IL Test sulle NDE del Dr.
Parnia é DESTINATO A FALLIRE?
(14-01-11)
Molte persone che hanno avuto
esperienze di pre-morte (NDE) dichiarano di essere uscite fuori dal
corpo (OBE) - ovvero di aver galleggiato vicino al soffitto, o anche di aver
viaggiato fuori dall'ospedale, mentre erano clinicamente "morte" o semplicemente
incoscienti. Questo fenomeno suggerisce che abbiamo un corpo spirituale, (o corpo
energetico, corpo eterico, corpo astrale, doppio, fantasma, parasomatico, corpo
sottile), qualunque sia il nome che gli venga dato, che lascia quello fisico con
la morte e vive in un'altra sfera di esistenza, o in un'altra dimensione.
La NDE
è vista come un' imitazione dell'esperienza di vera morte, con la differenza che
il cosiddetto "cordone d'argento", la controparte eterea del cordone ombelicale
che collega i due corpi, non è reciso e quindi lo Spirito é poi in grado di
riunirsi col corpo fisico.
Alcune persone sottoposta a chirurgia hanno riferito di aver osservato
l'intervento dall'alto, fornendo racconti molto veritieri che sono difficili da
smentire, come di avvenimenti insoliti avvenuti mentre erano "morti" o
inconscienti. Però c'è sempre un "forse"- o anche due- sulla genuinità di tali
racconti.
Forse hanno visto un simile intervento in tv. Forse non erano del tutto inconsci
ed hanno sentito qualcuno in sala operatoria, mentre qualcuno faceva un'osservazione fuori
dal comune.
Forse un infermiere della terapia intensiva ha parlato prima che il
paziente avesse parlato col medico. Forse questo, forse quest'altro....
Uno studio attualmente condotto dal dottor Sam Parnia, (a capo del progetto di
ricerca coordinato dalla Scuola di Southampton University of Medicine in
Inghilterra) è stato progettato per verificare se il fattore "forse" può essere
eliminato. Lo studio fa uso di immagini, simboli, parole o numeri trasmessi
casualmente da un monitor posto a faccia in su vicino al soffitto nei Pronto
Soccorso dell' emergenza di alcuni ospedali, sia negli Stati Uniti che in Gran
Bretagna, con l'obiettivo di determinare se una persona che ha una esperienza di
pre-morte o una OBE, dopo aver ripreso conoscenza, ricordi di aver visto
l'oggetto in questione. Studi meno ambiziosi di quello svolto dal Dr. Parnia non
hanno apparentemente prodotto risultati positivi.
Mi pare di aver capito che l'immagine è distante circa 15 centimetri dal
soffitto, il che mi sembra troppo in alto, se c'è qualche somiglianza tra la normale
visione e quella dello Spirito.
Si presuppone che il corpo spirituale si debba
librare proprio accanto al soffitto e rimanere lì, pur avendo una visione molto
panoramica delle cose.
Un altro problema che vedo è quello del Ritornato che potrebbe vedere l'immagine
sul monitor, ma non memorizzarla a livello cosciente. Tutti noi vediamo ogni
giorno molte
cose che non hanno alcun interesse speciale.
Quando esco a bere un caffè la mattina, passo sempre davanti ad un distributore
di benzina che espone un grande cartello che mostra il costo giornaliero di un
gallone di benzina.
Di solito lo vedo, ma non registro mai l'importo
nel mio cervello cosciente. Incontro per strada anche molti altri cartelli,
simboli ed oggetti che vedo, ma non salvo in memoria se non hanno un reale
utilizzo. Quando ho incontrato il mio nuovo vicino, -per esempio-ho sentito il suo nome, ma
due minuti dopo il nostro colloquio ho capito che non ero riuscito a
memorizzarlo ed ho dovuto chiedergli di ripetermelo.
So che ci sono persone che sono più attente, più concentrate ed hanno ricordi
più nitidi dei miei e ci sono persone che hanno esercitato la loro mente a
ricordare nomi e numeri, o altri che non hanno bisogno di esercizi, per qualche
capacità innata di ricordare tutto senza fare alcuno sforzo.
Tuttavia, sono casi
atipici.
Molti dei racconti di NDE puntualizzano sul fatto che è arduo trovarsi fuori dal
corpo e che si è concentrati su quello che gli sta accadendo. Dato che i
soggetti non sono consapevoli del test, non darebbero importanza ai monitors e,
sebbene in quello stato si goda di una vista panoramica, di certo si
sarebbe più preoccupati per tutt'altre cose, molto più importanti.
I ricercatori ipotizzano che le immagini casuali debbano catturare l'attenzione
della persona, che potrebbe diventare curiosa di sapere perché vengono
visualizzate in un posto dove nessuno può vederle, ma non è affatto chiaro che
la coscienza -in quel prticolare stato- funzioni proprio in questo modo.
Qualunque sia il meccanismo
cerebrale che ci permette di vedere e sentire le cose senza registrarle, credo che possa contribuire in modo
significativo al fallimento dello studio del Dr. Parnia.
Un ostacolo ancora più grande potrebbe essere il ricordare i "bersagli"
quando la coscienza viene ripristinata.
"Come ho già detto, per qualche motivo che va al di là della mia comprensione,
questi ricordi delle esperienze da disincarnati sono particolarmente
evanescenti, ancor più fugaci dei sogni ordinari", ha detto Oliver Fox, uno dei
pionieri delle esperienze fuori dal corpo nel suo libro, Astral Projection. Fox
ha imparato a lasciare il corpo fisico ed a viaggiare in altri luoghi,
alcuni molto distanti daesso. Dice anche che ha dovuto sempre prendere
appunti di quello che vedeva non appena tornato nel suo corpo, altrimenti
avrebbe rapidamente dimenticato tutto ciò che aveva osservato.
Anche così facendo, gran parte dei suoi ricordi erano frammentati, sfocati o confusi.
Nel suo libro (del1927) , Il Corpo Astrale, Arthur Powell ha detto la stessa
cosa.
"... L'uomo nel suo corpo astrale può riuscire a ritenere un breve ricordo sul
suo doppio eterico della vita astrale e trasferirlo nel corpo denso", ha
scritto. " Talvolta ciò vien fatto deliberatamente, quando accade qualcosa che
si sente di dover ricordare sul piano fisico. Tale memoria svanisce di solito in
fretta e non può essere recuperata". Pertanto, può essere che, mentre il
Ritornato s'incuriosisce per un' immagine, o parola che compare sul monitor
posto vicino al soffitto, non può rendersi conto che
dovrebbe ricordarle, quando riprenda coscienza.
E' pur vero che molti Ritornati hanno raccontato di avere molti ricordi
vividi dell' esperienza fuori dal corpo, ma se siamo in grado di equiparare questi
ricordi ai sogni, essi rappresentano una percentuale molto piccola di ciò che è
stato veramente vissuto.
La maggior parte delle persone non ricordano i sogni, ma occasionalmente tutti hanno
sogni molto vividi che restano tali per un pò di tempo dopo il risveglio.
Questi
sogni sono rari per la maggior parte di noi e quindi
solo dei frammenti del
sogno vengono ricordati, forse quelli che sono veramente significativi o
che
suscitano delle emozioni intense.
Ci sono insegnamenti mistici che ci dicono che facciamo molti viaggi fuori dal
corpo mentre stiamo dormendo; le improvvise contrazioni muscolari che
occasionalmente insorgono quando ci si sveglia, sarebbero causate dal corpo
astrale che rientra dentro il corpo fisico.
Se questo è vero, può benissimo
essere che ogni persona incosciente, ("morta" o no che sia) durante un intervento
chirurgico, vada fuori dal corpo, però non se lo ricordo quando la coscienza
ritorna.
La piccola percentuale che se ne ricorda richiama l'esperienza in vario modo,
proprio come avviene coi sogni. Questo non significa che la NDE / OBE è un
sogno, solo che l'effetto sul cervello fisico è molto simile.
Se tali esperienze fossero solo un sogno o un'allucinazione, è lecito chiedersi
perché non sono così diverse dai sogni normali.
Perché sono tutte così simili?
Perché così tante persone incontrano parenti e amici deceduti durante le NDE?
Perché così tanti di loro hanno una revisione della propria vita?
Dal momento che la scienza ufficiale non riconosce alcuna differenza tra mente e
cervello, difficilmente può offrirci qualche indicazione in proposito.
Chiaramente, c'è ancora molto di non compreso riguardo alla coscienza. Ad
esempio, nel famoso "test del libro" condotto da C. Drayton Thomas, un
ricercatore inglese, lo Spirito comunicante era in grado di dire a Thomas cosa
c'era scritto in alcuni libri chiusi ove erano state scelte a caso delle pagine.
In un test, lo Spirito disse che a pagina 149, a tre quarti di pagina, circa, Thomas
avrebbe trovato una parola che si riferiva al cadere, o inciampare in un
ostacolo.
Quando Thomas
aprì il libro a quella pagina e la scorse fino a 3/4, trovò le parole
".. per il
quale un Messia crocifisso era un ostacolo insuperabile."
Lo Spirito spiegò a Thomas che era in grado di capire l'essenza d'una frase, ma
non di poter riferire le parole esatte,
il suo era più un "sentire" che "vedere".
Disse pure che gli oggetti esistenti sul piano terrestre non sono come quelli
che esistono nel loro piano di esistenza: "...a noi appaiono nebbiosi e nebulosi,"
spiegò ed aggiunse: "Avete sentito parlare di aura.
Possiamo vedere la vostra aura quando non vi vediamo, e la possiamo
vedere prima ancora di vedervi.
A volte, sono appena in grado di vedere la tua
sedia, o forse un pezzo di qualcosa che credo essere un tavolo: le cose terrene
sono a volte molto vaghe alla nostra vista ".
Non molto tempo dopo la sua morte nel dicembre del 1905, il dottor Richard
Hodgson, che a Boston aveva studiato la Medium Leonora Piper per circa 18 anni,
iniziò a comunicare con l'Aldilà proprio grazie a quest'ultima.
"Ho le stesse difficoltà d'un cieco che tenta di trovare il cappello", disse
il disincarnato Richard Hodgson al professor William Newbold nella seduta del 23
luglio 1906.
Quando Newbold Hodgson chiese se poteva vederlo, Hodgson rispose che lo poteva,
ma che sentiva più che altro la sua presenza.
Poco dopo la sua morte, avvenuta nel 1925, Sir William Barrett, un famoso Fisico
britannico, iniziò a comunicare con la moglie, la dottoressa Florence Barrett,
grazie alla medianità di Gladys Osborne Leonard.
Egli spiegò a sua moglie che,
quando si muore, la coscienza ed il subconscio si riuniscono per ottenere una
mente completa, ma che quando tornava sulla Terra, la vibrazione per comunicare
con la di lei mente si separava di nuovo e gli era difficile ricordare le cose.
Quando poi si allontanava dalle vibrazioni terrene, ricordava nuovamente tutto
ciò che le avrebbe voluto dire.
"Se nella mia sfera mi dicono un nome, penso me ne ricorderò", disse Barrett in un'altra occasione. "Quando
però vengo ad una seduta, so che posso portare
con me solo una piccola parte della mia coscienza.
Le cose più facili da
afferrare sono quello che potremmo chiamare le idee.
Una parola singola, un nome
proprio, non hanno alcun legame con una marea di pensieri se non che in senso
distaccato, il che è molto più difficile da fare rispetto ai prodigi di memoria
o alle associazioni di idee"
Se queste cose valgono anche per uno Spirito ancora collegato al suo corpo
fisico è una questione di speculazione, ma fornisce spunti di riflessione e mi
chiedo se Parnia non stia esagerando nel credere che la visione spirituale è la
stessa rispetto alla visione terrena.
Gli scettici stanno già sostenendo che la mancanza di risultati negli studi
sulle NDE provano che esse non sono altro che allucinazioni. Essi non
considerano la possibilità che la visione spirituale e terrestre sono diverse.
Dal momento che non credono nell'Aldilà, come potrebbero fare diversamente?
Col passare del tempo e la mancanza di risultati ottenuti dal test di Parnia,
possiamo aspettarci che gli scettici ed altri negazionisti sventoleranno presto le loro
bandiere di vittoria per celebrare il buio ed il nulla. Se, tuttavia, vi dovesse
essere un risultato positivo o anche due, essi continueranno ad avere buoni
motivi per respingerli. Ecco cosa diranno:
Qualcuno potrebbe, poco prima dell'intervento, aver rivelato il contenuto
dell'immagine, o una delle infermiere aver preso una scala e scoprire di cosa
si trattava per dirlo al paziente, o il simbolo si è riflesso su una delle
apparecchiature e così via. Lo scettico troverà sempre un motivo per rifiutare i
risultati attinenti questo tipo di ricerca....
DA METGAT's BLOG
La ricerca scientifica
suggerisce che i contatti MEDIANICI sono
possibili!
(06-01-11)
INCORAGGIANTI
RICERCHE DELLA D.SSA BEISCHEL.
(TRADUZIONE
DELL'INTERVISTA DI M. TYMN)
Co-fondatrice e direttrice presso l'Istituto Windbridge
per la Ricerca Applicata al Potenziale Umano a Tucson, in Arizona, la
D.ssa Julie Beischel (FOTO)
è al momento fra i leaders mondiali in questo campo. La sua attenzione si è
concentrata sulle comunicazioni presumibilmente provenienti dai disincarnati
attraverso i Mediums.
La
Dr. Beischel ha una laurea in Farmacologia e tossicologia con una
specializzazione secondaria in Microbiologia e Immunologia sempre presso
l'Università dell'Arizona. Attualmente è membro dell'Associazione
Parapsicologica e della Society for Scientific Exploration, nonchè del consiglio
scientifico consultivo del Centro di Ricerca della Rhine Un. e della Forever
Family Foundation.
La sua formazione accademica in diversi settori scientifici interdisciplinari le
permette di progettare ed applicare i metodi di ricerca tradizionali alle
indagini su diversi campi di studio non convenzionali. I suoi articoli "peer-reviewed"
(ovvero sottoposti ad un comitato scientifico di controllo) sono stati
pubblicati in numerose riviste scientifiche.L' Istituto Windbridge si chiede:
cosa possiamo fare con il potenziale esistente nel corpo,
nella mente e nello spirito?
Si possono guarire i malati? Noi stessi? Possiamo influenzare gli eventi e la
realtà fisica con i nostri pensieri? Possiamo conoscere gli eventi, prima che
accadano? Siamo collegati tra di noi?
Con il pianeta? Possiamo comunicare con i nostri cari che sono passati?
Recentemente ho avuto l'opportunità di intervistare la Dott. Beischel per il
numero di Dicembre de “The Searchlight" (Il Faro), una pubblicazione trimestrale
dell'Accademia di Spiritualità e Studi Paranormale, Inc. (Http://www.aspsi.org).
Ecco quanto ci ha detto:
D.)
Dottoressa, come si é interessata alla ricerca psichica ed alla medianità?
R.) "La scienza è sempre stata nel mio
sangue, ma erano sempre le scienze più tradizionali.
Io non sapevo nemmeno cosa fosse un medium fino al giorno in cui tante domande
sulla vita dopo la morte sorsero spontanee nella mia mente: avevo 24 anni e
mia madre si era suicidata.
Dapprima mi sono rivolta alla Scienza per avere delle risposte, ma poi, a
seguito d'una serie di interessanti
coincidenze, ho potuto
iniziare la mia ricerca sulla sopravvivenza grazie alla medianità. Accadde
subito dopo la mia laurea, nel 2003 ed ho continuato su questa strada fino da
allora. Ho subito scoperto che stavo esplorando qualcosa di molto interessante e
che un sacco di domande avevano ancora bisogno di risposte".
D.) Da dove viene
il nome Windbridge (Ponte del vento)?
R.)"Quando quasi tre anni fa, Mark Boccuzzi
ed io abbiamo deciso di aprire un nostro istituto di ricerca indipendente,
volevamo un nome che facesse riferimento alla dicotomia dell'esistenza umana:
una parte immateriale (mente, spirito, o anima) e una parte materiale (corpo).
Come lo spirito,il vento non si può toccare, pesare, o vedere, ma è molto
potente, mentre il corpo è come un ponte è cioè fatto di solida materia e ci
permette di collegarci con il resto del mondo. 'Bridge' fa inoltre riferimento
al ruolo di un medium che è come un ponte tra questo mondo e l'Altro ".
D.) Il suo
sito web afferma che la ricerca sulla sopravvivenza della coscienza è il suo
obiettivo primario. Le dispiacerebbe riassumere i risultati ottenuti fin'ora ?
R.)"A questo punto,
possiamo definitivamente affermare, grazie ai risultati della nostra ricerca,
che alcuni Mediums sono in grado di ottenere ciò che noi chiamiamo "Ricezione di
informazioni anomale, cioè, si possono ricevere informazioni accurate e
specifiche su individui deceduti (o disincarnati) senza alcuna conoscenza
precedente sui disincarnati o sul sitter (la persone interessata a contattare i
disincarnati), senza alcun feedback durante la seduta e senza usare frodi o
inganni.
Il protocollo in quintuplo-cieco che usiamo è in grado di eliminare tutte le
obiezioni che uno scettico può avanzare contro la precisione raggiunta da un
medium: la frode, l'involontaria influenza gestuale dello sperimentatore, le
informazioni generiche che potrebbero essere applicate a chiunque, l'influenza
del giudicante e 'la lettura a freddo' (una situazione in cui un medium utilizza
spunti per fabbricare un'informazione 'precisa').
Le sedute si svolgono al telefono tra un medium ed uno sperimentatore
(all'oscuro di tutto), ed il 'sitter' non sente le risposte, che solo in seguito
vengono giudicate e classificate in base ad un punteggio prestabilito. Anche se
siamo in grado di dimostrare questo fenomeno, non possiamo determinare l'origine
anomala delle informazioni che il medium riceve utilizzando questa metodica.
Oltre alla sopravvivenza della coscienza, le teorie della Super-psi e psichiche
sono compatibili coi nostri dati. Siamo molto interessati alla ricerca applicata
alla medianità onde determinare come le sedute possano essere utili alla
società. Attualmente stiamo effettuando un programma di ricerca sugli effetti
terapeutici dei medium con buone credenziali nel trattamento del dolore.
Dai primi dati che abbiamo raccolto, sembra che le sedute
medianiche possono effettivamente avere diversi vantaggi sia rispetto alla
terapia del dolore tradizionale ed alle esperienze personali spontanea di
comunicazione dopo la morte (ADC).
Sono entusiasta di iniziare uno studio più ampio su questo argomento una volta
che saremo in grado di trovare i necessari fondi per sviluppare un tale progetto
".
D.) I vecchi
ricercatori come Myers, Hodgson, Lodge, Hyslop, et al., A un certo punto
professarono la loro fede nella sopravvivenza, ma molti dei ricercatori di oggi
sembrano credere che i loro studi devono rimanere per sempre sulla soglia per
poter essere percepiti come "scientifici" .
Qual è la sua posizione al riguardo? Se il Windbridge dovesse trovare prove che
suggeriscono fortemente la sopravvivenza e pubblicarle, non diventereste
improvvisamente dei propagandisti, piuttosto che degli scienziati?
R.) "E 'una linea sottile attorno alla quale
continuo a camminare in punta di piedi. Secondo la scienza tradizionale, nessuno
potrebbe mai riferirsi a me come ad una "credente" sotto gli effetti di una
droga o di un virus, ma se dovessi annunciare che i medium possono dare
informazioni precise circa il defunto in condizioni di totale controllo di
laboratorio (cosa che faccio regolarmente), corro il rischio di essere
etichettata come una sostenitrice o credente e visto come una specie di
fanatica, anche se sto semplicemente traendo una conclusione da statistiche
effettuate sui dati raccolti tramite un protocollo progettato correttamente. E
'una posizione strana in cui gli scienziati in altri campi non si trovano.
Tuttavia, vorrei sottolineare che la moderna ricerca medianica si differenzia
notevolmente dai primi studi della Society for Psychical Research grazie all'
utilizzo della tecnologia (per esempio, la registrazione digitale, l'uso di
e-mail, telefonate, ecc), nonché nelle caratteristiche dei Mediums partecipanti.
Una nuova era è ancora agli inizi e io davvero non credo che i dati raccolti
siano sufficienti per fornire una conclusione definitiva circa la fonte delle
informazioni a cui attingono i Mediums. Devo dire che, tenendo conto soltanto
dei dati raccolti, propenderei più verso l'ipotesi
della sopravvivenza che per qualla della Super-psi ".
D.) Qual è
l'obiettivo della sua ricerca attuale?
R.)
"Attualmente, per fornire ulteriori elementi di prova
sulle così dette informazioni anomale, stiamo raccogliendo dati da replicare,
oltre ad estendere uno studio precedentemente pubblicato. Siamo anche conducendo
uno screening prospettico e raccogliendo dati sulle esperienze fenomenologiche
dei Mediums durante i loro contatti che ci permetterà di determinare le
correlazioni fra coscienza e accuratezza dei contatti. Abbiamo anche da poco
completato uno studio di trans-comunicazione strumentale (ITC) in tempo reale
usando il software EVPMaker e presentato una ricerca sulle capacità paranormali
degli animali -nonché sulle fotografie di Orbs- in diverse conferenze
accademiche. Forse ancora più importante, stiamo ultimando un documento che
propone il potenziale terapeutico positivo della medianità nel trattamento del
dolore.
(Maggiori informazioni sulle nostre presentazioni
e documenti possono essere trovate qui:
http://www.windbridge.org/publications.htm. ) "
D.) C'è stato un
Medium o un caso particolare che è stato
particolarmente probante per lei?
R.) "Un singolo medium o una sola seduta
possono sempre essere liquidati come un colpo di fortuna. Pertanto, presso
l'Istituto Windbridge, siamo interessati a raccogliere dati da numerosi
sensitivi.
In questo modo, è più probante capire se si tratti di un fenomeno diffuso o di
pura abilità personale. Penso che sia la sommatoria di tutte le sedute e di
tutti i dati che ho raccolto a fornire la maggior parte delle prove. Solo
testando numerosi medium in grado di riferire informazioni accurate e specifiche
circa un defunto in modo efficace ed in condizioni di "cecità
SPERIMENTALE ", si capisce di comunicare con un'entità volitiva,
piuttosto che acquisire informazioni memorizzate in una sorta di database
eterico ".
D.) Qual è
stato il più grande ostacolo alla sua ricerca?
R.) "Senza dubbio i finanziamenti. La
sopravvivenza della coscienza non è un settore della ricerca finanziata da alcun
contributo pubblico o da fondazioni private. Ho notato che il pubblico laico a
volte crede che gli scienziati fanno le ricerche che vogliono fare quando in
realtà accade che quasi tutti, fanno semplicemente le ricerche per cui possono
ottenere dei finanziamenti. Questo è vero ovunque, nelle università, per
esempio, la ricerca è pagata da sovvenzioni (e talvolta da donazioni private),
non dall'università. Non rientro in tale maggioranza di scienziati e la mia
posizione marginale è sia una benedizione che una maledizione: posso effettuare
la ricerca che mi interessa e che trovo enormemente importante e socialmente
rilevante ma, al tempo stesso, non posso permettermi certi lussi come
l'assicurazione sanitaria, una vettura nuova o pranzare al ristorante.
Non è sorprendente perciò che sempre meno persone lavorano in questo campo e
che ci vuole tanto tempo per realizzare qualcosa, visto che non posso ottenere
le attrezzature necessarie nè il personale per eseguire i tipi e il numero di
studi che mi piacerebbe fare ".
D.)
Basandoci sulla storia, sappiamo che la Scienza ufficiale non accetterà mai le
prove sulla sopravvivenza o anche per gli ESP in generale. Crede che la sua
ricerca sarà in grado di intaccare questa mentalità?
R.) "Non mi preoccupo di quello che gli
altri ricercatori diranno. I cambiamenti non partono mai dai "capoccioni" . La
nostra attenzione è rivolta alle applicazioni pratiche della ricerca sulla
sopravvivenza e come essa può servire alla società. La medianità non serve ad
aiutare a guarire un genitore in lutto meno di quanto possa fare che so...la
psicanalisi.
D.) Come può
la gente comune essere coinvolta con l'Istituto Windbridge?
R.) "Ci
sono diversi modi per rimanere in contatto con noi. Ad esempio ci si può
iscrivere come volontari (sitters) per partecipare alle ricerche (http://www.windbridge.org/sitters.html)
Grazie per il vostro interesse sulle ricerche dell'Istituto Windbridge! "
BY: MICHAEL TYMN
-Traduzione: WM
OBE: PROVE
EVIDENTI GIA' NEL 1960!
------------------ (12-12-10)
------------------
Di regola, le
visioni di pre-morte sono oggi largamente accettate come un fenomeno che
dimostra l'esistenza dell'Aldilà. Molte delle persone che si svegliano
dalla morte clinica, raccontano d'un
viaggio
lungo uno stretto cunicolo buio che termina in un'esplosione di luce
scintillante. Alcuni dicono che sono stati capaci di comunicare con una creatura
luminosa (che credono fosse Dio) ed i loro parenti defunti.
Alcuni scienziati americani hanno studiato gli encefalogrammi dei pazienti
morenti ed hanno scoperto che l'attività elettrica del cervello s'intensifica
quando il momento della morte si avvicina (Vedi
articolo).
"Pensiamo che l'esperienza
di pre-morte possa essere causata da un impulso di energia elettrica rilasciata
dal cervello quando si sta per esaurire l'ossigeno,"
ha detto Lakhmir Chawla, un medico che lavora in terapia intensiva presso la
George Washington University .
"Come il flusso di sangue
rallenta causando una caduta dei livelli di ossigeno, le cellule cerebrali
emettono un forte impulso elettrico che inizia in una parte del cervello e si
diffonde a cascata generando vivide sensazioni mentali",
ha poi aggiunto.
Fin qui la spiegazione potrebbe reggere, ma che dire quando una persona sente di
lasciare il corpo al momento della morte? Coloro che hanno avuto una esperienza
di pre-morte dicono che si muovevano col "corpo
astrale",con cui sono persino
andati a trovare i loro amici....
Qualcuno ha anche raccontato che, quando era in astrale, poteva venire a
conoscere cose che non avrebbe mai potuto sapere quando era nel corpo fisico.
Sapeva dove trovare qualcosa che stava cercando, poteva descrivere quello che
una persona stava facendo o quello che indossava in un momento particolare, ecc.
Scienziati e Parapsicologi hanno condotto molti studi nel tentativo di trovare
spiegazioni al misterioso fenomeno. Il Ricercatore statunitense Charles Tart
ideò una serie di esperimenti di laboratorio,
alla fine del 1960. Tart
monitorò dei suoi pazienti nel sonno, con sensori che registravano i loro
movimenti oculari, le bio-correnti del cervello, la pressione sanguigna e la
resistenza elettrica della pelle.
Lo Scienziato aveva posto un cartello con su scritto un numero a cinque cifre,
su d'una mensola collocata sopra il letto del paziente. Per vedere il numero
sulla carta, il volontario avrebbe dovuto osservare le cose dall'alto.
Numerosi volontari riferirono di essersi come librati nella stanza, al di
sopra dei loro letti, e di aver visto i numeri che poi riportarono in modo
corretto.
In Russia, il fenomeno delle esperienze di pre-morte è stato studiato dallo
psichiatra Vladimir Raikov che ha condotto i suoi esperimenti con la
partecipazione di un Medium che poteva generare volontariamente un "gemello
astrale". Il fantasma era visibile, ma poteva obbedire solo agli ordini del suo
padrone che gli chiese di recarsi nella stanza accanto. In quella stanza, Raikov
aveva messo, dopo averla ipnotizzata, una volontaria che non aveva mai visto il
Medium e quindi non sapeva che aspetto avesse. Tuttavia,
quando le fu chiesto di descrivere l'aspetto del "gemello astrale," la donna ne
fornì la descrizione dettagliata.
Inoltre, Raikov aveva chiesto alla donna di
pungere il fantasma con un ago ed il corpo del Medium potè realmente sentire la
puntura, ogni volta che veniva
procurata al suo doppio eterico. Anche il Professor Alexander Chernetsky
ha ottenuto interessanti risultati della sua ricerca. I dipendenti del suo
laboratorio utilizzarono dei sensori per misurare la tensione elettrica che
dimostrarono reazioni nei campi presenti intorno a tessuti biologici, mentre un
sensitivo stava costruendo il loro fantasma proprio con il potere della
mente. I sensori mostrarono pure notevoli cambiamenti in atto nel campo
biologico del paragnosta.
Alcuni scienziati svizzeri hanno recentemente fatto una scoperta sensazionale.
La stimolazione elettrica di una delle zone del cervello umano dà la sensazione
di uscire dal corpo. Una paziente, sofferente di epilessia, è stato sottoposta a
stimolazione elettrica del giro angolare (una regione localizzata nell'emisfero
cerebrale destro). Ella riferì di poter vedere se stessa cadere giù dall'alto
per poi trovarsi sospesa sopra il suo corpo.
Non è escluso che l'umanità svilupperà una tecnologia che fra un pò di tempo
permetterà a tutti di staccarsi dal corpo fisico, dato che, al momento attuale,
è chiaro che il fenomeno è di natura psicologica ed è strettamente connesso con
l'attività del cervello umano. Intanto, il Dr. Charles Tart è sicuro che ci sono
almeno cinque fenomeni PSI il cui studio appare molto promettenti:
la telepatia, la chiaroveggenza (o
visione a distanza), la precognizione, la psicocìnesi e la guarigione
Irina Shlionskaya (Pravda-English)
.
«PRAVDA.Ru». When reproducing our materials in whole or in
part, hyperlink to PRAVDA.Ru should be made.
The opinions and views of the authors do not always coincide with the point of
view of PRAVDA.Ru's editors.Source:
Pravda.ru
PROVATO: é LA MENTE CHE FORMA IL
CERVELLO!
(09-11-10)
Studio
Usa:
l'uomo predice il futuro
(13-11-10)
Una delle più importanti
riviste americane di psicologia pubblicherà
il lavoro di un professore che sostiene di
aver dimostrato che gli esseri umani sanno
predire gli eventi. La comunità scientifica
è in rivolta. Basteranno le sue prove a
vincere lo scetticismo?
Il futuro si può "sentire"!
A dirlo non è un manipolo di chiaroveggenti
e fattucchiere ma un gruppo di scienziati
della
di
Ithaca, nello Stato di New York. Il loro
articolo, intitolato appunto "Feeling The
Future", è il primo studio su fenomeni
tipicamente considerati paranormali a essere
stato ammesso su una rivista di psicologia
"seria", in questo caso il
.
--------------------------
Avevamo già dato
notizia di questo studio
QUI-
Oggi un articolo molto interessante è
apparso su "Repubblica"
(Clic
per leggerlo tutto)
Grazie a
Francesco per la segnalazione!
|
Recenti ricerche sul funzionamento del
cervello forniscono ulteriori indicazioni che la mente é al di fuori del
corpo, donde produce la coscienza ed i ricordi nel cervello, creando in
esso ciò che chiamiamo pensiero, ricordi, esperienze sensoriali.
L'effetto è lo stesso di un segnale che arriva in un televisore per
attivarne i singoli componenti elettronici, in modo da poter vedere
l'immagine e sentire i suoni che provengono da una fonte completamente
al di fuori dell'apparecchio.
Maurizio Costanzo -per esempio- non è nel televisore, dato che le
telecamere, gli apparecchi per la radiodiffusione e tutte le vaste
risorse di persone e la tecnologia necessaria per produrre e trasmettere
il segnale sono al di fuori del televisore che, non appena si accende,
elabora il segnale che gli giunge.
Allo stesso modo, sembra che il cervello predisponga la configurazione
dei suoi neuroni per adattarla alle nostre esperienze visive, uditive,
tattili, ecc. ed anche alle emozioni, quando un segnale al di fuori del
corpo e del cervello lo plasma per sperimentare una certa esperienza.
Recenti ricerche sembrano avvalorare sempre più questa tesi.
La mente dovrebbe creare elettricità per far funzionare cervello e
corpo, ma non possiede alcun meccanismo di questo tipo. Pim van Lommel,
un Cardiologo della Divisione di Cardiologia, dell' Ospedale olandese
Rijnstate (Arnheim), spiega che la mente, che non è fisica, non può
creare elettricità perchè il cervello possa ricreare un'immagine. Esso
dovrebbe generare tanta elettricità per far sì che milioni di neuroni si
accendano esattamente nello stesso modo in cui si erano attivati quando
i fotoni hanno colpito la corteccia visiva attraverso l'occhio che aveva
a sua volta creato l'immagine. Ma il cervello non ha alcuna capacità di
creare tanta energia elettrica. Questo fatto è stato discusso più volte
in letteratura;
(Journal
of Physiology, Journal of Neurophysiology, Truth Journal, International
Journal of Interdisciplinary Chistian Though).
Pim Van Lommel sintetizza così le sue osservazioni:
"Per
decenni, sono state condotte approfondite ricerche per localizzare la
coscienza ed i ricordi all'interno del cervello, finora senza successo.
In connessione con il presupposto -non dimostrato- che la coscienza ed i
ricordi sono prodotti e conservati all'interno del cervello, dovremmo
chiederci come un' attività non materiale (attenzione concentrazione o
il pensare), possano corrispondere ad un'osservabile e misurabile
reazione sotto forma di campi elettrici, attività magnetica e chimica in
un certo punto del cervello, sebbene un aumento del flusso ematico
cerebrale si osservi in occasione delle attività suddette."
In altre parole,
un
pensiero non esiste in forma materiale
e, tuttavia,
quando si intende semplicemente ricordare un volto, l'immagine appare
nella nostra mente ed il cervello produce elettricità, anche se non
possiede un meccanismo per generarla, nonostante il fatto che per la
scienza essa é necessaria per ricrearne l'immagine. Pim van Lommel
suggerisce che é la mente -al di fuori del cervello- a far sì che il
cervello si accenda.
I BIOFISICI NON RIESCONO A
RILEVARE
ATTIVITÀ ELETTRICA NEI NEURONI SENSORIALI.
Un'altra recente scoperta porta a simili speculazioni.
I tentativi di misurare l'elettricità lungo i neuroni sensoriali quando
una persona sta apparentemente pensando, non sono valsi a trovare alcuna
traccia di elettricità.
Le leggi della termodinamica impongono che gli impulsi elettrici
devono produrre calore e così Thomas Heimburg, professore associato
di Biofisica presso il Niels Bohr Institute di Copenhagen University, e
Andrew D. Jackson, professore di Fisica Teorica all'Università di
Copenaghen, hanno cercato di rilevare il calore prodotto quando gli
impulsi che viaggiano lungo i nervi producono esperienze sensoriali .
Purtroppo
per loro, non ne hanno trovato alcuna traccia!
I testi di medicina dicono che i nervi funzionano inviando impulsi
elettrici lungo il loro percorso .
Heimburg
dice che la sua ricerca dimostra che i libri di testo sono sbagliati....
Ma per i Fisici, questa non può essere la spiegazione esatta perchè le
leggi della termodinamica ci dicono che gli impulsi elettrici devono
per forza produrre calore mentre viaggiano lungo un nervo! Eppure
non ne producono! In altre parole, non sembra esserci alcuna attività
elettrica proveniente dagli organi di senso, anche se il cervello ne fa
registrare una che dimostra che si sta avendo un'esperienza sensoriale,
sicchè viene suggerito che un altro processo deve essere chiamato in
causa,
per
esempio,impulsi sonori, sebbene non vi sia alcuna indicazione che questo
fatto sia vero.
Si sa solo che la teoria standard degli impulsi elettrici che viaggiano
lungo i nervi sensoriali
non sembra spiegare come il cervello possa ricevere un segnale
sensoriale.
Tuttavia,
questo
risultato ben si addice all'idea che la mente esista al di fuori del
cervello
che si
adatta all'esperienza vissuta generando un'attività elettromagnetica.
Precedentemente alcuni neuroscienziati hanno trovato che la corteccia
visiva del cervello delle persone non vedenti si attiva quando essa
"vede" con l'eco-localizzazione, sebbene gli occhi non siano coinvolti,
poichè non inviano segnali al cervello. Ben Underwood, per
esempio, aveva occhi di plastica, quindi gli era fisicamente impossibile
inviare segnali dagli occhi alla corteccia visiva. Eppure era capace di
muoversi in ogni ambiente con successo, facendo cose che avrebbe potuto
a fare solo se non fosse stato cieco.
VEDI: http://nonapritequelportale.com/il-ragazzo-cieco-che-vedeva-senza-occhi
(Un interessante servizio su
questo eccezionale caso è stato trasmesso
da Voyager" qualche mese fa -NdR-)
Sembra probabile che la mente, pur se al di fuori del cervello, possieda
l'esperienza del vedere e poi
dice
al cervello come "accendersi" in base a tali informazioni .
Se questo è vero,
la mente
sarebbe molto simile ad un segnale che forma le immagini ed i suoni nel
televisore,
i cui
componenti sono attivati da un agente esterno (il segnale, appunto).
(Nota:
Questo studio di Psicologia, molto complesso, è stato
recentemente pubblicato da alcuni Ricercatori della Cornell
University, capeggiati dal Dr. Bem- Vedi Link http://dbem.ws/ ).
Essi hanno dimostrato chiaramente che i volontari potevano
percepire
IN ANTICIPO
le sensazioni positive o negative provocate dalle immagini
casuali che avrebbero visto sul monitor, in base alla modifica
di diversi parametri fisici come battito cardiaco, conduttività
della pelle EEG, etc.
In sostanza, il cervello riflette solo ciò che la mente ha già
visto.)
LINK A REPUBBLICA |
L'esperienza sensoriale
è già nella mente e il cervello viene "plasmato" dalla coscienza
per riflettere gli stimoli sensoriali, o le emozione.
Questa ipotesi ben si adatta con i dati di una recente ricerca che ha
dimostrato che la mente può conoscere con diversi secondi di anticipo
quanto un computer - che seleziona casualmente alcune foto-, sta per
mostrare sul monitor.
->
Quando una persona "vede" qualcosa, la spiegazione classica fornita
dalla neuroscienza è che i segnali dell'occhio (retina), viaggiano lungo
un cavo chiamato nervo ottico fino alle parti del cervello in cui si
riceve l'immagine (cortex visiva). In un' illusione ottica, una persona
guarda un'immagine, ma la mente pensa che l'immagine è diversa da quella
che effettivamente è. L'illusione qui riportata ne è un esempio:
In
questo disegno,la sfera anteriore sembra più piccola di quella posta in
alto. Tuttavia, entrambe hanno, in realtà, la stessa dimensione
(provate a misurarle sullo
schermo!)
La mente ha interpretato diversamente i due oggetti anche se sono
identici. Sperimentiamo la medesima illusione con la Luna che ci
sembra più grande quando é più vicina all'orizzonte, perché la nostra
mente la mette in rapporto con le cose che vede al suolo, mentre sembra
più piccola nella distesa del cielo notturno, ove mancano punti di
riferimento. Scott Murray, professore di Psicologia presso l'Università
di Washington e due suoi Colleghi, hanno voluto capire come possa il
cervello registrare la differenza tra la dimensione apparente e la
dimensione reale di due oggetti identici. Per scoprirlo, hanno usato la
risonanza magnetica, (un tipo speciale di MRI che rivela l'attività dei
neuroni nel cervello o nel midollo spinale) per misurare le variazioni
che si verificano nella corteccia ottica mentre dei volontari guardavano
l'immagine delle due sfere. Sorprendentemente, anche se le due sfere
sono identiche nelle dimensioni, guardando quella posteriore (che sembra
più grande)
l'area del
cervello attivata risultava essere maggiore del 20 per cento
rispetto a quando veniva guardata quella anteriore, che sembra più
piccola.
Questa
percentuale è risultata essere identica alla stima fatta dagli stessi
soggetti, quando era stato loro chiesto di valutare "a occhio" la
differenza di dimensioni tra le due sfere.
Se la mente fosse contenuta in un cervello funzionante come una
macchina, non si sarebbe registrata alcuna differenza -essendo le due
sfere delle stesse dimensioni- e la mente (intesa in senso
meccanicistico!)
avrebbe
invece registrato le informazioni nella stessa zona cerebrale....
ma non è andata così!
I Ricercatori hanno a lungo creduto che il sistema visivo fosse
organizzato gerarchicamente, con le prime aree visive -come la corteccia
primaria- utilizzate semplicemente per registrare l'ingresso fisico
della luce attraverso gli occhi ed una regione "superiore" che organizza
tutte le informazioni, sicchè questo lavoro mette in discussione le
classiche teorie sul funzionamento dell'apparato visivo. Se il cervello
ricevesse l'immagine attraverso la retina come fa una telecamera, ci si
aspetterebbe che i fotoni che la colpiscono dovrebbero coprire la stessa
area di retina per entrambi i globi oculari ed il cervello dovrebbe
vedere le due sfere di dimensioni identiche, sì da generare un'immagine
fotografica corretta nelle sue dimensioni. Invece il cervello si attiva
con un'immagine che ha registrato l'illusione della mente.
Ancora una volta,
l'unica
ragionevole interpretazione di questi risultati è che la mente, che é al
di fuori del cervello,
osserva l'immagine e decide sulle dimensioni dei due oggetti, prima
ancora che il cervello stesso sia stato coinvolto.
La mente, quindi, invia il messaggio al cervello ed il cervello registra
quel che ha "visto" la mente, cioé il messaggio che la mente al di fuori
del corpo ha inviato, con gli errori nella stima delle dimensioni.
Questa è una grossa prova a sostegno dell'ipotesi che la mente fa
l'esperienza e poi dice al cervello come attivarsi, riflettendo ciò
che essa ha già elaborato e sperimentato.
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QUANDO LO SPIRITO SALE
AL
CIELO
(11-10-10)
Nel suo nuovo libro Glimpses of
Eternity, il dottor Raymond Moody, che è conosciuto soprattutto per il
suo lavoro pionieristico nel campo delle NDE, esplora le visioni
sul letto di morte e la condivisione di tali esperienze.
In un capitolo, Moody riferisce di una strana nebbia che a volte è
visibile al momento del trapasso.
"La descrivono
in vari modi",
scrive.
"Alcuni dicono che sembra fumo, altri che è
sottile in forma di vapore che a volte sembra avere una forma umana. In
ogni caso, fluttua verso l'alto e di solito scompare sempre abbastanza
rapidamente. "
Moody ed il suo co-autore Paul Perry riferiscono d' un medico della
Georgia che ha visto due volte una nebbia che sale dai pazienti
deceduti. Il medico ha spiegato che i pazienti si sono illuminati d'una
luce molto brillante, i loro occhi brillavano di una luce argentea. La
nebbia formata sul petto si librò , come il medico ebbe modo di
osservarla da vicino, e notò che possedeva una struttura profonda e
complessa. Più ulteriormente ha detto che sembrava composta di vari
livelli dotati di movimenti energetici .
In un secondo caso, il medico sentì un' invisibile presenza accanto a
lui, apparentemente in attesa che il paziente morisse. Uno psicologo che
lavora negli hospices per anziani è citato da Moody per avergli detto
che le nuvole di nebbia che si formano sopra la testa o il torace
sembrano avere una composizione elettrica. Un infermiere ha riferito di
aver visto una specie di foschia avvolgere molti pazienti moribondi, tra
cui suo padre, dal cui petto ha visto emergere una sorta di nebbia "..come
la foschia su un fiume", fermarsi per alcuni secondi prima di
dissiparsi.
L'alone luminoso visto dal medico della Georgia è stato riportato anche
da molti altri osservatori. Un testimone ha riferito al Dr. Moody
che il locale in cui si trovava il morente è improvvisamente diventato "terribilmente
brillante"; così intensa era la luce che non riusciva a non vederla
anche ad occhi chiusi. Un'infermiera dell'ospizio ha riferito di
aver visto una "presenza luminosa vicino al letto, con la forma d'una
persona". Nello stesso caso, anche la caposala non solo aveva visto
la stessa luce nella stanza ma anche quella proveniente dagli occhi del
morente, sebbene non avesse avvertito alcuna presenza. Moody racconta
pure una sua esperienza personale verificatasi quando lui ed altri
membri della famiglia si erano riuniti accanto al letto di sua madre
morente. Tra le altre cose strane, tutti percepirono una luminosità
insolita."E'stato come vedere la luce proveniente da una piscina, di
notte".
Ci sono innumerevoli rapporti di persone morenti che hanno visioni di
luce e di persone care decedute che giungono ad accoglierle, ma gli
scettici liquidano tali racconti come pure allucinazioni.
Tuttavia, come sottolinea Moody, una cosa è affermare che il morente è
allucinato, un'altra è sostenere che persone sane presenti nella stanza
ne condividano l'allucinazione. L'illustre Scienziato ritiene che questi
eventi ci dicono molto più delle NDE sulla vita dopo la morte, sarebbero
"....la chiave per dimostrare l'esistenza di un aldilà." (Va
tenuto presente che definirle "allucinazioni" non significa che tali
esperienze non sono "reali." Semmai sono solo non verificabili
oggettivamente .)
TESTIMONIANZE DI MEDICI ED INFERMIERI
Tali "luci" e "nebbie" intorno al letto di morte sono state riportate
anche da altri ricercatori, tra cui il Dr. Bernard Laubscher, uno
psichiatra sudafricano, che ha scritto in un suo libro del 1975, Beyond
Curtain Life: "Mi è stato detto da diversi
stregoni che, guardando al capezzale dei moribondi tenendo accese un
paio di candele, avevano visto formarsi un corpo evanescente, dalla
forma allungata,una specie di nube biancastra-violacea addensarsi
parallelamente alla salma, a poche decine di centimetri sopra il
corpo. A poco a poco questo "spettro" diventa una nuvola più densa e
prende la forma, prima vaga e poi più decisamente simile a quella della
persona che è nel letto. Questo processo prosegue fino a quando il
fantasma sospeso sopra il corpo ne diventa una replica perfetta, in
particolare del viso.
"
Laubscher ha successivamente segnalato che questi stregoni, alcuni dei
quali erano apparentemente chiaroveggenti, gli hanno riferito di aver
visto anche un cordone, simile ad un nastro, che si estende dalla parte
posteriore della testa del fantasma fino al corpo etereo e che esso
inizia a brillare non appena si è completamente formato.
"Hanno notato che alcuni di questi 'doppi
etereei' sono più luminosi di altri, disegnando il contorno del
fantasma, che ho potuto paragonare ad un tubo al neon", ha
aggiunto Laubscher.
"Quando il fantasma si raddrizza, il cavo di collegamento si dirada,
come se si sfilacciasse."
A volte questi chiaroveggenti avrebbero visto dei volti gioiosi di altri
Spiriti lì convenuti per accogliere il deceduto, prima che il 'filo
d'argento' venga reciso, il che causa la cessazione delle visioni.
Secondo Laubscher, il materiale vaporoso ha la stessa composizione dell'
ectoplasma, la misteriosa sostanza sprigionata dai Mediums fisici
prima delle materializzazioni.
Agirebbe come una sorta di "collante" che lega il corpo fisico con il
corpo spirituale e quanto più una persona è materialista, tanto più
denso è l'ectoplasma e la difficoltà del morente a 'dare l'anima.'
Nel loro eccellente libro del 2008, L'Arte Di
Morire, anche il dottor Peter Fenwick, noto Neuropsichiatra
Britannico, e sua moglie Elizabeth discutono del 'fumo, o 'nebbia
grigia', o 'nebbia bianca', che lascia il corpo dopo la morte.
"A volte si libra
sopra il corpo prima di salire e scomparire attraverso il soffitto, ed è
spesso associato con l'amore, la luce, la compassione, la purezza e,
occasionalmente, con musica celestiale",
scrivono, aggiungendo che non tutti i presenti al decesso vedono questi
fenomeni .
I Fenwicks citano una donna di nome Penny Bilcliffe, che era presente
quando sua sorella è morta:
"Ho visto una specie di fuoco fatuo in rapido
movimento che sembrava lasciare il suo corpo dal lato della bocca, a
destra. Lo shock causato dalla sua bellezza mi ha lasciata senza fiato.
E' apparso come un diamante liquido o gassoso, incontaminato,
scintillante e puro, simile alla vista dall'alto di un vortice nella più
limpida sorgente che si possa immaginare ...
Si mosse rapidamente verso l'alto e poi scomparve. "
Nel suo libro del 1970, Out of the Body
Experiences, il dottor Robert Crookall cita il dottor RB Hout,
un
medico, che era presente alla morte di sua zia.
"La mia attenzione fu richiamata da qualcosa di
immediatamente sopra il corpo fisico, sospeso nell'aria a circa un metro
sopra il letto. In un primo momento non ho potuto distinguere null'altro
che la vaga sagoma di una sostanza simile alla nebbia. Sembrava che ci
fosse solo una nebbia sospesa, immobile, ma come ho guardato meglio,
essa a poco a poco è cresciuta, trasformandosi in una forma più densa,
più solida, come una condensazione di questo inspiegabile vapore.
Poi mi sono stupito di vedere i ben definiti contorni che esso
presentava e subito ho capito che questa nebbia stava assumendo una
forma umana. "
Hout riferisce che la forma assomigliava al corpo fisico di sua zia e
che rimase sospesa orizzontalmente a pochi metri sopra il corpo. Quando
la forma fantasma fu completa, Hout riconobbe appieno le caratteristiche
somatiche di sua zia.
"Era molto simile al suo volto fisico, solo che
si presentava raggiante di pace e di vigore, non più segnato dall'età e
dal dolore. Gli occhi erano chiusi, come in un sonno tranquillo, e la
luminosità sembrava irradiare dal corpo spirituale ".
Hout ha poi osservato una "sostanza argentea" fluire dalla testa
del corpo fisico alla testa di quello spiritico: "Il
colore era d'un argento luminoso, dallo splendore traslucido. Il cavo
sembrava vivo di vibrante energia. Ho potuto vedere le pulsazioni del
flusso di luce lungo di esso, andare dal corpo fisico al
'doppio'spiritico. Ad ogni pulsazione, il corpo spiritico diventava più
vivo e più denso,
mentre il corpo fisico era tranquillo e quasi senza
vita ... "
Quando le pulsazioni del cordone si fermarono, Hout potè vedere i vari
elementi del cavo spezzarsi e, quando l'ultimo filo si ruppe, il corpo
spiritico si era posto in posizione verticale, gli occhi aperti, e con
un largo sorriso prima di sparire dalla sua vista.
Ectoplasma sul campo di battaglia
"Ho visto un ectoplasma sul campo di battaglia",
è l'affermazione d'un giovane soldato citata nel numero del 25 Gennaio
1945 del giornale " Psychic Observer" dal reporter Ed Bodin.
"Ho visto che proveniva da un soldato
gravemente ferito per poi scomparire non appena quel soldato spirò. Un
compagno del Kentucky lo definì 'nebbia dell'anima,' e mi disse che da
molti abitanti del suo paese è considerata
una cosa abbastanza normale,
anche se raramente ne parlano."
Perché la sua famiglia -Cristiana Ortodossa- non vedeva di buon occhio
l'occultismo, il giovane soldato chiese di non essere identificato.
Tuttavia, egli continuò a raccontare d'un altro soldato che giaceva come
lui, gravemente ferito da alcune schegge di granata, a circa 10 metri di
distanza.
"Lo guardai con pietà, dimenticando il mio
dolore. Poi, prima di perdere conoscenza, ho visto quello strano fumo
iniziare ad addensarsi sopra di lui, come se provenisse dal suo stomaco,
mentre giaceva sulla schiena, gemendo. Il moncone del suo braccio
era immerso nel fango spesso che,fermando un pò il sangue, stava
rendendo la sua morte più lenta. Allora mi sono ricordato di quanto il
mio amico mi aveva detto sull' anima-nebbia, e ho guardato affascinato
l'ectoplasma diventare più denso mentre si dirigeva verso di me. Per un
momento mi parve di vedere in esso il volto di una vecchia signora
gentile.
Poi mi ha raggiunto e per un attimo sono rimasto disorientato dalla
strana sensazione che mi aveva preso. Mi sentivo più forte. Con il mio
braccio sinistro mi alzai e cominciai a strisciare verso quel soldato .
Ho raggiunto la mia borraccia d'acqua mentre la nebbia era ancora
intorno a me e con uno sforzo improvviso, mi alzai in piedi accanto a
lui. "
L'altro soldato morì ed il giovane soldato che racconta la
storia si alzò e camminò per quasi due Km. fino alla tenda della Croce
Rossa, dove rimase in stato d'incoscienza per tre giorni.
Tutti dissero che non si riusciva a capire come fosse sopravvissuto, per
non parlare del fatto che aveva camminato per tanti kilometri prima di
essere soccorso.
"... Nel giorno della mia morte, crederò che
l'ectoplasma fuoriuscito dal corpo del mio commilitone mi aveva aiutato
in modo misterioso a sopravvivere." dichiarò il giovane
soldato. "Mi aveva dato forza sufficiente per
salvarmi la vita. Quel ragazzo si è sacrificato ed è stato per me come
la luce spirituale di Gesù di cui si diceva:
'Poteva salvare gli altri, ma non se stesso' ".
(Su questo stesso argomento, vedasi anche il recente articolo:
"ABBIAMO VISTO LE VITTIME DEL WTC SALIRE AL
CIELO" )
(Webmaster da Metgat's Blog)
L'ESISTENZA DI DIO E' MATEMATICAMENTE
DIMOSTRABILE!
(30-09-10)
Il
metodo scientifico è utilizzato ogni giorno dalle scienze forensi per
stabilire se quanto accaduto sulla scena d'un crimine è stato un caso o
se è invece successo di proposito e con intenzione.
Il calcolo delle probabilità è matematica, è un argomento scientifico e
viene spesso utilizzato per determinare in un' indagine il grado di
certezza di un dato avvenimento. Il metodo scientifico però, non può
essere utilizzato per dimostrare fatti avvenuti al di fuori dell'
osservazione umana. Nessuno ha osservato l'origine dell'universo, se sia
nato per caso o a seguito d'un evento programmato, sebbene per
supportarne o meno l'origine casuale o intelligente, molte prove
scientifiche si possono ottenere con l'uso del calcolo probabilistico .
Se giungessimo su un pianeta disabitato e scoprissimo una montagna
scolpita con volti di persone simili a quelle che si trovano sul monte
Rushmore in USA, non avremmo bisogno d'utilizzare il metodo scientifico
per dimostrare che queste immagini sono il risultato d'un disegno
intelligente e non di processi naturali di erosione. I matematici dicono
che eventi casuali che abbiano una probabilità
superiore a 10 alla
50-esima, non possono essersi verificati nemmeno nei 15
miliardi di anni di presunta esistenza dell'universo!
Parimenti, le probabilità che una molecola proteica sia nata per caso è pari a
10 alla 65/esima
potenza. Questo vale per una sola molecola, mentre sappiamo che anche la
più semplice cellula è composta da milioni di proteine!
Queste ultime sono a loro volta costituite da molecole più piccole,
conosciute come amminoacidi e perchè una molecola proteica possa
lavorare, gli aminoacidi devono essere messi insieme in una sequenza ben
precisa, proprio come le lettere in una frase. Se non sono nella giusta
sequenza, quindi, la proteina non funziona. E 'stato dimostrato
che i mattoni che stanno alla base della vita, come le molecole di
aminoacidi, possono nascere per caso, ma non è mai stato dimostrato che
questi elementi di base possono incontrarsi in una sequenza
casuale per formare molecole proteiche funzionanti.
Una volta formatasi una cellula completa e vivente, esistono il
codice genetico (o programma) ed i meccanismi biologici idonei per
dirigere la formazione di più cellule, ognuna con il proprio DNA e le
sue proteine.
Il problema è: come
si è auto-costruito il DNA (che a sua volta dirige la costruzione delle
proteine), quando non c'era ancora un codice genetico che
dirigesse tali meccanismi naturali?
Sembra che la cellula sia irriducibilmente complessa. Per esempio, senza
DNA non ci può essere RNA e senza RNA non ci può essere il DNA. E
senza DNA o RNA non ci possono essere le proteine, mentre senza le
proteine non ci possono essere nè DNA nè RNA. Sono tutti reciprocamente
dipendenti gli uni dagli altri per poter esistere e
non possono essersi
evoluti gradualmente!
Gli evoluzionisti in generale credono che ci sono voluti miliardi di
anni per arrivare alla prima forma di vita e questa convinzione, anche
se ancora insegnata come vangelo in molte scuole elementari e
secondarie, non può essere ulteriormente sostenuta dalla scienza
moderna.
Un fatto sorprendente è che ci sono aminoacidi sinistro e destro-giri,
ovvero molecole identiche ma orientate specularmente nello spazio verso
destra o verso sinistra. Negli esseri viventi tutte le molecole di
proteine devono essere costituite da amminoacidi levogiri, oltre ad
essere nella giusta sequenza. Se una molecola destrogira dovesse far
parte d'una proteina, essa non funzionerebbe.
Il DNA, o codice genetico,si compone inoltre di varie molecole più
piccole (acidi nucleici) che devono stare insieme in una precisa
sequenza perchè il DNA possa lavorare. Ci sono molecole di zucchero
sinistro e destrogire che compongono gli acidi nucleici e perchè una
singola molecola di DNA funzioni esse devono essere
non solo ordinate in
una sequenza precisa, ma anche contenere soltanto molecole di zuccheri
correttamente orientate!
Anche in questo caso una sola molecola speculare sarebbe sufficiente a
non far funzionare il DNA.
Il famoso scienziato britannico Frederick Hoyle ha dimostrato che
le probabilità che la più semplice forma di vita sia nata per caso sono
pari a 10
elevato alla potenza di 40.000..... !
Non è necessario essere un teologo
per capirne il significato!
Nel bel mezzo delle discussioni sull'evoluzione ed il disegno intelligente, è sorprendente
notare come molte società
scientifiche, tra cui alcune molto colte, credono che sia già stata creata la vita in laboratorio.
Nulla di simile è mai
accaduto.
Tutto ciò che gli scienziati hanno fatto è stato solo assemblare in laboratorio
forme di vita già esistenti, per cui se ne sono potute produrre di nuove, ma non dalla materia
inerte. E' come dire che tutti siamo in grado di costruire qualcosa con
i mattoncini Lego, ma che nessuno di noi e' in grado di fabbricarsi i
mattoncini stessi.... Anche se dovessero riuscirci, sarà solo attraverso un disegno
intelligente -frutto d'un progetto ben preciso- per cui nessuno potrebbe
sostenere alcuna teoria a favore del caso o dell'evoluzione. In merito a
quest'ultima poi, ci preme sottolineare che
se la cellula si fosse evoluta dal nulla e per caso,
avrebbe dovuto farlo tutt'in una volta.
Una cellula parzialmente evoluta non avrebbe potuto attendere milioni di anni per
diventare completa, perché sarebbe stata altamente instabile e si
sarebbe disintegrata rapidamente in un ambiente aperto, soprattutto senza la
protezione di una membrana cellulare completa e perfettamente
funzionante.
Le leggi naturali sono sufficienti a spiegare l'ordine nella vita,
nell'universo, e persino di dirci come funziona un forno a microonde, ma non ci
possono spiegare completamente l'origine di un tale ordine.
Che dire poi della selezione naturale?
La selezione naturale non può
produrre nulla, può solo "scegliere" cosa scartare o meno, inoltre essa può
funzionare solo una volta che la vita esiste già e non prima.
La selezione
naturale è un processo passivo della natura.
Anche la recente notizia della creazione di cellule artificiali non è
l'annunzio della creazione della vita dal nulla, poichè gli scienziati, attraverso
un disegno intelligente, hanno costruito una molecola di DNA da "zero" e
quindi l'hanno impiantata in una cellula già vivente. L'ingegneria
genetica e la vita artificiale non sono eventi affidati al caso. Basta
chiederlo agli scienziati che elaborano tali progetti!
La scienza non può dimostrare che siamo qui per caso, o a seguito d'un
disegno intelligente, ma le evidenze scientifiche possono essere
utilizzate per sostenere l'una o l'altra ipotesi.
E 'giusto che le prove a sostegno del disegno intelligente debbano
essere presentata agli studenti a fianco alla teoria dell'evoluzione.
Nessuno è costretto a credere in Dio, quindi non c'è violazione
della separazione tra chiesa e stato, ma, quando tutte le prove sono
state presentate dovrebbe apparire evidente, al di là di ogni
ragionevole dubbio,
che la vita non ha avuto origine dal caso, ma da una precisa volontà di
una Mente Superiore.
(Traduzione e adattamento,
Webmaster da: Pravda.ru)
La preghiera guarisce
DAVVERO!
(16-08-10)
EDIZIONE
STRAORDINARIA!
La preghiera guarisce quando è recitata in presenza del malato e rivolta ad
una determinata persona e ora c'è uno studio scientifico che lo dimostra!
Si tratta della " preghiera d'intercessione
prossimale " (P.I.P.), ovvero quando una o più persone pregano
per qualcuno in sua presenza e spesso con l'ausilio del contatto fisico.
Un team di medici e scienziati guidati dal professor Gunther Brown
dell'Indiana University of Candy, ha condotto uno studio nelle zone rurali
del Mozambico, evidenziando che la preghiera ha portato miglioramenti
"altamente significativi" ad alcuni sordi e cambiamenti significativi ad
altre persone ipo-vedenti. Quattordici di essi con gravi problemi d'udito ed
11 ipo-vedenti sono stati scelti durante le riunioni dei gruppi Cristiani
Pentecostali in tre villaggi ed in una città del Mozambico e sono stati
testati con un audiometro palmare o con tabelle optometriche, a seconda
dell'handicap, sia prima che dopo aver partecipato ad una sessione di
preghiera con imposizione delle mani.
"C'è stato un miglioramento molto significativo
del'udito
in 11 su 18 soggetti" ed un "significativo miglioramento visivo in
altri", afferma lo studio, che sarà pubblicato il mese prossimo nella
rivista medica Southern Medical Journal.
Due dei partecipanti ipoacusici allo studio,infatti, sono stati in grado di
sentire suoni di ben 50 decibel più deboli dopo la sessione di preghiera,
mentre tre dei soggetti non vedenti hanno migliorato la loro capacità visiva
da 20/400 (o meno) fino a 20/80 o più.
Lo studio si è concentrato sugli effetti clinici della preghiera senza
tentare di spiegare come e perché alcuni partecipanti hanno avuto notevoli
miglioramenti.
"Questo studio mostra che in alcuni casi ci sono
effetti misurabili che possono essere dimostrati mediante studi clinici e mi
sembra molto più d'un primo passo, dato che ci indica la direzione verso cui
la ricerca ha bisogno di andare. Rimane ancora molto da scoprire sul perché
di questi effetti, quali sono i meccanismi,se ci sono cambiamenti anatomici,
ecc.", ha dichiarato il Prof.Brown .
Sottolineando che il loro campione di studio è piccolo e che le condizioni
in cui è stata condotta la sperimentazione erano tutt'altro che ideali, i
Ricercatori hanno auspicato che:
"..il futuro studio servirà a valutare se la PIP può essere un utile
complemento alle normali cure mediche per alcuni pazienti, soprattutto in
paesi con limitate risorse sanitarie.
Le implicazioni sono potenzialmente vaste, dato che l'Organizzazione
Mondiale della Sanità stima che 278 milioni di persone, l'80 per cento delle
quali vive nei paesi in via di sviluppo, soffrono di forme moderate/gravi
d'ipoacusia ad entrambe le orecchie e 314 milioni di persone sono
ipovedenti".
Link1-Engl.
Link2- Ita.
LA SONY HA DIMOSTRATO LE
'ESP '!
(10-07-10)
La
Sony, il colosso dell'elettronica
giapponese, avrebbe gestito un laboratorio di
ricerca sulle ESP (Percezioni Extra Sensoriali)
durante il periodo a cavallo tra gli anni 1990 e
1998 alla ricerca delle prove dell'esistenza di
vari fenomeni paranormali, soprattutto il Remote
Viewing (visione a distanza) e sull' energia Q-i
(In
Cina con il termine qi gong vengono indicati
tutti gli esercizi il cui scopo e' il
miglioramento della circolazione dell' energia
nel corpo.Qi
Gong, infatti, significa
letteralmente lavorare (
gong
) con l' energia (qi).
La pratica di quest' arte vecchia di secoli, e'
stata codificata in molteplici stili, alcuni dei
quali hanno scopo esclusivamente terapeutico ed
eventualmente meditativo, mentre altri , come il
tai chi chuan, sono suscettibili di
utilizzazione come vera e propria arte marziale.)
Il laboratorio era
conosciuto sotto il nome di Esper che sta per
"ricerca percezione extrasensoriale ed
emozionale".
Il fondatore e ricercatore capo del laboratorio
è stato Yoichiro Sako, Informatico e Matematico
, che ha successivamente sviluppato un personale
interesse per la parapsicologia.
ESEMPI DI R.V.
A SN IL "BERSAGLIO" A DX QUANTO HA VISTO
IL SOGGETTO
|
Sostenuto da un alto dirigente Sony, il
laboratorio è stato attivo per 8 anni.
Ecco quello che il signor Yoichiro Sako disse
nel corso della 16ma riunione annuale della
Society for Scientific Exploration a Las Vegas:
"Con
l'avvicinarsi del 21 ° secolo, possiamo vedere
che i valori materialistici della società,
incentivati sotto molti aspetti dalla scienza
moderna e dalla tecnologia, sono diventati
obsoleti e di scarso rilievo. E 'chiaro che
siamo giunti ad un nuovo punto di svolta nella
storia e nella
scienza. Ciò di cui abbiamo bisogno per
affrontare le sfide di questi tempi
imprevedibili e confusi è un nuovo paradigma che
ci possa guidare verso una nuova era. Credo che
la chiave di questo nuovo paradigma sia nella
ricerca sui fenomeni biologici, mentali e
spirituali come la energia "Qi" e su altri
poteri psichici che sono stati trascurati dagli
scienziati moderni ....
Io penso che i risultati della mia ricerca
potrebbero contribuire ad una significativa
rivoluzione che potrebbero forzare la nostra
società materialistica a cambiare e
contemporaneamente rimettere sulla retta via la
scienza moderna e la tecnologia
".
Bene, dopo 8 anni di ricerca, la Sony ha chiuso
il laboratorio con
l'affermazione che, sebbene dei fenomeni
ESP è stata dimostrata l'esistenza, non è
stato trovato un modo per usarli
commercialmente! Così la ricerca è stata chiusa!
In particolare, i maggiori progressi
erano stati fatti col Remote Viewing e l'energia
Qi, e le conclusioni dello studio sono state
fatte su questi argomenti.
(Vedi
articolo su:
The Sony Psi-Station: Game Over for a Corporate
ESP Project ) .
La Sony non ha fornito al pubblico alcuna prova
concreta sulla validità della sua ricerca, ma è
un fatto notevole che una grande azienda
commerciale, per ben 8 anni abbia indagato a
fondo su queste tematiche,
oltre ad aver ufficialmente dichiarato che
i fenomeni ESP esistono realmente.
Prove scientifiche sul
poltergeist?
(04-07-10)
La
scienza ha finalmente stabilito un'origine paranormale dei colpi associati ad attività di poltergeist, ormai
descritti da centinaia di anni.
Un modello acustico è stato infatti
scoperto nel dettaglio fine dei tipici suoni simili a colpi battuti sui
muri. Nessuna spiegazione razionale è al momento ipotizzabile.
Il giornale della Society for Psychical Research (SPR), una
pubblicazione che risale al 1882, presenta un articolo dello Scienziato
Dott.Barrie Colvin, che mostra le prove strumentali obiettive dei "raps",
rilevate da registrazioni effettuate durante diversi episodi di
poltergeist.
Considerato che
i suoni prodotti da mezzi ordinari presentano un andamento
acustico normale, quelli registrati nei casi
suddetti mostrano una diversa immagine del suono, quando
esaminati al computer. Il Dr Colvin ha analizzato le
registrazioni provenienti da tutto il mondo da circa 40
anni, dalla prima fatta da un medico a Sauchie (Scozia) nel
1960, alla più recente ottenuta da un caso di poltergeist
registrato a Londra nel 2000. Mentre i due tipi di suono
sono piuttosto simili, in realtà sono acusticamente diversi,
quando le registrazioni dei colpi sono sottoposte ad analisi
dettagliate. Il campione era costituito da 10 registrazioni
singole registrate su apparecchi diversi. In ciascuna delle
registrazioni, quando sottoposte ad analisi acustica, viene
rilevato un modello particolare di suono che finora rimane
inspiegato ed i tentativi di replicarlo in modi ordinari non
hanno finora avuto successo.
La differenza essenziale tra questi
"raps" e quelli prodotti con i
normali mezzi è nei dettagli dell'envelope del suono.
(L'envelope
-letteralmente involucro- è uno dei 9 componenti di un suono
che possono essere descritti matematicamente e si compone
di:Attack,Sustain e Decay)
Nel caso di un rap normale, il suono (che spesso dura solo
pochi millisecondi) si avvia rapidamente e decade nel corso
di un certo periodo di tempo. La parte più forte del suono è
proprio all'inizio.
Nel caso di un rap da poltergeist, la parte più forte è
vicina all'inizio del suono - ma non proprio all'inizio. Il
suono inizia in modo relativamente tranquillo e sale fino ad
un livello massimo prima
che cominci a decadere. Questo effetto è stato osservato in
tutti i dieci casi di poltergeist studiati.
Si pone quindi la questione di come un tale suono venga
generato. Ci sono prove che il suono nasce da
dentro la struttura di un materiale piuttosto che dalla
superficie di esso, come invece avviene per un suono
normalmente prodotto battendo su una superficie solida.
Questo fenomeno sarà esaminato ulteriormente nelle future
indagini del Dr Colvin che afferma:
"Da quando ho iniziato le mie
indagini su un poltergeist avvenuto nell' Hampshire, in cui
era assolutamente evidente che non c'era nessuna spiegazione
normale dei fenomeni osservati, mi chiedevo se i colpi
fossero stati registrati in modo diverso da quelli prodotti
con metodi normali, ma è 'ormai chiaro che essi sono
effettivamente diversi ".
Tra i campioni da sottoporre ad analisi sono stati
effettuati test sulle registrazioni del famoso caso di
poltergeist avvenuto ad Enfield, a nord di Londra, negli
anni 77-79.
(Tratto da:
Society for Psychical
Research -SPR)
contatti EVP
con pazienti IN Stato Vegetativo
(12-06-10)
Di recente è
giunta una notizia di grande importanza sia per il settore
medico che per i credenti nella dualità fisico-spirituale.
Studi svolti da medici europei indicano che i pazienti in coma
mantengono un certo stato di coscienza e non si limitano ad
essere solo un "vegetale" steso sul letto, infatti sono in grado
di rispondere a domande ben precise nel modo che vedremo.
Gli Scienziati sono stati in grado di raggiungere la mente di un
uomo con lesioni cerebrali e di comunicare con i suoi pensieri,
grazie ad nuovo metodo di scansione cerebrale. Lo stato di
coscienza è stato rilevato anche in altri tre pazienti
precedentemente diagnosticati in stato vegetativo.
Lo studio -condotto in Gran Bretagna ed in Belgio è stato
pubblicato sul New England Journal of Medicine e dimostra che le
scansioni fMRI sono in grado di rilevare minimi segni di
coscienza in tali pazienti. Sebbene in stato vegetativo, essi
sono svegli, non in coma, ma non vigili a causa di gravi danni
cerebrali. I Ricercatori hanno usato la risonanza
magnetica funzionale (fMRI) che mostra l'attività del cervello
in tempo reale, chiedendo a pazienti e volontari sani di
immaginare una partita a tennis mentre erano esaminati
dall'apparecchiatura, simile ad un normale apparecchio per la
risonanza magnetica. In ciascuno dei volontari questa
domanda ha stimolato l'attività della corteccia pre-motoria,
quella parte del cervello che si occupa dei movimenti.
Questo è successo anche in quattro dei 23 pazienti
presumibilmente in uno stato vegetativo.
Ad un paziente belga, rimasto ferito in un incidente
stradale sette anni fa, hanno posto una serie di domande alle
quali ha risposto "sì" o "no" usando solo i suoi pensieri.
La squadra gli ha detto di "usare" immagini di movimento - come
una partita a tennis per indicare "sì" e "immagini spaziali",
come pensare di vagabondare per le strade per dire " no ".
Il paziente ha risposto correttamente a cinque delle sei domande
poste dagli scienziati,per
esempio, ha confermato che il nome di suo padre era Alessandro.
Il dottor Adrian Owen del Medical Research Council di Cambridge
ha dichiarato che questo esperimento apre la strada al
coinvolgimento dei pazienti nelle loro decisioni sui trattamenti
medici futuri:
"Si potrebbe
chiedere se i pazienti soffrono ed in tal caso prescrivere
antidolorifici e si potrebbe andare avanti anche per capire il
loro stato emotivo".
In uno studio condotto su 60 pazienti ricoverati con diagnosi di
stato vegetativo, ben il 43% è stato in grado di comunicare.
(Articolo completo su:
http://news.bbc.co.uk/2/hi/health/8497148.stm )
I
RISULTATI "PARANORMALI" DI SONIA RINALDI
Queste notizie hanno spinto Sonia Rinaldi, la famosa
ricercatrice EVP Brasiliana a pubblicare un altro tipo di
esperimenti che sono ancor più strabilianti:
in pratica sarebbe possibile comunicare con i pazienti in stato
vegetativo anche con le EVP, ovvero con la METAFONIA!
La Dott.ssa Vanessa Schilling ha partecipato ad un workshop per
imparare a fare le registrazioni EVP, poichè molto interessata a
sviluppare un progetto di ricerca che, ad esempio, utilizzasse
le conoscenze dei medici deceduti per confermare le diagnosi di
quelli "terreni".
La Schilling cura bambini con neuropatie (in stato vegetativo o
in coma), di tale gravità che la coscienza non dovrebbe più
tornare indietro, sì da rimanere in tale stato per molti anni.
In una Domenica pomeriggio, durante il suo orario di lavoro,
Vanessa ha provato una registrazione metafonica con questi
bambini, ricordando un esperimento condotto negli anni '70 da un
uomo che vive a San Paolo del Brasile, l' ungherese George
Magyari, uno dei pionieri brasiliani delle EVP, che aveva
registrato, col suo semplice apparecchio, un amico che era stato
ricoverato in coma.
George
registrò un disperato grido di aiuto a lasciarlo morire,
dato che non accettava che i medici tenessero il suo corpo in
vita con le macchine, non permettendogli di passare.
Vanessa, pur esprimendo dubbi, ha deciso di provare.
Inizialmente, ha provato a contattare "Mister German",
pseudonimo d'un piccolo paziente in terapia intensiva.
Con sua enorme sorpresa, ha ricevuto risposte molto chiare.
Giorni dopo, entusiasta dai primi risultati, la dottoressa ha
provato a registrare di nuovo dal cervello danneggiato d'una
ragazza di 13 anni, che si trovava in quello stato da molto
tempo.
Da questa registrazione, e osservando la chiarezza delle
risposte, sono emersi i seguenti risultati:
Vanessa: - "Se
c'è qualche spirito che vuol parlare attraverso questo
microfono,
per favore, si faccia avanti.
Netta la risposta della ragazza:
- "Voglio mangiare!"
E ancora: "Papà, ti voglio bene".
E' importante sottolineare che questa ragazza era affetta da una
condizione neuropatologica
da quando era nata, ma potrebbe aver sognato di mangiare.
Vanessa: -
"Potresti identificarti per favore?"
Voce femminile: "Tu sia benedetta"
e poi: "La ragazza viene per studiare".
(La domanda è di rigore: é possibile che nel mondo spirituale
qualcuno procura ai bambini in coma una vita attiva rendendo
loro possibile studiare o andare a fare una passeggiata? )
Altra voce di un maschio :
"Non farlo
più! Salvalo!"
Vanessa: - "Qualcuno vuole lasciare un messaggio?"
Voce EVP: "Sono riuscito ad andare al cinema!"
Questa affermazione è una delle più interessanti, perché
dimostra che i bambini in coma sono assistiti da guide
spirituali che li prendono per condurli a passeggiare fuori
dall'ospedale.
Ancora la voce d'una ragazza:
"Nonno è venuto a vedermi!"
In realtà,
suo nonno era venuto a farle visita molte volte, ma Vanessa non
lo sapeva e solo in seguito il fatto venne verificato.
Tuttavia, la registrazione più interessante è avvenuta durante
il terzo tentativo di Vanessa.
A quel tempo, accanto al letto di un bambino di 3 anni, da tempo in stato
vegetativo,
ha registrato il seguente dialogo:
Vocina
infantile: -
"Ciao, lui vuole giocare!"
Vanessa: - "Vuoi dire qualcosa su di te?
Ti piacerebbe mandare un messaggio a qualcuno?
vocina infantile:- "Siamo quaggiù e siamo partecipi!".
La parole "quaggiù", può fare riferimento al nostro mondo fisico
- il che significa che il bimbo vive tra due mondi -
quello fisico e quello spirituale, a causa della sua condizione.
Sempre lo stesso bambino: -
"Carlos può parlare!"
Stupefacente
che il ragazzo abbia usato il suo vero nome, dal momento
che in ospedale veniva chiamato col suo soprannome, Kaike e non Carlos...
Voce bambino:
"Io sto benone!"
Vanessa: "Hai
voglia di parlare?
Visto che non ci riesci a causa del tuo problema, vuoi farlo
ora?
Divertiti a parlare nel microfono ".
e il dialogo prosegue:
"Ok, ma io posso parlare!"
Notevole la risposta, perché il medico gli aveva suggerito che
non poteva parlare e lui si è opposto, dicendo che sì, lui può:
"Guarda là,
sto ballando dalla gioia!".
Il bambino sembra entusiasta perché per la prima volta qualcuno
è convinto che possa davvero rispondere:
Bambino: -
"Posso comunicare!".
Vanessa: Che cosa ti piacerebbe fare? Hai un desiderio?
Il bambino: "Aiutare la mia mamma!"
Penso che questo contatto è stato il più toccante di tutti
perché, anche se questo bambino ha vissuto in un ospedale per
anni, mostra una grande preoccupazione per la madre.
Vanessa: "Cosa
ne pensi sul fatto di stare qui, in questo letto?"
Bambino: -Tanto per cominciare, io non soffro per niente!".
Anche se gli studiosi europei hanno raggiunto un traguardo
scientifico nel campo medico effettuando una importante ricerca,
in un modo molto più modesto lo stanno anche facendo anche i
Ricercatori Paranormali Brasiliani. La differenza sta nel fatto
che i primi possono svolgere le loro ricerche ufficialmente,
così da ottenere sostegno finanziario, senza paura di essere
coinvolti in qualcosa che potrebbe dimostrare l'indipendenza
della mente dal cervello, e con tutto il rigore che la scienza
richiede. I fatti garantiscono loro una meritata
accettazione in tutto il mondo, ma molto di più si potrebbe
ottenere nel campo della ricerca spirituale, se ricevesse non
più del 5% del sostegno che ha la Scienza ufficiale....
(Link al Sito Ipati )
Esperimenti con le
apparizioni
(30-04-10)
Alcuni parapsicologi e ricercatori psichici hanno cercato di
condurre esperimenti con i fantasmi con modalità diverse per
ottenere una visione completa della loro possibile natura.
Uno dei sistemi sperimentali più antichi è stato usato da
ricercatori in contatto con alcuni Mediums e potrebbe essere visto
come un modo informale per esplorare la popolare nozione delle
apparizioni di spiriti che hanno lasciato il corpo dopo la morte.
Sotto molti aspetti, è stata una forma di ricerca sulla
sopravvivenza fatta con persone viventi che hanno tentato di
apparire volontariamente, come spettri, ad un amico ignaro e che viveva
in un posto lontano. In altre parole, si é trattato di un tentativo
intenzionale di produrre una apparizione di se stessi che potesse essere
vista da altri.
Uno dei resoconti più dettagliati di tale test è
stato effettuato nel 1886 dal Rev. Clarence Godfrey, amico
dell'eminente studioso Frank Podmore. In una lettera a Podmore, il
Rev. Godfrey ha così descritto il suo tentativo:
"Sono rientrato alle 10,45 del 15 novembre 1886 ed ho deciso di
apparire, se possibile, ad un'amica.
Di conseguenza mi metto a
lavorare determinatamente con tutta l'energia volitiva in mio
possesso, proiettandomi ai piedi del suo letto. Non c'é bisogno di
dire che non le ho mai fatto il minimo accenno della mia intenzione,
onde non rovinare l'esperimento, né le avevo mai parlato di questo
argomento. Tentai di raggiungere spiritualmente, la sua stanza, ed
attirare la sua attenzione, per così dire, mentre ero lì.
Il mio sforzo è durato forse per otto minuti, dopo di che mi sentii
stanco e mi addormentai presto
(Tratto da:Myers, 1903,
vol. I, p. 688).
Intorno alle 3:40, il Rev. Godfrey fu improvvisamente svegliato da
un sogno in cui aveva saputo che era riuscito ad apparire alla sua
amica. Il giorno successivo, 16 novembre, ricevette una missiva da
questa donna:
Ieri - cioè la mattina del 16 novembre 1886 circa alle tre e mezzo
del mattino, mi sono svegliata con l'idea che qualcuno era entrato
nella mia stanza.
Ho sentito un rumore strano, ma potrebbero essere stati gli uccelli
sull'edera. Poi ho provato una strana inquietudine ed il bisogno di
lasciare la stanza e scendere le scale. Questa sensazione è
diventata così forte che alla fine mi alzai e, accesa una candela,
sono scesa in cucina, pensando che bere un bicchier di soda avrebbe potuto
calmarmi.
Al ritorno in camera mia ho visto il signor Godrey in piedi sotto la
grande finestra sulle scale. Era vestito nel suo solito modo, e con
un'espressione sul volto che sembrava stesse fissando il nulla. Se
ne stava lì, immobile, così ho alzato la candela e l'ho guardato per tre o quattro
secondi con stupore, e poi, come ho imboccato la scala, è scomparso.
L'impressione lasciata nella mia mente era così forte che stavo
quasi per svegliare un'amica che occupa la stessa stanza come me, ma
temendo d'essere derisa per esser troppo romantica e fantasiosa, me
ne sono astenuta.
Non ho avuto paura per la comparsa di Mr. Godfrey, ma mi sentiva
molto agitata, e non son più riuscita a dormire."
Podmore ha poi aggiunto:
"Il 21 dello stesso mese (dice Mr. Podmore)
ho ascoltato un
resoconto completo della vicenda di cui sopra dal Sig. Godfrey, e il
giorno successivo dalla signora sua amica.
La signora mi ha detto che la figura che le era apparsa era ben
distinta e vitale sin dal primo momento, anche se non riusciva a
ricordare di aver notato più che altro la parte superiore del corpo.
Mentre la guardava, l'immagine è diventata sempre più simile ad un'
ombra, ed infine é svanita.
La signora, va aggiunto, mi disse che
aveva visto in precedenza per due volte un fantasma, quello d'uno dei
suoi
genitori che aveva perso da poco.
Il Rev. Godfrey fece due tentativi ulteriori di apparire alla sua
amica, ed in uno ebbe di nuovo successo:
"... la mia amica affermò di
essere stata svegliata da un grido, 'Alzati!' e dalla sensazione
d'una mano poggiata sul lato sinistro della testa. Poi vide chinarsi
su di lei una figura che ha riconosciuto come quella del signor Godfrey "(p. 689).
Un altro modo che i ricercatori hanno utilizzato nei loro
esperimenti con le apparizioni è stato quello di portare sensitivi e
mediums in luoghi infestati per vedere se potevano percepire
un'apparizione nelle zone in cui sono solite avvenire (zone
infestate), rispetto ad altre aree in cui nessuna apparizione era
stata mai riportata (zone di controllo). Questo particolare metodo di
sperimentazione è stato inizialmente sviluppato e applicato dalla
compianta Dr.ssa Gertrude Schmeidler (1966), e per questo motivo, si
adotta la frase "metodo Schmeidler" per indicare questo protocollo.
Per mettere in atto il metodo Schmeidler si procede generalmente
come segue: dopo aver intervistato i testimoni che vivono o lavorano
nel luogo infestato, il ricercatore chiede a ciascuno di quelli che
hanno riferito di aver visto un fantasma di compilare un
questionario di controllo. Su di esso vi sono una serie di parole
che potrebbero descrivere le azioni, il fantasma o la sua
personalità.
Poi, il ricercatore dà ad ogni testimone una planimetria del luogo
infestato e lo invita a contrassegnare i settori in cui aveva
visto il fantasma.
Una volta completato questo processo, questionari e planimetrie sono
custoditi in un posto sicuro.
Non molto tempo dopo, il ricercatore porta un gruppo di mediums nei
luoghi infestati in un momento in cui i testimoni non ci sono e
consegna ad ognuno di loro una lista di controllo in bianco chiedendo di
visitare uno per uno i vari punti indicati, onde procedere al
rilevamento di fantasmi o di qualsiasi altra cosa insolita. Se un
medium ha strane sensazioni in una certa zona, viene invitato a
segnarla sulla planimetria. Se questa impressione sembra essere
legato alle azioni del fantasma o alla sua personalità, essi sono
invitati a cerchiare le parole correlate sulla lista di controllo.
Dopo che tutti i medium hanno completato il loro tour, i loro
questionari vengono conservati in un luogo sicuro.
Poi, in un altro
giorno, il ricercatore introduce un gruppo di scettici e fa fare
loro la stessa cosa, chiedendo di indovinare e contrassegnare quali
aree sembrano, "spettrali" o "strane".
Per vedere se le risposte dei medium coincidano con quelle dei
testimoni rispetto a quello che è prevedibile avvenga per caso, la
Schmeidler li ha confrontati con l'applicazione dei metodi di
analisi statistica comunemente utilizzati negli esperimenti di
laboratorio sui fenomeni psichici.
Un risultato statisticamente significativo potrebbe suggerire che i mediums sono stati in qualche
modo in grado di percepire i settori in cui i testimoni avevano in
precedenza visto
un fantasma, e/o a descriverli con precisione.
Naturalmente, si deve anche considerare la possibilità che il
medium, piuttosto che indicare il rilevamento di un fantasma, può
aver risposto al test planimetrico a causa di mere sensazioni
personali. Ad esempio, un'area può contenere corridoi scuri o
contorti che potrebbero dare l'impressione che si tratti di luoghi in
cui si potrebbe trovare un fantasma. Allo stesso modo, la loro risposta
potrebbe essersi basata sui concetti stereotipati di "fantasma" che
provengono dall'immaginazione, dal folklore e dalla superstizione.
Per escludere che questi stereotipi possano avere influito sui
risultati, la Schmeidler ha confrontato anche le risposte degli
scettici con quelle dei testimoni, per verificare se mostrassero
corrispondenze significative.
Il comportamento umano è conosciuto per essere variabile; noi tutti
ci comportiamo in modo diverso gli uni dagli altri ed i modelli di
risposte personali che si verificano nel nostro comportamento
possono essere spesso difficili da individuare. Per aggirare questo
problema, gli psicologi utilizzano spesso un metodo noto come
meta-analisi per valutare i loro esperimenti sul comportamento. Per
semplicità, possiamo guardare alla meta-analisi come un metodo
statistico che combina i risultati di molti studi comportamentali
raggruppati, al fine di cercare un modello generale fra tutti i
risultati, piuttosto che guardare ad ogni singolo risultato. I
fenomeni psichici non fanno eccezione quando si tratta di
variabilità nel comportamento, e così anche i parapsicologi fanno
spesso uso della meta-analisi per valutare i dati che hanno raccolto
nel corso degli anni.
Per esaminare l'andamento generale dei risultati raccolti, il dottor
Michaeleen Maher (1999), un tempo allievo della dottoressa
Schmeidler, ha condotto una meta-analisi su cinque studi di
infestazioni condotti fra il 1975 ed il 1997 che hanno utilizzato il
metodo Schmeidler.
I risultati del Dr. Maher's
indicano che i cinque
studi confermano tendenzialmente le dichiarazioni dei testimoni in
una misura statisticamente significativa, suggerendo che essi erano
generalmente riusciti a localizzare le zone in cui i testimoni
avevano precedentemente visto un fantasma, così come a descrivere
con precisione il fantasma che avevano visto.
Al contrario, le
risposte degli scettici
non hanno significative
concordanze con quelle dei testimoni, il che suggerisce che
essi non
erano riusciti a localizzare le aree infestate.
Tuttavia, le
risposte degli scettici mostravano qualche piccola corrispondenza
con le risposte dei testimoni, un debole indizio che la descrizione
dei fantasmi potrebbe essere stata, almeno in parte, derivata da
fantasie, folklore e superstizione. In sintesi, i risultati globali indicano che i medium siano stati in
grado di percepire qualcosa, sia che si trattasse di fantasmi o d'
altro.
Infine, alcuni ricercatori hanno tentato dei quasi-esperimenti con
le apparizioni durante gli studi di settore, al fine di saperne di
più sulla loro composizione fisica. Un esempio proviene da un'indagine sul campo dei
Dottori Dean Radin e William Roll (1994) su
un caso d'infestazione spiritica subìta dai proprietari di una sala
di musica popolare nel Kentucky. Durante le loro indagini, un
sensitivo aveva intuito la presenza d'un fantasma piuttosto potente
nel seminterrato del teatro.
Radin and Roll posizionarono un
contatore Geiger (che misura i livelli di radiazione), sia "dentro"
che "fuori" il presunto fantasma, dopo che il Medium lo aveva
individuato, in una parte della stanza.
In due occasioni, quando
messo all'interno del fantasma, il contatore Geiger ha suonato l'
allarme, individuando la presenza di radiazioni. In altre due
occasioni, quando le misurazioni sono state effettuate "fuori" dal
fantasma per confronto e controllo, il contatore Geiger è rimasto in
silenzio. Poi, prima che Radin e Roll eseguissero nuovamente il
test, un fotografo ha scattato una foto della stanza ma,secondo il
Medium, al fantasma non era piaciuto tutto questo ed era scomparso
nel muro. Questo intrigante esperimento suggerirebbe che alcuni
fantasmi possono essere radioattivi.
Tratto da: http://publicparapsychology.blogspot.com/
La PdA
ringrazia la D.ssa Annalisa Ventola per averci accordato il permesso
di tradurre e pubblicare il suo lavoro.
Annalisa, thanks for your
kind authorization!
Aknowledgements: Bryan Williams, University of New Mexico
Annalisa Ventola,
CERCAP,
Lund University
Mike Wilson,
Psi
Society
GLI UNIVERSI PARALLELI
ESISTONO DAVVERO!
(10-04-10)
Guardando in
dettaglio la recente scoperta fatta da un gruppo di scienziati della California,
ovvero
che uno stato quantistico è ora osservabile dall'occhio umano, si giunge a
strabilianti implicazioni: i viaggi nel tempo sono possibili! Pensate cosa
vorrebbe dire una simile possibilità per ciascuno di noi: tornare indietro ai
bei tempi spensierati della gioventù, o riabbracciare i nostri Cari che ci
hanno lasciato, non avrebbe prezzo!
Ne abbiamo parlato recentemente (vedi ns telex) e non so quanti di voi abbiano
intuito la portata di una simile scoperta che significa, in parole povere, che
un oggetto -e non solo una particella subatomica- può esistere
contemporaneamente in due universi paralleli, ovvero in una condizione di
multi-stato.
Tutto è venuto da un piccolo pezzo di metallo - una "lamella" della larghezza di
un capello umano, un oggetto molto piccolo, ma comunque qualcosa che si può
vedere ad occhio nudo.
Andrew Cleland dell'Università di Santa Barbara ha posto la lamella sotto una
campana di vetro da cui era stata risucchiata tutta l'aria per eliminare le
vibrazioni, poi l'ha raffreddata, ha abbassato le luci e colpendola come se
fosse un un diapason, ha potuto osservare che si muoveva ed era ferma al tempo
stesso. So bene che la cosa sembra contraddittoria, ed è quasi impossibile
capirla se il vostro cognome non è Einstein, ma è realmente accaduto. E' un dato
di fatto strano come lo è tutta la meccanica
quantistica. Come è possibile?
Per cercare di capire, si deve pensare molto, molto in piccolo.
Più piccolo di
un atomo. Gli elettroni, che ruotano intorno al nucleo di un atomo turbinano
intorno ad esso in stati multipli e contemporanei, simili alla nostra lamella e
sono perciò difficili da definire. E' solo quando si misurano le caratteristiche
d' un elettrone che lo si forza in una posizione specifica. La svolta di Cleland
consiste nel fatto di aver dimostrato che quanto è vero per le particelle sub-atomiche è applicabile
a qualcosa di visibile ad occhio nudo. Anche (teoricamente per ora) ad un essere
umano!
Che cosa significa tutto questo? Diciamo che siete a Torino a far visita a
vostra zia, ma in un altro universo, state a casa vostra a guardare "I
Simpsons". Può sembrare inverosimile, ma è un fatto basato su dati scientifici
reali. "Quando si osserva qualcosa in uno stato quantico, si
è diviso l'universo in due parti," ha detto Cleland, cercando di spiegare come
possono esserci universi multipli ma che se ne può vedere solo uno. La
teoria del multiverso, dice che l'intero universo si "blocca" durante
l'osservazione, e noi vediamo solo una delle sue realtà. Si vede un pallone da
calcio volare per aria, ma forse in un secondo universo la palla è già caduta a
terra.
Oppure nessuno sta giocando al pallone, oppure non sanno neanche giocare
a calcio, laggiù.
Sean Carroll, fisico del California Institute of Technology ed autore di libri
molto popolari, accetta la base scientifica del multi-universo anche se non può
essere provata.
"A meno che non si immagini una qualche civiltà aliena super-avanzata, che ha
capito come usarli, non siamo influenzati dalla possibile esistenza di altri
universi", ha detto Carroll. Ma lui pensa che "qualcuno potrebbe escogitare una
macchina che permette di comunicare con un altro universo."
Tutto dipende da come abbiamo capito il tempo.
Carroll suggerisce che non tanto percepiamo il tempo, bensì il suo passaggio. Per
esempio, il tempo passa veloce sulle montagne russe e molto lentamente nel corso
di una conferenza noiosa e quando si è in ritardo per il lavoro, quando gli
ultimi minuti prima di arrivare sembrano ore.
Ritorno al futuro
"Il tempo sembra essere una strada a senso unico che va dal passato al
presente", dice Fred Alan Wolf, alias "Dr. Quantum", Fisico ed autore di libri.
«Ma prendendo in considerazione le teorie che guardano a livello di campi
quantistici, le particelle subatomiche viaggiano avanti e indietro nel tempo.
Se
così non fosse, dovremmo fare a meno di una parte della Fisica. "
Wolf ha detto che il tempo - almeno in meccanica quantistica - non si muove
dritto come una freccia, ma procede a 'zig-zag', e pensa che sia possibile
costruire una macchina che permette di piegarlo.
Si consideri Sergei Krikalev, l'astronauta russo che ha volato in sei missioni
spaziali. Richard Gott, fisico all'Università di Princeton, ha calcolato che é 1/48/mo
di secondo meno vecchio rispetto al resto di noi perché ha viaggiato in orbita a
velocità molto elevate. Questo significa anche che é "saltato nel futuro". In un
certo senso, Krikalev ha viaggiato nel futuro - e viceversa!
"Newton ha detto che il tempo è universale e tutti gli orologi ticchettano allo
stesso modo. Ora con la teoria di Einstein della Relatività Speciale sappiamo
invece che il viaggio nel futuro è possibile.
Con la teoria gravitazionale di
Einstein, le leggi della fisica come noi le intendiamo oggi suggeriscono
che
anche il viaggio nel passato è possibile, almeno in linea di principio.
Ma per vedere se il viaggio nel passato può essere effettivamente realizzato
potremmo aver bisogno di nuove leggi della fisica quantistica." Per far
questo, si è iniziato con una piccola lamella chiusa in una campana di vetro
grazie alla quale Cleland ha dimostrato che la meccanica quantistica è
applicabile anche su oggetti più grandi di una particella subatomica. La
prossima sfida è imparare a controllare la meccanica quantistica per usarla su
oggetti ancora più grandi e potremmo essere in grado di curvare gli universi
paralleli manipolando solo alcuni elettroni.
"I nostri concetti di causa ed effetto voleranno fuori dalla finestra", dice Ben
Bova, autore di fantascienza. "La gente - per varie ragioni - prova a cancellare
il passato o fuggire verso il futuro, ma non si può notare alcun effetto se
l'universo va in differenti direzioni.Forse qualcuno ha già inventato una macchina del tempo e la nostra storia viene
continuamente alterata ,
ma non ce ne accorgiamo. "
Intanto,
il 2 aprile scorso, quasi nessun giornale ha parlato di un curioso episodio
avvenuto al CERN di Ginevra. Un giovane, vestito in modo abbastanza insolita per
l'età (indossava un vecchio completo in tweed ed un vistoso papillon) è stato
fermato dalle guardie della sicurezza preposte a sorvegliare il gigantesco LHC.
Il tizio, che si aggirava fra le apparecchiature con in mano una sorta di
frullatore, ha dichiarato di essere venuto dal futuro e non è stato in grado di
precisare da quale paese provenisse, perchè nel suo tempo,-ha detto- "non
esistono nazioni separate". Ha però confessato di aver sabotato già il
macchinario spargendo briciole di baguettes nel suo interno per impedire una
catastrofe planetaria, quando la gigantesca macchina raggiungerà il massimo
della potenza.
Pesce d'Aprile tardivo o episodio reale? Difficile dirlo, visto che Eloi Cole,
questo il nome del presunto viaggiatore del tempo, si è dileguato
misteriosamente dalla clinica psichiatrica dove era stato condotto con pesanti
accuse di sabotaggio, senza lasciar traccia.
Forse grazie al misterioso frullatore che si portava dietro, ovvero un
trasmettitore fotonico-quantistico-spazio-temporale miniaturizzato.....
Ovviamente MADE IN TAIWAN!
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