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NUOVE CONFERME SULLA COSCIENZA (19-01-14)
Negli ultimi anni la Fisica ha iniziato a
considerare la coscienza come un'entità reale appartenente al mondo
materiale, tanto che s'inizia a sostenere che essa derivi dai livelli
più profondi del cervello, ovvero dalle attività che avvengono
all’interno dei neuroni cerebrali a livello quantistico. |
90 scienziati chiedono uno Studio
aperto su PSI e Coscienza
(16-01-14)
Circa
90 Scienziati ed Accademici
hanno firmato una lettera, scritta da
Etzel Cardeña della Lund University svedese, pubblicata in
Frontiers in human
Neuroscience, richiedendo un sostegno più tradizionale ed un'indagine
aperta ed onesta sugli argomenti parapsicologici ed i correlati misteri
della coscienza umana. Cardeña sottolinea sei punti a sostegno della sua
richiesta :
1 ) La ricerca sui fenomeni parapsicologici ( PSI ) è in corso in varie
università accreditate e centri di ricerca di tutto il mondo da parte di
studiosi di diverse discipline che ben conoscono il metodo scientifico
(ad esempio, circa 80 dottorati di ricerca PSI sono stati premiati solo
nel Regno Unito negli ultimi anni ) . Questa ricerca è proseguita per
oltre un secolo, nonostante i vari tabù imposti dal mondo accademico, la
quasi completa mancanza di fondi e gli attacchi professionali e
personali degli scettici. L' Associazione Parapsycologica è affiliata alla AAAS
-American Association for the Advancement of Science-
dal 1969, e più di
20 Premi Nobel e molti altri eminenti Scienziati hanno sostenuto lo
studio della PSI ,o hanno anche condotto ricerche in proprio .
2) Nonostante un atteggiamento negativo da parte di alcuni redattori e
recensori, i risultati sostengono la validità dei fenomeni PSI e
continuano ad essere pubblicati in famose riviste accademiche in settori
rilevanti che vanno dalla Psicologia alle Neuroscienze, alla Fisica .
3) L'aumento dei controlli sperimentali non ha eliminato nè diminuito
significativamente le ipotesi sull'esistenza dei fenomeni PSI, come
suggerito da diverse recenti meta-analisi .
4 ) Queste meta-analisi ed altri studi suggeriscono che
i dati a
sostegno dei fenomeni PSI non possono ragionevolmente essere liquidati
come caso o dovuti ad un "effetto schedario" (eliminazione fraudolenta
dei casi che non sono utili a dimostrare una certa tesi). Infatti,
contrariamente alla maggior parte delle discipline, le riviste di
parapsicologia hanno per decenni incoraggiato la pubblicazione dei
risultati nulli e dei documenti critici nei confronti di una spiegazione
paranormale.
Un registro degli studi PSI è stato istituito per migliorare la pratica
della ricerca .
5 ) Le dimensioni degli effetti riportati nella maggior parte delle
meta-analisi sono relativamente piccoli
ed i fenomeni non possono essere
prodotti su richiesta,
ma questo caratterizza anche vari fenomeni
presenti in altre discipline che si concentrano sul complesso
comportamento umano,
come la Psicologia e la Medicina .
6) Anche se le spiegazioni più conclusive per i fenomeni PSI attendono
ulteriori sviluppi teorici e di ricerca,
non sembrano
apparentemente violare le leggi conosciute della natura,
in accordo con le moderne teorie della Fisica che trascendono le
restrizioni classiche di tempo e spazio,
combinate con la crescente evidenza di effetti quantistici nei sistemi
biologici .
Cardeña osserva che se i 90 co-firmatari della lettera "...differiscono
fra loro nel ritenere che i fenomeni PSI sono già stati dimostrati o
meno, sono
unanimi nell'affermare che nella loro visione, la Scienza deve essere
un processo critico non dogmatico, aperto, ma rispettoso, che richiede
un esame approfondito di tutte le prove, così come deve essere lo
scetticismo nei confronti di entrambe le ipotesi." .
Da: Dailygrail
L'ANIMA: Oltre
il tempo
e lo spazio (12-01-14)
Il Dr. Robert Lanza è un esperto di Medicina
Rigenerativa e direttore
scientifico della Advanced Cell Technology Company
[
http://www.robertlanzabiocentrism.com/ ]
GIORNALe ECONOMICo PARLA DI ALDILà! (11-01-14)
Moninka
ci ha segnalato questo articolo in cui si parla del mio illustre Collega
Prof. Robert Lanza che viene definito uno tra i più brillanti
ricercatori nel campo delle staminali. Clic: Wallstreetitalia |
Precedentemente conosciuto per la sua vasta ricerca sulle cellule
staminali, divenne famoso anche per diversi esperimenti condotti con
successo sulla clonazione di specie animali in via di estinzione, ma
non
molto tempo fa (a seguito della perdita della sorella) lo scienziato
iniziò ad interessarsi di Fisica, Meccanica quantistica ed Astrofisica.
Questa miscela esplosiva ha dato vita ad una nuova teoria del
biocentrismo.
Il Biocentrismo afferma che la vita e la coscienza sono fondamentali per
l'universo,
é la coscienza che crea l'universo
materiale, non il contrario.
Lanza va dritto al cuore della struttura dell'universo stesso;
le leggi, le forze e le costanti sembrano essere ottimizzate per la
vita, il che implica che
l'intelligenza esisteva prima della materia.
Egli sostiene inoltre che spazio e tempo non sono oggetti o cose, ma
piuttosto strumenti della nostra comprensione umana. Secondo Lanza, noi
portiamo lo spazio ed il tempo con noi
".. come le tartarughe fanno coi loro gusci. ",
nel senso che quando il guscio (spazio-tempo ) si stacca, noi esistiamo
ancora. La teoria implica che la morte della coscienza
semplicemente non esiste. Esiste solo come IDEA perché gli uomini,
identificandosi con il loro corpo, credono che quando esso muore, anche
la coscienza scompare: se è il corpo che genera la coscienza, allora la
coscienza deve morire con il corpo.
Se però il corpo ricevesse la coscienza
nello stesso modo in cui un decoder riceve i segnali satellitari,
naturalmente la coscienza non finirebbe con la morte del veicolo fisico.
In pratica, la coscienza esiste al di fuori dei vincoli del tempo e
dello spazio, ed è perciò in grado di essere ovunque: nel corpo umano e
fuori di esso, è quindi non-locale allo stesso modo in cui lo sono gli
oggetti quantici (particelle sub-atomiche). Lanza ritiene inoltre che
più universi multipli possano esistere simultaneamente. In un universo,
il corpo può essere morto mentre in un altro continua ad esistere,
assorbendo la coscienza migrata da questo universo.
Ciò significa che una persona morta, durante il viaggio attraverso il
tunnel, non finisce all'inferno o in paradiso, ma in un mondo simile a
quello una volta abitato, ma restando pur sempre viva.
MONDI MULTIPLi
Questa teoria, così bella ma estremamente controversa di Lanza, ha molti
sostenitori inconsapevoli, non solo comuni mortali che vogliono vivere
per sempre, ma anche alcuni noti scienziati. Questi sono quei Fisici ed
Astrofisici che tendono a concordare sull'esistenza dei mondi paralleli
e che suggeriscono la possibilità dell'esistenza di universi multipli.
Il Multiverse
(multi - universo ) è un concetto scientifico che essi sostengono,
perchè sono certi che non esistano leggi fisiche che vietino l'esistenza
dei mondi paralleli.
Il primo a parlarne fu uno scrittore di fantascienza -HG Wells- fin dal
1895 nel suo racconto
"The Door in the Wall"
e, dopo 62 anni, questa idea è stata sviluppata dal Dr. Hugh Everett
nella sua tesi di laurea presso l'Università di Princeton. Si propone
-in sostanza- che in ogni momento l'universo si divide in innumerevoli
mondi simili e che successivamente, questi universi " neonati ", si
suddividano ancora. In alcuni di questi mondi si potrebbe essere intenti
alla lettura di questo articolo in un universo, o a guardare la TV in un
altro. Il fattore scatenante la creazione di questi multipli
universi sono le nostre azioni, spiega Everett. Se facciamo alcune
scelte, subito un universo si divide in due differenti versioni con
diversi eventi della stessa azione. Nel 1980, Andrei Linde, scienziato
dell'Istituto Lebedev di Fisica, ha sviluppato la teoria degli universi
multipli. Egli è ora professore alla Stanford University.
Linde ha spiegato che lo spazio è costituito da molte sfere che,
espandendosi, danno origine a sfere simili e così via all'infinito,
separate fra loro come bolle di sapone, ma tutte rappresentanti parti di
uno stesso universo fisico. Il fatto che il nostro universo non è
il solo esistente è supportato dai dati ricevuti dal telescopio spaziale
Planck. Utilizzando tali dati, gli scienziati hanno creato una mappa
molto accurata della cosiddetta
radiazione cosmica di fondo, che è
presente dall'inizio del nostro universo ed hanno così scoperto che
l'universo ha un sacco di recessi oscuri rappresentati da buchi e
lacune.
La Fisica teorica Laura Mersini - Houghton presso l'Università della
Carolina del Nord ed i suoi colleghi sostengono che esistono anomalie
della radiazione di fondo a causa del fatto che il nostro universo è
influenzata da altri esistenti nelle vicinanze e che buchi e lacune sono
quindi il risultato diretto di contatti con questi universi limitrofi.
L'ANIMA
Quindi, secondo la teoria del neo- biocentrismo, vi è abbondanza di
luoghi, o altri universi, dove la nostra anima potrebbe migrare dopo la
morte. Ma esiste l'anima? C'è qualche teoria scientifica della
coscienza, che potrebbe convalidare una simile affermazione? Secondo il
dottor Stuart Hameroff, un'esperienza di premorte accade quando l'
informazione quantistica che è legata al sistema nervoso lascia il corpo
e si disperde nell'universo, una visione che soddisfa Scienza e
Metafisica.
La coscienza risiede, secondo Stuart ed il Fisico britannico Sir
Roger
Penrose, nei microtubuli delle cellule cerebrali, che sono i
luoghi primari dell'elaborazione quantistica. Dopo la morte, questa
informazione viene rilasciato dal corpo, il che significa che la nostra
coscienza se ne distacca.
Secondo questi illustri ricercatori, quindi, la nostra esperienza
cosciente è il risultato degli effetti della gravità quantistica
presente in questi microtubuli, una teoria che hanno definito
"RIDUZIONE OBIETTIVA ORCHESTRATA" ( Orch - OR).
La coscienza, o almeno la
proto-coscienza, è da loro teorizzata come una proprietà fondamentale
dell'universo, presente anche nel primo momento della sua esistenza,
cioè durante il Big Bang.
"IN UN TALE SCHEMA, LA PROTO - COSCIENTE È
UNA PROPRIETÀ FONDAMENTALE DELLA REALTÀ FISICA ACCESSIBILE AD UN
PROCESSO QUANTISTICO ASSOCIATO CON L'ATTIVITÀ CEREBRALE. "
Le nostre anime sono infatti costituite dal tessuto stesso dell'universo
e possono essere esistite fin dall'inizio dei tempi. I nostri
cervelli sono solo ricevitori e amplificatori per la proto-coscienza che
è intrinseca al tessuto stesso dello spazio-tempo. Allora, c'è
davvero una parte della nostra coscienza che non è materiale e che vivrà
dopo la morte del corpo fisico ?
Il Dr Hameroff nel documentario dello Science Channel
Attraverso il Wormhole
ha detto :
"Quando il cuore smette di battere ed il
sangue cessa di scorrere, i microtubuli perdono il loro stato quantico.
L'informazione quantistica presente al loro interno non viene
distrutta, non può essere distrutta, ma si distribuisce e si dissipa
nell'universo ".
(Robert Lanza potrebbe aggiungere che non solo esiste
nell'universo che conosciamo, ma forse in un altro universo.)
"Se il paziente è resuscitato,
rianimato, -continua Hameroff-
questa informazione quantistica può tornare indietro nei microtubuli e
il paziente dice: "Ho avuto una NDE,"
mentre, se ciò non accade ed il paziente muore, è possibile che questa
informazione quantistica continua ad esistere al di fuori del corpo,
forse a tempo indeterminato, come anima. "
Questa teoria della coscienza quantistica spiega cose come le esperienze
di premorte, la proiezione astrale, le esperienze fuori dal corpo ed
anche la reincarnazione senza bisogno di ricorrere ad alcuna ideologia
religiosa. L'energia della nostra coscienza potenzialmente viene
riciclata in un corpo diverso e nel frattempo esiste al di fuori del
corpo fisico in un altro livello di realtà, e forse in un altro
universo.
FONTE:
http://www.spiritscienceandmetaphysics.
(TRAD WEBMASTER)
Un gruppo di Scienziati Giapponesi dell'Università di Tokyo sotto la
supervisione di
Mio Watanabe , ha condotto
una serie di esperimenti con cui sono riusciti a catturare visivamente
l'aura di una persona, dimostrando così la sua esistenza!
Con l'aiuto di telecamere altamente sensibili sono stati in grado di
fotografare la speciale luce emessa dal corpo umano,
in particolare , il bagliore appare più brillante al mattino e sembra "
svanire " in serata.
E' più visibile intorno a viso , bocca , guance e collo .
Gli esperti ritengono che questa tecnica potrebbe diventare un nuovo
strumento da utilizzare nella diagnosi e nel trattamento di molte
malattie,
infatti un bagliore più debole intorno a certe parti del corpo può indicare la
presenza di una malattia o d'un disturbo .
E' sorprendente che l'esistenza di questo alone rimaneva dubbia,
nonostante il fatto che le tecniche per fotografarlo esistano da
decenni.
I pionieri in questo campo sono i coniugi Kirlian, tanto che fino ad
oggi qualsiasi alone ripreso intorno a creature viventi viene indicato
come "effetto Kirlian " .
Nel tempo la coppia ha brevettato molte invenzioni per fotografare la
luce e catturare immagini auriche,
notando da subito che tali immagini variavano da persona a persona .
Dall' intensità del bagliore i Kirlian hanno imparato a determinare
l'attività totale del corpo , l'efficienza di diversi farmaci e
trattamenti, nonché lo stato di organi e sistemi.
Oggi il metodo GDV è abbastanza ben sviluppato e può essere utilizzato
per condurre un'analisi generale di tutto il corpo.
Se dovesse diventare ampiamente utilizzata nella diagnosi tradizionale
poi, con il suo aiuto, i medici potrebbero non solo facilmente
effettuare diagnosi di malattie in atto, ma anche individuare quelle che
possono verificarsi in futuro,
migliorando notevolmente la qualità delle cure preventive .
Inutile
dire che nell' antica medicina orientale tradizionale il concetto di
aura è ben compreso e comunemente accettato.
Pratiche orientali, sia mediche che spirituali, sono inizialmente
dirette a correggere l'aura cioè il corpo spirituale piuttosto che
quello fisico, poichè
il recupero a livello fisico, è solo una conseguenza del
bilanciamento dell'aura .
LA MORTE DI MANDELA REGISTRATA DAL GCP (10-12-13)
Il Global Consciousness Project (GCP)utilizza una rete mondiale di generatori di numeri casuali
(vengono usati piccoli apparecchi che producono flussi di "uni" e " zeri", come i computer che utilizzani i numeri binari) per testare l'idea che gli eventi che suscitano grande interesse nell'umanità tenderanno ad influenzare i processi casuali facendoli diventare coerenti.
La Pagina ve ne ha parlato molte volte per cui non staremo a dilungarci troppo sul principio su cui si basa il progetto, rinviando a questi links chi volesse saperne di più:
(Vedi articoli precedenti: ->1 -> 2 -> 3 -> 4)
In breve, diremo che le macchine generatrici di numeri casuali, che naturalmente producono output che non hanno alcun rapporto tra di loro, producono in certe condizioni e per un pò di tempo, risultati stranamente correlati. Se una macchina produce più "uni " che "zeri", altre tenderanno a far lo stesso e viceversa. È come se una sorta di coscienza globale, galvanizzata da certi eventi fortemente emotivi, diventasse qualcosa di reale, qualcosa di molto semplice, anche se normalmente a noi invisibile, ma abbastanza reale per modificare il comportamento della casualità stessa.
Questo è un fenomeno misterioso e sconcertante, ma la ricerca è iniziata con alcune estrapolazioni da studi sulla Psicocinesi in cui i partecipanti hanno cercato consapevolmente di influenzare tali macchine casuali, e spesso hanno dimostrato che potevano farlo.
I Ricercatori hanno collocato tali macchine in opposte situazioni di vita reale per vedere se potessero essere influenzate anche quando nessuno stava cercando di farlo coscientemente .
Questi Scienziati hanno invece trovato patterns numerici molto affascinanti ed imprevedibili.
Quando i dispositivi sono stati posti in ambienti poco stimolanti -come parchi vuoti e riunioni noiose- la produzione di dati binari è rimasto casuale (come sempre dovrebbe essere).
Tuttavia, in luoghi con molta eccitazione e coerenza emotiva, come durante eventi spirituali, le macchine tendevano a mostrare risultati che non erano più casuali.
Poi questi ricercatori (in particolare Roger Nelson e Dean Radin ) hanno sviluppato una rete di tali dispositivi in tutto il mondo per vedere se gli eventi di rilievo a livello globale hanno un effetto anch'esso globale su questo tipo di casualità .
Uno dei loro primi e più drammatici risultati è stata la grande risposta agli attacchi delle
Twin Towers. Successivamente molti altri eventi hanno fornito risultati identici. Roger Nelson scrive:
" Non sorprende che molte persone hanno suggerito che la morte di Mandela avrebbe dovuta essere sulla nostra lista di eventi globali . L'esperimento è durato per 24 ore, iniziando quasi un'ora prima della sua morte, con un periodo di tempo sul modello di Ted Kennedy, Michael Jackson, e simile a Papa G.Paolo II . Il risultato del Ki quadrato è pari a 87332,851 su 86.400 df, per p = 0,013 e Z = 2,238
Per la spiegazione del KI quadrato vedasi: |
Noi in realtà non capiamo per quale meccanismo fisico i nostri scopi e sentimenti condivisi possono interagire con i processi dei generatori di numeri casuali e così alcuni eminenti Fisici, tra cui un vincitore di Premio Nobel, stanno lavorando sul problema . Una teoria potrebbe far luce sui processi Psicologici attraverso cui accade questo effetto. Questa teoria afferma che
l'efficacia di qualsiasi effetto Psi è determinata dalla forza dell'intenzione inconscia.
Se l'intenzione inconscia è debole, o incerta, non dovrebbe emergere nessun effetto Psi evidente, dal momento che le intenzioni negative e positive sono mescolate e si annullano a vicenda .
Tuttavia, se l'intenzione inconscia è forte e costante nella sua direzione,
un effetto Psi evidente è più probabile .
Nelson Mandela è stato un uomo che ha suscitato sentimenti forti ed ampiamente condivisi di ammirazione, gratitudine e amore . Le intenzioni inconsce di tantissime persone sono associate con tali sentimenti ( per onorarlo, per condividere il dolore, per realizzare la sua importanza ), sicchè tali intenzioni sono altrettanto forti ed in gran parte inequivocabili .
Questo è il tipo di situazione che, secondo la teoria, dovrebbe generare una chiara fenomenologia Psi .
La morte di Nelson Mandela ci ha commosso .
L'effetto è cosciente ma inconscio pure. Le espressioni dei nostri sentimenti sono espliciti, nelle nostre conversazioni, cerimonie, manifestazioni esteriori ed interiori di dolore, ma sono impliciti anche nel regno misterioso ed affascinante del nostro dialogo con con la realtà che definiamo come Psi .
Trad. WM -Fonte: http://firstsightbook.com/wp/?p=372 -
GLI EVP SI VERIFICANO ANCHE IN
AMBIENTI CONTROLLATI! (21-11-13)
Uno studio pubblicato l'anno scorso sul Journal
of
Neuroquantology , che tratta tematiche di Neuroscienze e Fisica, ha
raccolto alcuni risultati molto interessanti su EVPs e pareidolia
acustica. Condotto da Anabela Cardoso, un'auto-professantesi scettica,
lo studio ha trovato la prova che gli
EVPs potrebbero essere molto più di illusioni del nostro cervello.
Lo studio è durato due anni e gli esperimenti sono stati condotti a
livello professionale in studi di registrazione sonora, schermati contro
qualsiasi interferenza audio o radio elettromagnetica esterna.
Sono stati usati condensatori di alta qualità e microfoni dinamici,
software come Pro Tools e SoundForge per elaborare i suoni registrati
oltre a diversi filtri elettronici. Lo studio della Cardoso, come
quelli di Raudive e Bender,
ha prodotto
fenomeni che non possono essere facilmente spiegato dalla scienza.
Durante l'esperimento i ricercatori hanno registrato decine di EVPs di
voci ben distinte che hanno risposto alle loro domande, o commentando
eventi accaduti nello stesso studio di registrazione.
I migliori successi nell'acquisizione di EVPs c'è stato quando si sono
utilizzati rumori in sottofondo ed anche durante le sessioni in cui
l'umore dei partecipanti era allegro e rilassato.
Una radio Sony è stata posta nello studio e sintonizzata su 7429
KHz per produrre un morbido sibilo costante come rumore di fondo.
I partecipanti erano seduti e ponevano domande in inglese lasciando uno
o due minuti tra ognuna di esse per dare spazio ad eventuali risposte.
Durante la sessione di registrazione i partecipanti non hanno ascoltato
alcuna voce. Quando l' audio registrato da entrambi i microfoni
utilizzati è stato riascoltato si udì una voce ben distinta parlare in
portoghese.
Dopo la domanda "è questo il Rio Do Tempo?" si è sentita un'altra voce
dire:
"Somos nos .." ed una terza parola che non era ben udibile come le
altre.
Con un po 'più di attenzione si è concluso che l'ultima parola era o Luis o
Sim.
Gli ascoltatori però si divisero sull'interpretazione del vocabolo.
La cosa strana di questa registrazione è che il 27
Giugno era il
compleanno del fratello defunto di
Anabela Cardoso, che si chiamava
proprio Luis .
Data la possibilità di una qualche forma di pareidolia, non venne dato
molto credito a tale interpretazione.
Università di Vigo, 23 Giugno 2008, Laboratorio di Acustica
In un esperimento in cui è stato usato un CD con rumore bianco mentre
l'equipe poneva domande in studio, di nuovo furono catturate delle voci che
hanno alterato il rumore di fondo.
La risposta è arrivata quando alla domanda " sei anche qui oggi, con noi
, in questo Studio dell'Università di Vigo ? fu:
"Esta aqui, Cardoso."
Cardoso è il cognome del defunto padre , del fratello e di altri
familiari di Anabela . Un fratello defunto, Capitano di marina
mercantile, di solito veniva chiamato semplicemente Cardoso dai suoi
colleghi invece che col suo nome completo, Luis Cardoso. L'enunciato è
udibile sia nella registrazione DAT dell' Università, che nel nastro
Telefunken. Il suono è più pulito nella registrazione digitale forse
perché è esente da rumori meccanici ma è più forte nella registrazione
analogica
( -25,4 dB , mentre il rumore bianco immediatamente precedente è a -27,2
DB ) . Successivamente dopo pulizia con Sound Forge Pro 10, il contenuto
divenne più chiaro ed è facilmente comprensibile da chiunque
conosca sufficientemente il portoghese.
Un Altro Estratto dallo Studio:
23 Giugno 2009, Acoustics Laboratory, Università di Vigo, Spagna
Mentre si preparava una pista di rumore rosa per un altro esperimento,
molti degli sperimentatori erano nello studio di registrazione a
chiacchierare, mentre i dispositivi di registrazione giravano.
Essi inaspettatamente hanno raccolto un altro EVP di grande importanza
per lo studio che è è apparso qualche tempo dopo il primo ascolto
dell'audio dalla conversazione . Uno degli sperimentatori aveva chiesto
in un'altra nella stanza notizie sulla salute di un conoscente di nome
Ernst Senkowski.Mentre le persone nella stanza non sentivano eventuali voci al
momento, la registrazione ha rivelato una voce maschile
esclamare:"Geisler!"
Perplessi dalla risposta, perché la parola potrebbe avere diversi
significati in Tedesco e nessuno era ben versato in quella lingua, i
ricercatorio contattarono Ernst Senkowski via e-mail.
Nella mail di risposta, Senkowski ha spiegato che Gert Geisler era
l'editore della rivista Esotera a Frielsburg, Germania , che aveva già
pubblicato diversi articoli sugli EVPs.
Geisler era anche collegato a Senkowski in relazione ad esperimenti EVP
condotti da Senkowski.
Qui tutto diventa ancora più strano: una
sincronicità eccezionale sembra essere manifesta in questo caso. Né
Anabela, né gli operatori tedeschi avevano percepito questa voce che si
era intrufolata durante l'ascolto -nel 2009- dei materiali registrati
negli esperimenti, sia insieme che separatamente.
Anabela l'aveva sentita per la prima volta quando aveva comunicato col
Professor Senkowski intorno al 18 Dicembre 2010, perchè lavora ad
un'Intervista con il Dott. Senkowski sul caso di un'immagine anomala
ricevuta dagli sperimentatori Maggy e Jules Harsch - Fischbach, molto
simile ad un'altra immagine pubblicata dalla rivista Esotera, di cui
Gert Geisler era il redattore capo .
Gli EVPs sono stati ricevuti tutti all'interno di ambienti di registrazione
audio altamente controllati, luoghi dove i cellulari non erano nemmeno
in grado di ricevere un segnale, e le voci sono comparse quando le
registrazioni sono state riprodotte .
Gli sperimentatori hanno concluso
che l'impiego del rumore di fondo , come il rumore bianco, il linguaggio
umano di fondo,il rumore rosa, e quello statico
della radio, sono benefici per registrare gli EVPs . Essi ritengono che
il rumore di fondo fornisce alle entità una sorgente audio da manipolare
per trasformarlo in un discorso comprensibile . Essi hanno inoltre hanno
concluso che le risposte sono migliori quando l'ambiente è un po
'caotico, o molto allegro e vivace.
Hanno avuto meno successo quando si sono concentrati interamente sul
porre le domande,
per poi ascoltare attentamente la registrazione.
Così, mentre alcuni EVP che trovate on-line sono,nella migliore delle
ipotesi, discutibili, sembra che risultati concreti sono stati raggiunti
anche in ambienti ben controllati .
Mentre non vi è ancora la possibilità di escludere la pareidolia
acustica, è evidente che il
controllo dell'ambiente, i rumori di fondo preparati con cura e la
stretta vigilanza su come sono stati condotti gli esperimenti,
rendono questi risultati del tutto speciali.
(Trad WM da Varie Fonti Internet)
ESISTE IL LIBERO ARBITRIO? (08-11-13)
Come vi sentireste se un brutto
giorno vi svegliaste sapendo che il libero arbitrio è un'illusione e che
quindi non avete mai avuto alcun controllo sul vostroo destino? La
questione centrale è: abbiamo davvero il libero arbitrio o ci illudiamo
di avercelo?
Non si tratta di decidere se mangiare fuori o mangiare a casa stasera,
ma piuttosto sapere se ho fatto delle scelte perché ho il libero
arbitrio per poterle fare, o esse sono già pre-determinate a livello
quantico della realtà (eventi con meno di 100 nanometri di lunghezza),
in cui il mio cervello è utilizzato per funzionare in un certo modo a
rispondere ad uno stimolo esterno a cui sono già stato condizionato.
A livello quantistico la realtà sembra comportarsi in modo diverso dagli
eventi che si verificano nei livelli maggiori. I Fisici hanno definiti
questi eventi come 'indeterminati',
nel senso che il risultato non può essere dedotto in anticipo, se non
che in termini statistici. Riferendoci al comportamento delle sinapsi
del nostro cervello, che misurano appena 20 nanometri ed in cui il
principio quantistico può operare, è plausibile dedurre che non si può
prevedere se e quando un dato neurone si attiverà o meno.
Su una scala più grande, dove possiamo osservare il funzionamento dei
pensieri e delle emozioni a livello neurale, ci si può chiedere che cosa
avvia questi pensieri e sentimenti e l'unica spiegazione possibile è che
una forza esterna, o qualcos'altro,
interviene in modo non-fisico con una forza fisica.
Se faccio fare delle scelte alla mia mente, ci dovrebbe essere una zona
nel mio cervello che reagisce, che si accende, ovvero uno stimolo che
consente al mio corpo di rispondere alla decisione che ho preso.
Questo punto può essere individuato nel livello più piccolo conosciuto
dai Fisici, cioè a livello quantico. Tuttavia, se a livello quantico le
cose funzionano in modo diverso (poiché non si può
prevedere il comportamento di una particella a livello quantico, o se un
neurone si attiva o meno), allora ci potrebbe essere un
fattore non-fisico che interviene nel mondo fisico, implicando che
questa forza interviene sempre in modo deterministico
e quindi noi non siamo veramente liberi di fare
delle scelte?
Anche se la meccanica quantistica è accettata dai Fisici, resta pur
sempre un tema caldo e controverso per i suoi paradossi. Per esempio,
come descritto nel New Scientist: 'non si può sapere quale fosse lo
spin (rotazione oraria o antioraria) di una
particella, se prima non si è fatta un'osservazione, perchè
la meccanica quantistica dice che lo spin era indeterminato e non è
possibile prevedere l'esito di un esperimento, ma si può solo stimare la
probabilità di ottenere un determinato risultato '.
In risposta a questo dilemma contraddittorio, il Fisico olandese
Gerardus't Hooft spiega:
"Non si può parlare di particelle o di onde per descrivere la realtà",
così egli definisce delle entità che chiama "stati "che
posseggono energia.
Nel suo modello questi stati si comportano in modo
prevedibile in base alle leggi deterministiche, in modo che è
teoricamente possibile osservarne il loro comportamento.
Tuttavia, entrambi i Matematici John Conway e Simon Kochen alla
Princeton University, hanno dichiarato:
"Ogni teoria deterministica che si basi sulla meccanica quantistica
ci deruba del nostro libero arbitrio."
Possiamo usare la meccanica quantistica
per rispondere alla domanda se il principio di indeterminazione è la
corretta descrizione della nostra realtà, o può Gerard t'Hooft avere
ragione nel dire che sotto quella incertezza vi è un ordine
deterministico? T'Hooft ci lascia con questo assioma:
in realtà non abbiamo il libero arbitrio per
come noi comunemente lo intendiamo, perché il modo in cui viene inteso è
sbagliato.
Nuovi risultati pubblicati sulla rivista Neuron, suggeriscono che
abbiamo bisogno di ripensare ciò che davvero significa il concetto di
"libero arbitrio" . Le ricerche più famose furono ideate da Benjamin
Libet nel 1983. L'esperimento di Libet ha evidenziato che i neuroni
cominciano a 'sparare' (cioè ad
iniettare nella sinapsi i neurotrasmettitori -NdR)
ben prima d'una consapevole decisione.
"L'ondata di attività, o potenziale di
prontezza, inizia a formarsi quasi un intero secondo prima del momento
in cui si effettua la decisione."
Libet quindi suggerisce che il momento del processo decisionale non
avviene nel presente perchè è già stato preso un secondo prima di averne
coscienza.Questo appare a molti osservatori, come un brutto colpo contro l'idea
del libero arbitrio.
Tuttavia, ulteriori studi hanno dimostrato che l'esperimento di Libet
é impreciso.
Un esperimento eseguito da Fried, Mukamel, e Kreiman mostra che la
sensazione di prendere una decisione avviene nella regione motoria del
cervello e non in una qualsiasi zona 'decisionale' e che il momento di
prendere una decisione comporta un aumento e poi una diminuzione
dell'attività cerebrale, pertanto, il neuroscienziato Patrick Haggard ha
contestato l'esperimento di Libet affermando che è
"..sbagliato pensare che il 'momento del processo
decisionale' sia preceduto da una intenzione.
Piuttosto sembra marcare una
intenzione-in-azione, abbastanza strettamente legata all'esecuzione
dell' azione quando il cervello manifesta un piano preliminare per
compiere un atto motorio. "
In effetti, le diminuzioni di attività neurale che avvengono prima di
prendere una decisione, suggeriscono che il cervello è impostato per
inibire tonicamente le azioni indesiderate: la sensazione di prendere
una decisione è piuttosto un segnale di via libera ad uno dei tanti
impulsi concorrenti.
Ciò che questo esperimento in realtà ci mostra é che cos'é il libero
arbitrio:
un concetto ipotetico sul come prendere
una decisione nella nostra testa.
Infatti ha più a che fare con l'azione.
Non la scelta di una decisione, dunque, ma quando e come attuarne una.
La conclusione è che il significato e la comprensione del libero
arbitrio è la nostra capacità di fare i conti con la realtà, ovvero se
abbiamo o no il necessario condizionamento al fine non solo di decidere,
ma anche di mettere in atto le nostre decisioni.
Tornando agli argomenti presentati all'inizio, se è vero che a livello
quantistico le nostre decisioni rimangono imprevedibili, ma anche un pò
deterministiche, dove dovremmo piazzare i limiti del nostro libero
arbitrio? L'ultima domanda è per voi : volete veramente sapere se si
dispone del libero arbitrio? Mi sembra che viviamo meglio a credere che
esso esista davvero, perchè un tale atteggiamento può solo darci
speranza nella possibilità del cambiamento.
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Joanna Bidar Copyright © 1999-2013,
«PRAVDA.Ru». When reproducing our materials in whole or in part,
hyperlink to PRAVDA.Ru should be made. The opinions and views of the
authors do not always coincide with the point of view of PRAVDA.Ru's
editors.
http://english.pravda.ru/science/mysteries/05-08-2013/125314-quantum_theory-0/#
COM'è UMANO IL TUO CANE! (09-10-13)
Infine
, la scienza sta dimostrando quello che abbiamo sempre detto: i cani
sono come gli umani.
Gregory Berns , neuroscienziato alla Emory University , scrive sul New
York Times che ha usato la MRI (Risonanza Magnetica) per
monitorare l' attività cerebrale di una decina di cani , incluso il suo
fox-terrier Callie .
Berns scrive che i risultati hanno mostrato come :'Il nucleo caudato , la parte del cervello che
registra le anticipazioni positive ,
funzioni in modo simile a quello degli esseri umani
. Tale attività nel caudato aumentata in risposta a segnali che indicano
la presenza di cibo.
Il caudato si attiva anche per gli odori di
persone familiari . Ed in prove preliminari , anche in previsione del
ritorno del padrone momentaneamente assente.
I cani sperimentano emozioni positive e credo
abbiano lo stesso livello di consapevolezza dei bambini umani."
E' molto probabile che tali comportamenti appartengono a tutti gli
animali, a sostegno della nostra ferma certezza che qualsiasi
forma di vita altro non è che una "scintilla" più piccola o più grande
dell'Essenza Universale che chiamiamo DIO!
WM DA VARIE FONTI WEB
L’esatto momento in cui
l’anima lascia il corpo sembra essere stato
catturato dallo scienziato russo Konstantin
Korotkov, direttore del Research
Institute of Physical Culture di San Pietroburgo,
che avrebbe fotografato un morente con un
dispositivo
bioelettrografico nel momento esatto in cui è
deceduto. Korotkov ha scattato la foto con la
tecnica Kirlian, metodo, adottato dal Ministero
della Salute russo ed utilizzato da oltre 300
medici in tutto il mondo come forma di
monitoraggio per malattie come il cancro, è
stato perfezionato da Korotkov con la tecnica
GDV (Gas Discharge Visualization) che ha poi
applicato su una persona in punto di morte.
La
PdA vi aveva già parlato nel 2010 del Prof.
Korotkow in questo articolo (Clic)
L’alone azzurro nell’immagine a sinistra
rappresenta il momento in cui, secondo lo
scienziato, l’anima sta abbandonando il corpo
che, una volta spirato il soggetto, diviene
rosso. Secondo Korotkov, l’ombelico e la testa
sono le parti che per prime perdono la loro
forza (cioè l’anima) mentre l’inguine ed il
cuore sono le aree che vengono abbandonate per
ultime. Lo scienziato ha affermato che le
immagini da lui
ottenute,
dimostrerebbero che l’anima ritorna più volte
nel corpo, specie in caso di morte
violenta o improvvisa, come se manifestasse uno
stato confusionale e vi tornasse ancora nei
giorni seguenti alla morte: lo scienziato
ascrive il fenomeno ad energia non
utilizzata che è contenuta nell’anima.
Per Korotkov, più la morte è improvvisa e non
naturale, più l’anima, rappresentata dalle onde
elettromagnetiche fosforescenti resta a lungo
vicino al corpo, quasi stentasse ad accettare
l’improvvisa separazione. Aggiunge che la
tecnica potrebbe essere utilizzata per
monitorare tutti i tipi di squilibri biofisici,
per le diagnosi in tempo reale ed anche per
svelare se una persona possiede poteri psichici
o meno. Lo scienziato russo sostiene pure che
gli esseri umani possono
cambiare il mondo semplicemente utilizzando
la propria energia.
Anche se questa idea non è nuova, non molti
hanno avuto il tempo di studiarla
scientificamente per dimostrarne la veridicità,
sebbene il campo della fisica quantistica abbia
fatto luce sul tema nel corso degli ultimi anni.
Korotkov, professore di Fisica al St. Petersburg
State Technical University, afferma che quando
creiamo pensieri positivi e negativi, essi hanno
un diverso impatto sul nostro ambiente.
"Stiamo
sviluppando l'idea che la nostra coscienza è
parte del mondo materiale e che, grazie ad essa,
siamo in grado di influenzare direttamente il
nostro mondo"
Non possiamo vedere l'energia con
occhi umani e, quindi, il mondo dell'energia
invisibile può essere difficile da cogliere
senza misurazioni scientifiche per verificare
ciò che sta avvenendo.
Forse è per questo che lo studio della coscienza
che interessa la nostra realtà è stato
praticamente sterile per così tanto tempo. Per
contribuire a creare un ponte tra il nostro
mondo fisico e l'invisibile, sono in corso
esperimenti scientifici che utilizzano una
tecnica chiamata bioelettrofotografia.
In questi esperimenti deve essere accettato un
presupposto: che il corpo umano e la coscienza
emettono costantemente energia . Seguendo questa
ipotesi, la bioelettrofotografia punta a
catturare questi campi di energia visti come una
luce intorno al corpo. Nel mondo metafisico
questa emissione energetica è nota come
aura, mentre in
campo scientifico si fa spesso riferimento a
campo energetico.
Il Dr. Korotkov non è l'unico studioso
dell'influenza della mente umana, dei pensieri e
dell'energia sul nostro ambiente circostante.
Al PEAR -nel laboratorio di Princeton- altri
ricercatori hanno concluso che la mente
può influenzare gli eventi, infatti, hanno
dimostrato una sottile capacità di influenzare
la risposta di dispositivi elettronici
conosciuti come generatori di eventi casuali
(REGs).
(Anche in questo caso
alcuni nostri articoli sono già apparsi sulla
PdA
CLIC)
Le implicazioni che questa
ricerca potrebbero avere sull'umanità sono molto
affascinanti, dato che si potrebbe puntare alla
creazione di un mondo di pace, d'una vita sana e
di gioia.
E' mia convinzione che noi stessi creiamo la
nostra realtà grazie ai nostri pensieri e che la
scienza sta cominciando a confermare questo
sospetto. Nel tempo ci renderemo conto del vero
potere della nostra mente e delle nostre
intenzioni, positive o negative che siano. Ne
parleremo presto...
WEBMASTER DA NUMEROSE FONTI INTERNET
ADC INDOTTE
PER
GUARIRE DAL DOLORE (13-08-13)
Presentazione del WM
Carissimi amici, è
con grande piacere che vi presento un metodo rivoluzionario,
scientificamente testato ed approvato in ambito accademico, per
contattare i nostri Cari Defunti.
Avete capito bene:
scientificamente
approvato!
La PdA ve ne aveva già parlato QUI
nel 2005, ma non c'era stato un seguito, nè richieste da parte vostra di
ulteriori articoli e così questa interessante notizia era caduta nel
dimenticatoio....
Non è ipnosi regressiva, non è un modo per diventare tutti
chiaroveggenti, nè una forma di seduta medianica, bensì una particolare tecnica psicologica usata anche negli
ospedali, casualmente scoperta dal Dr. Botkin e dalla D.ssa Shapiro
diversi anni fa. Se poi gli Psicologi che la utilizzano credano o no
alla realtà dei contatti con la IADC che il nostro amico
Andrea Leone ci presenta, non ha importanza: importa quello che migliaia di
testimoni ci raccontano ed i risultati ottenuti.
Lascio pertanto la parola ad Andrea, che ci ha
promesso di collaborare col nostro sito anche in maniera interattiva
(chat, forum, blog, video), perciò aspettiamo ansiosi il vostro feedback
tramite i nostri ben noti canali di comunicazione telematici.
------------------------------------------------------------------------
Cari Lettori della "Pagina degli
Amputati"
<Ho due figli meravigliosi di quell’età (1 e 6 anni) in
cui si starebbe una vita intera a contemplarli mentre crescono,
esplorano e si meravigliano del mondo. Attimi che vorremmo fermare per
sempre.
Per anni (non molti in verità!) ho avuto l’ambizione di creare un grosso
patrimonio economico.
Poi un giorno ho realizzato che mia moglie non avrebbe dato in prestito
nostro figlio neppure per qualche mese in cambio di tutto l’oro del
mondo. Lì mi fu chiaro quanto poco vale il denaro e quanto immenso è il
dono di avere un figlio.
Non so immaginare cosa significa perdere
un figlio.
La mente e il cuore si rifiutano di lasciarti indugiare su tale
possibilità e la respingono come remota, quasi impossibile. Mi rivolgo
con questo articolo a quei genitori che stanno vivendo il dolore della
perdita di un proprio caro e spero di poter risultare sufficientemente
credibile affinchè quanto dico possa far breccia nei loro cuori.
______________________________________________
BOTKIN-AMPUTATI
Da sempre mi appassiona e sento il bisogno di indagare le grandi
questioni (the big questions come dicono gli anglossasoni),
quelle che a un certo punto, generalmente poco dopo l’adolescenza, molti
decidono di mettere da parte e di occuparsi di cose concrete e lasciare
i grandi quesiti ai filosofi e ai perdigiorno. O sempre più spesso alla
Scienza. Di tutte forse la più inquietante questione per la nostra
moderna e postmoderna civiltà è la morte. Di fronte alla morte ci
troviamo disarmati.
E’ lì rimossa dal nostro orizzonte temporale. E quando ti capita, perché
prima o poi “scientificamente” ti capita (almeno attraverso la morte dei
tuoi cari), rimani sgomento e svuotato.
Privo di conoscenza e strumenti, solo armato di forza d’animo che però a
volte
non sembra bastare e il dolore corrode e ci devasta.
Questa visione della morte è una inevitabile conseguenza di una visione
del mondo in cui prima di tutto esiste la materia e il resto, lo
Spirito, è un epifenomeno. Un qualcosa che, se esiste, è mero frutto del
cervello. Curiosamente mentre la tecnologia del Cinema va verso il 3D,
verso la tridimensionalità, la nostra civiltà ha ridotto il tutto
ad una
sola piatta “D”: la materia! (o quel che pensiamo sia la materia)
e il cammino in avanti non è scontato. Non abbiamo più voglia di credere
a chicchessia.
Vogliamo “fatti concreti”. Vogliamo la credibilità, la rigorosità e
riproducibilità della Scienza.
Niente di meno. Siamo fatti così noi occidentali. Nel bene e nel male
siamo esseri con i piedi per terra (almeno apparentemente). La
bella notizia è che sempre di più la Scienza sta rompendo il paradigma
riduzionistico per cui tutto deve essere spiegabile e riconducibile alla
sola materia.
E da diversi ambiti negli ultimi 50 anni arrivano fatti sbalorditivi.
Uno di questi fatti ha a che fare con una scoperta in ambito
terapeutico (psicologico) e, per quanto sia sconosciuta in Italia, ha
quasi vent’anni di vita e arriva dagli Stati Uniti.
Un eminente giornalista americano, nel 2005, quando attraverso la
pubblicazione del primo libro sull’argomento si rese nota la notizia,
dichiarò che si trattava “della più grande scoperta del secolo,
forse del millennio”. Dopo aver approfondito la questione, non posso che
dire di essere totalmente d’accordo e provo a dirvi perché. Per quanto
suoni esagerato.
Intanto, di cosa si tratta?
Fu scoperta casualmente a metà degli anni ‘90, come anomalia di una
tecnica terapeutica per alleviare il dolore da grossi traumi psichici
chiamata EMDR che a sua volta casualmente fu scoperta anni prima, nel
1989, dalla Californiana Francine Shapiro
http://it.wikipedia.org/wiki/Francine_Shapiro
L’acronimo E.
M. D. R. (eye
movement desensitization and reprocessing)
significa “desensibilizzazione e rielaborazione attraverso
movimenti oculari”. La tecnica consiste nell’individuare alcuni
ricordi o immagini disturbanti, su cui viene effettuato un
lavoro di rielaborazione seguendo |
Il pioniere e scopritore è uno Psicologo (di
formazione rigorosamente comportamentista) e si chiama Allan Botkin.
Ai tempi lavorava già da molti anni in un grande ospedale militare a
Chicago e dal 1991 aveva cominciato, insieme ad altri colleghi, ad
adottare la tecnica innovativa EMDR per i grandi traumatizzati.
Quando un bel giorno accade che un ex combattente del
Vietnam, da 10 anni in terapia dal Dr. Botkin, esce dalla sessione
E. M. D. R. in cui finalmente aveva deciso di affrontare
il più grande dei suoi traumi, totalmente trasformato.
Il giovane soldato, ai tempi della guerra ,si era legato ad
un’orfanella vietnamita e aveva già deciso in cuor suo di adottarla e
di portarla con sé in America. Un giorno però vennero
entrambi sorpresi dal nemico e nello scontro a
fuoco la bimba rimase uccisa da un proiettile al petto.
Lui fu distrutto dal dolore che lo accompagnò per 28 anni senza tregua
fino a quella sessione improbabile del 1995 con Botkin. Quella volta nel
corso della sessione E. M. D. R. – racconterà euforicamente il paziente
– aveva incontrato quella bimba vietnamita, “nelle
vesti però di una splendida giovane donna,vestita di bianco e avvolta da una luce fulgente” che
dopo avergli parlato e ringraziato per essersi preso
cura di lei prima della sua morte, lo abbracciò fisicamente
per poi svanire nel nulla da cui era arrivata.
Dopo che questo tipo di esperienza fu “indotta” involontariamente a vari
pazienti, il dr. Botkin decise di confrontarsi con una collega la quale,
istruita dal dr. Botkin, potè replicare immediatamente la tecnica coi
propri pazienti. Da allora fino alla pubblicazione del libro nel 2005
avevano già raccolto più di 3000 casi. Gli fu dato il nome di induced
after death communication (comunicazione indotta post- mortem o con
l’acronimo I. A. D. C.)
Riassumendo Cosa accade ?
Hai la definitiva percezione di entrare in contatto con una persona
defunta (non una qualsiasi, ma quella “evocata” e relazionata al tuo
trauma emotivo dovuto alla morte della medesima) in pochi istanti, in
perfetto stato di coscienza (nessuna induzione ipnotica di mezzo)
attraverso una particolare versione della tecnica E. M. D. R.
Quindi nessuna necessità di mediazione né umana, né tecnologica, né
chimica. Inizialmente solo un professionista certificato che nel corso
di una sola sessione ti “ indurrà”, al momento opportuno, un'esperienza
naturale e positiva da cui ne uscirai profondamente trasformato
stabilmente, con la sensazione definitiva che un’altra dimensione esiste
e che quella determinata persona defunta ti è venuta a parlare,
abbracciare e rispondere alle tue domande.
L’effetto di ciò? La guarigione robusta e istantanea del tuo trauma.
L’evidenza si basa su più di tremila pazienti ben documentati su cui si
è constata una risoluzione del trauma vissuto.
Al momento negli Stati Uniti ci sono 2 ricerche universitarie in
azione:
Alla Un. of Virginia
stanno studiando cosa accade nel cervello del paziente mentre vive una
I.A.D.C.
Al Siena College di N.York hanno analizzato 71 casi tra i pazienti del
dr Botkin pre/post e follow up.
Proprio verso la fine del 2013 saranno pronti i primi risultati delle
ricerche.
Infine la University of North Texas ha fatto una richiesta di
co-finanziamento
alla Templeton Foundation per uno studio su vasta scala.
In altre parole nei prossimi semestri
arriveranno dati approfonditi che andranno a confrontarsi con
le evidenze cliniche di ormai circa 6000 casi nel mondo (secondo la
stima approssimativa del dr. Botkin) di IADC .
In Italia la traduzione del libro del dr. Botkin sarà disponibile a
inizio 2014 come frutto di una collaborazione dello
IONS
TORINO con UNOEDITORI. Congiuntamente a questa iniziativa editoriale
metteremo in atto delle iniziative per suscitare interesse nei confronti
di tale scoperta e far sì che anche nel nostro Paese
sia possibile
utilizzare questa tecnica.
Rimaniamo a diposizione per chi volesse porci domande, dubbi e richieste
legate a questo progetto.>
ANDREA LEONE
(Co-fondatore
dello IONS Torino (www.ionstorino.org),
Laureato in Filosofia, Articolista.)
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UNA PAZIENTE RICORDA ESATTAMENTE I 12
NUMERI di matricola DELLA MACCHINA CUORE-POLMONI !
(15-07-13)
E' da poco in giro la storia di
questa eccezionale OBE durante la quale una paziente ha visto ed
imparato a memoria -essendo un soggetto ossessivo/compulsivo-
tutti e 12 i numeri di matricola
della macchina cuore polmoni usata in sala operatoria. Non
abbiamo altri dettagli, solo una video intervista ad una Dottoressa che
ha raccontato lo straordinario caso ad una TV americana. Ci è parso di
capire che durante la NDE abbia anche visto che c'era molta polvere
sulla macchina e che abbia descritto la classica sensazione di vedere la
scena dall'alto. Purtroppo la pronuncia non è molto chiara, perciò
preghiamo qualcuno di voi Lettori più esperto di noi in "slang" a
tradurre e riassumerci le parti salienti dell'intervista.
Il video si trova
QUI.
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Fantasmi D' Islanda
(03-07-13)
Dal Blog
di PARANORMALIA
The
Departed Among the Living, é un libro che raccoglie diversi
racconti di apparizioni, scritto da Erlendur Haraldsson, un noto
Ricercatore Islandese del Paranormale.
Haraldsson ed un suo collega, nel 1970, hanno effettuato un
sondaggio in Islanda chiedendo alla gente:
'Vi siete mai accorti della presenza di
una persona deceduta?'
Su un campione nazionale rappresentativo formato da 902
persone, il 31 per cento ha risposto
'sì'.
Nel corso degli anni seguenti, il team ha realizzato numerose
interviste, onde convincere gli intervistati a
descrivere le loro esperienze e ponendo domande molto dettagliate. Gli
aneddoti sono alla base del libro - ce ne sono forse trecento- e sono
utilmente raggruppati in categorie:
eventi visivi, uditivi, odori e profumi, rilevamento di presenze,
incidenti e morti violente, fantasmi, avvertimenti, animali e così via.
Essendo questi racconti provenienti dall'Islanda, è ovvio che una gran
quantità di essi ha a che fare con gli incidenti in mare e le
apparizioni sono spesso avvenute su grandi imbarcazioni. Considerando
che il paese ha una popolazione di 300.000 abitanti (poco più che un
quartiere di Londra) vien logico pensare che essi devono essere
insolitamente molto dotati dal punto di vista psichico, o che forse sono
solo più disposti a parlare di tali esperienze. C'è una interessante
selezione di casi di guarigione, i cui protagonisti percepiscono - e
talvolta vedono - persone che in realtà non esistono. Questa storia
riguarda un membro dell'equipaggio d'una nave
costretto a letto dal mal di schiena.
<Devo aver dormito, anche se mi sentivo
abbastanza sveglio ed ho visto tutto quello che è successo. Nella mia
cabina entrarono dei medici in camice bianco che mi dissero che era
stato chiesto loro di visitarmi. Risposi che io non li avevo
chiamati....
Me lo ricordo perchè, dopo l'accaduto, ho subito messo per iscritto
quanto mi era successo.
Mi hanno esaminata la schiena, dove avevo dolore e poi m'hanno detto:
'Stiamo per operarti'. Non avevo mai
sentito dire che questo problema andava
operato ma, con fermezza, risposero che non gliene importava nulla.
Aggiunsi che avevo il turno alle 4:00 di notte ed era impossibile per me
essere costretto a letto per un tempo più lungo, ma replicarono che non
sarei stato costretto a letto, anzi, avrei potuto
lavorare il giorno dopo, ma dovevo stare attento a non sollevare oggetti
pesanti.
Poi sarei stato bene per un lungo periodo di tempo. Immediatamente
sentii le loro mani sulla mia schiena, ma non provavo alcun dolore.
Dopo un pò mi dissero che l'operazione era finita e mi salutarono, per
poi sparire dalla porta della mia cabina.
Saltai giù dal letto e aprii la porta, ma c'era solo buio lì fuori.
Gridai, 'Dove sono andati quegli uomini?', ma l'uomo di guardia rispose
'Non ci sono stati uomini qui, forse hai sognato'.
Insistetti che c'erano stati due uomini
vestiti di bianco, dei medici. . .
Li avevo visti in modo così chiaro, come se fossi stato completamente
sveglio, e sono ancora sicuro che ero rimasto sveglio per tutta la
durata della strana esperienza, anche se mi ero sicuramente addormentato
prima che accadesse. Poi mi resi conto di come ero saltato giù dal
letto, sebbene fossis stato incapace di muovermi poco prima. Non provavo
più alcun disagio, ero completamente sano e non ho avuto più nessun
problema di schiena,
sebbene da quindici anni fossi stato spesso
costretto a letto.>
Ci sono anche una serie eventi relativi ad avvertimenti salvifici: da
una voce che intima bruscamente ad un operaio di allontanarsi,
evitandogli così di essere schiacciato da una grossa trave di legno, o
che dice ad un uomo di fare ritorno in fretta a casa, dove scopre la sua
anziana madre in una situazione pericolosa, fino ad un'apparizione che
costringe un conducente d'auto a sterzare di colpo, salvandolo da un
grave incidente, e così via.
Un paio di rapporti parlano di un qualche tipo di comunicazione attiva
tra visitatore e percipiente:
<Un mio amico mi è apparsa più di una volta.
Circa cinque-dieci giorni dopo la sua morte apparve nella mia stanza e
l'ho sentito dire: "Tu lo sapevi..."
Mentalmente gli dissi "succede a tutti noi"
e sentivo che
mi dava ragione circa l'esistenza dell'Aldilà.>
La lettura di questo tipo di racconti mi fa spesso riflettere su come
queste apparizioni sembrano così reali, al momento. Ho la sensazione che
sono per lo più viste come persone reali, come se fossero fisicamente
lì. Si comportano normalmente, sono spesso descritte andare e venire
attraverso le porte, passando da una parte all'altra della casa o,
altrettanto spesso, della nave. In altri casi sono visibili solo dalla
vita in su. A volte scompaiono improvvisamente, altre volte si
dissolvono lentamente in una nebbia grigiastra. D'altra parte, molti
sono percepiti come una 'presenza', che è difficile da
immaginare se non lo avete sperimentato personalmente.
Questo racconto d'una donna di 30 anni ne parla esplicitamente:
<Non ero l'unica persona a capirlo,
ovviamente,l'uomo era deceduto. Ho intuito il suo aspetto, ma non come
si vede una persona vivente, piuttosto in qualche modo lo sentivo ed
accettavo il fatto che qualcuno fosse lì, senza peraltro riuscire a
vederlo. C'erano due famiglie in quella casa ed anche i bambini lo
sapevano. Spesso parlavano dell'uomo che era lì accanto a loro.
Lo abbiamo visto praticamente tutti i giorni e ci facevamo anche le
battute. Era come se fosse diventata una persona di famiglia. Lui quasi
sempre appariva nello stesso luogo, in una camera; stava sempre lì per
cui solitamente evitavamo di andare in quella zona. So che aveva i
capelli scuri e ondulati, che era un bell'uomo dalle spalle larghe, ma
non riesco a descrivere esattamente come lo vedevo. Ho pensato che
potesse essere di circa 35 anni, nel fiore della vita.>
Come in molti casi, il percipiente non riconosce l'apparizione, ma altre
persone poi l'identificano dalla descrizione che ne vien fatta come un
conoscente o un parente defunto. Alcune apparizioni sono collettive:
Haraldsson dice che ci sono stati 89 casi
in cui il percipiente è stato accompagnato da una o più persone che
avrebbero visto la stessa cosa, e in 41 di
questi casi è stato proprio così.
In 29 casi è stata trovato un testimone che
ha confermato le descrizioni.
<Accadde così che tre coppie, noi compresi,
vennero invitate a visitare una casa di
Isafjord. Appena entrati,
vidi subito una donna seduta su una sedia, in salotto.
Devo aver distolto lo sguardo da lei per un attimo, perchè, quando mi
voltai per salutarla, lei non c'era più.
Si è scoperto che anche quattro di noi avevano visto la donna e lo
dicemmo alla coppia che viveva in quella casa. Mi risposero che non
c'era nessuno in casa, tranne loro due, ma quando abbiamo confrontato
le nostre esperienze abbiamo scoperto chi era quella donna: la nonna
della padrona di casa, nonchè sorella di uno dei due uomini che
l'avevano vista>.
-----------------------------
ULTIME RICERCHE SUI MEDIUM
(26-06-13)
Al giorno d'oggi esistono procedure di certificazione per tutti i tipi di
professioni - dai medici ai piloti, dagli elettricisti agli
insegnanti- ma ora, grazie alla Dr. Julie Beischel (in foto) abbiamo un processo
di controllo sui Mediums che affermano di parlare con
gli
spiriti dei Defunti.
La Beischel, co-fondatricee dell'Istituto Windbridge per la Ricerca
Applicata ai potenziali umani, ha messo su un team di Sensitivi di talento
per indagare un campo pieno di frodi e li ha studiati
scientificamente.
Ogni candidato ha eseguito contatti in diverse condizioni di studio a
multiplo cieco; se il loro punteggio di accuratezza raggiungeva un certo
livello, si qualificavano per la seconda parte del programma imperniato
sulla storia dello studio moderno della medianità ed alle
normative che regolano la ricerca scientifica su soggetti umani.
Il Windbridge speso 7-10.000$ per testare ogni candidato, e uno su
quattro non ha superato la prova.
I restanti 20 (18 dei quali donne)
sono diventati Mediums certificati presso il Windbridge e sono
sufficienti per continuare la ricerca in corso. Oggi la coscienza è un
argomento caldo della ricerca scientifica e la sopravvivenza post
mortem non genera più risate automatiche, tanto che recentemente il
Journal of Scientific Exploration ha giudicato trattarsi di vera ricerca
scientifica.
Ecco le conclusioni raggiunte dalla Dr.ssa Beischel, che qui vi riassumiamo:
· Alcuni Mediums possono comunicare regolarmente con i morti.
· Molti di loro sono in grado di fornire informazioni precise e
specifiche sui Defunti,come l'aspetto fisico del disincarnato, la
sua personalità, gli hobby, la causa della morte, nonchè ricevere
messaggi validi.
· I Mediums del WCRMs possono farlo in base a protocolli molto stretti
che escludono le tipiche spiegazioni scettiche come frode, lettura " a
freddo", suggestioni dello sperimentatore e pregiudizi del 'sitter'. Nei
suoi esperimenti, la Beischel impiega una metodologia in quintuplo cieco
(vedasi il documento pubblicato sul sito internet dell'Istituto:
http://www.Windbridge.org )
· La spiegazione più probabile sulla fonte delle informazioni ricevute
dai medium è il Defunto, il che può mettere a disagio quei Parapsicologi
che sono inclini a sostenere l'ipotesi della
"Super-psi"
(telepatia, chiaroveggenza, precognizione),deludendo senza dubbio i
seguaci della New Age, che postulano una riserva psichica di
informazioni (si pensi ai registri Akashici) e che farà anche infuriare
anche gli accoliti del materialismo, ma la Beischel sta semplicemente
riportando i risultati che ha ottenuto. Se non vi piace la sua
conclusione, criticatela onestamente e professionalmente.
· I Mediums del Windbridge sembrano essere fisiologicamente e
psicologicamente diversi dalla gente comune, per esempio,
l'83 per cento
di loro rientrano sia nella categoria "Intuizione e Premonizione"
contro appena il 16 per cento della popolazione generale degli Stati Uniti.
Soffrono di problemi di salute cronici - sette volte per quel che
riguarda l'incidenza di malattie autoimmuni; due volte in più per il
diabete, più del doppio del numero per emicrania rispetto alla
popolazione femminile generale. Perché, non lo sappiamo, ma il
Windbridge sta raccogliendo ulteriori dati fisiologici sui suoi mediums
(EEG, valori ematologici, ecc) e spera di ottenere sovvenzioni per
condurre esami di Risonanza Magnetica.
· La medianità ha alcune applicazioni promettenti. Essi comprendono:
aiutare le forze dell'ordine a catturare i criminali o trovare persone
scomparse, e trattamento terapeutico del dolore causato dalla perdita di
una persona cara.
La Beischel è affascinante da queste prospettive. Ricordiamo che il
suicidio di sua madre l'ha portata a chiedere la sua prima e unica
seduta personale con un medium.
Alcuni dei suoi professori hanno respinto ogni sua proposta di ricerca
in questo campo. Il loro scetticismo l'ha irritato abbastanza,
sicchè si mise in contatto col Dr.
Gary Schwartz (ex professore di
psichiatria alla Yale) che a quel tempo stava realizzando il suo
progetto VERITAS, impiegando celebrità come John Edward e George
Anderson per testare la ipotesi che la coscienza sopravvive alla morte.
Schwartz le offrì una borsa di studio post-dottorato ed iniziò la sua
collaborazione col simpatico Accademico.
Appassionata come è al suo lavoro, la Beischel vuole che i suoi colleghi capiscano che
lei è una persona onesta ed obiettiva e non una specie di macchina
scientifica che funziona a senso unico.
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NUOVE
PROVE
SCIENTIFICHE
DALL' ALDILA' (21-05-13)
Quando Forrest J.Ackerman era
vivo, era solito farsi beffe di tutti coloro che affermano di poter
parlare con i morti, ma ora che è morto, alcuni dicono che sta parlando
dall'Aldilà e sta cercando di stabilire
un contatto con i suoi fans.
Fulminato da bambino sulla via della fantascienza, iniziò a guardare,
leggere ma soprattutto collezionare tutto ciò che gli capitasse a tiro
riguardante il suo genere preferito, arrivando ad accumulare oltre 400
mila pezzi di memorabilia raccolti nel suo museo privato chiamato Ackermansion. Ackerman, scomparso nel 2008, pur essendo ormai una
leggenda nella comunità sci-fi, è un nome per lo più sconosciuto agli
appassionati di fumetto in quanto
Vampirella
è stata il suo unico
contributo al mondo delle nuvolette, ma per i fan di fantascienza ed
horror è un vero e proprio nume tutelare.
Tutto è iniziato poco dopo la sua morte, quando una strana macchia di
inchiostro è misteriosamente apparsa su un foglio di carta a casa del
suo amico, il regista Paul Davids che aveva appena stampato un elenco di
incontri d'affari..
Davids è certo che l'inchiostro era completamente asciutto mentre usciva
dalla stanza, ma quando è tornato, ha scoperto che una macchia di
inchiostro nero, aveva in qualche modo coperto un gruppo di parole. "Non
avevo idea del perché queste parole particolari erano state oscurate."
ha detto Davids al The Huffington Post. "Non aveva senso per me solo più
tardi, quando ho rivisto lo stile editoriale di Forry, ho trovato un
sacco di esempi di come aveva cancellato le parole in modo del tutto
simile." Davids crede che questo sia stato il primo di una serie di casi
inspiegabili con cui Ackerman stava cercando di comunicare con lui.
Finalmente ha coinvolto numerosi ricercatori universitari per cercare di
spiegare questi fenomeni:
"Ho conosciuto Forry nel 1964 e siamo stati
amici per più di 40 anni", ha detto Davids, "Forry ha sempre professato
totale scetticismo ed ateismo. Aveva zero credenze nel paranormale, non
credeva ci fosse un aldilà, di certo non credeva in Dio e non mai ha
aderito ad alcuna religione."
Dopo il verificarsi del fenomeno della macchia di inchiostro, dal 2009
Davids ha intrapreso una ricerca per
determinare se lo spirito di Ackerman ne fosse stato in qualche modo responsabile
.
"Ho capito che quanto mi era successo era impossibile. Non c'era nessuno in
casa tranne me,
non l'ho fatto io, come potrebbe essere accaduto?"
Davids ha fatto esaminare la macchia d'inchiostro da Jay
Siegel, Presidente del Dipartimento di Chimica presso l'Università
dell'Indiana: "Mi dedico alla Chimica da più di 30 anni e quando
si lavora con la scienza s'impara ad essere scettici, a richiedere
dati e cercare le prove al fine di trarre le conclusioni che si possono
ricavare", ha detto Siegel.
"A volte ci sono circostanze che semplicemente non possono essere
spiegate dai nostri cinque sensi o da tutti gli strumenti della
scienza,e penso che alcuni aspetti di questa vicenda sono
inspiegabili.
Direi... solo un pò inquietanti, perché sono uno scienziato.
"
La strana macchia di inchiostro è stata esaminata anche da John Allison,
Professore di Chimica ed esperto di inchiostri, vernici e solventi
presso il College of New Jersey, che ha dichiarato:
"Non siamo stati in grado di riprodurre come
la macchia sia stata creata in modo così
uniforme.
Io non saprei come ricreare questo fenomeno, non ci sono
riuscito. Nel campo forense, si tenta sempre di trovare spiegazioni e
di solito non si ricorra a interazioni o all'intervento di qualcuno
dall'Oltretomba, ma non escluderei questa possibilità. "
Era lo spirito
di Ackerman che in qualche modo ha aggiunto l'inspiegabile inchiostro al
documento, un modo un pò bizzarro per rendere manifesta la sua presenza?
L'idea di una vita dopo la morte e la questione se gli esseri umani
sopravvivono o meno è uno di quegli argomenti controversi e senza tempo su cui
è difficile avere certezze.
Abbiamo tutti sentito storie di incontri con
entità e spiriti inquieti, ma sono la prova che la nostra coscienza, o lo
spirito, continuano a vivere dopo che il corpo non è più vitale?
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Intanto presso l'Università dell' Arizona, Gary Schwartz presso il
Laboratorio per il progresso della coscienza e della salute, studia da
15 anni questa possibilità, sviluppando strumenti scientifici che
potrebbero preludere ad una svolta nella comunicazione tra i vivi ed i
morti. Schwartz ha condotto interessanti esperimenti con uno strumento chiamato
Sistema
Fotomoltiplicatore, una tecnologia che rileva singoli fotoni di luce nel
buio più totale. "E 'utilizzato nell'imaging biomedico e in dispositivi di
biochimica. L'impianto è collocato all'interno di diverse scatole, per
essere a completa tenuta di luce.
Ad un certo punto s'invitano gli Spiriti eventualmente presenti - con affetto mi
riferisco a loro come co-ricercatori - e si controlla se il numero di
fotoni contati, per ogni unità di tempo, è, rispetto ai controlli, maggiore quando uno
Spirito è
invitato a passare nella camera
e questo è ciò
che abbiamo effettivamente trovato. "
Schwartz ha spiegato che i suoi tecnici hanno messo a punto un
sofisticato programma automatico che gestiva il sistema di notte, quando
non c'era nessuno in laboratorio.
"Alle quattro del pomeriggio lo sperimentatore leggeva un testo
standard per invitare gli Spiriti, facendo loro sapere che l'esperimento
era in esecuzione e chiedendo loro di seguire queste istruzioni visualizzate
sullo schermo di grandi dimensioni del computer :
'Prego presentarsi al laboratorio alle 23. Vi
ringrazio molto.
Controllerò i dati domani mattina.'
"
I ricercatori hanno ripetuto la procedura molte volte e per molte notti.
"Con mia grande sorpresa, i dati
raccolti ci indicarono chiaramente che vi era una
maggiore
quantità di luce rispetto ai test di controllo."
Nel 2011, Schwartz ha presentato un documento per la rivista scientifica
Explore, dove l'esperimento è stato criticamente analizzate ed ha
passato il controllo. Quindi la domanda è: come si fa a spiegare questi
dati?
Schwartz si è anche espresso su quanto accaduto a Davids e crede che le
prove presentate suggeriscono fortemente che lo spirito di Ackerman è
ancora "vivo e vegeto".
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FLATLINED BUT AWARE! (01-05-13)
MORTI MA COSCIENTI!
La Pagina vi
aveva già parlato dello studio
AWARE,
condotto in GB ed USA dal Dr. Sam Parnia, che sta
raccogliendo
le testimonianze di centinaia di soggetti che hanno sperimentato una
NDE. Pare che i risultati preliminari siano piuttosto incoraggianti,
visto che Parnia ha di recente pubblicato un libro sulle tecniche di
resuscitazione in cui, pur trattando l'aspetto puramente scientifico di
tali tecniche, si è lasciato andare a dichiarazioni abbastanza
sorprendenti sulla possibilità di sopravvivenza della coscienza durante
e dopo l'arresto di ogni funzione vitale, quando cioè il paziente è
Flat-lined.
Per saperne di più dovremo aspettare la fine dell'anno, quando i
risultati ufficiali saranno pubblicati su prestigiose riviste mediche,
per ora accontentiamoci di queste brevi anticipazioni apparse su diversi
siti Internet.
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"Le prove che abbiamo finora indicano che la coscienza
umana non viene annientata dopo la morte",
ha dichiarato Sam Parnia, Medico Rianimatore presso lo
Stony Brook University Hospital e Direttore del programma di ricerca
Aware. Il leader del Progetto Coscienza Umana, che documenta le
esperienze dopo-morte in 25 ospedali in tutto il Nord America ed in
Europa, sta studiando il fenomeno con assoluto rigore scientifico,
sperando di dare una risposta definitiva al mistero delle NDE.
Nuove tecniche promettono di estendere ancora di più il confine tra la
vita e la morte ma, allo stesso tempo, le esperienze riportate da
persone risuscitate a volte sfidano ciò che si credeva certo.
Ben sappiamo che i Ritornati affermano di aver visto e sentito quanto
avveniva nell'ambiente circostante, anche se l'attività nel loro
cervello appariva ferma e, sebbene l'esperimento sembra fallito almeno
per
quel che erano i protocolli (come
vi avevamo anticipato -NdR-), i racconti riferti dai pazienti
hanno fornito troppi dati esatti per essere dismessi come pure fantasie
d'un cervello morente. Sembra un fatto soprannaturale e, se i loro
ricordi sono esatti e il loro cervello era davvero KO, il fatto è
neurologicamente inspiegabile, almeno alla luce delle attuali
conoscenze mediche che non possono spiegare la coscienza se non come una
condizione biochimica ed anatomica del cervello che dovrebbe
annichilirsi quando l'organo non è più irrorato dal sangue.
Le nuove tecniche descritte da Parnia, tese ad evitare danni
cerebro-vascolari estesi (come il veloce raffreddamento del corpo dei
pazienti in arresto cardiaco), ci permettono di prolungare lo stato di
"morte" e quindi di raccogliere un maggior numero di NDE, quando si
dovessero verificare.
Parnia ne discute nel suo nuovo libro
Cancellazione
della morte: la scienza che
sta riscrivendo i confini tra vita e morte, ed ha dichiarato al
sito
Fresh
Air:
"Ho deciso che avremmo dovuto studiare ciò che i pazienti
sperimentano quando sono andati al di là di un arresto cardiaco. Ho
scoperto che il 10 % dei sopravvissuti segnalano questi fatti
incredibili quando non c'è nessun flusso di sangue nel cervello, nessuna
attività elettrica, già da 10 secondi dopo l'arresto cardiaco. Quando
cominciamo a praticare la CPR
(cardiopulmonary
resuscitation) , non possiamo fare affluire
abbastanza sangue al cervello e l'EEG (elettroencefalogramma)
rimane appiattito: questa è la fisiologia dei pazienti che sono morti o
che stanno in rianimazione.
Non solo il mio studio, ma anche gli
altri quattro, hanno tutti dimostrato la stessa cosa:
il paziente ha memorie e ricordi del periodo in cui era flatlined.
In combinazione con i racconti aneddotici provenienti da tutto il
mondo da persone che vedono le cose con precisione e le ricordano, credo
che questo fenomeno deve essere studiato in modo più dettagliato. Che
cosa possiamo imparare dal fatto che troppe persone riferiscono di
vedere le stesse cose?
Per lo meno, ci conferma che c'è questa esperienza unica che gli esseri
umani hanno quando vanno incontro alla morte. E' universale,
è descritta anche da bambini di tre anni
e ci spinge a non avere paura della morte.
Sul perché
la maggior parte
delle
persone che sono
resuscitate
non ha
ricordi di
luci,
tunnel, o
esseri
misteriosi, abbiamo
sicuramente
trovato
nei nostri studi
che,
se riusciamo a
raggiungerli
subito dopo il
risveglio -
il che,
a volte non
è facile -
e
parlare subito con
loro, essi riescono a
ricordare molto di
più,
ma se vengono
intervistati dopo un
paio di giorni,
tendono ad
aver dimenticato
le loro esperienze.
Così pensiamo
che,
probabilmente,
molte
più
persone hanno
una NDE
-
forse
tutte-
perchè
i loro ricordi
vengono
spazzati via
nello stesso modo
in cui
la maggior parte
di noi
-
se
non tutti
-
dimentica i sogni
di ogni
notte."
(Questa
spiegazione è la stessa fornita da Kevin Williams in un suo vecchio
articolo! -NdR-)
A questo punto può sorgere il dubbio che i Ritornati riferiscano
pensieri di poco
precedenti la morte, o creatisi subito dopo aver ripreso conoscenza
(
Vedi Ns. articolo sulla NDE del Dr. Eben Alexander).
"E' questa un'obiezione molto importante che spesso gli
Scettici muovono a sfavore delle NDE:
è possibile che questi ricordi si verificano davvero quando una persona
è morta e non mostra più alcuna attività cerebrale o, come suggerisce la
Scienza, solo quando sta cominciando a svegliarsi, ma é ancora
incosciente? Sappiamo però che questa spiegazione cozza contro il fatto
che i Ritornati descrivono troppi dettagli specifici di ciò che è
accaduto loro durante l'arresto cardiaco.
Essi riferiscono conversazioni avvenute fra le persone presenti,
descrivono i vestiti che indossavano e gli eventi verificatisi durante
quei 10 -20 minuti di rianimazione, il che non è compatibile con
un'attività cerebrale totalmente assente. Può essere che alcune
persone ricevano una rianimazione di migliore qualità e che -
anche se non ci sono prove a sostegno di ciò - abbiano avuto una, sia
pur minima, attività cerebrale, oppure potrebbe indicare che la
coscienza umana, la psiche, l'anima, il sé, ha continuato a funzionare?
Quando si muore non c'è flusso di sangue nel cervello e, se si va al di
sotto di un certo livello, non si può avere alcuna attività elettrica.
Queste osservazioni sollevano un gran numero di domande circa il nostro
attuale concetto di come il cervello e la mente interagiscono. L'idea
storica è che processi elettrochimici nel cervello conducono alla
coscienza, ma ciò potrebbe non essere più corretto, perché siamo in
grado di dimostrare che tali processi biologici non vanno oltre la
morte. Allora, ci può essere qualcosa nel cervello che non abbiamo
scoperto e che funziona da coscienza,
o
piuttosto é la coscienza un'entità separata dal cervello?
Ci vuole un sacco di immaginazione per pensare che ci sia una zona
nascosta del cervello che entra in azione quando tutto il resto non
funziona!
Potrebbe essere che, come l'elettromagnetismo, la psiche umana e la
coscienza siano un tipo di forza molto sottile che interagisce con il
cervello, ma non sia necessariamente prodotta da esso.
Non lo sappiamo...ma sono interessato a capire se esistano strutture
anatomo-funzionali alla base della coscienza. Cosa aiuta una persona a
diventare cosciente o incosciente?
Tutto ciò che possiamo dire ora è che i dati fin qui ottenuti
suggeriscono che
la coscienza non è annientata dalla morte
cerebrale."
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