PROVE CONVINCENTI SULLA TELEPATIA !
(02-03-07)
La telepatia, ovvero la possibilità
che due menti umane possano comunicare a distanza, è una
di
quelle cose che o si accettano o si rifiutano totalmente.
L'anno scorso l'Associazione Britannica della Scienza, ha permesso ad un
ricercatore "fuori dal coro", Rupert Sheldrake, di discutere su questa
tematica,
presentando un suo studio sulla "Telepatia
Telefonica". (<-Clic)
Tutti abbiamo sperimentato,almeno una volta nella vita, la sensazione
che qualcuno ci stesse per telefonare, sensazione che viene confermata
quasi subito dal reale ricevimento di una telefonata, un SMS o un'email,
proprio da chi avevamo improvvisamente pensato.
La relazione di Sheldrake ha gettato parecchio scompiglio negli
accademici, ovviamente poco propensi ad accettare idee così
rivoluzionarie, che hanno subito accusato il loro collega di non aver
condotto i suoi studi in modo corretto, sebbene
nessuno di loro si fosse degnato di esaminare accuratamente il suo
lavoro!
Sheldrake aveva reclutato diverse centinaia di volontari che dovevano
telefonare ad altri quattro i quali a loro volta, dovevano cercare di
stabilire da chi stesse giungendo la chiamata. La
statistica ci dice che le risposte esatte dovrebbero esser non
superiori al 25% (1/4), ma i risultati emersi furono pari al 42%
dei casi!!!
Gli scettici ne sono ovviamente rimasti piuttosto interdetti!
Onde approfondire la ricerca, sia negli USA che in GB, si stanno
conducendo nuovi e più sofisticati esperimenti, in cui i volontari sono
sottoposti ad un EEG (elettroencefalogramma) o ad una RM (Risonanza
Magnetica) durante il presunto "contatto mentale":
i risultati sono stati stupefacenti!
Sottoponendo uno dei due "partnrers" (trasmittente) ad una
continua stimolazione acustica e visiva, si
riscontrava che anche l'altro soggetto (il ricevente, tenuto in
isolamento in un'altra stanza) modificava i suoi ritmi cerebrali in
sincronia con quelli del "trasmittente"! Anche gli esperimenti
condotti durante l'esecuzione di un RM combaciano perfettamente con i
dati rilevati dall'EEG e, a questo punto, gli scettici non trovano più
argomenti validi per negare l'evidenza e devono ammettere a denti
stretti che:
"...qualcosa di straordinario sta accadendo"....
Limitandosi a richiedere ulteriori approfondimenti, hanno
dovuto ammettere di trovarsi di fronte ad un fenomeno anomalo.
Ci si chiede come potremo mai progredire se le persone chiamate a
studiare in modo obiettivo qualsiasi fenomeno scientifico -noto o poco
noto- rifiutano di accettare l'evidenza quando si trovano davanti a
qualcosa di inspiegabile. Per fortuna anche in Italia la ricerca
continua, sì che recentemente si è scoperto che persino neuroni
cerebrali isolati possono comportarsi allo stesso modo quando uno solo
di essi venga stimolato:
come cio' sia possibile è tuttora avvolto nel
mistero, anche se la Teoria Quantistica è sicuramente una chiave
d'interpretazione possibile.
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Il
tempo e' un'illusione?
(02-02-07)
Platone
affermava che il tempo è costante, è la vita che
è un'illusione, mentre G. Galilei ignorava il
problema filosofico, preferendo trovare il
metodo per descriverlo in un diagramma da
utilizzare nella ricerca di nuove formule di
Fisica. Einstein, dal canto suo, afferma che il
tempo è solo un'altra dimensione -la quarta- per
concordare con la nostra esperienza quotidiana
con passato, presente e futuro.
La nostra comprensione del tempo, sempre secondo
il grande Fisico, si basa sulle correlazioni che
esistono fra noi e l'ambiente in cui viviamo ma,
è curioso il fatto che più velocemente ci
muoviamo, più il tempo rallenta...
L'interpretazione
più radicale di questa teoria è che passato,
presente e futuro non sono altro che frutto
della nostra immaginazione, costrutti cerebrali,
grazie ai quali ci sembra che nulla accada
contemporaneamente.
Il concetto Einsteiniano di uno spazio-tempo
unificati però funziona molto bene in teoria, ma
non in pratica, visto che il tempo non è uguale
alle altre tre dimensioni, poichè permette
di muoversi in un solo senso: dal passato al
futuro. Ci servirebbe insomma una teoria
totalmente nuova per spiegare il tempo, più che
per definirlo. Altri Ricercatori, come Stephen
Hawking, fanno notare che il tempo è definito
dall'entropia (la
misura del disordine di un sistema fisico o più
in generale dell'universo. Quando un sistema
passa da uno stato ordinato ad uno disordinato
la sua entropia aumenta.
NdR)
e l'Universo sta appunto aumentando la sua
entropìa man mano che -col passare del tempo-
diventa più disordinato.
In
sostanza il tempo non sarebbe altro che la
misurazione dell'entropia dell'Universo...almeno
di quello fisico che stiamo sperimentando ora...
ma cosa accade nei livelli superiori di
Coscienza?
Tutti sappiamo che durante il sonno si perde la
cognizione del tempo e che sogni apparentemente
lunghi e complessi, possono avvenire in pochi
minuti. Secondo Bruce Moen e tanti altri
Ricercatori, il sogno è una primitiva forma di
contatto con i livelli superiori (Focus 10>20),
ove pero' valgono le stesse leggi di quel che
comunemente chiamiamo Aldilà (Focus 22>27).
Anche durante le NDE e le OBE la nozione del
tempo terreno è alterata: un'ulteriore prova che
Hawking ha ragione?
Forse.... comunque mi pare logico pensare che -se
davvero è come dice lui- staccandosi dal corpo
fisico (governato anch'esso dall'entropia) il
nostro Spirito non è più soggetto alle leggi di
questo Universo ed
allora il tempo si annulla o, almeno, viene
vissuto diversamente.
A tal proposito vi ripropongo la spiegazione
fornita all'Avv. Desideri da Sant'Erasmo che ha
paragonato il tempo ad una
giostra del Luna-Park.
Chi cavalca il cavalluccio, noterà che le
immagini dell'ambiente circostante scorrono in
un solo senso (da sinistra a destra o
viceversa), ovvero dal passato al futuro, mentre
chi ne sta al di fuori, vede tutto l'ambiente
intorno alla giostra senza doverlo visualizzare
sequenzialmente......
(Webmaster)
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Cinque
minuti al buio per salvare la Terra!
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Molte adesioni in
Europa all'iniziativa parigina (dove è stata
spenta la torre Eiffel). A Roma spenti Colosseo
e la piazza del Campidoglio). Non è molto ma è
già un buon inizio per sensibilizzare le
coscienze di milioni di persone ed intanto noi
cosa dobbiamo fare? Limitare gli sprechi: luci
accese inutilmente in casa, TV e computers
lasciati in "Stand-by", insomma facciamo sparire
tutte quelle "lucette rosse" dai nostri apparati
elettronici ed usiamo il meno possibile le
nostre auto....
WM
A PROPOSITO DI COMA,
NDE ED OBE.....
(29-01-07)
Riceviamo
e pubblichiamo volentieri questa lettera.......
Caro WM, ho appena letto
l'ultimo articolo dove si dice della differenza tra il coma e l'NDE e
non lo condivido appieno . Io posso parlare della mia esperienza diretta
.
Poco più di 1 anno fa sono stata in coma, per 2 gg a seguito di un morso
di zecca. Ricordo perfettamente le mie ultime parole in stato di veglia
e subito dopo mi
ritrovai in un altro posto. Lì io non avevo un corpo ma ero io perche'
avevo la consapevolezza di essere Ninni, ero piuttosto la coscienza di
essere Ninni, non ho visto nessun tunnel ma ho come attraversato una
porta e mi sono trovata in un luogo che io dico di serenita', era uno
spazio di cui non riuscivo a vedere limiti ,
immerso in una luce soffusa, calda e confortevole , uno spazio dove
inizialmente non c'era nessuno in seguito si popolo' di tante
presenze.... io mi guardavo intorno senza capire dove fossi, poi mi
vennero incontro due "figure" in lontananza ed io sapevo che erano Mario
(mio figlio) e il suo amico Andrea (suo amico e figlio della mia piu'
cara amica) . Non so' come spiegarlo bene perchè in effetti io non ho
visto nessuno in forma umana, cosi come non avevo io forma umana , anche
loro non avevano corpo ,
ma erano lì e io li percepivo anche se non li vedevo. Ricordo di tante
parole dette e sentivo il braccio di Mario attorno alla mia spalla
caldo, amorevole e rassicurante e di tante sensazioni provate .
Dopo un pò mi guardò negli occhi e mi disse :
"mamma non temere nulla , ma è ora che tu vada
, non puoi stare ancora qui,devi ritornare la' "
e subito mi ritrovai, intubata da tutte le parti, sul letto della
rianimazione, dolorante e stordita ma il ricordo del posto dove ero
stata e di chi avevo "visto" era perfettamente lucido. Io non avevo
coscienza di quanto tempo fosse passato , tutto mi sembrò come un
attimo, ma erano passati 2 gg. Che dire di cio' che successe in
me, perche' da un lato ero felice di aver sentito Mario , di aver visto
un luogo di armonia e serenita', mentre dall'altro mi prese una rabbia
verso i medici che mi avevano riportato di nuovo qui.
Ci vollero giorni per comprendere quella rabbia e cosi superarla ,se ero
qui è perche' ancora tante esperienze mi servivano. Ma la visione di
quel posto, quella certo non svanisce; la gioia di aver visto cosa ci
aspetta dopo, quella sì, adesso e per sempre ha contribuito a cambiare
la mia visione della vita e degli eventi , a dare un senso più chiaro al
dolore.
Con affetto, Ninni
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Cara Ninni.
Dal tuo racconto
mi pare di capire che o hai avuto una NDE o un'uscita fuori dal corpo (OBE).
Come tu stessa hai notato, "dall'Altra Parte" il tempo non esiste, per
cui le mie ipotesi si spiegano in tal modo: per un attimo
(terreno) il tuo apparato cardio-respiratorio si è fermato (e nessuno se
n'è accorto) e tu hai avuto una NDE genuina (la porta o il tunnel sono
la stessa cosa, ovvero un "confine " che hai oltrepassato) . Se poi in
quei momenti ti avessero già messo sotto monitoraggio stretto (ECG e
respirazione) questa ipotesi cadrebbe e resterebbe invece aperta quella
della OBE che è possibile avvenga, sia a volontà , sia
spontaneamente,durante particolari condizioni molto critiche, come quelle che hai
superato.
Purtroppo noi "umani" tendiamo a categorizzare tutto, ma come ben sai, in
Biologia e Medicina non esistono leggi ferree: nessuna malattia è
identica in cento malati dello stesso male e così anche in questo campo
i confini fra sogno, coma, OBE
ed NDE possono essere sfumati.
Certo è che quando si vivono esperienze extracorporee (compresi i sogni)
i limiti temporali si annullano per cui è quasi impossibile dire di cosa
si sia trattato, ovvero di una NDe intracomatosa o di una OBE,
senza avere sotto mano la tua cartella clinica, per sapere se sei andata
in arresto cardiaco. Se si è trattato di un episodio spontaneamante
risoltosi, dubito che sia stato registrato.
Comunque,
qualsiasi cosa ti sia successa, è stata di certo un'esperienza
bellissima che ti ha dato una prova personale e concreta della
sopravvivenza della coscienza oltre la vita fisica e che spero possa
aiutare indirettamente e confortare tanti nostri Amici.
Webmaster.
NDE E COMA: PERCHE' NON SONO
UGUALI? (28-01-07)
Un trauma cranico è spesso la causa per cui una persona può cadere in
coma, sia esso causato da un
incidente
d'auto o da un ictus. Pazienti che si sono svegliati dopo diversi mesi -o
anni- di coma profondo, riferiscono di non ricordare nulla di
straordinario ed affermano che si sentivano come se avessero dormito.
Non riferiscono di aver visto una luce intensa, nè il tunnel, nè
tantomeno di aver parlato con gli Angeli durante il periodo
d'incoscienza e si meravigliano del lungo tempo trascorso, quando
vengono a saperlo: la loro mente sembra esser rimasta agganciata al
passato.
Come sappiamo, chi ha avuto una NDE ha invece continuato ad essere
cosciente e riferisce di aver attraversato il tunnel, di aver visto la luce ed i
parenti che li aspettavano nell'Aldilà, o addirittura di essersi trovati
in un luogo infernale.....
ed allora, in cosa differiscono coma ed NDE,
secondo l'interpretazione spiritualistica?
Suore cercano prostituta
per malato Gb, in fin di vita chiede di fare sesso
Quando la dottrina non va a braccetto con la
cruda realtà dell'handicap.....
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In risposta a un pressante
desiderio di fare sesso, le suore di un ospizio di Oxford hanno
partecipato alla ricerca di una prostituta per un ragazzo malato
terminale.
"Siamo arrivati alla conclusione che era nostro dovere
sostenere Nick" ha spiegato una suora....
Segue su Tg.com (27\01)
|
Da sempre i Medium sanno che
tutti possediamo un "cordone argenteo" che
tiene legato il nostro corpo allo Spirito e che -al momento della morte,
si spezza. Finchè esso rimane integro, è possibile
uscire e rientrare dal corpo durante una OBE (Esperienza extra-corporea),
proiettandoci in un viaggio astrale, ovvero in un altro livello di
esistenza. Le vittime del coma restano invece collegate al cordone d'argento e sarebbe questo il motivo per cui
non vedono nulla, nè possono recarsi nell'Aldilà. In pratica è come se
stessero semplicemente dormendo un sonno senza sogni.
Gli Spiriti dei Defunti sono spesso visti, o addirittura fotografati,
ovunque nel mondo, ed è ovvio che un qualche cosa continua ad esistere
dopo la morte fisica e si sa che tali entità hanno una coscienza sì da
essere
in grado di comunicare, sebbene altri non si rendano conto di avere
qualcuno con cui poterlo fare.
La maggioranza delle religioni insegna che la vita continua al di là del
corpo, cioè che tutti possediamo uno Spirito Eterno e, visto il numero
impressionante di prove finora raccolte, oggi non c'è bisogno di credere
che esista una realtà parallela al nostro mondo fisico.
Il coma ha quindi a che vedere più con uno stato
di riposo dopo un trauma che non con le NDE, perchè lo spirito non si
stacca dal corpo e l'unico modo di "vedere" l'Aldilà è
avere una NDE, o imparare a proiettarsi fuori dal corpo. Spesso chi esce
dal coma accusa gravi cambiamenti (in negativo) della personalità a
seguito dei danni cerebrali subìti, cosa che invece non accade dopo una NDE dove invece i cambiamenti sono sempre positivi. Sappiamo che la
morte (e quindi anche le NDE) coincide con l'arresto respiratorio,
mentre le persone in coma continuano a respirare anche se aiutati da
apposite apparecchiature e questo ci ricorda che la vita del feto -ovvero
l'ingresso definitivo dello Spirito nel corpo del bambino - inizia col
primo respiro.
Cosa ci succeda quando realmente moriamo è un argomento discusso da
secoli, ed ogni cultura dà la sua interpretazione, di certo oggi
sappiamo che la morte è solo un passaggio in un altro livello di
esistenza e non il lungo sonno senza sogni che caratterizza il coma.
(Tradotto dalla
"Pravda" -WM)
COS'E' La Paralisi
NEL sonno
?
(17-01-07)
Immaginate di svegliarvi in
piena notte ed essere incapaci di muovervi. Così rimanete stesi per un
tempo che sembrano ore , cercando di muovere le dita o i piedi, ma siete
come paralizzati.....Provate a gridare per avere aiuto, ma non riuscite
a tirare il fiato sufficiente per emettere un benchè flebile lamento....
Alla fine, ricominciate a muovervi pian piano, e tutto il corpo comincia
a rispondere nuovamente.
Pauroso, no? Bizzarro, anche. Ma accade a tante persone da sempre.
E' chiamato paralisi nel sonno, e tipicamente accade all'inizio o alla
fine del sonno. L'esperienza dura solo alcuni minuti al massimo, e -a
parte la paura- non causa nessuno danno.
Vi terrorizza la prima volta che accade, in genere quando il corpo esce
dalla fase REM (rapidi movimenti oculari) del sonno.
"Durante il sonno
non-REM, il nostro cervello è come disconnesso ma il nostro corpo
può essere attivo", ha
detto la Dr. Phillips che dirige un "Laboratorio del Sonno" in Texas.
Questa è la fase in cui si hanno disturbi del sonno come il
bruxismo o il sonnambulismo.
"In contrasto, i
nostri cervelli sono molto attivi durante la fase REM, (probabilmente
tanto attivi quanto da svegli) ma siamo invece paralizzati nei movimenti
corporei."
I Ricercatori pensano che questo meccanismo c'impedisca di mimare i
movimenti che facciamo durante i sogni, Nel caso della paralisi nel
sonno, ciò che è normale durante la fase REM, si verifica nello stato di
veglia per una ragione o un per un'altra" e per Kathryn Hansen,
direttore dell' Ospedale del Sonno St. Joseph:
"Il cervello si sveglia
prima del corpo."
Qualche volta la paralisi nel sonno è accompagnata da allucinazioni
ipnagogiche, o sogni del risveglio, ed in molti casi i
soggetti pensano di vedere una figura scura o minacciosa nella stanza,
oppure sentono un suono strano di cui non possono indicare la fonte.
L'esperienza di paralisi nel sonno combinata con un'allucinazione può
essere molto intensa, afferma K. Nelson, un Neurologo che ha studiato la
correlazione tra paralisi nel sonno ed esperienze di pre-morte (NDE). "Questi
pazienti possono sentire come se ci fosse una forte pressione sul
torace, che non li fa respirare. Possono sentirsi morire".
Nelson aggiunge che gli episodi detti di paralisi nel sonno sono "una
cosa molto comune," ma
è difficile indicare esattamente quanto, "perchè
la gente non ne parla molto facilmente"
In alcune culture ci sono miti per spiegare l'esperienza, o parole per
descriverla ed in quei luoghi è più frequentemente raccontata. Per
esempio, il giapponese ha un termine linguistico, [kanashibari], per
l'esperienza mentre a Terranova è descritta come "la visita della
vecchia strega ", sicchè tale sindrome è molto ben conosciuta.
Secondo la Phillips, il 25 percento della popolazione potrebbe essere
affetta da paralisi nel sonno ad un certo punto della loro vita, ed
alcuni ricercatori della Stanford University hanno suggerito che circa
la metà degli studenti del college l'ha provata.
E' più probabile che il disturbo si manifesti quando si subisce
privazione del sonno, come nel caso dei
La narcolessia
è un disturbo caratterizzato in termini generali da eccessiva
sonnolenza diurna. Si tratta di una patologia non rara che
colpisce circa una persona su 1.000 e prevalentemente i maschi,
a qualsiasi età. I sintomi sono generalmente assenti o poco
riconoscibili prima dei 10 anni, con un picco tra i 15 e i 25
anni.Per questa malattia non ci sono cure o trattamenti
risolutivi, ma è possibile adottare terapie farmacologiche che
riducono l’invalidità causata dall’eccessiva sonnolenza e dagli
altri sintomi. La causa della narcolessia sembra essere un
difetto biochimico del sistema nervoso centrale. Si sospetta che
la malattia o la predisposizione a svilupparla possa essere una
caratteristica ereditaria, trasmessa dai genitori ai figli,
oppure ai nipoti o ai pronipoti. E’ anche possibile che la
narcolessia compaia dopo una lesione cerebrale e nel corso di
altre patologie del sistema nervoso centrale.
VAI AL SITO
DELLA
UILDM |
lavoratori
turnisti, o se si hanno orari del sonno eccentrici, ma esso può
manifestarsi anche per troppo stress o stati d'ansia patologici.
Non sono da escludere poi i pazienti che sospendono l'assunzione di
alcol o farmaci in grado di sopprimere il sonno REM, come gli
antidepressivi. Per questi ultimi, persino saltare una sola dose
potrebbe esser sufficiente a causare una paralisi nel sonno, nè sono da
scagionare gli stili di vita scorretti, fra cui un esempio classico è il
dopo-party dei collegiali che si svegliano stesi a terra incapaci di
muoversi.
Privazione del sonno, orari desueti ed ubriachezza sono tutti e tre dei
fattori di rischio.
Sia la paralisi nel sonno che le allucinazioni ipnagogiche generalmente
sono innocue, ma gli esperti del sonno affermano che, qualche volta,
possono essere associati con la narcolessia.
Nella maggior parte casi,però è un segno che la persona ha bisogno di "sviluppare
alcune buone abitudini del sonno,"
come evitare la caffeina nelle ore precedenti all'addormentamento,
praticare un esercizio fisico regolare ed andare a letto ed alzarsi
sempre alle stesse ore, ogni giorno, ma se paralisi nel sonno ed estrema
sonnolenza persistono, nonostante un sonno adeguato, è necessario andare
dal dottore.
Niente fenomeno ESP,
allora? Certo in una simile fase del sonno sarebbe più facile
proiettarsi fuori dal corpo o contattare livelli superiori di esistenza,
ma la paura può esser talmente forte da impedire qualsiasi ragionamento
cosciente.
ORBS: E' ORA DI SMETTERLA! (28-11-06)
Il dibattito
sugli ORBS è più che mai acceso fra i sostenitori della loro natura
paranormale e coloro -non necessariamente scettici- che si dicono convinti
che si tratti solo di un'anomalia fotografica. Molte di queste immagini
circolari sono bianche o multicolori, alcuni ORBS sembrano tridimensionali
o granulari ed altri appaiono "piatti", sicchè gli
"acchiappa-fantasmi" ritengono che essi siano la prova di
attività paranormali, fantasmi o altre energie spiritiche catturati
dall'occhio elettronico delle fotocamere digitali.
Nonostante l'enorme documentazione fotografica del fenomeno, molti
ricercatori si dicono oggi convinti che si tratti
solo di particelle di polvere sospese nell'aria, illuminate dal
flash ed ingigantite dall'ottica delle telecamere, comunque, nessuno di loro si azzarda a dire che "tutti" gli ORBS sono un mero trucco
fotografico,
al massimo dicono "la gran maggioranza di
essi", perchè un alone di mistero resta
pur sempre attorno a questi enigmatici cerchietti di luce.
Gli esperimenti finora effettuati, anche presso prestigiose Università di
tutto il mondo, hanno mostrato che il pulviscolo
produce Orbs se fotografato col flash, come pure picoli insetti,
vapore, pioggia e condensa. Noi plaudiamo a tali esperimenti, ma ci
chiediamo perchè gli Orbs si ritrovino frequentemente in foto scattate in
luoghi dove avvengono altri fenomeni paranormali ed anche perchè la loro
presenza nelle foto sia quasi sempre sincronica ad altri avvenimenti
personali o collettivi
<--(vedi per
esempio, le foto scattate a San Pietro durante i funerali di Papa G.Paolo
II).
Ovviamente quasi nessuno vede gli Orbs ad occhio nudo (anche se il sottoscritto ed altri componenti della
famiglia li hanno visti per certo!) e pochissimi sarebbero in grado
di "chiamarli" prima di scattare una foto, per cui il dubbio
rimane quando l'immagine viene esaminata al computer: vero o falso
fenomeno paranormale? Troverete migliaia di siti sul Web e decine di
spiegazioni diverse su come riconoscere un Orb "genuino" da uno
falso, anche in un nostro recente articolo ne abbiamo parlato, certi che
qualcuno lo avrebbe prima o poi contestato. E' un bene che si dibatta su
cio' che non si conosce, ma in questo campo, come ormai saprete, il metodo
scientifico non da' mai risposte attendibili.
Allora possiamo solo credere fideisticamente negli Orbs? Dobbiamo assumere
che i racconti di NDE dove essi vengono descritti da molti testimoni siano
veritieri, o dobbiamo piuttosto fidarci delle nostre sensazioni ? Nulla di tutto cio' è "scientifico" ed
il fatto che tale fenomeno sia ripetibile in laboratorio non ci aiuta
certo, perchè gli esperimenti sono stati condotti col fine dichiarato di
"produrre" artificiosamente quello che dovrebbe essere invece un
fenomeno capriccioso ed occasionale, come lo sono tutte le altre
fenomenologie PSI.
Quel che possiamo dire con certezza ai nostri Lettori e' riassumibile in
tre punti:
1) Piccoli cerchietti di luce, soprattutto su
foto digitali, sono quasi sempre un fatto normale dovuto a
condizioni ambientali (polvere, polline, umidità)
2) Non esiste al momento una metodologia certa per stabilire se si tratta
di un falso o di un'immagine paranormale.
3)Se l'orb è apparso in date, occasioni, luoghi e circostanze
particolari, forse si puo' trattare effettivamente di un fatto anomalo,
ma......
Infine un consiglio:non fatevi tradire
dall'entusiasmo per aver catturato qualcosa di strano in una foto
(soprattutto se digitale) e fatela sempre
esaminare da un esperto:
nel 90% dei casi si tratta di un falso Orb! Ci
sono aree di ricerca sul paranormale-come le registrazioni EVP- che sono
molto più interessanti da indagare.
WEBMASTER |
MISTERI QUANTICI (11-11-06)
Nel mondo sub-microscopico, le cose si comportano in strane
maniere.
Le leggi della meccanica quantistica differiscono da quelle Newtoniane che governano il macro-mondo, per esempio,un Fisico ha scoperto che può abbassare la temperatura di un oggetto o farlo spostare, semplicemente...osservandolo!
Per quanto assurdo possa sembrare che fenomeni telecinetici avvengano nei laboratori scientifici, il Fisico Keith Schwab, si dice convinto che il problema sta nel trovare la linea di confine fra i due mondi -il micro ed il macro- ma soprattutto di stabilire se questa linea esiste. Ha creato un piccolissimo dispositivo, una scheggia di alluminio di 8,7 Microns di lunghezza (un micron è un milionesimo di metro) e larga 200 miliardesimi di metro e l'ha bloccata alle due estremità, quasi
fosse una microscopica corda di chitarra, in modo da permetterle di vibrare.
Osservando questo microscopico oggetto, Schwab ed i suoi assistenti si sono accorti che esso cominciava
effettivamente a vibrare e -addirittura- a raffreddarsi fino a livelli impensabili.
Nel prossimo esperimento, si tenterà addirittura di "bilocare" un pezzettino
di materia, per dimostrare che a livelli microscopici, le distanze non esistono.
"Il bello è che ci siamo molto
vicini" ha dichiarato lo Scienziato.
Secondo Dean Radin (*) il microcosmo non differirebbe da quello a noi visibile, semmai non abbiamo ancora capito esattamente cosa sia e come
funzioni la materia ,sebbene una delle più straordinarie scoperte della fisica moderna
è la dimostrazione che nessun oggetto è separato dagli altri come
sembra (vedasi Esperimento
di Parigi). Addentrandosi nel nocciolo della materia, anche la più compatta, la separazione svanisce e tutto ciò che resta sono le relazioni
fra i suoi componenti più intimi, che si estendono curiosamente attraverso lo spazio ed il tempo
.
La Fisica sta dunque scoprendo che gli effetti delle interconnessioni sub-microscopiche vengono amplificati nel nostro mondo macroscopico. Interconnessioni fra oggetti a livello atomico
(entanglement) possono rimanere valide anche a parecchi kilometri di distanza, ma quali sarebbero le conseguenze pratiche di tali esperimenti, ammesso che siano corretti?
Cosa sarebbe l'esperienza umana in un simile universo in cui tutto è connesso a tutto?
Potremmo comunicare a distanza coi nostri cari, senza usare il telefono? Forse la realtà non è esattamente quella che conosciamo? Questa teoria giustificherebbe fenomeni come il presagire chi ci sta per fare una telefonata (come sostiene
Sheldrake)? Illusione, o fenomeni reali che viaggiano lungo sentieri ancora misteriosi per la Scienza? Che dire dei Mediums
e del dialogo coi Defunti attraverso ADC, EVP. ITC, ecc.? Potremo mai capire i fenomeni paranormali o tutte queste domande resteranno senza risposta, perchè la spiegazione va ben al di là della nostra razionalità?
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NotE:
Dean
Radin dell'Istituto di Scienze NoN-etiche, ha studiato la
possibilità che la mente e la materia si influenzino
reciprocamente. I suoi studi riguardano la precognizione, la
telepatia, la visione remota, le case infestate dagli spettri,
l'impatto della volontà umana sulle macchine.
Forse la sua ricerca più interessante è quella
denominata Progetto Consapevolezza Globale, che studia la
possibilità che gli eventi a scala globale, come ad esempio
l'11 settembre, possano far convergere le menti individuali,
fondendo le nostre coscienze separate in un insieme unificato e
coerente che influenza la materia.
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Keith Schwab,
Adjunct Associate Professor-University of Maryland Associate
Professor-Cornell University
Address: Cornell University Group: Condensed Matter Exp
Phone: 607.255.9962 E-mail: schwab@ccmr.cornell.edu
Web Page: http://www.physics.cornell.edu/profpages/Schwab.htm
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IL PREMIO RANDI? NON CI PROVATE! (28-10-06)
A Giugno 1999 un tale Kolodzey
dalla Germania ha scritto a James Randi chiedendo di ritirare il premio
da lui messo in palio (1 milione di Dollari) per chi fosse in grado di
dimostrare scientificamente l'esistenza di almeno un fenomeno
paranormale. Nessuno fin'ora c'è riuscito e questa storia trovata sul
Web ci fa capire perchè......
Kolodzey è una delle molte persone che affermano di poter viverecibandosi
solo di acqua e 'prana', assorbendo cioè l'energia vitale dall'etere
o dal sole (Vedi Notizie Telex).
Ora, questa affermazione è straordinaria ed è forse ancor più straordinario che un
individuo si offra volontario per sottoporsi ad una prova controllata.
Una simile capacità paranormale verrebbe ovviamente trattata con scetticismo
dalla maggioranza dell'umanità, ma James Randi non è forse quella persona che ha
pubblicamente affermato che elargirà un milione di dollari a chi sarà
in grado di dimostrargli che almeno un fenomeno paranormale esiste? Kolodzey
gli ha detto di esser pronto a fare proprio questo!.
Non dovrebbe essere molto difficile testare i presunti poteri del
Sig. Kolodzey. Tutto quello che serve è chiuderlo a chiave in una cella
sotto osservazione attraverso una telecamera a circuito chiuso, senza
cibi e con solo acqua da bere. Se durante l'esperimento vi fosse una perdita
di peso significativa, o se chiedesse da mangiare, allora la sua
affermazione sarebbe falsa, ma se sopravvivesse in qualche modo solo con
l'acqua, allora Randi e la scienza convenzionale si sbaglierebbero, e Mr Kolodzey
vincerebbe il milione.
Eppure Randi, invece di offrirsi di chiudere a chiave Mr Kolodzey per una settimana o
due, ha ignorato totalmente la sua richiesta. Quando Kolodzey gli ha scritto di nuovo, ha ricevuto
la seguente email da Randi in persona :
Data: 6/ 18/ 99 12: 03 PM
- Sig. Kolodzey:
Non ci tratti da bambini. Noi diamo risposta solo a richieste
ragionevoli.
Crede davvero di non aver consumato qualsiasi cibo tranne l' acqua, dalla fine del 1998?
Se questo è quello che dice ha forse pensato che anche per un momento ci
avremmo creduto?
Se questa è davvero la sua richiesta, lei è un bugiardo ed un
imbroglione. Non siamo interessati a questo esperimento, nè
scambieremo più corrispondenza con lei su questa faccenda..
Firmato, James
Randi. Fondazione James Randi 201 S.E. 12th Strada (Davie
Blvd.)
Fort Lauderdale, FL 33316-1815 |
Capito? Non fecero
così anche gli scienziati invitati da Galileo a guardare nel suo
telescopio?
Così, ora sappiamo esattamente quanta fiducia può essere posta
nella "sfida" di James Randi ed esattamente come
"l'esimio scienziato" si comporti quando si trova davanti ad un vero sfidante,
sicuro delle sue capacità e disposto a sottoporle al rigido controllo scientifico
del CICAP!
WEBMASTER
UN TIPICO COMPORTAMENTO DA
SCETTICO AD OLTRANZA: NEGARE L'EVIDENZA!
Ciao Claudio,
recentemente ho letto
il libro di Elio Blancato "Curare con le mani e con il cuore"
e il pensiero è volato alla PDA. Il libro riporta i fatti
salienti dell'esperienza di Giuseppe Trappo, pranoterapeuta e persona
profondamente buona che, in un periodo della sua vita, ha collaborato
con Gustavo Rol per alleviare le sofferenze ai malati in un ospedale di
Torino.
Elio
Blancato aveva conosciuto anche Gustavo Rol e aveva avuto modo di
cogliere una testimonianza sugli eventi intercorsi con Piero Angela.
Pensando di farti cosa
gradita ti mando il capitolo relativo.
Un'abbraccio.
Claudia (venerdì
13/10/06 16.57)
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L’ultima
volta che vidi Gustavo Rol fu in un assolato pomeriggio di fine settembre
1994, in una camera mortuaria dell’ospedale "Molinette" di
Torino, in via Santena, a due passi dal Po. L’avevo sentito per telefono
diverse volte, l’ultima delle quali a giugno, prima che lasciasse la
città per un periodo di convalescenza al mare. Eravamo rimasti
d’accordo che ci saremmo risentiti a metà settembre, dopo il suo
rientro in città. Non lo sentii più. Ora lo vedevo lì, composto nel feretro,
elegantissimo nella sua giacca di cammello, con il rosario stretto tra le
dita, il volto sereno, quasi sorridente. I suoi magnetici occhi azzurri
erano chiusi per sempre. Chi lo incontrava non poteva non notarli:
squarciavano l’animo mettendo a nudo la parte più nascosta
dell’essere, quella che si ha paura di mostrare. Quando ti guardava era
come se ti stesse leggendo dentro e tu capivi che lo stava facendo
davvero. Se n’era andato a novantuno anni con un unico grande rammarico:
non essere riuscito a farsi capire dalla scienza. Negli ultimi mesi
avevamo parlato a lungo: era stanco, debilitato ma sempre molto lucido e
pugnace. Mi aveva raccontato dell’inaspettato e durissimo attacco
sferratogli anni prima da Piero Angela e delle successive polemiche
alimentate da articoli e lettere pubblicati su "La Stampa" di
Torino. Era amareggiato perché non riusciva a capacitarsi dell’acredine
che il giornalista televisivo nutriva verso di lui e dell’accanimento
con cui cercava di distruggere la sua immagine, deformando verità e
fatti.
"E dire
– mi confessò – che fu proprio Angela a cercarmi attraverso comuni
amici, chiedendomi di incontrarlo. In verità, io non incontro volentieri
i giornalisti, ma con lui feci un’eccezione e sbagliai. Lo incontrai due
volte in presenza di amici (ndr. buoni testimoni di quanto accadde), e
feci alcuni dei miei soliti esperimenti che parve apprezzare. Mi era
sembrato una persona seria, a modo e persino intelligente, poi i fatti mi
fecero ricredere. Può immaginare il mio stupore quando, qualche tempo
dopo, mi trovai citato in un libro che aveva nel frattempo scritto per
dissacrare la parapsicologia e che la praticava. Ero indignato! Riferendo
degli incontri avuti con me, Angela ironizzava ferocemente sugli
esperimenti che avevo fatto e che lui definiva giochetti ingenui e
ridicoli che qualsiasi prestigiatore da quattro soldi era in grado di
fare. Anche le prove di lettura di un libro chiuso e di materializzazione
di un dipinto erano presentati come trucchi da baraccone, sui quali era
opportuno stendere un cortese velo di silenzio. Ora, lei capisce che
questo non è un comportamento corretto. Se aveva qualcosa da dirmi, o se
pensava che i miei esperimenti fossero trucchi, avrebbe dovuto dirmelo lì,
sul momento, affinché io potessi replicare e dimostrargli che non era così,
e non invece plaudire come hanno fatto tutti, per poi ribaltare verità e
fatti. Chi si atteggia, come fa lui, a uomo di studio deve essere onesto,
leale e soprattutto obiettivo perché altrimenti tutto ciò che fa o che
dice non è "scienza", ma soltanto "manipolazione". In
seguito, per giustificare in qualche modo il suo proditorio attacco,
sentenziò che avrei dovuto farmi controllare da lui o da qualche suo
tirapiedi, in grado di appurare la genuinità dei miei esperimenti. Ora,
con quale animo avrei potuto sottopormi ai controlli di chi aveva già
dichiarato al mondo intero che ero un impostore? Quali risultati avrei
ottenuto? Avrebbe ritrattato le sue affermazioni? Certamente no. Ma, le
dico di più: com’era possibile che scienziati di fama mondiale (ndr.Einstein,
Fermi…), medici (Gavosto, Dogliotti, Mensi…), letterati (Buzzati,
Pitigrilli, Bevilacqua, Temolo…), artisti (Fellini, Gassman, Zeffirelli…),
giornalisti (Casalegno, Lugli, Allegri…), capi di Stato e di governo (De
Grulle, Kennedy, Saragat, Fanfani…) industriali (Valletta, Agnelli, De
Benedetti…) religiosi, filosofi e militari, più uno stuolo di altre
persone di ogni cultura, ceto e paese che hanno assistito in più di mezzo
secolo ai miei esperimenti, com’era possibile che tutti fossero stati
ingannati da me? Eh sì, per Angela invece era proprio così, perché
diceva che erano tutti incompetenti in trucchi, mentre lui, bravo e
perspicace, aveva subito capito tutto e non si era fatto imbrogliare. Che
aggiungere! Una personcina proprio a modo, obiettiva e per nulla
presuntuosa. E io avrei dovuto confrontarmi con uno così? Uno studioso,
un vero uomo di scienza, quando non è in grado di dare una spiegazione
razionale a certi fenomeni, riconosce in tutta onestà i suoi limiti e non
si ostina a negarne l’evidenza, ribaltando verità e fatti. Meglio,
dunque, rimanere ignorato da una scienza che si comporta così e che, non
essendo in grado di comprendermi, mi oltraggia facendomi sfidare da un
prestidigitatore (il mago Silvan) piuttosto che venir meno a quei principi
cui mi sono sempre ispirato e che sono il fondamento stesso della mia
vita.
Caro Blancato, ormai non posso
più fare nulla per far capire a questa "scienza scettica" che
oltre alla materia esiste anche lo "spirito", e che è proprio
questo spirito – che è in tutti noi e che io intuisco appena appena –
a farmi fare, a suo comando, tutte quelle cose che sbalordiscono e che
invece qualcuno ha reputato trucchetti ridicoli. Io avevo dischiuso una
porta alla scienza e Piero Angela l’ha chiusa. La sua arrogante
piccineria non bloccherà il cammino dell’umanità verso lo spirito, ma
certamente lo ritarderà di diversi anni. Aveva una porta aperta e l’ha
chiusa a se stesso e al mondo intero. Ed è proprio questa la colpa che
non gli perdonerò mai. Io andrò via da qui prima di lui e da lassù lo
aspetterò col dito puntato per ricordargli il danno che ha causato con la
sua vanitosa e cieca presunzione. Un giorno non lontano saremo tutti
chiamati a rispondere delle nostre azioni e lui dovrà rendere conto, tra
le altre cose, anche di questo".
Mi sono più volte chiesto
perché mai Rol mi avesse raccontato questa sua dolorosa esperienza. Aveva
moltissimi e potenti amici, mentre io ero una conoscenza ininfluente
dell’ultima ora. Che cosa pensare? Il suo era stato soltanto uno sfogo o
che altro? Forse sapeva già che, a differenza di tante altre persone cui
aveva aperto il suo cuore, io ne avrei fatto tesoro e ne avrei parlato per
difendere la sua onestà e la sua memoria. Ho vissuto empaticamente con lui l’amarezza di quei
giorni e, vedendo il tormento che provava, ho contratto in cuor mio un
debito morale che ora, a undici anni di distanza dalla sua scomparsa, sto
finalmente iniziando a onorare.
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