OOBE: OUT OF BODY
EXPERIENCES
ESPERIENZE EXTRACORPOREE
******************************************
UN'ALTRA OBE
DI UN NOSTRO LETTORE
(04-12-10)
Riceviamo da un Lettore
(che vuole
restare anonimo e chiameremo "Giorgio") questo
interessantissimo resoconto di una delle sue tante "uscite dal corpo",
che
ha trovato tragica conferma nella realtà, avendo egli visto in astrale quanto
poi effettivamente verificatosi. Come per tutti i fenomeni Paranormali, solo una
puntuale verifica di avvenimenti presenti o futuri può darci sicurezza
matematica della genuinità di tali racconti, checchè dicano gli scettici che, di
certo, affermerebbero sfrontatamente che si tratta di pura casualità. Nè, per
spiegare episodi simili, vale ricorrere all'ipotesi della così detta "Super-Psi"
(vedi) secondo cui si potrebbe attingere a
ricordi di fatti già avvenuti.
----------------------------
<<L'esperienza che sto per raccontarvi si é presentata spontaneamente
molti anni fa, direi che è unica nel suo genere, è molto
forte...dolorosa, ma contiene un messaggio di speranza molto preciso.
Ecco il resoconto che ho inviato al Webmaster de "La Pagina degli
Amputati" a beneficio dei suoi tanti Lettori. >>
-------------------------------------------------
<< Mi trovo già in astrale quando divento
cosciente.. subito sento le vibrazioni...mi guardo attorno... come al
solito cerco di capire in che posto mi trovo e faccio qualche piccolo
spostamento col mio astrale, poi cerco di fare qualcosa che ora non
ricordo bene; improvvisamente sento che non riesco più gestire
volontariamente i movimenti, una forza mi costringe a tornare indietro
sui miei passi, mi sento costretto ad avvicinarmi a una specie di
muro... di barriera... non so di preciso, la sua altezza era circa di un
metro e mezzo perciò potevo vedere facilmente al di là di questo
ostacolo.
Dietro al muro c'è un grande schermo,( immaginatevi di essere al cinema
seduti in una delle prime file, ) nel quale vedo una strada asfaltata
che si estendeva dal limite sinistro dello schermo a quello destro, al
di là della strada dei campi d'erba...più in fondo degli alberelli; sul
ciglio della carreggiata vedo una giovane donna che teneva per mano una
bambina -avrà avuto 4-5 anni- bionda con i capelli lunghi che
terminavano con dei bei riccioli, stavano lì fermi...forse aspettavano
qualcosa..non so.
Improvvisamente vedo la bambina che si stacca dalla mano della giovane
donna e comincia a correre attraversando la strada...poi vedo in
primissimo piano la donna che cerca di riprenderla...corre con le
braccia protese in avanti..nei sui occhi la paura..il terrore...
Rivedo la bambina...ormai è al centro della strada, dal lato destro
dello schermo vedo arrivare un automobile...capisco il grande pericolo
che sta correndo la bimba, vorrei fare qualcosa ma sento che non posso
fare assolutamente nulla...poi l'inevitabile impatto... La bimba
vola letteralmente almeno per 5-6 metri e cade nel vicino campo
d'erba... La vedo esanime sul prato a faccia in giù...provo un dolore
fortissimo mentre continuo attonito a guardarla, penso:
' E' morta '.
Poi, con immenso stupore, vedo che muove un braccio... e poi anche il
corpo.. allora dico dentro di me:
'Ma!!! è ancora viva !' e sento una gioia dentro che però dura solo
qualche attimo: vedo che si rialza, saltella tra i fili d'erba, si ferma
raccoglie qualche fiore, saltella ancora e piano piano si allontana
sempre più, fino a scomparire tra gli alberelli che stavano in fondo.
Il giorno dopo racconto questa esperienza ad un amico col quale mi
confidavo su queste cose, lui ascolta, ma non sembra interessato più di
tanto. Tre o quattro giorni dopo al mattino presto, come al solito,
compro il giornale e mi avvio ad aprire il mio negozio.
Prima di dedicarmi al mio lavoro apro il giornale per dare un'occhiata
veloce e sulle pagine delle notizie locali leggo un titolo che mi
colpisce. Più o meno diceva:
”
Bimba scappa di mano alla mamma, attraversa la strada.
Viene investita da una macchina e muore.”
Subito incomincio a leggere l'estensione del titolo e tutta la cronaca
attentamente...quello che ho letto é esattamente quello che vi ho raccontato in
questa esperienza astrale. Naturalmente il cronista non raccontava che la bimba
si era rialzata e se n'era andata saltellando e giocando con i fili d'erba.
Dimenticavo: il tipo di automobile era compatibile con la forma che ho visto io.
Spero che questo mio resoconto possa portare un pò di sollievo e di speranza, in
tutte le persone che hanno avuto l'immenso dolore di perdere un figlio. >>
********************************************
Esperienza extracorporea:
LA OBE DI PAOLO (12-11-10)
GRAZIE
SARA!
Mio caro Claudio, vorresti far
conoscere ai lettori del tuo sito questa dettagliatissima testimonianza
OBE che ho raccolto? Un dolcissimo abbraccio.
Sara Luce
-LE PAROLE DEGLI ANGELI-
Per lavoro, nel 1982 mi trasferii, con
moglie e bambina piccola; non essendo riuscito a reperire sul mercato,
un'abitazione in affitto, fui costretto ad indebitarmi col mutuo di 90
milioni. per comprare casa .
Soffro di una fastidiosa rinite ed uno specialista mi consigliò
un'operazione al setto nasale, per poterne poi scoprire l'origine del
problema. Un pomeriggio, mi operarono e la sera mi ritrovai nel letto
col naso pieno di garze. Sul tardi, convinto che per smaltire prima
l'anestesia, fosse necessario urinare, ritenni opportuno andare in bagno
con le mie gambe, perché mi sentivo in grado di poterlo fare. Il bagno
era situato alla parte opposta del lungo corridoio. Quando intrapresi la
passeggiata, incominciai ad avvertire un po’ di debolezza,
probabilmente, durante l'operazione avevo perso un po’ di sangue e
mentre camminavo, sentii una strana sensazione di leggerezza. A metà
corridoio sentii il cuore che aumentava velocemente i battiti; per non
cadere mi fermai, accostatomi al muro col proposito di riposarmi ed
aspettare che i battiti tornassero normali, ciò avvenne dopo un po’ e
quindi ripresi a camminare più lentamente, cercando di non affaticarmi,
ma dopo pochi passi il cuore ancora riprese ad aumentare di velocità,
però questa volta il ritmo era ancora molto più veloce; dopo qualche
passo mi fermai di nuovo ad aspettare che i battiti rallentassero;
avvenne ciò ma di poco, nonostante la mia lunga attesa appoggiato al
muro. Ormai ero più vicino al bagno e volli proseguire verso la meta
prepostami; dovevo farcela, anche se molto lentamente arrivai in bagno e
tenendomi sempre al muro, dopo un altro po’ di altro tempo feci solo
qualche goccia e mi accorsi che i battiti non erano così tanto veloci e
mi sentii incoraggiato ad effettuare il viaggio di ritorno.
Appena mossi i primi passi la situazione cardiaca precipitò; effettuai
altri tentativi di sosta ma i battiti non accennavano più a diminuire
finchè, quasi a metà corridoio, non sentii più le vibrazioni del cuore.
Un attimo dopo non vidi più niente, buio completo. In quel momento mi
preoccupai di controllare che le palpebre fossero ancora aperte, cercai
di spalancarle il più possibile, la sensazione della loro effettiva
apertura sembrava corrispondere al vero ma non vedevo lo stesso. Le
poche forze nelle gambe ormai sentivo che erano non più sufficienti a
reggere il peso del corpo, sentivo che venivano meno e contro la mia
volontà già stavo piegando le ginocchia … stavo per cadere. Per evitare
ulteriori conseguenze della sicura rovinosa caduta e preoccupato che
avrei sbattuto la testa in terra, mi appoggiai con tutto il corpo e le
spalle al muro cercando di tenermi, per quanto mi era possibile, in modo
eretto e di non cadere in avanti o indietro. Mentre andavo giù il mio
ultimo pensiero lo volsi alla mia famiglia che stavo per rovinare,
perché "proprio in quel momento della mia vita, mi stava capitando
questo evento non programmato e mi rammaricai che, avendo da poco
contratto quel pesante debito, lasciavo nei guai la povera moglie, senza
alcun reddito e la figlioletta". Appena ebbi questo pensiero, il
cervello smise la sua attività e non so poi quanto tempo trascorse. Mi
ritrovai a guardare la scena del corridoio dov’era afflosciato un corpo
immobile a terra sotto il muro, da una prospettiva diversa da quella che
ricordavo di avere poco prima.
Mi ritrovai sospeso a pochi centimetri dall'angolo superiore opposto
all'uscita del bagno, proprio subito sopra la grande finestra della fine
del corridoio. Mi parve subito una situazione veramente strana e stetti
lì a cercare di rendermi conto per bene, se quello strano fenomeno fosse
veritiero o frutto di fantasia. Guardavo sopra di me e vi era il
soffitto, ai lati i muri. Osservai il corridoio con tutti gli ingressi
delle camere ecc., guardavo con vero e proprio distacco quel corpo
ammonticchiato in terra, immobile, ma solo con l'intento di rendermi
conto della nuova situazione e basta.
Quel corpo, non mi dava nessuna emozione affettiva, come si trattasse di
un oggetto estraneo, che non mi era mai appartenuto fino a poco prima.
Ne ignoravo sia l'esistenza che la precedente sua funzione di
contenitore; nemmeno più il pensiero al lavoro, alla famiglia, alla
nuova casa, all'auto, niente. Quello che invece m’interessava era di
rendermi conto che me ne stavo li a goderne di quella nuova ed unica
sensazione, fra l'altro mi preoccupai d'ispezionarne scrupolosamente la
mia consistenza e constatai senza meravigliarmene, di non averne. Mi
sentivo una telecamera sospesa. Mi compiacevo di non avvertire più la
sensazione di freddo, del calore, dell'unto derivato dall'umore del
proprio corpo, gli odori, non sentivo la fastidiosa sensazione di
compressione, del peso continuo che continuamente opprime e a volte fa
mancare il respiro. Era proprio bello starsene lì. Dopo queste
constatazioni, riguardai verso la fine del corridoio e trascorso chissà
quanto tempo, vidi una persona che vegliava un altro ricoverato a fianco
al mio letto situato in fondo alla stanza, probabilmente avendomi visto
uscire e non più rientrare da forse troppo tempo, mise la testa fuori,
guardò in quella direzione e vide il " mio? " corpo. Subito, si
precipitò nella stanza di fronte dov'era l'infermiere che uscì
infilandosi il camice, insieme si affrettarono ad andare verso il corpo.
Effettuarono vari tentativi di afferrare quel corpo flaccido, con
l'intenzione di sollevarlo, ma non vi riuscirono e l'infermiere,
imprecava per gli insuccessi dell'operazione finchè suggerì all'altro,
di prendermi da sotto le ascelle e così, con questa mia testa e
avambracci a penzoloni in avanti, mi trascinarono lungo il corridoio.
(Sento la necessità di puntualizzare che, in quelle condizioni, non ho
mai avvertito la sensazione della cognizione del tempo). Seguii tutta la
faccenda fino a che non persi il contatto visivo con il corpo e cioè,
finchè non entrò nella stanza anche la punta dei piedi; dopo di che, "
buio completo " per tutto il tempo che fu necessario trascinarmi, dalla
porta fino al bordo del letto che era il 4. Non so quanti tentativi
effettuarono e quanto tempo impiegarono per rimettermi sul letto senza
riuscirvi, so soltanto che ad un certo momento avvertii una sensazione
disgustosa, spiacevole, se non orripilante, di essere imprigionato in
una tuta abbottonata troppo stretta, una cattiva sensazione di
compressione esasperata e continua, di un caldo soffocante umido, di
umore untuoso, una sensazione di odore nauseante, la sensazione di peso
quasi insopportabile; mi resi conto con rammarico, disgusto, di essere
rientrato nel corpo. Aprii gli occhi e mi ritrovai in ginocchio, con la
testa poggiata sul letto, col volto nella direzione dell'infermiere che
continuava a brontolare e forse stava meditando di come avrebbe potuto
rimettermi sul letto; chiesi all'infermiere, di cosa mi fosse accaduto e
mi rispose che non era successo niente. Resomi subito conto delle loro
difficoltà nel rimettermi sul letto, proposi che avrei provato a farmi
forza almeno con una gamba, provai ad alzare il ginocchio, ci riuscii,
puntai il piede con la forza che potevo ed i due ne approfittarono ad
effettuare la spinta sufficiente, per farmi salire.
Dopo quella strana esperienza, continuai a vivere come se nulla di
straordinario mi fosse mai accaduto, per più di dieci anni non ne parlai
mai a nessuno, perché quell'episodio per me non aveva nessuna
importanza, perché lo ritenni da subito un frutto derivato dagli effetti
dell'anestesia.
Conobbi un poliziotto che chiacchierando del più e del meno, mi raccontò
della sua esperienza extracorporea vissuta però da bambino ad 8 anni. A
Bracciano andò a giocare sul lago che si era ghiacciato, d’improvviso
gli si aprì il ghiaccio sotto i piedi ed è andò in acqua, ed anche lui
si vide dall'alto, mentre era immobile sotto lo strato di ghiaccio.
Anche lui ebbe le stesse mie sensazioni d’indifferenza verso il corpo,
vide le persone che essendosi accorte del fatto urlavano dai balconi;
l'autoambulanza che arrivò quasi subito, i ripetuti tentativi di
estrarlo da sotto il ghiaccio, i lanci delle coperte dai balconi; seguì
la corsa dell'autoambulanza che lo portò fino a casa sua, la scena di
come lo sistemarono su di una poltrona coprendolo con le coperte e
ravvivando al massimo il fuoco del vecchio grande camino antico.
Ascoltava tutto quello che dicevano e poi la sgradevole sensazione del
rientro.
Sembrava che fino a quel momento la mia esperienza, l'avessi
dimenticata, ma pensando che il bambino non era sotto l'effetto
dell'anestesia, mi si ripresentò tutto in memoria, non avevo dimenticato
proprio niente. Non brillo di buona memoria e mi stupì il notare come il
fatto traumatico accadutomi più di dieci anni prima, lo ricordavo così
bene, sin nei minimi particolari e con la stessa lucidità di come se mi
fosse accaduto un momento prima.
In quel tempo vi era un programma televisivo "MISTERI" ove parlavano
proprio di esperienze simili avute da tante altre persone, anche molto
più complesse della mia, poi incontrai altre persone che mi parlarono
personalmente della propria esperienza e incominciai a convincermi che
quell'avvenimento non era un fatto usuale che poteva essere concesso di
sperimentare a tutti. Incominciavo a chiedermi il perché proprio a me
era capitato di sperimentare quello strano fenomeno che pensandoci bene,
effettivamente non mi aveva lasciato nessuna sensazione sgradevole, anzi
a dire il vero mi piacerebbe riprovarla, perché in quello stato, non
avevo i ricordi di tutti i patimenti, i dolori, le difficoltà le
contrarietà che ogni giorno della vita io come tutti, siamo costretti ad
affrontare.
Parlo di questa mia esperienza a tutti quelli che hanno paura di morire
specie a quelli che, pur pregando da anni, hanno nell’inconscio quello
che gli fu messo da chi doveva insegnare effettivamente chi è Dio e che
non l’ha presentato come un Padre buono e misericordioso, specie per noi
che siamo per ora costretti in questo involucro, ma come un giustiziere
che ci aspetta al varco. Io sono convinto che l’aver ascoltato le mie
ultime parole, il mio ultimo pensiero d’Amore, la mia grande
preoccupazione per mia moglie, per la mia figlioletta, per i debiti in
cui le avrei lasciate, abbia, nella misericordia di Dio, permesso che
ritornassi nel mio corpo e continuassi la mia vita al loro fianco.
La pace sia con voi
Paolo
OBE CON MONS. BENSON?(05-02-10)
Una nostra
lettrice, esperta in viaggi astrali, ce ne racconta uno, in cui
avrebbe
incontrato il Cardinale Benson, dal cui libro è tratto
l'articolo archiviato
QUI
.
-----------------------------------------
Mi ero
alzata alle tre e mezza del mattino per chattare con un'amica
che abita in Olanda. Non capita spesso, ma avevamo un
appuntamento e sono rimasta a chiacchierare online con lei per
un'oretta, bevendo il caffè.
Dopo la chat, ero molto determinata nell'intento di avere un'OBE:
ne avevamo parlato.
Non avevo molto tempo a disposizione, perché
dovevo andare al lavoro entro le 9 del mattino. Nondimeno sono
tornata a letto per cercare di riaddormentarmi ed avere
l'esperienza.
Preciso che qualche mese prima in sogno mi era
stato promesso un 'giretto' in Paradiso, e nutrivo grandi
speranze che i tempi fossero maturi.
Devo precisare che all'epoca dei fatti ero immersa nella lettura
di un libro, chiamato Life in the World Unseen,
di A. Borgia, il
cui protagonista è un ministro della Chiesa Anglicana che parla
del proprio trapasso nel mondo dello Spirito e di tutte le cose
che aveva dovuto disimparare circa la religione (sebbene ciò
fosse avvenuto in modo del tutto non traumatico, anzi gioioso ed
entusiasta, fra colleghi che si accorgono con meraviglia che le
cose stavano molto meglio di come credevano) ed i luoghi trovati
e gli spiriti incontrati nella nuova dimensione.
Al momento del trapasso, gli dà il benvenuto un altro uomo di
chiesa deceduto prima di lui, che per l'occasione indossava i
medesimi paramenti che usava indossare sulla terra.
In occasione di una visita ricevuta nel Mondo dello Spirito da
una delle Sfere più Elevate, descrive un altro spirito che era
stato in terra un ministro della chiesa (dal libro si evince che
quest'ultimo doveva aver ricoperto una posizione molto elevata
nel suo
ministero, tipo vescovo o cardinale, sebbene avesse
completamente abbandonato tutte le false credenze che la sua
religione comportava).
Per tornare alla mia esperienza all'alba del 4 settembre, sono
tornata a dormire ed erano già passate le 6 quando ho cominciato
a sognare. Durante il sogno ad un certo punto mi sono resa conto
che stavo sognando, in un momento in cui mi trovavo davanti ad
una lavagna su cui c'erano scritte delle parole col gesso
bianco, da parte di un nostro amico di famiglia morto nel 2002,
che dicevano: "Dille di non pensare alcun pensiero proprio e di
aspettare un attimo senza pensare a nulla ....". È stato proprio
seguendo questo suggerimento che mi sono resa conto di trovarmi
in un sogno, e poi di essere sveglia con la mente nel corpo
addormentato, di essere libera di alzarmi dalla versione astrale
del letto e fare un giro della versione astrale della casa.
Naturalmente, ero entusiasta dell'occasione, che era proprio
quella che mi ero riproposta poco prima. Sono uscita dalla
camera da letto "camminando" (in astrale) e mi sono ritrovata in
una casa molto più ampia della nostra. Nella sala di questa casa
più grande, ho incontrato con grande meraviglia una specie di
cardinale, che mi offriva quella che sembrava una tazza di
caffè, anzi ad essere più precisa un 'cappuccino'. Leggermente
interdetta, l'ho accettata però con cortesia per non apparire
sgarbata, e ho anche fatto il gesto di bere, sebbene non abbia
sentito il sapore di alcunché. Ma questa specie di cardinale mi
ricordava in tutto lo spirito elevato di cui parla Borgia nel
suo libro. Inoltre il concetto della tazza di caffè come valenza
spiritualmente energizzante mi era stato presentato in un
importantissimo sogno lucido nel maggio del 2002, quando ho
incontrato appunto il caro amico di famiglia di cui prima, morto
in Aprile, al seguito della cui morte avevo perso per almeno una settimana la fede nell'esistenza dell'Aldilà, che mi
aveva fatto una bella ramanzina su quanto fosse dispiaciuto di
quel periodo in cui avevo perso la mia fiducia. Mi aveva detto
che il fatto di immaginare che dopo la morte ci fosse il nulla
(e che lui non esistesse più) era stato come privarlo della sua
tazza di caffè al mattino (ci sono moltissime OBE che attinenti
a questa persona e a sua moglie, morta 40 giorni dopo di lui …
ci sarebbe da scrivere un libro! Insomma è il più loquace
comunicante che io abbia nell'Aldilà).
Insomma, presumo che la visita del Cardinale con la tazza di
caffè debba aver rappresentato una visita piuttosto importante
ricevuta dal Mondo dello Spirito, specie perché rappresentava la
figura presentata da Borgia, un Ministro nel vero senso della
parola, che con gioia ed umiltà ha rivisto tutto il suo credo.
Dopo aver bevuto il caffè, il cardinale se n'è andato e mi sono
ritrovata ad esplorare l'ambiente circostante.
Mi sono guardata (come mio solito) in un paio di specchi
astrali, ed ero molto contenta del mio aspetto che (al contrario
di quanto mi accadeva nei primi viaggi astrali compiuti nei
primi anni '90) mi rimandava un'immagine di me molto radiosa e
sicuramente più radiosa della mia immagine fisica. A quel punto
non ero però sufficientemente concentrata sull'obiettivo
originale: fare un giretto in Paradiso. Ho tentato di spiccare
il volo un paio di volte, ma per qualche motivo non ha
funzionato e sono rientrata nel corpo.
Per quanto riguarda
le esplorazioni della versione astrale della mia casa, sono
sempre stata troppo vigliacca per guardare il mio corpo nel
letto, per quanto l'abbia sentito respirare (tipico respiro del
sonno) e ci abbia anche infilato un braccio dentro per vedere
che consistenza avesse. Viceversa, avevo il coraggio, quando mi
trovavo fuori dal corpo, di specchiarmi per vedere come era
fatto il mio corpo astrale. Nelle prime esperienze, in un'epoca
in cui non ero molto felice, ero sorpresa nel vedere che lo
specchio mi rimandava un'immagine brutta di me: ad esempio,
avevo come delle ecchimosi o cerotti sul viso, i capelli in
disordine, vestiti brutti. Più in là negli anni, con il
verificarsi di esperienze belle e anche mistiche, la mia
immagine riflessa dagli specchi in astrale è diventata molto più
radiosa. Ho anche usato molto gli specchi come 'portali' di
passaggio nell'altra dimensione. Non per niente mi ha sempre
appassionato il racconto di Alice nel Paese delle Meraviglie che
passa attraverso lo specchio ed entra in una casa dove tutti gli
oggetti sono animati per poi avventurarsi in un'altra
dimensione.
Questa è stata la prima OBE in 8 mesi. Più ci penso, più sono
convinta che la lettura del libro di Borgia ed altre letture
correlate, mi abbiano messo in contatto con questo spirito
elevato, rappresentante della VERA spiritualità proveniente
dalle sfere più elevate, e che il caffè o cappuccino astrale
offertomi non sia stato un semplice atto di cortesia, ma come un
benvenuto in una nuova fase della mia ricerca esplorativa.
Devo anche sottolineare quanto le parole del mio amico scritte
sulla lavagna, che mi invitavano a sospendere momentaneamente i
'miei pensieri', con la conseguente uscita da un sogno comune e
l'ingresso in un sogno lucido (trampolino di lancio frequente
per le OBE) non erano in effetti solo scritte alla lavagna,
(sebbene questo fosse quello che in sogno vedevo) ma sono state
pronunciate nella mia mente… le ho proprio sentite.
Quindi questo mio amico-Guida sarebbe entrato nel mio sogno e mi
avrebbe svegliato dal sogno stesso, dandomi le istruzioni
necessarie su come procedere per l'esperienza astrale. Questo
comportamento è assolutamente coerente con la personalità di
questa persona sia nella vita che nel dopo-vita, ed avvalora
l'idea che mi segua e mi guida.
Aggiungo che il motivo per cui mi ha attratto il libro di
Borgia, che è anche quello per cui la mia amica me lo ha dato, è
il fatto che egli descrive un piano definito da molti in inglese
"Summerland" o Terra dell'Eterna Estate, facilmente visitabile
da parte nostra, anche se ci troviamo ancora in un corpo fisico,
mentre dalle Sfere più Elevate è più facile che ci arrivi in
visita qualcuno, che non il contrario.
VIAGGIO FUORI DAL CORPO (18-01-09)
Dal nostro Forum, ecco il racconto della OBE di alex, inviatoci da Mariagrazia, MAMMA DELL'ANGELO FEDERICO
Ciao
Mariagrazia,
innanzitutto
devo
chiederti
di
stare
estremamente
serena
per
un
motivo
molto
semplice:Federico
non
è
solo!
Non
sono
impazzito,
vedi,
durante
il
mio
coma
ho
avuto
quella
che
non
so
definire
con
precisione
ma
che
io
ricordo
come
un
sogno
e
che
forse
in
realtà
è
stata
una
vera
e
propria
esperienza
transitoria
che
ora
ti
spiego.
Mi
son
visto
dall'alto
nel
letto
d'ospedale,
e
poi
mi
son
trovato
in
una
stanza
bassa
di
cui
non
vedevo
pareti
ma
molto
luminosa,
comincio
a
camminare
ed
arrivo
davanti
ad
una
panchina
di
fianco
alla
quale
vedo
nonno
paterno
col
vestito
buono
che
mi
guarda
corrucciato
e mi
dice
"Putìn,
via
dad
chi!"
(ragazzino
via
da
qui!),
nonno
non
era
una
persona
con
la
quale
discutere,
e
quindi
ho
girato
i
tacchi
e
via...
dopodichè
mi
son
svegliato
dal
coma..
Quando
ho
raccontato
questa
cosa
a
mamma
mi
disse
di
aver
avuto
lo
stesso
sogno
ma
con
nonno
che
riferendosi
a me
che
vedeva
di
spalle,
che
ero
uno
di
Roma
(dove
vivevo)
ma
che
sarei
stato
poco
tempo
li e
che
sarei
dovuto
tornare.
Dopo
le
mie
dimissioni
dall'ospedale,
ho
cominciato
a
ricercare
altre
persone
che
hanno
avuto
la
mia
stessa
esperienza
e mi
è
stato
spiegato
che
quando
uno
se
ne
va
dal
proprio
corpo,
cioè
sta
per
morire,
si
trova
in
una
zona
che
non
è ne
vita
ma
non
è
ancora
aldilà,
ed
in
questa
zona
è
accompagnato
e
sorretto
da
una
persona
già
morta
alla
quale
si è
stati
molto
legati
in
vita
e lo
fa
in
modo
che
sia
immediatamente
riconoscibile.
Nonno
infatti
si
mostrò
con
la
panchina
sulla
quale
capimmo
della
sua
malattia
e
col
vestito
buono
col
quale
è
stato
seppellito,
l'unico
buono
che
avesse
(nonno
era
casaro)!
Per
questo
ti
dico
che
Federico
è
sicuramente
in
buona
compagnia
con
qualcuno
che
anche
tu
conosci
e di
cui
ti
fidi.
So
che
ti
sarà
difficile
accettarlo
ma
in
alcuni
momenti
ho
sperato
di
andare
dall'altra
parte
per
tutto
il
dolore
che
ho
dovuto
sopportare,
e
ricordo
di
aver
chiesto
chiaramente
l'eutanasia
quando
ero
in
rianimazione...
ricordo
anche
che
i
primissimi
tempi
dopo
l'incidente
rifiutavo
anche
solo
l'idea
di
una
nuova
moto...
ma
dopo
pochi
giorni
già
pensavo
a
cosa
avrei
comprato...
(Alex)
"IO ESCO DAL CORPO!" (17-07-08)
Buongiorno Claudio, mi chiamo
Barbara, sono venuta casualmente a conoscenza di questo sito, poichè
stavo facendo una ricerca sullo stato alfa, o come lo chiamate voi,
viaggio fuori dal corpo.
Mi capita spesso di fare quest'esperienza, sin
da quando ero piccola. In momenti di estrema rilassatezza, molto spesso
il pomeriggio quando m'appisolo su letto.
E' una condizione molto
particolare, perchè non si dorme ma non si ha neanche la percezione
fisica del corpo. E' come se lo spirito fluttuasse nell'aria, riesco
anche a vedere il mio corpo dall'alto! Io non vedo e non parlo con
persone morte, anche se mi piacerebbe molto vedere la mia nonnina, ma
piuttosto mi catapulto nella realtà contemporanea o nel prossimo futuro.
Riesco a vedere episodi che stanno succedendo in quel momento o cose che
succederanno di lì a poco!
Le prime volte fui spaventata da questa cosa, anche perchè ero piccina,
ora è quasi la normalità! Le persone alle quali lo racconto quasi hanno
paura di me!
Ho avuto molte conferme in merito alla veridicità delle mie "visioni".
Purtroppo non le riesco a gestire, sono spontanee, e non riesco neanche
a pilotarle, vedo solo quello che "capita", molto spesso sono degli
eventi di persone che conosco ed alcuni tristi. Per empio 3 anni fa ho
previsto che la sorella di un mio amico avrebbe partorito prematuramente
e che il bambino non ce l'avrebbe fatta, e di lì a una settimana le cose
sono andate esattamente così! Sinceramente non ho avuto il coraggio di
dirlo al mio amico, era troppo triste. Ora la domanda che mi faccio
molto spesso, che senso hanno queste visioni?A quale scopo? Ci deve
essere un perchè? Perchè ho questa dote, cosa ci devo fare? Prima o poi
nella vita incontrerò un "mentore" che mi faccia capire queste cose?
Quest'ultimo periodo vedo sempre la stessa persona, un ragazzo/uomo,
dev'essere straordinario, perchè sembra quasi che il suo corpo brilli,
so che fa il medico perchè molto spesso lo vedo con il camice bianco,
non lo conosco, mai visto materialmente, ma non capisco perchè mi si
ripropone spesso nelle recenti visioni. Tu cosa ne pensi? Sarei
felicissima di dare un contributo al vostro sito. Saluti, Barbara.
P.S: Barbara si è dichiarata disponibile ad essere contattata dai
Lettori.
Chiedetemi
pure il suo indirizzo. (WM)
VIAGGIO FUORI DAL CORPO (29-06-08)
Una
nostra affezionata Lettrice ci scrive
dall'estero per raccontarci di questa sua
involontaria OBE. Non è facile uscire dal
corpo e tanti che ci hanno provato, ma senza
un'adeguata preparazione, si sono alla fine
rassegnati. Noi vi suggeriamo un libro che
può aiutarvi molto: si tratta di
Come
uscire fuori dal corpo
(Viaggiare nel mondo astrale e sperimentare
il sé superiore) di
William Buhlman
(clic sulla copertina qui a sn),
presentato dall'Autore all'ultimo Congresso
di Bellaria.
Ora lo potete acquistare anche via Internet, cliccando sul link. Alla
nostra amica (che vuol restare anonima)
facciamo i nostri più vivi complimenti e la
esortiamo a continuare su questo cammino,
facendo tesoro della propria esperienza e la
ringraziamo per la bella testimonianza che
ha voluto condividere con tutti noi.
------------------------------------------------
Caro Claudio, ho trovato il tuo
sito per caso cercando in Internet
sull'Aldilà. Mi permetto di
darti del tu, leggendo la tua storia mi pare
di capire che per te va bene, fosse il
contrario ti prego di scusarmi.
Mi chiamo L
abito da 23 anni all'estero ho due
figli qui in terra ed un piccolo Angelo
lassù: sì sono anch'io una Mamma Amputata.
La mia piccola è volata via lo scorso
Novembre a soli 22 mesi .
Sai leggendo la
storia di Coco' mi sono molto commossa e ho
quasi ritrovato la mia storia.
Inutile dirti il
dolore e la disperazione so che hai vissuto
gli stessi momenti. In febbraio sono
andata da mia madre e mia sorella mi
ha regalato i libri "Matthew parlami del
paradiso" e "Gli angeli intorno a me", ed io
entrando in una libreria mi sono
ritrovata per caso tra le mani " I messaggi
della speranza" di Paola Giovetti e l'ho
comprato. Tornata a casa ho iniziato a
leggere questi libri, ti devo dire che
anch'io ero un pò scettica, pensavo che ci
fosse qualcosa oltre, ma non avevo mai
approfondito, leggendo questi libri, poi
ne ho comprati degli altri e cercando in Internet sull'Aldilà mi sono sempre più
convinta che ci deve essere un'altra vita dopo
la morte, non è possibile solo nascere
morire e poi... fine! Che senso avrebbe?
Il 28 marzo mi
accadde una cosa molto strana. Quella sera
sono andata a dormire alle 23.30, mio marito
è rimasto a guardare la tv, pensavo a mia
Figlia, le ho dato la buona
notte, dopo ho avuto una sensazione strana
e brividi di freddo (dopo la sua perdita
ho molto spesso brividi di freddo).
Sento una
forza che mi trascina di sopra, mi trovo
sopra il soffitto e vedo il mio corpo sul
letto... ho paura, mi ritrovo di nuovo sul
letto, ma poco dopo questa forza mi
trascina un'altra volta di sopra; non ho più
paura e penso solo che devo cercarLa.
Mi ritrovo
in una casa sconosciuta la vedo in
piedi, bella, sana (purtroppo a 22 mesi non sorreggeva neanche la
testa), cammina
normalmente come una bimba di 2 anni, mi dà la
sua manina e mi mostra le camere di questa
casa. Non parla, ma io sento una voce che
dice 'devi raccontare tutto a tuo fratello'.
Mi sento di nuovo trascinata e mi ritrovo
nel letto; guardo l'orologio: sono trascorse 2
ore, tu penserai hai sognato... ma sono sicura
che non dormivo ed è stato tutto così reale!
(leggendo dopo un libro dei Guggenheim penso
che possa essere stata un'uscita fuori dal
corpo).
Il giorno dopo ho telefonato a mio
fratello e gli ho chiesto se per caso avesse
sognato la bimba.
Lui è molto stupito e mi
dice come fai a saperlo? Lui l'ha sognata
che gli dà la sua manina e vicino c'era un
ragazzo che lui non conosceva.
Mio marito dice
che Lei mi ha portato nella sua dimensione
per farci sapere adesso
dove si trova e che
sta bene. Tu cosa ne pensi?
Scusa questa lunga E- mail ma avevo il bisogno di parlarne ad una persona come te che può capire!
Un caro saluto, L .
INTERESSANTE OBE DI UN NOSTRO LETTORE (15-04-07)
Carissimo
Claudio,
sono G. spero ti ricorderai di me anche se ci siamo scambiati
solo due brevi messaggi nei mesi scorsi.
Mi permetto di disturbarti per avere un tuo giudizio su un fatto che mi
è capitato dopo la “partenza” di mia mamma.
Premetto che assumo solo Eutirox per la tiroide (per il quale come ben
sai non sono previsti effetti allucinogeni… ) e che non faccio uso di
alcolici e droghe.
Il fatto è capitato il 30 agosto 2005, circa quattro mesi dopo la
“morte” di mia mamma.
Ero a letto, in uno stato di dormiveglia dopo un riposino pomeridiano (h
14.30) e non avevo proprio voglia di alzarmi: continuavo a guardare la
sveglia sul comodino pensando ad un lavoro che dovevo fare nel
pomeriggio. 14.30…14,32…14.35…ad un certo punto ho notato che le mie
mani erano diventate luminescenti con sfumature
blu, verdi e arancio e gialle.
In pratica mi sembrava di vedere una termografia delle mie mani.
Ecco, proprio una termografia.
Nei secondi successivi ho visto il mio corpo disteso sul letto, sempre
in visione “termografica” contemporaneamente da sopra e dal lato
sinistro. Tutto per pochissimi secondi.
Al termine di questa visione ho notato in alto, alla destra del mio
corpo disteso, un'immagine piatta e leggermente inclinata che poteva
anche assomigliare a uno di quei grandi specchi un po' inclinati che ci
sono dai barbieri (credimi è difficile trovare dei paragoni e dei
termini per descrivere un evento simile…). In questo “specchio” si è
formata un' immagine scura ed in brevissimo tempo ho capito che erano
due gambe vestite con pantaloni neri. Allora ho cercato di
guardare in alto “dentro” lo specchio per capire a chi
appartenevano quelle gambe ed ho visto
perfettamente la mia Mamma, vestita con una tuta nera e grigia
(anni fa aveva proprio una tuta così: la usava quando andava a fare
fisioterapia) e ci siamo guardati.
Non ha parlato, non ha sorriso: mi ha semplicemente guardato e la
sensazione che ho provato in quel momento è stata così grande che mi
sono messo ad urlare “ti vedo, ti vedo mamma!”
ed a piangere come neanche avevo fatto quando è spirata, dopo un’ agonia
straziante. Poi è svanito tutto.
Non posso dire di essermi “svegliato” perché, lo ripeto, ero in uno
stato di leggero dormiveglia e l’agitazione era troppo grande per capire
il momento in cui sono passato da uno stato all’altro.
Il tutto non è durato più di 20 secondi…forse anche meno.
Non mi è mai più successa una cosa simile anche se non sono mancati
altri “segni” di un certo rilievo che però per questa volta non ti
racconto, perché non voglio abusare del tuo tempo e della tua pazienza.
Tu cosa ne pensi? In cosa si può inquadrare un fatto come questo?
Ti sarò grato se, con tutta calma, mi dirai la tua impressione.
Ti chiedo scusa se ti ho contattato direttamente per raccontare questa
esperienza ma ho un po’ di soggezione ad entrare nel forum ( che
comunque leggo più volte al giorno…).
Grazie ancora per il tuo sito e per i tuoi interventi, sempre
interessanti, convincenti e consolanti: non immagini nemmeno l’aiuto che
dai…o meglio che date (non posso certamente dimenticare chi vive nei
“piani alti” e ti segue nel tuo lavoro…) a tantissime persone.
Ti auguro un sereno fine settimana.
Ciao.
RISPOSTA DEL
WM
Carissimo G
La tua interessante esperienza mi pare proprio che possa essere
classificata fra le OBE (uscite spontanee dal corpo) in cui hai visto te
stesso (il corpo fisico) e l'aura vitale che lo circonda, a riprova che
non eri "morto". Direi che hai raggiunto un livello intermedio di
coscienza dove ti sei avvicinato alla tua Mamma (Focus 17>22 secondo
Moen) , dandoLe modo di "abbassarsi" per incontrarti.
Parli di "termografia" ed infatti l'aura ha diversi colori (vedi foto)
che vanno dal rosso al violetto, dove il viola -azzurro che sconfina nel
bianco luminoso indica una vibrazione molto elevata. Sarei lieto
d'inserire la tua testimonianza sul sito, se per te va bene (ovviamente
anonimamente) fammelo sapere.
Un abbraccio di Luce, CON L'INVITO A CONTATTARCI SUL FORUM!
Claudio
-----------------------------------------------------------
Carissimo Claudio,
ti ringrazio molto per la tua spiegazione e per le foto molto molto interessanti.
In effetti la faccenda della visione “termografica” mi aveva portato fuori strada. Avevo letto qualcosa di OBE, per giunta in maniera un po’ superficiale, ma le testimonianze lette riferivano di visioni del proprio corpo dall’alto e non menzionavano eventuali aloni luminosi e “incontri” con persone decedute. Almeno quelle che avevo letto distrattamente io…
La tua interpretazione mi convince molto anche perché non avevo considerato l’eventualità di un incontro a “metà strada”.
Appena ho un po’ di tempo mi vado a leggere anche la sezione su Moen nel tuo preziosissimo sito.
Ovviamente acconsento volentieri alla pubblicazione sul tuo sito della mia esperienza: da quasi due anni io trovo nei tuoi interventi, nelle tue segnalazioni e nelle testimonianze pubblicate sul forum da tante persone la forza per superare il lutto e sono ben felice di poter eventualmente “ricambiare” il favore. Ti ringrazio. G...
UN RACCONTO DI ESPERIENZA FUORI DAL CORPO (12-12-06)
Ciao, mi chiamo Maria Anna, il
29 maggio 2006, mia sorella Ninfa è morta in un incidente stradale,
aveva solo 31 anni ed un figlio meraviglioso di sette mesi. Nonostante
la disperazione, ho avuto dentro me la quasi certezza che lei in qualche
modo fosse ancora con noi. In molti abbiamo avuto una sorta di segno del
fatto che lei vive. Io ti racconto solo la mia esperienza, cercando di
abbreviare ed essere chiara. Premetto che da tempo credo di avere brevi
esperienze OBE, molte abbastanza confuse, ma i segni inequivocabili sono
le vibrazioni che precedono l'uscita dal corpo.
l' 8 giugno 2006, sono andata a riposare dopo il pranzo. Dormivo a
pancia in giù, col viso rivolto verso la parete cui è affiancato il mio
letto, per cui il mio campo visivo era molto limitato. Riuscivo a vedere
il mio braccio sinistro, il muro, la porta della camera, i piedi del mio
letto. Il mio era uno stato di dormiveglia, infatti sentivo mia madre
che, entrata in camera, trafficava in un armadio. Ad un certo punto,
dopo un po', ho avuto la netta sensazione che qualcuno si fosse piegato
su di me, alle mie spalle. Credevo che fosse mio padre che veniva a
controllarmi, a volte capita. Ma non potevo vederlo. Ad un tratto ho
sentito che questo qualcuno si allontanava per poi riavvicinarsi
nuovamente. Credendo di essere sveglia ho tentato di girarmi per vedere
chi fosse a disturbare il mio riposo. Ma mi sono resa conto di essere
del tutto paralizzata. E' stato un attimo. Ho capito che non era un
normale risveglio. Ho pensato subito a mia sorella. Ho compiuto uno
sforzo enorme ma non sono riuscita a girarmi. Sono così riuscita a
vedere con la coda dell'occhio una seconda presenza, questa ai piedi del
letto. Non ho potuto vederla in viso, ma era molto chiara, vestiva abiti
normali, tipo t-shirt e pantaloni, colore chiaro, era come vedere una
donna di mezza età, ma che fosse una donna l'ho solo percepito, perchè
non ho potuto osservare bene la persona. A quel punto ho cominciato a
sentire delle vibrazioni forti percorrermi tutto il corpo, ed ho
cominciato a vedermi sollevare sul letto. A quel punto ho avuto paura e
mi sono risvegliata. Che delusione atroce. Non sono riuscita a dire
addio a mia sorella!
Oltretutto sono rimasta con la curiosità sul chi fosse quella donna. Non
ci crederai, ma ho avuto anche questa risposta. Qualche giorno dopo, ci
ha chiamati una cugina del Canada, che mia madre non sentiva da una
vita, con cui non abbiamo mai avuto rapporti. Ci ha raccontato di due
sogni fatti pochi giorni dopo la morte di mia sorella, di cui oltretutto
la signora era all'oscuro, in cui la mamma della signora la informava di
trovarsi in casa mia, insieme a mia sorella!
Con questa mia testimonianza vorrei consolare quelle persone che pensano
di perdere i loro cari per sempre, non è così!! Io ne ho avuto la prova.
Ciao e complimenti per il sito.
************************************************************
OOBE DI SARA (OBE)
(ESPERIENZA EXTRACORPOREA) 21-09-06
Avevo 19 anni, ero maggiorenne. Mi ero diplomata e a novembre avrei iniziato l'università. I miei genitori, per lavoro, si sarebbero trasferiti in una piccola cittadina in Toscana e volevano che andassi con loro. Io volevo restare a Roma, mi ero già sradicata una volta, a 12 anni, quando dalla Lombardia, mio padre era stato trasferito a Roma, conoscevo l'esperienza e non avevo la minima voglia di rifarla. Durante il tirocinio avevo conosciuto una ragazza che mi aveva, dopo aver parlato con i genitori, offerto di andare a vivere con lei e con il fratello nella casa che il padre aveva appena comprato per loro. Liti nella mia famiglia, musi e minacce, ma io ero veramente convinta e quella divenne la mia nuova casa.
Due ragazze di 19 anni e un ragazzo di 15, noi in una stanza e lui in quella accanto.
I primi giorni, la sera, la notte, non facevamo altro che chiacchierare, raccontarci una dell'altra, fino a che l'inquilina del piano di sotto, ci disse che nella notte sentiva le nostre voci. Decidemmo così di stabilire un orario per la buona notte.
Io ero felice, mi sentivo così libera e anche se dovevo badare a me stessa lavando, cucinando e dando ripetizioni, questi impegni mi sembravano leggeri rispetto al piacere di sentirmi così libera.
Una sera, all'orario stabilito, io e la mia amica ci demmo la buona notte.
Mi misi comoda, a pancia all'aria, nell'attesa di addormentarmi, la stanza era completamente al buio.
All'improvviso mi trovai a guardare tutto dall'alto, come se fossi all'altezza del soffitto della stanza con lo sguardo rivolto verso il basso. La stanza era completamente illuminata, vedevo i mobili dall'alto esattamente come erano disposti, vedevo il corpo della mia amica nel suo letto, vidi il mio corpo nel mio letto. Questa visione non mi creò nessun tipo di turbamento e neanche di commento, lo guardavo, l'avevo visto, quello che invece sentivo era una grandissima gioia, non serenità o tranquillità, ma una grande grandissima gioia, mi sentivo tutta gioia. Mi sentivo me stessa ma tutta gioia. Che strano, avevo un strana impressione del corpo, mi sentivo la testa e il busto eretti ma i fianchi e le gambe sembravano in orizzontale, quasi fossi adagiata su un triclinio, questo mosse la mia curiosità, altro tratto caratteristico di me stessa, e decisi di guardarmi, con una strana naturalezza voltai lo sguardo e vidi che non c'era un corpo anche se rimaneva dentro di me l'impressione di percepire gli arti, il busto, tutto, ma quello che vidi, quello che mi appariva il mio corpo era una massa di luce dorata, scintillante, informe, una massa ma indistinta di luce dorata scintillante.
Rimasi ad osservarmi per qualche lungo istante.
All'improvviso mi sentii risucchiare dal mio corpo fisico, dalla testa, mi sentii entrare, schiacciare, comprimere, entrando dal volto. Una sensazione tremenda, di pochi istanti, veloce e tremenda.
Mi ritrovai a guardare nel buio con i miei occhi fisici, da dentro il mio corpo, con il cuore in preda a una tachicardia spaventosa. Sentii paura, perché adesso guardando da dentro il mio corpo, mi domandai 'E se non fossi rientrata?'
Poi cercai di calmarmi, cercai di respirare per calmare il battito del mio cuore. Alla fine mi addormentai.
La mattina raccontai alla mia amica tutto ciò che era successo e lei mi diede un giornalino, l'Intrepido, che proprio quella settimana conteneva un articolo sulle esperienze dello Spirito fuori dal corpo. C'erano testimonianze, per qualcuno sembrava un'esperienza frequente, molte somiglianze con la mia esperienza, qualcuno aveva raccontato di essere andato anche per strada, poi lessi una cosa che mi terrorizzò, ma se ne sono scritte tante di stupidaggini, e cioè che se qualcuno ti vedeva in quella forma, cioè come Spirito, sarebbe impazzito.
Questo mi terrorizzò, la mia amica, quella che mi stava aiutando in questo modo grandissimo, se mi avesse visto, perché io non potevo sapere se fosse risuccesso o no, poteva impazzire.
Terrore. Terrore nella notte, aspettavo che lei si addormentasse prima di rilassarmi. Ma non successe più e mi tranquillizzai.
Questa tranquillità mi portò poi a ripensare a questa esperienza, io, io fuori dal corpo, eppure ero IO, mi ero sentita completamente me stessa, se non per quella gioia così intensa e sconosciuta e quello strano corpo luminoso, ma mi ero riconosciuta esattamente come IO.
Ma se quella ero veramente IO allora quando si muore questo IO, questo Spirito, lascia solo il corpo, ma rimane com'è o meglio rimane chi è.
E in un attimo la mia paura della morte è scomparsa.
Oggi considero quell'esperienza, come uno dei momenti più importanti della mia vita, perché aver avuto questa esperienza di me come Spirito non solo mi ha fatto superare la paura della morte, non solo mi fa vivere la vita in modo molto più consapevole ed intenso, ma soprattutto mi permette con certezza di dire alle persone NOI SIAMO SPIRITO.
Un abbraccio a tutti, Sara Luce
Per saperne di piu': CLIC
Inviato DA: CRISTIANA il: 06-02-06 Il volo della Farfalla: Come Avere una OBEQuesto è un metodo semplice per “aprirsi” verso una dimensione diversa dalla nostra, dove si può sperimentare il “nuovo” che è in noi, Per prima cosa bisogna fare semplici esercizi respiratori, Respirare lentamente e profondamente dal naso, per poi espirare l’aria soavemente dalla bocca, questo per circa 5 minuti, poi continuare con l’aspirazione lenta e profonda raccogliendo l’aria dal basso ventre e “sentire” come l’aria sale fino al collo, trattenerlo per un po’ per poi lasciarlo andare piano, piano fino a rimanere vuoto. Fare questo per 4 o 5 volte, finche si “senta” il percorso dell’aria all' interno del corpo, più si va avanti con questi esercizi, più si allontanano le tensioni ed i pensieri, Ogni respirazione ci apre un po’ di più ad una dimensione più attenta , lucida e intuitiva della coscienza, Sentirete i muscoli rilassarsi, a mano a mano che si va avanti, fino a sentire il corpo come un' entità diversa dal pensiero, mentre il corpo perde la sua vitalità, la mente sarà sempre più lucida, In questo stato di passaggio dobbiamo rimanere almeno 5 minuti, dove la nostra attenzione sarà rivolta solo alla contemplazione del nostro corpo completamente abbandonato a se stesso, Passato il tempo sufficiente, ora dobbiamo immaginare e visualizzare una colonna di luce bianca, calda e vibrante che si proietta fino a noi, una luce composta da milioni di particelle luminose come lucciole splendenti che sbattono le ali in continuazione.( quando la mente visualizza e crea questa immagine, è già in una realtà vibratoria). Osserva la luminosità di questo fascio di luce, senti il suo tepore e il senso di pace che va entrando nel tuo corpo, senti come la tua aura si apre a questo bagno di luce benevola e senti come inizia a penetrare, cellula dopo cellula, dalla tua testa, Poco a poco il tuo cervello è avvolto da questa luce, ora devi accompagnare questa luce dentro al tuo corpo, in modo da inondare ogni singola cellula dal collo, spalle, il torace, le braccia, le mani, il ventre, le gambe, i piedi tutto é immerso in questa luce! Ora osserva il tuo corpo irradiare interiormente questa luce armonica e vibratoria. Le emozioni ora sono serene; osserva la tua mente ora quieta, sempre più lucida e serena, senti pace e benessere dentro a questa luce che ti copre e ti protegge. Ora spostiamo il nostro respiro al cuore, osservando e visualizando il battito e la luce che lo avvolge, sentiamo aumentare la lucidità, A questo punto dobbiamo ricordare un episodio felice della nostra vita, momento di comunione amorosa con un' altra persona, , .felicità che solo l’amore può dare, momento di tenerezza e dolcezza. Ricorda il momento,il suo sguardo, la gioia che scaturiva dal tuo cuore, i suoi gesti, il suo vestito, ogni particolare di quel momentoto magico. Rimani in “visione” per almeno 2 minuti,fino a focalizzare bene il pensiero. Ora “visualizza” un seme che è nel tuo cuore,e accompagna il suo germogliare; vedi che spunta il delicato gambo che si fa strada dal tuo cuore verso l’esterno, crescendo rapidamente e nutrito col tuo amore; vedi le prime foglioline, poi scorgi un bocciolo di rosa che poco a poco diventa sempre più grande, inizia ad aprirsi. Vedi i petali bianchi, che si schiudono , sempre più grandi e bianchi, questa rosa bianca si nutre col tuo amore e irradia il tuo amore, diventado sempre più grande e bella, ora alza lo sgurado e osserva oltre la rosa, si proietta un cammino, cercalo! Guarda bene in ogni direzione,osserva piano finchè lo trovi, quando lo avrai trovato,inizia a percorrerlo. Fallo tranquillamente, osservando ogni cosa che si presenterà davanti, se vuoi a questo punto con un piccolo impulso ti puoi sollevare da terra e volare, continua a seguire il cammino, a questo punto ti potrai sentire attratto da qualcosa di “nuovo” nella tua visione, avvicinati e osserva di che si tratta, “domanda e chiedi aiuto” a chi incontri, non “analizzare” ciò che vedi e percepisci, lasciati andare, e , forse incontrerai ciò che tu cerchi, Un saluto a te Claudio, Cristiana
|
DA: MARU IL 15/09/2005 14.44 ALLA FACCIA DEL PROFESSORE: IO ESCO DAVVERO!
|
DA:
SIMONA IL: 04/05/2005 11.50
UN SOGNO (OBE) In attesa della testimonianza di Maru , e oramai lanciatissima vi racconto questo recente episodio. Qualche mese fa, una telefonata di un mio caro cugino che vive Trento mi informava che sua moglie ( 49 anni ) improvvisamente nella notte si era sentita male. Trasportata prontamente in ospedale la diagnosi purtroppo fu ischemia cerebrale. Mio cugino mi pregò di non dire ancora nulla a mia madre, cardiopatica , ancora provata per la morte di mio padre e legatissima a lui e a sua moglie. Passavano i giorni e lei versava in gravissime condizioni , ( coma ) i medici erano pessimisti perché la zona celebrale compromessa sembrava essere vasta. Ora devo fare una piccola premessa ( poi capirete il perché) Mia cugina è nata in provincia di Catania, nonostante i suoi quasi cinquant’anni sembra una ragazzina : magra, piccolina, con una cascata di riccioli di un caldo castano ramato ed un viso birichino E’ una persona dolce e solare che non puoi fare a meno di amare. Perciò il mio papà la adorava e la chiamava “la mia bambina “ Vista la situazione parecchio seria io decisi che era giunto il momento di dirlo a mia madre e mentre ero con lei in macchina cercavo nella mia mente il modo più indolore per farlo. A un tratto lei mi disse: “ Ho fatto un sogno strano questa notte che non riesco a capire: Ero in posto pieno di luce e di fiori c’era tanta gente, sapevo che c’era anche tuo padre, ma non lo vedevo, poi sentii la sua voce che mi diceva : “ La bambina di Catania sta male “ e mi sono svegliata. Cosa vorrà dire?” E cosi trovai le parole giuste per dirglielo. Ora a sei mesi dall’accaduto mia cugina lentamente si sta riprendendo con fatica e molta terapia. Ora io mi chiedo, con queste cose che capitano, e sono straconvinta che bene o male capitano a tutti , come è possibile che ci sono persone che continuano ostinatamente a chiamarle normali e a negare l’evidenza dei fatti e l’esistenza della vita che non si ferma, ma va oltre? Baci Simona |
DA: MARU
IL:16/05/2005 10.53
ora anche di notte! (OBE) Le "strane esperienze" pseudo extracorporee mi succedevano solo di mattina, per fortuna devo aggiungere . Invece purtroppo mi è successo stanotte alle 0:42, e mi sono molto spaventata da perdere poi il sonno. Le modalità sono le stesse : c'è un sogno che ha l'utilità o comunque la funzione di far "risvegliare" la mia parte cosciente...e poi di lì...ascoltate. Ho sognato che mio marito mi chiamava ( noi stavamo dormendo nel letto come nella realtà) e mi diceva di zittire perchè sentiva un rumore forte di auto per la strada. Così io ho preso coscienza al suo richiamo, ho preso coscienza di stare nel letto, nella posizione reale in cui stavo. Il rumore dell'auto io l'ho sentito ma non saprei se davvero per strada quel rumore c'era, fatto sta che è come se io conscia di stare nel letto ad un tratto ho sentito una forza aspirarmi su. Come sempre è una forza potente...è come se una parte si dovesse staccare da me per salire , uscire. Io prima oppongo resistenza , mentre il cuore batte forte, poi vedo che non vi riesco e allora decido di lasciarmi andare col cuore carico di paura assurda che colora il tutto di tinte fosche. Comunque per fortuna mi sono svegliata con uno spavento fortissimo ed ho svegliato mio marito, poverino! Spero che qualcuno di voi mi aiuti a capire. grazie DA: MARU IL:17/05/2005 RISPOSTA DEL WEBMASTER: WOWOWOWOWOWWW!!! Chiedile subito se entrambi o solo lei hanno sentito brividi di freddo, se "l'ectoplasma" aveva un viso,ecc... si direbbe un caso di tentativo di possessione da parte di larva ectoplasmica! Non vi spaventate: non succede a chi CREDE e confida nel'aiuto della Luce! Una descrizione "dal di fuori" di questo tipo di infestazione é descritta nella NDE di Gerge Ritchie quando, accompagnato da Gesù, vede uno spirito "bloccato" entrare nel corpo di un marinaio sbronzo: >Ma non era questo che guardavo, io restai esterrefato quando il guscio luminoso che era tutt'intorno al marinaio svenuto si aprì semplicemente in due! Esso si spaccò al centro della sua testa e cominciò a scivola via da essa, dalle sue spalle... Istantaneamente, molto più in fretta di quanto avessi mai visto qualcuno muoversi,uno degli esseri immateriali che erano stati vicini a lui al bancone del bar gli era addosso. Essa aveva fluttuato come un'ombra assetata al fianco del marinaio, seguendo avidamente ogni sorso che il giovane aveva buttato giù ed ora sembrava saltargli addosso come una bestia da preda. Un attimo e l'immagine di essa che saltava era svanita!> --ALS Claudio WM RISPOSTA DI MARU: Claudio ricordo perfettamente il brano che hai ripescato, l'avrò letto su ampupage almeno 2 volte. Dunque mia zia non ha sentito freddo, nè in quel momento avvertiva che quella presenza volesse farle del mele. Fatto sta che tanta è stata la paura che non è riuscita a riposare bene nelle notti successive, però come chi non è esperto in materia lei si è date le sue spiegazioni. Mia zia pur abitando al nord è del sud e tu Claudio forse sai delle leggende su folletti e fate nelle case vecchie. Bhè lei dice che nella casa vecchia in cui stava doveva essere una fata quella perchè qualche giorno dopo mia zia trovò lì attorno , metre era uscita per delle commissioni un rotolino di soldi legato con l'elastico...e tanto le servì perchè erano appena andati su e i tempi economicamente parlando erano duri. Infatti quel periodo in cui ebbero l'esperienza mia zia era un pò giù perchè le mancava il suo paese e l'avvio lavorativo non fu facile. Poi per fortuna di lì iniziò per loro un periodo fortunato. Devo sottolineare che mio zio aveva perso da poco un fratello giovane a cui era legatissimo.....per cui Angela io credo che la chiave di lettura sia più questa, oppure qualche presenza legata alla vetustà dell'appartamento in cui vivevano. L'ectoplasma non aveva un viso, ma mia zia ha associato la forma triangolare al cappello del folletto RISPOSTA DEL WEBMASTER: Non sempre i "succubi" sono spiriti negativi, da noi si racconta del "Monaciello" con atributi simili ai folletti di cui mi parli. In tal caso non si tratterbbe di spiriti "viziosi" che cercano di possedere un corpo fisico per godere degli effetti di una sbornia, ma di entità autonome (forse fisiche) in grado di interferire col mondo reale, come il citato "apporto" di denaro. Se esistano davvero...beh, lo lascio al vostro giudizio! Claudio WM |