6]TRILOGIA AERONAUTICA
(01-06-08)
Abbiamo ritenuto di unificare in ordine logico, anzichè cronologico,
queste tre affascinanti storie -uscite nel giro di circa un mese
sulla PdA - di cui due relative a straordinari contatti medianici
con piloti deceduti durante il loro ultimo volo ed una terza in cui i
fantasmi si sono materializzati sotto gli occhi di decine di testimoni,
perchè difficilmente un Medium potrebbe "azzeccare" i termini tecnici
del linguaggio aeronautico, fino a ricostruire con precisione le cause
di tragedie aeree avvenute anche molto tempo prima dell'invenzione della
"scatola nera". Nella terza storia, potremo constatare che decine
di persone comuni, niente o affatto interessate alla Parapsicologia,
avrebbero potuto riferire
dettagliatamente
certi tipi di strani incontri con personale di bordo molto particolare.
Ci pare che le prove fornite da questi articoli siano più che
convincenti anche per i Lettori più scettici sulla possibilità che le
comunicazioni con l'Aldilà -ed addirittura le materializzazioni- siano
un dato di fatto ampiamente accertato. Buona lettura! (WM)
Il mistero DELL' Endeavor
(13-05-08)
(Il Pilota Che Non voleva Morire)
Il
13 marzo 1928, quasi un anno dopo lo storico volo di Charles Lindbergh
da New York a Parigi, il Capitano Raymond Hinchliffe, un veterano pilota
da caccia, ed Elsie Mackay, attrice britannica e pilota, decollarono
dall' aeroporto di Cranwell in Inghilterra col loro piccolo aereo
Endeavor, nel tentativo di concludere la prima traversata
transatlantica da est a ovest, considerata più rischiosa di quella
ovest-est effettuata da Lindbergh, a causa dei venti contrari.
Non sapevano che quel tentativo si sarebbe concluso tragicamente e che
nessuno li avrebbe sentiti più parlare, almeno
come esseri incarnati.....
Il 14 Marzo verso le ore 2, il colonnello Henderson ed il
caposquadriglia Oldmeadow della Royal Air Force, amici di Hinchliffe,
stavano dormendo su una nave che incrociava nelle acque dell'Atlantico,
dal Sud Africa all'Inghilterra, completamente ignari del loro amico in
volo. Oldmeadow fu bruscamente risvegliato quando Henderson bussò
violentemente alla porta della sua cabina.
"Hinch è appena stato nella mia cabina: era lui
di persona e con tanto di benda sull'occhio ", esclamò
Henderson. (Hinchliffe
aveva perso un occhio in guerra).
"E 'stato terrificante! Mi ha continuato a
ripetere più e più volte, 'Hendy - che cosa
devo fare? Che cosa devo fare? Ho questa donna con me, e sono perduto.
Sono perduto! 'Poi è scomparso davanti ai
miei occhi......é....é scomparso!"
Ad Henderson furono necessarie tre dita di scotch per calmarsi. I due
piloti seppero solo tre giorni dopo che Hinchliffe era ormai
considerato disperso durante il fallito tentativo di volo
trans-atlantico e quindi rendersi conto che la storia della sua
apparizione era vera.
Diciassette giorni dopo, la sera del 31 marzo, Beatrice Earl stava
usando il suo Ouija board (vedi),
con la speranza di sentire suo figlio defunto, ma invece di ricevere un
suo messaggio, ne aveva avuto uno che diceva:
"Potete aiutare un uomo che è annegato?"
Chieste notizie su chi fosse quest'uomo la risposta fu: "Io
sono annegato con Elsie Mackay. "
Mrs Earl chiese come fosse successo e la risposta fu chiara ed
inequivocabile:
"Nebbia, tempesta di vento, piombata giù
da grande altezza. "
Il pilota inoltre affermò di esser sceso di quota al largo delle isole
sottovento e chiese alla signora Earl di dare il messaggio a sua moglie
perchè avrebbe voluto parlare con lei.
Anche se la signora Earl aveva letto della scomparsa dell' Endeavor, non
fece alcun tentativo di contattare Emilie Hinchliffe, la vedova del
pilota. L'11 Aprile, durante una nuova seduta con la planchette,
Hinchliffe le fece nuovamente un appello perchè parlasse a sua moglie e
così, chiesto un indirizzo al defunto pilota, egli le fornì il nome e la
città dove viveva il suo avvocato.
Dopo aver rimuginato sul da farsi, inviò una lettera ai legali di Emilie
Hinchliffe oltre che a Sir Arthur Conan Doyle, il più famoso
Parapsicologo Inglese del tempo, nonchè "padre" di Sherlock Holmes.
Emilie lesse il testo della lettera, ma non credendo nello spiritismo e
nemmeno nella vita dopo la morte, ignorò quel messaggio che,
apparentemente, proveniva da una matta; inoltre i suoi amici le dissero
che non vi erano isole sottovento lungo la rotta seguita da suo marito.
Ma Sir Conan Doyle fece un controllo sulle mappe e concluse che
Hinchliffe avrebbe potuto essere andato fuori rotta verso le isole
Azzorre, perciò organizzò una seduta per Earl con Eileen Garrett, una
famosa medium irlandese che viveva a Londra. La Garrett, andata in
trance, fu subito posseduta da Uvani, il suo Spirito-Guida, che iniziò a
parlare attraverso la voce della Garrett.
Quest'ultima chiese ad Uvani se poteva dirle qualcosa sul capitano
Hinchliffe. La risposta non si fece attendere: "Sì.
Egli sta cercando di darti dei messaggi, e pensa di esserci riuscito."
Mrs Earl poi chiese che cosa fosse successo ed Uvani riferì che
erano andati a finire fuori rotta, molto più a sud del previsto.
Dopo una pausa, la voce cambiò e si accorsero che era Hinchliffe che
stava parlando.
Mrs Earl gli chiese se avesse sofferto ed egli le rispose che tutto era
avvenuto troppo rapidamente. Uvani poi riprese il controllo del corpo
della medium, perchè Hinchliffe era molto confuso ed aveva bisogno di
parlare con sua moglie.
Dopo un mese la relazione della seduta con Garrett raggiunse Doyle.
Impressionato, scrisse subito ad Emilie Hinchliffe comunicandole le
informazioni fornite dal defunto marito.
Emilie non poteva ignorare una lettera da qualcuno così famoso come
Doyle, e così scrisse immediatamente alla Earl dimostrandole la sua
disponibilità per un contatto, ma quest'ultima le spiegò di aver paura
ad utilizzare l' Ouija board di nuovo, perché temeva l'intrusione
di "spiriti di basso livello", raccomandandole una seduta con la signora
Garrett.
Il 22 Maggio 1928, Emilie Hinchliffe si recò da Eileen Garrett presso la
London Spiritualist Alliance. Come è d'uso, alla Garrett non venne
fornita l'identità di Emilie; essendo anche un'abile stenografia, era
pronta a prendere nota dettagliata di tutta la seduta.
Dopo che la Garrett era andata in trance, Uvani iniziò col dire che :
"...egli mi mostra dei ritratti. Cita il nome
Joan, picccola Joan. E poi era pieno di forza, di velocità. Forse vedo
automobili o aerei. Egli è passato dopo aver volato in un aeroplano,
dice che non è stata colpa di nessuno. Aveva 33 anni. "
Sebbene la Hinchliffe chiamasse sua figlia "Little Joan" e l'età del
marito le fosse stata correttamente indicata, Emilie rimase
alquanto scettica davanti a queste affermazioni, in quanto avrebbero
potuto essere state facilmente reperite dalla medium. Ma poi Uvani
riferì d'un problema ad un occhio, precisando che l'uomo doveva essere
suo marito -perchè gli mostrava la fede che portava al dito. Giunsero
altre informazioni molto specifiche sull'orologio che egli aveva al
polso quando era partito, così come la descrizione di quello della
moglie, tutte informazioni che Emilie trovò molto probatorie.
Uvani poi disse:
"Egli cita i nomi di Wilhelm ed Hermann, e dice
che entrambi sono con lui "
Emilie ricordò chiaramente Hermann Hess, un caro amico del marito che
nel 1925 era rimasto vittima d'un incidente aereo, e Wilhelm Hepner,
anch'egli morto per lo stesso motivo, sempre nel l 1925. Lentamente,
Emilie cominciava a credere che era tutto vero.
Quindi vennero forniti precise informazioni sui problemi che avevano
causato la caduta dell'aereo sia da Uvani che dallo stesso Hinchliffe:
"… Il supporto di sinistra si
rompe… siamo in prossimità dell'acqua… Alle 3 del mattino abbandoniamo
ogni speranza ... Plug lubrificato ... Terrore mai ... Ma l'angoscia… ad
ogni istante poteva essere la fine… ho dovuto cambiare rotta .. ho fatto
un tentativo di andare a sud... informa mia moglie. Sono andato
deliberatamente, deliberatamente a sud anzichè a nord. Non ho mai perso
la rotta.... Sapevo esattamente dove mi trovavo, ma sono andato
deliberatamente a sud sperando di trovare terra. Venti minuti dopo
l'ammaraggio sono affogato... ".
Dettagli sempre più precisi continuavano a giungere, ma nessuna
delle informazioni sulla scomparsa di suo marito potevano essere
verificate, sebbene i riferimenti ai loro orologi, ad una foto della
loro figlia a bordo dell'aereo col padre, i nomi esatti dei suoi due
amici defunti, erano più che sufficienti per convincere Emilie che si
trattava proprio dello Spirito del defunto coniuge a parlare attraverso
la Medium. La voce di Uvani si fece di nuovo avanti: Emilie era
preoccupata per le sue finanze, ma avrebbe avuto presto buone notizie.
Poi aggiunse che Wilhelm era diretto a Bruxelles quando aveva avuto
l'incidente mortale, un dato di fatto inequivocabile. Dopo una pausa,
Uvani fornì un ulteriore messaggio di Hinchliffe:
"Dite loro che non c'è morte ma vita eterna. La
vita qui non è altro che un viaggio ed un cambiamento in uno stato
differente di esistenza. Noi tutti procediamo dalla perfezione inconscia
verso una consapevole perfezione ".
Emilie organizzò un'altra seduta con la Garrett, il 24 Maggio, ma questa
volta Emilie prese precauzioni particolari. Chiese al segretario della
società di ricerca che la Medium andasse in trance prima che lei fosse
entrata nella stanza. Uvani la salutò con una sonora voce maschile e le
disse di averla riconosciuta perchè era già stata là. Poi la voce
di Hinchliffe citò il nome di Betty, la donna che si stava prendendo
cura dei loro due figli e descrisse anche alcuni particolari della loro
casa. Ad Emilie era stato detto che i Mediums sono in grado di leggere
le menti e quindi di non prendere in considerazione queste affermazioni.
Tuttavia, il marito le riferì anche di aver cambiato le candele
originali dell'aereo con quelle di una marca diversa, poco prima del
volo, un fatto di cui lei non sapeva nulla, ma che fu poi
confermato da uno dei meccanici. Due dei suoi gemelli da camicia si
trovavano in una scatola chiusa in un armadio a muro, un altro
particolare di cui Emilie non era a conoscenza, fino a quando, tornata a
casa, non potè constatare che si trovavano proprio dove lo Spirito del
coniuge le aveva detto.
Una settimana o due dopo questi avvenimenti, Emilie convinse Mrs Earl a
condurre una seduta con l' Ouija board ed a portare con sè un amico del
marito, il capitano John Morkham. Alcune informazioni tecniche
riguardanti l'aereo furono riferite correttamente, cose che -Emilie
concluse- non avrebbero potuto essere note alla Medium.
Alla fine, Hinchliffe chiese alla moglie di guardare dietro un cassetto
a sinistra della sua scrivania, perchè avrebbe trovato un documento
importante che lei stava cercando inutilmente. Tornata a casa, ella lo
trovò esattamente dove l' Ouija board le aveva comunicato.
"La vita sulla terra, a volte, era gioiosa, ma
questa vita è tanto più libera," disse lo sfortunato pilota
all'amico Morkham. "Aiuta mia moglie. Sono
preoccupato per Joan la mia cara bambina, spero che la sua vita proceda
per il meglio ".
Hinchliffe ha continuato a comunicare con Emile attraverso Eileen
Garrett e lanciò inquietanti avvisi circa un imminente disastro aereo
che avrebbe ucciso molte persone. Ma questa è
un'altra storia vi invitiamo a leggere qui sotto.....
Webmaster da Internet
LA TRAGEDIA DEL
DIRIGIBILE "R-101"
(29-05-08)
I nostri Lettori ricorderanno
certamente la recente storia del tragico volo dell'Endeavor e dei
messaggi medianici ricevuti da alcune sensitive, messaggi i cui
contenuti trovarono un incredibile riscontro nella realtà
dai fatti. Ricorderete pure che il
Capitano Raymond Hinchliffe, aveva preannunziato un'altra e ben più
grave tragedia aeronautica, poi purtroppo puntualmente
verificatasi. Proprio di tale incredibile e misconosciuto episodio
parleremo in questo articolo in cui la prevalenza di termini tecnici ci
ha indotto a chiedere lumi al nostro carissimo amico e
"Top-Gun" Marco, che
ha sinteticamente riassunto e reso digeribile quanto avvenuto
durante il breve e disastroso volo di un "gigante dell'aria" del Secolo
scorso. Simili riscontri ci fanno capire che i contatti medianici
sono una realtà di fatto che solo gli scettici ostinati continuano a
negare, poiché l'appropriatezza del linguaggio aeronautico usato durante
tutte le sedute, ci fa assolutamente
escludere che i Mediums abbiano "tirato ad indovinare".
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Fine Settembre 1929 - Lo
spirito di Raymond Hinchliffe contatta Emilie attraverso la Garrett e le
DAL FORUM PdA
(31-05)
Antonella (Tilda)
ci ha posto questi interessanti quesiti sul presente articolo:
Caro Claudio, leggendo il tuo
articolo "La Tragedia del Dirigibile", mi sono sorte spontanee
alcune domande.
Mi ha colpita la frase: "Sostanzialmente si tratta di un
tentativo effettuato dal capitano Raymond Hinchliffe, ovviamente
da morto, di evitare la tragedia dell' R-101".
La situazione spazio-temporale nell'aldilà permette quindi di
conoscere il futuro, almeno quello prossimo? Così potrebbe
essere, se è vero che la linea temporale esiste solo per la
nostra dimensione. Ma allora perchè a volte alcuni messaggi dei
nostri cari che ci avvertono di pericoli o ci predicono eventi
futuri, poi non si realizzano? Si spiega con il fatto che i
futuri possibili pare possano essere molteplici?
Al contempo, se il capitano Hinchliffe ha potuto sapere della
tragedia dell'R-101, come mai ha cercato di evitarla? non
avrebbe anche dovuto vedere che non sarebbe servito a nulla?
cioè, era un tentativo lodevole, ma non era comunque destinato a
fallire in partenza? o forse era un tentativo di far imboccare
uno dei futuri possibili? e forse esiste una dimensione nella
quale quella tragedia non si è verificata?
Sarà che le mie primavere cominciano ad accumularsi, ma ho un
po' di confusione in testa.
Puoi illuminarmi?
Grassie!
Anto/Tilda
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Re: La tragedia del
dirigibile
Da Webmaster Oggi a 7:50
Ciao! Bella domanda, Tilda!
La possibilità di evitare un qualsiasi accadimento -positivo o
negativo- è legata al nostro Libero Arbitrio. In questo caso i
futuri possibili erano 2 (secondo quel che dice la Fisica dei
Quanti):
1) Il viaggio poteva essere annullato per le avverse condizioni
meteo e/o a seguito dell'avviso di Hinchliffe
2) Il viaggio si sarebbe dovuto concludere in tragedia...
Ovviamente chi ha preso la decisione ha imboccato la seconda
strada, creando pero' un universo parallelo in cui la tragedia
non è avvenuta, almeno fin quando non ha imboccato una strada
senza ritorno.
Loro sanno delle nostre possibili scelte quando arriviamo
all'ultimo "bivio", ma non so se possono vedere quel che è
successo nell'altro universo parallelo, sempre che quest'altro
continui ad esistere e non venga invece annullato dalla scelta
"sbagliata".
Diversamente saremmo predestinati e quindi non avremmo L.A.
Gli avvisi servono o non servono a seconda di quanto ci fidiamo
di tali messaggi, in questa storia, qualcuno si è messo a ridere
ed ha ignorato la premonizione.
Non abbiamo una sola possibilità di morire, ma almeno 5 o 6
(secondo Sylvia Brownie): evidentemente in questo caso i
responsabili sono "usciti" prima di aver esaurito tutte le
possibilità di vivere ancora e giungere all'ultimo "punto d'
uscita", quello definitivo.
Pensa a quante volte nella nostra vita abbiamo corso il rischio
di "partire" solo SE si fossero (o non si fossero)
verificate certe situazioni e quante altre volte tutti noi non
ce ne siamo nemmeno accorti...un esempio? Decidi di fermarti a
bere un caffè all'Autogrill (o NON ti fermi) e poi scopri
che nel frattempo c'è stato un tamponamento dove saresti passata
a minuti...hai mai pensato che quel caffè' ti ha salvato la
vita? Che certe decisioni -apparentemente stupide- non lo sono
poi tanto? Forse ci viene suggerito da qualcuno di fermarci e
dipende da noi farlo o meno, il guaio è che poi coinvolgiamo
anche altre persone.... Saremo chiamati responsabili delle loro
morti precoci, oppure costoro sarebbero "usciti" in ogni caso,
perchè non avevano più scelte? Solo Dio lo sa.....
|
dice che il nuovo dirigibile
R-101, in fase finale di sviluppo, subirà
un grave incidente. "Non voglio che abbiano la stessa sorte che ho avuto
io, dato che Johnston
(l'ufficiale in capo dell'aeromobile)
é un mio buon amico" é la
terribile profezia di Hinchliffe. Emilie informò subito un amico di suo marito, il capitano John
Morkham, di tali messaggi ultraterreni. Morkham
aveva iniziato a credere che i messaggi di Hinchliffe fossero veritieri
a causa del linguaggio troppo tecnico usato, linguaggio che né la Garrett,
né la
moglie potevano possedere e così informò Johnston, che per tutta
risposta scoppiò a ridere. Nel frattempo, il
7 Luglio 1930 - Sir Arthur Conan Doyle muore e inizia subito a
comunicare attraverso vari Mediums di tutto il mondo. La signora Doyle,
anch'ella sensitiva, afferma di ricevere numerosi contatti spontanei dal suo
defunto, illustre marito.
Circa un anno dopo quell' accorato appello dall'Aldilà, tutto é pronto
per il volo inaugurale del "gigante dell'aria".
Il dirigibile R-101 era il più grande mai costruito fino a quel momento.
Dopo diversi voli di prova, il 4 ottobre 1930 alle 18:24 il gigantesco
-ma relativamente leggero- leviatano s'innalzò dall'aeroporto di Cardington in Inghilterra con
a bordo 54 passeggeri ed il suo equipaggio, puntando la prua in
direzione di Karachi. A seguito del forte vento e di una furiosa
tempesta, alle prime luci del mattino
successivo, l'R-101 si schiantava vicino a Beauvais, a nord di Parigi,
uccidendo 48 persone fra passeggeri e membri dell'equipaggio.
Tre giorni prima del fatale volo inaugurale, il 2 ottobre, Ian Coster,
un giornalista londinese, prendeva accordi con Harry, Price un
ricercatore del paranormale, per chiedergli di organizzare una seduta
medianica tesa a contattare Sir Conan Doyle. Sebbene Price fosse noto soprattutto come
smascheratore di falsi mediums, aveva però potuto accertare che alcuni
di essi erano genuini, così gli raccomandò Eileen Garrett, ed una seduta fu fissata
per il 7 di Ottobre.
5 ottobre 1930 - L'R-101 precipita in fiamme a nord di Parigi.
Il giorno dopo, Emilie Hinchliffe si reca da Beatrice Earl e subito il
marito, attraverso la tavoletta oujia le dice:: "Sono in uno stato di
disperazione, speravo che la tragedia potesse essere evitata, e fino
all'ultimo momento abbiamo lavorato in modo da mettere in guardia il
comandante dell'aeronave.
So che la morte non é la fine di tutto, ma ritengo
che la vita sulla terra sia molto importante per progredire, così come avviene
anche Qui. Disprezzare gli avvertimenti corrisponde ad un suicidio ".
Il
7 ottobre -come tutti gli altri Inglesi- Coster e Price sono
scossi dalla notizia della catastrofe, ma decidono di andare ugualmente
all'appuntamento con la signora Garrett per vedere se Conan Doyle
si sarebbe manifestato.
Quest'ultima va subito in trance e Uvani, il suo Spirito-Guida, inizia a parlare. Dice che qualcuno di nome Irwin o Irving vuole
comunicare. La Garrett cambia voce ed é quella di un altro uomo.
Egli
s'identifica come il tenente H. Carmichael Irwin, comandante dell'
R-101. La prima parole sono deboli e sembra essere sotto un forte
stress: "Il dirigible era troppo grosso, assolutamente troppo pesante per
la potenza dei suoi motori," così iniziava l'incomprensibile messaggio
che poi proseguiva con frasi staccate che Marco ha esaminato per noi e
che leggerete più avanti. Fra queste frasi vi erano anche un nome
-Achy-
ed una sigla misteriosa:
SL-8....
Sia Coster che Price si dissero certi che non vi fosse alcuna frode.
Mentre la terminologia aeronautica era probatorio di per sé e veniva
successivamente confermata come tecnicamente corretta, la maggiore e più
strabiliante prova era la menzione della piccola cittadina di
Achy. E'
così piccola che non poteva essere trovata sulla maggior parte delle
mappe e non era mai stata citata da nessuno dei giornali che avevano
seguito la storia. Tuttavia, fu confermato che la nave era passata
proprio su quel paesello. Forse anche più probatoria fu la menzione dell' SL8. Anche i funzionari dell'Aeronautica
non riuscirono in un primo momento a capire di che cosa si
trattasse, fino a quando non scoprirono
che era la sigla di un nuovo dirigibile
in fase di
sviluppo da parte dei tedeschi.
Dopo circa 45 minuti, Irwin sparì per essere sostituito da Conan Doyle
che si mise a parlare delle difficoltà nelle comunicazioni medianiche e circa le
condizioni in cui si trova nell'Aldilà - non molto diverse da quelle del
mondo che aveva appena lasciato.
Il 31 Ottobre, Oliver Villiers, un ufficiale dei servizi di Intelligence,
si recò anonimamente dalla Garrett, facendo attenzione a non darle alcuna
indicazione sulle sue connessioni militari o sul suo interesse per il
disastro dell'R-101. Non successe nulla per i primi 30 minuti e Villiers
era già pronto a rinunciare, quando una voce si fece sentire:
"Irwey,
[sono] Irwey - non andare via, per favore. Fermati, devo parlare!"
Villiers relazionò che la voce era molto simile a quella di Irwin. L'ufficale chiese quindi come
era giunta la fine, sottolineando che le
prove dimostravano che l'aeronave era andata in picchiata, si era
raddrizzata, tuffata a muso in giù ancora una volta, e poi precipitata.
Irwin confermò:
"Uno dei tralicci di prua ha ceduto ed ha causato la
lacerazione dell'involucro .
(Marco ci ha spiegato che i dirigibili erano costruiti intorno ad una
leggera struttura a tralicci metallici che conteneva i palloni pieni di
gas e che tale struttura era ricoperta con teli incerati non proprio
impermeabili
-NdR-).
Il vento soffiava forte e pioveva. Le raffiche causarono la prima
picchiata e poi ci ha di nuovo raddrizzati mentre un'altra folata
entrata attraverso lo strappo ci ha spinti in basso".
Villiers chiese se l'impianto elettrico avesse provocato l'esplosione.
"No, no! E'stato il motore che ha preso fuoco ed ha poi incendiato il
gas in fuga dai palloni lacerati dalle putrelle, causando la prima
esplosione e le altre successive," rispose Irwin.
Molti nomi e dettagli tecnici che la Garrett non avrebbe potuto
conoscere non potevano che essere noti solo ad Irwin, convincendo
Villiers d'avere effettivamente parlato con il di lui Spirito.
Il
2 Novembre Villiers ha una nuova seduta con la signora Garrett. Uvan
parla d'un uomo che vuole comunicare, ma dice che Villiers deve
capire di chi si tratta. Lo descrive sulla cinquantina, capelli grigi
sulle orecchie, un paio di baffi ed un monocolo. "Ora, usa la tua
intelligenza," lo invitò Uvani dopo avergli riferite le parole del
misterioso ospite. Villiers immediatamente lo riconobbe come Sir
Brancker Sefton, un'altra vittima del disastro dell'R-101. Si trattava
del direttore del Ministero dell'Aeronautica ed era uno dei numerosi
dignitari imbarcatosi per il volo inaugurale.
Villiers aveva lavorato
sotto Brancker e la frase "usa la tua intelligenza" l'aveva spesso
sentita dire proprio da Brancker.
"Non avrei mai creduto, quando t'ho visto per l'ultima volta, che ci
saremmo di nuovo incontrati in un modo così strano",
disse Sefton -e Villiers notò che
la cadenza della voce era identica a quella di Brancker- "Niente feste
qui, niente bottiglie da scolare, solo "spiriti" di ben
altro tipo....
se
capisci cosa voglio dire."
Brancker ammise che Irwin e gli altri membri dell'equipaggio avrebbero
voluto rinviare il volo a causa delle avverse condizioni meteorologiche,
ma egli si era opposto perché Thomson, Segretario del British Air,
credeva che l'onore del paese potesse esser messo in gioco da un rinvio.
A questo punto subentra "Scottie" (il Maggiore George Scott, ufficiale
responsabile del volo):
"E 'terribile. Pensate a tutte le vite perdute,
all'esperienza, al denaro, al dirigibile. Tutto gettato via, per che
cosa? Per nulla" e poi si dilunga in particolari tecnici
che qui non riportiamo, spiegando
compiutamente quali fossero state le cause del disastro.
*********
Ma cos'era accaduto? Perché
un gioiello dell'aeronautica del tempo era precipitato dopo poche ore di
volo? Abbiamo chiesto a Marco -il nostro esperto pilota da
caccia-, di spiegarci sinteticamente attraverso il racconto del Tenente Irwin,
divenuto ormai troppo tecnico per noi, quali siano state le cause della
tragedia, .
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Sostanzialmente si tratta di un tentativo effettuato dal capitano Raymond Hinchliffe, ovviamente da morto, di evitare la tragedia dell'
R-101. Si ricorda che il capitano prima citato perse la vita nel
tentativo di effettuare una traversata transoceanica (Vedi
Articolo Precedente)
Il tutto inizia grazie a Beatrice Earl, che nel tentativo di contattare
il figlio defunto tramite una tavoletta Ouija, si imbatte con l’entità
del defunto Hinchliffe, che cerca in qualche modo di comunicare.
L’intento del capitano, é quello di scongiurare che la stessa sorte
accaduta a lui ed alla sua compagna di volo, tocchi anche ai passeggeri
che di lì a breve, prenderanno posto all’interno del dirigibile.
Riporto cosa accadde in seguito .
Il 5 ottobre del 1930 l’ R-101 si schianta a nord di Parigi. Hinchliffe
é disperato poiché non é stato evitato l’incidente. Nel contatto
stabilito il giorno dopo il crash del dirigibile
Hinchliffe specifica che sa perfettamente che la morte non é la fine, ma
tiene alla vita terrena poiché questa é importante come progresso per la
vita ultraterrena.
Per quanto riguarda le cause, queste sono esposte dal comandante del
dirigibile il quale si manifesta durante più sedute.
Le prime parole sono deboli e sembra che il tenente sia sotto stress.
All’inizio questi sembra dire che “il dirigibile era troppo grande
rispetto alla cilindrata del motore” poi
“Si vola ad una quota troppa
bassa e non potrà mai salire… L’ascensore non poteva essere
usato (1)…Carico troppo elevato per un volo così lungo … Come con L.S-
8. Dillo ad Eckener. Velocità di crociera errata ed anche i motori
sbagliati. Troppo pesante. Non poteva sollevarsi. Non ha mai raggiunto
la quota di crociera. Troppo poco il tempo per le prove (2). Le
condizioni meteo erano inadatte per un volo così lungo. Tutto il tessuto
era impregnato d’acqua e la punta del dirigibile puntava verso il basso
(3). Era impossibile che si rialzasse. Non si potevano utilizzare i
trim.(4)”
---------------------- NOTE ---------------------
1) Probabile sistema per alleggerire
il carico del dirigibile gettandolo a terra.
2) Evidentemente il dirigibile non
aveva effettuato tutti i test necessari prima di essere
dichiarato idoneo al volo.
3) Pioveva quella mattina, e c’erano
forti raffiche di vento. Il motore non é stato in grado di
tenere in aria il dirigibile, reso ancora più pesante dall’
acqua, che impregnava il rivestimento di tela. Sintomatico é il
fatto che il comandante del dirigibile affermi che “puntava
verso il basso”, delineando una variazione del baricentro
dell’apparecchio, non più gestibile dai i sistemi di governo.
4) Non potevano essere utilizzati i
“trim”. In gergo, sono delle piccole alette supplementari
montate, nel caso degli aeromobili, sul timone e
sull’equilibratore di coda. Servono a rendere meno duri i
comandi durante il volo, oltre a mantenere l’assetto desiderato.
Il loro utilizzo é in stretta dipendenza con i giri del motore.
Dal resto del colloquio si capisce che dovevano esserci anche dei
problemi al motore ed in particolare al sistema di iniezione. Anche la
pompa dell’aria non funzionava correttamente ed era stato
evidenziato già prima del volo che il sistema di raffreddamento era
insufficiente, così come vi erano i già descritti prima, problemi di
alesaggio [sostanzialmente questo determina la cilindrata del motore
evidentemente, sotto-dimensionata rispetto alla mole del dirigibile].
Irwin affermò che sapeva perfettamente che il motore aveva problemi di
cilindrata, ma gli ingegneri non avevano potuto o saputo porre rimedio a
questo. Il comandante affermò che prima dello schianto, la nave [il
dirigibile] aveva quasi toccato i tetti di Achy.
Evidentemente non aveva effettuato tutti i test necessari
prima di essere dichiarato idoneo al volo, (fidandosi
più che dei calcoli, dell'empirismo tipico di quegli anni -NdR).
Pioveva quella mattina, e c’erano forti raffiche di vento. Il motore non
fu in grado di tenere in aria il dirigibile, reso ancora più
pesante dall’acqua, che impregnava il rivestimento di tela.
Sintomatico
é il fatto che il comandante del dirigibile affermi che “puntava verso
il basso”, delineando una variazione del baricentro dell’apparecchio,
non più gestibile dai sistemi di governo.
Non potevano essere utilizzati i “trim”, delle piccole
alette supplementari montate -nel caso degli aeromobili-, sul timone e
sull’ equilibratore. Servono a rendere meno duri i comandi durante il
volo, oltre a mantenere l’assetto desiderato.
Prime conclusioni . Il dirigibile é caduto per motivi legati ad errori
di progettazione, oltre a fattori meteo quali le condizioni avverse del
tempo durante il volo. Andando oltre riguardo a quanto affermato
dall’entità Irwin,
si scoprirà che ad aggravare la
situazione vi fu una fuga di gas, causata apparentemente, dal collasso
delle travi di prua che lacerarono anche i palloni che lo contenevano.
-Marco-
Villiers concorda, ma vuole informazioni più dettagliate sul fatale volo. Scottie si riferisce alle travi ed al motore in difficoltà e ricorda che
vi era stato un lieve danno proprio ad una trave durante uno dei voli di
prova, ma che era stato solo un cedimento, non una rottura. Tale
incidente non era stato segnalato da Scottie, per evitare problemi legati
alla burocrazia e conseguenti ritardi nell'approvazione del progetto.
Villiers ricevette anche precise spiegazioni sulla pressione del gas,
troppo forte per le valvole, indicando la zona in cui era avvenuta la
lacerazione dell'involucro. I motori, surriscaldati, erano esplosi uno
dopo l'altro e Irwin era morto schiacciato dalle travi dell'incastellatura quando la
nave, ormai ingovernabile, si era schiantata al suolo dopo una velocissima
picchiata.
Colmore, uno degli ingegneri progettisti, perito anch'egli nel disastro,
rivelò sempre durante una seduta, che i suoi appunti di progettazione si trovano nel suo ufficio ed
infatti la sua vedova ne verificò l'esistenza. Quest'ultima confessò a Villiers che il marito era in contatto medianico
anche con lei.
Villiers raccolse tutte le informazioni che aveva ottenuto dalla signora
Garrett e le fece leggere a Sir John Simon. Tuttavia, Simon le rifiutò,
non ritenendole utilizzabili in un tribunale, sebbene poi i risultati
della commissione d'inchiesta furono quasi sovrapponibili a quanto
rivelato dal Mondo dello Spirito . Si dice che i rottami metallici dell'R-101, schiantatosi in Francia al suo primo viaggio
all'estero, siano stati trasformati in umile pentolame da cucina.
WEBMASTER (DA INTERNET) CON LA
COLLABORAZIONE DI MARCO
I FANTASMI
DEL VOLO 401
(23-05-08)
Ai
primi di dicembre del 1972, un' assistente di volo della Eastern
Airlines disse a una collega di avere avuto una terribile premonizione.
Aveva la certezza che un aereo della compagnia, un Lockheed Tri-Star,
sarebbe precipitato mentre si avvicinava a NewYork, tra Natale e
Capodanno.
Disse che nella sua visione aveva visto in modo nitido una delle ali che
si spezzava nell’impatto col suolo e di aver sentito le urla disperate
dei feriti superstiti. Le chiesero se presentiva di dover morire su
quell’aereo, e lei rispose di no, ma che ci sarebbe mancato poco.
Il 29 dello stesso mese, poco prima della partenza del volo 401 da New
York a Miami, alcuni membri dell’equipaggio furono sostituiti.
Al posto dell’assistente di volo che aveva avuto la premonizione salì
un’altra ragazza.
Quella sera il volo 401 si schiantò nelle Everglades della Florida.
Nessun membro dell’equipaggio si salvò.
Pochi i superstiti tra i passeggeri.
Tra le vittime (103) c’erano il capitano Bob Loft e il motorista Don
Repo.
La compagnia aerea indagò sulle cause dell’incidente e scoprì che
c’erano un paio di difetti nel circuito dei dispositivi di controllo. In
poche parole la spia che segnalava la corretta discesa del carrello
posto sotto il muso del velivolo non si era accesa.
I piloti avevano erroneamente pensato a un’avaria e si erano distratti
per risolvere il problema.
Il motorista e il primo ufficiale erano scesi
nel vano inferiore attraverso una botola posta tra i due sedili del
capitano e del copilota.
In quel vano, con una sorta di telescopio, si poteva vedere se il
carrello era abbassato oppure no.
La scatola nera conteneva la registrazione di ciò che era avvenuto
nell’ultima mezzora del viaggio mortale all’interno della cabina. Su
quell’aereo c’erano quattro microfoni che avevano raccolto ogni più
piccolo suono, dal chiaro segnale di allarme a quello leggerissimo di un
interruttore (levetta o pulsante) che veniva toccato.
Nonostante il nome, la scatola nera in realtà è color arancione vivo per
aiutare i soccorritori a individuarla in fretta. I dati sono protetti da
un rivestimento di alluminio,titanio e silicio. Può resistere a un
violento impatto e a un altrettanto violento schiacciamento. Regge per
un’ora in mezzo al fuoco, con una temperatura di mille gradi, così come
resiste alla pressione dell’acqua nel caso l’aereo finisca in mare.
Gli ingegneri ascoltarono la registrazione e ricostruirono la dinamica
dell’incidente. Ecco ciò che era accaduto: il capitano Bob Loft aveva
inserito il pilota automatico e aveva rivolto tutta la sua attenzione al
copilota che stava cercando di capire se la spia del carrello era
difettosa o meno. Il copilota l’aveva estratta e poi rimontata
male, finendo per incastrarla e rendendo così impossibile stabilire se la
lampadina era bruciata.
Evidentemente il capitano aveva allungato la gamba per passare oltre
l’apertura sul pavimento e aveva disattivato il pilota automatico per
sbaglio. Nessuno si era accorto che l’aereo stava perdendo quota.
Si
erano affidati al pilota automatico che invece non era inserito.
Durante la registrazione si udiva il breve bip dell’allarme-altitudine e
ci si chiese come mai non fosse udito anche dai piloti. Troppo
distratti, ecco come mai.
Mentre il motorista e il primo ufficiale stavano tentando di capire se
il carrello era abbassato o meno, il copilota aveva guardato di nuovo la
strumentazione e si era accorto che l’altitudine non era quella giusta.
Le ultime parole che i microfoni registrarono furono: Copilota: “C’è
qualcosa che non va con l’altitudine. ”Capitano: “Come?” Copilota: “Siamo
sempre a duemila piedi, giusto?” Capitano: “Hey, che cosa sta succedendo
qui?” Un click, il suono di sei bip dell’allarme altitudine e poi il
rumore dello schianto.Una stupida lucina aveva distratto i piloti e fatto precipitare un
enorme aereo.
Solo dopo il disastro la compagnia apportò le necessarie modifiche sugli
altri apparecchi e la faccenda si concluse:
103 persone avrebbero potuto salvarsi, se quel piccolo difetto tecnico
fosse stato corretto per tempo. Alcune parti ancora intatte dell’aereo
precipitato furono montate su altri Lockheed della Eastern Airlines.
Da quel momento in poi, Bob Loft e il motorista furono visti più di
venti volte in altrettante occasioni da persone che non si erano mai
interessate al paranormale e che erano pienamente lucide al momento
dell’apparizione.
Alcune conoscevano i piloti, altre non li avevano mai incontrati, ma
indicarono con sicurezza le loro foto anche se mescolate ad altre. Tutti
si trovarono d’accordo nell’affermare che i fantasmi sembravano persone
vive, in carne e ossa. Uno dei vicepresidenti della Eastern Airlines si
imbarcò all’aeroporto JFK e sedette vicino a un uomo in uniforme da
capitano. Solo dopo qualche minuto riconobbe in lui Bob Loft. Spaventato
a morte, si alzò di scatto, sempre con gli occhi fissi sull’uomo in
uniforme e lo vide dissolversi nell’aria. Sempre nello stesso aeroporto,
un capitano ed altri due piloti videro Bob Loft e gli parlarono. Quando
si resero conto che si trattava del defunto, questi svanì nel nulla.
Il
capitano ne rimase talmente sconvolto che chiese di essere sostituito.
A bordo di un altro aereo una donna sedette accanto a un individuo in
uniforme, silenzioso e pallido. Preoccupata, la donna chiamò
un’assistente di volo, e in quel preciso istante l’uomo sparì.
Altre persone assistettero al fenomeno. La donna ebbe una crisi
isterica. Qualcuno pensò di mostrarle le foto dei due piloti-fantasmi
che perseguitavano gli aerei dell’aeroporto e la donna, con
un’espressione di assoluto orrore, riconobbe Don Repo.
Un altro velivolo subì un guasto poco dopo il decollo e dovette
rientrare. Tra i pezzi del motore ce n’era uno tratto dall’aereo
precipitato. Fu il fantasma di Bob Loft, apparso accanto a un pilota, a
preannunciare l’anomalia che si sarebbe presentata di lì a poco. Anche
una hostess vide Bob parlare con un suo collega. I capelli del pilota
divennero bianchi per lo choc. Non aveva mai creduto che poetesse
esistere un aldilà. Aveva parlato con Bob e Bob era morto da tempo.
Sapeva di aver visto uno spettro. Quando realizzò l’enormità della cosa,
la sua vita cambiò radicalmente.
Seguirono altri episodi anomali a bordo di vari apparecchi sui quali
erano stati montati gli “avanzi” del Lockheed.
Uno degli episodi è particolarmente inquietante.
La voce di un uomo parlò attraverso l’altoparlante e invitò i passeggeri
ad allacciare le cinture.
I piloti e gli assistenti di volo si
guardarono l’un l’altro, stupiti. Nessuno di loro aveva usato il
microfono. Chi aveva fatto quella comunicazione? Un motorista che stava
facendo dei controlli prima che un aereo decollasse trovò un uomo in
divisa seduto ai comandi. Era Don Repo.
“Non c’è bisogno di fare nessun
controllo, me ne sono già occupato io”, disse il fantasma e poi svanì.
Anche un capitano ebbe modo di vedere lo spettro che in quell’occasione
affermò:
“Non ci saranno altri incidenti. Noi non lasceremo che
accada. ”Una hostess vide un uomo in divisa che riparava il forno della
cucina di bordo che si era guastato. La donna si astenne dall’avvicinarsi
per non disturbarlo. Poco dopo un incaricato della compagnia le chiese
dov’era il forno da aggiustare. Sbigottita, la donna spiegò che qualcuno
se n’era già occupato. Più tardi scelse la foto di Don Repo tra quelle
di tutti i motoristi della compagnia e affermò che si trattava dell’uomo
che aveva visto alle prese con il forno. Repo venne visto anche da un
motorista di bordo che scese nello scomparto sotto la cabina di
pilotaggio per scoprire qual era la causa dello strano bussare che
sentiva provenire da lì sotto.
Il Lockheed 318 risultò essere il più visitato dai fantasmi.
Tra carlinga e motore, aveva inglobato parecchi pezzi provenienti dallo
sfortunato apparecchio. Una hostess vide Repo in un angolo della
cambusa. Spaventata, chiamò due colleghi. Tutti e tre ascoltarono le
parole del fantasma: “State attenti al fuoco su quest’aereo. ” In seguito
il motore presentò delle noie e scoppiò un piccolo incendio. Si
dovettero cancellare ulteriori voli. Le attrezzature della cambusa del
318 provenivano dall’aereo caduto. Diversi componenti dell’equipaggio
videro Repo attraverso il pannello di vetro della porta della cambusa.
In quelle occasioni, chi mostrò più coraggio aprì la porta e trovò la
stanza vuota e molto fredda.
I racconti e le testimonianze passarono di bocca in bocca e il numero
dei passeggeri disposti a imbarcarsi sugli aerei “stregati” diminuì
sensibilmente. Anche gran parte dei piloti e degli assistenti di volo si
rifiutò di lavorare ancora su quei velivoli. Difficile trovare dei
rimpiazzi quando chi se ne va spiega ai nuovi arrivati le ragioni che
l’hanno costretto a rifiutare l’imbarco.
Lo scrittore John Fuller raccolse le testimonianze e scrisse un libro
nel quale raccolse numerosi racconti di persone estremamente
equilibrate, spesso con incarichi di grande responsabilità, gente seria
che non aveva né il tempo né la voglia di inventare storie dell’orrore
sui fantasmi.
Purtroppo la compagnia aerea fece di tutto per ostacolare le indagini in
tal senso e impose il silenzio ai suoi impiegati, così nessuno fu più in
grado di studiare a fondo il caso. Bob Loft e Don Repo erano due anime
che non trovavano pace? Si sentivano responsabili del disastro del ’72 e
avevano deciso di dedicare la loro esistenza (extracorporea) a proteggere
i passeggeri dei voli della Eastern Airlines?
L’aereo sul quale avevano affrontato il loro ultimo viaggio era stato
riciclato senza alcun rispetto per le vittime. Indissolubilmente legati
per l’eternità a quei pezzi di metallo tra i quali erano morti, li
avevano seguiti a bordo di altri aerei, fedeli ai propri ruoli di
capitano e motorista.
CREDITI: WIKIPEDIA,GOOGLE,
LAURA CHERRI,
REDATTA DA :
Laura Cherri --MYSTERIUM VOL IV
FENOMENI INSPIEGABILI.
/LA TELA NERA--AGOSTO 2006---)
GRAZIE
A MARCO PER LA SEGNALAZIONE |
Le apparizioni diminuirono a mano a mano che il tempo passava e gli
articoli di giornale lasciarono spazio ad altre tragedie dell’aria.
Forse le due anime in pena, una volta espiate le loro colpe, passarono a
un livello superiore di ciò che noi chiamiamo aldilà. O forse ancora oggi
c’è qualche dipendente della Eastern Airlines che scende nella cambusa e
la trova stranamente fredda.
Lo scrittore John Fuller raccolse le testimonianze e scrisse un libro (The
Ghost of Flight 401) nel quale riferisce i numerosi racconti di persone
equilibrate, spesso con incarichi di grande responsabilità, gente seria
che non aveva né il tempo né la voglia di inventare storie dell’orrore
sui fantasmi.
Nel 1978 dal libro di Fuller è stato tratto un film TV (anch'esso
intitolato The Ghost of Flight 401) con Ernest Borgnine, Tina Chen, Kim
Basinger e Gary Lockwood e la regia di Steven H. Stern.
La Eastern Airlines ha chiuso i battenti il 18 gennaio 1991.
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3]RIP: LA PROVA DELLA
REINCARNAZIONE?
(06-05-08)
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'Sono
morto a Gerusalemme nel 1276',
dice un ricercatore che, grazie all'ipnosi regressiva (R.I.P.), ha rivissuto una
delle sue precedenti reincarnazioni,
finita appunto a Gerusalemme nel 1276, quando, durante la crociata di
Papa Gregorio X contro l'Islam, la città era caduta in mano all'Islam ed i
Cristiani l'avrebbe ben presto abbandonata al suo destino.
"Le mie ultime ore
sono state riempite dalla morte. Eravamo stati presi d' assedio in una
bellissima chiesa insieme a 100 cavalieri. Alla luce di fumiganti
candela le loro armature mandavano sinistri bagliori.
Alcuni di loro pregavano, altri riposavano a fatica. Al sorgere del sole sulla città si prepararono per l'ultima battaglia
contro un nemico implacabile.
Anche i più devoti erano terrorizzati. Sapevamo tutti che solo una
manciata di noi sarebbe sopravvissuta nei giorni a venire.
Seguivo assorto i loro preparativi per la battaglia, il baluginìo di
spade e lance, il rafforzamento degli scudi e delle armature ma ero
soprattutto pronto a morire. Come monaco in una città di musulmani, la
mia possibilità di sopravvivere ai prossimi assalti erano molto scarse.
Subito dopo i cavalieri uscirono dalla chiesa, ed io mi ritirai in una
piccola cappella laterale per pregare. Ero disperatamente in cerca del
perdono. Provenivo da un piccolo monastero nel Kent e mi ero recato in
Terra Santa per uccidere i musulmani e, anche se odiavo l'Islam, trovavo
difficile amare quei cavalieri. La decadenza e la corruzione dei
Crociati mi aveva disgustato e volevo essere lasciato da solo a vivere
in pace. Ma era troppo tardi.
Guardai attentamente le fiamme che ruggivano fino ai lati della cappella
e speravo che fosse solo un purgatorio, ma invece fu l'inferno: ben
presto fui preda di quelle fiamme e bruciai come una candela. Non provai
alcun dolore, sapevo che stavo per morire e che il mio Signore avrebbe
resa rapida la mia fine.
Al di là dell'oscurità potevo
vedere una luce bianca ed una voce calma mi chiese che cosa avevo
imparato dalla mia vita e quali esperienze avrei voluto portare con me
nella prossima.
Era stata la voce di David Wells, uno psicoterapeuta specialista in
Regressione Ipnotica che mi aveva mandato in trance e guidato indietro
nel tempo fino a quella incarnazione '.
Per molti, l'idea della reincarnazione appare ridicola, ma oggi questa
dottrina sta guadagnando un rispettabile sostegno scientifico. A Londra,
a fine Aprile, si é tenuta una grande conferenza internazionale sul
tema, in memoria del defunto dottor Ian Stevenson, uno Scienziato
americano che ha trascorso decenni studiando le vite passate di
centinaia di soggetti.
Il Dr Stevenson ha accumulato una sorprendente quantità di prove a
favore della reincarnazione, poiché ha rintracciato oltre 3000 bambini
che hanno dichiarato di aver vissuto in precedenza.
Molti sono stati in grado di ricordare non solo i loro nomi, ma anche
quelli di amici e familiari, oltre alle modalità della loro morte,
sicché in diversi casi il dottor Stevenson ha potuto rintracciarli
attraverso i registri delle nascite. Questi bambini erano anche a
conoscenza di altri dettagli personali, noti solo ai membri della
famiglia in cui erano vissuti in precedenza.
"La Reincarnazione
é la spiegazione maggiormente probabile per i casi più eclatanti",
dice Jim Tucker, Pediatra presso l'Università della Virginia che è anche
uno dei collaboratori del Dottor Stevenson.
"La mia opinione é
che gli elementi di prova finora raccolti puntino tutti verso un
'riporto' di ricordi ed emozioni da una vita all'altra, il che potrebbe
essere definito Reincarnazione. "
Ovviamente l'idea di reincarnazione é molto controversa, non solo tra
gli scienziati, ma anche tra le diverse religioni. In linea generale,
Cristiani, Musulmani ed Ebrei non ci credono,a differenza degli
Indù e dei Buddisti. Ma torniamo al racconto del nostro Ricercatore.
"Ho deciso di
indagare su me stesso utilizzando la ' terapia di regressione alle vite
passate- RIP-'. Praticanti di questa disciplina sostengono che tutti noi
abbiamo vissuto in precedenza e che possiamo imparare a ricordare le
nostre vecchie incarnazioni.
Inizialmente ero molto scettico anche sul fatto di essere in grado di
ricordare un'altra vita e mi son ricordato certe storie di persone che
hanno indagato sui loro alberi genealogici solo per scoprire che non
discendevano da nobili lombi ma da ladri di cavalli.... ma cosa
succederebbe scoprendo di essere stato un assassino o uno stupratore in
una vita precedente?
O -Dio non voglia- un Hitler o uno Stalin ? Non ero poi tanto propenso a
provare.
Dopo qualche ricerca ho appreso che la regressione é semplice ma
richiede l'abilità di un terapeuta ben addestrato per guidare il
paziente attraverso l'intero processo che non é scevro di rischi perché
possono crearsi shock psicologici in grado di stravolgere alcune persone
mentalmente deboli.
Altri possono provare un senso di colpa per i misfatti perpetrati in
altre vite.
David Wells, ha accettato di guidarmi in questo viaggio nel passato. Mi
ha portato in una camera oscura e fatto stendere su una grande,
morbida, confortevole poltrona, circondata dal fumo di incenso e
candele profumate. David poi mi chiese di immaginarmi galleggiare sopra
casa mia. Mentalmente mi proiettai nello spazio a contemplare il nostro
bel pianeta. Lentamente la terra smise di girare e poi cominciò ad
invertire la sua rotazione. Questo simbolicamente indicava che stavo
andando indietro nel tempo. Sono tornato sulla Terra al momento della
mia vita passata,
appena in tempo per
rivivere la mia morte.
La regressione é stata un'esperienza strana e mi ha lasciato perplesso,
per non dire altro. Mi sentivo come se stessi vivendo contemporaneamente
in due mondi. Ero consapevole della mia attuale vita, ma il mondo di
Gerusalemme del 1276 era altrettanto reale, tanto che potevo sentire
d'indossare dei vestiti e di calzare un paio di sandali usurati a miei
piedi. Ho visto l'ambiente in dettaglio: dalla fioca luce della luna
attraverso le finestre, alla paura impressa sulle facce dei cavalieri '.
Il tutto era più potente e spontaneo d'un mero ricordo, più realistico
di un sogno, ma non abbastanza solido come la realtà quotidiana.
Quando David mi ha posto domande sulla mia vita passata, le cose son
diventate ancora più strane: sembrava che rispondesse qualcun'altro, mi
sentivo come un passeggero in un'auto guidata da una terza persona. Le
risposte che ho dato erano così spontanee e specifiche che certamente
non provenivano da vecchi sogni o da sbiaditi ricordi di film
Hollywoodiani sulle Crociate.
E' noto agli psicologi che la mente umana é abile nell'ingannare se
stessa e che la memoria é troppo spesso fallace.
Così....é stata la mia mente
che mi ha ingannato ?
Il Professor Chris French, uno psicologo dell' Università degli Studi di
Londra, ritiene che probabilmente é stato proprio così: "Troppo
spesso le persone che subiscono l' ipnosi regressiva EVOCANO falsi
ricordi. Non é una chiave magica per liberare i ricordi nascosti.
Ci sono montagne di dati sperimentali che dimostrano che le persone
creano una
storia personale in base a proprie convinzioni ed aspettative, grazie all' immaginazione ed alla fantasia, sì da tirar fuori una versione
Hollywoodiana di eventi storici,come una vita nella Bretagna Romana o
nell'Europa Medievale"
Nonostante tutto, gli elementi che sostengono la tesi
reincarnazionistica restano ancora allettanti.
Il Dr Stevenson dell' University of Virginia ha documentato, nel corso
di un quarantennio, diverse migliaia di possibili casi di reincarnazione
che coinvolgono bambini. Tali studi si sono concentrati sui bambini
perché é meno probabile che le loro storie siano state contaminate da
falsi ricordi.
La maggior parte dei racconti é stata raccolta in Medio Oriente ed in
Asia, dove la credenza nella reincarnazione é accettata.
Un caso valga per
tutti: quello di una
ragazza libanese che non solo ricordava con precisione i nomi di 25
persone incontrate in una precedente vita, ma che era in grado di
descrivere esattamente i rapporti interpersonali esistenti tra i singoli
individui.
Ancora più intrigante: i ricercatori hanno scoperto che i bambini
possono avere segni di nascita, deformità o cicatrici
nel punto esatto
in cui una ferita aveva causato la loro morte in un'altra vita.
Un neo sul petto, in corrispondenza del cuore, può per esempio
corrispondere al punto di ingresso di una pallottola. I ricercatori
hanno rilevato centinaia di casi del genere.
La storia di Semih Tutusmus (Turchia), riportato dal dottor Stevenson,
é tipica.
Semih é nato con una grave deformità all'orecchio destro, che egli
(da quando aveva due anni) sostiene essere il risultato di un colpo
d'arma da fuoco sparatogli da un certo Isa Dirbekil.
Semih ricorda anche il nome che aveva in quella vita, Selim Fesli, oltre
a quelli di sua moglie e dei suoi sei figli. All'età di quattro anni,
Selim si recò in un paese vicino e, trovata la casa in cui aveva vissuto
precedentemente, si presentò alla 'sua' vecchia famiglia. Quando poi
incontrò casualmente l'uomo che lo aveva ucciso, il piccolo Selim gli
scagliò contro alcune pietre. Poco tempo dopo, Isa confessò l'omicidio
(sostenendo che si era trattato d'un incidente) e fu così condannato a
due anni di prigione.
Ancora più interessante é il caso di Jenny Cockell, che ora vive
vicino a Northampton.
Jenny ha iniziato a ricordare un'altra vita fin da quando era bambina.
Visioni di un piccolo villaggio vittoriano in Irlanda balenavano
ripetutamente nella sua mente, finché si convinse di aver davvero
vissuto nel villaggio tra 1898 e gli inizi degli anni '30, che aveva
avuto sette figli e che era morta durante il parto di un ottavo bambino.
Durante le sedute di regressione, le immagini della sua vita passata
divennero vivide fino al punto di metterla in grado di disegnare una
mappa del suo villaggio natale, di indicarne i negozi, le strade
principali, la stazione e la bella casetta in cui viveva. Dopo aver
studiato una cartina dell'Irlanda, si sentì attratta dal villaggio di
Malahide, a nord di Dublino.
Jenny visitò Malahide seguendo una scia di indizi che, alla fine, la
portarono a scoprire la sua 'ex identità':
Maria Sutton, moglie di un
bracciante agricolo.
Scoprì che i suoi otto figli erano stati affidati a diversi orfanotrofi
Irlandesi dopo la morte di Maria.
Jenny intraprese quindi una personale odissea per rintracciarli e
riunire la sua famiglia.
Sonny Sutton, il 'figlio maggiore', fu il primo ad esser individuato da
Jenny, quando aveva 34 anni.
"Non sapevo cosa
pensare", ha detto
Sonny. "Eravamo
tutti Cattolici e, come tali, non crediamo nella reincarnazione. Ma
quando Jenny é uscita fuori dalla macchina ho potuto vedere mia madre in
lei.
Si é creato un profondo legame tra noi, fin dall'inizio. "
Per dissipare gli inevitabili dubbi sulla sua storia, Jenny
contattò il dottor Stevenson e la BBC prima d'incontrare Sonny.
Gitti Coats, un ricercatore della BBC, intervistò in modo esaustivo sia
Jenny che Sonny prima che si incontrassero, in modo che eventuali
elementi di prova non venissero contaminati.
"Le due serie di
ricordi legano insieme molto bene," dice Gitti. "Quasi tutto ciò che
ricordano corrisponde perfettamente".
Ci sono state anche occasioni in cui Jenny ha rinfrescato la memoria di
Sonny, come quando, per esempio Mary lo aveva rimproverato per aver
preso al laccio una lepre, piuttosto che un coniglio, perché la sua
carne é meno saporita.
Jenny ha poi concentrato i suoi sforzi per rintracciare sua 'figlia'
Elizabeth, la cui nascita era stata la causa della morte di Mary.
Dopo mesi di strenuo impegno spesi alla sua ricerca, finalmente scoprì
che ella viveva sulle montagne vicino a Dublino. Era stata allevata da
una zia ed uno zio, ma Elizabeth non aveva mai saputo di essere stata
adottata - fin quando non ne fu informata da Jenny.
Elizabeth ed i suoi fratelli non hanno più dubbi sulla reincarnazione,
ma lei ha accettato la spiegazione di un sacerdote che crede che la
madre -dall'Aldilà- sta lavorando attraverso Jenny per riunirli.
Elizabeth vede ora Jenny come un'amica che fa parte della sua famiglia.
"Non la sento come
nostra madre, così come pensa Sonny",
ha affermato Elizabeth.
"anche se credo che sia la
mia defunta madre a farle avere questi sogni. Qualcuno potrebbe dire che
Jenny si é inventato tutto, ma é stato dimostrato che é in buona fede.
Sonny mi ha detto che lei sa cose che nessun altro conosce. "
Passo dopo passo Jenny é riuscita a rintracciare sei dei suoi otto
figli: purtroppo due di loro sono morti e Jenny é in cerca delle loro
sepolture.
Casi come quello di Jenny Cockell e dei bambini individuato dal dottor
Stevenson possono davvero fornire una prova concreta della
reincarnazione? Sebbene alcuni scienziati sono del parere che potrebbe
essere vero, ci sono molti altri che forniscono spiegazioni diverse.
Jenny e quelli come lei potrebbero possedere la capacità extrasensoriale
-nota
come super-psi-
che consente loro di andare indietro nel tempo ed avere accesso ai
ricordi di altre persone.
É una possibilità ancora più inquietante, che esser possedute o
influenzate dallo spirito di Mary!
E il Dr Peter Fenwick commenta:
"Il fenomeno sembra
vero, ma le sue origini sono aperte a tutte le interpretazioni.
Noi semplicemente non lo capiamo ancora ."
WM da Internet
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