LE VISIONI SUL LETTO DI MORTE ATTIRANO L'ATTENZIONE DELLA SCIENZA (19-02-06)

Di C.A. Moore -Traduzione: WM -Da: Desertnews-
Sognare, sia che si tratti di sogni piacevoli o di terribili incubi, è stato sempre accettato non solo come un mero fenomeno fisiologico, ma anche come una comune esperienza
umana. Quando però i moribondi descrivono visioni ad occhi aperti di parenti ed amici morti da tempo, quelli che non "vedono" nessuno nella stanza, di solito sono scettici.
"Demente," "matto" o "fuori di senno" sono le etichette, bisbigliate sotto voce.
Nonostante tutto, alcuni Paramedici che lavorano molto vicini ai malati
terminali parlano di tali eventi come di esperienze altamente spirituali, che accadono indipendentemente dalle tradizioni fideistiche e culturali, sia agli agnostici che agli atei e, sebbene tali cose siano viste ancora come un tabù in ambienti clinici o accademici, la scienza comincia ad
interessarsi alle DBV.
(Death-bed-visions
= visioni sul letto di morte)
Nel frattempo, molti cappellani ospedalieri testimoniano che tali "visione
" avvengono quotidianamente mentre i loro pazienti scivolano via verso la morte.
A Jennifer Hammargren era stato detto dai Medicii che aveva solo sei mesi da vivere, per cui si era cominciata a preparare spiritualmente, abbandonando il suo lavoro di caposala in ospedale. Non solo non è
morta, grazie a quel che chiama "un rinvio della sentenza" ma oggi usa quanto ha imparato attraverso questo processo prepararatorio per aiutare gli altri.
Una volta che i pazienti giungono ad un più profondo livello di comprensione spirituale, spesso cominciano a "vedere" gente che non conoscono nella stanza , qualche volta bambini che fanno loro "visita" ma non possono parlare. Alcuni descrivono persone che non sono loro parenti ma che pensano di aver conosciuto quando erano giovani, mentre altri descrivono persone che non conoscono ma delle quali hanno sentito parlare. Altri ancora affermano di aver ricevuto una visita dai loro animali domestici.
La Hammargren cerca di partecipare all'esperienza dei suoi pazienti, pone loro domande a si fa descrivere le loro visioni. Cerca di prepararli in anticipo parlando di esperienze con "l'invisibile," raccontate da altri pazienti, così li aiuta ad eliminare il carattere soprannaturale di queste visioni.
Un giorno una paziente le ha detto :"Loro vogliono che mi metta in
fila.." ed io le dissi di dir loro che non era ancora pronta" La donna fece così, e visse altre due settimane, condividendo questo tempo con la sua famiglia. Dissimilmente da chi muore all'improvviso, molti di coloro che sono in cura nell'ospizio sono "realmente in grado di controllare il processo della morte, e quelli che sono capaci di ricevere istruzioni hanno un approccio molto più facile ad esso."
Accettare il fatto che tali esperienze sono spesso parte del morire può aiutare familiari ed amici che assistono tali pazienti a condividere la loro realtà. Jennifer entra ora nel campo del sacro.
Un paziente una volta la guardò intensamente quando era entrata nella sua stanza per una visita, e quando le chiese cosa la donna vedesse, ella rispose:
"Tutte queste altre donne dietro di te" ed aggiunse che le sembrava di vedere contemporaneamente due film in TV. Jennifer
le chiese se avesse riconosciuto qualcuno di loro, e lei confermo', iniziando a descriverle alcuni dei suoi parenti.
Più i pazienti vanno vicino alla morte, più divengono "sempre più consapevoli del progressivo calare del velo tra la vita e la morte. Molti di loro diventano più permalosi ed hanno bisogno di sapere se sei solido e chi realmente sei."
Alcuni malati descrivono insetti sui muri e altre cose non piacevoli, ma Jennifer ritiene che siano una reazione alle medicine, perché queste esperienze sono molto diverse da quelle che accadono con i loro defunti. Jennifer non ha paura di parlare del regno invisibile in cui vivono i suoi pazienti di tutte le religioni: Buddisti, Cattolici, Ebrei, Cristiani, Unitari, Agnostici ed Umanisti.
"Tutta l'umanità é interesata al pensiero spirituale, perché parte dell'esperienza collettiva. Cosa si fa per istruire le famiglie ad essere più aperte e d'appoggio nelle esperienze pre-morte?" si chiede.
"Quanto dev'essere frustrante per un paziente in questa fase di transizione cercare di parlare ai membri della propria famiglia e sentirsi prendere per matto?
Familiari non preparati possono danneggiare la loro relazione affettiva con chi hanno amato da sempre, proprio mentre quella persona cara sta per
morire. Durante i miei studi, risalenti agli anni 60, non siamo stati abituati a parlare di questi problemi perché allora si poneva troppa enfasi sulla scienza e l'obiettività era considerata essenziale.
Ora invece comprendiamo che una buona assistenza psicologica ai malati terminali è più importante della tecnologia e delle medicine.
Alcuni non approvano tali fatti a livello accademico, perché dipende dalla loro esperienza personale." La Prof. Jean Miller docente di
Scienze Infermieristiche all'Università di Rhode Island riferisce
invece di un notevole aumento dell'interesse scientifico su tali fenomeni ed
aggiunge: "Circa le visioni di parenti o amici deceduti, sappiamo che
accadono e, anche se non ne conosciamo la vera causa, si pensa ad una spiegazione fisiologica, mentre altri credono che le apparizioni siano reali. Una diagnosi infausta spesso ci conduce a pensare a cose veramente importanti, come le nostre relazioni personali,le relazioni fra noi ed un essere supremo, con gli altri ed anche con noi stessi."
Nel suo recente libro "Palliative Care Perspectives" il Dott. James L. Hallenbeck afferma che i pazienti che hanno esperienze di visualizzazione sul letto di morte sperimentano uno stato alterato della coscienza, e lo compara alle frequenze radio.
"In mancanza di sonno normale, funzioniamo ed interagiamo su una frequenza relativamente ristretta e condivisa che permette la trasmissione e la ricezione di esperienze comuni. Quando pazienti al termine della vita si trovano in uno stato alterato, è come se la loro frequenza radio, la loro lunghezza d'onda, si sia spostata, come se fosse stata girata leggermente la manopola della sintonìa.
Quel piccolo spostamento permette al paziente di provare sia la 'normale' lunghezza d'onda sulla quale coesistiamo, sia di ricevere segnali su una lunghezza d'onda che non possiamo percepire.
Un tale paziente potrebbe essere perfettamente consapevole di giacere in un letto d'ospedale e di stare per morire, ma può anche vedere e sentire un parente defunto seduto su una sedia vicino al
letto. Spesso il solo indizio che infermieri, medici o familiari hanno che
'una frequenza si é spostata' è vedere il paziente parlare o gesticolare concitatamente o che riporta l'esperienza dopo che é ritornato sulla nostra lunghezza d'onda. A questo punto devo sottolineare che non si devono far commenti circa quanto riferito dal moribondo (come il fatto di vedere persone sedute accanto), indipendentemente dal fatto che si creda che questi stati alterati di coscienza siano veri o falsi, poiché tali episodi sono vissuti come fatti reali. Questo cambiamento di lunghezze d'onda può sembrare fantastico, ma noi tutti sperimentiamo tali stati alterati della coscienza ogni notte, quando
sogniamo.
I pazienti molto spesso vedono parenti deceduti ed è straordinario quanto di frequente questo avvenga: almeno nel 25 percento dei casi. Anche straordinario è il fatto si tratta sempre di parenti defunti, mentre le visite da parte di persone viventi sono rare."
La Hallenbeck aggiunge che dalla sua esperienza emergono episodi legati a visioni di esseri che vengono definiti
'Guide, Custodi, Angeli', che spesso dicono al paziente che il suo momento di morire non è ancora giunto. "Non ho osservato nessuna correlazione tra l'aspetto di tali esseri e la religiosità dei pazienti. Di solito, tali visitatori sono accolti cordialmente, salvo il caso di un paziente ateo.
Quando gli angeli sono apparsi nella sua stanza, ha gridato, 'Andate fuori di qui, non c'è nessuno Dio! '
Hammargren crede che la morte è un passaggio simile al parto, quando hai tante persone vicino che aspettano la tua nascita ed ansiosamente attendono il tuo arrivo.
Avendo assistito centinaia di moribondi,é convinta che tutti andremo in qualche altro luogo e che qualcuno che ci ama ci aiuta a passare. |