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 Sensazionale caso
di Telepatia in Australia
IL CreaZionismo è paganesimo secondo l'Astronomo Vaticano
L'OUJA BOARD E' PERICOLOSO?  Il Papa sconfessa il Vangelo di Giuda
GESU' CHIESE DI ESSERE TRADITO ANCHE I PAPPAGALLI SONO PARANORMALI!
LUCIA APICELLA: "Mamma Lucia" DI GRAZIA SCOVA ALTRI FANTASMI A GENOVA !
E IL FANTASMA ACCUSO' IL SUO ASSASSINO! Esistono Altri Mondi? 
DA AMPUTATO A PITTORE "LORO POSSONO OFFENDERCI, NOI NO!"
NEONATA SALVATA  DALLE ACQUE
 

Sensazionale caso di Telepatia in Australia (18-05-06)
Brant Webb, uno dei tre minatori intrappolati per due settimane a 1.000 nel sottosuolo, si sarebbe tenuto in costante contatto con sua moglie attraverso la telepatia.

UNA STORIA DI TELEPATIA 19-05-06

A proposito dell’articolo sulla telepatia in prima pagina, voglio raccontarvi un fatto accaduto nella mia famiglia e più precisamente a mia madre. Questo accaduto risale a circa 30 anni fa . Mia madre era costretta a letto in ospedale ormai da giorni , per calcoli renali. In quel periodo era ricoverato in un altro ospedale un mio zio malato terminale di tumore e proprio per la sua situazione i medici avevano deciso di dimetterlo per permettergli di finire serenamente i suoi giorni nella sua casa. Lui era ricoverato a Genova , ma abitava a Taormina e quindi i figli prenotarono un volo per portarlo a casa. Mio padre volle andare a salutarlo all’aeroporto , sapendo che probabilmente non lo avrebbe più rivisto. Il volo decollava alle 22,30 , quindi lui arrivato dalla pesca , senza neanche cambiarsi saltò sulla moto e partì. Verso Verso le22, quasi giunto alla meta ,in prossimità di un incrocio , un auto non rispettando la precedenza lo colpisce in pieno facendolo volare di parecchi metri sull’asfalto . Venne perciò portato immediatamente in ospedale per fortuna benché acciaccato e malconcio se la cavò in pochi giorni con solo un braccio rotto. Mentre succedeva tutto questo mia madre, che dormiva tranquilla in ospedale, si svegliò di soprassalto urlando e facendo spaventare non poco le vicine di letto...... Erano circa le 22 . Urlava dicendo : “chiamate subito a casa mia ,mio marito ha avuto un incidente “ Le sue compagne di stanza cercarono di calmarla dicendole ,ovviamente, che aveva fatto solo un brutto sogno ma lei non voleva saperne, convinta di quello che diceva di avere VISTO e non SOGNATO!! Erano ormai le 23,30 quando dall’ospedale mia madre chiamò a casa . La sua domanda diretta ci lasciò di stucco ! Noi eravamo già al corrente di ciò che era accaduto a mio padre , ma lei come faceva a saperlo???? Ci raccontò cosa aveva visto mentre dormiva. Fu veramente sconvolgente , lei raccontò nei minimi particolari l’incidente perfino il modello ed il colore dell’auto che aveva investito mio padre.  Un abbraccio Simona

 

Webb, 37 anni, ed un suo compagno di lavoro, Todd Russell di 34, sono sopravvissuti per due settimane in una gabbia d'acciaio che apparentemente li ha salvati dal terremoto avvenuto il 25 Aprile scorso che causando una frana,  ha ucciso un terzo minatore  intrappolandoli sotto tonnellate di solida roccia. 
Un periodico locale, ha citato brani tratti dall'agenda di Michael Kelly, il suocero di Webb, dove egli racconta che la moglie, Rachel, sapeva che Brant era sopravvissuto al disastro molto tempo prima che i due uomini fossero trovati vivi nella miniera d'oro di Beaconsfield.Quando hanno saputo del disastro, tutte le famiglie sono subito accorse e Kelly ha trovato casualmente la figlia Rachel nella sua macchina uscita fuori strada. Rachel gli ha detto che Todd aveva parlato con lei e perciò aveva perso il controllo dell'auto mentre sorrideva beatamente, Brant sorride ai suoi soccorritori incurante dei danni subiti. "
Brant ha parlato con  me. E' vivo e sta bene"  ha detto al padre la donna.
La madre di Rachel, Julie Kelly, ha invece pensato che il fatto che sua figlia avesse ricevuto una comunicazione da Brant era un cattivo segno."Ho pensato che mio genero fosse morto e che il suo spirito si era messo in contatto con Rachel."
 Ma Rachel ha insistito ad affermare che suo marito l'aveva chiamata col nomignolo Cutie, e che l'aveva rassicurata che era vivo e vegeto.......
Passati quattro giorni non c'era nessuna novità sulla situazione dei tre minatori. Tutti gli altri erano riusciti a scappare dopo il crollo, ma Web, Russell ed un terzo uomo, Larry, erano ancora nella lista dei dispersi. Il 29 aprile, un corpo venne avvistato da una telecamera della squadra di salvataggio, ma Rachel era ancora fiduciosa che Brant era ancora vivo, ed infatti il giorno dopo, venne stabilito un contatto:
erano ancora vivi, sopravvissuti grazie ad un'infiltrazione d'acqua all'interno della gabbia in cui erano rimasti intrappolati. 
Durante la dura prova, Webb è apparso a sua moglie anche in sogno. Kelly ha scritto:
"
Mi ha detto  che era incolume, a parte mani e gambe molto indolenzite."
Ci sono voluti altri nove lunghi giorni ai soccorritori per raggiungere i due minatori intrappolati che sono stati nutriti grazie ad un piccolo cunicolo attraverso cui far passare cibo,aria ed acqua potabile e solo l' 8 Maggio scorso, dopo quattordici giorni, gli uomini sono usciti dalla loro prigione.
Il fatto che questo uomo é stato capace di comunicare mentalmente con sua moglie sotto queste atroci circostanze
non dovrebbe sorprenderci più di tanto. Ci sono stati molti esempi di persone, specialmente madri, che hanno dimostrato di sapere quando un figlio era in pericolo e che li hanno attivamente soccorsi, senza aver avuto alcuna informazione.
Sappiamo perfettamente che gli esseri umani sono capaci di usare la comunicazione telepatica, e se fossimo tutti capaci di far funzionare entrambi gli emisferi del nostro cervello al 100%, comunicheremmo l'un l'altro mentalmente piuttosto che usare la voce.
La comunicazione verbale e scritta è uno sciupio di energia ed é molto inefficiente, perché pensiamo molto più velocemente di quanto le nostre labbra possono produrre parole, le nostre mani scriverle, o i nostri occhi leggerle. 

Webmaster - Notizia tratta da Internet-

IL CreaZionismo è paganesimo secondo l'Astronomo Vaticano (06-05-06)
Credere che Dio ha creato l'universo in sei giorni è una forma di paganesimo superstizioso, ha detto ieri Padre Consolmagno.
Frate Consolmagno, che lavora all'Osservatorio Vaticano in Arizona ed é il curatore della collezione vaticana di meteoriti in Italia, ha inoltre affermato che un "mito distruttivo" si é sviluppato nella società moderna, cioé che religione e scienza siano ideologie in antitesi.
Il creazionismo,i cui sostenitori vogliono che venga insegnato nelle scuole fianco a fianco all'evoluzionismo, é una "sorta di paganesimo" perché ci riporta indietro ai giorni degli "dei della natura" che erano responsabili degli eventi naturali. 
Frate Consolmagno sostiene che il Dio Cristiano era visto come un essere soprannaturale, una credenza che nel passato ha spinto il clero ad interessarsi della scienza per cercare le cause naturali dei fenomeni atmosferici, come il tuono ed il lampo, precedentemente attribuiti a dei vendicativi. 
"La conoscenza è pericolosa, ma lo é anche l'ignoranza. perciò scienza e religione hanno bisogno di parlare l'un all'altro" ha detto. "La Religione ha bisogno della scienza per tenerla lontana dalla superstizione e vicina alla realtà, proteggerla dal creazionismo, cioé dal paganesimo che trasforma Dio in una divinità della natura. La scienza ha bisogno di religione per avere una coscienza, per sapere che, se una cosa è possibile, non é sempre detto che sia una buona cosa da fare.
Frate Consolmagno, che ieri ha tenuto una conferenza al Glasgow Science Centre intitolata "Perchè il Papa ha un Astronomo," ha anche affermato che l'idea dell' infallibilità papale é stata un disastro dal punto di vista dell'immagine del Vaticano. "Sarebbe più onesto dire che in materie di Fede, i seguaci dovrebbero accettare qualcuno che é il capo, l'autorità finale, qualcuno che però non ha poteri magici, perché Dio gli bisbiglia la verità nell' orecchio."
Tratto da: "The Scotsman"

L'OUJA BOARD E' PERICOLOSO? (12-04-06)

Di tutti i possibili mezzi conosciuti per contattare i Defunti, l'Ouja Board  (Planchette, Bicchierino) é quello che ci sentiamo di sconsigliare in modo assoluto ai nostri Lettori, dato che é facile contattare "Entità Basse", quelle che solitamente vengono chiamate "Demoni, Spiriti dell'Inferno",ecc. 
Nessuno ne conosce la ragione, ma noi vorremmo formulare un'ipotesi. Come tutti saprete, BISOGNA SEMPRE PREGARE prima di effettuare qualsiasi contatto, affinché gli Spiriti di Luce non solo permettano ai nostri Cari di comunicare, ma soprattutto perché tengano a distanza quelli negativi. Premesso questo, vi devo ricordare che nei paesi Anglosassoni l'Ouja Board é venduto da tempo come un qualsiasi gioco di società ed é molto più popolare che non da noi dove si usa il bicchierino, come nella famosa seduta in cui Prodi ed altri Politici, chiesero notizie sull'On. Aldo Moro, ancora tenuto prigioniero dalle Brigate Rosse (Vedi riquadro a sn.).  E' ovvio che trattandosi di un gioco, a nessuno viene in mente di pregare...... 
E' questa la spiegazione giusta? Non lo sappiamo, ma vi raccomandiamo caldamente di pregare sempre e di accendere una candela, ogniqualvolta tentate un contatto. Vera o falsa che sia, ecco una delle tante storie "Horror" che circolano su internet a proposito dell'Ouja Board. Buona lettura!

Era stato l'allora Presidente del Consiglio Francesco Cossiga a chiedere che la polizia prestasse ascolto alle segnalazioni di tipo ''paranormale"; lui stesso affermò nel corso del processo Moro. Il 3 aprile 1978, un gruppo di amici, tra cui l'appena nominato Presidente del Consiglio Romano Prodi, si ritrova in un casolare di campagna e per gioco decide di provare a fare una seduta spiritica con il bicchierino. In questo tipo di esperimento, si posa un bicchierino capovolto su un tabellone che porta scritte tutte le lettere dell'alfabeto. I partecipanti alla seduta, poi, poggiano un dito sul retro del bicchierino e questo, dopo qualche momento di attesa, comincia a muoversi (spinto presumibilmente dagli spiriti) toccando le varie lettere e formando delle parole. Poiché due settimane prima era stato rapito Aldo Moro, il gruppo di amici decide di chiedere aiuto all'aldilà: "Dov'è Moro? Come si chiama il paese, il luogo in cui è? È vivo o morto?" Il bicchierino si sposta sulle lettere e, dopo una serie di parole senza senso, forma parole "molto simili" a: Bolsena, Viterbo, Gradoli. Prodi segnala la vicenda al criminologo Balloni, che ne riferisce al vicequestore Umberto Jovine; poi ne parla con Umberto Cavina, segretario di Zaccagnini; quindi, con l'allora ministro Beniamino Andreatta.
Il 6 aprile, sulla base di queste segnalazioni, il capo della polizia ordina di perquisire la località di Gradoli, provincia di Viterbo. Un rastrellamento a tappeto dell'esercito non porta però a scoprire alcunché.
Come si sa, poi, fu proprio in una "Via Gradoli" a Roma che tempo dopo sarebbe stato localizzato un rifugio delle BR, forse usato anche come uno dei nascondigli per Moro. Secondo i più convinti sostenitori del paranormale, l'episodio rappresenterebbe una prova pressoché certa che le comunicazioni con l'aldilà funzionano e che quella volta gli spiriti comunicarono un nome che nessuno poteva conoscere. Secondo altri, tra cui il senatore Giulio Andreotti, la storia della seduta spiritica sarebbe falsa, inventata forse solo per coprire gli informatori di Prodi e amici.
Senza voler entrare nel merito della questione,  potrebbe anche esserci un'altra possibilità. Nella tipica seduta spiritica con il bicchierino, come si è detto, un gruppo di persone poggia un dito su un bicchiere capovolto e questo si muove formando parole. Per spiegare tale movimento, però, non c'è bisogno di scomodare gli spiriti, né di pensare necessariamente a un imbroglio da parte di qualcuno. Come già il chimico inglese Michael Faraday poté dimostrare nel 1843, quando il fenomeno comparve per la prima volta, la spiegazione del mistero si trova nei cosiddetti "movimenti muscolari involontari"; quei movimenti, cioè, che tutti quanti facciamo ma di cui non abbiamo alcuna consapevolezza e che avvengono nonostante la buona fede del soggetto.
 In altre parole, i partecipanti alla seduta, senza rendersene conto, spingono il bicchierino sul tabellone: il bicchierino, infatti, si muove unicamente quando vi si tengono le dita appoggiate sopra, si blocca immancabilmente quando il contatto viene interrotto.

NON APRITE QUELLA PORTA! 

La ragione per cui molti studiosi del paranormale sconsigliano d' usare l'Ouija-Board è perchè credono che questo tipo di contatto medianico può aprire porte che dovrebbero rimanere chiuse. 
Il cugino di Ken M. ed i suoi amici hanno imparato questa lezione IN MODO MOLTO DURO.

"Questo fatto é accaduto in una calda notte dell'agosto 1971 nella città di Lodi, in California," dice Ken. "Alcuni sono più capaci di altri nel contattare gli Spiriti con un Ouija board e Carol, mia cugina che giura che la storia é vera, aveva al suo attivo numerosi incontri, sia con spiriti benevoli che malevoli."
Quella notte, Carol ed una sua amica erano a casa sua coi loro ragazzi. Poco dopo aver cominciato la seduta, la planchette sembrò animarsi di vita propria e disse loro che c'era un furto in atto ad un McDonalds lì vicino. 
Ovviamente, tutti erano piuttosto scettici, ma l'Ouija  continuava a descrivere il veicolo guidato dai criminali- una station wagon- e insisteva trattarsi di un'emergenza, ripetendo continuamente "Aiuto, per favore aiuto!" 
I ragazzi decisero che la situazione era troppo eccitante per lasciarsela sfuggire, e prima di correre sul luogo del crimine, dissero alle ragazze di non aprire la porta a nessuno, salvo che a loro, nel consegnare alle due fanciulle un fucile da caccia ed una scatola di cartucce. 
Non appena la loro auto si fu allontanata dal vialetto antistante la casa,  Carol e la sua amica furono improvvisamente terrorizzate da un forte suono, simile al ringhio di una bestia feroce proveniente dalla porta posteriore. 
Pur essendone spaventate a morte, riuscirono a farsi coraggio per andare a dare un'occhiata, ma vennero subito "salutate" da un forte rumore di unghie che graffiavano la porta stessa, inducendole a caricare immediatamente il fucile.
Nel frattempo, qualcuno bussò all'altra porta e Carol, tirata la tendina fu felicissima di vedere aldilà del vetro i suoi due amici. Totalmente terrorizzate, li fecero entrare e raccontarono tutto quello che avevano appena sentito. Alquanto scettici, i ragazzi andarono subito a controllare cosa fosse successo all'altra porta che era ben chiusa, ma che presentava lunghi e profondi graffi dal lato esterno. 
Carol gettò via l'Ouija board quella notte stessa.

L'Ouija aveva dato informazioni false solo per far uscire fuori di casa i ragazzi e poter così terrorizzare le donne e cosa o chi avrebbero incontrato Carol e la su amica 
se avessero aperto quella porta?


(Adattato e tradotto dal Webmaster  dal sito "Paranormal Phenomena")

Il Papa sconfessa il Vangelo di Giuda 13-04-06
"Quell'apostolo fa il doppio gioco"

CITTA' DEL VATICANO - Il Papa sconfessa il Vangelo di Giuda. Nessuna riabilitazione per l'apostolo traditore. "Giuda fa il doppio gioco", ha detto Benedetto XVI durante l'omelia del giovedì santo. "E' un bugiardo e un superbo"

Il Papa sconfessa il Vangelo di Giuda. Nessuna riabilitazione per l'apostolo traditore. "Giuda fa il doppio gioco", ha detto Benedetto XVI durante l'omelia del giovedì santo. "E' un bugiardo e un superbo".
Papa Ratzinger non lo menziona mai, ma il riferimento alla recente traduzione di un manoscritto del 300 dopo Cristo è chiaro. Il quel papiro redatto in copto, la persona di Giuda acquista un ruolo che i vangeli ritenuti autentici dalla religione cristiana mai gli hanno attribuito: non è più il traditore che per 30 denari voltò le spalle a Cristo ma l'esecutore di una richiesta dello stesso Gesù. Nel Vangelo di Giuda la storia è quindi diversa da quella raccontata dai quattro evangelisti: 
"Tu supererai tutti loro- è la frase attribuita a Cristo - Tu farai sì che venga sacrificato l'uomo entro cui sono. A Te rivelerò i misteri del Regno, un Regno che raggiungerai ma con molta sofferenza".


Vi aspettavate che l'approvasse? I secoli passano, ma i Papi non si smentiscono fra di loro!

DAL VANGELO DI GIUDA:GESU' CHIESE DI ESSERE TRADITO (07-04-06)

SEI CONTRO LE RELIGIONI?

Questa è una domanda che mi é stata posta da alcuni Lettori. La mia risposta è che non sono contro le religioni- non sono contro il Cristianesimo (sono nato in un ambiente Cattolico), nè contro l'Indusimo, o il Giudaismo o l'Islamismo o qualsiasi altra religione. Sono contro quelle persone negative che usano la religione per i loro fini. 
La Religione è sentirsi soddisfatti delle proprie CREDENZE- e se la gente ci si sente a suo agio, per me va bene, MA sono più interessato a coloro che oltre ad essere religiosi sono ANCHE spirituali. 
Perché essere religioso non vuole dire automaticamente essere spirituale. Non partecipo più alla Liturgia perché mi appare insignificante. Come qualcuno ci ha detto dall'Aldilà, puoi cantare inni religiosi anche per tutta la settimana, ma ciò non aumenterà la tua spiritualità (livello di vibrazioni dell'anima). Aiutare chi ha bisogno, essere altruisti, lavorare coscienziosamente ecco cosa fa la differenza, non importa se vien fatto da un Cristiano da un ateo o da un laico
.

(Avv. Zammit -Il WM si associa totalmente al suo pensiero)

 Il Vangelo di Giuda presenta una nuova visione del rapporto tra Gesù e Giuda e fornisce nuove informazioni sul discepolo che tradì Cristo. Contrariamente a quanto raccontano Matteo, Marco, Luca e Giovanni nel Nuovo Testamento, dove Giuda è ritratto come un traditore, questo nuovo Vangelo presenta un Giuda che consegna Gesù alle autorità su Sua esplicita richiesta. L'ipotesi formulata da Craig Evans, docente di Nuovo testamento presso l'Acadia University di Wolfville, in Canada, è che Gesù avesse in privato dato istruzioni a Giuda di portarlo alle autorità romane. Si spiegherebbe così la frase a lui rivolta e riportata dal Vangelo di Giovanni: «Qualunque cosa tu debba fare, falla in fretta».

Il resto della notizia commentata da Fabio:

Carissimo Claudio,
è per me sorprendente, ma leggo ora sul quotidiano locale L'Arena di Verona, in data odierna venerdì 7 aprile 2006, pag. 42 (Cultura e Spettacoli), un articolo, evidenziato ad "occhiello", dal titolo "Rivelato per la prima volta il "Vangelo di Giuda": l'apostolo non tradì Gesù".
Riporto integralmente le parti più significative di questo articolo.
"Da traditore ad eroe: Giuda non tradì Gesù.
Il testo del Vangelo di Giuda, rivelato ieri per la prima volta a Washington, ribalta la figura dell'apostolo che, secondo la tradizione, vendette Gesù per trenta denari: Giuda, il più fedele dei discepoli, agì per eseguire gli ordini di Gesù.
Il papiro contenente il testo del vangelo apocrifo, una traduzione in copto dell'originale in greco, è rimasto sepolto per 17 secoli nel deserto egiziano... il manoscritto è stato restaurato e tradotto negli ultimi anni [da] alcuni dei massimi esperti mondiali.
Il documento si apre col "racconto segreto delle rivelazioni fatte da Gesù a Giuda Iscariota".
Giuda viene descritto come l'apostolo che era più vicino a Gesù e che lo comprendeva in modo più approfondito.
"Allontanati dagli altri e ti dirò i misteri del Regno - ordina Gesù a Giuda - sarà possibile anche per te raggiungerli, ma dovrai soffrire molto".
Gli altri Vangeli non danno mai una spiegazione soddisfacente della ragione per cui Giuda avrebbe tradito Gesù - ha sottolineato ieri lo studioso Craig Evans, un esperto del Nuovo Testamento -.
Si parla di avidità e di influenza satanica.
L'affermazione che Giuda agì per obbedire agli ordini di Gesù offre un'affascinante spiegazione".
In uno dei passaggi-chiave del documento Gesù dice a Giuda: "tu supererai tutti gli altri, perché sacrificherai la parte umana di me... sarai maledetto dalle altre generazioni".
Il documento trasforma di colpo Giuda nel "buono" della vicenda - afferma Evans -. E' l'apostolo che comprende meglio Gesù. E che l'aiuta a uscire dalla trappola materiale del suo corpo".
Il testo originale greco del Vangelo di Giuda sarebbe stato scritto verso il 150 d.C.. La sua prima menzione storicamente accertata risale all'anno 180 d.C., quando Ireneo, vescovo di Lione, si scaglia nel suo trattato "Contro le Eresie" contro un gruppo che dichiara che Giuda, il traditore, era l'unico a conoscere la verità, basando la propria tesi "su un testo falso [parole del vescovo Ireneo di Lione] che chiamano il Vangelo di Giuda".
Il testo originale greco è andato perduto, ma qualcuno attorno al 300 d.C. ha tradotto in copto [lingua greco-egizia], su un fragile papiro, il documento in Egitto.
Rimasto per 17 secoli sepolto nel deserto, il manoscritto è stato trovato negli anni '70 vicino alla cittadina di El Minya.
Stupefacente.
Claudio, non sai quanto ti ringrazio.

...e dal Webmaster:

Carissimo Fabio.
Per quanto vada continuamente ripetendo che "nulla avviene per caso" mi stupisco sempre quando simili accadimenti sincronici avvengono davvero. E' un caso che questa notizia giunga proprio quando stiamo dibattendo sul Forum il caso dell'uccisione di Tommy? A te ed a tutti l'ardua sentenza!

L'autorevole New York Times la pensa così:

Col diffondersi questa scoperta nelle Chiese e nelle Università, si é creata una generazione nuova di Cristiani che ora guardano il Vangelo non più come la vera parola di Dio, ma come un prodotto di forze storiche e politiche che decisero quali testi dovessero essere considerati  canonici, e quali no . 

 

 

ANCHE I PAPPAGALLI SONO PARANORMALI! (24-03-06

Ryan Reynolds è un psittolinguista, una persona che interpreta il linguaggio dei pappagallini, sin dal 1999 ha speso migliaia di ore a rallentare le registrazioni su nastro della voce del suo adorato pappagallino Victor, morto cinque anni fa all'età di appena 3 anni, e di altri pappagallini parlanti. 
Victor aveva un vocabolario di 1.000 parole, che usava in modo appropriato. 
Reynolds, fondatore di un gruppo di ricerca sul linguaggio di questi uccelli, ha successivamente testato altri pappagallini parlanti, sperando di ottenere ulteriori informazioni. Ha coniato il termine psittalinguista, dal nome [psittacidae], ovvero la famiglia zoologica di appartenenza del suo pappagallo.
A questo punto vi chiederete che cosa dicono i pappagallini, vero? 
"Vi sembrerà pazzesco, ma parlano di cose spirituali: Dio, la Vita Ultraterrena, un mondo migliore per loro," risponde il Sig.Reynolds.
Reynolds, 50 anni, grazie in parte al suo lavora come esperto di comunicazioni radio con le Forze Armate Canadesi dal 75 all' 85, ha sviluppato un orecchio molto sensibile, il che è cruciale perché pappagallini parlano a una velocità di 150-200 parole al minuto. 
"Non dico di essere al 100 per cento accurato, ma anche altre persone sentono quel che sento io, non è la mia immaginazione,"
Reynolds dice che Victor ha predetto uno tsunami nel sud dell' Asia e la nascita imminente di un "super vulcano." Nelle settimane precedenti la sua morte, Reynolds dice che Victor gli ha detto che Dio veniva a prenderselo.  N'kisi, un pappagallo grigio africano invece, sembra rispondere telepaticamente ai pensieri ed ai desideri della sua proprietaria, Aimee Morgana.  Il Prof. Rupert Sheldrake della Cambridge Un. ha voluto provare se l'uccello fosse in grado di accoppiare delle parole con delle foto che Morgana guardava in un'altra stanza e la statistica gli ha dato ragione, perché gli accoppiamenti parola-foto non erano affatto casuali.
Platone invece, ha anticipato il ritorno della sua padrona -Margaret Evered- dopo un'assenza d'un anno sebbene nemmeno i suoi genitori, ai quali aveva affidatola bestiola, sapessero quando sarebbe tornata. 
"Un giorno non voleva andare a dormire e si ostinava a stare dietro l'uscio di casa, da dove non si é mosso finché non sono ritornata verso le 2 di notte" dice Margaret.
Lei e Platone hanno condiviso casa per 21 anni, fin da quando era stato catturato in Congo all'età di un anno. Evered é convinta che Platone capisce quello che lei dice. Ha un vocabolario di di 300 parole, che mescola ed accoppia correttamente, usando persino l'intonazione adatta alle varie circostanze. 
Chiede delicatamente "Tutto OK?" quando qualcuno è indisposto e si rifiuta di fare qualcosa che non gli piace con un clamoroso "no" saltellando su e giù.

 

LUCIA APICELLA: "Mamma Lucia" (06-03-06)

La storia commovente di medianità mista a religiosità di "Mamma Lucia" é stata sommariamente raccontata questa sera dal Tg2.
Per coloro che volessero saperne di più, ecco  cosa abbiamo trovato sulla Rete
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"Song' tutt' figl' 'e mamma" era la semplice, ma lapidaria risposta di quella donna, umile e forte ad un tempo, a chi le diceva di lasciar perdere, che era tempo sprecato rischiare per dare sepoltura a dei soldati tedeschi morti in combattimento. In fondo si trattava pur sempre di nemici, di soldati che avevano perso la guerra e, si sa, la gente non è mai tenera con i vinti. Si era nell'immediato dopoguerra, le passioni politiche infiammavano gli animi, e l'odio delle fazioni non si fermava nemmeno davanti alla morte e il suo atteggiamento poteva essere scambiato anche come retaggio fascista. Eppure Lucia Apicella, così si chiamava quella donna che aveva da poco superato i 50 anni, raccoglieva e ricomponeva anche i resti di caduti anglo-americani, ma erano una esiguità. Non faceva differenza di divise o di bandiere, lei, davanti alla morte. Ma come era cominciata tutta quella storia? Lucia Apicella nasce e vive la sua giovinezza in Sant'Arcangelo di Cava de' Tirreni in provincia di Salerno. Qui apre una piccola bottega di frutta e ortaggi e da tale modesta attività ricava il magro sostentamento per vivere. La sua vita di popolana trascorre senza scossoni, tra quel suo negoziuccio e la vicina chiesa, in cui si reca a pregare appena può, essendo religiosissima, anche quando Cava si trova in prima linea anzi caposaldo del fronte di guerra. Sono i giorni di Avalanche dello sbarco alleato nella piana del Sele a sud di Salerno. Una delle strade obbligate per le colonne anglo-americane, che puntano ad occupare rapidamente Napoli, è la SS 18, che passa proprio per il centro del territorio cavese incassato fra i rilievi montuosi. La battaglia d’arresto è quindi inevitabile. E sarà violenta e sanguinosa. Il 23 settembre 1943 ha inizio l'assalto decisivo del X C.d.A anglo-americano alla divisione Herman Goering attestata a Cava. I raid aerei alleati aprono vuoti spaventosi nelle fila tedesche, ancor più dei cannoni al largo. Alla fine i Commandos inglesi forzano il Passo di Molina di Vietri, che porta su a Cava. Adesso è la stessa Cava ad essere investita in pieno dai combattimenti. La battaglia infuria con alterne vicende, poi i tedeschi iniziano il ripiegamento. Le centinaia di caduti, tra le forre e i dirupi delle montagne cavesi, testimoniano il coraggio e la tenacia dei tedecshi. Dalla sua bottega Lucia Apicella li ha visti passare nella loro divisa terribile. Sono giovani, sono i ricambi della Goering, sempre dissanguata in tante battaglie e sempre ricostituita. Hanno forse vent'anni e nel volto già il pallore della morte. Vanno a prendere posizione contro il nemico che avanza, e molti di essi non ritorneranno come non ritorneranno decine di vincitori, ma a loro sarà riservata degna sepoltura. Per i tedeschi no, non c'è stato tempo sono sotto un pugno di terra o addirittura insepolti per giorni. Poi tutto passa, anche il rombo lontano dei cannoni e la vita riprende. Per lei quei giovani, andati al macello, erano tutti "figli di mamma" e al di la delle sue abitudini un giorno resta colpita da un teschio che dei giovani usano come pallone. Le ripassano negli occhi i tristi giorni di quel tragico settembre del '43. Rivede quei giovani che marciano e che nel volto hanno già il pallore della morte. Finché una notte ha una visione. Vede in sogno una radura, nella radura otto croci divelte. Poi le appaiono otto soldati tedeschi, che, in un italiano stentato, la supplicano di restituire i loro resti mortali alle proprie madri in Germania. Questa visione cambia radicalmente la vita di Lucia Apicella. L'umile, timida e incolta popolana diventa allora una donna forte e volitiva. E comincia la sua missione. Dura, terribile, da togliere il respiro e, se non fosse per la sua profonda fede, anche il senno. I primi resti li scopre in una grotta del vicino Monte Castello. Ben tredici corpi accatastati alla rinfusa. E lei a ricomporre quei corpi in disfacimento. A conservare piastrine, foto, documenti e quant'altro potesse servire, un domani ad identificare le famiglie d'origine di quei poveri giovani. Chiunque altro di fronte a tale primo tremendo impatto, si sarebbe arreso. Lucia Apicella no, continua. In località Arcara, altri 25 morti. Nuovamente le sue mani ricompongono, lavano quei corpi martoriati. Poi ancora avanti a chiedere, ad interrogare. Sono passati solo un paio d'anni dai giorni dei combattimenti e molti ricordano ancora con precisione ed indicano a quella donna, che ormai si è vestita di nero, i corpi dei soldati caduti. Però sorridono sarcastici, quella donna deve essere pazza. Ma lei, noncurante, va avanti. A Santa Maria a Tuoro, altri 18 corpi. In un campo, coltivato a patate Montoro Inferiore, addirittura 50 caduti in una sola volta, allineati come per un'ultima parata. E ancora resti a Santa Croce, alla Badia di Cava e ancora a Monte San Liberatore, a Pineta La Serra, Monte Pertuso, ai Monti del Demanio. Compra delle cassettine di zinco e va avanti rischiando la vita quando addosso ai morti ci sono ancora ordigni esplosivi. Confesserà in seguito di essersi consegnata, fin dall'inizio della sua missione, completamente nelle mani di Dio (specie per le bombe). Ci sono anche problemi igienici per la mancata mineralizzazione dei cadaveri: è trascorso troppo poco tempo. In data 16 luglio 1946 l'Amministrazione Comunale di Cava le concede le autorizzazioni sanitarie e l'assistenza di due becchini che ben presto rifiutano. E così Mamma Lucia è nuovamente sola. Chiede aiuto ad una sua amica, Carmela Passero, che coraggiosamente non si tira indietro. Le cassettine di zinco, in cui depone con amore di madre le spoglie dei soldati, vengono trasportate nella Chiesa di Santa Maria della Pietà. E' la chiesa più antica del Borgo Scacciaventi di Cava ed un più degno sacrario Mamma Lucia non poteva trovare per i suoi "figli. Alla fine della sua missione ha raccolto le spoglie di oltre 700 caduti. Immensa anche la raccolta di piastrine di riconoscimento, documenti, foto, che permettono la traslazione di molti caduti ai luoghi di origine. Prima la stampa nazionale, poi quella internazionale s'interessano del caso. Adesso non solo la sua città natia l'ama e l'ammira. Ma tutta l'Italia, Tutta l'Europa, il mondo intero. Lucia Apicella, nella sua infinita bontà, era riuscita ad essere il simbolo vivente della Madre dolorosa, che piange il figlio perduto in guerra. E veramente ella si sentiva madre di tutti quei ragazzi, le cui ossa giacevano in quelle cassettine e su ognuna di esse aveva versato calde lacrime. Una madre che era riuscita ad andare oltre le divise, oltre le bandiere.  Il 4 agosto 1951, lei che non aveva mai chiesto nulla, viene invitata in Germania da quel governo per ricevere l'altissima onorificenza della Croce al Merito Germanico dal Cancelliere Richard Heuss. Per i tedeschi è diventata una figura popolarissima. Tutti la chiamano affettuosamente "Mama Luzia o Mutter der Toten". Le strade furono pavimentate di fiori; mamme tedesche, che non avevano più rivisto i loro figlioli, le resero omaggio. Mamma Lucia pianse, pianse in casa Wagner, dove si recò per portare i resti del loro figlio Josef, trovato sul monte San Liberatore. Intanto Radio Stoccarda trasmetteva: “ Un popolo che ha saputo dare al mondo una "mamma Lucia" merita tutto il nostro amore, tutta la nostra gratitudine, tutto l'onore di cui siamo capaci ”. Il 2 giugno 1959, festa della repubblica, il presidente della Repubblica Giovanni Gronchi le conferisce l'onorificenza della Commenda al Merito della Repubblica. Per la sua grande opera umanitaria nel 1950 le era stato assegnato anche il Premio della Bontà "Notte di Natale" e il 20 luglio del 1951 fu ricevuta in udienza privata da S.S. Papa Pio XII, che su sollecitazione del Vescovo di Cava, Mons. Marchesani, ne approvò l'opera, definendola "cristiana e caritatevole". La città di Salerno la nomina cittadina onoraria. Infine la sua Cava, fiera di tanta figlia, le dona una pergamena in cui è proclamata pubblicamente l'ammirazione di tutta la comunità per la sua opera. Non basta per tenere in piedi il suo piccolo sacrario che col terremoto dell’80 viene dichiarato inagibile e nel quale non metterà più piede. Quando muore l'intera città di Cava resta incredula e frastornata. E' un pezzo della sua storia che se ne và. I funerali, per volontà unanime del Consiglio comunale, sono pubblici e solenni, con la camera ardente allestita nel palazzo municipale. Qui tutta la città si reca a rendere omaggio a Mamma Lucia, esposta in una bara di vetro. Ci vogliono due giorni interi per far defluire tutta quella fiumana di gente, composta da persone di ogni età e censo. Sono ormai passati molti anni e Cava de' Tirreni non ha mai dimenticato la sua Mamma Lucia. Già un suo busto in bronzo è collocato nel cortile della scuola elementare "Don Bosco" di corso Mazzini e recentemente si va coagulando un vasto movimento d'opinione per donare alla città un monumento per Mamma Lucia. 

ARTICOLO PUBBLICATO SU: I BERSAGLIERI

 

NUOVA SERIE DI "PRESENZE": IL DR. DI GRAZIA SCOVA ALTRI FANTASMI A GENOVA ! (02-03-06)

Tracce Emozionali” e non fantasmi - chiarisce il sensitivo Umberto Di Grazia - impronte che riecheggiano nei luoghi dove qualcuno ha vissuto emozioni intense, come un'eco che si ripete senza sosta e può essere codificata solo da chi possiede e sviluppa una percezione sensoriale che va oltre le normali abitudini della gente».
Di Grazia - nato a Viterbo, ma genovese da parte di padre, ricercatore e sensitivo di fama internazionale - è a capo della squadra degli esperti di "Presenze",  la fortunata serie tv di Sky Vivo di cui è in fase di realizzazione la seconda serie e di cui abbiamo ampiamente parlato  sul nostro sito. (Clic)
 Il programma tornerà sugli schermi della tv satellitare dal prossimo Aprile
 (Marco, lucida la parabola! NdR)
Due visite a luoghi in cui storia e leggenda si fondono: Torre Cambiaso a Pegli e la torre di Palazzo Ducale.  La Torre Cambiaso fu invasa dai ladroni e depredata di ogni sua ricchezza ed i suoi abitanti vennero barbaramente trucidati. La leggenda vuole che lo spirito di una fanciulla, uccisa ancora troppo giovane per aver conosciuto l'amore, viva ancora là, tanto che qualcuno ne avrebbe scorto l'ombra sui bastioni della torre, quando la Lanterna illumina i merli col suo fascio luminoso. Strazianti litanie sarebbero anche state udite da diversi testimoni.
Di Grazia ha avvertito una forte energia provenire proprio dalla sommità del bastione: «Mi sono sentito attratto da quel punto e ho intravisto una sorta di nuvola formata da particelle, illuminata dal fascio luminoso della Lanterna - racconta - Ho subito chiesto al tecnico  di puntare la telecamera a raggi infrarossi, e nella foto risulta evidente una sagoma umana fra i merli della torre». All'interno dell'edificio Umberto Di Grazia e Federica Gentile sono stati spinti uno a destra e uno a sinistra da una presenza invisibile. Di Grazia ha individuato due figure umane, come di un uomo in uniforme e di una ragazza. In un corridoio ha scorto anche la sagoma di una donna in ginocchio, che pregava rivolta verso il muro. Fotografando con i raggi infrarossi la zona energetica percepita da Di Grazia si è riusciti ad isolare un’immagine piuttosto nitida della donna, mentre nella biblioteca Umberto ha sentito un suono misterioso che é stato registrato: una sorta di nenia, un canto religioso. L’incredibile sta nel fatto che la banda di frequenza usata per questa registrazione non corrisponde a quella tipica della voce umana. Si é poi scoperto che proprio sotto la biblioteca, fino a qualche decennio or sono, vi era una cappella. 

“Io sono Paganini”!

Dal verbale degli addetti alla vigilanza risulta che una notte, verso le 2.20, si udì una voce esclamare “Io sono Paganini” e dopo cinque minuti ancora urlare "Ah, le mie streghe, le mie streghe!". Accurate indagini non evidenziarono microfoni nascosti, nessuno trovò mai nulla.
 La Torre Grimaldina, iniziata nel decimo secolo e terminata circa nel Trecento a partire dal XV secolo venne adibita a carcere per nobili, artisti e prigionieri politici dei quali restano ancora i graffii sui muri. Un'altra leggenda narra che si possano ancora udire le anime dei carcerati emettere lamenti disumani e trascinare la catene. «Nella cella di Jacopo Ruffini io e Di Grazia - racconta Marco Pepè, sensitivo genovese autore del libro "Genova Magica", abbiamo sentito una presenza incombere su di noi», Di Grazia ha avvertito un forte disagio in prossimità di un muro della cella: «Sono certo - che nell'intercapedine ci sia una bolla d'aria o una cella vuota.  Vorrei tornare ad analizzare quella parete con i raggi X perché sento che vi si trova un grosso nodo da sciogliere». Nella cella comune, infine, tutta la squadra ha sentito il suono di una percussione: «Sembrava un tamburo - dice Di Grazia - e accompagnava una Figura che ho potuto percepire in movimento, come se stesse agonizzando, che diceva qualcosa, forse “ serbelloni", ma non era una parola unica. Presumo si trattasse di due cognomi uniti: il primo probabilmente era "Serra".
Il sensitivo racconta con naturalezza ogni input percepito senza formulare ipotesi definitive: 
«Se si blocca un concetto lo si annienta - osserva - Per questo odio chi usa per queste ricerche il termine "magia". Del resto è scientificamente calcolato che il cervello umano è in grado di elaborare quattrocento miliardi di informazioni al secondo, ma in media ogni persona ne utilizza solo duemila. Ecco perché si sviluppa un certo allenamento e si è predisposti per natura si può arrivare a vedere ciò che gli altri non vedono.>
Gli indiani non videro le caravelle di Colombo arrivare proprio perché il loro cervello non poteva in alcun modo immaginare l'esistenza di forme simili.

(Adattato da un articolo del Secolo Diciannovesimo segnalatoci da Simona)

 
E IL FANTASMA ACCUSO' IL SUO ASSASSINO!
(26-02-06)


Negli annali giudiziari degli Stati Uniti, questo è il solo caso in cui un uomo è stato condannato per assassinio grazie alla testimonianza di un fantasma. E' successo nel 1887.....


Credete ai fantasmi? Alcuni abitanti della Contea di
Greenbrier, Virginia dell'ovest si, infatti c'è una cartello sulla strada di Greenbrier che racconta come il fantasma di Zona Heaster Shue ha aiutato a mandare in carcere il suo assassino. 
Nel 1886, Edward Shue e la sua prima moglie vivevano in una casupola a Rock Camp Run, nella Contea di Pocahontas,in West Virginia. Shue era un giovane dal corpo forte e ben piazzato ed era anche un prepotente che picchiava sua moglie. Alla povera donna fu finalmente accordato il divorzio mentre Shue era chiuso nel penitenziario per furto di cavalli.
Appena Shue uscì di prigione, non molto tempo prima di sposarsi di nuovo, mise su casa in una località fra i monti dove la sua seconda moglie morì in circostanze misteriosamente sospette.
Nel Novembre 1896, nella  Contea di Greenbrier , Edward Shue si sposò per la terza volta con una ragazza di vent' anni,Zona Heaster. La gente mormorava che Zona si era pazzamente innamorata di Shue a causa del suo fisico possente, mentre altri malignavano che Shue aveva persuaso Zona a far visita a suo zio (che abitava vicino a casa sua) e che, una volta allontanatala dai suoi genitori, l'avesse convinta a sposarlo. Edward e Zona andarono ad abitare in una casa a due piani a Livesay-Mill dove Shue lavorava come fabbro ferraio.  Nel gennaio 1897, due mesi dopo il matrimonio, Shue chiese ad un giovane, tale Anderson Jones, di andare a casa sua per fare alcuni lavoretti. Quando Anderson giunse alla casa, trovo' tutte le porte chiuse ed un rivolo di sangue sulla gradinata. Molto spaventato, bussò alla porta e poiché nessuno gli rispondeva, la aprì ed entrò. Il rivolo di sangue continuava attraverso la cucina fino alla porta del soggiorno. Anche quella porta era chiusa. Anderson bussò senza avere risposta e, aperta anche quell'altra porta, entrò nel soggiorno, dove inciampò sopra al corpo di Zona, che giaceva sul pavimento, lo sguardo fisso in su, gli occhi sbarrati. Anderson provò a scuoterla, ma ormai il corpo era rigido e freddo e  si precipitatò alla bottega del fabbro ferraio per avvertire il marito. Shue tirò fuori un urlo e scappò verso casa, mentre Anderson andava a chiamare il Dott. Knapp.
Quando Anderson e il Dott.Knapp arrivarono, Shue aveva deposto sua moglie sul letto e le teneva la testa fra le braccia, piangendo e chiedendole di tornare in vita;  fatto abbastanza strano, aveva vestito Zona, le aveva posto intorno al collo un collare alto, rigido  che aveva fermato legandolo con un grosso foulard, piegata molte volte su se stesso e annodandolo poi sotto il mento. Durante l'esame del corpo effettuato dal medico, Shue continuava a tenere la testa di sua moglie fra le sue braccia.
Il Dott.Knapp concluse che Zona era morta per un infarto. 
Anche durante le visite di amici e parenti Shue non smise di tenersi stretto alla testa di suo moglie, finché Zona venne seppellita nel cimitero di Soule Chapel Church in Greenbrier County.
Ma non siamo ancora giunti alla fine della storia..... La madre di Zona non era convinta delle cause di morte di sua figlia e, mentre una notte pregava Dio -come tante altre volte- di far sparire i suoi atroci dubbi, improvvisamente si vide sua figlia ai piedi del letto! 
Zona sembrava esitante a parlare con lei, e sparì quasi immediatamente.
La notte successiva, sempre quando la Sig.ra Heaster pregava chiedendo a Dio di sapere la verità, Zona le apparve nuovamente e questa volta si mise a parlare con sua madre, promettendole di raccontarle tutta la storia.  Durante la terza e la quarta notte infatti, Zona rivelò a sua madre come era stata assassinata da suo marito: 
"Quella sera tornò dalla bottega e mi parve fosse molto arrabbiato. Gli dissi che la cena era pronta, ma cominciò a sgridarmi perché non avevo preparato nessun piatto a base di carne. Gli risposi che c'era abbondanza di pane burro, salsa di mele, conserve ed altre cose per fare una buona cena. Preso dall'ira, si è alzato ed è venuto verso me, mi ha stretto la testa fra le mani e con un violento strattone mi ha spezzato il collo."

Quando la Sig.ra Heaster raccontò ai suoi vicini delle visite di Zona, qualcuno pensò che fosse stata visitata da un fantasma, mentre altri si dissero convinti che aveva solo sognato. La Sig.ra Heaster era però certa che non si trattasse di sogni, perché era sicura di essere stata ben sveglia. Inoltre, Zona aveva descritto la sua casa ed altre località vicina a Livesay, luoghi che la madre non aveva mai visto prima ma che, quando vi si recò, constatò essere esattamente come Zona glieli aveva descritti.
La Heaster e suo cognato riuscirono a convincere il Pubblico Ministero John A. Preston, che la morte di Zona fosse legata ad un omicidio, sicché Preston ed il Dott Knapp decisero di esumare il corpo di Zona per condurre un' autopsia.
Dopo un lungo esame autoptico, il Dott. Knapp scoprì che  Zona Heaster era morta a causa di strangolamento con frattura della prima vertebra del collo, sicché Edward Shue venne arrestato ed incriminato di uxoricidio. Il caso fu discusso davanti alla corte di Lewisburg il 30 giugno, 1897. Gli avvocati della difesa permisero alla Sig.ra Heaster di testimoniare pensando di poter demolire facilmente il suo racconto e farle ammettere che le visite dal fantasma di suo figlia erano solo sogni, ma la Heaster fu adamantina nell'insistere che era totalmente sveglia e che le visite erano reali.
La giuria emise verdetto di colpevolezza per assassinio nei confronti di Shue, condannandolo all'ergastolo. all'uscita del tribunale scampò  al linciaggio della folla inferocita che voleva che Shue morisse come sua moglie: per strangolamento mediante impiccagione. Spedito al Penitenziario di Moundsville, vi morì otto anni più tardi. 

 

Esistono Altri Mondi ? 09-Feb-2006

Altri mondi possono essere più vicini di quanto noi pensiamo. 
I non-scienziati parlano di "altre dimensioni" e chi ha avuto incontri con gliUFO spesso afferma che gli ETs provengono da queste extradimensioni. I Fisici quantistici chiamano questi universi paralleli  "mondi membrana", luoghi dove ci sono più delle 3 dimensioni che esistono qui (4 se includi il tempo). Ma questi altri mondi realmente esistono? I ricercatori ne sono ormai certi. 
Un detector di neutrini costruito al Polo Sud, chiamato AMANDA, ha scoperto particelle fantasma provenienti dallo spazio, che potrebbero rivelarsi simili a  sonde provenienti da un mondo con più dimensioni di quelle che esistono sulla Terra. I Neutrini sono particelle  simili agli elettroni, ma non hanno carica elettrica. Essendo i neutrini elettricamente neutri, non sono influenzati dalle forze elettromagnetiche, come gli elettroni, e possono viaggiare per distanze notevoli, senza essere influenzati dalla gravità. Possono essere perciò individuati, perché viaggiano lunga una linea dritta, piuttosto che curva. 
La ricerca più recente sugli universi paralleli afferma che tutto quel che è possibile che accada puo' accadere in qualche altro luogo, in qualche altro universo. Questo potrebbe spiegare come la medianità consentirebbe il contatto coi Morti: i Mediums entrerebbero in qualche modo in sintonìa con un altro universo dove la persona contattata non è morta. Le teorie quantistiche arrivano persino ad abbracciare l'idea di mondi con più -o meno- dimensioni del nostro ed i Fisici pensano che questi altri universi possono esistere tutto intorno a noi, ma siamo inconsapevole della loro esistenza. 
Loro stanno provando a scoprirli.... 

DA AMPUTATO A PITTORE (04-02-06)
INTERVISTA A CESARE GRIANTI 
DI GRAZIELLA, GIORNALISTA IMPROVVISATA

Mi presento a tutti. Mi chiamo Cesare Grianti e sono un Medico dell’Ospedale di Pesaro.


Sono sposato con Patrizia ed abbiamo quattro figli: Giacomo,Martina, Irut e Didane. Giacomo è il primogenito,nostro unico figlio naturale,Martina è brasiliana ,Irut e Didane sono due fratellini etiopi. Li abbiamo adottati tutti tra l’89 e il 98. Purtroppo nel 2000 ,in seguito ad un incidente stradale Giacomo,all’età di 18 anni e mezzo è deceduto e siamo rimasti così, in mezzo alla tragedia,quella che tantissimi di voi purtroppo conoscono molto bene. E’ stato uno strappo rabbioso quello che ci ha portato via nostro figlio. Dopo due anni ,di buio assoluto e tanta rabbia, in cui ho creduto di aver perso mio figlio per sempre, senza aver avuto mai neanche la minima passione per il disegno,all’improvviso senza un motivo particolare ho comperato una boccetta d’inchiostro di china nero con un pennino,in una cartoleria mentre andavo a pranzo da mio fratello,ed ho iniziato a disegnare.Io non so mai che cosa dipingo,ho solo tanta necessità di dipingere. Disegno sempre,incontinuazione,non riesco a smettere,non mi stanco mai. I miei disegni sono stranissimi,ho iniziato con la china nera,poi ho comperato altri colori sempre a china, per finire a quelli acrilici. Ho iniziato ad usarli mescolandoli tra loro,facendo anche un sacco di pastrocchi, da inesperto quale sono. La mia cultura artistica è vicina allo zero. Poi spinto da chi vedeva in quei fogli colorati delle belle opere, sono stato consigliato a fare una mostra. Così ho fatto. 

"LORO POSSONO OFFENDERCI, NOI NO!" (04-02-06)

DA UN ARTICOLO DE "LA PADANIA".
E VOI COSA NE PENSATE ?

 

Il signor Chokri Ben Chikha è un tunisino, musulmano ma cresciuto in Belgio, nelle Fiandre. Di mestiere fa il drammaturgo, l’attore e il cantante. Proprio in questi giorni è in tournée una sua opera intitolata “Onze Lieve Vrouw van Vlaanderen”, “Nostra Signora delle Fiandre”. Che cos’ha di particolare questa opera, una specie di musical con danze, canzoni e arte varia sul tema delle «differenze culturali»? Di sicuro, il cartellone. Una chiara parodia della raffigurazione della Vergine Maria. La «Madonna» voluta da Ben Chickha ha però il seno al vento. Inoltre, regge nella mano destra una scodella di sangue. La prima della pièce è andata in scena a Bruxelles lo scorso 29 ottobre. Eppure nessuno, a livello ufficiale, pare essersi accorto della provocazione. Soltanto un gruppo cristiano e pochi siti internet, fra cui quello del Brussels Journal, notiziario web anticonformista, tengono al corrente i lettori della vicenda.
Ma c’è di più. All’autore tunisino, l’intervistatore del magazine belga Brussel XL chiedeva conto del contenuto antisemita di alcuni fra i dialoghi. La risposta è stata di quelle che, se fosse provenuta da un europeo, avrebbe già fatto scattare la gogna se non le manette a chi l’avesse proferita
.

CHI E' CESARE GRIANTI 

Questi dipinti sono stati realizzati in circa 2 anni da un papa' amputato di nome Cesare Grianti.Cesare lavora come medico presso l'ospedale di Pesaro ed è stato colui che ha esaminato per primo il batterio che ha causato la "morte" di mio figlio Marco. Ci andai a parlare subito dopo il fatto ed è così che ci siamo conosciuti. Mi disse di essere lui stesso un papà amputato,e che il suo unico figlio di nome Giacomo era partito 3 anni prima (ora 5) per un banalissimo incidente stradale. Da due anni a questa parte Cesare ,dipinge. Lui non lo aveva mai fatto prima,anzi non amava propio la pittura a differenza del figlio che aveva frequentato l'istituto d'arte. Questo dono gli era stao annunciato da suo figlio tramite dei sogni ed anche una sensitiva.Cesare dipinge di notte,in una sola nottata realizza il quadro.La sua mano dipinge e lui rimane lucidissimo ,ma non realizza ciò che ha disegnato fino alla fine della pittura.Utilizza tempere per gli sfondi e la china per le scritture.Come potate vedere ,sui quadri ci sono delle scritte,dei simboli. E' un linguaggio, del quale non conosce il significato e che nessuno è mai riuscito a decifrare. In questi giorni ha fatto una mostra, i suoi quadri sono andati a ruba ed il ricavato andrà per realizzare una fondazione a nome del figlio ,per aiutare i ragazzi che hanno avuto lesioni al midollo spinale. Un saluto ed un abbraccio a tutti. Graziella

La mia prima mostra la feci in una piccola saletta di Pesaro e nonostante la mia poca voglia a mostrarmi,fu un successo perchè riuscii a vendere 23 quadri. Insieme a mia moglie decidemmo di devolvere il ricavato in opere di beneficenza. Il denaro lo destinammo per l’Africa e precisamente in Etiopia,al gruppo a cui ci eravamo rivolti per l’adozione dei nostri due figli minori. Feci dopo 6 mesi un’altra mostra in una sala abbastanza importante di Pesaro,ed anche lì fu un successo: i miei quadri erano già cambiati tantissimo. Tutti mi dicevano che c’era stata un’evoluzione dalla prima mostra.
Avevo 40 quadri esposti e ne ho venduti 44,perché 4 li ho dovuti portare da casa. La voce sul successo dell’iniziativa incominciò a spargersi ed un grosso gallerista di Pesaro,che aveva visto i dipinti mi contattò; nell’agosto del 2004 mi permise di fare una mostra nella sua galleria. 
Anche lì sono stati venduti 24 quadri e questo per una piccola cittadina di provincia come Pesaro fu un successo. Poi visto che non si sa mai dove vanno a finire i soldi per la beneficenza,soprattutto se le cifre iniziano ad essere cospicue, ho deciso di fondare un’Associazione. E’ capitato tutto per caso grazie a dei messaggi che avevo ricevuto da mio figlio Giacomo il quale già da tempo mi sollecitava alla realizzazione di un centro per la riabilitazione per ragazzi che avevano avuto delle lezioni gravissime al midollo spinale e che non erano stati fortunati come lui "che non erano morti purtroppo per loro" parole di Giacomo.Alcuni quadri di Cesare

Mi diceva che mi dovevo dar da fare ma io non riuscivo a capire né come nè quando. Poi improvvisamente ho conosciuto una ragazza che lavorava in un ufficio dove organizzano mostre a livello nazionale ed internazionale. Ho conosciuto il presidente del consiglio comunale,altra gente che "conta". Si sono incastrate in una settimana un sacco di coincidenze strane,che per metterle insieme,ci vorrebbero anni. In sette giorni ho sistemato tutto ,ho fondato questa Associazione che è "Giacomo un dono per gli altri",che ha come compito la messa in opera di un centro di riabilitazione. Lo scopo è ambizioso per cui mi hanno organizzato la mostra a palazzo Gradari che è un palazzo bellissimo,antichissimo, che viene dato solo per esporre opere di grandi pittori. La mostra è andata al di là di ogni aspettativa. Mi sono già accordato con una banca di Pesaro per la costruzione di una piscina e di una palestra nel centro che già esiste proprio per le terapie riabilitative. Del progetto quindi,i primi passi sono stati fatti. Cosa farò in futuro? Non lo so,ci saranno altre mostre in altre città d’Italia, la prossima forse a Milano.Devo farmi anche un sito internet,per pubblicizzare ancora di più le mie opere e l’Associazione, così come mio figlio Giacomo mi chiede. In questo periodo sono più attivo del solito,come ho un momento libero, inizio a dipingere senza stancarmi mai. Sento che devo fare ancora molto di più ma non so bene di che cosa si tratta,so solo che ho tantissima energia e non smetterei mai di dipingere e scrivere in quel modo stranissimo che voi tutti avete potuto vedere da alcuni miei quadri. Sono consapevole che questa energia mi viene data in parte da mio figlio e non solo. Ho ricevuto questo dono e spero che non si esaurisca mai perché questo ora è il mio timore.Io e mia moglie su suggerimento di Graziella abbiamo iniziato a leggere il forum della PdA. Lo troviamo interessantissimo e bellissimo ed è quasi un sentirsi a casa. Vi ringrazio per tutto l’interessamento dimostrato nei confronti della mia pittura e vi prometto che inizierò a scrivere anch’io sul forum.
Un caloroso saluto ed un abbraccio a tutti voi da parte mia e di mia moglie Patrizia.

Cesare Grianti

PRECISAZIONI DEL DR. GRIANTI PUBBLICATE SUL FORUM

Mi chiamo Cesare e vorrei ringraziare Graziella che mi ha fatto conoscere il Vostro sito. Ho letto la sua intervista e vorrei fare alcune considerazioni in merito per chiarire alcuni passaggi della stessa. Abbiamo perso nostro figlio Giacomo nel Novembre del 2000, all'età di 18 anni e siamo precipitati nella disperazione come potete ben capire. Giacomo frequentava l'ultimo anno del Liceo Classico, era un ottimo ragazzo, con uno spiccato senso artistico, anche se disegnava sui diari dei compagni o dipingeva i caschi. Non era particolarmente interessato al disegno, anche perchè al Liceo il disegno come materia non esiste. Io, al contrario non ho mai disegnato, perchè non ho mai avuto la capacità di esprimermi in questo senso. Poi all'improvviso, 2 anni dopo la sua scomparsa, ho iniziato come Graziella riporta nella intervista. Il modo di disegnare è indiscutibilmente strano, unico nel suo genere, ma vorrei far capire a chi legge che io non sono sicuro di essere guidato da Giacomo. Non ho prove di questa guida, io sono lucido, disegno per parecchie ore, ho una notevole rapidità nell'esecuzione, ma a tutt'oggi non sono sicuro di niente. Sarei felice che fosse veramente un collegamento con lui, ma non ne sono così sicuro. Vorrei anche dirVi che io, purtroppo, non ho mai sognato Giacomo e che i messaggi ricevuti sono stati captati da una Signora dotata del dono della scrittura automatica alla quale ci eravamo rivolti. Abbiamo costituito l'Associazione per venire incontro a giovani gravemente compromessi nella funzionalità motoria e stiamo collaborando con altre Fondazioni per raggiungere lo scopo che ci siamo prefissati ma la strada è molto lunga e difficile. Vi ringrazio per la disponibilità e Vi saluto affettuosamente. Cesare


NEONATA SALVATA DALLE ACQUE, ARRESTATA LA MADRE. (30-01-06)
SAN PAOLO - La polizia di Belo Horizonte ha rintracciato e arrestato oggi Simone Cassiano da Silva, di 29 anni, madre della bambina di due mesi salvata ieri da Jorge Cruz, un addetto alle pulizie di 38 anni del Museo d'arte situato nel parco della città che - questa la versione dei fatti fornita dall'edizione online di 'O Estado' -, udito un pianto di neonato e intravista una borsa di plastica nera che galleggiava nel laghetto del parco, l'ha tratta a riva, davanti ad una telecamera amatoriale e a numerosi spettatori, servendosi di un ramo e quando l'ha aperta, vi ha trovato una bambina di due mesi che piangeva.
Portata subito in Ospedale, i medici l'hanno trovata in perfetta salute e la bimba ha già ricevuto una montagna di regali dai telespettatori che hanno seguito la sua vicenda in tv, nonché da un nugolo di richieste di adozione. La neonata è ora a disposizione del Dipartimento dei minorenni di Belo Horizonte che si occupa di tali questioni.
(ANSA)

COMMENTO DEL WM: Quando Dio assume il nome.... Caso!

 Per caso qualcuno ha trovato il sacchetto, per caso l'acqua non ha avuto tempo di entrarvi e soffocare la bimba, per caso... No, non puo' esser così!  Quante probabilità c'erano, statisticamente parlando, che la bimba si salvasse? Non sono bravo in matematica, ma credo che fossero 
PROSSIME ALLO ZERO! 
E allora? Se ragioniamo alla luce delle Leggi del Mondo dello Spirito ci  é facile capire cosa é successo: quella bimba
DOVEVA vivere, nonostante la sua mamma non volesse.
Praticamente é quello che succede ad alcune persone che, morte a seguito di incidenti o gravi malattie, sono state rimandate indietro (vedi Rodonaia, Vikkie, Natalie  e tante altre NDE)! 
Il nostro Libero Arbitrio  forse puo' alterare i piani Divini ed allora sarebbe Dio stesso ad intervenire, alterando le leggi della natura, così come é intervenuto per far risorgere Lazzaro e persino Gesù Cristo. 
Da Lassù possono addirittura far tornare indietro il tempo e noi, da perfetti babbei, scuotiamo le spalle e ci rifugiamo nella spiegazione più comoda: E' STATO UN CASO.....  Caso che non é intervenuto per salvare le persone uccise dal crollo del tetto del capannone in Polonia, né per fermare la mano di tanti genitori che ogni giorno uccidono i loro figli e viceversa, perché, per costoro, nulla é andato diversamente da come era già stato deciso in partenza: questi Spiriti avevano terminato la loro "missione" sulla terra e nessuno poteva salvare i loro corpi fisici. 
So che questa spiegazione non piacerà a molti di voi, perciò invito questi lettori a trovarne una piu' convincente, che non sia la follìa, il caso, la disgrazia, perché  
NULLA AVVIENE PER CASO.
Resta un'altra domanda cui nessuno puo' rispondere, almeno per ora: cosa dovrà fare di tanto importante questa bimba di soli due mesi, per aver meritato di vivere come i suoi illustri predecessori Romolo e Remo, o Mosé? Fonderà una nuova città eterna, una nuova religione oppure, molto più banalmente, condurrà un'esistenza "normale" ai nostri occhi, ma  SPECIALE per chi riesce a vedere aldilà dei nostri miopissimi occhi terreni......???