PIU'SIGNIFICATIVE. (PAG 4)
UPDATED
:
25-02-11
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...DA TIZIANA
COME
SO CHE I MORTI
SONO VIVI
L'INCREDIBILE
NDE DI FANNY
(23-06-09)
Se
credete che le NDE le abbia
scoperte il Dr.
Moody, siete in
errore, perchè
tali racconti
circolano dal
tempo degli
antichi Greci e
questa
bellissima
esperienza che
oggi vi
presentiamo è
fra le più
lunghe e le più
elevate che
abbia mai letto.
La protagonista,
una ricca donna
Texana, racconta
dettagliatamente
il cammino
ultraterreno di
uno Spirito
"normale",
ovvero di chi,
come lei,
ha vissuto una
vita senza
infamia e senza
lode.
Pur essendo
questa NDE
avvenuta nel
secolo scorso, è
interessante
notare come la
vita dopo la
vita venga qui
descritta in
piena sintonia
coi racconti di
pre-morte più
recenti e con
quanto ci vien
riferito dai
Mediums e dai
Channelers
odierni.
Nel suo libro
del 1917, "Come
so che i morti
sono vivi",
Fanny Ruthven
Paget ci offre
una delle più
vivaci e
dettagliate
esperienze di
Premorte (NDE)
mai registrate (il
libro in
edizione
originale è
liberamente
scaricabile da
Internet:
LINK
).
Pur non
indicando
chiaramente la
sua malattia, si
potrebbe dedurre
che la
Paget abbia
sofferto di una
grave polmonite
per diversi
giorni durante
il 1911.
*************************************************************
"Tutto
intorno a me non
potevo vedere
nulla, ma
immaginate il
mio stupore
quando,
guardando verso
il basso, ho
visto il mio
corpo riposare
in pace sul
letto, nella
posa tipica di
una persona
defunta.
Non riuscivo a
muovere gli
occhi da esso,
ma mi
affascinava per
come giacesse
nel suo freddo
candore, in un
abito di seta
color lavanda,
con pizzi e
volant... Le
azzurre finestre
dell'anima, gli
occhi, erano
socchiusi;
l'anima era
assente senza
più luce; le
labbra
leggermente
aperte creavano
appena un vago
sorriso, la mano
sinistra
posta sul petto
mostrava
l'anello di
fidanzamento
scintillante
come non mai,
mentre la
destra, col
palmo aperto,
era scivolata un
pò lontana dal
corpo.
Come sembrava
tranquillo!
Così ogni
dettaglio di
quell' immagine
si fissava nella
mia mente ma in
modo distaccato,
mentre mi
rendevo conto
che si trattava
di nient'altro
che un abito
ormai non più
utile. Tuttavia,
provavo un vago
senso di
protezione verso
di esso: era
stato un fedele
servitore in
grado di
soddisfare ogni
mio desiderio e
capriccio ed ora
che ero passata
al di là della
gamma dei suoi
servizi, mi
deliziavo a
vederlo avvolto
in quel vestito
che in
precedenza aveva
avuto per me un
ben diverso
significato ".
La Paget quindi
si preoccupò del
suo fidanzato
che si trovava
in un altro
paese e si sentì
trasportata da
una sensazione
di vibrazione
accanto al suo
corpo
addormentato.
"Come l'ho
osservato ho
visto il suo
corpo spirituale
in modo più
netto del suo
corpo fisico.
Visto dall'altro
lato
dell'esistenza,
il corpo astrale
sembrava
l'originale
mentre era
quello fisico ad
apparirne il
duplicato.
All'interno
tutto era luce,
percepita come
parte integrante
dell' anatomia
spirituale.
Questa luce
penetra
all'interno, sia
dei corpi fisici
che di quelli
astrali,
generando
un'aura che li
avvolge li
riveste, per
così dire, di
una luce
magnetizzante.
Come appare
meravigliosa
questa triplice
manifestazione
della vita per
noi che
conosciamo solo
quella fisica! "
Parlare con i
Viventi
Avvicinatasi al
suo fidanzato,
Paget cercò di
dialogare con
lui. Sebbene
egli fosse
profondamente
addormentato, la
sua anima non lo
era affatto e
rispose con
gioia cercando
di aiutarla ad
entrare nella
sua coscienza
mentre il suo
corpo fisico
gemeva e si
contorceva in
quello che era
divenuto un
sonno inquieto.
Dopo alcuni
momenti, si mise
ad urlare,
"Fanny, Fanny,"
e poi sedette
sul letto, ormai
totalmente
sveglio, tanto
che accese la
luce e prese gli
occhiali ed una
rivista per
leggere.
Ella cercò di
comunicare, ma
lui non reagiva
alle sue parole.
"Io sono
morta, è questo
il motivo per
cui non riesce a
sentirmi ed a
vedermi",
pensava Fanny,
anche se si
sentiva più viva
che mai.
"C'era qualcosa
di pietosamente
doloroso
nell'essere così
vicino ad una
persona cara
perchè, sebbene
vedessi ed
udissi il mio
amato
distintamente,
sapendo perciò
che i suoi
pensieri erano
per me, egli
ignorava del
tutto la mia
presenza. Ma
soprattutto era
angosciante
sapere che egli
non mi avrebbe
mai più rivista,
mai più avrebbe
sentita la mia
voce non importa
quanto
ardentemente lo
avessi invocato,
mentre ero
rimasta in tutto
e per tutto la
stessa persona,
tranne che per
la mancanza del
corpo fisico. "
Poi ella ebbe la
sensazione che
le di lui
vibrazioni non
erano in armonia
con le sue.
"La mia era
una sorta di
moto perpetuo
mentre le sue mi
apparvero più
simili ad un
'mare morto' in
cui queste
correnti
fluivano e
rifluivano, e mi
sembrava
semplice passare
da quella calma
mortale al mio
stato di flusso
e riflusso
vibratorio
continuo, tanto
che aspettai a
lungo prima di
capire che lui
non avrebbe
fatto alcuno
sforzo per
adeguarvisi."
Intuendo che non
sarebbe stata in
grado di
penetrare la sua
coscienza
fisica, ella gli
disse addio e
cercò di
allontanarsi, ma
la forza
vibrante
sembrava
limitare la sua.
"Insistentemente,
quella forza mi
tratteneva, come
se mi invitasse
a fare ulteriori
considerazioni
sugli interessi
terreni, ma non
ne avevo
nessuno. I miei
beni materiali
erano già stati
assegnati
secondo i miei
desideri; non
avevo dietro me
il lavoro di una
vita lasciato
incompleto; non
avevo figli, nè
altre persone
che dipendevano
da me; nulla mi
poteva tener più
legata alla
terra.
Il mio desiderio
era quello di
andare oltre e
ora che potevo,
ero ben contenta
e volevo andare
verso le gioie
che sentivo mi
aspettavano al
di là
dell'influenza
terrena. Eppure,
quella forza mi
tratteneva,
mentre provavo a
passare al di
là, fino a
quando, invece
di lottare,
cercai di capire
- di strapparle
il motivo per
cui mi bloccava,
perchè avevo la
sensazione che
ci fosse una pur
qualche ragione.
Quasi
istantaneamente
la spiegazione
affiorò nella
mia coscienza e
mi resi conto
che il braccio
lungo degli
interessi
terreni può
giungere fin
nell' Aldilà e
trattenere le
sue vittime fra
la ombra della
terra,
contrapponendo
il suo
magnetismo alla
promessa di cose
più elevate".
Fanny racconta
di essersi
sentita
trasportare
all'interno di
quella
vibrazione e di
essere stata
improvvisamente
avvolta da un
buio opprimente
e pesante,
sentendosi sola
nell'eternità,
in attesa,
mentre era presa
da terribili
dubbi, finchè
capì che il buio
era dentro di
lei e poteva
essere eliminato
solo dal di
dentro.
"Vi erano
persone care e
molti altri ad
accogliermi con
gioia perchè ero
lì insieme a
loro."
Anche il suo
Spirito Guida,
che si
identificò come
Meon ,era
presente ed ora
si sentiva
leggera e
spensierata.
Visita
all'Inferno
Meon le disse di
seguirlo: "Avvolti
da una morbida
luce bluastra
che sembrava
giocare su di
noi, ci
lanciammo fra le
onde dello
spazio."
Durante questo
viaggio,
s'imbatterono in
una 'tenebra
rossatra', dove
Fanny si trovò
in mezzo a molti
altri spiriti.
"Li stetti a
sentire,
cercando di
ascoltare quello
che dicevano, ma
le loro
vibrazioni non
erano
evidentemente in
sintonia con le
mie, e così non
li potevo
percepire
distintamente.
Dopo un lungo
periodo di vani
sforzi chiesi a
Meon, che posto
fosse mai quello
e lui mi spiegò
che ci trovavamo
in un luogo
ancora molto
prossimo al
magnetismo della
terra.
Poi gli chiese
il motivo per
cui le anime
erano
intrappolate e
Meon le rispose
che era questo
il desiderio di
alcuni, mentre
altri non erano
ancora
abbastanza forti
da superare quel
punto, perchè
gli interessi
terreni li
bloccavano in
quel luogo:
"Non vi è
alcun ostacolo,
ma non vogliono
andar via;
alcuni non
sapevano che è
difficile
scrollarsi di
dosso la vita
terrena. Come un
Medium contatta
l'Aldilà loro
sono qui in
contatto con il
mondo materiale,
ma mentre il
primo
progredisce nel
suo cammino,
loro
regrediscono."
La Paget vide
spiriti d'amore
e di
misericordia,
che tentavano di
aiutare coloro
che erano
bloccati in
questo
"infernale"
regno, ma la
maggior parte di
loro non avevano
ancora acquisito
"l'udito
spirituale" e
non rispondevano
alle offerte di
aiuto. Alcuni,
tuttavia, li
ascoltavano e
lottavano per
liberarsi dal
vortice. Meon
poi le disse che
nessun'anima
sarebbe andata
irrimediabilmente
perduta, non
importa quanti
eoni restasse
nelle tenebre.
Così, cominciò a
chiedersi se
questa doveva
essere la sua
nuova dimora, ma
Meon la
rassicurò che
non lo sarebbe
stata:
"Non è sceso
il Cristo in
questo luogo
prima della sua
Ascensione?"
le disse,
fugando ogni sua
preoccupazione.
"Al di là
delle tenebre
rossastre ho
potuto vedere la
luce, in cui
sembrava che
arcobaleni dal
colore dell'alba
e di una
bellezza
leggiadra
giocassero a
vai-e-vieni,
come se
flirtrassero con
le tenebre,
tanto che pensi
che toccandoli
li
distruggeresti.
Delicata
bellezza di uno
spettacolo (non
avevo mai visto
niente di più
affascinante e
seducente),
simile ad un
bacio fra il
mattino e
l'oscurità.
Era come baciare
la morte e dire
addio".
Il Mondo
Dell'Alba.
Sembrò che
fossero giunti
in quello che
appariva essere
un altro mondo.
Paget lo ha
chiamato il
"Mondo
dell'alba", in
quanto sembrava
che la luce
avesse iniziato
a neutralizzare
le tenebre.
"Ci sono
case, fiori,
alberi, tutto
era così simile
al mondo fisico
da lasciarmi
stupita ed ho
quasi creduto di
essere tornata
sulla terra."
Gli abitanti
conversarono con
lei, ma non
sembravano
rendersi conto
che erano nel
"dopo la vita",
in quanto non
erano del tutto
distaccati dal
magnetismo
terrestre. La
Paget assicura
che alcuni di
loro erano
collegati ancora
alla terra, come
se vi fossero
attratti da
qualcosa di
primaria
importanza.
"Mentre non
c'era alcun
dubbio che
queste persone
avevano una
volta abitato
sulla terra, non
ho visto nessuno
che mi aveva mai
conosciuto in
questa vita.
Forse erano
potuti uscire
fuori dalle
tenebre e
tornavano ad
aiutare i meno
fortunati per
portarli nella
condizione più
elevata che essi
aveva raggiunto.
" Meon
e Paget
vibravano sempre
più nella luce.
"Era così
incantevole
questo cavalcare
le onde vibranti
dello spazio,
che desideravo
non avesse mai
fine, per
sempre, senza
mai stancarsi,
senza mai
fermarsi, ma
dopo un certo
tempo di
abbandono totale
in questa magìa,
ho percepito che
la vibrazione
stava cambiando,
fondendosi in
una fremente
sensazione,
ancora più
squisita, e poi,
come parte di
essa, i miei
piedi si sono
trovati su
qualcosa di
diverso,
qualcosa di
solido ed
affidabile ".
Lei ora si
trovava in una
città di luce,
bianca nella
sconfinata
distesa.
"Sembrava che
avessi raggiunto
il limite della
mia capacità di
fluttuare nello
spazio. Sembrava
che, in qualche
modo, fossi
diventata più
pesante
dell'ambiente in
cui mi trovavo.
Dappertutto
c'erano i più
grandi spiriti
che avessi mai
visto. Alcuni si
sono fatti
avanti e ci
hanno salutato,
rivolgendosi a
Meon come se
fosse un loro
pari e poi,
insieme, siamo
entrati in un
edificio
incommensurabile
per spazio ed
altezza, pura
espressione
della
magnificenza
architettonica.
Il materiale
aveva la
trasparenza del
vetro di una
variegata
tonalità di
bianco, in cui i
colori,
armonizzandosi
fra loro nel
modo più
delicato che si
possa
immaginare,
cambiavano di
continuo.
L'elettricità
sembrava essere
la forza che li
teneva tutti
insieme, poichè
il blu elettrico
si fondeva
incessantemente
col viola,
formando una
sorta di
serpentina, con
tonalità quasi
impercettibili
di giallo che
s'insinuava in
esso.
Mi sembrava di
possedere tutta
la saggezza di
tutti i secoli
passati, stando
lì. Vita e morte
mi svelavano i
loro misteri, e
non ponevo più
domande,
conoscendo già
le risposte.
Tutto il
funzionamento
dei livelli
fisici era
diretto e
guidato da quel
luogo che era in
contatto diretto
con la terra.
Nessun
accadimento
terreno sfuggiva
all'osservazione
dei grandi
spiriti che
sembravano non
aver nient'
altro da fare
che sorvegliare
gli esseri
viventi sulla
terra, inviare
loro
insegnamenti,
sollevarli dalle
tenebre,
vegliare sulle
reincarnazioni,
creare gli
insegnanti ed
inviarli nei
luoghi dove
erano più
necessari. Con
questi
insegnanti erano
in comunicazione
diretta
continuamente e
sapevano
esattamente che
cosa stava
succedendo
attraverso una
qualche forma di
telegrafia senza
fili o forse
telefonica, che
valicava ogni
distanza.
Sembrava che
attraessero le
anime altamente
evolute della
terra fino alla
loro mente, e
queste
collaboravano
consapevolmente,
rispondendo
senza commettere
alcun errore.
E' stato
meraviglioso
vedere il
processo, o
meglio i
processi, in
quanto vi sono
varie fasi in
questo processo
di controllo.
C'era un
continuo
via-vai. Ho
visto molti
uscire e
scomparire nel
vortice, tutti
felici per il
loro lavoro in
aiuto all'
umanità. Le
anime erano
innumerevoli, lo
spazio
incommensurabile,
ma non vi era
alcuna
confusione, un
sistema perfetto
dove ognuno
conosceva
esattamente la
sua missione e
sapeva come
portarla a
termine.
In verità, era
la realizzazione
di quanto Cristo
ci ha detto di
fare: loro
lavoravano per
gli altri, non
per se stessi.
"
Meon portò Fanny
ancora più in
alto, dove
l'influenza
della terra non
è più sentita.
Un grande
Spirito si fece
avanti e le
chiese se lei
volesse tornare
indietro. Lei
rispose che
avrebbe voluto
tornare solo se
poteva fare del
bene e dire agli
altri ciò che
aveva
sperimentato.
L'Essere la mise
in guardia sul
fatto che molti
non l'avrebbero
creduta e che
avrebbe sofferto
per i suoi
inutili sforzi,
ma lei
accettò la
sfida.
LA REVISIONE
DELLA SUA VITA
Paget si ritrovò
da sola a capo
chino. Poi vide
una piccola luce
vibrante davanti
a sè che
prendeva la
forma d'una
piccola bimba.
Capì subito che
la ragazza era
lei e che stava
rivivendo la sua
vita sulla
terra. Vide se
stessa scoprire
la sua grande
passione, la
musica, che
l'aveva
appassionata da
quando il suo
piccolo, bianco
dito era troppo
piccolo per
scalare
un'ottava fino a
che non aveva
provato la gioia
di averne la
piena
padronanza!
Vide se stessa
crescere dai
tempi della
scuola fino a
trasformarsi in
una fiera,
egocentrica
donna.
Apparvero
davanti a lei
tre strade, una
"buona", una
"cattiva" e
l'altra, nel
mezzo, senza
alcuna
etichetta. Si
trovò nella
strada centrale,
dove si
affollavano
molte più
persone rispetto
a quelle
laterali.
"Queste
strade erano
custodito da
creature
invisibili,
secondo le
propensioni di
ciascuno, che
chiamavano chi
viaggiava in
quella centrale,
nel tentativo di
influenzare le
loro tendenze.
Vi erano anche
strade che
portavano dal
centro
all'esterno ed
altre che da una
strada esterna
conducevano alle
altre, mostrando
come si potesse
facilmente
cambiare il
percorso con un
atto di
volontà".
Paget poi
vide la giovane
donna che
sognava di
diventare una
grande cantante,
idolatrata da
tutto il mondo,
ebbra della fama
ottenuta, senza
però ricordare
che l'ambizione
ha fatto cadere
gli Angeli.
Il "film" della
sua vita
continuò fin
quando, a causa
d'un grave
attacco di
laringite aveva
perso la sua
voce. Vide se
stessa maledire
Dio ed avvolta
da una grigia
coperta di
materialismo.
Vide i suoi
genitori passare
nel Mondo dello
Spirito,
lasciandola sola
a lottare
un'aspra
battaglia.
Vide anche gli
avvenimenti più
banali durante
la revisione
della sua vita.
"La fedeltà dei
dettagli era
perfettamente
meravigliosa.
Nulla mi venne
nascosto, nulla
mi apparve
sfocato, c'era
tutto di tutto.
Sono stata messa
faccia a faccia
con la mia vita
sulla terra, la
mia vita così
come l'avevo
vissuta, in
attesa di una
condanna o d'una
assoluzione."
Quando la
revisione si
concluse, Meon
la stava
aspettando. Egli
le disse che lo
scopo della
revisione era
stato quello di
ricostruire un
edificio sulle
sue ceneri,
prima che le
fosse restituita
la vita sulla
terra.
"Meon
ed altri Spiriti
mi circondarono,
potevo sentire
l'essenza
elettrificante
che aveva
manifestata la
sua onnipresenza
durante il mio
viaggio. A quel
punto, tutto il
peso della vita
fisica mi piombò
addosso ed io mi
sentii
totalmente
inadatta a
viverla!"
LA NDE DI Donatella (16-07-09)
Un'altra testimonianza
italiana, raccolta da Sara Luce, che ringraziamo di cuore
Mi è stato chiesto di raccontare un’esperienza che ho avuto qualche anno fa
ed ecco che la racconto.Nel maggio del 1998, il 13 maggio per l’esattezza, fui ricoverata
all’Ospedale Careggi di Firenze per un intervento, per togliere l’utero, per
dei problemi che c’erano, intervento di routine.
Sono andata tranquilla, il primo intervento l’ho avuto di mattina, al
ritorno dal primo intervento si è verificata un’emorragia grave e mi hanno
riportato dentro per la seconda volta.Premetto che io avevo fatto l’auto-donazione per cui una sacca del mio
sangue era già in ospedale per eventualità come questa che si dovesse
procedere a una trasfusione.
Dopo il secondo intervento mi riportarono nella mia stanza e iniziai a
sentirmi male, molto male, mi portarono di corsa dentro per un terzo
disperato tentativo per una emorragia interna gravissima.
Io ricordo la corsa sul lettino verso la sala operatoria poi ricordo di aver
visto la sala operatoria, tutto quello che si svolgeva nella sala operatoria
intorno al mio corpo, da un angolino, sul soffitto, erano tutti molti
preoccupati, gridavano, si affannavano intorno a questo corpo che sembrava
non reagire e gridavano ‘l’abbiamo persa, l’abbiamo persa’, io dicevo
‘guardate che non mi avete perso, sono qui, come fate a dire che mi hanno
perso’ ma loro ovviamente non mi sentivano.
Premetto che io avevo la sensazione di essere intera, li dove mi trovavo,
quello che stava sul tavolo operatorio e attorno al quale si affannavano
tutti i medici era semplicemente come un vestito smesso, come quando ci
togliamo un vestito e una sarta fa un rammendo, qualcosa del genere, ecco,
insomma.
Dopo di che mi sono trovata di colpo proiettata in un mare di inchiostro
nero, molti racconti che ho sentito parlano di un tunnel intorno al quale si
percepisce una luce, io questo tunnel non l’ho visto, ho visto solo questo
mare di inchiostro nero, io avevo la sensazione di muovermi, però non sapevo
in quale direzione perché tutti i miei sensi erano azzerati, io non sapevo
dove era l’alto, il basso, dove era la destra o la sinistra, avevo la
sensazione di muovermi ma non avrei saputo dire in quale direzione.
Poi sono riemersa in un mare di luce, bellissimo, io stavo benissimo, una
sensazione di beatitudine mai provata, non esistono parole nel nostro
vocabolario per descrivere quello che io ho provato, tutti i miei bisogni
erano stati azzerati, ne fame, ne freddo, ne dolore, ne stanchezza, neanche
il pensiero della mia famiglia, dei miei figli, io ho tre figli che
all’epoca abitavano ancora tutti in casa con me, io stavo benissimo. Quando
sono arrivata in questo mare di luce ho sentito una voce profondissima che
mi diceva ‘Non aver paura, vedi questo mare di luce è un mare d’Amore,
questo Amore ti terrà a galla’, la paura era l’ultima sensazione che io
abbia potuto provare neanche mi sfiorava tanto era grande il senso di
beatitudine, questa luce che ti permeava, che ti inondava, che ti dava tutto
quello di cui avevi bisogno. Non mi mancava niente, ripeto, tutti i miei
bisogni azzerati.
Poi ho cominciato ad incontrare delle persone tra virgolette, perché non
erano persone, erano luci che mi si avvicinavano e che io riconoscevo,
qualcuna l’avevo conosciuta sulla terra ma qualcuna non l’avevo mai
conosciuta eppure era un ritrovarsi, un riconoscersi, era quello che io
chiamo un abbraccio ma in realtà era il fondersi di due luci, quello che mi
ha colpito poi, a posteriori, è che io di quelle persone, di quelle luci,
sapevo molto di più di quello che posso sapere di un amico di infanzia, di
un figlio, di un genitore, perché quello che si sa delle persone con le
quali viviamo sono tutte cose che servono al mondo per identificarsi, come
si chiamano, quanti anni anno, la scuola che hanno fatto, di chi sono figli,
con chi sono sposati, il colore degli occhi, dei capelli, il lavoro che
fanno, di tutte le altre cose che possiamo dire sono solo quelle che servono
al mondo per identificarci, io conoscevo molto di più di quelle persone, io
le conoscevo, diciamo, come una specie di codice a barre, se si va in un
grande magazzino e si compra un oggetto è un oggetto, poi si passa sulla
cassa e il lettore legge le barre di quel codice e ti da molte più
informazioni di quelle che ti possono dare gli occhi e le mani, quindi la
vista e il tatto sono relativi, relativi a questo mondo dove noi abitiamo,
di quelle persone io sapevo molto di più e la gioia struggente, grande,
immensa che ho provato in questo fondersi è stata bellissima, era un
ricordare condivisioni antiche non lo so, è stato comunque bellissimo.
Poi ad un tratto qualcuno mi ha ricordato che il mio compito non era finito,
mi ha fatto ricordare che questi tre ragazzi che io avevo messo la mondo,
che erano venuti al mondo, attraverso me e mio marito erano comunque ancora
qui ed erano una mia responsabilità, qualcosa di cui comunque avrei dovuto
rendere conto, questo pensiero è stato come un elastico, che istantaneamente
mi ha ritirato nel corpo, io mi sono ritrovata nel mio corpo, il dolore si è
di nuovo fatto sentire e avevo la sensazione che qualcuno mi stringesse il
braccio per svegliarmi. Quando mi sono svegliata mi sono resa conto che era
il bracciale pressorio perché ero in rianimazione ed ero monitorata, c’erano
tutte quelle lucine intorno e quel bracciale che di tanto in tanto
continuava a stringermi il braccio.
Poi sono venuti tutti intorno a me ‘Si è svegliata signora, stia calma, mi
sente?’ era un ritorno alle cose del quotidiano, alla fatica, al dolore, a
tutto quello che c’è nel quotidiano e che conosciamo tutti molto bene. Era
un ritorno anche in seno alla mia famiglia, con i doveri e con le cose belle
che nelle famiglie ognuno di noi ha. Quello però che ho portato con me era
la gioia grande, profonda, tanto che le persone che avevano visto per tre
volte il mio ingresso in sala operatoria e sapevano che l’ultimo era stato
un tentativo ‘sul cadavere’ come poi mi ha detto il professore al primo
controllo, ehhh, il ‘cadavere’ comunque è qui e parla e vive tranquillamente
la propria vita, queste persone venivano titubanti ad affacciarsi alla mia
porta e quando mi vedevano con questo sorriso enorme, radiosa, e quando
sentivano che questa era stata l’esperienza più bella della mia vita, forse
pensavano che fossi ancora sotto anestesia o non ancora lucida del tutto e
poi le domande, mi dicevano ‘Ma lei crede?’, ‘Si, credo’, ‘E di che
religione è?’, e mi è traboccato fuori ‘Di tutte, perché li non ho trovato
nessuna divisione’.
Le divisioni appartengono a questo mondo, li non ci sono, non le ho trovate.
Devo dire che mi sono state date 18 sacche di plasma, quindi del mio sangue
non mi era rimasto più niente, lo avevo perso tutto e queste 18 sacche di
sangue che mi hanno dato mi era stato in qualche modo preannunciato in un
sogno che avevo fatto, mi avevano lasciato una collanina di corallo sulla
mia sedia e io avevo chiesto un po’ turbata da questi 18 chicchi di corallo
di questa collanina, avevo chiesto a Padre Pio che stava dicendo Messa in
una Chiesa li vicino, che cosa volesse dire e lui mi aveva detto ‘Figlia,
vedi, sono 18 perle di sangue e il sangue lo sai è dolore, ma non ti
preoccupare che ti aiuto io’
Questo era successo mesi prima dell’intervento, quando ancora non si parlava
dell’intervento e io non avevo capito e poi, poi ho capito che cos’erano
quelle 18 perle di sangue.
L’aiuto c’è stato, c’è stato da parte di tutti, della Madre, di Padre Pio,
da parte di tutti, ringrazio il Cielo di questa esperienza, non ho mai avuto
una paura particolare della morte e ora non ne ho proprio neanche più un
millesimo di grammo, niente, che posso dire, è solo un essere partoriti in
un’altra dimensione ed essendo una donna che ha partorito ho un po’ di paura
dei dolori del parto e per cui spero che sia un parto veloce per poi nascere
in questa nuova vita che tutti ci aspetta.
Vi invito ad essere sereni e ad affrontare le prove
della vita e ad affrontare anche l’ultima prova, quella del ritorno a Casa.
Grazie a tutti, Donatella
Visitate il Sito di Sara Luce:
http://www.leparoledegliangeli.it
LA NDE INFERNALE DI KENNETH (25-07-09)
Un nostro Lettore ci ha chiesto se esistano racconti di
esperienze di premorte "infernali" e perché non ne abbiamo mai pubblicate. La nostra risposta é che tali esperienze sono abbastanza (e per fortuna!) rare, per cui non é facile trovarne di sufficientemente adatte agli scopi didattici che ci prefiggiamo. Siamo riusciti ad accontentarlo però, grazie ad una accurata ricerca condotta nel vastissimo sito di Kevin Williams dove é riportata questa storia molto nota in USA . Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, il soggetto in questione non era un delinquente degno della pena di morte, ma il figlio di un Pastore Battista, educato fin dalla più tenera età con gli insegnamenti forniti dai Sacri Testi! Come vedremo, però, la dottrina e la frequentazione di una congregazione religiosa non sono sufficienti per salvarsi l'anima!
Il
Reverendo Kenneth Hagin (1917 - 2003) riteneva già a nove anni di aver
fatto tutto ciò che era necessario per ottenere un posto in cielo. Egli
era nato e cresciuto nella Chiesa Battista e da bambino, aveva preso il
suo primo impegno con Cristo essendo stato battezzato con l'acqua santa.
Era sempre stato un membro della chiesa, per cui riteneva di essere
stato salvato" e sulla strada per il cielo. Essendo credente e seguace
di Gesù Cristo era perciò certo di essersi assicurato un posto in
Paradiso. Oltretutto era convinto che Gesù e tutti i suoi discepoli
erano Battisti, così fu un vero e proprio shock quando scoprì che non lo
erano. All'età di 16 anni, Kenneth ebbe una breve esperienza NDE a causa
d'una malformazione cardiaca connatale.
Il seguente racconto é un estratto della sua esperienza, descritta nel
suo libro,
I Believe in Visions
(Io credo nelle visioni).
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< Il mio cuore aveva smesso di battere. Questo torpore si diffuse fino
ai piedi, alle caviglie, alle ginocchia, allo stomaco e poi al
cuore - e così schizzai fuori dal corpo.
Non persi coscienza, saltai fuori dal mio corpo come un nuotatore che
salta dal trampolino nella piscina. Sapevo di essere fuori dal mio
corpo, perchè potevo vedere la mia famiglia, giù in casa, ma non potevo
contattare nessuno di loro.
Ho cominciato a scendere - giù, giù, in una buca, come se mi calassi in
un pozzo,in una caverna o in una grotta. Continuavo a scendere. I piedi
sono scesi per primi. Potevo vedere le luci della Terra finché non sono
svanite. Il buio intorno a me era quello d'una notte che nessun uomo ha
mai visto.
Più in basso andavo, più scuro diventava ed anche più caldo, fino a
quando, sotto di me ho potuto vedere delle dita di luce che giocavano su
un muro di tenebre e sono arrivato in fondo al pozzo.
Tutto ciò mi é accaduto più di 60 anni fa, eppure é per me reale, come
se fosse accaduto la settimana prima. Quando sono arrivato al
fondo della buca, ho capito che cosa erano quelle dita di luce sul muro
di tenebre: di fronte a me, al di là delle porte dell'inferno, ho visto
gigantesche fiamme arancione, bianche alla loro sommità. Fui
attirato verso l'inferno, come un magnete attira a sé il ferro; sapevo
che, una volta entrato attraverso quelle porte, non avrei potuto tornare
indietro.
Ero consapevole del fatto che una sorta di creatura mi era venuta
incontro in fondo a quel pozzo. Io non guardai, dato che il mio sguardo
era inchiodato sulla porta, sebbene sapessi che c'era una creatura alla
mia destra. Questa creatura, quando avevo cercato di rallentare la
mia discesa, mi aveva preso per un braccio per scortarmi.
Quando lo ebbe fatto, in lontananza al di sopra del nero e delle tenebre
udii una voce, una voce maschile, ma non so che cosa abbia detto. Non so
se fosse stata quella di Dio, di Gesù, o d'un Angelo. Non parlava in
inglese, era una lingua a me straniera.
Quel posto venne scosso da quelle poche parole e la creatura abbandonò
la presa della sua mano dal mio braccio. Vi fu come una potente forza
aspirante che mi tirò indietro e venni strappato via dall'ingresso dell'
l'inferno, finché non mi trovai in una zona d'ombra e fui tratto fuori
dalle tenebre.
Prima che arrivassi in cima, potevo vedere la luce. Ero precipitato in
un pozzo ed era come se, risalendo potessi vedere la luce lassù, in
alto. Mi ritrovai nella veranda della casa di mio nonno, poi
passai attraverso un muro - non attraverso la porta e non attraverso la
finestra - ma attraverso il muro, e mi sembrò che saltare dentro al mio
corpo fosse come infilare un piede dentro una scarpa.
Prima di rientrare nel mio corpo, vidi mia nonna seduta sul bordo del
letto che mi stringeva tra le sue braccia e fui allora in grado di
comunicare con lei, ma immediatamente
sentii di scivolare di nuovo giù. Urlai:
'Nonna, vado via!
Sei stata una seconda madre per me, quando lei era malata.'
Il mio cuore si era fermato per la seconda volta. Uscito nuovamente
fuori dal corpo ricominciai a sprofondare: giù, giù, giù. Oh, so che é
durato pochi secondi, ma sembrava un'eternità.
Era sempre più caldo e più scuro, fino a quando arrivai di nuovo in
fondo alla buca ed ho rivisto l'ingresso dell'inferno, o le porte come
le chiamo io.
Ero consapevole del fatto che quella creatura mi veniva incontro.
Inutilmente tentai di rallentare la discesa - sembrava che galleggiassi
nell'acqua- ed ancora c'é stato uno strattone che mi tirato verso il
basso e quella creatura mi ha bloccato il braccio. Ancora la voce, la
voce di un uomo in una lingua straniera. Nuovamente non capii quello che
aveva detto, ma anche questa volta il pozzo tremò alle sue parole.
E poi mi hanno tirato su, prima la testa perché potevo vedere le luci
della terra: l'unica differenza fu che questa volta riuscii ad arrivare
fino ai piedi del letto. Per la seconda volta ero lì e potevo vedere il
mio corpo disteso sul letto e la nonna che mi teneva tra le sue braccia.
Riuscii a lasciare un'ultima parola per ogni membro della mia famiglia e
poi il mio cuore si fermò per la terza volta perché sentii che la
circolazione del sangue si era bloccata.
Tutto si ripeté come prima, e cominciai a scendere in basso nuovamente.
Fino a quel momento avevo pensato che non stava accadendo davvero, che
fosse solo un'allucinazione: che non poteva essere vero, ma poi pensai:
'Questa é la terza volta. Non voglio tornarci più! Non ci torno
stavolta!', ma il buio intorno a me era sempre più scuro e nel buio,
ricordo di aver gridato:
"Dio! Io appartengo
alla chiesa! Sono stato battezzato nell' acqua!"
Aspettai, ma non vi fu nessuna risposta, solo l'eco della mia voce
attraverso il buio. Urlai un pò più forte....Nulla..... ma quando quella
creatura mi afferro' per il braccio, per la terza e l'ultima volta, di
nuovo quella voce possente scosse l'Inferno ed io risalii lungo il pozzo
nero... Ero salvo.
Solo dopo capii che occorre molto più che la semplice appartenenza ad
una chiesa ed un battesimo nell'acqua per evitare le pene dell'inferno e
guadagnarsi il cielo! Gesù ci ha detto:
"Bisogna che voi
siate generati di nuovo"
(Giovanni 3:7).
Io credo certamente al Battesimo,
ma soltanto dopo che un
individuo è stato generato di nuovo.
Certo, credo nella comunità ecclesiastica, nei gruppi di cristiani
uniti per lavorare
nel nome di Dio, ma se sarete soltanto uniti alla Chiesa e battezzati,
senza però essere realmente nati una seconda volta, andrete all'inferno.
Come uscii una terza volta dal baratro e rientrai nel mio corpo, il mio
spirito iniziò a pregare; mi ritrovai che continuavo la preghiera a voce
alta che tutto il vicinato mi sentiva, sicchè la gente accorreva in casa
per veder cosa fosse successo. Guardai l'orologio e vidi che erano
precisamente le 19,40: era l'ora della mia rinascita grazie alla
provvidenza divina, per l'intercessione di mia madre e di mia nonna. La
mia preghiera non era legata al fatto che io fossi battezzato o che
appartenessi alla chiesa ma, implorando Dio, gli domandavo di aver pietà
di me peccatore, di perdonarmi per i miei peccati, di purificarmi da
ogni iniquità. Lo accettavo, lo riconoscevo quale mio personale
Salvatore.
Mi sentii totalmente bene, come se un pesante fardello fosse scivolato
via dalle mie spalle".
Tutto questo avvenne ad Hagin nell'Aprile del 1933, all'età di circa
sedici anni, nella città di Mackinney, nel Texas (U.S.A).
Kenneth Hagin guarì totalmente sia nel corpo che nello spirito e fino al
2003, anno in cui passò definitivamente, è stato a capo di una Chiesa
Cristiana New-Age.
Webmaster - Dal sito di Kevin Williams-
"Bisogna che voi
siate generati di nuovo"
(Giovanni 3:7)
Note a margine
dell'esperienza di Kenneth
Cosa
intendeva dire Gesù con queste parole? Non sono forse un'esplicita
ammissione della realtà della Reincarnazione? Quanti passi del Vangelo
sono stati "tagliati" per eliminare dalla memoria dei futuri Cristiani
questo concetto cardine che ci spiega tutte le apparenti ingiustizie
terrene?
In questo articolo, trovato su Internet per caso (e la cui fonte non
conosciamo), potrete leggere una rapida ma esauriente disamina di
questo spinoso argomento.
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"…. La
reincarnazione faceva parte dei dogmi giudaici col termine di
resurrezione: i Sadducei (setta ebraica che si formò intorno all’anno
248 a.C.), che pensavano che tutto finisse con la morte, erano i soli a
non credervi. Le idee dei Giudei su tale punto, come su molti
altri, non erano chiaramente precisate, poiché essi non avevano che
vaghe e incomplete nozioni circa l’anima e i suoi legami col corpo.
Credevano che un uomo che avesse vissuto potesse rivivere, ma non si
rendevano conto chiaramente del modo come ciò si poteva verificare:
indicavano con la parola resurrezione ciò che lo spiritismo chiama più
giustamente reincarnazione.
Infatti la resurrezione suppone il ritorno alla vita di un corpo che è
morto, cosa che la scienza ha dimostrato essere materialmente
impossibile, soprattutto quando gli elementi di questo corpo sono da
molto tempo dispersi o riassorbiti dalla terra.
La reincarnazione è il ritorno dell’anima, o Spirito, alla vita
corporale, ma in un altro corpo formato espressamente per esso, e che
non ha nulla di comune con quello vecchio. La parola resurrezione
avrebbe potuto così essere usata per Lazzaro, ma non per Elia ne per gli
altri profeti. Se, dunque, secondo la loro credenza, Giovanni Battista
era Elia, il corpo di Giovanni non poteva essere quello di Elia, poiché
Giovanni era stato veduto da bambino e si conoscevano suo padre e sua
madre. Giovanni poteva, dunque, essere Elia reincarnato, ma non
resuscitato...
"...L’opinione che Giovanni Battista era Elia, e che i profeti potevano
tornare a vivere sulla terra, si ritrova in parecchi passaggi dei
Vangeli. Se questa credenza fosse stata un errore, Gesù non avrebbe
mancato di combatterla, come ne ha combattuto tante altre; invece, al
contrario, egli la riafferma con il peso della sua autorità, e la pone
come una condizione di principio necessaria, dicendo:
"Uno,
se non nascerà di nuovo, non può vedere il regno di Dio".
E insiste, aggiungendo:
"Non ti
meravigliare se ti ho detto: BISOGNA che voi siate generati di nuovo"...
Tale interpretazione è giustificata, d’altronde, da queste altre parole:
Ciò che è generato dalla carne è carne e quel che nasce dallo Spirito è
Spirito. Gesù pone così una netta distinzione fra Spirito e
corpo.
Ciò che è generato dalla carne, indica chiaramente che solo il corpo
deriva dal corpo, e che lo Spirito è indipendente dal corpo...
"….Dai giorni di Giovanni Battista fino ad ora,
il regno dei cieli si acquista con la forza e sono i violenti che se ne
impadroniscono; perché tutti i profeti e la legge hanno profetizzato
fino a Giovanni. E se lo volete accettare, è lui quell’Elia che deve
venire. Chi ha orecchi da intendere, intenda"."
(San Matteo,
Cap. XI, versetti da 12 a 15).
Se il principio della reincarnazione espresso nella persona di San
Giovanni, poteva, a rigore, essere interpretato in senso puramente
mistico, non è possibile fare altrettanto con questo passaggio di San
Matteo che non si presta a nessun possibile equivoco: è LUI, quell’Ella
che deve venire. Non vi sono né figure retoriche né allegorie: si tratta
di un’affermazione positiva.
"Dai giorni di Giovanni Battista fino ad ora, il
regno dei cieli si acquista con la forza".
Che cosa significano queste parole, poiché Giovanni Batista era
ancora vivo in quel momento? Gesù le spiega dicendo:
"Se volete capire quello che dico, è proprio lui quell’Elia".
Gesù alludeva ai tempi in cui Giovanni viveva sotto il nome di Elia.
Fino ad ora, il regno dei cieli si acquista con la forza" è
un’altra allusione alla violenza della legge mosaica che ordinava lo
sterminio degli infedeli per ottenere la Terra Promessa, Paradiso degli
Ebrei, mentre secondo la legge nuova il cielo si ottiene mediante la
carità e la dolcezza. Poi aggiunge: "Chi ha
orecchi per intendere, intenda". Queste parole, così spesso
ripetute da Gesù, avvertono chiaramente che non tutti erano in grado di
capire certe verità...
Ma a questa autorità, valida dal punto di vista religioso, si aggiunge,
dal punto di vista filosofico, quella delle prove che risultano
dall’osservazione dei fatti.
Quando dagli effetti si vuol risalire alle cause,
la reincarnazione appare come una necessità assoluta, come
una condizione inerente all’umanità, in una
sola parola come una legge della natura. Si dimostra dai suoi
risultati in modo, per così dire, materiale, come il motore nascosto si
rivela nel movimento: solo la reincarnazione può dire all’uomo da dove
viene, dove va, perché è sulla terra,
e giustificare tutte le anomalie e tutte le
apparenti ingiustizie che offre la vita.
Senza il principio della preesistenza
dell’anima e della pluralità delle esistenze, la maggior parte delle
massime del Vangelo diventa inintelligibile, ed è questa la ragione per
cui esse hanno fatto sorgere interpretazioni tanto contraddittorie:
questo principio è la chiave che deve rendere il vero loro senso...
LA
REINCARNAZIONE
Quando qualcuno muore diciamo che è disincarnato. Quando nasce un
bambino diciamo che uno Spirito è incarnato. Lo Spiritismo insegna che
noi abbiamo molte vite. Tutte le volte che nasciamo per una nuova vita,
stiamo incarnando. Così, anche gli spiritisti credono nella
Reincarnazione. Credere nella Reincarnazione è credere che abbiamo molte
vite. É bene sapere che la maggior parte delle religioni credono nella
Reincarnazione la quale ci fa capire molto dell’esistenza.
In ogni vita impariamo cose diverse. Così, in una
vita siamo operai; in un’altra possiamo essere industriali, in una vita
siamo poveri; in un’altra possiamo essere ricchi, in una vita nasciamo
neri; in un’altra possiamo nascere bianchi, in una vita siamo sani; in
un’altra vita possiamo essere malati.
La Reincarnazione spiega anche le differenze fra le persone. Nel mondo
vediamo tutti i tipi di persone. Non esistono due persone uguali. I
fratelli sono diversi. Persino i gemelli sono diversi. Alcuni bambini
nascono intelligenti ed imparano tutto facilmente, altri nascono malati
e non riescono ad imparare nulla. Alcuni bambini nascono sani e
perfetti, altri nascono poveri e persino miserabili. Esistono piccoli
buoni, che obbediscono e sono tranquilli dalla nascita, altri invece
sono ribelli, non obbediscono per niente e sono aggressivi.
Perché queste differenze? La Reincarnazione le
spiega.
Tutti noi abbiamo avuto molte vite. In ogni vita impariamo,
sbagliamo, facciamo del bene e del male. Le nostre sofferenze sono i
risultati dei nostri errori. Errori commessi in un’incarnazione creano
sofferenze in un’altra incarnazione.
La Reincarnazione comprova la Giustizia Divina.
Nasciamo per imparare quello che non abbiamo imparato in altre vite. Per
questo, ognuno nasce nel modo migliore per imparare.
E' nascendo, vivendo, morendo e rinascendo che
l’uomo si evolve.
Dio ha creato lo Spirito semplice ed ignorante. L’uomo evolve attraverso
le reincarnazioni. Ogni vita è una nuova reincarnazione. Ogni vita è un
apprendistato. In ogni vita possiamo salire un gradino nella scala che
ci porterà a Dio. Il fatto di aver avuto molte vite chiarisce
molte altre cose.
É comune provare simpatia o antipatia per una persona appena conosciuta.
Molte volte questo sentimento è dovuto a quello che è successo in vite
passate. La Reincarnazione spiega anche i casi dei bambini prodigio.
Sappiamo che alcuni bambini sono molto intelligenti. Questi fanciulli
imparano con molta facilità perché si ricordano quello che hanno già
imparato in altre vite. Molte persone in visita per la prima volta in
certi luoghi hanno la sensazione di averli già conosciuti. Questi fatti
molte volte succedono perché la persona ha già vissuto o è stata in quel
luogo in un altra vita.
LA
MORTE NON ESISTE
Sappiamo già che nascere è lo stesso che reincarnare. Sappiamo anche che
morire è lo stesso che disincarnare. La verità
è che la morte non esiste.
Quello che esiste è la distruzione del corpo materiale. Quando
una persona disincarna, il suo Spirito rimane libero. Lo Spirito libero
del corpo va al mondo spirituale. La vita nel mondo spirituale dipende
da quello che l’uomo ha praticato in quanto incarnato. La vita nel mondo
spirituale è diversa per ciascuno Spirito.
Ogni Spirito vivrà nella spiritualità d’accordo con quello che ha
imparato e con quello che ha fatto nella Terra. Così, esistono nel mondo
spirituale luoghi molto tristi e di molta sofferenza. Questi luoghi
tristi e di sofferenze sono chiamati dagli Spiriti "umbral o tenebre"
(purgatorio) dove vanno i cattivi quando disincarnano.
Nell’umbral lo Spirito comincia a capire i suoi errori a poco a poco.
Quando lo Spirito capisce i suoi errori e si pente, è aiutato e si
trasferisce in luoghi migliori. Lui impara molto in questi luoghi
migliori. Lì si preparerà per reincarnare, vogliamo dire, per nascere di
nuovo.
Gesù ha detto: "Ad ognuno secondo la sua opera". Questo vale a
dire che incontreremo nel mondo spirituale un tipo di vita in accordo
con quello che abbiamo fatto. Quando disincarna una buona persona il suo
Spirito va in luoghi di pace. In questi luoghi vive felice, lavora ed
impara, migliorando sempre più. La maggior parte degli Spiriti torna a
reincarnarsi, a nascere di nuovo. Ad ogni nuova vita, più lo Spirito
impara e più si avvicina a Dio.
Gli Spiriti buoni sono chiamati Spiriti di luce. Sono chiamati di luce
perché irradiano luce.
Quanto meglio è, lo Spirito più evoluto sarà.
Quanto più evoluto è lo Spirito più bella sarà la sua luce.
Gli spiriti che molto sbagliano vengono chiamati sofferenti. Sono così
chiamati perché vivono nell’umbral. Gli Spiriti quando sono ancora
cattivi, vengono chiamati Spiriti delle tenebre.
Sono così chiamati perché non hanno luce, sono scuri.
Tutti noi abbiamo un corpo fisico e un corpo eterico (*), quando avviene
il decesso del corpo fisico il corpo eterico lo lascia. Viene interrotto
il collegamento tra i due corpi che avveniva tramite un "cordone
ombelicale" di energia di colore azzurro-argenteo
(Vedi
ns. articolo: Cos'è il Cordone D'Argento)
.
Come il cordone ombelicale, che unisce la madre al figlio che ha
generato, viene reciso per vivere, così la morte separa definitivamente
questo secondo corpo da quello fisico.
(*) Anima,
corpo fluidico, perispirito ecc. gli sono stati dati tante denominazioni
Esperienze
di NDE – la testimonianza di Ivan
03-09-09
Riceviamo
dalla D.ssa Sara Luce un nuovo racconto di NDE, racconti che la nostra Collega
sta raccogliendo in Italia, nonostante tutte le reticenze spesso opposte dai
pazienti che hanno avuto simili esperienze nei confronti dei ricercatori del
Paranormale. Un grosso complimento alla cara Sara per l'eccellente lavoro che
sta svolgendo, certamente degno di esser pubblicato sulle più prestigiose
riviste di Neuro-Psichiatria mondiale, al pari di quelli di Moody e di tanti
altri Medici che, come lei ed il vostro WM, credono che l'Anatomia e la
Fisiologia da sole non bastino a spiegare la complessità della vita intelligente
e non.
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Il 14 /07/08 sono stato ricoverato e poi operato presso un
ospedale di Cremona.
A seguito di complicazioni post operatorie venivo trasferito e
nuovamente operato al centro Trapianti dell’Ospedale S.Orsola di Bologna.
E’ qui che durante il ricovero in rianimazione è avvenuto
l’incontro e il dialogo con un’essenza che mi si e’ presentata dicendomi di
essere un Angelo. Il ricordo inizia allorchè mi trovavo coricato su uno strano
letto a forma di nave e vedevo sopra di me, nel buio,dei fasci di luce informi e
in movimento come raggi di pulviscolo solare. Sono quindi uscito dal corpo e
portandomi all’altezza del soffitto mi guardavo dall’alto verso il basso
immobile, nudo, pieno di tubi vari e ricoperto da sacche di ghiaccio.
Lievitavo, ero spirito senza forma, come una nebulosa a colori
vivaci, scintillanti e in modo spontaneo, mi sentivo tanto sereno quanto
tranquillo, mi sono rivolto verso questa entità chiedendogli chi fosse, mi
rispose:-Sono un Angelo. Gli ho chiesto se era il mio Angelo Custode, mi ha
risposto che non era il solo ma che erano in diversi e che potevo dialogare
anche con gli altri.
Chiesi cosa dovevo fare e perché Lui fosse li, mi rispose che
dovevo aspettare ed era li per farmi compagnia se mi andava di parlare. Chiesi
se ero morto e se doveva accompagnarmi da qualche parte, mi rispose che non ero
morto e che dovevamo solo lasciar trascorrere il tempo,aspettare.
Mentre tutti si muovevano un Angelo era fermo in silenzio, gli
chiesi perché, mi rispose che la ragazza cui era vicino stava molto male. Poi
altre domande e risposte che riguardano il mio privato e che tralascio. Ad un
certo punto mi ha salutato dicendomi che era ora che rientrassi nel corpo , gli
ho chiesto se potevamo ancora parlarci , mi ha risposto di si e mi ha detto che
avrei sempre avuto vicino almeno un Angelo. Sono quindi sceso sul mio corpo e vi
sono entrato, poco dopo mi sono risvegliato.
Trasferito nel reparto di Terapia Intensiva dopo alcuni giorni
venivo a sapere che vicino a me in Rianimazione c’era una ragazza ,che ora stava
meglio e che la stavano sistemando nella stanza accanto .Coincidenza? Non so ,
personalmente mantengo tanti dubbi su ciò che è avvenuto e non ho certezze, ma
di quei giorni mi è rimasto questo ricordo e anche se non so se sia stato realtà
o sogno , cosi come è rimasto nella mia mente ,con serenità , ho deciso di
raccontarlo.
Dopo quell’esperienza comunque, ora mi capita spesso di chiamare
persone che mi dicono che mi stavano pensando o viceversa di pensare a persone
che poco dopo mi chiamano e sento forte il richiamo ad andare in Chiesa , cosa
mai fatta prima, ove dopo una “conversazione,, mi sento pervaso da un grande
senso di pace e serenità e trovo attraverso coincidenze o forti sensazioni,
favorevoli o contrarie,le risposte alle mie domande. Un bacio, Ivan
www.leparoledegliangeli.it
Mio
caro Claudio, la raccolta di testimonianze continua, anzi, se come
ho visto anche alcuni dei frequentatori del tuo sito hanno
testimonianze importanti da raccontare, dagli il mio indirizzo
e-mail così faremo conoscere sempre di più queste esperienze e io,
lo sai, sono un po’ rompina e mi faccio raccontare tutto per filo e
per segno...Alla luce di
quanto ti ho detto ti mando l’ ultima testimonianza pubblicata, poi
vedi tu. Un dolce abbraccio, Sara Luce
www.leparoledegliangeli.it
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Ciao a tutti mi chiamo Aldo ho 39 anni e questa è la mia esperienza.
Era il maggio del 1985 ed io avevo quindi nemmeno 16 anni, andavo a
scuola in quel periodo ed ero molto preso dagli studi, nonostante
giovane prendevo qualche caffè e per di più la mattina del giorno in
questione era mancato mio nonno.
Vi racconto nell’ ordine quello che è accaduto e di seguito quello
che io ho visto o creduto di vedere.
Ero a cena con la mia famiglia composta da genitori un fratello e
una sorella più grandi e un fratello più piccolo; mentre mangiavo,
complice forse una bibita molto fredda, mi sento la testa girare, mi
alzo dicendo a mio fratello " fammi passare che mi sento male" e
cado a terra tra le due seggiole a peso morto, mi prendono mi tirano
su la testa e ho gli occhi talmente rovesciati che non si vedono le
pupille, mi portano in bagno sopra la vasca prima a testa in giù e
poi di nuovo a testa in su.
Ancora occhi rovesciati e battito assente o talmente rallentato da
essere impercettibile senza strumenti, quando credevano ormai fossi
morto mi sono improvvisamente svegliato, poi croce rossa ospedale
visite mediche etc etc etc.
La mia esperienza è questa, non ho visto luci, da quando ho
avvertito il malore a pochi attimi prima di svegliarmi ho un vuoto
totale, sono i forse ultimi 15 , 20 secondi di quei pochi minuti che
mi hanno fatto scrivere, ricordo il buio che diventava più chiaro,
un grigio scuro, certamente un ronzio insistente, ma non sembravano
voci, poi all’ improvviso in quel grigiore sono apparse le sagome di
numerose persone tutte in torno a me come se io fossi sdraiato e
loro mezzi chini su di me, completamente circondato guardavo in alto
ma potevo vederle tutte. Le sagome erano grigio chiaro ma non si
distinguevano i volti, ed erano tutti uguali, e l unica cosa in
risalto erano i loro occhi bianchi e luminosi senza pupille, mi
guardavano sempre chini senza parlare ma era come lo facessero.
sembrava una forma di protezione, sentivo la protezione, ma io avevo
paura, tantissima; mi piace pensare che chiunque fossero hanno
deciso infine di lasciarmi andare, di nuovo buio e l’ immagine del
soffitto del corridoio dove vedo chini su di me i miei genitori e
più distanti i miei fratelli.
Ne ho parlato a distanza di anni con la mia famiglia e con un paio
di parenti stretti, cugini, un amica e nessun altro, da allora
nessun'altra esperienza.
Aldo.
LA STRANA NDE DI ERNESTO
(05-12-09)
Caro Claudio, ti mando una nuova testimonianza, se vuoi condividerla con
i lettori del tuo sito ... (SARA LUCE)
L'incontro con la Luce.
Quando si è verificato il mio incontro con la Luce non ero in coma. In
effetti non tutti gli incontri con la Luce avvengono durante una
situazione di pericolo a livello fisico (incidenti, decorso di gravi
malattie, ...): sono stati riportati infatti alcuni casi relativi a
situazioni di forte spiritualità, per così dire.
E' impossibile riportare in una mail un'esperienza di quel tipo, e forse
non basterebbe anche una vita per spiegarla di persona, perchè la Luce è
al di sopra di ogni cosa, di ogni credo e di ogni religione, e
quell'incontro lo sto metabolizzando ancora, tanto è stato forte, e lo
metabolizzerò ancora, per tutta la vita.
Ho avuto l'esperienza alcuni mesi dopo la morte di mia madre, deceduta
nel '94. Fin da bambino sono sempre stato un po’ mistico, ma dopo aver
baciato il corpo freddo e senza vita di mamma intrapresi un ulteriore
viaggio interiore per capire e sapere se poteva esserci qualcosa "al di
là". Dopo quella morte mi sentivo inizialmente più solo, più fragile, ma
piano piano, mese dopo mese, cominciavo a sentire dentro di me
un'energia, una forza, qualcosa che mi chiamava.
I vent'anni non sono stati un periodo facile per me (ma credo per
tutti): non avevo buoni rapporti con mio padre e mia sorella e non amavo
più il Liceo; in più c'era quel lutto, il marmo freddo di quella tomba.
Una sera mi sentivo veramente distrutto e mi coricai sul letto. Non
intendevo dormire, solo stare un po’ tranquillo. Realizzai ancor di più
la mia infelicità, i problemi che avevo, dentro di me chiesi aiuto a
Dio, arrivando persino a dubitare della sua esistenza, e
improvvisamente, con i miei occhi ben aperti, ebbi un sussulto: venne a
me una Luce.
Preciso che non ho mai avuto visioni o sogni ad occhi aperti. Quella
Luce all'inizio mi spaventò (i nostri occhi sono abituati a vedere ben
altro), ma fu Lei a calmarmi subito. Capii intuitivamente che stavo
vedendo ciò che era a me più vicino, ciò che mi conosceva e mi capiva
più di ogni persona al mondo.
Iniziò a comunicarmi: non fu un dialogo a parole, ma una trasmissione
simultanea di idee e immagini. Non posso spiegare completamente ciò che
appresi, ma mi preme affermare che esiste un solo Dio, identificabile
con la Luce che vede chi ha oltrepassato la vita ed è poi rientrato. Non
esiste nulla di più forte, bello e giusto della Luce. Ogni religione
cerca di definire Dio e la realtà a suo modo, tuttavia esiste una sola
verità.
L'incontro durò pochi minuti, ma in quel brevissimo tempo appresi e
comunicai così tanto che forse non basterebbero settimane per spiegare e
sentire qui le stesse cose: e in effetti era come se il tempo si fosse
fermato.
Desideravo ardentemente andare là, oltrepassare la soglia, ma mi fu
spiegato che dovevo tornare "nella vita" in attesa di nuove esperienze
future.
La Luce andò via, ma nonostante le sue rassicurazioni, quel distacco fu
più doloroso di qualsiasi lutto.
Ripenso tutti i giorni a quell'esperienza e riesco a comunicare ancora
con la Luce, ma seguendo un canale differente.
Ora la mia vita è migliorata: a livello materiale non sono più uno
studentucolo, ma lavoro e posso seguire maggiormente le mie aspirazioni
e i miei interessi; a livello spirituale rispetto a un tempo ho una
marcia in più. Tuttavia a volte provo una gran tristezza perchè so che
là starei ancora meglio.
Mi scuso per la lunghezza di questa mail, ma ho cercato di essere un
briciolo esauriente."
Ernesto
http://www.leparoledegliangeli.it
Due
NDE DEL 19° secolo
(09-12-09)
Gli antichi racconti
di NDE sono molto importanti, in quanto dimostrano che l'interesse
popolare per l'argomento (sviluppato dal Dr. Moody con i suoi libri
pubblicati dal 1975) era già presente più di 100 anni fa, senza
tralasciare il fatto che tali racconti
circolavano già nel Medio Evo, o forse
anche prima.
Due più recenti -ma sempre precedenti all'epoca attuale- sono
menzionati nel libro " Guided by Spirit" di Charles e Penelope
Emmons (p. 219).
Il primo riguarda una donna che successivamente divenne una Medium. Ecco
una breve sintesi:
La signora H. J. Conant ebbe una NDE nel 1851 all'età di 20 anni quando,
a seguito di una malattia per cui aveva assunto un sovradosaggio di
morfina, andò in coma. Il medico pensava che stesse per morire. La Conan
cadde in uno stato di trance durante il quale le venne suggerito un
farmaco banale che successivamente la salvò. Mentre era in trance riferì
di essere stata in un bel posto, che pensò fosse il Cielo. Lì rivide
sua madre, le chiese di poter rimanere, ma le fu detto che doveva
tornare sulla Terra, perché
"...aveva ancora una missione da compiere".
Nell'anno 1851 [la signora Conant] traslocò da Lowell e, con il marito,
andò a risiedere nel North End di Boston. Qui la sua salute non fu mai
buona, così il Dr. Tobey, un famoso medico della città sebbene dedito all'alcol,
era stato chiamato in visita e le prescriveva una preparazione a base di
morfina.
Il marito della Conant spediva la ricetta presso una vicina farmacia e
somministrava il farmaco alla moglie attenendosi scrupolosamente alla prescrizione.
La dose indicata dal Dott. Tobey però, si dimostrò eccessiva, causando uno stato di semi-incoscienza, così rapidamente, da
mettere in allarme tutti coloro che risiedevano nella casa.
Mr Conant immediatamente si recava allo studio del medico per informarlo
del fatto e quest'ultimo, capito l'errore, si precipitava a visitare la
paziente.
Uno sguardo, e capì che c'era stato un errore nella somministrazione del
farmaco, ed il pericolo di morte imminente della sua paziente lo fece
immediatamente tornare sobrio. Dubitava d'aver mai prescritto una
dose così pesante, sebbene il farmacista gli avesse mostrato la ricetta scritta di
suo pugno.
Quest' ultimo dichiarava che non avrebbe mai preparato il farmaco ad un
così elevato dosaggio se non avesse conosciuto e ben stimato il medico
prescrittore.
Il Dr. Tobey disse che non c'era nessun modo per salvare la signora
Conant, che ormai stava per morire. Lei, però, gli disse che non era
così....
Durante l'assenza del marito uscito in cerca del medico, la signora Conant si
era misteriosamente destata dal torpore mortale; il suo corpo tremava
come se stesse subendo una serie di shock elettrici, poi cominciò a
parlare, e prescrisse un farmaco per se stessa, come aveva fatto spesso
durante la sua infanzia. La medicina, che era semplice e naturale, le
venne subito somministrata, e sotto gli occhi del medico
terrorizzato, ella iniziò a sudare, riprendendosi rapidamente.
Non appena ripresa piena coscienza, la Conant si ricordò di essere
stata in un bel posto, che pensava fosse il Cielo, dove aveva incontrato
sua madre morta anni prima. Raccontò che piangendo e pregando le aveva
chiesto di restare con lei, ma i suoi genitori delicatamente ma con
fermezza, le avevano detto che doveva tornare alla vita terrena - che
aveva ancora una missione da compiere, e che a tempo debito avrebbe
gettato l'ancora nella sabbia dorata che brilla nel fiume del Paradiso.
-------------------------------------
Sebbene né lei né gli altri presenti attribuirono la cura agli Spiriti -
per mancanza di informazioni sul tema - dopo alcuni anni il Medium
William Rice, che nulla sapeva dei fatti, rivelò alla Conant, che non aveva
mai visto prima d'allora, che ella era stata curata grazie agli sforzi del
dottor Kittredge, un vecchio medico della sua città natale, passato da
diversi anni nel Mondo dello Spirito.
Oltre alla canalizzazione della cura, ciò che è interessante in questa
storia è l'esperienza di pre-morte della signora Conant che si allinea
perfettamente con molti racconti moderni.
Ha descritto un luogo dove si era riunita con i parenti defunti, le sue
implorazioni per rimanere, l'ordine di rientrare perché aveva ancora un
compito sulla Terra, e ricordava l'assicurazione che sarebbe tornata
quando il suo lavoro fosse terminato.
Tutto questo suona familiare a chiunque abbia letto i racconti
contemporanei di NDE.
C'è chi sostiene che la somiglianza
fra i moderni racconti di esperienze di NDE
sono
da attribuire alla divulgazione fatta da film e libri, ma questo
racconto,
pubblicato 102 anni prima che le NDE fossero entrate nella
coscienza popolare grazie ai libri del Dr. Moody, contiene molti degli
stessi elementi oggi noti.
Secondo racconto.
Anche John Brown, il "Medium delle Montagne Rocciose", nato nel 1817,
sembra abbia avuto una NDE intorno al 1850, ma senza avere una visione
dell'Aldilà.
Questo è il racconto scritto da lui stesso e pubblicato nel lontano 1897.
"John Brown lascia il corpo"
<
Una luminosa Domenica mattina di pochi anni fa, non mi sentivo molto
bene, anche se non particolarmente male. Ho fatto un bagno e sono salito
per le scale a cambiarmi abbigliamento.
Mi sentivo come se fossi
circondato da un gran numero di persone che sembrava dire: "John,
aspetta un pò, coricati e vai a riposare." L'ho fatto e, dopo pochi
istanti mia moglie è entrata con un pettine e una spazzola in mano, ma
nella stanza ci sembravano essere due persone, lei ed un'altra
simile a lei sotto tutti gli aspetti. Loro (!) si spostavano fianco a
fianco, mentre si avvicinavano al letto ed io ho tirato la coperta sopra la
testa, sentendomi nelle mani di quelli che non sono fatti di argilla
(esseri
umani -NdR), ma in
quelle di coloro ai quali non si può fare resistenza (Spiriti
- NdR).
La signora Brown, vedendo qualcosa di strano nel mio comportamento, mi
ha chiesto cosa stesse succedendo, ma non le ho dato alcuna risposta,
cercando di nascondermi. Poi è andato giù ed ha chiesto a
mio genero, il signor SP Waite, di "correre su per le scale e vedere che
cosa affliggesse Mr. Brown." Mr. Waite giunse alla mia porta in un
attimo e mi chiese se volevo un medico.
Non riuscivo a parlare, eppure
sapevo tutto. E' poi diventato tutto buio, i miei occhi non potevano più
vedere nulla.
In pochi minuti la mia stanza era piena di amici, tra i quali WA Conn,
JW Acque, il dottor Peacock, il Dr. Hickey, il dottor Oliver, e il
dottor Herrold.
Da quel momento le mie membra sono diventate inutili,
non potevo muoverle, il mio respiro si era quasi fermato, ma ho sentito
parlare e sapevo tutto quello che era stato detto e fatto. Prima che le
mie braccia avessero perso la loro forza, strinsi la mano a tutti e
cercai di dir loro addio - ma tutto era buio e non riuscivo a parlare.
Ho potuto respirare, ma poco, e sempre meno, e sapevo che stavo per
morire, che fra pochi attimi non sarei stato più l'occupante di
questo mio corpo terreno.
Qui, miei cari lettori, mi manca la capacità, il dono di trasmettere a
voi l'idea corretta di questo cambiamento meraviglioso di essere "nato
di nuovo". Sembrava come se mi fosse chiesto di risolvere tutto ciò che
è terreno, di rinunciare a tutto quel che non fosse lo spirito. Separarmi
da questa casa in cui avevo vissuto e che avevo curato così a lungo, era
un pensiero che mi colpiva con dolore.
Eppure, in tutto ciò che stava
accadendo intorno a me, non avevo nessuna volontà, nessun desiderio,
nessun potere, tutto era al di fuori ed al di là del mio controllo.
In pochi istanti, la mia testa si è inclinata, il mio cuore ha cessato
di vibrare, quindi l'intero meccanismo ha fatto un ultimo sforzo per
riprendere fiato, ma invano. In un attimo tutto il mio sistema nervoso,
diede una scossa e tutto esisteva ancora, tutto era tranquillo.
Ho
sentito i medici dire, ".. è l'ultimo respiro... non si muove più... è
morto."
Sì, ho sentito tutto, ma
non vedevo con i miei occhi.
In quel momento mi è sembrato che mi stessi lentamente spostando
attraverso un caldo ambiente e in lontananza ho cominciato a percepire
un punto più chiaro, un punto bianco nel buio.
Mentre questa luce
gradualmente aumentava di dimensioni, si avvicinò a me, finché
finalmente riempì la stanza e l'ambiente esterno. Non era come la luce
del nostro sole - era più bianca, ancora di più.
Sembrava portare con sé
un principio di vita.
In quel momento mi ritrovai disteso orizzontalmente sopra il mio corpo
a circa 1/2 metro da esso. Senza alcuno sforzo da parte mia, mi sono
trasferito fuori dal corpo e mi sono fermato sopra i miei piedi, a
circa 1,5 metri da esso. Sapevo che avevo lasciato il mio corpo. Ho
potuto vederlo sul letto, e ho visto il signor Woodward, uno dei miei
vicini, lasciar andare la mia testa che mi aveva tenuto fino a quel
momento e raddrizzare
il mio corpo sul letto. Rimasi lì. Ho sentito tutto quello che è stato
detto. Ho sentito il dottor Dickey dire ad una persona incontrata per le
scale:
"Sei arrivato troppo tardi, è morto."
"È proprio così?" ,
rispose l'uomo.
Ho potuto vedere e sentire tutto proprio come ho sempre fatto nella mia
vita. Ero vicino al centro della stanza e non mi spostai quando gli
altri passavano dove mi trovavo.
Sembravano andare dritti attraverso me
e non interferire affatto.
Essi, per me, erano come uomini e donne di legno.
Oh, come avrei voluto prenderli per mano e dar loro una stretta per far
sapere che non ero morto, ma non potevo. Ho osservato con attenzione,
l'abito che indossavo. Ero vestito, non nudo. Durante quel tempo, il mio
Spirito Guida era con me, alla mia destra.
Egli era intento a scrivere su un libricino o un diario, e mentre stavo
esaminando i vestiti che avevo addosso, mi ha indicato l'angolo della
stanza, dicendo:
"John. Questo è il vestito che metterai, ma non ancora; tu non morirai!"
Ho guardato nell'angolo della camera e c'era il corpo ben formato di un
uomo. Non assomigliava a me, non ero così alto ed era anche un pò più scuro di
me. L' ho esaminato minuziosamente. Era ben formato, nuovo, eppure
avrebbe potuto essere vecchio come il tempo, ma non aveva segni di
essere stato usato. Il suo vestito era nello stile dei Quaccheri, con
una stella su ciascun fianco e strisce di diversa larghezza e colore.
Non mi sembrava che quel corpo fosse quello che avevo appena lasciato,
era più leggero e più spirituale, ma non era sufficientemente solido per
essere visto da occhi terreni.
Mentre stavo lì, ho pensato a tutti i miei affari, e fui contento che
due giorni prima avevo messo tutto a posto e che a nessuno dovessi dare
nemmeno un centesimo. Ho pensato a quello che mi era stato detto da
ragazzo, che al momento della morte andiamo avanti, che non si è fermati
dai limiti del tempo e dello spazio, ma, non vedevo nessun posto in cui
andare. Avevo preso la mia decisione di rimanere con la mia famiglia
fino a quando fosse successo qualcosa, fino a che qualcuno non mi avesse chiamato,
quando a un tratto sono stato sollevato da una forza invisibile e fui
trasferito direttamente sopra al mio vecchio corpo.
I vicini e gli amici erano tutti andati via, tranne due dei medici, che
erano a consulto in una stanza adiacente, per dare un nome alla malattia
di cui ero morto.
Fino a quel momento, ero stato consapevole di tutto ciò che era stato
detto e fatto. Poi mi sono abbassato fino ad immergermi di nuovo nel
corpo che tutti avevano dichiarato morto.
All'inizio sono caduto in un sonno di breve durata, perché, in un
minuto o due, qualcosa ha causato un soffio d'aria e di bava che sono uscite dal
mio petto. I miei occhi potevano vedere, ero vivo nello stesso corpo che
ora abito. Non appena la vita tornò ad essere visibile, i medici si
avvicinarono, e mi dissero che non potevano fare niente per me, perché
non conoscevano la causa della mia malattia e non avevano mai visto nè
sentito di un caso del genere in precedenza.
Dissero ai miei familiari di farmi rimanere così fino al giorno
successivo, e lasciare che la natura facesse la sua strada.
I Dottori Peacock e Dickey sono i miei vicini, entrambi eminenti medici, e amati
da tutti. >
-------------------------
Come si è visto, anche questa NDE ha caratteristiche riscontrabili
nei racconti moderni,
in particolare:
*
Librarsi in una posizione orizzontale direttamente al di sopra del
corpo fisico.
*Avere la consapevolezza di una meravigliosa luce che non è come
la luce del
sole e sembra contenere un
principio di vita ".
*La frustrante impossibilità di comunicare con le persone nella stanza,
l'osservazione chiara di ciò che quelle persone dicono e fanno
(tra cui
la percezione visiva, nonostante la precedente perdita della vista).
*Vedere il proprio corpo spirituale dotato di vestiti, non nudo.
*Comunicare con un'Entità Spirituale.
*Il ritorno nel corpo terreno prima della rianimazione ed un breve,
nuovo periodo di blackout.
C'è anche un elemento insolito ed un pò enigmatico in questa storia, costituito dalla
visione del corpo
spirituale apparentemente inutilizzato nell' angolo della stanza.
Che fosse il corpo astrale della futura incarnazione del Sig. Brown?
La percezione del "doppio" di sua moglie all'inizio dell'
esperienza, può indicare che Brown vedeva il corpo astrale di lei, anche se
egli non dà questa spiegazione.
In sostanza, tali racconti, insieme a molti altri, ci fanno pensare che
le NDE sono sempre esistite e che oggi, grazie ai progressi della
Medicina Rianimatoria, siano diventate più frequenti e molto ben
documentabili da un punto di vista scientifico.
(Webmaster da varie fonti Internet)
Esperienza del tunnel di luce
14-12-09
Mi chiamo
Maria , amo dipingere e scrivere fiabe , ..
Sono stata per due volte nel tunnel di luce, una a 5 anni una a 27. Il
viaggio nel tunnel mi ha cambiato, non sarei così se non avessi fatto
quei viaggi.
Nel tunnel mi sono ritrovata dopo due gravissime malattie. Di entrambe
le esperienze ricordo ogni singolo istante e quella meravigliosa luce
bianca accompagna tutta la mia vita. ll tempo non ha cancellato nulla ,è
come fosse avvenuto ora.
Ricordo molto bene quando a mio padre raccontai a 5 anni di essere stata
nel tunnel, ma, prima di esser stata sopra il mio corpo e di aver
viaggiato per le stanze dell'ospedale, gli dissi anche il dialogo di due
medici fuori dalla stanza e che ero stata a trovare un ragazzo in fondo
al corridoio che stava molto male, si spaventò moltissimo e mi fece
promettere di non parlarne mai con nessuno nemmeno da grande o mi
avrebbero preso per pazza, ma lui non sapeva darsi spiegazione di ciò
che era accaduto.
Cosa mi riportò indietro nel mio corpo? Non so, forse non era il mio
tempo ma ricordo molto bene che nel tunnel sentii la voce di mio padre
che urlava e piangeva; mi chiamava forte forte .... mi sono
fermata un attimo, anche se la Luce quella fantastica luce mi chiamava e
mi attraeva a sé, era meravigliosa. Mi fermai. Sentii la voce, le urla
di mio padre disperato e ad un tratto mi catapultai nel mio corpo
.... fu terribile. D'un tratto mi ritrovai di nuovo nel mio letto con
terribili dolori, non dimenticherò mai quella Luce. Ricordo,
parlai solo una volta di Luce all'età di 13, quando anni i miei genitori
mi iscrissero in una scuola cattolica ( anche se loro non lo erano).
Lì l'insegnante di religione parlava di Paradiso e inferno, mi
sentivo il paladino della luce; mi alzai in piedi... no, no, c'è solo
luce ... è bellissima , il Dio è uno solo, potete chiamarlo come volete,
tutto è uno non ci sono separazioni , ma mi dissero che un buon
cattolico non parla così, crede nel Paradiso e nell'inferno. Allora
dissi: non sono una cattolica, io credo nella Luce, c' è una
meravigliosa luce,credetemi è bellissima, non crederò mai alle
vostre storie.
I miei compagni di classe ridevano e mi prendevano in giro, ma io
insistevo. L'insegnante era furiosa ed io continuavo: non potevo non
dire nulla è li ... l'ho vista! Convocarono i miei genitori che
credevano che ero impazzita , presi una sospensione di 3 giorni. Fu la
prima volta che ne parlai, non potevo lasciare che gli altri credessero
all'inferno ,dovevo dir loro della Luce. Una piccola ragazzina di
13 anni voleva convincere il mondo della Luce e di tutto quell'immenso
Amore!
Gli anni trascorsero e io portavo con me il mio segreto; a venti anni
vidi "per caso" in tv la fine di una trasmissione non ricordo su che
canale. C'era un uomo che raccontava la sua esperienza.
Ricordo la gioia che provai! Il mio segreto era anche la sua esperienza
e quell'uomo raccontava con gioia della grande meravigliosa Luce ,
anche se per molti anni non dissi nulla custodendo il segreto, ricordo
che non dubitai mai di quella meravigliosa esperienza che chiamarla
esperienza è dire poco.
Fu meraviglioso! Più tardi quando avevo 27 anni ripetei quell'esperienza e
vi posso assicurare che fu esattamente uguale, nulla cambiò anche se il
tempo era trascorso.
Che altro dire, non saprei. Sono cresciuta e la mia vita è cambiata
molto dopo la seconda esperienza, la ricerca spirituale si è fatta
intensa. Un abbraccio. Amore, luce, gioia, pace
Maria
http://www.leparoledegliangeli.it
Ringraziamo ancora una volta Sara Luce per averci inviato questa ulteriore, bellissima NDE.
I CIECHI POSSONO VEDERE DURANTE UNA NDE (21-01-10)
Vicki Umpieg, una donna non vedente di 45 (cieca dalla nascita per un
eccesso d'ossigeno), è stata una delle tante persone che il Dr.K.Ring e
S.Cooper hanno intervistato.
Vicki disse al Dr.Ring subito dopo l'incidente stradale, di essersi
ritrovata sopra il
suo corpo nella sala operatoria e che dall'alto guardava un dottore e
una infermiera,
che la operavano.
Queste sono le sue parole: " All'inizio non sapevo di essere io..c'era
un corpo ma non
sapevo che era il mio…poi mi sono domandata..
COSA FACCIO QUASSÚ?
SONO MORTA?
E solo allora mi sono resa conto che quel corpo era il mio
e che io fluttuavo sul soffitto.
Ho notato anche gli anelli sulla mia mano destra, specialmente la fede,un anello molto inusuale"
Ai dottori raccontó anche che durante la sua NDE, era riuscita a volare
sul tetto, guardandosi intorno e che una musica
armoniosa e sublime, si alternava al soffio del vento, di essere poi stata risucchiata in un tunnel buio e di vedere, in
lontananza, una luce…e quando si ritrovó alla fine del tunnel, la musica
si trasformó in un sublime inno e rotolando, si ritrovó distesa
sull'erba, attorniata da alberi, fiori e persone..un posto pieno di
luce,
che lei stessa poteva vedere ma anche sentire. Anche le persone erano di
luce
" TUTTI ERANO FATTI DI LUCE, ANCH'IO... C'ERA AMORE OVUNQUE".
Poi descrisse l'incontro con due compagni di scuola, l'incontro con sua
nonna, di questo scambio di pensieri senza parlare.
" AVEVO LA SENSAZIONE DI SAPERE TUTTO E CHE TUTTO AVESSE SENSO.
SAPEVO CHE QUESTO ERA IL POSTO DOVE AVREI TROVATO TUTTE LE
RISPOSTE ALLE MIE DOMANDE..SULLA VITA..SUI PIANETI E SU DIO…IL POSTO DEL SAPERE".
Poi notava una figura piú luminosa e radiosa delle altre e lo identificó
per GESÚ e telepaticamente LUI le parló :
" Non è meraviglioso qui? Tutto
combacia ma tu non puoi stare qui, non è ancora il tuo tempo, devi
ritornare nel tuo corpo per imparare a insegnare AMORE e PERDONO.
Le disse anche che avrebbe avuto dei bambini ( attualmente Vicki ne ha
tre) ma che prima di andare, doveva ancora guardare una cosa e Vicki
vide la sua vita, dal momento dell'incidente
fino alla sua nascita, commentata gentilmente da Gesú sulle sue azioni e
ripercussioni.
Le sue ultime parole furono :" Adesso devi lasciarci" e lei si risveglió
nel suo corpo.
" LA MORTE NON È ALTRO CHE UN PASSAGGIO DA UNA STANZA ALL'ALTRA.
LA SOLA DIFFERENZA, PER ME, È CHE NELL'ALTRA STANZA…HO LA
POSSIBILITÁ DI VEDERE"
Fonte: www.nderf.org
NDE
DI UN'ATEISTA
(08-05-10)
Sono
entrata in ospedale verso la mezzanotte del 24 dicembre 1967con le
doglie ed in distress respiratorio. In sala parto, mi è stata
applicata una maschera, ma a causa del Demerol che mi era stato
somministrato non ero in grado di parlare e dire che la maschera mi
stava soffocando.
Tentai
di strapparmela dal viso ma qualcuno mi prese le mani e me le legò
al tavolo operatorio in modo che non potei fare nulla per
evitare gas e maschera.
In quel periodo di tempo ho capito che stavo per morire ed essendo
atea sperai che l'agonia da soffocamento sarebbe finita in fretta e,
finalmente e definitivamente, avrei perso i sensi.
Invece di perdere coscienza, mi sono trovata circondata da un
rumore forte e doloroso; era come un treno merci gigante che mi
girava nella testa.
Nel profondo della mia mente, sapevo che questa sarebbe stata la mia
condizione eterna.
Ero consapevole di essere vigile e di trovarmi in un luogo di tenebre, perchè era impossibile vedere la mia mano posta davanti agli occhi
bene aperti. Non c'era luce di alcun tipo, da nessuna parte. Non
c'era niente in questo buio, pesante,caoticamente rumoroso, tranne i
miei pensieri e me stessa.
Ero sola ed in agonia, ma ho provato
quello che io chiamerei espansione della conoscenza.
Fu come se avessi capito tutti i misteri dell'universo e capii che
tutto ciò che noi riteniamo importante in questa vita è per lo più
insignificante e superficiale nel grande schema delle cose.
Non avvertii
la presenza di nessun essere vivente (buono, cattivo, umano, animale
o spirituale) in questo luogo, ma sapevo che sarei stata lì per
sempre, da sola e senza pace. Sapevo anche che sarei rimasta lì per
l'eternità perchè appartenevo a quel luogo. La sofferenza era
intensa ed ero totalmente infelice.
Mentre stavo pensando al mio stato ed alla mia triste condizione, un
pensiero, più che altro una domanda sorse nella mia mente:
"Che cosa hai fatto di totalmente disinteressato nella tua vita, un gesto o un'azione che non avesse avuto un movente egoistico?" |
Come
ebbi formulato quella domanda mi resi conto che avevo sempre agito
per compiacere me stessa.
In effetti non avevo mai detto una parola o fatto un gesto gentile
che non fosse stato motivato da interessi personali. Come
ebbi pienamente compreso quanto fossi egoista, provai un profondo
rammarico ed anche rimorso per non aver mai fatto nulla di buono o
di altruistico.
La mia condizione cambiò con quella presa di coscienza. Non mi
ricordo proprio che cosa successe ma mi ritrovai con una flebo sulla
mano e mi resi conto che mi avevano messo del ghiaccio sull'addome
per arginare una pesante emorragia. La cosa più bella per me era che
potevo respirare e non tossivo .
A causa del terrore causato dalla mia esperienza "vicino alla morte"
e dato che questo termine non era stato ancora coniato in quei
giorni, ho taciuto a lungo sulla mia esperienza.
La mia conoscenza universale cominciò subito a sparire e ogni giorno
che passava tutto ciò che ricordavo era la certezza terrificante che
c'era una realtà al di là di questa vita che per me, in mancanza di
una parola migliore per descriverla, chiamavo inferno.
Mi proposi di cercare il senso della vita e anche di scoprire se
esistesse davvero una realtà spirituale, o addirittura il Regno di
Dio. Temevo il parto e ancor di più la morte. Mi proposi di fare
almeno una cosa buona per gli altri che non fosse stata motivata da
interessi egoistici. In realtà ho cercato di fare atti di carità
anonimamente. Quaranta anni dopo, tutto questo è per me ancora una
grossa sfida.
PIANISTA PER CASO, DOPO
UNA NDE
(20-09-10)
Non si è mai troppo vecchi per iniziare a
suonare il pianoforte, almeno se lo si fa per hobby e, come
la storia straordinaria di Tony Cicoria dimostra, è possibile iniziare a
42 anni per giungere in poco tempo a comporre musica ad un livello quasi
professionale. C'è però un piccolo problema col metodo usato dal Dr.Cicoria:
bisogna essere stati prima colpiti da un fulmine.....
Il suo caso è uno di quelli citati da Musicophilia, il nuovo libro del
Neurologo e scrittore di best-seller Dr. Oliver Sacks, specializzata
nello spiegare condizioni neurologiche complesse ad un vasto pubblico.
Il suo ultimo libro esplora il rapporto tra la musica ed il cervello umano
- ed in particolare- lo strano caso del dottor Antony Cicoria.
La storia è iniziato un giorno del 94, quando l'uomo in questione, un
Chirurgo Ortopedico che vive e lavora nello stato di New York, aveva
chiamato sua madre da un telefono pubblico. Non aveva ancora finita la
conversazione,quando scoppiò una forte una tempesta. Cicoria aveva
ancora in mano il telefono e stava per riagganciarlo, quando un fulmine
si scaricò attraverso il ricevitore e lo colpì in faccia.
Ciò che seguì fu una esperienza classica di pre-morte, con supplementi
imprevedibili.
In primo luogo vide il proprio corpo dall'alto e questo, secondo Sacks,
è un classico per chi ha avuto esperienze di NDE. Tutti infatti si
trovano ad osservare gli eventi da due o tre metri d'altezza.
I Neurologi la chiamano "autoscopia". Guardando in giù verso se stesso,
Cicoria ricorda di aver pensato "Oh, c...o -
Sono morto!" Poi ha guardato verso una donna che era in coda
per telefonare (un'infermiera professionale, per sua fortuna) che
tentava di rianimarlo. Ha poi visto anche i suoi figli che giocavano
tranquilli a casa ed ha avuto la certezza che sarebbe andato tutto bene
anche senza di lui. Era circondato di luce "bianco-bluastra nel guardare
alla sua vita con in evidenzia gli alti e bassi, in beata tranquillità.
Si sentiva in "estasi pura". E poi - "Slam!" -
Era di nuovo nel suo corpo, con un dolore bruciante in faccia ed al
piede sinistro, punti in cui il fulmine era entrato ed uscito. Non si
sentiva però molto grato nei confronti di quell'infermiera....
Le sue condizioni fisiche apparvero subito parzialmente misteriose per
la mancanza apparente di danni cerebrali. Si sentì fiacco per un pò di
tempo e soffrì di vuoti di memoria, ma nè una risonanza magnetica nè
altri esami rivelarono nulla di grave, sicchè in poche settimane tornò a
lavorare come chirurgo, con tutte le sue capacità intatte, compresa la
memoria.
Il Dr. Cicoria ha però sviluppato forti sentimenti spirituali a seguito
dell'incidente ma, fatto forse ancor più sorprendente, due mesi dopo, ha
improvvisamente provato un insaziabile desiderio di ascoltare musica per
pianoforte. Dapprima ha acquistato dischi di Chopin, poi a seguito d'una
felice coincidenza, una baby-sitter gli ha chiesto se poteva tenere un
pianoforte verticale in casa sua e così ha cominciato a suonare le
composizioni originali che sentiva "girare" nella testa.
Va notato che Cicoria ha ricevuto da bambino un'educazione cattolica ed
anche lezioni di pianoforte, ma erano state un fallimento, nè era mai
stato molto praticante, mentre ora crede fermamente che la sua vita è
stata salvata per uno scopo, e cioè la musica.
Per molti anni ha suonato e scritto ossessivamente, in tutte le ore
libere dal lavoro, a partire dalle 4 del mattino, per riprendere la sera
appena tornato a casa.
Sua moglie non ha condiviso a lungo il suo entusiasmo e nel 2004 Cicoria
ha subito due ulteriori traumi: il divorzio ed un incidente di moto che
lo ha lasciato con gravi ferite, che però non
hanno fermato il "torrente" di musica che, come disse Mozart, gli arriva
"dal cielo".
E' discutibile che i critici siano d'accordo su tale origine, ma se fino
a poco tempo prima
la musica era- secondo Sacks - "..un esercizio solitario, tra lui e
la sua musa", la primavera scorsa, Cicoria ha fatto il suo debutto
semi-pubblico durante un ritiro musicale per studenti, dilettanti di
talento e giovani professionisti, suonando un brano di Chopin ed una sua
composizione: Rhapsody Opus1. L'autore cita un pianista che ha
partecipato lodando la grande passione ed il grande brio della
performance del Dr.Cicoria, e aggiunge che ha suonato, se non come genio
soprannaturale, almeno con abilità meritevoli, abilità sorprendenti per
qualcuno che, praticamente privo di studi accademici, ha imparato a 42
anni d'età ". Sacks mantiene una distanza professionale dal caso con
l'aiuto di frasi come questa: "Ci sono prove
che gli aspetti visuo-spaziali e vestibolare di esperienze fuori dal
corpo sono legati alla disturbata funzione della corteccia cerebrale, in
particolare nella regione giunzionale tra i lobi temporali e
parietali... " Rispettando il diritto del dottor
Cicoria di considerare la sua ispirazione d'origine spirituale, Sacks
esprime la sua convinzione personale che anche stati d'animo esaltati
devono avere "qualche correlazione fisiologica
con l'attività neurale". Egli osserva inoltre che oggi
vi sono analisi della funzione cerebrale molto più sofisticate che nel
1994. Sebbene il Dr. Cicoria fosse inizialmente d'accordo che forse
valeva la pena indagare ulteriormente, ha poi cambiato idea, preferendo
accettare il suo dono, per quanto misterioso possa essere, per quello
che è. La sua è una storia affascinante che può ispirare o meno quelli
di voi che stanno iniziando ad imparare a suonare il pianoforte. Vorrei
però farvi una raccomandazione importante:
siete pregati di non provarci col suo stesso
sistema!
LA NDE DI GLAUCO E DEI
SUOI FRATELLI:
SALVATI DAGLI
ANGELI
(31-10-10)
Glauco Schaffer (nella
foto) é il Fondatore e l'
Amministratore
del sito NDE-Space, rivolto a
tutti i "Ritornati" dalle NDE ed ai Ricercatori del fenomeno.
Glauco, all'età di 8 anni, ebbe una NDE condivisa con i suoi due
fratellini ed ora sta chiamando a raccolta i tanti protagonisti di
questa avventura ai confini della vita e della morte, per contribuire
allo studio del misterioso fenomeno. Ora però, lasciamo a lui la parola:
ci racconterà una storia davvero incredibile!
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<Mio padre aveva portato me -avevo otto anni- ed i miei fratelli più
grandi (10 e 11 anni) sul fiume Guaiba Rio a Porto Alegre, in Brasile (a
quel tempo vivevamo là), per passare una
giornata di divertimento e di
pesca. Era una bella e calda mattina piena di sole e così chiedemmo a mio
padre se potevamo camminare fino al fiume da soli, mentre lui tirava su
l'accampamento.
In un primo momento ci disse di no ma, a malincuore, finalmente accettò,
dopo che tutti e tre lo pregammo di lasciarci andare, a patto di non
andare in acqua.
Mi ricordo bene che lui
ripetutamente ci
disse di non andare in acqua.
Col senno di poi, mi chiedo se, in qualche modo, avesse percepito il
pericolo che stavamo per correre....
Così cominciammo a camminare vicino
all'acqua, lasciando nostro padre a lavorare col campo fino a quando
arrivammo ad un cespuglio che era per metà a terra e per metà nell'acqua
e che c'impediva di proseguire. A questo punto, uno di noi ebbe l'idea
di afferrarne un ramo per raggiungere l'altro lato. Mi ricordo che mio
fratello Marco andò per primo, ma in pochi secondi perse l'equilibrio e
andò sott'acqua.
Mio fratello Carlon fece di tutto per aiutare Marco, ma non fu in
grado di trattenerlo e finì anche lui in acqua.
Né io né i miei due
fratelli sapevamo nuotare e, invece di correre a chiamare mio padre
dopo aver visto i miei due fratelli ingoiati dalle acque, mi lanciai nel
tentativo di salvarli, senza pensare alla mia sicurezza personale. Lottai
freneticamente contro la corrente impetuosa, cercando i miei due
fratelli.
Non riuscivo a vederli ed ero molto spaventato. Intanto l'acqua mi aveva
inghiottito in fretta, e tentavo disperatamente di respirare, ma non
c'era più ossigeno nei mie polmoni, così fui
preso dal panico, mentre muovevo braccia e gambe istericamente, cercando
di salvarmi.
Poi, il mio corpo venne colpito da qualcosa, sott'acqua. Non so che cosa
fosse, ma vi posso dire che fu molto doloroso. La corrente del fiume si
muoveva molto velocemente da ovest ad est, verso l'oceano.
Non ricordo quanto tempo passò, ma ad un certo punto non riuscivo a
muovermi più: ormai ero sott'acqua fino ad arrivare al fondo del fiume.
L'acqua era marrone, quindi non potevo vedere niente... ma non avevo
bisogno di vedere
per sapere che stavo
morendo.
Provai ad urlare:
"Per favore Dio
aiutami!" Mia
madre mi portava sempre in chiesa, quindi sapevo di Dio; non so come, ma
sapevo che era l'unico che poteva aiutarmi. La mia vita aveva
iniziato a spegnersi quando sentii la voce più piacevole che avessi
mai udito! Mi diceva di rilassarmi e che tutto sarebbe andato bene.
Poi ho sentito due robuste braccia che mi trattenevano.
Anche se ancora non riuscivo a vedere, sapevo che era l'abbraccio di un
uomo.
Era molto gentile e delicato. Ero felice e confuso al tempo stesso. Ben
presto galleggiavo a mezz'aria e fu allora che mi accorsi che non ero
effettivamente morto ed abbiamo cominciato a muoverci verso l'alto ad
una velocità folle. Tutto il dolore era sparito ed potevo respirare
di nuovo, facilmente, ma il mio corpo non era più solido, perchè potevo
vedere attraverso di esso, sebbene potessi ancora sentirlo.
Abbiamo poi iniziato a muoverci verso questa bellissima luce e, mentre
ci avvicinavamo ad essa, ne fui come ingoiato: era più luminosa del sole,
ma non faceva male agli occhi. L'Angelo che era con me mi disse "Tchau"...
e sparì. Io rimasi lì a galleggiare per un momento chiedendomi: "Cosa è
successo?
E 'difficile da spiegare, ma mi sentivo collegato al tutto ed il tutto
era collegato con me, sentii di non essere più solo e cominciai a vedere
un uomo che veniva verso di me. Quando arrivò abbastanza vicino, ebbi la
sensazione più bella di amore e di appartenenza che io abbia mai
provato,
non ci sono solo parole che la mente umana può concepire per
descrivere accuratamente questa sensazione.
Immaginate di essere in un aereo che esplode, poi vi svegliate e vi e
rendete conto che era tutto solo un sogno e che non siete morti. Bene,
questa era la sensazione che ho provato quando mi sono reso conto che
non ero veramente morto e ne ero molto felice. Poi, di nuovo, mi
chiesi dove fossi e perché questo luogo mi sembrava molto più reale di
casa mia, là sulla terra.
L'Angelo apparve di nuovo e, avvicinandosi a me, cominciò a parlarmi
telepaticamente. Mi disse che era lì per aiutarmi e rispondere alle mie
domande e ne avevo un sacco da fargliene!. Ma prima che egli
rispondesse, mi fu mostrato la mia vita, come in un film, solo che
scorreva a ritroso.
Ricordo di aver pensato:
"Come può essere stata tanto brutta: ho solo otto anni!"
La prima cosa che ricordo di aver visto è stato quando ho usato una
chiave per graffiare una macchina: ebbene
sentii il dolore che
avevo causato al suo proprietario a causa di quella mia cattiva azione!
Poi ricordo di aver pensato:
"Oh, no! ! Sono nei
guai! "Ma a
questo punto, il mio Angelo mi sorprese non poco dicendo:
"Non ti
preoccupare... Ci sono solo lezioni da apprendere".
Invece di essere confortato dalle sue parole, ero un pò innervosito
dalla consapevolezza che poteva leggere i miei pensieri. Tutto questo
stava accadendo mentre il film continuava a girare, mostrandomi secondo
per secondo tutta la mia vita ed ancora provai su di me
quello che avevo fatto agli altri.
Tutte le mie azioni sembravano
avere vita propria; per esempio, ho sentito il dolore provato dal
proprietario dell'auto che avevo graffiato ed anche quello di sua
moglie,quando lui le raccontò l'accaduto.
Era una sensazione molto
sgradevole!
Oltre ai momenti non troppo piacevoli, mi furono mostrati anche quelli
positivi, ovvero le cose che avevo fatto per amore, come quella volta
che avevo preso in casa un ragazzo senza tetto. Facevamo la doccia e
mangiavamo insieme e poi gli ho dato alcuni dei miei vestiti. Il mio
Angelo è stato molto contento di questo e mi ha detto che queste sono le
cose che contano davvero, le cose che facciamo per amore di un'altra
persona. Il "film" continuava e mi vedevo come un bambino nel
grembo di mia madre, poi come una molecola viva, molto piccola ma molto
viva. Oggi, ogni volta che vedo una donna abortire mi vien voglia di
piangere. Non capiscono che Dio ha dato loro quel bambino per un
motivo, che sono state scelte da quel bambino, ma non so come faccio a
saperlo,lo so e basta.
La rivisitazione della mia vita finalmente si fermò e l'Angelo
pronunciò due parole. Tutto quello che avevo sempre voluto sapere ebbe
risposta con queste due parole,
in un istante capii tutto.
Poi,
improvvisamente, iniziai a sentire la mancanza di mia madre, del
sole, della pioggia, di giocare a calcio e di tutto ciò che mi aveva
reso felice. Pensando a mia madre potevo sentire il dolore che
avrebbe provato quando le sarebbe giunta la notizia che tutti e tre i
suoi figli erano morti.
Sapevo però che mi veniva mostrato tutto questo
perché non era ancora il
mio tempo, perchè la mia missione non era stata completata e dovevo
tornare indietro.
La mia esperienza di pre-morte mi ha aiutato a capire quanto sia bella e
fragile la terra.
Sentii il respiro della terra come se fosse viva ed ho
potuto vedere la luce che avvolge tutto ciò che è vivo: alberi, fiori,
erba, animali, vulcani e poi anche l'essere umano, l'uomo che detiene
il controllo su ogni cosa vivente. Tutto ha una sua aura. Non so perché,
ma l'Angelo mi disse di non dirlo a nessuno e che col tempo si sarebbe
venuto a sapere, per questo esclamai: "Cosa?"
Ma poi avvertii uno scossone e mi resi conto che ero improvvisamente
di nuovo in acqua, solo che questa volta ero tenuto a galla da un Angelo
diverso che mi spingeva fuori dal fiume. Ero di nuovo umano e dentro al
mio corpo. Che sensazione bellissima! Essere un umano è un bellissimo
dono!
Mi sentivo un pò ubriaco appena raggiunta la superficie dell'acqua da
dove si vedeva il cielo d'un azzurro mozzafiato. Cominciai a respirare
di nuovo, ma in preda al panico, pensando ai miei fratelli.
"Dove sono i
miei fratelli?"
urlai..... e guardando alla mia destra vidi che erano sani e salvi,
proprio accanto a me in piedi e fuori dall'acqua. Poi ho gioii pensando: "OH
MIO DIO! GRAZIE! GRAZIE! "
Solo a pensarci ho le lacrime agli occhi anche ora....
La gente era corsa verso di noi, alcuni piangevano, alcuni erano
sorridenti e si abbracciavano, erano felici come me, ma perché? Non
riuscivo a capire. Poi ho sentito l'ufficiale di polizia parlare alla
radio dicendo:
"Li ho trovati. Ho
trovato i ragazzi! "
Urlò agli altri poliziotti di venire su per il fiume e dopo pochi
minuti, arrivati che furono, osservarono con stupore:
"Questo non è possibile! Non avrebbero potuto sopravvivere
per 22 minuti
in quelle acque! "
Il personale medico che aveva assistito alla scena disse la stessa cosa,
non appena tornati dalla ricerca degli altri bambini. Ero lì, fermo, in stato di shock ed avrei voluto dire loro che si trattava
effettivamente di noi. Ho cercato di spiegare quello che ci era successo,
ma non riuscivo a tirar fuori le parole di bocca, non riuscivo a
parlare; sebbene la mia bocca si muovesse, nessun suono ne usciva.
Poi, guardando il cielo dissi:
"Per favore dammi indietro la mia
voce, io non lo dirò a nessuno!"
Lentamente, riebbi indietro la mia voce!
Ho un problema di balbuzie ancora oggi, ma non mi importa:sono vivo e
questo è quel che conta.
Non so se è più bello essere di nuovo qui, o
avere la certezza che non dobbiamo mai morire.
E' certo che la mia esperienza mi ha cambiato la vita, perchè cerco di
fare tutto per amore, anche se, in tutta sincerità, non è sempre facile.
Viviamo in un mondo pieno di incertezze, la gente non sa chi è veramente
Dio e non sempre capisce l'importanza dell'amore.
Dopo anni da quel fatidico giorno al fiume, ho chiesto ai miei fratelli che cosa
ricordano di questa esperienza. Marco mi ha detto che un Angelo gli
disse di non parlarne e dopo una settimana l'ho chiesto anche a Carlon.
Mi ha risposto che gli era stato detto che eravamo morti e che un Angelo ci
aveva salvati. Anche lui aveva visto una specie di filmato della sua vita.
Non abbiamo mai discusso l'incidente in profondità, probabilmente perché
avevamo tutti paura che qualcosa ci sarebbe successo se lo avessimo
fatto ma, col passare degli anni e diventando più grande, ho cominciato
ad avere voglia di dire al mondo che sia Dio che il Paradiso esistono
veramente.
Prego che un giorno la razza umana, i figli e le figlie di Dio, vivranno
sulla terra con lo stesso amore e la stessa pace che ho provato quel
giorno e che presto saremo tutti consapevoli che siamo tutti una sola
cosa.
(Tradotto e pubblicato col gentile consenso dell'Autore, Glauco Schaffer)
LA
NDE DI BETTY
EADIE
(30-11-10)
Abbiamo già
parlato in altre occasioni della vita nei Livelli Superiori e di come
essa possa venire interrotta da brevi "incursioni" nel mondo della
materia. Non tutti gli Spiriti sono capaci di affrontare tutte le
difficoltà che a noi appaiono inevitabili qui sulla Terra, dal dolore
fisico a quello psicologico, per non parlare poi delle limitazioni che
il corpo fisico ci impone ogni giorno coi suoi incessanti bisogni d'ogni
tipo. Abbandonare un mondo dove il pensiero è creativo, dove non esiste la
sofferenza, la paura, la fame, ecc. non è impresa facile, sicchè pare
che noi "incarnati" siamo visti come una sorta di eroi dai nostri
Fratelli che restano a vivere nei Regni Eterici. A volte succede che
qualcuno torni indietro dalla morte per raccontarci come si viveva (e si
tornerà a vivere) prima di calarsi nella materia densa di cui son fatti
i nostri corpi: sono i racconti dei "Ritornati", di coloro che hanno
sperimentato una NDE a fornirci un numero sempre maggiore di conoscenze
sull'Aldilà ed a farci capire da dove veniamo e dove andremo dopo aver
abbandonato, per l'ennesima volta, il nostro denso corpo terreno. La
sconcertante vicenda di una donna americana, Betty J. Eadie, morta e
risuscitata, raccontata nel libro Embraced by the Light (“Abbracciata
dalla Luce”) ha venduto negli Usa ben 2 milioni di copie ed è stato
tradotto in 21 Paesi del mondo. Un viaggio di 4 ore (andata e ritorno)
nell’ altra vita. Un viaggio durante il quale vengono chiariti i dubbi
che la protagonista si porta dentro, le sue paure, le sue angosce e che
termina con l’ affidamento di una missione.
Betty afferma di aver “vissuto” realmente una tale esperienza la notte
tra il 18 ed il 19 novembre 1973, quando si trovava in ospedale in
seguito ad un intervento che non doveva avere complicazioni.
La sua anima ha lasciato il suo corpo e lei ha viaggiato attraverso un
tunnel buio, alla fine del quale c’ era una figura brillante, avvolta
nella luce. Era Cristo, che le diede
il benvenuto abbracciandola.
Sentì allora un amore incondizionato, quale non aveva mai provato, e la
sensazione di essere finalmente a casa. Ha rivisto i suoi cari morti
prima di lei, ha trovato risposte alle tante domande che si trascinava
dietro da tempo, ha visitato giardini bellissimi ed è stata nella
biblioteca della conoscenza; ha visto come gli Spiriti si preparano a
venire sulla terra e come gli Angeli ricevono le preghiere che in
seguito verranno esaudite dal Padre Celeste (ma solo quelle veramente
sincere). Era felice di trovarsi lì, ma le fu detto che non era ancora
la sua ora e dovette ritornare sulla Terra per adempiere la sua
missione.
C’è chi parla di sogno, di visione. Eppure questi dubbi non fermano
quanti vogliono essere convinti che esiste un’altra vita dopo questa.
Una vita migliore.
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LA SCELTA DEL CORPO
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"Ritornai al giardino ed incontrai di nuovo i
miei Spiriti Guida.
Avevo visto, nei luoghi che avevo appena visitato, tanti Spiriti che
stavano facendo progressi, che lavoravano per diventare più simili al
nostro Padre, e mi incuriosì il nostro sviluppo sulla Terra.
Come facciamo a crescere spiritualmente?
I miei accompagnatori furono contenti che avessi formulato questa
domanda e mi portarono in un posto dove molti Spiriti vengono preparati
per la vita sulla terra. Erano Spiriti maturi - non ho visto quelli dei
bambini durante la mia intera esperienza [Il
che non vuol dire che non ce ne siano -NdR-]
ed ho constatato come Essi fossero desiderosi di incarnarsi.
Guardavano alla vita nella materia come ad una scuola dove potevano
imparare molte cose e sviluppare le capacità mancanti. Mi è stato
detto che avevamo tutti desiderato venire qui, che avevamo scelto molti
dei nostri punti deboli e le tante difficoltà della nostra vita, in
modo da poter crescere.
Ho anche capito che le nostre debolezze servono per il nostro bene. Il
Signore ci dà doni e talenti secondo la sua volontà e non dovremmo mai
confrontare i nostri talenti o i nostri difetti con quelli degli altri:
ognuno di noi ha quello che gli
serve, siamo unici e non è
importante la differenza fra capacità e difetti posseduti. Ci sono stati
anche dati dei doni spirituali di cui avremo bisogno per le nostre
missioni, molte delle quali appositamente progettate in base alle nostre
esigenze.
I nostri genitori hanno il proprio assortimento di attributi spirituali,
alcuni dei quali possono venire tramandati a noi, che possiamo così
capire come hanno utilizzato queste capacità.
Maturando, possiamo poi acquisire altre qualità e continuare ad imparare
come usarle, oppure scegliere di non usarle affatto. Non importa quale
sia la nostra età, possiamo continuare ad acquisirne ancora,
il che ci può aiutarci in situazioni vecchie e nuove: tocca a noi
scegliere.
Ho visto che siamo sempre in grado di aiutare noi stessi, anche se non
sappiamo riconoscere, o imparato ad usare, le nostre capacità nascoste:
basta guardarsi dentro. Abbiamo
bisogno d' aver fiducia in esse, solo così lo strumento spirituale
giusto sarà sempre lì pronto per noi.
La mia attenzione cadde poi su altri Spiriti che stavano facendo i
preparativi per andare sulla Terra.
Uno, eccezionalmente brillante e dinamico, stava entrando nel grembo di
sua madre ed aveva scelto di essere portatore di un grave handicap
mentale. Era molto entusiasta per questa opportunità ed era a conoscenza
della crescita che lui ed i suoi genitori avrebbero avuto nel tempo.
I tre erano legati tra di loro da un accordo programmatico già da prima
e lui aveva scelto di iniziare la sua vita mortale fin dal concepimento
del suo corpo.
Io vidi il suo trasferimento nell'utero ed il suo
ingresso nella nuova vita appena formata.
Era ansioso di sentire il
grande amore dei suoi genitori terreni.
Ho anche imparato che gli Spiriti possono scegliere di entrare nel
corpo delle loro madri in ogni fase della gravidanza. Una volta lì,
possono subito iniziare a sperimentare la mortalità.
L'aborto, mi è stato detto, è di norma contrario al corso naturale degli
eventi e lo Spirito che entra nel feto sente un senso di rifiuto e di
dolore. Sa che quel corpo doveva essere il suo, sia se concepito fuori
del matrimonio o meno, anche se per vivere solo alcune ore.
Ma lo Spirito sente anche compassione per la madre, sapendo che lei ha
preso una decisione sulla base delle sue scarse conoscenze spirituali.
(Altre
fonti riferiscono che l'Anima "rifiutata" dovrà cercare un altro feto in
cui incarnarsi che corrisponda alle stesse esigenze di crescita previste
in accordo con le proprie Guide e che quindi l'aborto causerebbe solo un
momentaneo "disguido" nel processo evolutivo di quella singola Anima.
Per le differenze fra Anima e Spirito -qui usate come sinonimi-vedi:
IL
VIAGGIO DELL'ANIMA
-NdR- )
Ho visto molti Spiriti che avrebbero
voluto venire sulla Terra solo per un breve periodo, poche ore, o pochi
giorni dopo la nascita. Essi erano eccitati come gli altri, sapendo che
avevano uno scopo da raggiungere. Ho capito che la loro morte era stata
stabilita prima della loro nascita, come del resto è per tutti noi.
Questi Spiriti non avevano bisogno dello sviluppo che potrebbe scaturire
dal prolungamento della vita mortale ed una precoce dipartita avrebbe
messo alla prova i loro genitori e li avrebbe aiutati a crescere.
Il dolore è intenso, ma breve:
quando torniamo a vivere
insieme ancora una volta, esso viene lavato
via, e proviamo solo la gioia per la crescita
raggiunta e per il fatto
di esserci ritrovati.
Sono rimasta sorpresa di come molti piani e molte decisioni vengono
presi per il bene degli altri: Lì eravamo tutti disposti a sacrificarci
per il Prossimo. Tutto è teso alla crescita dello Spirito, tutte le
esperienze, tutti i doni e le debolezze sono progettati per questa
crescita.
Le cose di questo mondo sono poco importanti Colà o non lo sono affatto.
Tutto è visto attraverso occhi spirituali e ciascuno di noi ha un lasso
di tempo prestabilito per completare la propria educazione terrena.
Alcuni Spiriti vengono sulla Terra solo per nascere, per permetter ad
altri di fare esperienza e poi tornare rapidamente in quel Mondo. Alcuni
possono vivere fino a tarda età per completare i loro obiettivi ed avere
maggiori opportunità di servire il Prossimo, mentre altri sono
destinati ad essere i nostri leaders, i nostri seguaci, i nostri
soldati, i ricchi ed i poveri della Terra,
al solo scopo di creare situazioni e
rapporti umani che ci permettano di imparare ad amare.
Tutti coloro che incontriamo sul nostro
sentiero terreno ci conducono al risultato finale.
Siamo stati inviati qui per essere testati in condizioni difficili, per
vedere come vivremo il comandamento più importante:
AMARSI L'UN L'ALTRO, poichè
siamo tutti collegati fra noi sulla Terra, uniti da questo fine supremo:
imparare ad amare.
Poco dopo la mia attenzione venne attratta da un altro Spirito
femminile. Era uno degli esseri più affascinanti e incantevoli che
avessi mai visto. Era piena di energia ed un'allegria contagiosa
irradiava verso tutti quelli che si trovavano intorno a lei.
Guardandola con meraviglia, sentii lo stretto legame d'amore che ella
provava per me. Il mio ricordo di questo momento è stato in gran
parte cancellato, ma sapevo che non l'avrei mai dimenticata e non vi era
alcun dubbio che, ovunque andasse, stava per diventare l'Angelo speciale
per qualcuno. Durante la mia esplorazione della esistenza precedente
l'incarnazione, sono rimasta impressionata dalla bellezza e dalla gloria
di ogni Spirito. Sapevo che anch'io ero stata lì, come tutti, a condurre
un'esistenza piena di luce e di bellezza. Poi capii che, se tutti
potessimo vedere chi eravamo prima di nascere, resteremmo stupiti per
l'intelligenza e la gloria che possedevamo.
La nascita è solo sonno ed oblìo .
(Traduzione: Webmaster)
LA NDE DI CHRIS TAYLOR
(25-02-11)
(Dal Sito di
Kevin Willams)
Due episodi di OBE a
distanza di anni, breve ma interessante esperienza di uscita dal corpo
con "inserimento" in un ORB e di autoscopìa durante un lungo arresto
cardiaco.
Non è una NDE "classica",nonostante la durata dell'arresto cardiaco,
perchè non è riportata la visione del "tunnel", forse perchè il
"ritornato" non voleva assolutamente morire. Lo aveva promesso a suo
figlio e questo ci conferma che l'Amore può essere più forte della
morte.
La
mia prima OBE avvenne quando avevo circa 20 anni ed ero nella mia cabina
a bordo d'una piattaforma petrolifera, ormeggiata 100 miglia al largo
delle coste della Scozia. Vidi un globo roteante, rosso e giallo:
lasciato il mio corpo entrai nel globo (ORB) ed ho visto me stesso che cercavo
di chiamare il mio compagno che dormiva nella cuccetta inferiore. Tornai
nel mio corpo e non ho mai detto nulla a nessuno di quell' esperienza,
per paura del ridicolo.
Nel settembre del 1993, ero ricoverato al Papworth Hospital per sostituire la mia
valvola aortica. Durante l'operazione ho nuovamente lasciato il mio
corpo ed ho guardato il chirurgo. Era un tizio un pò strambo e indossava
un cappellino a quadri rossi e bianchi, quando schizzò del sangue su una
delle infermiere. Lei si arrabbiò.
Gli parlai poi di questo incidente e mi confermò che era accaduto
davvero, ma ribattè che non avrei potuto vedere nulla a causa dello
schermo che avevo davanti alla mia faccia.
Nel novembre 2001, dovetti tornare all'Ospedale di Papworth per una
dissezione dell'aorta, patologia che di solito è fatale. Mio figlio aveva
visto me durante l'attacco ed il mio atroce dolore.
Era spaventato e
aveva le lacrime che gli rigavano il viso.
Mi fece promettere che non
sarei morto ed io glielo promisi.
Subii 10 ore di intervento chirurgico
d'urgenza, al termine del quale il mio cuore non era riuscito a
riavviarsi spontaneamente e così il chirurgo aveva manualmente
manipolato il mio cuore
per ben 26 minuti. Ad un certo punto della
procedura ho lasciato il mio corpo con un sibilo per poi trovarmi a
galleggiare verso una luce intensa. Tutto intorno a me c'era una nuvola
grigia, una nebbia di grande spessore, ma che possedeva una sorta di
trama.
Quanto più mi avvicinavo alla luce, tanto più prendevo coscienza di un
senso fondamentale di purezza e sentivo il mio dolore sparire. Mi resi
conto che tutto era puro amore, pace, tranquillità e sentivo voci che mi
accoglievano senza parlare, però sentivo che questo era naturale e
normale. Sapevo anche che stavo lasciando le due persone che amo di più
- mia moglie e mio figlio. Mi accorsi di mio figlio, seduto su una
sedia che singhiozzava nelle sue mani. Mia moglie gli si avvicinò per
confortarlo e lui le disse che era spaventato. Mia moglie lo rassicurò
che ero forte e avrei vissuto. Egli con calma disse:
"Non ho paura che
papà stia morendo. So che non morirà, me lo ha promesso
e papà mantiene sempre le sue promesse".
Dolorosamente rientrai nel mio corpo. Immaginate di essere
desiderosi, perchè bagnati fradici, di una doccia calda. Immaginate di
togliervi i vestiti bagnati e freddi e di entrare nella doccia. Ora
immaginate di tornare in quei vestiti. Recepito il messaggio?
Quando mi sono risvegliato, 28 ore più tardi, a mia moglie era stato
detto che ero in coma profondo per morte cerebrale. Fui arrabbiato per
giorni, arrabbiato per essere sopravvissuto.
Il che può sembrare strano, ma questa è, in breve, la mia storia.
Sono un ispettore di polizia e assolutamente poco incline ai voli di
fantasia.
IL PARADISO ESISTE,
PAROLA DI BIMBO!
(07-03-11)
Tutto è iniziato durante un viaggio in Colorado. Colton si lamentava di
un forte dolor di pancia.
Un medico del posto aveva fatto diagnosi d'influenza ma, tornato a casa in
Nebraska, visto che i sintomi non cessavano, il bimbo di soli 3 anni
veniva visitato da un altro medico, senza successo. Poi, come spesso
accade a quell'età, i sintomi allarmanti di un'appendicite acuta con
peritonite vennero velocemente a galla.
Mentre Colton era operato d'urgenza, i suoi genitori, Todd e Sonya,
pregavano con tutte le loro forze, temendo di stare per perdere il loro
bambino.
Colton si salvò dopo una difficile convalescenza, ma le cose che
ha fatto e detto dopo l'intervento erano fuori dal comune per un bambino
di tre anni.
"Gli angeli
cantavano per me. Ho guardato il bimbo nello specchio e lui era morto
sul serio" disse
ai suoi sconcertati genitori che seppero anche che, mentre era "in
Paradiso", Colton aveva visto molte cose e conosciuto molte persone, tra
cui Pop, il suo bisnonno, morto 30 anni prima che lui nascesse.
Colton però affermò con certezza che Lì il suo bisnonno non aveva lo
stesso aspetto fisico della foto che c'era in casa. Lo riconobbe invece
in un'altro ritratto, molto più vecchio, inviato mesi più tardi da sua
nonna, una foto scattata quando Pop era giovane e senza occhiali (vedi
foto inizio articolo).
Sua madre restò scioccata quando Colton le disse che in cielo aveva
incontrato anche un'altra sorella, sebbene ne abbia una sola. I suoi
genitori non gli avevano mai detto nulla della perdita di una
femminuccia, a causa d'un aborto spontaneo, .
"Sembrava mi
conoscesse bene, ha iniziato ad abbracciarmi e mi ha detto che era
contenta
di avere qualcuno dalla sua famiglia lassù".
Nel corso del tempo, le sue visioni sono diventate sempre più reali,
dalla descrizione di Gesù, ai suoi colloqui con Dio. La famiglia Burpo
ha accolto e accettato la storia incredibile del loro bambino, e così
hanno deciso di scrivere un libro, per raccontare a tutti che il
"Paradiso esiste davvero"
(Heaven
is for real,
in vendita su
Amazon.com anche
in versione e-book)
Finora ne sono state stampate 500.000 copie, oltre a diverse versioni in
eBook, nastri, CD, ed è stato indicato come un bestseller addirittura
dal New York Times.
Colton,che ora ha 11 anni, continua intanto a condividere la sua
testimonianza di ciò che dice di aver visto in Cielo con tantissime
persone che non credono.
"Io non so perché
Egli ci ha scelto. Dio ha fatto un miracolo straordinario per noi,
perchè in tanti possano cambiare le loro idee sull'Aldilà".
(Webmaster da varie fonti
Internet)