No, hai fatto un errore, portami indietro." E lui disse: "Non facciamo errori. Appartieni a noi."
Allora il mio amico ha chiamato al di fuori dall'oscurità, ed un numero enorme - perché sono venuti da noi- di brillanti, luminosi esseri ci ha circondati. Piangevo ancora. Una delle prime cose che questi esseri meravigliosi fecero fu di domandare,sempre con il pensiero:
"Hai paura di noi?" risposi di no. Mi dissero che potevano diminuire la loro luminosita' ed apparire gente normale, e dissi loro di dirmi come erano fatti. Erano bellissimi, gli esseri piu' belli (che abbia mai visti).....

Come attivita' collaterale sono un artista e so che ci sono tre colori primari, tre secondari e sei colori terziari nello spettro visibile della luce. Qui, vedevo un spettro visibile della luce con almeno 80 nuovi colori primari. Vedevo anche questo splendore. E' frustrante per me provare a descriverli, perché non posso- stavo ammirando colori che non avevo mai visto prima.
Quello che questi esseri mi mostravano era la loro gloria. Non li stavo realmente vedendo. Ed ero perfettamente felice. Provenendo da un mondo di forme e immagini ben definite ero deliziato da questo nuovo mondo amorfo. Questi esseri mi davano quello di cui avevo bisogno in quel momento.

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La Rivisitazione della Vita
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Successivamente hanno voluto parlare della mia vita. Con mia grande sorpresa la mia vita veniva proiettata davanti me, forse sei o otto piedi (circa 2 metri) di fronte a me, dall'inizio alla fine
La visualizzazione della mia vita era totalmente sotto il loro controllo e mi hanno mostrato la mia vita, ma non dal mio punto di vista. Mi sono visto in essa- e tutta questa cosa era una lezione, anche se non lo capii a quel tempo. Cercavano di insegnarmi qualche cosa, ma non sapevo che fosse un'esperienza di insegnamento, perché non sapevo che sarei ritornato.
Noi guardammo la mia vita dall' inizio alla fine. Alcune cose le rallentavano e ci zoomavano su ed altre cose le oltrepassavano. La mia vita mi è stata mostrata in un modo che non avrei mai potuto concepire prima di allora. Tutte le cose per cui avevo lavorato per raggiungerle, il riconoscimento che avevo ottenuto alla scuola elementare, alle superiori, in collegio, e nella mia carriera, non volevano dire nulla in questo contesto.
Avrei potuto sentire i loro sentimenti di dolore e sofferenza, o gioia, mentre la visualizzazione della mia vita scorreva.
Non hanno detto nulla se qualcosa era cattiva o buona, ma potevo sentirlo.
E avrei potuto capire tutto cio' a cui erano indifferenti. Non fecero caso, per esempio,al mio record liceale di lancio del peso.
Loro non provavano nulla verso cose delle quali mi sentivo molto orgoglioso.
Cio' che risposero fu che erano interessati a come avevo interagito con il Prossimo. Quello era il punto centrale. Sfortunatamente, la maggior parte delle mie interazioni con gli altri non corrispondeva a come avrei dovuto interagire, cioe' in modo amorevole.
Ogni qualvolta avevo reagito durante la mia vita in questo modo, loro si allietavano.
Per la maggior parte del tempo le mie interazioni con il prossimo erano state per interessi personali.
Durante la mia carriera professionale per esempio, ho visto me stesso seduto nel mio ufficio, giocare a fare il professore del collegio, quando uno studente era venuto da me con un problema personale. Io stavo seduto lì guardandolo con compassione, paziente, ed amoroso, mentre dentro di me ero annoiato a morte. Avrei voluto tenere lo sguardo sotto la mia scrivania per quanto ero ansioso che lo studente finisse.
Mi fu concesso di attraversare tutti questi tipi di esperienze in compagnia di questi esseri magnifici. Quando ero un adolescente la carriera di mia padre l'aveva condotto ad un forte stato di stress: un lavoro da dodici-ore al-giorno. Cio' fu causa di risentimento per la sua noncuranza nei miei confronti, quando tornava a casa dal lavoro, ero freddo ed indifferente verso di lui. Questo lo rese adirato, e mi fornì ulteriori scuse per provare odio per lui. Lui ed io abbiamo lottato, e mia madre ne era rimasta sconvolta.
Per la maggior parte della mia vita avevo sentito che mio padre era un carnefice ed io la vittima. Quando abbiamo fatto la rassegna della mia vita ho potuto vedere come mi ero rovinato da solo. Invece di salutarlo con gioia al termine della giornata, mettevo continuamente zizzania nel tentativo di giustificare il mio malessere.
Ho ottenuto di rivedere quando mia sorella ebbe una nottataccia, quando andai nella sua camera da letto e posai le mie braccia intorno a lei. Non le dissi nulla, posi solo le mie braccia sulle sue spalle. Ne venne fuori che quello era stato uno dei trionfi più grandi della mia vita.


La Terapia dell' Amore
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La visualizzazione della vita intera sarebbe stata emotivamente distruttiva e mi avrebbe trasformato in uno psicotico, se non fosse stato per il fatto che il mio amico e gli amici del mio amico, non mi avessero amato durante la rivisitazione di essa. Potrei sentire quell' amore. Ogni volta che mi mostravo un po' agitato hanno fermato la visualizzazione per un poco e mi hanno dato amore. Il loro amore era tangibile.
Potresti sentirtelo sul tuo corpo, potresti sentirtelo dentro di te; il loro amore andava dritto dentro di te
Desidererei potertelo spiegare, ma non ne sono capace.
- La terapia era il loro amore, perché la visualizzazione della mia vita mi ha fatto piangere lacrime amare. Era pietoso da guardare, proprio pietoso. Non potevo crederlo. E la cosa è peggiorata andando avanti. La mia stupidità ed egoismo di adolescente sono aumentati man mano che sono divenuto adulto, tutto era nascosto dietro la facciata di buon marito, buon padre, e buon cittadino.
L'ipocrisia di tutto cio' era nauseante. Ma aldisopra di cio' c'era sempre il loro amore.
Quando la visualizzazione ebbe fine mi dissero:"Hai domande da fare?" ed io avevo milioni di domande. Ho domandato, per esempio, "che sapete dirmi della Bibbia?" hanno risposto: "Cosa in particolare?" ho domandato se dicesse il vero, e mi hanno detto di si. Domandai perchè quando ho cercato di leggerla, tutto cio' che vi avevo trovato erano contraddizioni, ed essi mi rifecero vedere la mia vita di nuovo- qualche cosa che avevo già visto. Mi hanno mostrato le poche volte che avevo aperto la Bibbia, che avevo letta con l'idea scoprire solo contraddizioni e problemi. Cercavo di dimostrare a me stesso che non ne valeva la pena di leggerla.
Feci loro notare che la Bibbia non era chiara per me. Non aveva senso. Mi hanno detto che contiene verità spirituali, e che avrei dovuto leggerla in maniera spirituale per capirla. Dovrebbe essere letta come una preghiera.
I miei amici mi hanno informato che non era uguale agli altri libri. Mi hanno anche detto, e più tardi ho capito che era vero, che quando l' hai letta a mo' di preghiera essa parla con te. Ti si rivela da sola. E non devi lavorarci sopra più di tanto.

[-ndr-PENSO CHE SI RIFERISCA AL VANGELO, "BIBLE" IN INGLESE VALE PER TUTTI I LIBRI SACRI -ndr-]

-I miei amici hanno risposto a molto domande in modo divertente. Erano capaci di conoscere l'argomento prima ancora che tirassi fuori le domande.
Quando pensavo alle domande nella mia testa, loro avevano già capito.
Ho domandato, per esempio, quale fosse la migliore religione. Cercavo una risposta tipo: "presbiteriana. "Ho immaginato che questi ragazzi fossero tutti Cristiani. La risposta che ottenni fu:

"La migliore religione è quella religione che ti porta più vicino a Dio."

Alla domanda se c'era vita su altri pianeti, la loro risposta sorprendente fu che l'universo é pieno di vita. A causa della mia paura di un olocausto nucleare ho domandato se stava per esserci una guerra nucleare nel mondo, e mi hanno detto no. Cio' mi stupì e ho chiarimente illustrato loro come avessi vissuto sotto la minaccia dell'olocausto nucleare. Quella era una delle ragioni per cui ero quel che ero. Ho immaginato, quando ero in questa vita, che essa fosse senza speranza, che il mondo stava per esplodere comunque e nulla aveva più importanza.
In quel contesto mi sono sentito in dovere di fare quello che ho voluto, poiché nulla aveva più importanza.
-Mi hanno detto: "No, non vi sarà alcuna guerra nucleare." Ho ancora chiesto se erano assolutamente sicuri che là non stava per esserci una guerra nucleare. Mi hanno riassicurato di nuovo, e ho domandato come potevano essere così sicuri.

La loro risposta fu: "Dio ama il mondo."
- Mi hanno detto che, al massimo, uno o due armi nucleari potrebbero sfuggire accidentalmente, se non dovessero essere state già tutte distrutte, ma che non ci sarebbe stata una guerra nucleare. Allora ho domandato come mai c'erano state così tante guerre. Risposeroo che hanno permesso che quelle poche accadessero, ma che erano ben poca cosa rispetto a tutte le guerre che l'umanità aveva cercato di cominciare. Al di là di tutte le guerre che l'umanità ha cercato di creare ne hanno permessa qualcuna, perché la gente ritrovasse il buon senso di fermarle.
- Scienza, tecnologia ed altri benefici, erano stati doni elargiti all'umanità attraverso ispirazioni. La gente era stata condotta letteralmente a quelle scoperte, molte delle quali erano state più tardi stravolte dall'umanità ed usate per la propria distruzione. Questi amici del mio amico hanno voluto le guerre, a causa del livello della nostra tecnologia, perché fossero bandite. Potremmo fare anche molto danno al pianeta. E con * pianeta*, hanno voluto dire tutta la creazione di Dio. Non solo la gente, ma gli animali, gli alberi, gli uccelli, gl'insetti, tutto. Amore Per Tutti .
- Mi hanno spiegato che la loro preoccupazione era per tutta la gente del mondo. Non erano interessati ad un gruppo migliore di altri. Vogliono che ogni persona consideri ogni altra persona più grande della propria carne. Vogliono che ognuno ami l'altro, completamente; più, di quanto amino sé stessi. Se qualcuno, in qualche altra parte del mondo, fa del male a qualcun'altro dovremmo sentire la loro pena. E dovremmo aiutarli.

- Il Nostro pianeta si é evoluto ad un tal punto, per la prima volta nella nostra storia, che abbiamo il potere di fare cio'. Siamo globalmente collegati. E potremmo divenire un solo popolo.
-Il popolo cui hanno dato il privilegio di guidare il mondo in un' epoca migliore era il nostro, negli Stati Uniti.
Quando ho parlato con loro del futuro, e questo potrebbe suonare come una scappatoia in mio favore, hanno detto chiaramente che abbiamo il libero arbitrio. Se cambiamo il nostro modo di essere, allora possiamo cambiare il futuro quale mi hanno mostrato. Mi hanno mostrato una visione del futuro, al tempo della mia esperienza, basato su come noi ci comportavamo negli USA in quel periodo. Era un futuro nel quale si manifestava una forte depressione mondiale. Se stavamo per cambiare il nostro comportamento, comunque, il futuro dovrebbe essere diverso.
- Domandai come sarebbe stato possibile cambiare l'esistenza di tanta gente, osservai che era difficile, se non impossibile, cambiare qualche cosa sulla terra. Espressi l'opinione che il provarci fosse un compito senza speranza.
- I miei amici mi spiegarono piuttosto chiaramente, che tutto ci= che serve per cambiare é una persona sola. Una persona che ci provi ed allora, a causa di quella persona, gli altri cambiano per il meglio. Hanno detto che il solo modo di cambiare il mondo era cominciare con una sola persona. Uno diverrà due, poi diverranno tre e così via. Quella è l'unica via per un maggiore cambiamento.
- Ho chiesto come e dove il mondo potrebbe entrare in un futuro migliore- uno dove alcuni dei cambiamenti che desideravano stessero per iniziare. L'immagine del futuro che mi hanno dato allora (ed essa era una loro proiezione, non una creata da me) mi ha sorpreso.
La mia immagine era una sorta di "Guerre Stellari", dove tutto era conquista dello spazio, plastica e tecnologia, invece il futuro che mi hanno mostrato ero quasi privo di tecnologia.
- Quello che ognuno di noi, assolutamente ognuno di noi, in questo euforico futuro faceva, era passare la maggior parte del tempo ad allevare bambini. La principale occupazione della gente erano i bambini, e tutti consideravano i bambini essere la merce più preziosa del mondo. E quando una persona era divenuta adulta, non c'era nessun senso di ansia, nè di odio, né di competizione. C'erano questo senso enorme di fiducia e mutuo rispetto.

-In questa visione del futuro, se qualcuno fosse depresso, tutta la comunità si occuperebbe del piu' debole, della persona uscita dall'armonia del gruppo.
Spiritualmente, attraverso la preghiera e l' amore, gli altri sarebbero capaci di aiutare questa persona afflitta.
Quello che la gente faceva col resto del proprio tempo era la pratica del giardinaggio, con quasi nessun sforzo fisico. Mi hanno mostrato che le piante, con la preghiera, produrrebbero frutti e vegetali enormi. La gente, all' unisono, potrebbe controllare il clima del pianeta con la preghiera. Ognuno lavorerebbe con fiducia reciproca e la gente potrebbe chiamare la pioggia, o il sole splendente, quando ne avesse bisogno. Gli animali vivrebbero con la gente, in armonia.
La gente, in questo migliore di tutti mondi, non aveva interesse alla conoscenza; erano interessati alla saggezza. Cio' era dovuto al fatto che erano in una posizione dove, qualsiasi cosa avessero avuto bisogno di conoscere, l'avrebbero ricevuta semplicemente con la preghiera. Tutto per loro era risolvibile, potevano fare qualsiasi cosa volessero.
In questo futuro la gente non aveva alcun vivo desiderio di viaggiare perché potevano , comunicare spiritualmente con ognuno nel mondo. Non c'era nessuno bisogno di andare altrove. Erano così entusiasti per dove erano e per la gente intorno a loro che non avevano bisogno di andare in villeggiatura. Vacanza da cosa? Essi erano totalmente appagati e felici.
La morte: vi era un tempo in cui l'individuo aveva sperimentato tutto quel che aveva avuto bisogno di sperimentare. Morire voleva dire lasciare la vita e lasciarsi andare; allora lo spirito sorgeva e la comunità si raggruppava intorno a lui. Ci sarebbe stata una grande gioia perché loro tutti avevano accesso al Paradiso e lo spirito si ricongiungeva con gli angeli che erano venuti giù ad incontrarlo.
Potevano vedere lo spirito partire sapendo che era ora per lo spirito di andare via e la comunità si raccoglieva intorno, esso aveva raggiunto i suoi obiettivi di crescita su questo mondo. Gli individui che morivano avevano raggiunto tutto cio' che erano capaci di fare in questo mondo in termini di amore, apprezzamento, comprensione, e lavorando in armonia con gli altri.
- Il significato di questa bella vista del futuro del mondo era di una specie di giardino, il giardino di Dio. E in questo giardino del mondo, pieno di totale bellezza, c'era gente. La gente è stata creata in questo mondo per crescere nella comprensione del Creatore. Allora dobbiamo cambiar pelle, questo nostro guscio nel mondo fisico e *laurearci* per andare su in cielo- per avere una relazione più intima e crescente con Dio.

Quel che Accade Dopo la Morte
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- Ho domandato al mio amico, ed i suoi amici, della morte- : che accade quando moriamo? Hanno detto che quando una persona giusta muore, gli angeli vengono giù ad incontrarla, e la portano su - gradualmente, perché sarebbe insopportabile per quella persona essere posto immediatamente al cospetto di Dio.
-Conoscendo come é fatta intimamente ogni persona, gli Angeli non devono verificare nulla per evidenziarlo. Sanno quello di cui ciascuno di noi necessita, così provvedono a tutto. In alcuni casi pu= essere un prato paradisiaco, ed in un altro, qualche altra cosa. Se una persona ha bisogno di vedere un parente, gli angeli gli porteranno quel parente. Se i gioielli piacciono molto a quella persona, le mostreranno dei gioielli.
Vediamo cos' è necessario per il nostro ingresso nel mondo dello spirito e queste cose sono reali, nel paradisiaco senso divino.
Essi gradualmente c'istruiscono come esseri spirituali e ci portano in cielo. Cresciamo e ci arricchiamo sempre piu' e perdiamo le preoccupazioni, i desideri e le necessità materiali per le quali abbiamo lottato per molta parte della nostra vita. Gli appetiti terreni scompaiono, nessuno più lotta per essi. Diveniamo ci= che veramente siamo, il che é parte del Divino.
- Questo accade a gente pia, gente che è buona ed ama Dio.
Mi hanno chiarito che non abbiamo alcuna conoscenza o diritto di giudicare qualcun' altro- nei termini della relazione dell'amore di quella persona verso Dio. Solo Dio conosce cosa
c' è nel cuore di un persona. Qualcuno che pensiamo sia spregevole, Dio potrebbe conoscerlo come una persona meravigliosa. Similmente, qualcuno che pensiamo sia buono, pu= essere visto da Dio come un ipocrita, con un cuore nero. Solo Dio conosce la verità su ogni individuo.
- Dio giudicherà ultimamente ogni individuo. E Dio permetterà alla gente di essere trascinata nell'oscurità con creature similari. Vi posso dire, in base alla mia personale esperienza, quello che accade là. Non so, in base a quello che ho visto, se vi é più di tanto ma sospetto di aver visto solo la punta dell'iceberg.
- Ho meritato di andare dove sono andato - ero nel luogo giusto al tempo giusto. Quello era il luogo per me e la gente che era con me era una perfetta compagnia per me. Dio mi ha permesso di sperimentare ci= e poi mi ha tirato fuori, perché ha visto qualche cosa che mi redimeva attraverso quell'esperienza. Era un modo per farmi espiare. La gente a cui non è permesso esser buttati nell' oscurità, a causa della loro natura amorevole, sono attirati in sù, verso la luce.

Il suo Ritorno
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Non ho mai visto Dio, e non ero in Cielo. Era un posto al difuori, nei sobborghi, e queste sono le cose che mi hanno mostrato. Abbiamo parlato per molto tempo, di molte cose, ed allora ho guardato me stesso. Quando mi sono visto, ardevo, ero raggiante. Divenivo bello- non certo tanto bello quanto loro- ma avevo un certo scintillìo che non avevo mai avuto prima.
- Non essendo preparato a fronteggiare di nuovo la terra ho detto che desideravo rimanere con loro per sempre. Mi hanno risposto:
"No, devi ritornare." Risposi che non potevo ritornare, ho cercato di trattare con loro ed ho fatto notare che mi potrebbe ritornare in mente l'idea, il pensiero che potrei tornare nella buca di nuovo- così li ho supplicati di rimanere con loro.
- I miei amici allora mi hanno detto: "Non pensi che ci aspettiamo che tu divenga perfetto, dopo tutto l'amore che abbiamo dimostrato per te, persino se, dopo essere tornato sulla terra bestemmiassi Dio, e trattassi ognuno intorno a te come immondizia? E questo, malgrado il fatto che spedivamo gente che provava ad aiutarti, ad insegnarti la verità? Pensi realmente che resteremo separati da te ora?"
- Allora ho domandato: "Ma che dire del mio senso di fallimento? Mi avete mostrato come posso essere migliore e sono sicuro che non posso vivere fino a quel punto. Non sono così buono."
-Mi hanno consigliato di riconoscere quando faccio un errore e domandare perdono. Prima che io tirassi le parole fuori dalla mia bocca, sarei già perdonato- ma devo accettare il perdono. La mia fede nel principio del perdono deve essere vera e devo sapere che il perdono è concesso. Confessare, sia in pubblico che in privato, che avevo commesso un errore, quindi dovrei chiedere perdono. Dopo tutto sarebbe un insulto per loro se non accettassi il perdono. Non dovrei continuare ad andare avanti con sensi di colpa e non dovrei più ripetere gli errori- dovrei imparare dai miei errori.
- "Ma," ho detto, "come faccio a sapere quale è la scelta giusta? Come sapr= quello che volete che faccia?" Mi hanno risposto: "Vogliamo che faccia quello che vuoi fare. Significa fare delle scelte- che non c'è necessariamente alcuna scelta giusta. C'è un spettro di possibilità e dovresti fare la migliore scelta che puoi fare fra esse . Se fai così, ti aiuteremo anche là."
-Mostrando la mia più grande opposizione sul fatto di ritornare in questo mondo, dissi loro che, se avessi dovuto lasciare quel posto, mi si sarebbe spezzato il cuore e ne sarei morto. Ritornare sarebbe stato così crudele, dissi, che non ci sarei riuscito. Ricordai loro che il mondo è pieno di odio e competizione e non volevo ritornare in quel gorgo.
Non potevo tollerare di lasciarli.
- I miei amici osservarono che giammai erano stati separati da me. Spiegai loro che non ero mai stato consapevole della loro presenza e se fossi ritornato di nuovo, io di nuovo non saprei che essi sono là. Spiegandomi come comunicare con loro, mi hanno detto di tranquillizzarmi e di chiedere il loro amore: allora il loro amore mi giungerebbe ancora ed io saprei che esistono.
- Dopo questo chiarimento avevo terminato gli argomenti e capii che sarei potuto ritornare. E così tornai indietro. Ritornando nel mio corpo, il dolore era ancora là, peggio di prima.
 


L'ESPERIENZA DI PRE MORTE DI UNA CIECA DALLA NASCITA

ATTENZIONE! DA RICERCHE SUCCESSIVE ABBIAMO APPURATO CHE SI TRATTA DI UN RACCONTO NON VERITIERO ANCHE SE PLAUSIBILE!


Questo racconto e' ancora piu' eccezionale dei precedenti: come potrebbe il cervello di una persona cieca vedere il mondo che la circonda, descrivere i vestiti, i colori, la propria casa, immaginare dettagli minuti come l'erba di un prato, se non fosse lo Spirito a vedere prima la realta' terrena e poi quella del Paradiso? Il racconto é molto lungo per cui vorrete scusarmi se, ad un certo punto, l'ho dovuto riassumere:
e' troppo bello per farvi aspettare ancora!

Sono nata cieca. Sebbene fossi diventata adulta, vissi coi miei genitori fino alla loro morte. Essi morirono all'improvviso, a causa di un incidente d'auto, il 14 Febbraio 1994, il giorno di S. Valentino. Io ne fui devastata al dila' d'ogni dire. Ebbi una forte depressione e mi sentii totalmente sola e praticamente abbandonata. Se non fosse stato per il mio cane-guida, Queenie, mi sarei sentita completamente abbandonata. Io dovevo ai miei genitori tutto il mio mondo ed il mio unico amico era Queenie. Quando Queenie morì di vecchiaia, sei mesi dopo, io non ero più sicura se la mia vita avesse uno scopo o un futuro.

Io e la mia famiglia non eravamo religiosi ma ero nata Ebrea, percio' l'idea di un'altra vita era considerata niente più di una masturbazione mentale. Il Rabbino mi aveva parlato a seguito della scomparsa dei miei e non mi aveva dato nessun conforto capace di alleviare la mia angoscia. Simpatiche e beneducate signore Ebree si fermavano da me periodicamente per portarmi cibo ed altre cose di cui avevo bisogno, ma era chiaro che si sentivano un po' a disagio quando mi venivano a trovare e dopo pochi mesi, le loro visite divennero molto rare. Io ero troppo orgogliosa per accettare aiuto da estranei che io ero sicura mi ritenessero un fastidioso fardello. Sapevo che provavano pena per me, ma anche che non piacevo loro.

In quello stato d'animo, decisi di farla finita. Scelsi di fulminarmi ficcando un coltello appuntito in una presa elettrica. Pensai che fosse la via più veloce per farlo e con le minori probabilità di fallimento. Non avevo nessuna voglia di essere un peso per nessuno, inoltre avevo perso ogni fede nelle mie capacità di lavorare per mantenermi, per cui mi parve l'unica soluzione.

Ruppi gli indugi e decisi di farlo nel giorno del mio 50-mo compleanno. Avevo scarsa fiducia nelle mie capacita' di farlo. Desideravo il sollievo che il sonno eterno mi avrebbe dato, ma ero anche preoccupata di fallire e diventare un cieco vegetale costretto in un letto per il resto della mia miserevole vita. Sedetti davanti alla presa per ore. Presi a dirmi continuamente che non avevo nessun motivo per vivere, la mia vita era finita.
Questa era la mia vita e avrei potuto farla finita se solo l'avessi voluto.
Finalmente infilai il coltello nella presa di corrente ed il dolore fu indescrivibile.
Pensai di aver perso la ragione per farmi questo. Allo stesso tempo io potetti vedere per la prima volta. Ero al di sopra del mio corpo, a guardare me stessa per la prima volta, non sentivo amore e nemmeno alcun legame per esso. Il dolore era cessato e mi sentivo leggera e potevo muovermi senza sforzo. Pensai a come fosse strano flottare attorno al mio corpo. Non sentivo dolore ed ero in grado di pensare, Il vuoto totale che mi aspettavo non era li'. Semplicemente galleggiavo intorno alla stanza ed ancora una volta guardai me stessa in basso. Ero scioccata. Naturalmente non avevo mai visto me stessa e pensai che fosse bene darci un'occhiata.
Dopo aver osservato le mie fattezze per un tempo che pareva un'eternita' un pensiero mi colpi': se‚ ero in grado di vedere me stessa, allora avrei potuto vedere anche altre cose ed allora pensai -Che dono meraviglioso, meraviglioso, ho ricevuto!-WAOH! Non solo non ero in un vuoto buio fatto di nulla, ma potevo vedere cosi' come pensare! Piuttosto che immaginare come fosse fatto il mio mondo (sotto forma di un piccolo appartamento) io lo potevo vedere! I colori mi erano stati descritti come strutture e profumi ma niente mi era stato detto per prepararmi alla realta' di tutti quei colori in cui mi trovavo immersa. Poi sentii dei rumori dal di fuori: c'era qualcuno che bussava alla porta del mio appartamento.
Dissi a me stessa- beh, andiamo a vedere chi e' !-
Fluttuai verso l'ingresso e vidi che era la mia padrona di casa. Sapevo che era lei perche' puzzava come le sigarette che fumava. Lei intanto continuava a bussare alla porta. Io VIDI che aveva un foglio di carta in mano ed ero certa che fosse una seconda notifica di sfratto. Non avevo un soldo per pagare l'affitto e sapevo che me ne sarei dovuta andare al piu' presto. La studiai per alcuni secondi poi pensai che stavo solo perdendo il mio tempo: volevo andare a vedere il mondo!
Immediatamente fluttuai attraverso i muri del'appartamento e gia' vedevo la strada in basso. Vidi la gente andare sotto e sopra, pensai:"Vediamo se posso toccare qualcuno!" Mi avvicinai ad un bambino che si trovava in strada e poggiai la mia mano destra attraverso di lui.... che strano, pensai, non posso toccarli ma ho ancora una mano. Osservai la mia mano per alcuni minuti e notai che splendeva un po' ed era molto trasparente. Poi mi aggirai nei dintorni guardando altre cose per poi tornare indietro verso il mio corpo, come attratta da una forza sovrannaturale. Mi accorsi che la padrona di casa era entrata ed avendo scoperto il mio corpo, stava chiamando il 911 (il 118 Americano ndr).
"Io non voglio essere rianimata, spero di essere morta -pensai- perche' e' molto meglio che essere vivi!" Stavo sempre flottando nell'appartamento, guardando ogni cosa. Un altro particolare che notai fu questo soverchiante senso d'amore e pace che mi stava inondando. Non mi sentivo cosi' da quando i miei genitori erano ancora vivi. In qualche modo mi trovai a volare atttraverso un chiarore pieno di gioia, un tunnel di forma ovale che conduceva ad una luce che si intravvedeva in lontananza. Non avvertii alcuna paura, solo questo senso di pace e persino una certa meraviglia. Quando uscii fuori nella luce vidi un uomo vestito con una TUNICA, barbuto e dai lunghi capelli castani, io chiesi:"Chi sei?"ed egli, telepaticamente mi disse di chiamarsi Gesu'. "non credo in te" gli dissi, lui sorrise e replico' con un pensiero del tipo:"...beh io sono qui lo stesso!" Scrutando nel profondo dei suoi occhi gli chiesi" Sei stato sempre con me durante tutto questo tempo? Mi conosci e ti prendi cura di me?" Lui sogghigno', sembro' essere divertito e disse:"Ti ho sempre amata, ora vuoi restare o vuoi andartene?


(Dato che il racconto e' molto lungo, da questo punto ve ne riassumo le parti successive. -ndr )


Vicky si rese conto all'improvviso di questa luce che si dirigeva verso di lei e che sembrava darle calore, penso' che i suoi occhi potessero bruciare, ma poi si ricordo' di essere cieca. Dio era Amore e Luce e sembrava permeare ogni cellula del suo corpo, tanto da farla piangere, piangere lacrime inesistenti. Questa luce era gigantesca, enorme e la faceva sentire amata e nello stesso tempo umile, imbarazzata, stupita, perdonata ed amata. Poi si trovo' in una grande stanza con tanti schermi sui muri, da ognuno di questi "televisori" veniva trasmessa una scena della sua vita: il bene, il male, i segreti reconditi, ecc.
Tutto andava avanti indipendentemente, in una specie di caos temporale in cui era possibile sentire tutto, compresi i pensieri e le emozioni delle altre persone. Come se non bastasse, anche i pensieri del suo cane le erano chiari! Poteva sentirli e capire come avesse condizionato la vita dell'animale. Vide i suoi genitori e li riconobbe come tali, anche se in realta', non aveva mai potuto "vederli" coi suoi occhi terreni. Si rese conto dei loro sacrifici, di quanto era stato difficile per loro tirare avanti con una figlia cosi' gravemente handicappata, eppure l'avevano amata lo stesso.
Poi la Luce le chiese cosa ne avesse fatto del dono prezioso della vita e lei si giustifico' dicendo che la cecita' le aveva impedito di agire. "Eppure potresti fare di piu'- replico' Dio - vuoi tornare sulla Terra?" Lei si oppose con tutte le sue forze, voleva stare con Lui! Allora la Luce la proietto' in un bellissimo prato, erba, fiori, colori stupendi che lei non conosceva, che non aveva potuto fare altro che immaginare...ed ecco i suoi genitori, sani, giovani e sorridenti, che l'abbraciano e la baciano, che la rimproverano con gentilezza per il suo atto estremo. Le dicono che e' stata anche un po' colpa loro, che l'avevano tenuta al di fuori della vita normale per proteggerla, ma che ora doveva tornare indietro ad affrontare la vita, dimenticando il suo handicap, per imparare, per fare esperienza, come tutti.

Dio le diede da scegliere: o restava li' per un po' per poi reincarnarsi in un'altro corpo affetto da cecita' (o da un'altra anomalia), sperimentando di nuovo tutte le situazioni che l'avevano portata al suicidio, o poteva rientrare nel suo corpo per terminare la vita che le era gia' stata assegnata. Le sarebbero stati dati dei doni spirituali che l'avrebbero aiutata a superare i problemi con facilita'. Ripensandoci si rese conto di essere stata codarda, mentre i suoi genitori avevano coraggiosamente affrontato la loro prova fino in fondo. Fece tante domande e seppe di aver scelto lei stessa la cecita' per mettersi alla prova, come tutti coloro che decidono di incarnarsi sulla Terra. Seppe che nell'Aldila' ci sono ordini e ruoli precisi, vide l'Amore sconfinato di Dio che ci permette di soffrire per nostra stessa scelta. Seppe pure che per questo motivo, esiste la reincarnazione, che la morte non é la fine di tutto e che l'Amore di Dio si estende a tutto il Creato. Poi Queenie, la sua cagnetta preferita, le venne incontro e rotolarono felici sul piu' bel prato che si possa immaginare, felici di essere ancora insieme, felici di poter leggere l'una nella mente dell'altra! Certo, anche gli animali hanno uno Spirito e la loro missione é quella di aiutarci. Ma... qual'era la sua missione? Ed allora disse di si' alla Luce che aspettava pazientemente.
Tutti la salutarono con un solo messaggio" AMA GLI ALTRI E TE STESSA"

Un istante dopo si ritrovava nel suo corpo, in Ospedale, un senso di pesantezza e di dolore la assalirono immediatamente: era di nuovo cieca! Scoppio' a piangere, chiedendo a Dio ed a Gesu' di aiutarla a sopportare di nuovo questa menomazione: era terribile essere tornata cieca dopo aver visto il Paradiso!
I medici accorsero al suo capezzale: era stata in coma per tre giorni, era un miracolo che fosse ancora viva! Ora doveva innanzitutto imparare ad amare se' stessa.... La sua scorbutica padrona di casa divenne improvvisamente molto gentile e rimase shoccata quando le descrisse esattamente come era vestita il giorno in cui si era suicidata, ella la ascolto' per poi aiutarla negli anni successivi. Il dono che aveva ricevuto era una straordinaria sensibilita' nel percepire i pensieri ed i sentimenti della gente, capacita' che aveva gia, ma che ora era moltiplicata per migliaia di volte. Ora era accettatata dalle sue amiche, ora sapeva che il suo handicap poteva aiutarla a comprendere la gente e ad aiutare il prossimo.

Conclude cosi':

"Mi e' stato detto che dobbiamo solo chiedere aiuto ai nostri Angeli ed essi verranno per guidare la nostra vita, ho capito che dovevo superare la mia cecita' per imparare ad usare il mio dono che mi permette di diffondere a tutti quanti la lezione d'amore che ho appreso ."


NOVE GIORNI FRA I DUE MONDI - IL RITORNO DI DAVE ALAN

INVIATO DA:Rayelan il 25-9-2000 pubblicato sul Rumor Mill News Read Only Forum
==========RUMOR MILL NEWS AGENCY====
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L'incredibile ritorno di Dave Alan.
"Le voci circa la mia dipartita erano terribilmente esagerate!"

Per nove giorni, fintanto che il suo corpo giaceva in un letto, collegato a macchinari che lo tenevano in vita, Dave Alan bighellono' intorno all'ospedale parlando con persone morte ma che erano ancora intrappolate al piano di esistenza terreno.
Egli dichiara:"Essi erano spaventati di dover andare via".
Dave passo' il tempo chiacchierando con ognuno di questi spiriti. Fu capace di farli transitare da questo all'Altro Mondo.
Quando finì di inviare anime a Dio, egli torno' nel suo corpo e si sveglio'.
La maggior parte di coloro che subiscono un ictus massiccio non sopravvivono, l' 87% di questi sopravvissuti restano paralizzati dal collo in giu' mentre molti perdono la capacità di parlare ed hanno danni cerebrali permanenti.
Dave NON ha subìto danni di nessun tipo circa le sue capacità mentali. Il danno alla voce e' derivato dai tubi che lo hanno tenuto in vita, dato che gli é stata praticata una tracheotomia, ma il medico curante ha detto che la sua voce tornera' normale nel giro di pochi mesi.
Sia la gamba che il braccio sinisto sono paralizzati, ma giorno per giorno stanno tornando alla normale funzionalita', tanto da prevederne un totale recupero!
Ma...egli sarà sempre la stessa persona [di un tempo]?
Dave dice che la sua esperienza "Fra I Due Mondi" é stata talmente incredibile che egli la sta ancora analizzando. Di certo scriverà un libro perché ADESSO SA che ci sono molte altre dimensioni oltre quella terrena e sa anche per certo CHE NOI NON SIAMO IL NOSTRO CORPO!

"NOI SIAMO ESSERI SPIRTUALI E LO SPIRITO E' TROPPO POTENTE PER RESTARE INTRAPPOLATO IN UN CORPO!"

Dave aggiunge: "L'esperienza mi ha mostrato che ci sono un sacco di persone decedute intorno agli Ospedali, essi sono attaccati alla terra ed inconsapevoli di qualsiasi coscienza spirituale. Quando muoiono, sono persi, non sanno cosa stia loro succedendo, non capiscono...nessuno ha mai detto loro che cosa aspettarsi..... Restano seduti lì...forse per sempre, chiedendosi DOVE ANDARE, SE POSSONO e se é loro CONCESSO di andar via. Certa gente... voglio dire certi Spiriti, non mi vollero stare ad ascoltare mentre altri lo fecero, sedendosi e restando a guardarmi.
Vedevo gente
- continua Dave - esseri morti un sacco di tempo fa, gironzolare come se si fossero perduti...seduti ad aspettare. Alcuni non avevano la piu' pallida idea su chi aspettare, altri mi dissero che aspettavano che San Pietro li venisse a prendere ed altri ancora che aspettavano Gesu', affinché li facesse ritornare a vivere nei loro corpi.
Essi erano in una sorta di Limbo, alcuni mi diedero retta e fecero cio' che io dissi loro di fare. Non appena volarono via e sparirono in un'altra dimensione, fui in grado di percepire la loro amorevole presenza intorno a me, dato che sentii la loro voce ringraziarmi. Mi dissero che potevano vedere la Luce ed ascoltare voci, mi ringraziarono per averli liberati."


Dave riferisce di non essere passato all'interno di un tunnel e che in nessun momento il suo corpo morì, dato che ci pensavano le attrezzature rianimatorie a tenerlo vivo, ma per nove giorni era rimasto fra due Mondi e l'ingresso del tunnel.....quello che conduce ad altre dimensioni. Il posto dove si trovava era quello dove ogni genere di anime, che non hanno intenzione di abbandonare questo mondo, erano riunite.
Forse Dio ha inviato Dave in quel posto per aiutare quelle anime a tornare a casa.

In certi momenti, gli pareva di essere convalescente in un altro piano [di esistenza] che sembrava un'abitazione. Un porta si apriva nel muro e "Due piccoli esseri alti circa due piedi...due donne apparentemente Indonesiane...." entravano da quella porta e si materializzavano poi sul suo letto. Erano molto amichevoli e gli dicevano che stava bene, curandolo come due normali infermiere, inviandogli Luce ed Amore frattanto che lo accudivano. Lo lavarono, gli cambiarono il letto, misurarono la sua temperatura e fecero tutto cio' che una normale infermiera deve fare.
Dave aggiunge che in questa stanza c'erano dei fiori e che era in grado di comunicare con essi: se chiedeva di spostarsi a sinistra, essi lo facevano, se chiedeva di muoversi in un altro modo, essi obbedivano egualmente. Penso' pure di far chiamare i suoi ragazzi e di mostrar loro come faceva ballare i fiori!
Poteva uscire di casa e passeggiare lungo un lago, dice che ovunque andasse, l'aria era sempre pervasa da un' energia luminosa intensissima, un'energia diversa da quella del sole. In questo posto incontrò degli esseri che potevano cambiare aspetto e diventare qualsiasi tipo di creatura o animale che volessero; fecero questo in sua presenza, perché gli vollero far capire che non siamo il nostro corpo, siamo MOLTO DI PIU' DI ESSO!

Dave sta ora cercando uno scrittore/ombra che lo aiuti a scrivere il suo libro che, gli é stato detto, farà un grande successo e sara' un best-seller. Gli é stato anche detto che non morirà tanto presto, perché ha ancora tanto lavoro da portare a termine. Condividendo con tutti quanto gli é accaduto in quei nove giorni passati fra la vita e la morte, aiuterà tanta gente a capire che, aldilà della morte, c'é tutto un nuovo mondo che ci aspetta.
Come tante altre persone che hanno avuto simili esperienze, Dave non ha più paura di morire.

LA NDE DI GEORGE RITCHIE MORTO PER 9 MINUTI A 20 ANNI D'ETA'

George muore di polmonite il 20 Dicembre 43 all'Ospedale Militare di Richmond.
Egli si aggira per l'Ospedale e vede il suo corpo trasportato nella Morgue. Resosi conto di essere morto, si ritrova a girare per una città sconosciuta, cerca di contattare la gente ma capisce di essere invisibile. Data l'importanza di questa prima parte, ho tradotto il testo integralmente, facendone un riassunto solo dove le sue parole mi sono sembrate meno interessanti.
Chi volesse leggere l'originale in Inglese, puo' trovarlo sul sito di
  Kevin Williams.

Il Dr. George Ritchie é un conosciuto Psichiatra Americano.
Amico di Moody, gli raccontò la sua esperienza e fu talmente convincente da indurre il ben più noto Collega ad intraprendere i suoi famosissimi studi sulle NDE.La narrazione che segue è riportata dal libro di Ritchie Return from Tomorrow

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Gli uomini lasciarono andare le mie braccia… Udii un click ed un ronzio continuo. Il ronzio continuava, diventando sempre più forte. Era all'interno della mia testa, e le mie ginocchia sembravano di gomma: si stavano piegando ed io stavo cadendo, e nel frattempo il ronzio cresceva d'intensità. Mi misi a sedere con un movimento improvviso. Che ora era? Guardai il tavolo accanto al letto ma l'orologio era stato portato via. In effetti, della mia roba non c'era più nulla. Saltai fuori dal letto contrariato, cercando i miei vestiti: la mia uniforme non era più sulla sedia. Mi girai, e restai di sasso: qualcuno giaceva nel mio letto.

Feci un passo avanti: era un uomo piuttosto giovane, con corti capelli bruni, e giaceva immobile. Ma questo era impossibile! Io stesso mi ero appena alzato da quel letto. Mi cimentai con quel mistero solo per poco: era troppo strano per rifletterci sopra, ed in ogni caso non ne avevo il tempo. Tornai indietro oltre gli uffici e proseguii nel corridoio. Un sergente veniva avanti portando un vassoio di strumenti coperto con un panno. Probabilmente non era informato di nulla, ma io fui così contento di trovare qualcuno sveglio che gli andai incontro.

"Mi scusi, sergente – gli dissi – ha visto per caso l'infermiere di guardia in questa sezione?" Il sergente non mi rispose, anzi non mi degnò neanche di uno sguardo. Proseguì dritto verso di me col suo passo, senza rallentare.

"Attento!" gridai, saltando da un lato per non essere urtato. Un attimo dopo era dietro di me, e si allontanava lungo il corridoio come se non mi avesse nemmeno visto, sebbene non sapessi neanch'io come eravamo riusciti a non urtarci. Poi vidi qualcosa che mi fece venire un'altra idea. In fondo al corridoio c'era una di quelle pesanti porte in metallo che conducevano all'esterno. Andai rapidamente in quella direzione: anche se avessi perso l'ultimo treno, in un modo o nell'altro sarei riuscito a raggiungere Richmond. Quasi senza sapere come, mi trovai all'esterno: mi muovevo rapidamente, spostandomi più in fretta di quanto non avessi mai fatto in vita mia. Guardando in basso, sotto di me, fui sorpreso di vedere non il terreno, ma le cime dei cespugli di mesquite. Camp Barkeley sembrava già distante, dietro di me, mentre mi muovevo rapidamente sopra l'oscuro e freddo deserto. La mia mente mi stava avvertendo che ciò che stavo facendo era impossibile, e tuttavia… stava accadendo.

Stavo andando a Richmond: in qualche modo l'avevo saputo fin dal momento in cui ero uscito dalla porta dell'ospedale. Andavo verso Richmond ad una velocità cento volte superiore a quella di qualsiasi treno su questa Terra. Quasi immediatamente notai che stavo rallentando. Proprio sotto di me, laddove due strade si univano, scorsi uno scintillante bagliore blu. Veniva dall'insegna al neon posta sulla porta di un edificio dal tetto rosso ad un solo piano, con un'insegna della birra Pabst Nastro Azzurro attaccata alla vetrina. "Caffé" dicevano le lettere dell'insegna dalla luce fluttuante sulla porta, e dalle vetrine la luce illuminava il pavimento.

Osservando la scena, mi resi conto che avevo completamente smesso di muovermi. Trovandomi in qualche modo sospeso in aria a più di quindici metri di altezza fu una sensazione perfino più strana di quella del volo turbinoso. Ma non avevo tempo per pensarci sopra, perché giù sul marciapiede verso il caffé notturno un uomo avanzava con passo energico. Almeno, pensai, avrei potuto sapere da lui di che città si trattava e verso dove mi stavo dirigendo. Non appena ebbi avuto quest'idea, dato che pensiero ed azione erano diventati un tutt'uno, mi trovai giù sul marciapiede, mentre mi camminavo velocemente a fianco dello sconosciuto. Era un civile, forse di 40 o 45 anni, ed indossava un soprabito, ma senza cappello. Ovviamente stava pensando intensamente a qualcosa, perché non mi rivolse nemmeno un'occhiata, nonostante camminassi al suo fianco.

"Può dirmi, per favore – dissi – che città è questa?" Continuò a camminare. "La prego, signore – dissi, parlando più forte – non sono di queste parti, e le sarei grato se…“ Avevamo raggiunto il caffé e lui si girò, spingendo sulla maniglia della porta. Era per caso sordo? Alzai la mano sinistra per battergli un colpetto sulla spalla, ma lì non c'era niente.

Stavo lì davanti alla porta, guardandolo a bocca aperta mentre apriva la porta e scompariva all'interno del locale. Era stato come toccare l'aria, come se non ci fosse stato nessuno. E tuttavia io l'avevo visto chiaramente, ed avevo perfino notato il segno scuro della barba che spuntava sul mento, dove aveva bisogno di una buona rasatura. Mi ritrassi di fronte al mistero di quell'uomo immateriale e mi appoggiai al cavo che reggeva un palo del telefono per riflettere su quel che accadeva: il mio corpo passò attraverso quel cavo come se anch'esso non fosse stato là. Sul marciapiede di quella città sconosciuta cominciai ad avere alcuni incredibili pensieri. I più strani, i più difficili pensieri che mi fosse mai capitato di fare. L'uomo nel caffé, il palo del telefono… per me erano perfettamente normali. Supponiamo che fossi io quello che era… cambiato, in qualche modo. Cosa sarebbe accaduto se per qualche impossibile, inimmaginabile ragione avessi perso la mia… consistenza? la mia abilità di afferrare le cose, di entrare in contatto col mondo? Quel tipo che avevo appena incontrato… era ovvio che non mi aveva mai visto né udito.

Ed improvvisamente ricordai quel giovane che avevo visto nel mio letto in quella piccola stanza d'ospedale. E se fosse stato… me stesso? O quanto meno, la mia parte concreta, materiale da cui per qualche inesplicabile ragione mi ero separato. Che sarebbe accaduto se quella forma che avevo lasciato giacente in quella stanza d'ospedale nel Texas fosse stata la mia? E se così era, come potevo tornare indietro per raggiungerla? Perché ero scappato via senza riflettere?

Mi stavo muovendo di nuovo, allontanandomi dalla città. Sotto di me c'era un largo fiume. Sembrava che tornassi indietro, verso la direzione dalla quale ero venuto, ed avevo l'impressione di guizzare attraverso lo spazio anche più velocemente di prima: colline, laghi e fattorie scorrevano via sotto di me mentre sfrecciavo in costante linea retta sopra lo scuro paesaggio notturno. Ed ero di nuovo in piedi davanti all'ospedale della base. E così ebbe inizio una delle più strane ricerche che abbiano mai avuto luogo: la ricerca di me stesso. Corsi da una camera all'altra di quell'enorme edificio, fermandomi in ogni stanzetta, chinandomi su ogni occupante dei letti, e andando rapidamente oltre.

Tornai indietro verso l'entrata. In un letto c'era un uomo morto! Sentii la stessa riluttanza che avevo provato la volta precedente, quando mi ero trovato in una stanza insieme ad un morto. Ma… se quello che aveva al dito era il mio anello, allora… quello ero io, la parte separata di me stesso, che giaceva sotto quel lenzuolo. Questo voleva dire che io ero… Era la prima volta durante tutta quest'esperienza che la parola "morte" mi passava per la testa in relazione a quanto stava accadendo. Ma io non ero morto! Come potevo essere morto, ed essere tuttavia così sveglio? Pensavo, avevo delle esperienze… La morte era qualcosa di diverso: era… non lo sapevo… l'oscuramento completo, il nulla assoluto. Io ero io, completamente vigile, anche se privo del corpo fisico con cui funzionare.

In preda all'ansia allungai la mano verso il lenzuolo, cercando di tirarlo giù per scoprire il cadavere nel letto. Tutti i miei sforzi non servirono a muovere nemmeno un soffio d'aria in quella stanzetta silenziosa. Improvvisamente mi accorsi che tutto era più luminoso, molto più luminoso di quanto non fosse stato prima. Osservavo sbigottito lo splendore che aumentava, senza che si capisse da dove proveniva, illuminando intensamente ogni cosa. Tutte le lampadine della stanza non potevano produrre una luce simile. Nemmeno tutte le lampadine del mondo avrebbero potuto farlo! Era una luce impossibile. Era come se un milione di lampade ad arco brillassero contemporaneamente. "Meno male che non ho occhi fisici in questo momento – pensai – Questa luce distruggerebbe la retina in un decimo di secondo".

"Ad un tratto mi resi conto che c'era piu' luce di quanto non ce ne
fosse prima. Restai attonito man mano che il chiarore aumentava,
arrivava dal nulla e pareva brillare dappertutto all'istante. Tutte le
lampadine del mondo non erano paragonabili ad esso, non potrebbero
dare tanta luce! Era come se milioni di fotoelettriche si fossero
accese all'unisono. Fui felice di non avere più un paio di occhi umani
in quel momento e poi pensai: "Questa luce potrebbe distruggere la
retina in una frazione di secondo". Poi mi corressi:"No, non la Luce,
ma LUI...lui sarebbe troppo luminoso per essere guardato." Mi resi
conto che non era Luce, ma un Uomo che era entrato nella stanza, un
Uomo fatto di Luce, anche se cio' mi sembrava impossibile, almeno
quanto la estrema intensità della luminosità che produceva la Sua
figura. Nello stesso istante in cui Lo percepii, un ordine imperioso
affioro' nella mia mente:"Alzati!" La parola veniva dal mio io, ma
aveva un'autorevolezza che i miei normali pensieri non avevano mai
avuto. Mi misi in piedi e come lo feci arrivo' una stupenda certezza:
"Sei al cospetto del Figlio di Dio." Se questo era il Figlio di Dio,
allora si trattava di Gesù. Quest'uomo era la forza in se' stessa, più
vecchio del tempo ma comunque più moderno di chiunque altri avessi mai
conosciuto, ma soprattutto, attraverso quella stessa misteriosa
certezza interiore, sapevo che quest'Uomo mi amava. Ben aldilà della
forza, cio' che emanava la sua presenza era Amore Incondizionato. Un
amore sorprendente, un amore aldila' di ogni mia piu' selvaggia
immaginazione. Questo Amore conosceva di me ogni cosa piu' meschina -
le liti con la mia matrigna, il mio carattere intemperante, i pensieri
sessuali che non avevo mai potuto controllare, qualsiasi pensiero o
atto egoistico, a partire dal giorno che sono nato- e mi accettava
ugualmente.

La rivisitazione della sua vita.

Se dico che conosceva tutto di me, cio' potrebbe sembrare
semplicistico dato che, da quando fui alla Sua presenza in quella
stanza, io ebbi da rivedere ogni singolo momento della mia vita, tutto
cio' che mi era accaduto era lì, in piena vista e tutto sembrava
prender posto allo stesso istante. Ogni dettaglio di venti anni di
esistenza era mostrato colà. Il buono,il brutto, le mete raggiunte, le
cose ordinarie di tutti i giorni. E con questa visione totale, giunse
una domanda, implicita in ogni scena, man mano che le scene sembravano
procedere da quell'Essere di Luce verso me.
COSA NE HAI FATTO DELLA TUA VITA?

Disperatamente cercavo di trovare qualcosa che avesse valore,nella
luce di quella bruciante realtà, ma vedevo solo un clamoroso, miope ed
infinito interesse per me stesso. Possibile che non fossi mai andato
aldilà dei miei puri immediati bisogni, che non avessi mai fatto
niente di utile per gli altri? E tutt'a un tratto la domanda sorse
spontanea dentro di me:"Non era giusto! Per forza che non ne avevo
fatto niente della mia vita, non avevo avuto tempo! Come si puo'
giudicare una persona che non ha nemmeno incominciato?" La risposta,
tuttavia, non conteneva nessun cenno di giudizio: "La Morte - e la
parola venne pronunciata in un modo molto affettuoso- può giungere a
qualsiasi età". "Cosa diresti dei soldi dell'assicurazione che
prenderò a 70 anni?" Le parole uscirono prima che potessi trattenerle,
in questo strano mondo dove la comunicazione si effettua con i
pensieri e non col linguaggio. Se in precedenza sospettavo solamente
che la Presenza che era di fronte a me emanasse allegria, ora ne ero
più che certo: la Luminosità sembrò vibrare e luccicare in una specie
di sacra risata - ma non nei confronti miei e delle mie stupidaggini,
non era una risata beffarda, quanto piuttosto una gioia che sembrava
dire che, nonostante tutti gli errori e le tragedie, la gioia durava
ancora. Nell'estasi di quella risata, capii che ero io a giudicare gli
eventi in modo così severo, ero io a vederli così insignificanti,
egoistici, triviali. Nessuna condanna giungeva dalla Gloria
scintillante che avevo di fronte, Egli non mi stava rimproverando o
biasimando....stava semplicemente amandomi, riempendo il mondo di Se'
ed anche prendendosi cura di me, aspettando la mia risposta alla
domanda che ancora era sospesa nell'aria scintillante. "Cosa hai fatto
della tua vita che mi vuoi mostrare?" La domanda, al pari di ogni
altra cosa che proveniva da Lui, aveva a che fare con l'amore. Quanto
hai amato nella tua vita? Hai amato gli altri come io amo te?
Totalmente? Senza condizioni? Ascoltando la domanda posta in questi
termini, mi resi conto di come fosse pazzesco persino tentare di
trovare una risposta fra le scene che erano intorno a noi.
Perché....non avevo mai saputo che un simile amore fosse possibile.
Qualcuno avrebbe dovuto dirmelo, pensai in maniera indignata!

"Io te l'ho detto."

Ma come? Volendo ancora giustificare me stesso, come sarebbe che me
l'ha detto ed io non ho sentito?

"Te l'ho detto per mezzo della vita che ho vissuto, te l'ho detto con
la morte di cui son morto e se mi guarderai negli occhi, vedrai di
più...."


Vedere gli Spiriti in mezzo ai viventi.

Un sussulto e mi accorsi che ci stavamo spostando. Non mi ero reso
conto di aver lasciato l'ospedale, ma ora non vedevo niente. Gli
eventi della mia vita che si erano affollati intorno a noi erano
svaniti, sembrava invece che fossimo in alto al disopra della terra,
accelerando a gran velocità verso un distante puntino di luce. Il
distante puntino luminoso si trasformò in una grande città, verso la
quale sembrava stessimo scendendo. Era ancora notte, ma fuoriusciva
fumo dalle ciminiere delle fabbriche e molti palazzi avevano le luci
accese ad ogni piano. C'era un oceano o un grande lago aldila' delle
luci, avrebbe potuto essere Boston o Detroit o Toronto, di certo un
posto dove non ero mai stato, ma certamente mi resi conto, man mano
che ci avvicinavamo abbastanza da vedere le strade affolate, che si
trattava di un posto dove industrie belliche lavoravano a ciclo
continuo. Mi accorsi ripetutamente di un fenomeno - gente che non si
rendeva conto di altri che stavano al loro fianco. Vidi un gruppo di
operai addetti alle catene di montaggio, riuniti in un bar. Una delle
donne chiese una sigaretta ad un'altra, o semmai la scongiurava, dato
che sembrava che la desiderasse più d'ogni altra cosa al mondo. Ma
l'altra, continuando a parlare con i suoi amici, la ignorò
completamente. Prese un pacchetto di sigarette dalla sua tuta e, senza
nemmeno offrirle a quella donna che le desiderava tanto, ne prese una
e l'accese. Rapida come un serpente nell'atto di mordere, la donna
alla quale era stata rifiutata, si buttò sulla sigaretta accesa sulla
bocca dell'altra. Di nuovo l'afferrò...e ancora.... Con un brivido mi
resi conto che non ne era capace. Infatti, come me, era morta!
In una casa un uomo giovane seguiva uno più vecchio, di stanza in
stanza.
"Mi spiace, papà!" continuava a dire- "non sapevo cosa avrebbe
significato per mamma! Io non lo capivo!"-
Sebbene io lo potessi ascoltare perfettamente, era chiaro che l'uomo
con cui parlava non in grado di sentirlo. L'uomo più anziano stava
trasportando un secchio in una stanza dove una anziana donna sedeva
nel letto. "Mi spiace,papà" il giovane ripetava, "Mi spiace, mamma".
Senza fine, continuamente, ad orecchie che non potevano ascoltarlo.
Ci fermammo diverse volte davanti a scene simili. Un ragazzo che
seguiva una ragazzina lungo i corridoi di una scuola. "Mi spiace,
Nancy!" Una donna di mezz'età che scongiurava un uomo dai capelli
grigi di perdonarla.
"Gesù, perché sono così tristi? -implorai- "Perché cercano di parlare
a gente che non può sentirli?"
Quindi dalla Luce accanto a me venne il pensiero:
"Essi sono suicidi, legati ad ogni conseguenza del loro atto."
Pian piano cominciai ad accorgermi di qualcosa. Tutte le persone
viventi che stavo osservano erano circondate da un tenue e luminoso
luccichìo, quasi come un campo elettrico al di sopra della superficie
dei loro corpi.
Questa luminosità si muoveva con loro, come una seconda pelle fatta di
luce pallida, tenue, ma visibile.
Dapprima pensai che fosse un riflesso della luminosità della Persona
che era al mio fianco, ma i palazzi in cui entravamo non avevano
nessun riflesso, nè la possedevano gli oggetti inanimati. Quindi mi
accorsi come nemmeno gli esseri non fisici l'avessero. Anche il mio
corpo non-solido non possedeva questa guaina raggiante.
A questo punto la Luce mi attirò verso un lurido bar-rosticceria,
vicino a quella che sembrava una grossa base navale. Una folla di
gente, perlopiù marinai, erano allineati al bancone del bar, mentre
altri si accalcavano nei separè di legno disposti lungo il muro.
Sebbene alcuni di essi stessero sorseggiando birra, molti di loro
sembravano ingollare wisky tanto velocemente quanto i due sudati
baristi gliene potessero mescere.
Poi notai una cosa sorprendente: un certo numero degli uomini che
stavano al bancone, sembravano incapaci di alzare le loro bevande alle
labbra. Diverse volte li vidi mentre tentavano di afferrare gli altrui
bicchieri, le loro mani passare attraverso di essi ed attraverso il
solido bancone di legno, o attraverso i corpi e le membra dei veri
bevitori che stavano intorno a loro. Anche questi uomini non
possedevano quell'aureola di luce che circondava gli altri. Da ciò ne
consegue che il "bozzolo" di luce debba essere una proprietà del solo
corpo fisico. I morti, noi che avevamo perso la nostra materialità, avevano perso
questa "seconda pelle" ed era ovvio che codesti esseri viventi,
quelli cioé circondati dalla luce, gli unici che stavano
effettivamente bevendo, parlando, accalcandosi l'uno sull'altro, non
erano in grado non solo di vedere gli assetati esseri disincarnati in
mezzo a loro, ma nemmeno di percepire il loro frenetico desiderio che
li spingeva verso quei bicchieri. (Comunque, osservandoli, ero sicuro
che quegli esseri "non-solidi" potessero vedersi e sentirsi fra di
loro. Liti furiose scoppiavano fra di loro per quei bicchieri che
nessuno poteva portare alle proprie labbra.) Credevo di aver assistito
a grosse bevute alle feste studentesche a Richmond, ma il modo in cui
civili e militari si stavano ubriacando in quel bar le batteva tutte!

Vidi un giovane marinaio alzarsi da uno sgabello, fare due o tre passi
e piombare pesantemente al suolo. Due suoi compagni lo tirarono su e
lo lo portarono fuori dalla calca.
Ma non era questo che guardavo, io restai esterrefatto quando il guscio
luminoso che era tutt'intorno al marinaio svenuto si aprì
semplicemente in due! Esso si spaccò al centro della sua testa e
cominciò a scivola via da essa, dalle sue spalle... Istantaneamente,
molto più in fretta di quanto avessi mai visto qualcuno muoversi,uno
degli esseri immateriali che erano stati vicini a lui al bancone del
bar gli era addosso. Essa aveva fluttuato come un'ombra assetata al
fianco del marinaio, seguendo avidamente ogni sorso che il giovane
aveva buttato giù ed ora sembrava saltargli addosso come una bestia
da preda. Un attimo e l'immagine di essa che saltava era svanita!

Tutto accadde ancor prima che i due uomini buttassero fuori dai piedi
dei clienti del bar il loro inconscio carico, un attimo prima
distinguevo bene due individui, poi appena il marinaio fu appoggiato
contro il muro, ce n'era uno solo!

Ancora una volta, mentre io restavo lì ancora stupefatto, la stessa
scena si ripeteva. Un altro uomo sviene, una crepa si apre nella sua
aura, uno degli esseri immateriali svanisce non appena si proietta in
quella apertura, come se fosse risucchiato all'interno di quell'altro
uomo. Era forse quel rivestimento luminosa una specie di scudo?
Era una protezione contro...... contro gli esseri disincarnati come
me?
Probabilmente queste creature poco solide avevano un giorno avuto
un corpo, così come lo avevo avuto io. Supponiamo che, mentre
erano in questo corpo avessero sviluppato una dipendenza per l'alcool
che andava al di là del piano fisico, che fosse divenuta mentale,
addirittura spirituale. Una volta perso quel corpo, tranne che nei
rari momenti in cui potevano per breve tempo impossessarsi
di un altro,loro sarebbero sempre stati separati, per l'eternità,
da quella cosa che non potevano piu' smettere di desiderare
ardentemente.
Una simile eternità - ed il pensiero mi provoco' un brivido- sarebbe
certamente una forma d'
Inferno!
Avevo sempre pensato all'Inferno, lo avevo immaginato come un luogo
pieno di fiamme, da qualche parte, sottoterra, dove uomini malvagi
come Hitler bruciavano in eterno. Ma, che dire se un livello di
codesto Inferno esistesse proprio qui, sulla superficie terrestre, non
visibile ed insospettato dalla gente che occupa lo stesso spazio?
Oppure se l' Inferno volesse dire restare sulla terra senza mai essere capaci
di prendere contatto con essa....? Pensai a quella donna che voleva la
sigaretta. Desiderare ardentemente, bruciare di un così grande
desiderio quando sei totalmente impotente [a realizzarlo], questo
sarebbe stato davvero l'Inferno!
"Non -sarebbe stato- mi resi conto in un lampo, lo era ed io ne facevo
parte insieme a quelle altre creature disincarnate. Io ero morto,
avevo perso il mio corpo fisico. Ora facevo parte di un regno che non
avrebbe più interagito con me in nessun modo.
Vi erano altre due cose chiaramente uniche in questi esseri di quella
dimensione. Dato che l'ipocrisia é impossibile poiché gli altri
conoscono i tuoi pensieri nello stesso istante in cui si formano, essi
tendono a raggrupparsi con coloro che la pensano allo stesso modo.
Sulla terra diciamo che
"Gli uccelli dalle stesse piume si riuniscono
in stormo".
Il motivo per cui essi stanno insieme é perché é troppo
pericoloso stare con esseri coi quali non vai d'accordo, dato che
sanno tutto di te.
Uno dei posti che osservammo sembrava una specie di centro di
accoglienza. Esseri arrivavano di tanto in tanto in un profondo sonno
ipnotico. Lo chiamo ipnotico perché mi resi conto che si erano posti
da soli in questo stato a causa delle loro credenze. Qui vi erano
quelli che chiamerei Angeli a lavorare con loro, cercando di
svegliarli ed aiutarli a capire che Dio é veramente il Dio dei viventi
e che non era necessario giacere addormentati fin quando Gabriele o
qualcun'altro arrivasse suonando il corno.

Il livello Infernale.

Ci stavamo di nuovo muovendo. Avevamo lasciato la base navale con le
sue strade strette ed i suoi bar ed ora eravamo in piedi, in questa
dimensione dove viaggiare sembrava non necessitare del tempo, sul
bordo di un pianoro totalmente privo di rilievi. Precedentemente,
durante il nostro vagabondare, avevamo visitato posti dove i morti ed
i viventi esistevano fianco a fianco, posti dove esseri disincarnati,
totalmente insospettati dai viventi, fluttuavano al di sopra degli
oggetti materiali e della gente su cui i loro desideri si
focalizzavano.
Ora, sebbene fossimo ancora apparentemente da qualche parte della
superficie terrestre, non potevo vedere nessun uomo o donna vivente.
Il pianoro era affollato, addirittura zeppo, di spettrali orde di
esseri disincarnati, da nessuna parte si vedeva un essere solido,
circondato dalla luce. Tutte queste migliaia di persone non erano
molto più solide di quanto non lo fossi io.
E lì c'erano i più frustrati, i più adirati, i più miserabili esseri
su cui avessi mai posato gli occhi.
"Signore Gesù! - esclamai- "dove mai siamo capitati?"
In un primo istante pensai che stessimo osservando un gigantesco campo
di battaglia: dovunque vi erano spiriti avvinghiati in
combattimenti mortali, dimenandosi, prendendosi a pugni, cavandosi gli
occhi [l'un l'altro]. Quando detti uno sguardo più ravvicinato, vidi
che non vi erano armi di nessun tipo, solo nude braccia, piedi e
denti. Allora mi resi conto che nessuno sembrava essere ferito. Non
c'era sangue, nessun corpo giaceva a terra, Un cazzotto che avrebbe
dovuto far fuori l'avversario, lo lasciava esattamente nelle stesse
condizioni precedenti. Se avevo sospettato di visitare l'Inferno, ora
ne ero più che sicuro. Queste creature parevano essere bloccati da
idee preconcette ed emozioni, nell'odio, nella lussuria, in percorsi
mentali auto/distruttivi. Ancora più abominevoli dei morsi e dei
calci che si scambiavano, erano gli abusi sessuali che molti di loro
effettuavano in febbrili pantomime. Perversioni che non mi ero mai
sognato esistessero, venivano inutilmente eseguite intorno a noi.
Era impossibile stabilire se le urla di frustrazione che ci
raggiungevano erano i suoni reali o solo la trasmissione di pensieri
disperati. Invero ciò non era molto importante in questo mondo
disincarnato. Tutto quello che ognuno di loro pensasse, sia pur
fugacemente o senza volerlo, era immediatamente chiaro a coloro che
gli stavano vicino, molto pià esaurientemente di quanto le parole
potessero esprimere, molto più velocemente di quanto le onde sonore
avrebbero potuto trasportare.
I pensieri più frequentemente inviati avevano a che fare con una
conoscenza o capacità superiori o con la cultura. Cose come:
"Io l'avevo già detto!"
"Io l'avevo sempre saputo! _Non t'avevo avvisato già?"

...venivano strillate echeggiando continuamente nell'aria.
Con una nausente familiare sensazione, riconobbi i miei stessi
pensieri. In quelle urla di invidia e di lesa maestà, risentii me
stesso, totalmente.
Ancora una volta, comunque, nessuna condanna giunse dalla Presenza che
stava al mio fianco, solo compassione per queste infelici creature che
Gli spezzava il cuore.
Cosa li tratteneva lì? Perché ciascuno di loro non si alzava e se ne
andava? Non vedevo alcun motivo per cui quella persona contro cui
inveiva quell'uomo dalla faccia contorta, semplicemente non se ne
andava via. Oppure, perché quella giovane donna non frapponeva un
migliaio di kilometri fra se stessa e quell'altra che la stava
furiosamente picchiando con pugni inesistenti? Essi non potevano
trattenere le loro vittime, nessuno di questi pazzi furiosi lo poteva.
Non esitevano recinti, niente che apparentemente potesse vietar loro
dall'andarsene via da soli. Del resto non esisteva il concetto di
"esser solo" in questo regno di spiriti disincarnati. Nessun angolino
privato in un universo dove non vi erano muri, nessun posto che non
fosse abitato da altri esseri dei quali si era totalmente in balìa,
continuamente. Cosa significava - pensai afferrato dal panico- vivere
in un posto dove i miei pensieri privati non lo sarebbero stati
affatto? Nessun cammuffamento, nessuna contraffazione, nessuna
possibilità di far finta di essere quel che non sono. Che cosa
intollerabile. A meno che tutti quelli che avessi intorno non
facessero lo stesso tipo di pensieri, come se ci fosse una specie di
consolazione nel trovare gli altri altrettanto ripugnanti quanto se
stessi, anche se tutto quel che avremmo potuto fare sarebbe stato scagliare, l'un
contro l'altro, ognuno il proprio veleno.
Questa era forse la giustificazione per questo orribile livello di
vita. Forse, nel corso di eoni o di secondi, ogni creatura aveva
cercato la compagnia degli altri altrettanto superbi e pieni d'odio
come se stessa, finché avevano formato tutt'insieme questo sodalizio
di dannati.

Credo che non fosse stato Gesù ad abbandonarli, quanto loro stessi che
erano fuggiti dalla Luce che si mostrava al di sopra della loro
oscurità. C'erano esseri che disputavano su alcune visioni politiche o
religiose, ceracando di uccidere coloro che non erano d'accordo.
Quando vidi ciò, pensai: "Nessuna meraviglia se il nostro mondo é una
baraonda ed abbiamo avute tante tragiche guerre di religione. Nessuna
meraviglia se tutto ciò stava spezzando il cuore di Gesù, il solo che
sia venuto ad insegnarci la pace e l'amore.

Il tempio della Saggezza.

Ancora una volta ci stavamo spostando. Egli mi aveva mostrato per
primo un regno infernale, pieno di esseri intrappolati in una sorta di
attenzione verso se stessi. Ora, dopo, aldilà di tutto ciò, cominciai
a percepire un regno totalmente nuovo! Enormi palazzi si ergevano in
un meraviglioso parco soleggiato, l'aria era così calma che ero
meravigliato dal vedere gente camminare sui marciapiedi. Non saprei
dire se fossero uomini o donne, vecchi o giovani dato che tutti erano
coperti dalla testa ai piedi in vaporosi e larghi mantelli col
cappuccio che mi fecero pensare vagamente a dei monaci. Ma l'atmosfera
di quel posto era ben lontana da quella di un monastero. Era piuttosto
un gigantesco centro-studi, pervaso d'eccitazione per una grande
scoperta. Tutti coloro che incontravamo nelle vaste sale o per le
scale circolari sembravano immersi in una frenetica attività; fra di
loro non venivano scambiate molte parole. Eppure non percepii mancanza
di cortesia in questi esseri,piutosto un riserbo causato dalla
concentrazione totale. Qualsiasi cosa questa gente fosse, essi
apparivano completamente altruisti, assorbiti da qualche grande
progetto che andava aldilà di se stessi. Attraverso le porte aperte
detti un'occhiata ad enormi stanze, piene zeppe di complesse
apparecchiature. In diverse di esse, figure incappucciate erano chine
su intricati progetti e diagrammi o sedevano ai controlli di complesse
"consoles" piene di luci lampeggianti. In qualche modo percepii che si
stava svolgendo un qualche immenso esperimento, o forse dozzine e
dozzine di sperimentazioni.

Ancora.... Nonostante la Sua ovvia soddisfazione nel guardare gli
esseri che avevamo intorno a noi, io capii che nemmeno questo era
l'ultimo posto che mi voleva mostrare, che Egli aveva cose più grandi
da farmi vedere.
E così Lo seguii in altri palazzi di questo domìnio del pensiero;
entrammo in uno studio dove veniva composta ed eseguita musica di una
complessità che non riuscivo a capire. Vi erano ritmi intricati, toni
di una scala a me sconosciuta. Pensai:" OK, Bach era solo l'inizio!"
Poi camminammo in una libreria che misurava quanto l'intera Università
di Richmond, osservai stanze piene dal pavimento al soffitto di
documenti di papiro, argilla, cuoio, metallo e carta.
"Qui - pensai- sono riuniti i libri più importanti dell'Universo."

Immediatamente seppi che non era possibile. Come potrebbero dei libri
essere scritti da qualche parte lontana dalla Terra! Ma il pensiero
insisteva, sebbene la mia mente lo rigettasse. "I lavori-chiave
dell'Universo" la frase divenne ricorrente mentre gironzolavamo per le
stanze coperte da una cupola, affollate di silenziosi alunni.
Poi, tutt'a un tratto, sulla porta di una delle stanze più piccole,
quasi uno sgabuzzino:"Qui c'é il pensiero principale di questa terra".
"E' questo il Paradiso,Signore Gesù?" dissi timidamente. La calma, la
luminosità, erano certamente cose degne di esso! Così pure la mancanza
di egoismo. "Quando questa gente era sulla terra - aggiunsi- sono
cresciuti superando i desideri personali?"
"Essi sono cresciuti e continuano a crescere"- rispose.
La risposta brillò come un raggio di sole in quell'atmosfera assorta e
focosa, ma se la crescita può continuare,allora questo non era tutto!

DATA LA LUNGHEZZA DEL TESTO, IN CUI SONO PRESENTI NUMEROSE CITAZIONI BIBLICHE DI SCARSO RILIEVO AI FINI DELLA STORIA, PROSEGUO RIASSUMENDO QUEST'ULTIMO CAPITOLO

George si rese conto che anche a questi esseri pero' mancava qualcosa:
attraverso lo studio cercavano di capire Dio e la sua Creazione, non
rendendosi conto che Gesù era lì, pronto ad amare ed essere amato. In
ogni modo, questo reame non era "negativo" perché ci permette di
continuare a seguire la strada della conoscenza, senza accettarla per
fede: Gesù anche in questo caso, non giudicava nessuno. Per questo
George sente anche lui di non essere più in grado di giudicare le diverse religioni, dato che ognuno
puo' scegliere quella che ritiene a lui più adatta per conoscere Dio.
Gesù aggiunse:

" Hai ragione, se ami t'innalzi ed io trascinero' tutti
gli uomini a me. Se conosci il Padre, conosci me, se conosci Me
conoscerai il Padre e capirai che l'Amore abbraccia tutti gli uomini,
senza riguardo alla razza, al loro credo ed al colore della pelle."

LA CITTA' DI DIO
Sempre con Gesù accanto, George si sposta di nuovo a velocità
incredibile, verso una città luminosissima dove, gli abitanti, a
differenza degli altri finora incontrati, corsero a salutare lui e
Gesù. Questi esseri erano totalmente traboccanti di amore e gioia nel
vederLo. Questo, era proprio il Paradiso!
All'improvviso Egli aprì una sorta di corridoio attraverso il tempo e
fece vedere a George una Terra in cui i disastri naturali aumentavano
in modo spaventoso: terremoti, uragani, inondazioni,eruzioni
vulcaniche, guerre....
Poi il corridoio si chiuse e se ne aprì un altro, dove invece si
vedeva un pianeta che cresceva in pace. Uomo e Natura insieme per
capire cosa sia l'Amore.
"E' l'uomo che deve decidere il suo futuro, Io sono venuto su questo
pianeta per mostrarvi attraverso l'esempio della mia vita, come si
deve amare. Senza NOSTRO PADRE, nè voi né io possiamo fare nulla.
Ti ho mostrato tutto questo. Hai 45 anni."
Poi gli disse di tornare indietro e ripetè:
"Hai 45 anni"

George non capì in quel momento cosa significasse.


George si ritrovò nel suo letto d'Ospedale con uno strano sogno da
ricordare, ma un anno dopo, riconobbe la città che aveva visitato
quella notte, prima che Gesù venisse al suo fianco, seppe persino indicarne le strade ed un bar agli amici che erano con lui e che, ovviamente, lo presero per pazzo.....

CiPi


I RIMORSI DI UN EX CECCHINO,
ovvero: ECCO COSA SUCCEDE A CHI UCCIDE UN ALTRO UOMO, ALTRO CHE PARADISO!

DALLO IANDS DI SEATTLE, STEVE CI INVIA UN NUOVO CASO ECLATANTE DI NDE.


Al nostro recente meeting dello IANDS di Seattle, abbiamo avuto come ospite un pilota in pensione dell'Aviazione Americana, un uomo di colore che ci ha raccontato la sua esperienza di premorte avvenuta nel 1988. Egli sperimento' una rivisitazione della sua vita, incluso il dover provare tutto cio' che coloro che gli erano stati intorno avevano subìto a causa delle scelte, buone o cattive che aveva fatto. NULLA fu trascurato. ma egli era stato un uomo abbastanza retto in questa vita, per cui il risultato finale della sua esperienza non fu terrificante. Quando chiese all'Essere Celestiale che stava al suo fianco, se avesse mai fatto qualcosa di male, l'Entità gli mostro' due grossi "specchi", posti l'uno di fronte all'altro, le cui immagini si riflettevano reciprocamente, all'infinito, divenendo via via piu' indistinte. Capì immediatamente che ogni immagine riflessa si riferiva ad una vita precedente: piu' erano lontane e sfumate, piu' antiche e lontane nel tempo erano quelle esistenze che gli venivano mostrate.
Ad un certo punto si senti' come risucchiato dall'immagine piu' vicina presente nello specchio alla sua destra (si trattava evidentemente della sua vita terrena più recente, essendo nato nel '54. mentre la Guerra in Corea é cessata nel '53). Scoprì di essere stato (in quella reincarnazione), un CECCHINO dell'esercito Americano e si vide nell'atto di scaricare l'intero caricatore del suo mitra M1 contro un Ufficiale Coreano, che non si era accorto della sua presenza. Il poveretto stava semplicemente guardando le foto della moglie e dei figli quando la raffica di proiettili lo raggiunse, uccidendolo sul colpo: quando stramazzo' al suolo, stringevava ancora in mano quelle foto. La sua successiva sensazione
fu l'esperienza diretta, ed in ogni dettaglio, del dolore provato durante tutta la loro vita dalla moglie e dai figli dell'Ufficiale ucciso e di ogni altro effetto che quell'assassinio aveva creato. Fu terribilmente difficile, per la persona che ora é, accettare che in un'altra vita avesse potuto causare tanto dolore. Capì il motivo per cui non ricordiamo queste esistenze passate: il senso di colpa derivante da una totale conoscenza dei nostri atti malvagi, ci distruggerebbe!
Gli fu spiegato che questa rivisitazione critica delle vite precedenti é obbligatoria per tutti coloro che muoiono, che ognuno deve sperimentare sulla propria pelle le conseguenze delle proprie azioni.
(Molti racconti simili sono stati riportati da altre persone "tornate indietro", sebbene non da tutti).
Tutto cio', ovvero tornare indietro a riesaminare criticamente le precedenti esperienze, serve a provare che abbiamo imparato dai nostri errori e quindi capirne il significato, per non "cadere piu' negli stessi peccati". Cio' é garantito dal fatto che ci troveremo dall'altra parte, a provare su noi stessi le altrui pene ed emozioni.

Alla luce di quanto detto, non posso immaginare lo shock che avranno provato i dirottatori degli arei usati negli attentati di New York [qui é Steve Anderson che parla] i quali credevano di andare in Paradiso con Allah!
Al contrario essi stanno sperimentando di persona ogni conseguenza dei loro atti.
WOW! Che razza di punizione esemplare!
Ritengo che non dovremmo punire i terroristi, semmai abbracciarli! Con cio'non dico che non dobbiamo catturali e non fare qualsiasi cosa utile a prevenire altri simili atti criminali: terrorizzarli servirà solo a causare altri episodi di violenza in futuro, perché tutto si ritorce su di noi, indipendentemente da quanto ci sentiamo in diritto di essere incolleriti.

Cari saluti, in questi tempi cupi.
Steve Anderson.

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la NDE del Pastore Daniel Ekechukwu,
morto per 2 giorni e resuscitato nella sua Chiesa!

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Prima di sottoporre alla vostra attenzione il presente racconto, vorrei ricordare brevemente ai lettori non ancora troppo esperti, che una delle regole fondamentali, invariabilmente applicata da Dio e dai suoi Spiriti-Guida, é che la volontà ed i credo religiosi delle persone che ritornano dalla morte, sono sempre rispettati nell'Aldilà. Trattandosi poi di un Religioso, é chiaro che tutto gli é stato mostrato in accordo alle sue credenze, onde evitare lo shock di venire a trovarsi in una realtà metafisica in apparente disaccordo con le Scritture, sebbene tutto ciò di cui si parla in questo Sito (i "livelli" di esistenza o "
Focuses" e tanti altri), ne escono totalmente indenni.
Ciò che ci interessa si capisca bene, non é tanto l'aspetto esteriore dell'Aldilà, che potrebbe apparire contraddittorio a seconda dei vari testimoni, quanto i concetti fondamentali che collimano perfettamente con quanto da noi sostenuto,pur nell'apparente diversità soggettiva nella descrizione dei luoghi visitati. Come dice Bruce Moen, "un'automobile resta sempre tale, non importa se blù, bianca o rossa, se é una spider o una berlina, l'idea é quel che conta! " Onde semplificare la lettura, aggiungero' delle brevi note esplicative a margine delle descrizioni intrise di visioni religiose, fatte dal Pastore Africano.
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Quando il corpo di David arrivò in ambulanza all'Ospedale, fu esaminato dai medici del Pronto Soccorso. Il respiro, il battito cardiaco e la risposta delle pupille alla luce erano assenti, sicché ne fu diagnosticata la morte. Dopo la sua miracolosa resurrezione, David raccontò che due Angeli lo avevano preso con sé e lo avevano consegnato ad un altro essere luminoso, i cui vestiti sembravan esser parte integrante del corpo. "Mentre mi parlava in tono amichevole, vidi un'immensa folla di Esseri splendenti e gli chiesi chi fossero."
L'Angelo disse che erano i Santi, raccolti in preghiera. Lo colpì il perfetto sincronismo con cui alzavano le mani per poi inginocchiarsi, per poi rialzarsi di nuovo.
[E' evidente che ad un Prete non potevano che presentarsi i Santi in preghiera....ma la visione é comune a quasi tutti gli NDErs che riferiscono di aver visto i propri Cari Defunti.]
Daniel voleva unirsi al coro, ma l'Angelo gli disse che gli avrebbe mostrato le case che Gesù aveva preparato per loro.
[Ovvio che vi sia un preciso riferimento al Vangelo secondo Giovanni (14:1-3)]
Le case erano splendide, fatte d'oro e trasparenti come il cristallo e l'Angelo gli disse che i Santi non erano ancora pronti per abitarle e che ora dovevano visitare l'Inferno.
[Anche in questo caso,sia pur con le "colorazioni" causate dalle idee di Daniel, non vengono smentiti i racconti di NDE rilasciati persino da atei, che hanno visto questa splendida "Città di Dio" - Vedi la NDE di George Ritchie]
"Lo spostamento dal Paradiso all' Inferno fu rapidissimo e richiese un istante." aggiunge Daniel [molti altri NDErs riferiscono tali viaggi alla velocità del pensiero] e appena arrivati, vidi un cartello con su scritto: "BENVENUTI ALL'INFERNO!"
[Molto carino! Pare di essere nelle pubblicità del caffè.....!!]
Il portone si aprì ad un cenno dell'Angelo con un orribile rumore per mostrare a Daniel un incredibile numero di "dannati" di ogni razza ed età, che urlavano, piangevano e si lamentavano,"...MA NON VIDI FIAMME...SEMBRAVA CHE IL FUOCO FOSSE DENTRO DI LORO"
[Quest'affermazione é ampiamente condivisa da altre persone, il rimorso per le nostre cattive azioni brucia e ci tormenta come un fuoco.]
Poi continua: "Molti di loro mi chiamavano, invocandomi di aiutarli, non mi pare che fossero in grado di vedere l'Angelo, chiedevano aiuto solo a me."
[Bruce Moen c'insegna che coloro che sono bloccati nei Focuses "bassi" non vedono gli Helpers (Angeli) perché il loro livello vibratorio é troppo lento, mentre riescono ad entrare in contatto con i "visitatori", mediums e viaggiatori che ancora posseggono un corpo fisico.]
Daniel cominciò a prendere appunti sul taccuino gentilmente fornitogli dall'Angelo [
il pensiero é creazione!] insieme ad una penna. Il caso più disperato gli parve essere quello di un alto prelato che gli urlava di esser stato un ladro, avendo tenuto per sé i soldi destinati ai poveri, denari che avrebbe restituito per mano di Daniel, una volta tornato in terra.
[Notare che questi Spiriti sofferenti, sanno che Daniel non é morto in modo definitivo].
L'Angelo poi dice a Daniel che gli é stata concessa la possibilità di tornare a vivere sulla terra e che il messaggio del prelato viene concesso come un ultimo avviso all'attuale umanità, affinché si redima.
Tornato a vivere nel suo corpo miracolosamente risanato, Daniel chiede dove sia il suo taccuino, per rendersi conto che tutto é rimasto indelebilmente scritto nella sua memoria.

In una vita precedente era un gay.
Tradotto da Stefy -Edmonton Journal - Story - canada.com network.htm-
19-05-03
"
Perché non possiamo cambiare la nostra forma? Credo che siamo più di un corpo, che ci troviamo qui per imparare la lezione fino a non persuadercene una volta per tutte".
Cynthia Pollard abbassa lo sguardo, si osserva le ghette, e capisce di essere un uomo. E' sulla ventina appena, ben vestito, e cammina per una strada qualsiasi della California, in una sera del 1926. D'improvviso alza lo sguardo e vede un uomo, anch'egli sulla ventina, e il cuore comncia a batterle forte. E' il suo amante, col quale ha messo fine alla relazione uccidendolo o inducendolo al suicidio nel tentativo di tenere nascosto quell'amore proibito. Quei ricordi dolorosi, affiorati nell'ultimo mese nel corso di alcune sedute di ipnosi regressiva, l'hanno seguita fin nella sua vita presente, ove è una donna sposata, e si occupa di volontariato in un centro polivalente. "Avevo la sensazione di aver fatto qualcosa, anche se non ero proprio io - o meglio, ero io in una vita precedente, non in quella presente", dice la Pollard. "Continuavo ad avere incubi. Mi disperavo come se piangessi la morte di qualcuno che amavo. Al lavoro mi sentivo triste, a casa mi sentivo triste. Finalmente sono riuscita a completare la mia cura di reiki e ho scoperto di non essere più in armonia con la terra, con la mia vita presente". Riproverebbe a indagare di nuovo sulla sua vita passata? "Di sicuro. Anche se non sarà solo per un breve lasso di tempo", dice, "almeno non fino a che i ricordi della vita precedente non cominceranno sufficientemente a svanire" L'esperienza della Pollard è la più drammatica fra quelle sperimentate dalle nove persone che si sono riunite in un piccolo ufficio iilluminato dalle candele nella zona nord di Edmonton, per dare via a una sessione di gruppo di ipnosi regressiva dopo aver letto l'annuncio dell'ipnoterapista Kari Clarke pubblicato su un quotidiano locale. La sorella della Pollard, Charlotte Krasowski, medico specializzato, sposata e con una bimba di 21 mesi, ha inoltre scoperto a sua volta di essere stata un uomo. L'anno era il 1927, e lei era uno scapolo trentenne ossessionato dal lavoro, senza famiglia, che dirigeva un parco di divertimenti la cui attrazione principale era una giostra popolata di bambini festosi. La loro madre, Maria Halushka, impiegata in una biblioteca cittadina, è stata invece trasportata indietro fino al 1847, quando era un monello biondo di 10 o 11 anni, vestito di stracci, che si dirigeva verso una nave pirata ancorata in una banchina sull'oceano. "Ero una sorta di "apprendista", che camminava su una passerella o qualcosa di simile e stavo imparando ad assicurare le funi per far salpare l'imbarcazione", racconta. Poi viene avicinata da un individuo che, gamba di legno a parte, sembra proprio un pirata, con tanto di capelli neri e benda sull'occhio. "Aveva un aspetto rude e violento, ma sapevo che in realtà era d'indole abbastanza gentile", afferma la Halushka. Tutte e tre le donne sono certe di aver gettato un rapido sguardo su una vita passata. La Krasowski è certa di avere un'anima, e che questa è fonte d'energia; e l'energia, come ci insegna la fisica, né si crea o si distrugge, ma si trasforma. "Perché non possiamo cambiare la nostra forma? Credo che siamo più di un semplice corpo fisico e che ci troviamo qui per imparare la lezione fino a non persuaderci una volta per tutte". La Krasowski non è sola. Milioni di persone, compresi i buddisti, credono nella reincarnazione, e il 42% della popolazione mondiale afferma di aver avuto qualche sorta di esperienza paranormale. Persino il sindaco di Edmonton, Bill Smith, ha lasciato intendere di non essere nuovo a certe esperienze... "Forse nella mia vita precedente ero un cinese. Ho sempre avuto familiarità con la comunità cinese e mi sono sempre sentito a mio agio", ha recentemente detto a un reporter del Journal, nel corso di un'intervista in cui Smith discuteva riguardo al proposito di ricostruire un chop suey café e una lavanderia cinese all'interno della parte storica del Fort Edmonton Park. Ma se il 42% crede in cose come l'ipnosi regressiva, il restante 58% non ha alcuna opinione riguardo all'argomento o lo respinge giudicandolo irrisorio o pericoloso. Robert T. Carroll, professore di filosofia al Sacramento City College,rientra in questa categoria. "La memoria è così malleabile, è facile inculcare suggestioni che agli occhi della gente appaiono talmente vere da sembrare realmentevissute", dice, "Persone che non hanno mai subito molestie soffrono come se ciò fosse davvero accaduto a causa dell'innesto di falsi ricordi. Possono avere un effetto disastroso sulla vita di un individuo". "L'ipnosi regressiva ha tutto l'aspetto di un enorme sforzo che si presenta dettagliatissimo", afferma Carroll,"ma non è poi così difficile, e il fatto che queste persone (ipnotizzate dalla Clarke) fossero precedentemente interessate a tecniche di regressione indica cheerano già probabilmente in possesso di un'immaginazione piuttosto fervida e che sono aperte a sperimentare decine di esperienze interessanti che potrebbero condurle al di là della normale sfera della comune vita terrena" Ricordi vividi, come quelli della Pollard, sono abbastanza semplici da spiegare in termini naturali, aggiunge Carroll. "C'è chi ha potuto leggere qualcosa a riguardo, averne sentito parlare, o aver realmente avuto esperienze di quel tipo, chi ha potuto elaborarli mescolando insieme stralci di programmi televisivi, letture, etc..." "Si hanno questi ricordi nitidi e dettagliati, queste immagini che affiorano e si è portati a pensare 'Beh, come posso aver ricordato tutti questi particolari se non sono mai realmente accaduti?'. Bene, la questione ruota attorno al fatto che quanti hanno tentato di verificare questo tipo di eventi finora sono state incapaci di ottenere dei risultati", continua Carroll, che ha anche scritto un libro,"The Skeptic Dictionary" ("Il Dizionario Dello Scettico" da luglio nelle librerie), il quale contiene definizioni e saggi improntati su una visione scettica riguardanti l'occulto, il paranormale, e teorie e pratiche pseudo-scientifiche. "Se realmente si crede in qualcosa, si può andare al di là della logica", afferma, biasimando un mondo che ritiene manchi ormai di pensatori critici "Per quanto mi concerne, c'è talmente tanta paura e ignoranza nei confronti della vera scienza che l'umanità sta diventando sempre più irrazionale e sempre meno critica. E anche se è un bene avere una mentalità aperta e esplorare nuovi orizzonti, molti di questi sono già stati esplorati, svelati e spiegati, conclude Carroll. La dottoressa Clarke, laureatasi all' Hypnotism Training Institute of Alberta di Sherwood Park, e che esercita da un anno, dice di credere nella regressione "perché la ritengo sin troppo vera per non crederci" "Sono stata in grado di verificare le mie stesse esperienze, non date o nomi specifici poiché si trattava di eventi troppo lontani nel tempo, ma grazie a una ricerca in rete sono riuscita a provare che gli avvenimenti di una delle mie precedenti vite che avevo descritto si erano verificati, anche se risalivano a quasi 500 anni fa", aggiunge la Clarke. "Ero in un certo senso scettica, almeno finché non ho digitato la data nel computer e i risultati, che ho letto e di cui sono venuta a conoscenza solo quel giorno, prima mi erano del tutto sconosciuti." La donna ritiene che le vite precedenti possono spiegare molti elementi di quelle presenti, ed è questo che porta molta gente alla sua "Open Door Hypnosis Ans Hypnotherapy Clinic". La Clarke spiega la sua passione per i cavalli con il fatto che nel 1400 era uno stalliere che badava alle bestie. Le sue allergie d'infanzia, trasformatesi in una vera e propria forma d'asma all'età di 18 anni, sarebbero da ricondurre alla morte per inalazione da fumo che sperimentò in un'altra vita in tenera età. Dal momento in cui ne fu a cnoscenza, circa 18 mesi fa, "ogni volta che comincio ad avvertire l'affanno, tutto quello che devo fare è ricordare a me stessa che quella bimba non sono io, e tutto smette. Da allora non ho più usato un inalatore, neppure quando faccio sport", dichiara la Clarke, che è stata anche un pastore del XVII secolo. Non tutti quelli che frequentano le sedute sperimentano la regressione, ma la Clarke spiega il tutto affermando che non si tratta di persone abbastanza ricettive o che i tempi non sono ancora maturi. Sebbene difficile nel corso di sedute regressive collettive, tutti, a meno di riscontri negativi, riescono a trarre beneficio e a riportare risultati da sessioni private. Possono anche non avere visioni chiare come quelle della Pollard e dei suoi familiari, ma va bene, ammette la Clarke. A volte occorrono giorni o anche settimane prima che le informazioni giungano a un pieno grado di elaborazione, tali da essere comprese, ma anche non giungervi mai. In quanto alle opinioni del prof. Carroll, secondo cui si tratterebbe di mere scempiaggini, la Halushka dichiara di credere che parte di ciò che ha visto è stato sì frutto del potere della suggestione, ma che esiste qualcosa di vero nella regressione. E se venisse a scoprire che nulla di ciò che ha sperimentato lo è? "Non la riterrei una perdita di tempo, ma un'esperienza fondativa. Penso di credere fermamente che quanto ho visto non è qualcosa che mi è accaduto in questa vita", dice la donna La Clarke ha una sua spiegazione. "Per quanto mi riguarda è un legame con Dio più forte che se mi recassi in chiesa". "Da dove possono provenire queste informazioni?" Come si spiega il fenomeno di bambini prodigio nati da genitori di un'intelligenza comune che sono piccoli maghi della matematica o geni del pentagramma a soli 6 anni? Quanti credono nella regressione ritengono che questi talenti siano semplicemente retaggi di una vita precedente. Provi a chiedere a un bambino dai 2 ai 4 anni "Cos'eri quand'eri grande come me?" e molti presumibilmente spiattelleranno particolari di cose che non possono avere imparato in questa vita. Ricordano senza l'ausilio dell'ipnosi o di suggerimenti perché quei dettagli sono ancora recenti nelle loro menti. Coloro che non credono nell'ipotesi di vite passate minimizzeranno il tutto parlando di bimbi dall'immaginazione fervida, ma l'ipnoterapeuta Kari Clarke sostiene che la domanda ha indotto i suoi figli a parlare delle loro vite precedenti quando glielo ha chiesto. Maria Halushka ritiene che questo spiegherebbe anche il motivo per cui la figlia Cynthia, ad appena 6 mesi, urlava quando le veniva mostrato un coltello. "Come fa un neonato di 6 mesi a sapere cosa sia una pistola o un coltello?", dice la donna. Non appena entrano in età scolare, gran parte dei bambini perdono questi ricordi, in parte perché vengono dissuasi dal "raccontare storie" o perché gli si offrono spiegazioni scientifiche che li portano a dubitare di quanto ricordano, afferma la Clarke.

L'anima come un globo

Pur non essendo una NDE "di prima mano", riteniamo di pubblicare in questa sezione della PdA questo eccezionale racconto -tradotto dal sito di Kevin Williams- , trattanosi di una di quelle rare NDE che il Dr. Raimond Moody chiama "Esperienze simpatetiche", ovvero condivisione da parte di viventi dell'esperienza di morte di terze persone

Nel libro di Robert Grant [omissis] Universo di Mondi, si documenta la testimonianza di una donna, Jan Manette, che racconta un'esperienza mistica molto interessante riguardo all' attacco terroristico dell'11 Settembre contro il Pentagono .
Jan era da due settimane al suo nuovo lavoro come consulente del Pentagono ed era in ritardo quella mattina fatale dell'11 Settembre. Per qualche strana ragione non sentì suonare la sveglia, per cui era in ritardo ed in stato di panico perché era sempre stata una persona puntuale. Ma essere in ritardo quella mattina la rendeva perplessa perché aveva sempre sentito suonare la sveglia, anzi era solita alzarsi prima che essa squillasse.
Dopo una dura lotta contro il traffico di Washington DC si sentì subito meglio quando finalmente vide l'edificio del Pentagono. Ma divenne immediatamente terrorizzata quando notò qualcosa di strano che era sospeso al di sopra dell'edificio, qualcosa che le causò un senso di terrore indicibile. Aveva visto ciò che somigliava ad un' enorme massa ovale nera, una specie di nube, sulla cima dell'edificio del Pentagono. Capì che non era una nube o del fumo a causa della sua forma. Era ovale, simmetrica e perfettamente ferma e guardarla la fece sentire malissimo perché, più che altro, le sembrò essere qualcosa di cattivo. Più strano ancora, sopra questa nera massa ovale vi era un altro ovale, una brillante massa bianca, cosicché il tutto appariva un po' simile al simbolo del yin-yang cinese. Quello che Jan ha visto prima che l'aereo precipitasse sul Pentagono era
"la cosa più potente ed inesplicabile che avevo mai visto."
Dopo circa un minuto dall'apparizione di questa massa nera e cattiva al di sopra del Pentagono, notò l'aereo pieno di gente innocente e guidato dai terroristi, volare diritto contro di esso.
Aggiunge che una simile vista era per lei qualcosa di totalmente incomprensibile. Mentre l'aereo precipitava, si è sentita come se tutto fosse successo al rallentatore, letteralmente come se stesse guardando un film fotogramma per fotogramma. L'aereo era ancora ad una certa distanza dal Pentagono quando tutto in una volta
ha visto queste strane sfere -come globi di luce- uscir fuori dell'aereo. Un Orb o sfera luminosaDozzine di loro uscirono dell'aereo, mentre le sembrava che centinaia di esse venissero fuori dal tetto del Pentagono. Tutto era rallentato, tranne quelle luci rotonde. Esse schizzarono verso l'alto in una sorta di moto spirale- tutte insieme- dirette verso l'alto attraverso quell'oscurità terribile per poi scomparire nella nube bianca.
In un bagliore di conoscenza istantanea, ella fu divinamente rassicurata che quei
globi di luce erano le anime di coloro che stavano per morire nell'attacco terroristico. Jan ha poi dichiarato di sapere perfettamente che le loro anime erano state rimosse dai propri corpi prima dell'impatto contro il Pentagono. Jan ha anche parlato con altri testimoni all' attacco e nessuno sembra avere visto ciò a cui lei ha assistito. Ciononostante, Jan crede che c'è una ragione spirituale per cui lei ha avuto questa esperienza. Se non avesse dormito quella mattina, sarebbe probabilmente morta. Quel giorno era l'inizio della sua vita spirituale. Benchè contenta per non essere stata uccisa, il convivere con i sensi di colpa per essere sopravvissuta ed il profondo chock post-traumatico, le hanno causato profonde crisi di depressione. L'unica cosa che le ha dato pace, é stato il fatto di vedere le anime delle vittime andare in cielo prima dell'impatto dell'aereo e si é convinta che, malgrado il fatto che Dio è incapace di fermare eventi così terribili commessi contro persone innocenti, Egli è presente nei momenti più bui di simili situazioni traumatizzanti. Ora sa che Dio ha cura delle anime coinvolte in tali tragedie, anche se da dietro le quinte.
Forse Jan é sopravvivuta per testimoniare l'accaduto, così che questo episodio possa essere reso pubblico e, benchè ci disperiamo per la perdita dei nostri cari morti in questo modo, possiamo essere rassicurati che Dio fornisce un passaggio sicuro per le loro anime prima dell'orrore. Sebbene ciò a cui ha assistito non ne ha cancellato l'orrore, l'episodio l'ha svegliata ad una nuova consapevolezza, cioè
che per l'anima la morte non esiste. Lei l'ha visto con i propri occhi.

[Nota del Webmaster: attenzione:
Secondo il mio parere, la forma ovoidale nera che la donna ha visto con i globi delle anime che vi volavano attraverso, è probabilmente il tunnel che si incontra durante una NDE. Anime dall'aspetto di globi di luce durante una NDE sono state documentate da molte esperienze di pre morte a me note. ]

Kevin Williams- Tradotto da Cipì.

VOLETE SMETTERE DI FUMARE? IL SIGNOR GUTIERREZ CI E' RIUSCITO, MA SOLO CON L'AIUTO DEL PADRETERNO.....!

04-01-04 DA NWITIMES.COM

Teodoro Gutierrez è un uomo di pochi vizi, tranne le sigarette.
Dopo aver fumato per 35 anni, il tabacco lo ha infine messo KO
Gutierrez ha sviluppato un enfisema, ma l'assuefazione alla nicotina era ancora troppo forte perché ne cessasse l'uso. Ha imparato a convivere con l'affano e la tosse e ad affrontare una malattia che chiudeva le sue vie aeree, che lo privava dell'ossigeno necessario a sostenerlo in vita.
Il 4 Agosto scorso, la mancanza d'aria ha svegliato Gutierrez da un sonno agitato. Ha capito di star male e ha tentato di guidare fino all'ospedale, ma non gli é stato possibile. Ha chiamato un'ambulanza e veniva così trasportato all'Ospedale in Munster.Il 47enne Hammond è arrivato al Pronto Soccorso in buone condizioni di spirito, tanto da mettersi a scherzare con l'infermiere.

RICOMINCIO DACCAPO" di Teodoro Gutierrez
-*-*-*-*-*-*-*-*-*-*-*-*-*-*
Bruciando la mia vita,
Ho raggiunto il cielo.
L'inizio della fine
o la fine dell'inizio.
Ero in tempo
ma non era il mio momento.

Era un posto pieno luce, ma dentro di me c'era l' oscurità.
Il Paradiso si é aperto,
la più bella visione che potresti immaginare.
Un luogo di pace.
Duro da spiegare.....

Comincia una nuova strada
Dopo che un'altra è finita.
Non avere paura, anima mia,
Sta' calma.
Non c'è nessuna ragione per piangere.
Pian piano avrai consolazione.

Con una dolce e tenera voce mi ha detto:
"non è il tuo tempo."
Mi ha riempito di pace e di gioia
E mi ha rispedito indietro alla mia vita..
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"RICOMINCIO DACCAPO" è stata scritta da Gutierrez quattro giorni dopo la sua NDE.

"Che dici, pensi che posso uscir fuori di qui per Natale?" gli ha detto, non comprendendo la serietà delle sue condizioni.
Improvvisamente, si è sentito raggelare ha avuto un attacco di vertigini e la cosa successiva che ricorda é il Volto di Dio.
"Aspettava me. Mi ha toccato la fronte ed ha detto:`Ritorna. Non è il tuo tempo. Fa' del tuo meglio'" Ha riaperto gli occhi su una intensa attività del dottore dell' infermiere che si agitavano intorno a lui.
"Che cos'é successo? C'é una festa?" esclamò Gutierrez.
Il dottore gli disse che il suo cuore si era fermato per mancanza di ossigeno e che aveva causato loro un grosso spavento.
"Ed allora-aggiunge Gutierrez- ho compreso che la mia visione non era un sogno".

Durante la terapia intensiva, la moglie di Gutierrez, Alicia, non poteva aiutarlo molto ma cercava di asciugare una macchia brillante, luccicante, dalla sua fronte, pensando fosse febbricitante.
Per tre giorni, più e più volte, ha cercato di cancellare la luminosità che sembrava emanare dal corpo di suo marito. "Credo che sia l'impronta della mano di Dio," dice Gutierrez.

L'esperienza fu profonda e capace di cambiargli l'esistenza. Gutierrez afferma di avere un atteggiamento diverso verso la vita, la famiglia ed i suoi amici.
Ed ha smesso di fumare..
"Mia moglie dice che sono diventato più calmo ed introspettivo" aggiunge..
Da sempre religioso, ora dedica più tempo per la meditazione quotidiana e la preghiera.
Un'ulcera ha richiesto un'ulteriore ospedalizzazione in novembre, ma Hammond, padre di quattro ragazze fa i 7 ed i 16 anni, riacquista forza giorno dopo giorno e spera di ritornare a lavorare presto.
"E' una cosa miracolosa. Il mio cuore è OK e la mia respirazione è molto migliorata. Supererò anche questo. Ho un buono aiuta da Lassù" . Sente che è stato risparmiato così può condividere con gli altri la sua cessata esperienza coi pericoli del fumo, specialmente nei licei.
"Tutto cio' deve essere avvenuto perchè Dio ha permesso che io vivessi. Non tutti hanno una seconda possibilità nella vita" . Gutierrez ha scritto poesie dai 9 anni d' età e l'inspirazione gli viene sia in Inglese che in Spagnolo. Il suo lavoro ha vinto un premio nazionale e spera di trovare un editore o l'assistenza finanziaria per la stampa della raccolta di poemi intitolata "Parole dal Cuore." Potete leggere una sua poesia nel riquadro qui a fianco.

NDE Cambia-vita Raccontata dalla Dott. Elisabeth Kübler-Ross 
(
22-10-04 - Dal Sito di Kevin Williams)

La sua intera famiglia  si era stivata in quel furgoncino e stava andando a prenderlo, quando é accaduto questo tragico incidente che gli ha ucciso tutta la famiglia  Ha incassato il colpo ed il gelo, l'incredulità assoluta di essere improvvisamente diventato un uomo solo, di avere avuto dei bambini ed improvvisamente essersi trovato senza figli, di vivere senza più nemmeno un parente. Mi ha detto della sua incapacità ad affrontare la situazione, di come é cambiato da un borghese marito e padre dedito a guadagnare soldi, a un vagabondo, ubriaco tutti i giorni. Dalla mattina alla sera, usa ogni droga concepibile e cerca di commettere suicidio in ogni modo possibile, senza mai riuscirvi. Il suo ultimo ricordo sono  due anni di ozio totale, sdraiato sul ciglio di una strada polverosa, di vagabondaggio ai bordi d' una foresta, ubriaco fradicio, come lui stesso ha ammesso, sognando disperatamente di riunirsi alla sua famiglia. Non volendo più vivere, non ha la forza di spostarsi dalla strada quando vede arrivare verso di lui un grosso camion che lo travolge......
In quel momento  ha visto se stesso riverso a terra, ferito gravemente; ha osservato tutta la scena dell'incidente da alcuni metri d'altezza ed in quel momento la sua famiglia gli è apparsa di fronte, in un bagliore di luce, emanando una sensazione incredibile di amore. Avevano radiosi sorrisi sui loro volti e semplicemente lo hanno reso consapevole della loro presenza, non comunicando in alcun modo per via verbale ma, trasferendo i loro pensieri, condividevano con lui la gioia e la felicità della loro esistenza presente.  Quest' uomo non era in grado di dire quanto a lungo questa riunione sia durata.
 E' rimasto totalmente estasiato dal constatare la salute della sua famiglia, la loro bellezza, la loro radianza, la loro accettazione totale di questa situazione ed il loro amore incondizionato.  In quei momenti ha fatto un voto: non toccarli, non congiungersi a loro, ma rientrare nel suo corpo fisico, così da  poter condividere col mondo intero cio' che aveva provato. Sarebbe stato un modo di redimersi per i due anni spesi nel tentativo inutile di gettare via la sua esistenza fisica. 
Fu dopo che questo voto che vide il conducente dell'autocarro portare il suo corpo ferito nella cabina, l'ambulanza accorrere a folle velocità sulla scena dell'incidente per trasferirlo al Pronto Soccorso dell'ospedale dove, finalmente, rientrò nel suo corpo fisico. A quel punto si strappo' le cinghie che erano state allacciate intorno al suo corpo e scappò  via dal Pronto Soccorso. 
Non soffrì di delirium tremens o di qualsiasi altro effetto postumo dovuto all'abuso pesante di droghe ed alcool. Si è ritrovato perfettamente  guarito, ed ha promesso a se stesso di non voler morire finché gli fosse stata data l'opportunità di proclamare la realtà della vita dopo la morte a quante più persone possibile. Dopo aver appreso da un articolo di giornale la notizia della mia presenza [a questa conferenza -ndr-] egli ha deciso di raccontarmi la sua storia, permettendomi di condividerla col mio pubblico, in modo da  poter tener fede alla promessa fatta al tempo della breve, ma intensa, riunione con la sua famiglia. 

 (Dott. Elisabeth Kubler-Ross)

KIMBERLY CLARK-SHARP CI DESCRIVE IL PASSAGGIO

 Questa è la NDE di Kimberly Clark Sharp, avvenuta durante i minuti successivi al suo arresto cardiaco a seguito del quale cadde esanime sul marciapiede, in arresto respiratorio e senza pulsazioni. Si é ritrovata in un luogo di pace, di amorevole luce dorata e di confortante calore, ha visto, per la primo volta, il significato della vita e della morte. Dopo la sua NDE, è divenuta il co-fondatore ed il Presidente dello IANDS (Associazione Internazionale Per Lo Studio delle NDE-Seattle-Wa-USA). Il seguente è un breve riassunto di quanto da lei raccolto nel libro "Dopo La Luce".

CLIC QUI PER VEDERE LE FOTO DEL CONGRESSO IANDS DEL 2003
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"La prima cosa che ricordai fu l' impellenza nella voce di una donna che urlava: "Non sento il polso! Non sento il polso!"
In realtà invece, mi sentito benissimo. Veramente bene. A ripensarci adesso, mai mi ero sentita meglio ed altrettanto viva. Ero totalmente sana, calma, per la prima volta nella mia vita. Sebbene ancora non potessi vedere, potevo sentire tutto, soprattutto l'affanno di molte voci che parlavano tutte in una volta. Non mi ha infastidito. Ho lasciato correre.
La mia consapevolezza successiva, fu di un ambiente totalmente nuovo. Ho capito che non ero sola, ma ancora non potevo vedere chiaramente, perché avvolta in una nebbia densa, scura grigia. Ho sentito come un senso di attesa, la stessa sensazione che si prova nell'aspettare un aereo da prendere o che sta per arrivare. Mi é sembrato naturale e giusto essere là, ed aspettare tanto a lungo quanto era necessario.
Il tempo terreno non aveva più significato per me. Non esisteva più nessuno concetto del "prima" o del "dopo". Tutto -passato, presente, futuro- esisteva simultaneamente.
Improvvisamente, un'esplosione enorme sotto di me, un'esplosione di luce si dispiegò fuori dai limiti più lontani del mio campo visivo. Ero nel centro della Luce. Era svanito tutto, inclusa la nebbia. Ha raggiunto i confini dell'universo, quale potrei vedere, e raddoppiò ripetutamente in strati senza fine. Stavo guardavo l'eternità mentre si dispiegava sotto il mio sguardo. La Luce era più brillante di centinaia di soli, ma non feriva i miei occhi . Non avevo mai visto niente di così luminoso o dorato quanto questa Luce, ed immediatamente ho capito che era interamente fatta d' amore, tutto diretto verso di me. Questo amore meraviglioso, vibrante era molto personale, come potresti descrivere l'amore terreno, ma anche quello sacro.
Sebbene non avesi mai visto Dio, ho riconosciuto questa luce come la Luce di Dio. 
Ma la parola Dio mi è sembrata troppo piccola per descrivere la magnificenza di quella Presenza. Ero col mio Creatore, in comunicazione con quella Presenza. La Luce era diretta a me ed attraverso me; mi ha circondato e mi ha penetrato. Esisteva esclusivamente per me.
La Luce mi ha dato la conoscenza, sebbene non abbia sentito una sola parola. Non abbiamo comunicato in inglese o in alcun' altra lingua. Era un modo di comunicare più chiaro e più facile che rendeva goffo qualsiasi linguaggio. Era qualche cosa come la conoscenza della matematica o della musica- conoscenza nonverbale- ma conoscenza non meno profonda. Ricevetti le risposte alle domande eterne della vita- domande così antiche che ci ridiamo sopra considerandole ormai stereotipate. 

"Perchè siamo qui?"
"Per imparare."
"Qual'è lo scopo della nostra vita?" 
"Amare."

Mi sono sentita come se ricordassi nuovamente cose che un tempo conoscevo, ma che in qualche modo, avevo dimenticato, e mi é sembrato incredibile che non mi fossi mai soffermata su tali cose prima d'ora.
Ad un tratto però,questa estasi di conoscenza e consapevolezza è stata interrotta. Di nuovo, senza parole, ho saputo che dovevo ritornare alla mia vita sulla terra. Sono rimasta atterrita. Lasciare tutto questo, lasciare Dio, ritornare a quella vecchia esistenza dimenticata? Niente da fare. La ragazza ubbidiente di sempre, questa volta si era impuntata. Ma inutilmente. Ritornavo. L'ho capito. Ero già sulla via del ritorno. Ero indirizzata su una traiettoria diretta verso il mio corpo.
A quel punto ho visto il mio corpo per la prima volta, ed ho compreso di non appartenergli più. Fino a quel momento avevo visto me stessa in piedi, come di solito facciamo, negli specchi e nelle fotografie. Ora ero sconvolta dalla strana visione di me stessa vista di profilo, da un'altezza di un metro e mezzo. Ho guardato il mio corpo, il corpo che conoscevo così bene, e sono rimasta sorpreso dal mio distacco. Ho sentito per esso lo stesso tipo di gratitudine che ho per il mio vecchio cappotto quando lo metto via a primavera. Mi era servito allora, ma ora non ne avevo più bisogno. Non avevo assolutamente più affetto per esso. Qualsiasi cosa sia la coscienza del sè, sapevo che non abitava lì dentro . La mia essenza, la mia consapevolezza, i miei ricordi, la mia personalità erano aldifuori, non in quella prigione di carne.

COE, IL MIO SPIRITO-GUIDA. (7/12/04)

Anne Strieber, famosa giornalista USA, dopo essere uscita dal coma causatole da un'emorragia cerebrale, ci racconta chi ha visto nella zona intermedia fra questa e l'altra vita durante la sua NDE e come questo Spirito l'ha aiutata a tornare indietro. Col marito Whitley, Anne é co-autrice di un' interessantissimo website (Unknown Country) che si occupa a 360° di tutti i fenomeni paranormali, compresi UFO, fantasmi e cambiamenti climatici.


DAL DIARIO DI ANNE

Mi piacerebbe raccontarvi una storia che mi sembra abbia aiutato quasi tutti coloro cui l'ho raccontata e che  certamente ha aiutato molto me stessa. 
Ho fatto un viaggio lungo e pericoloso in un mondo ignoto. Non ricordo molto, tranne una cosa che é estremamente chiara:  un momento in cui mi é stata offerta una scelta. C'era un desiderio naturale di vivere e sopravvivere, e cercavo un modo per realizzarlo, ma penso che se non avessi trovato una guida, non ce l'avrei mai fatta. 
La mia guida é stata il mio adorato gatto, Coe. Ricordo che ho pianto sulla sua pelliccia quando ho dovuto metterlo dormire per sempre, dopo  una lunga lotta contro il cancro. 
Coe
era sempre stato il pagliaccio di famiglia. Non aveva istinti, non cadeva sulle sue zampe, ma era molto intelligente, e persino capace di mentire. Una volta c'era stato un fracasso terrificante in soggiorno e Coe è venuto da noi nel salotto sbadigliando vistosamente, come se si fosse appena svegliato. La catastrofe nel soggiorno, ci voleva far crederee, non aveva nulla a che fare con un gatto che dormiva pacificamente fino a pochi attimi prima! 
Fui proprio sorpresa d' incontrare Coe.  Non l'ho visto realmente, ma ho piuttosto sentito la sua presenza. Capii che ero tra la vita e la morte. Era un luogo affollato, e non ero sicura che Coe mi aspettasse. Mi è sembrato che mi fosse rimasto troppo poco tempo per decidere. A quel punto, nel mondo fisico, ho cercato di chiamare mio figlio sul cellulare, o così pensavo di fare. Più tardi ho scoperto che era seduto accanto al mio letto. Era come vivere in due mondi allo stesso tempo. Gli volevo dire che Coe era qui, perché ho pensato che lui ne sarebbe stato molto felice. 
Erano amici molto molto stretti, quei due. 
Mi sarei aspettata di vedere mia madre: era morta quando avevo solo sette anni, così non la ricordo molto bene. Aspettavo questo momento da tutta la vita, perché voglio vederla e ricordarla. Ho pensato sempre che l'avrei vista di nuovo dopo la morte, ma lei non era al centro del mio amore. 
La sua morte era avvenuta tanto tempo fa, ed ero così piccola quando é accaduto. 
Certamente avevo molto amore per Coe ed ero contenta di vederlo ed  ora lui era lì presente. 
Era come se dicesse, '
dài, non c'è tempo da perdere!' 
Ho l'impressione che gli animali conoscono il segreto della vita e della morte meglio di noi. Ho detto che il luogo era affollato. Avevo l'impressione che ci fosse molta gente intorno a noi e che portassero con sé borse piene di roba, forse i ricordi delle loro vite.
Quando ho detto a mio figlio, Andrew, che mi ero sempre aspettata di vedere mia madre ed invece avevo incontrato Coe,  lui fu molto contento nel sentirmelo dire, e fu sorpreso che il mio spirito guida fosse proprio il nostro gatto.  Circa Coe: nulla di speciale. Non é che pensasse a se stesso come ad uno spirito guida o qualcosa di simile. Era pronto ad accompagnarmi lungo un certo percorso, se avessi voluto andare, e c'era molto amore, ma non era arricchito da nuove e più complesse emozioni,
Non ha mai funzionato bene come  gatto-acchiappa-topi e cose simili. ma era il migliore coccolone del mondo, piccolo compagno di gioco dei ragazzi, ed amico del cuore e dell' anima ed ora era qui, pronto a portarmi a fare un piccolo giro dell'Oltretomba
Dopo morto, é comparso nel nostro appartamento alcuni giorni più tardi.  Whitley (mio marito), che vede queste cose, ha capito che si era perso. Lo ha "preso" ed indirizzato verso l'altro mondo, quel mondo che  ora sembra essere anche per me una parte della vita quotidiana, come lo è per Whitley. 
Ora Coe era tornato, pronto  ad aiutarmi ad intraprendere lo stesso viaggio. 
Penso che il motivo di quanto mi è capitato sia legato al fatto che c'era stato un coinvolgimento di vero amore fra noi. Ho dato amore a Coe, e lui pure mi ha amato, e quell' amore ora ha una vita indipendente. Forse non era realmente Coe, forse lui ha già trovato la sua strada tempo fa, ed è lontano, ma. 
l'amore non è stato dimenticato.  E' rimasto lì, in mia attesa, finché non ne ho avuto bisogno 
e questo amore, ed il fatto di portarcelo appresso dopo la morte, mi è sembrato essere di importanza capitale. Abbiamo bisogno di coltivare l' amore in vita, così che possiamo portarlo con noi dopo la morte.  Finché c'è amore, la morte letteralmente non esiste, ma come possiamo accettare l'idea che la morte non esiste veramente? La nostra incapacità a pensarla così é il problema centrale di ogni uomo, dato che siamo quelli che siamo, perché intrappolati dall'illusione della morte.  I grandi leaders religiosi sono venuti qui ad aiutarci proprio per questo. Gesù ha affermato che non moriamo, ma è stato incompreso e non creduto. Il suo messaggio è stato trasformato in una litania di odio,  in un rifiuto gigantesco, secolare, della saggezza che Egli ci ha portato, fin dai tempi dell'Inquisizione, e tutto ciò é stato fatto nell'intento di preservare tale messaggio. Il risultato è che la nostra società è piena di paura ed odio, invece che di amore e compassione.  L' Islam, evidentemente, non è su una strada migliore. 
I Leaders religiosi che sputano odio dimenticano che il viaggio della vita é connesso alla sopravvivenza alla morte, e che non puoi sopravvivere alla morte senza l'amore. Chi ti amerà, se non porti amore in te? E se non ti abbandoni all' amore, sarai dimenticato, e dimenticherai persino di esistere.
Se posso esprimere un desiderio per il mondo, vorrei che le genti di tutte le fedi smettessero d'usare la religione come un'arma ed un mezzo per giustificare il loro desiderio d'odiare. Porre la religione contro l'amore, é come trasformare il cibo più ricco e nutriente che abbiamo in un
veleno per l' anima.
Ho intrapreso un viaggio oltre i confini della vita e l'aiuto di una piccola bestiola mi ha indotto a comprendere che tutto quello che realmente sopravvive di noi è l'amore che abbiamo dato al mondo. 
E' una verità semplice che resterà con me per sempre, fin quando passerò di nuovo attraverso quella soglia, per non ritornare mai più. Soprattutto allora. 

Anne Strieber

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NED DOUGHERTY INCONTRO'  L'ARCANGELO MICHELE CHE GLI AFFIDO' UNA TREMENDA PROFEZIA (20-02-05)

Severo monito agli USA nella NDE di Ned, avvenuta nel 1984, in cui gli furono profetizzati anche l'attaco alle Twin Towers,i mutamenti climatici globali e l'aumento delle eruzioni vulcaniche e dei terremoti (+400% negli ultimi decenni!). La prossima catastrofe che colpirà l'America é imminente: uno tsunami dall'Atlantico  con onde di 50 m. distruggerà New York e tutta la costa Est, e sarà  una punizione divina per i crimini di cui si stanno macchiando gli Americani. Nel 1984, Ned era proprietario di un famoso night club, il  Marakesh a New York, dove egli tuttora vive e si occupa di turismo, oltre ad essere uno dei membri più attivi dello  IANDS. Durante un'accesa discussione con un suo socio in affari, egli cerco' di strangolarlo, ma le guardie del corpo riuscirono a fermarlo in tempo. Subito dopo stramazzava al suolo colpito da un infarto. Trasportato in Ospedale, ormai in arresto cardiaco, visse una straordinaria esperienza di pre-morte che qui riassumeremo brevemente, limitandoci alla traduzione letterale dei punti più salienti. 

Le DUE NDE DI DOUGHERTY
Appena fu separato dal suo rivale, Ned si rese conto del crimine che stava per commettere, quasi fosse stato trascinato da un'invisibile forza malefica, ma anche del fatto che il suo respiro era diventato affannoso e che il cuore batteva all'impazzata. Uscito fuori dal night per respirare meglio, notò con angoscia che la situazione non migliorava e cerco' disperatamente di chiedere aiuto..... troppo tardi, ormai non poteva respirare, il suo cuore non batteva più,  ed in un barlume di coscienza gli sembrò che il tempo si fosse fermato.
 "
Eccolo il momento, eccolo!"  ebbe ancora modo di pensare,  poi sentì un'esplosione, come una scarica elettrica nella testa, e stramazzò sul marciapiede. Una specie di enorme campo di energia si materializzò davanti a lui nel buio della notte, mentre si udiva uno strano rumore meccanico, fortissimo, come se quella massa di energia si stesse piegando per assumere un aspetto cilindrico. Il buio del cielo divenne una sorta di massa liquida, ripiegata a formare un tunnel che si perdeva in lontananza. Attraverso questo tunnel, egli vide una massa luminosa bluastra, che presto assunse un aspetto umano e Ned si trovò faccia a faccia col suo amico Dan McCampbell, morto durante la guerra in Vietnam. Entrambi potevano comunicare, non solo attraverso parole, ma soprattutto coi pensieri, che erano arricchiti dai reciproci sentimenti ed emozioni da loro provati durante quell'incredibile incontro. Il vecchio amico gli fece subito sapere che sarebbe tornato sulla terra, ma che prima avrebbe vissuto un'esperienza straordinaria che doveva assolutamente ricordare, perché gli era stata affidata un'importantissima missione. Immediatamente dopo, Ned fu avvolto da una luce meravigliosa, potentissima ma che non lo accecava come accade qui sulla terra guardando il sole. Questa Luce, che egli capì subito essere Dio, lo fece sentire amato, importante, come abbracciato dal suo Creatore, che lo stava preparando per la sua missione e gli stava fornendo una conoscenza illimitata. Dopo quest'esperienza inebriante, Dougherty  sentì  di "scendere" nello spazio cosmico e, sempre insieme al suo amico, vide che si dirigevano verso un enorme "stadio", pieno di gente, intagliato in puro cristallo. L'eterea struttura sembrava una stazione spaziale sospesa nello spazio e, man mano che si avvicinavano al centro dell'anfiteatro, Ned poteva "percepire" i pensieri positivi che tutte quelle persone gli stavano inviando, attingendoli  dal gigantesco cristallo in cui si trovavano. Erano onde di pura energia vibrante che lo avvilupparono totalmente, così come già lo erano le migliaia di Spiriti convenuti colà per salutarlo.  "Cosa ho fatto di tanto importante per meritare questo?" si chiese Ned, ben conscio che pochi attimi prima stava per uccidere il suo socio, ma Dan gli proibì di avere pensieri negativi in quel luogo dove nessuno li avrebbe percepiti.  Un gruppo di Spiriti venne loro incontro: erano tutti parenti ed amici da tempo defunti, che scambiarono con Ned i loro sentimenti amorevoli, tanto da sembrare una gioiosa riunione di famiglia,  che pero' si interruppe quando una sfera luminosa avvolse Ned.  Era iniziata la fase della rivisitazione della sua vita e tutti i presenti caddero in un profondo silenzio. Sebbene fosse solo nella sfera che lo aveva inglobato al suo interno, Dougherty si rese conto di essere in presenza di Dio che, più che giudicarlo, gli faceva vedere i suoi errori e cosa avrebbe dovuto fare per correggerli. Nessuno degli Spiriti lì presenti avrebbe potuto scagliare la prima pietra, tutti avevano commesso  errori. Tornato sulla terra, Ned ebbe una seconda NDE durante la quale l'Arcangelo Michele gli ha parlato in toni apocalittici del futuro della Terra  e degli Stati Uniti in particolare.

Ecco un piccolo esempio di cosa gli ha detto :

"Siete diventati una nazione di predatori,uomo contro uomo, fratello contro fratello,governo contro cittadini, sicché la Nazione Eletta é diventata un guerriero pro e contro altre nazioni. Siete diventati un popolo di criminali ed assassini. Uccidete in guerra,  uccidete gli innocenti e persino i vostri figli. 
I vostri leaders creano leggi per giustificare gli omicidi, per cercare di far apparire giusto cio' che é sbagliato, per riscrivere l'etica e la morale, per alimentare le vostre bramosie terrene."

Un'altra Figura di Luce, forse la Vergine, gli disse però che il mondo poteva essere salvato, non dai suoi capi politici, ma dalle preghiere di gruppo. Venti persone sono sufficienti a fermare una guerra e  dipende dalla nostra capacità di accondiscendere al Volere Divino se questi piani saranno cambiati o addirittura cancellati. La Madonna poi gli chiese in particolar modo di pregare per la conversione della Cina, dato che  a seguito della grande crisi causata dai cambiamenti climatici, gli USA potranno essere invasi dai Cinesi. Ecco i principali punti della visione del futuro che questo impresario di night club ebbe, mentre il suo cuore aveva cessato di battere per la seconda volta:

(a) Guerre continueranno a diffondersi dappertutto, in Medio Oriente, Africa, Europa, Russia e Cina. Vero, basti pensare alla Palestina, all'Irlanda, alla guerriglia Basca, alle due guerre contro l'Irak, alla Cecenia...
(b) Una grande minaccia alla Pace verrà dalla Cina che si sta preparando ad una guerra globale. Si dice che la Cina potrebbe entrare in guerra se gli USA attaccassero la Corea.
(c) Gli USA subiranno un collasso a causa dell'indebitamento economico. Il Dollaro sta precipitando ogni giorno...
(d) Le banche USA falliranno a causa dei disastri naturali. Uno tsunami gigantesco potrebbe raggiungere New York se una frana sottomarina dovesse avvenire nei fondali delle Canarie. Il pericolo é reale ed é stato scoperto da poco.
(e) Gli USA precipiteranno nel caos politico, sociale ed economico. Ovvia conseguenza....
(f ) Azioni terroristiche avverranno prima in Medio Oriente e poi in Italia, 
a Roma ed al Vaticano 
Il caso Gladio, le Brigate Rosse e l'attentato al Papa
(g) L'inversione dei poli magnetici terrestri, causerà  terremoti, eruzioni vulcaniche e tsunami. Vero, il Polo Nord si sta spostando a Sud-Ovest, tanto che attualmente é in Canada.
(h) L'America perderà la sua capacità di difesa, rendendo la nazione vulnerabile ad invasioni straniere, particolarmente Cinesi. Speriamo di no......

Infine, la sconcertante profezia dell'attacco alle torri gemelle:

"Un grave atto terroristico potrebbe colpire New York o Washington, stravolgendo la nostra vita quotidiana." 
Vi ricordo che quando i fatti narrati sono avvenuti, eravamo ancora nel secolo scorso......

Fonte: Kevin Williams Near-death. com

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