VAI in chiesa PER tempo!
(18/05/18)
DI MICHAEL PRESCOTT
A Venture in Immortality , di David Kennedy, è un
memoriale del 1973 su una serie di comunicazioni post-mortem
ricevute dalla moglie
dell'autore.
Il libro è esaurito e disponibile solo da rivenditori di libri
usati. Non ne avevo mai sentito parlare fino a quando non è
arrivato sulla timeline di Michael Sudduth su Facebook; Il dott.
Sudduth sembra avere una buona opinione del libro, quindi ho
deciso di rintracciarlo. Per ora, ho letto circa 60 pagine e
sono d'accordo che valga la pena leggerlo.
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David Kennedy era un ingegnere che, nella mezza età, divenne
Ministro Anglicano.
Lui e sua moglie Ann erano persone intelligenti e istruite, la
cui idea di una serata piacevole era quella di leggere Platone a
vicenda.
Si consideravano anime gemelle e la loro felicità persisteva
nonostante i cronici problemi di salute di Ann, derivanti da una
malattia cardiaca incurabile.
Dopo la morte di Ann, David fu comprensibilmente addolorato, ma
in poco tempo cominciò a ricevere alcuni messaggi notevolmente
probatori tramite medium.
Ciò che rende il libro così utile, oltre l'ovvia intelligenza e
sincerità dell'autore, è che sia lui che sua moglie hanno avuto
un interesse di lunga data dei fenomeni psichici e nella vita
dopo la morte. Avevano una profonda familiarità con le indagini
della Society for Psychical Research e si erano edotti
attraverso i numeri arretrati del diario della SPR dal 1906 in
avanti.
Di conseguenza, Kennedy è in una buona posizione per valutare le
prove che emergono, distinguendo tra successi solidi e
affermazioni più neutre che potrebbero applicarsi a un numero
qualsiasi di persone. È anche aperto all'ipotesi che i medium
facciano affidamento sulla telepatia e sulla chiaroveggenza
piuttosto che sulla comunicazione con i morti, ed è sempre alla
ricerca di comunicazioni che possano mettere a dura prova
l'ipotesi dell'ESP.
Qui ci sono due episodi interconnessi trovati all'inizio del
libro che mi hanno colpito particolarmente.
Domenica 15 marzo è stata la domenica della Comunione e nella
Chiesa di Scozia il Sacramento della Cena del Signore è
celebrato solo due o tre volte l'anno nella maggior parte delle
chiese. Può significare due lunghi ed estenuanti servizi,
ciascuno della durata di un'ora e mezza con brevi dialoghi coi
fedeli tra ogni servizio e uno spuntino frettoloso in chiesa.
Si può arrivare in chiesa alle 10 del mattino e tornare a casa
alle 16:00 letteralmente esausti e impoveriti di ogni energia.
[La Comunione Mondiale La Domenica è una celebrazione osservata
da diverse denominazioni cristiane, che si svolgono la prima
domenica di ogni ottobre, che promuove l'unità dei cristiani e
la cooperazione ecumenica.Si concentra sull'osservanza
dell'Eucaristia.]
Normalmente, quando mia moglie era in vita, mi stendevo sul
divano e dormivo profondamente in totale stanchezza per circa
un'ora e mezza. Poi verso le 17.30 Ann usciva dalla camera da
letto e mi svegliava per prepararmi ad uscire alle 6 del
pomeriggio.
In questa particolare domenica, 15 marzo, sono tornato a casa
come al solito alle 4 del pomeriggio esausto. Piuttosto
scioccamente mi stesi sul divano e in pochi minuti mi ero
addormentato, così profondamente, che sono certo che avrei
dormito per ore beatamente dimentico dalla prospettiva di una
congregazione serale riunita senza nessun Ministro che arrivasse
a condurre il servizio.
Gradualmente mi resi conto dell'intrusione di una campana che
continuava a suonare.
Il ronzio continuò e mi svegliai lentamente per accorgermi che
il telefono stava squillando.
Barcollai dal divano, ancora insonnolitoto, presi il telefono e
sentii la voce di una donna dire:
"È il reverendo David Kennedy?
Mi chiamo Lexie Findlater.
Sto telefonando da Grangemouth (una città a 40 miglia di
distanza).
Sua moglie mi sta pressando così tanto che devo telefonarle ora.
Ho provato a scrivere una lettera e far tacere questa
sensazione, ma mi venne detto che
dovevo telefonare adesso, ora è così insistente, eppure sua
moglie sta semplicemente dicendo:
"Esci adesso e usa le vecchie
note". Non so cosa significhi, ma dovevo farlo. "
Ora la signora Findlater, si ricorderà, era la medium che avevo
incontrato nelle due interviste private descritte in precedenza,
la prima due settimane dopo la morte di mia moglie. Conosceva
solo il mio nome e non il mio indirizzo. Doveva aver trovato il
mio indirizzo e il numero di telefono sull'elenco.
Ci è voluta incredibile sicurezza e coraggio per telefonare a
una persona che era quasi completamente estranea e poi dire che
non sapeva perché stava telefonando, tranne che mia moglie stava
insistendo sul fatto che doveva farlo.
Ho ringraziato la signora Findlater per la telefonata e le ho
spiegato che se non mi avesse telefonato in quel momento avrei
dormito fino alll'ora del mio servizio serale: erano già le 6 di
sera. Ho appena avuto il tempo di prendere le note di un vecchio
sermone, correre in macchina per arrivare in chiesa, indossare
le mie vesti e "farcela in tempo" per il servizio serale delle
6:30!
Ora, ecco un caso in cui mia moglie ha affermato che mi ha visto
dormire profondamente, e probabilmente avrei saltato il mio
servizio serale. Era sua abitudine svegliarmi.
C'era solo un modo per farmi arrivare in tempo in chiesa. Non
riusciva a svegliarmi, così si era rivolta ad una persona più
sensibile, questa donna che viveva a 40 miglia di distanza, e
che capì che doveva telefonarmi.
In altre parole, Ann era riuscita a fare per me quello che aveva
sempre fatto: svegliarmi in questa particolare domenica. Mi ero
sempre affidato a lei per farlo. Se c'è un esempio migliore di
amorevole preoccupazione e intervento da parte dei nostri cari
Defunti, sarebbe difficile da trovare.
Eppure questa non è tutto.
Tre giorni dopo Albert Best [ un altro medium, che, a differenza
della signora Findlater, era un amico personale dell'autore -
MP] mi ha telefonato e dopo un incredibile messaggio di mia
moglie, ha concluso dicendo:
"E Ann dice: 'Per l'amor del cielo,
metti una sveglia e non dormire di nuovo nel fine settimana! '.
"
Ora arriva pure la prova incredibile di quella telefonata di
Albert Best.
Prima che squillasse il telefono, ero alle prese con un tipo di
lavoro che un uomo deve imparare a fare quando vive da solo.
Ho deciso che il mio pullover giallo aveva bisogno di essere
lavato. Conoscevo le regole generali sul lavaggio delle lana,
con acqua tiepida e scaglie di sapone. Temo di essere stato
troppo indulgente con le scaglie di sapone. Ad ogni modo, in
breve tempo ho avuto il lavabo traboccante di schiuma mentre
strizzavo il mio pullover giallo.
Proprio in quel momento squillò il telefono. Albert Best
dall'altra parte.
"Stai lavando i capelli, voglio dire non i
tuoi capelli, qualcosa di lana? Vedo schiuma, schiuma e qualcosa
di lana nel lavabo, tua moglie sta dicendo che ti stava
osservando mentre facevi questo."
Ho detto ad Albert che stavo davvero lavando un pullover, quando
mi hai interrotto.
Lui rispose: "Bene, tua moglie sta dicendo: 'Metti pure il
maglione nero visto che ci sei, quello con le macchie d'uovo, ha
bisogno di essere lavato subito'".
Poi ha ripetuto di mettere una sveglia cosa a cui ho già fatto
riferimento.
Inutile dire che c'era un pullover nero, con macchie di uova, di
cui mi ero dimenticato e che necessitava di lavaggio.
Cosa ne pensi di questo? È una forma fantastica di telepatia in
cui un ex-postino ordinario ha poteri che gli renderebbero una
fortuna sul palcoscenico o in televisione?
In cui conosce non solo esattamente quello che stavo facendo, ma
anche il contenuto del mio armadio?
O è la spiegazione più ragionevole che mia moglie, che è sempre
stata pignola per il mio vestiario ed aspetto, abbia anche
insistito per fare questi lavaggi fino alla fine, perchè mi è
ancora vicina e consapevole ed ancora preoccupata a causa della
situazione unica di essere in contatto con un medium dotato che
le permette di mostrare quella stessa preoccupazione oltre la
barriera della morte?
[A
Venture in Immortality , di David Kennedy -
Pagine 44-46, 1987]
FONTE:
michael
prescott's blog
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IL
PAPA E L'Inferno
(10-05-18)
-
DI MIKE TYMN -
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Anche se il Vaticano nega che Papa Francesco ha recentemente
riferito ad Eugenio Scalfari che l'Inferno non esiste
(LINK), la
mia ipotesi è che il Papa in realtà tergiversa sul tema e
probabilmente implica che lo abbia detto in privato, per cui non è
stato registrato da Scalfari.
Ho il sospetto che il Papa davvero mette in discussione la
realtà dell'Inferno, almeno di quello del
Cristianesimo
ortodosso, e che gli piacerebbe vederne subire un
rifacimento completo.
Chiaramente, l'Inferno dell'ortodossia - fatto di fuoco e
zolfo bollente in cui i peccatori restano per l'eternità -
semplicemente non piace alle persone razionali, in quanto
non può essere conciliabile con un Dio giusto e
misericordioso.
IL VATICANO NON RACCONTA
TUTTA LA VERITÀ? Il Vaticano incoraggia le persone a leggere libri scritti da un sacerdote che, mentre era vivo, lavorava nella Chiesa Cattolica, Mons. Hugh Benson. No, non è Life in the World Unseen, ma uno dei tanti libri che ha scritto PRIMA di passare. Due Papi hanno elogiato Lord of the World, un romanzo che immagina un mondo socialista e umanista in cui la religione è stata soppressa o ignorata. Scrisse anche altri libri, tra cui The Necromancers, che era molto critico nei confronti dello spiritismo. Una volta defunto, Mons. Benson era angosciato per alcune delle cose che aveva scritto da vivo, quindi, cercò il permesso dagli Esseri Superiori di canalizzare nuovi libri attraverso la scrittura automatica di Anthony Borgia. Ha scritto "Quello che volevo era cercare di annullare qualcosa che avrei voluto non aver mai fatto. E' stato un compito che ho potuto vedere realizzato. Quello che avevo scritto, che non avrei mai dovuto scrivere, ma dovevo tranquillizzare la mia coscienza dicendo la verità per come la conosco ora, a quelli che erano ancora sul piano terreno. " (Life in the World Unseen '97 ed., P, 99). |
Non importa quanto le Chiese cerchino di
giustificare le loro rigide interpretazioni bibliche di
questo Dio che ne viene fuori come crudele, capriccioso e
vendicativo, proprio come uno dei “giudici forcaioli" del
vecchio West.
Il messaggio religioso, pur variando tra le varie fedi,
afferma
che una persona trascorrerà l'eternità all'Inferno se non
sceglie il salvatore giusto, o se non si pente in modo molto
tempestivo.
Una persona potrebbe condurre una vita virtuosa o da
“giusto”, ma se adora il salvatore sbagliato o commette un
grave peccato poco prima della sua morte, senza avere la
possibilità di pentirsi, il suo destino infernale è
garantito.
D'altra parte, una persona può condurre una vita molto
malvagia, ma può essere “salvata” sul suo letto di morte
“trovando” il vero Dio
ed il modo corretto di pentirsi. Molto dipende dalla fortuna
o dall' essere nel posto giusto al momento giusto. (VediArt.
Prec.)
Naturalmente, in cielo ha bisogno di una revisione completa
e, dal momento che galleggia sulle nuvole, strimpellando
arpe e lodando Dio per l'eternità, credo che tutto ciò non
sia affatto attraente. Per molti l'estinzione totale
sembra preferibile ad un'esistenza così monotona!
Questo Aldilà bianco e nero, dicotomico, predicato dalle
chiese deve essere il più grande ostacolo a credere nella
vita dopo la morte. Credo che il Papa si renda conto di
tutto questo, ma è arduo per lui dire che la Chiesa
Cattolica ha sbagliato per tanti anni e che tutti i suoi
predecessori “infallibili” erano in realtà fallibili:
sarebbe come minare l'autorità e gli altri insegnamenti della
Chiesa.
In effetti, Francesco è tra l'incudine e il martello.
In difesa del Papa e dell'Inferno orribile predicato dalla
Chiesa cattolica e dalla maggior parte del Cristianesimo,
l'International Catholic News Weekly, ha dichiarato, in un
comunicato del 31 Marzo scorso che il Papa
“...è fortemente
influenzato in questo senso da un romanzo, che conferma
l'esistenza dell'Inferno ".
E 'difficile credere che l'autorità Papale, o della Chiesa, si
sarebbe lasciata influenzare da un romanzo, ma l'articolo
l'identifica nel libro scritto da monsignor Robert Hugh Benson, figlio di un ex Arcivescovo di Canterbury. Benson è
stato un Vicario Anglicano che creò molto scalpore quando si
convertì al Cattolicesimo nel 1903. Il suo libro è stato
pubblicato nel 1907.
[Si tratta di diversi libri dettati da Mons Benson ad Antony
Borgia dall'Aldilà e che spesso abbiamo citato sul sito -NdR]
Dubito che il Papa conosca il resto della storia di Benson
che coinvolge Anthony Borgia, un medium britannico che
presumibilmente ha registrato molti messaggi dopo la morte
di Benson, scomparso nel 1914. Come spiega Benson, dopo la
sua morte molte delle opinioni che aveva espresso nei suoi
libri scritti in vita, tra cui I Negromanti -pubblicato nel
1909 ed in cui aveva dato una visione distorta del mondo
degli Spiriti, comprese le comunicazioni- sperava di
rimettere le cose in chiaro attraverso la medianità di
Borgia.
“L'intera fantastica dottrina dell'Inferno di fuoco - un
fuoco che brucia ma non consuma - è una delle dottrine più
scandalosamente stupide e sciocche che sia mai stata
inventata da uomini di Chiesa altrettanto stupidi e
ignoranti,”
Benson ci fa sapere attraverso Borgia, che descrive i regni
inferiori come nient'altro che atmosfere umide e fredde, coi
suoi abitanti in apparenza agitati e persi nel buio. Essi
non vengono puniti dal Dio che hanno deriso,
ma stanno
piuttosto punendo se stessi.
Gli scettici ed i fondamentalisti della religione si fanno
beffe dell'idea di tale medianità e sostengono che è tutta
una frode,
l'opera del diavolo, o forse la creazione del
subconscio di Borgia. Non c'è modo di dimostrarlo.
Tuttavia, questo messaggio è coerente con decine di
altri messaggi che ci sono arrivati attraverso vari altri
medium e mistici sin dai tempi di Emanuel Swedenborg,
il grande scienziato trasformatosi in mistico e veggente,
nel corso del 18 ° secolo, ed è lo stesso tipo di medianità
e misticismo che si trova nella Bibbia, in primo luogo,
anche se è più conveniente per le autorità della chiesa
rivendicare che tutto è venuto da Dio.
(Vero che Dio ha detto di lapidare adulteri e adultere come
stabilito nel Levitico 20:10? Come no!)
Forse la scoperta più significativa di Swedenborg è il
“Mondo degli Spiriti”, una vasta regione intermedia tra il
paradiso e l'Inferno della teologia protestante che aveva
abbracciato, ma a differenza del Purgatorio del
Cattolicesimo, che è, o almeno era prima che la Chiesa
Cattolica facesse marcia indietro qualche decennio fa,
proprio come l'Inferno .
Le condizioni del Mondo dello Spirito che Swedenborg ha
esplorato sono invece molto simili alla terra, così simili
che molte anime appena arrivate devono essere informate che
non vivono più sul piano terreno.
Edgar Cayce, il famoso “profeta dormiente” americano del
secolo scorso, ha detto anche di aver compiuto un tour di
molti regni durante una delle sue tante esperienze di OBE.
Ha descritto come aveva incontrato un flusso di luce che
sapeva che doveva seguire.
Nei regni inferiori o più scuri vide “forme” che si
dibattevano sperdute e che cercavano la luce. Mentre la luce
diventava sempre più forte, arrivò in un luogo in cui gli
individui presenti erano indistinguibili dai viventi.
Quasi senza eccezione, la rivelazione più moderna parla di
sfere progressive, o mondi,o piani di esistenza. Spesso vien
riferito che ci sono sette piani fondamentali, dando qualche
credito al mitologico “Settimo cielo”, ma molti degli
Spiriti comunicanti affermano che non sanno quanti ce ne
sono perché conoscono solo il piano sul quale esistono e
quelli sottostanti.
Si segnala inoltre che le anime nei regni più bassi, quello
che potrebbe essere chiamato “Inferno ”, non restano lì per
sempre.
Sono in grado di progredire a livelli più elevati, di solito
con l'aiuto di quelli dei regni superiori o attraverso le
preghiere di quelli ancora incarnati. Alla fine potranno
“vedere la luce”.
La rivelazione più moderna suggerisce che sviluppiamo quello
che viene definito un “peso specifico morale”
nella vita terrena che determina il livello al quale ci
troveremo dopo la morte.
Questo peso specifico morale è stato anche indicato come
“Coscienza Spirituale.” Coloro che non riescono a sviluppare
qualsiasi tipo di Coscienza Spirituale significativa nel
corso della vita terrena, si dice si trovino nel livello più
basso della vita eterea e non possono nemmeno capire che
sono morti. Essi probabilmente sperimenteranno un
“fuoco della mente”, o un incubo continuo come se
esistessero in una sorta di mondo dei sogni.
E
'comprensibile che questo “fuoco della mente” è diventato
una realtà fisica simbolica quando i primi artisti hanno
cercato di descriverlo e che le chiese hanno trovato il modo
più semplice per spiegare il tutto alle masse ignoranti ed
usarlo
come arma per tenerle assoggettate.
Coloro che hanno sviluppato un minimo di
Coscienza
Spirituale si trovano un pò più in alto nei regni e in una
sorta di torpore, dentro e fuori da un mondo di sogno, tanto
quanto una persona può esserlo durante un sonno leggero o
anche mentre é assorbita a seguire un film.
Quella persona probabilmente va alla deriva dentro e fuori
del “sogno”, mentre a poco a poco si risveglia.
Alcuni hanno fatto riferimento a questo secondo regno come
la “terra di confine”.
Al di sopra quel regno, raggiungiamo un'esistenza simile a quella
che abbiamo nel mondo materiale, uno in cui
c'è molta
attività, e al di là di esso si comincia a superare la
comprensione umana.
“Quelli di noi che sono tornati sulla terra per raccontare
la nostra nuova vita si trovano ad affrontare la difficoltà
di cercare di descrivere in termini terreni ciò che è
essenzialmente di natura Spirituale”,
dice Benson.
“Le nostre descrizioni vanno al di là della realtà. E'
difficile evocare nella mente uno stato di bellezza più
grande di quella che abbiamo vissuto sulla terra.
Magnificate di un centinaio di volte le bellezze di cui vi
ho parlato, e si sarebbe ancora ben al di sotto di una vera
descrizione “.
Johannes Greber, un prete cattolico che visse in Germania
nel corso degli anni '20, iniziò a ricevere
comunicazioni da uno Spirito che parlava attraverso un
giovane contadino.
“Se tu avessi il testo completo e non modificata della
dottrina di Cristo, un grave carico
imposto dall'uomo in
nome della religione e del Cristianesimo, sarebbe tolto
dalle tue spalle”,
è stato comunicato da Greber.
“Più di un precetto che saresti tenuto ad osservare, anche
se sembra irragionevole, sarebbe scartato,
perché
riconosciuto erroneo, e voi, come figli di Dio, potreste di
nuovo respirare liberamente.”
Lo stesso Spirito aveva precedentemente detto che gli
insegnamenti di Cristo non sono più presenti nella loro
purezza e chiarezza
originali, che interi capitoli sono
stati omessi e che quello che abbiamo ora sono “copie
mutilate.”
E così in che possiamo credere? Sono tutti questi moderni
Spiriti “lupi travestiti da pecore”, come pretende
l'ortodossia?
Sicuramente dobbiamo ascoltare le parole di
Giovanni “provate gli Spiriti per sapere se vengono da
Dio” (1 Giovanni 4: 1),
così come quelle di Paolo, cioè
che dovremmo esercitare un “discernimento
degli Spiriti”
(1 Corinzi 12: 10).
Ma né Giovanni né Paolo ci dicono come testare o discernere
gli Spiriti.
Apparentemente, la prova migliore -o meglio il discernimento-
sarebbe chiedersi se la comunicazione Spiritica
è coerente con un Creatore totalmente amorevole.
Andando al di là dei limiti autoimposti dalle religioni
ortodosse, testando e discernendo gli insegnamenti degli
Spiriti, troviamo una risposta molto più logica, più
sensata, un ambiente più attraente che può essere
riconciliato con un Dio amorevole e giusto.
Scopriamo un disegno divino - uno di successo e sintonia, di
crescita Spirituale graduale, di evoluzione dello Spirito
attraverso livelli progressivamente “superiori”.
Credo che Papa Francesco ci crede, ma che semplicemente non
sappia come risolvere il dilemma.
DI MIKE TYMN: http://whitecrowbooks.com/
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In un famoso detto F.Scott Fitzgerald afferma:
«Il banco di prova di un’intelligenza di prim’ordine è la capacità di tenere due idee opposte in mente nello stesso tempo e, insieme, di conservare la capacità di funzionare»
Se questo è vero, ultimamente mi sono trovato a rimuginare su due idee opposte, ma non sono sicuro che ci sia un buon modo per risolvere il dilemma.
Entrambe vertono su una questione fondamentale, il significato e lo scopo della vita . Ecco la prima idea.
La vita è tutta basata sull'imparare a fare la cosa giusta, il suo fine ultimo è la crescita morale, che si traduce in una crescita Spirituale .
Molte prove possono essere citate a sostegno di questa idea, ad esempio, la revisione della vita durante un'esperienza di pre-morte
-in genere- comporta il rivivere le proprie scelte e di vedere (anche sentire) come hanno influito su altre persone, nel bene o nel male.
Anche se la condanna non è parte della revisione della vita, di solito c'è un senso di giudizio, in cui il Ritornato determina quali scelte siano state giuste e quali sbagliate. Lo standard di valutazione sembra essere il vero amore che si è provato per altre persone
e così, scelte basate su un amore sincero sono classificate corretta, mentre le scelte fondate su risentimento, invidia, odio, ecc sono considerate errate . Vi è anche una grande tradizione nello Spiritualismo che afferma che alcuni Spiriti non sviluppano un senso morale sufficiente per avanzare verso una vita successiva e devono rimanere, almeno per un pò, in uno stato intermedio, in bilico in una zona crepuscolare tra l'incarnato ed il disincarnato. Queste anime (temporaneamente) perdute possono esercitare una influenza maligna sui viventi, e spesso presentarsi come comunicatori di basso livello nelle sedute Spiritiche. Esse sembrano particolarmente attratte dalla tavola Ouija, che è il motivo per cui la sperimentazione casuale con l'Ouija è scoraggiata da molti ricercatori. (

L'idea che il bene e il male, ciò che è giusto e quanto è sbagliato, siano parte integrante dell'esistenza umana si trova nelle principali religioni occidentali, in tutte le fedi Abramitiche, Ebraismo, Cristianesimo, Islam.
L'idea di Spiriti maligni o confusi si trova anche in quasi tutte le tradizioni popolari del mondo intero.
Ecco, questo è un modo di vedere le cose e sembra avere senso, essendo coerente con molte altre. Ora ecco un'altra idea.
La vita terrena è essenzialmente un gioco - un dramma giocato da una mente cosmica.
Si tratta, come Roger Ebert avrebbe detto non molto tempo prima di morire di: "

Dio, che è l'Unità universale, si divide in tante identità diverse o personaggi e questi personaggi sono autorizzati ad agire coi loro amori e gli odi, con le loro commedie e tragedie, sul grande palcoscenico della realtà fisica - che è solo uno sfondo, in ultima analisi,
non più reale della realtà virtuale di un gioco per computer .
Lo scopo della vita, in questo scenario, è semplicemente quello di fornire una varietà di esperienze attraverso cui Dio può conoscere se stesso. Le esperienze possono essere buone o cattive, estatiche o dolorose; non fa alcuna differenza.
Infatti, una certa quantità di sofferenza e tragedia è necessaria per assicurare la massima diversità ed il massima dramma.
Proprio come un romanzo ha bisogno di un cattivo, lo spettacolo terreno richiede un comportamento malvagio per mantenere interesse, individuare i limiti delle persone, e consentire la suspense e la sorpresa .
Secondo questo punto di vista, non c'è nulla di veramente buono o cattivo, giusto o sbagliato.
La vita, osservata da questo punto di vista, è al di là del bene e del male.
Come Jenny Wade scrive nel suo libro RIPENSAMENTI quando descrive il presumibilmente più alto stato di coscienza
( chiamato " Coscienza d'Unità " ):" Esistono solo opzioni corrette. "
Ci sono molti argomenti per raccomandare questo punto di vista.
Per prima cosa, spiega perché la sofferenza e il dolore sono così diffusi nella vita, poi può dare il conforto di credere che i drammi della vita non sono da prendere tutti sul serio, dato che l'intero spettacolo è, in fondo in fondo, " un elaborato falso."
Ci sono alcune prove per sostenere questa idea.
Se guardiamo alle esperienze di pre-morte, vediamo che i ritornati spesso riferiscono di fondersi con una luce bianca pura, e che in questo stato di fusione si sentono in uno con il tutto, e si vede che tutto è perfetto e giusto.
Tutti i giudizi umani sono resi irrilevanti, solo un cumulo di sciocchezze.
Le persone che hanno avuto esperienze di " coscienza cosmica " (trasporto mistico ), spesso pensano allo stesso modo.
"Tutto deve essere per forza un bene, e tutto andrà bene, e ogni sorta di cose sarà benefica",
ha detto Julian, dopo un episodio del genere .
Questa prospettiva sembra essere rappresentato nelle grandi religioni e filosofie orientali, che vedono la vita come una serie infinita di rinascite in nuove narrazioni, che sono tutti in definitiva illusori.
Eckhart Tolle è uno scrittore e oratore tedesco. È l'autore dei bestseller Il potere di adesso e Un nuovo mondo. Abita in Canada con sua moglie, Kim. Wikipedia https://www.eckharttolle.com/ |
Sembra inoltre
coerente con gli insegnamenti gnostici, e con gli
insegnamenti dei mistici in generale, tra cui scrittori
popolari come Eckhart Tolle .
Entrambi i punti di vista hanno molto da offrire, ma il
guaio è che sembrano essere contraddittori,
addirittura si escludono a vicenda !
La prima prospettiva presuppone un giudizio morale,
mentre la seconda esclude il giudizio morale, visto che
la prima dice che le scelte fatte in questa vita sono di
estrema importanza, mentre la seconda sostiene che tutte
le scelte sono corrette e non ci sono opzioni negative.
La prima prospettiva afferma che si "sale" ad un livello
superiore o si rimane legati alla terra, a seconda del
proprio grado di avanzamento spirituale, mentre la
seconda asserisce che tutti noi siamo solo parti di un
tutto più grande e saremo perfettamente ricostituiti con
quel "tutto" più grande dopo la morte.
E' possibile
conciliare queste alternative?
Beh ... forse. Si potrebbe sostenere che ogni posizione
contiene una parte della verità.
Ecco un possibile modo di armonizzare questi scenari .
Diciamo che la realtà fisica è davvero un falso
elaborato, una sorta di gioco in cui personaggi buoni e
cattivi sono schierati l'uno contro l'altro per creare
dramma e conflitto.
In un gioco, le persone cattive e le scelte sbagliate
sono chiaramente necessarie, ma forse non ne consegue
che le cattive scelte sono a costo zero . Forse il gioco
è stato istituito nella consapevolezza che le
circostanze e il libero arbitrio sarebbero
inevitabilmente architettate per far sì che alcuni
giocatori si comportino in modi distruttivi e dannosi.
Questo comportamento porterebbe a notevole dolore e
sofferenza, ma questo non è un problema per il
progettista del gioco, che è sempre stato più
preoccupato delle opportunità di apprendimento che il
gioco offre.
L'esperienza di pre-morte permette ai giocatori di
staccarsi momentaneamente dal gioco. Da questo punto di
vista (fusione con la luce bianca ) si può vedere che si
tratta di una farsa, e che il dolore e la sofferenza non
contano.
Questa è una parte della verità, ma la NDE permette ai
giocatori di sottoporsi anche ad una revisione della
vita.
In questa esperienza si conoscono le scelte giuste e
sbagliate e si capisce che, mentre il gioco in sé non è
importante, queste scelte invece lo sono, perché
riflettono la crescita e lo sviluppo dell'anima.
In
altre parole, mentre il gioco non è da prendere sul
serio in sé, le scelte fatte durante il gioco sono, di
conseguenza, più durature e possono influenzare il
proprio destino immediato post-mortem, per i giocatori
che non sono riusciti ad imparare le lezioni
appropriate, per cui resteranno sospesi tra terra e
cielo per un certo tempo, sì da poter poi progredire .
Con questa posizione di compromesso in mente, cerchiamo
di rivalutare le affermazioni fatte da ambo i lati:
La vita è tutto incentrata sull'imparare a fare le cose
giuste ed il suo fine ultimo è la crescita morale,
che
si traduce in una crescita Spirituale. Ciò sarebbe vero
.
Lo standard aureo è il vero amore che si è provato per
altre persone;
scelte basate sull'amore sincero sono classificate
corrette, mentre le scelte fondate su risentimento,
invidia, odio, ecc
sono valutate come errate. Vero .
Alcuni Spiriti non sviluppano un senso morale
sufficiente per avanzare verso una vita successiva
e
devono rimanere, almeno per un pò, in una condizione
terrena. Vero .
La vita terrena è essenzialmente un gioco -. " Una beffa
", un dramma interpretato da una Mente cosmica, Vero
.
Lo scopo della vita è semplicemente quello di fornire
una varietà di esperienze attraverso cui Dio può
conoscere se stesso.
Non è del tutto vero, dal momento che lo scopo più
profondo è la formazione Spirituale e quella di
promozione; tuttavia, è vero, nel senso che Dio (Spirito
) arriva a "conoscere se stesso" solo attraverso questa
formazione.
Le esperienze possono essere buone o cattive, estatiche
o dolorose; non fa alcuna differenza.
È vero, nel senso che la sofferenza terrena nella
materia è troppo effimera nel lungo periodo,
ma fuorviante se suggerisce che le scelte morali non
contano .
Non c'è nulla di veramente buono o cattivo, giusto o
sbagliato. La vita è al di là del bene e del male. "
Esistono solo opzioni corrette. "
Vero dalla prospettiva di uno spettatore che sta
osservando il dramma, ma non per il giocatore, che
affronta una prova reale e significativa per ogni
importante scelta morale .
Forse questo è un modo di conciliare i due paradigmi
opposti. Ma io non sono molto convinto. Per me, non è davvero
soddisfacente.
Non è tutto così ordinato e chiaro
esaminando i singoli paradigmi.
Manca l'elegante semplicità di entrambi gli approcci,
anche se sembra includere più dati .
Alla fine, non sono sicuro del tutto su come combinare
queste idee opposte. La soluzione al problema è
probabilmente più semplice e meno evidente rispetto alla
goffa e rabberciata risposta che mi è venuta in mente, ma che non
posso dirvi .
http://michaelprescott.typepad.com/
(TRADUZIONE: WEBMASTER)
Il
Bardo
è lo stato della mente dopo la morte, è lo stadio
intermedio, quando la coscienza viene separata dal corpo e
rappresenta lo stato tra la vita passata e quella futura.
Nel Bardo, la mente acquisisce un corpo mentale simile a
quello del
sogno
ed ha il potere di raggiungere qualsiasi luogo, in qualsiasi
momento senza alcun ostacolo.
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Matt Rouge ha sottolineato che i
comunicatori eterei possono fare mediazione, salutare i
moribondi o annunciare la loro recente partenza per mezzo di
una "crisi di apparizione".
Sostiene pure che questo non è un comportamento che ci
aspetteremmo da coloro che sono bloccati.
(Per la descrizione, vedi:
GLI SPIRITI "BLOCCATI"
)
Bene, quindi, invece di dire "Spiriti perduti", dirò che
sono a riposo nel Bardo, cioè, che stanno vivendo in un
mondo relativamente familiare e scontato, in modo da
facilitare la loro transizione ad un livello più alto.
Sarebbe molto sconvolgente per la maggior parte delle
persone passare istantaneamente dalla vita corporea a
qualche stato amorfo non fisico. Forse i maestri yogici
sono pronti per una simile transizione, essendosi dedicati a
gettar via le molteplici illusioni della forma corporea e
dell'identità egoica, ma pochi di noi sono maestri yogici.
Per la stragrande maggioranza, è richiesto un approccio più
graduale. Come dice un venerabile maestro"la natura non fa
salti". Il cambiamento, in altre parole, è normalmente
graduale.
La locuzione latina natura non facit saltus, tradotta letteralmente, significa la natura non fa salti è stata usata da Leibniz, poiché egli negava l'esistenza degli atomi, cioè di quantità discrete indivisibili. Fu ripresa da Carl von Linné nell'opera Philosophia Botanica (cap. 27), pubblicata a Stoccolma nel 1751 |
Nel
Vangelo di Giovanni, il più mistico dei Vangeli canonici,
Gesù dice :
"La casa
di mio Padre ha molte dimore".
La
parola "dimore" è stata a lungo riconosciuta come una
traduzione errata; "stazioni di servizio" sarebbe molto più
realistico.
L'Aldilà quindi, offre molte stazioni o luoghi di sosta.
Direi, tuttavia, che alcuni spiriti sono davvero bloccati,
in quanto non hanno ancora trovato il loro vero luogo di
riposo.
Gli spiritisti sono soliti "salvare" queste anime perse
guidandole nella luce [come
Bruce
Moen- NdR].
Il libro
Thirty
Years Among the Dead del 1924, del Dr. Carl
Wickland, fornisce molti casi apparentemente persuasivi
sulla vita di tali Spiriti, che potrebbero ossessionare i
pazienti psichiatrici e causare, o aggravavare, i loro
problemi mentali.
Amos Oliver Doyle afferma che negli ambienti post-mortem non
si ritrovano mai creature mitiche come gli unicorni.
Kathleen concorda sul fatto che se questi ambienti fossero
allucinatori, "qualcuno avrebbe incontrato un
Hobbith".
Matt dice che l'assenza di creature mitiche dimostra che le
NDE non sono "sogni casuali".
Sono d'accordo che non stiamo parlando di sogni casuali.
Tuttavia, non ne consegue necessariamente che non esiste
una componente onirica per le NDE e gli ADC. Se
ipotizziamo che questi ambienti siano realtà generate da
ricordi, credenze e aspettative subconscie di un gran numero
di persone, allora ci aspetteremmo che abbiano una certa
plausibilità e prevedibilità.
Non stiamo proponendo un'allucinazione o un sogno privato,
solipsistico
in cui tutto va da sè, stiamo immaginando una realtà
condivisa estratta da elementi sovrapposti di molte menti
diverse, e probabilmente dipendente anche da qualche altra
sottostruttura informativa. La domanda sarebbe: dovremmo
aspettarci di vedere unicorni e Hobbits in una tale realtà
di consenso?
Molte persone credono in queste cose (profondamente, a livello viscerale)
e si aspettano di incontrarle?
Un tale piano di esistenza si fonderebbe attorno a tali
immagini, o queste creature sono troppo idiosincratiche e
marginali per essere oggettivate da una vasta gamma di menti
che agiscono insieme?
Kevin Williams dice che
Howard
Storm ha descritto i suoi tormentatori come anime umane
maligne, non demoni, e aggiunge che ogni NDE che riporta
demoni deve essere falsa. Potrebbe avere ragione
riguardo a H. Storm (vedi:, anche se la descrizione sembra
più simile a "sovrapposizione analitica" (teorizzazione
post
hoc ) che all'esperienza diretta. Ma non
escluderei la legittimità delle NDE e degli ADC che
riportano demoni. A differenza degli unicorni e degli
Hobbitd, i demoni sono ancora largamente accettati a livello
cosciente da milioni di persone, rendendo completamente
possibile che le forme pensiero dei demoni possano essere
oggettivate.
Dopo tutto, la nostra ipotesi è che quello che un gran
numero di persone crede in profondità è ciò che si
manifesterà nel loro piccolo angolo dell'Aldilà. Un
nostro Lettore afferma che anche se il Bardo è irreale, non
ne consegue che il sé sia irreale.
Qui penso che tutto dipenda dal significato di "sé". Se intendiamo
la struttura dell'ego legata a particolari ricordi e
credenze, direi che questa struttura è artificiale e, in
certa misura, irreale. È un costrutto formato da percezioni
e interpretazioni fondate nell'universo spazio-temporale. Se
l'universo non è ciò che sembra essere - se è riducibile
alle informazioni e alla coscienza - allora il sé-ego non è
un fenomeno primario irriducibile, ma secondario, derivato
-e in fin dei conti- artificiale.
D'altra parte, se per sé intendiamo il sé superiore, la pura
consapevolezza, il pensiero-io ... allora è quasi certamente
vero che
questo Sé è reale. Ma non è l'ego o la personalità. È
qualcosa di più simile alla percezione non filtrata, senza
parole, completamente illuminante, uno stato mentale
rarefatto raggiunto in esperienze di "coscienza cosmica" o
illuminazione buddista o risveglio della kundalini . Forse
la maggior parte di noi la raggiungerà in questa vita, è
il senso occasionale di un "testimone" che osserva il nostro
comportamento in modo non giudicante, del tutto oggettivo.
Il testimone è conosciuto per apparire in momenti di estremo
stress, quando ci osserviamo dalla prospettiva di un
estraneo (letteralmente o metaforicamente).
La mia ipotesi è che il testimone, la luminosità
trascendente dell'illuminazione, l'Essere di Luce delle NDE
e il Sé Superiore siano tutti la stessa cosa e che questa
pura oggettività sia approssimativamente analoga al raggio
di luce focalizzato che viene proiettato a formare un
ologramma, creando un'immagine, o il raggio laser che legge
le informazioni codificate in un compact disk e restituisce
microscopiche tacche in grafica e testo.
Se il Sé Superiore è in definitiva indistinguibile da
Dio (se c'è un Dio), e se il substrato informativo è parte
della Mente di Dio
(il che significa che tutto ciò che esiste è la Mente che
osserva se stessa), sono domande che non posso nemmeno
iniziare ad indagare.
Fonte:
http://michaelprescott.typepad.com/michael_prescotts_blog/
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prepararsi
alla
morte
(25-02-18)
(Di Mike Tymn)
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Mentre ero a metà strada del libro
di Michael Grosso, recentemente
ristampato
The
Final Choice, lo smartphone di mia moglie ha beeppato (ho un
cellulare vecchio stile
quindi non fa beep), con un SMS d'emergenza
dalle autorità della difesa civile
Hawaiiane
, che segnalava che un
missile atomico era in arrivo e di cercare un riparo. Si
concludeva con l'allarmante avviso:
“questa non è un'esercitazione."
Come ampiamente riportato in tutto il mondo, si trattava di
un falso allarme, qualcuno che aveva premuto il pulsante
sbagliato nella sede della protezione civile. A causa di
imbranato burocrate, ci sono voluti 38 minuti perchè le
autorità informassero il pubblico che era stato un errore.
Durante quei 38 minuti, molti residenti e visitatori che
hanno ricevuto il messaggio hanno subito vari gradi di
ansia e attacchi di panico, soccorsi dagli Psicologi di
un'apposita unità di crisi.
La “ricaduta”, come riportato dai media, e più direttamente
da alcuni amici coinvolti nel dramma, mi ha riportato alla mente
le parole del Filosofo Francese
Michel de Montaigne:
“Vengono e vanno, trottano e ballano, e mai una parola sulla
morte.
Tutto ciò suggerisce che coloro che accettano la
realtà della sopravvivenza della coscienza dopo la
morte non avrebbero sperimentato una grande ansia al
pensiero di essere annientati da una bomba nucleare o che
avrebbero semplicemente detto: “ANDIAMO!” suggerendo
che tale ansia potrebbe essere notevolmente mitigata da una simile convinzione e che la
consulenza psicologica non sarebbe stata necessaria. Il
suggerimento va ben oltre un tale scenario, però, e si
estende al modo in cui piangiamo la morte dei nostri cari.
Come August Goforth sottolinea nel suo libro recentemente
pubblicato,
The Risen: A Companion to Grief
(Il Risorto: un compagno
nel dolore), sapere che
la vita continua oltre la morte rende ogni cosa
sopportabile.
Il libro di Grosso prende in esame l'atteggiamento
dell'umanità verso la morte - da abbracciare, come alcuni
mistici hanno fatto, o da rifuggire, come è comune,
oggi
tra le masse. “Sotto i cambiamenti incessanti della
storia, la morte resta un dato di fatto immutabile della
vita,” afferma Grosso nell'Introduzione. “Il dato è
costante; il significato varia da cultura a cultura e di età
in età. Stiamo attualmente vivendo una sorta di crepuscolo
delle visioni
del mondo, e nessuno ha abbastanza risposte, a dispetto
della scienza, ai perenni interrogativi e ai grandi misteri
della vita e della morte.” Egli aggiunge che il
libro è nato dal malcontento nei confronti del materialismo
delle classi dominanti, un malcontento che si conclude con “...l'immagine
di base del nulla che è in attesa di inghiottirci nell'ultimo atto
.
Grosso rileva inoltre che l'intero argomento della
sopravvivenza umana alla morte sembra “ingiustamente
ignorato e persino disprezzato”. In mancanza, dice, vi è
un'immagine del mondo in cui vivere, a cui aggrapparsi quando la morte sembra vicina.
“La Scienza
riduzionista ci soffoca con macchine ed informazioni, ma è inutile quando si tratta di questioni del cuore o
dell'anima.”
Grosso ha
insegnato Lettere e Filosofia al Marymount Manhattan
College University di New York e New Jersey ed è affiliato con la Divisione di
Studi Percettivi presso l'Università della Virginia.
Grosso rileva che, mentre v'è abbondanza sempre crescente delle
ricerche sulla medianità, esperienze di
pre-morte, studi sulla reincarnazione e fenomeni sul letto di morte,
altamente suggestivi della sopravvivenza post-mortem, la fede in un
Aldilà sembra essere ad un minimo storico. Questo, che vede
essere in gran parte il risultato del materialismo
presente
nella vita di tutti i giorni, lascia poco spazio per
incontrare il trascendente.
Nelle società precedenti, prima
di tutti i progressi tecnologici cui abbiamo assistito
negli ultimi decenni, la coscienza era molto più permeabile
alle realtà alternative. Mentre leggevo le parole di Grosso,
ho immaginato una scena dal 1800, prima che arrivassero le distrazioni
elettroniche, in cui la donna di casa era intenta a fare la maglia e suo
marito a leggere davanti al camino,
“Il lavaggio del cervello indotto dal
materialismo scientifico, ci costringe ad accettare le loro
idee su ciò che è possibile”, continua Grosso.
“Legati a
visioni ristrettei del mondo, ci pieghiamo allo status quo
che uccide la nostra anima. Di fronte a possibilità
più idealistiche, rispondiamo con scetticismo passivo";
e conclude:
”Il
materialismo trascura la dimensione invisibile e
serve per tenerci distratti e ignari del Trascendente.
Classica la storia di Ivan Ilych, (Tolstoj)
citata come
un finale tipico per molti non credenti.
Giudice di
professione, Ilych poneva status e potere come
suoi déi, fino a quando il suo mondo ha cominciato a
sgretolarsi, mentre si avvicinava la morte,
vista come un abisso verso il nulla.
Le NDE, Grosso opina, è un “paradigma metafisico
distruttivo”, un
fenomeno che punta sempre più a minare l'universo
meccanicistico sottoscritto dalla scienza ufficiale. Nel
quinto capitolo, riassume una serie di esperienze di
premorte, sottolineando come la teoria della
privazione di ossigeno non li spiega. Invece, “La coscienza de-localizzata suggerisce la possibilità di un'esperienza
fuori dal corpo prolungata o addirittura permanente -
conosciuta anche come vita dopo la morte”, egli scrive, raccontando
anche due delle sue esperienze fuori dal
corpo in cui si sentì leggero, mobile, elettrizzato, ed
estatico, pur provando allo stesso tempo angoscia per la
preoccupazione di perdersi nello spazio mentale.
Grosso cita poi un articolo scritto da un suo studente, dopo aver
tenuta una lezione sui tipi di
prove a favore della vita ultraterrena.
“Il problema più grande che presenta
la morte, a mio parere, è la sua finalità,”
ha
scritto Maria,
una sua studentessa.
“Quando ho iniziato questo corso ho
avuto sentimenti di rabbia, disperazione, paura e
confusione.
Mia figlia, di sei anni, sta morendo di
leucemia. I suoi timori erano abbastanza difficili da
affrontare, ma aggravati dalle mie stesse paure, hanno reso il
mio compito quasi impossibile .... [Ma] Ora sento che quando
arriverà la fine, proverò ancora dolore, però ho anche la
sensazione che la mia bambina può andare avanti in un'altra
dimensione.”
Maria continua dicendo di aver esposto
a
sua figlia alcune delle prove
sulla sopravvivena e che ora le sembrava
più rilassato e la sua ansia diminuita. Se non altro, le
storie che la madre le ha raccontato, hanno dato a sua figlia la speranza
che la morte non é la fine.
Ah, se solo i leader
mondiali potessero capire cosa Grosso ci spiega!
Dubito che i consiglieri Psicologi che rispondono dalla linea di crisi
sarebbero in grado di alludere alla vita eterna! Ho il
sospetto che direbbero alle vittime dello stress emotivo di
“vivere nel presente,” e pensare a tutte le cose buone che
hanno ancora . Godere di un buon film, leggere un buon
romanzo, giocare, o fuggire dalla realtà nel modo più
semplice possibile. La saggezza offerta dagli esperti di
salute mentale di oggi è stupefacente!
“In un momento in cui in tutto il mondo il pericolo di
distruzione di massa è in aumento, abbiamo bisogno di una
nuova filosofia di vita e di morte, una mitologia arricchita
di trascendenza”, dice Grosso.
“In esso, la consapevolezza della
scienza e della coscienza sarebbero saldamente intatte.”
E per citare ancora una volta Montaigne: "Abbiamo vissuto
abbastanza per gli altri, viviamo per noi almeno
quest’ultimo resto di vita. Riconduciamo a noi e al nostro
piacere i nostri pensieri e le nostre intenzioni. Non è
un’impresa di poco conto organizzare tranquillamente la
nostra ritirata; questo ci occupa già abbastanza senza che
dobbiamo mescolarvi altre imprese. Poiché Dio ci dà agio di
disporre il nostro trasloco, prepariamoci; facciamo i
bagagli; prendiamo congedo per tempo dalla compagnia;
sciogliamoci da quelle violente strette che ci impegnano
altrove e ci allontanano da noi stessi. Bisogna sciogliere
quei legami così forti e d’ora in poi amare questa e quella
cosa, ma sposare solo se stessi. Vale a dire: il rimanente
sia nostro, ma non unito e incollato in modo che non lo si
possa staccare senza scorticarci e strappar via insieme con
esso qualche pezzo di noi. La più grande cosa del mondo è
saper essere per sé ."
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|
Fra le
tante Religioni che esistono su questa terra, il Buddismo è
quella che più si avvicina a quanto ci vien detto da Medium,
Channelers e Ritornati, sebbene vi sia una grossa
discrepanza sull'esistenza di Dio. Noi non siamo d'accordo
con quanto state per leggere, perchè negare l'esistenza di
un Creatore rende impossibile la Creazione stessa. Dio ci
viene descritto come una "forza", un "campo energetico di
Luce Pura e di Amore Incondizionata, qualcosa che va al di
là della nostra comprensione e che possiamo solo accettare
in base ad un ragionamento logico: cosa c'era prima del
Big-Bang? Come è possibile che il nulla abbia creato un
universo con regole matematiche infallibili, che governano
ogni aspetto del suo funzionamento? Solo una mente suprema,
totalmente aliena a noi umani, poteva compiere un simile
miracolo. Allora ci perdonino gli amici Buddisti, ma noi non
siamo d'accordo con loro su questo punto, pur condividendo
molta parte del loro pensiero filosofico, specie su Karma e
Reincarnazione.
Webmaster
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Ci sono diverse
ragioni per non credere in Dio. Il Buddha, come i sociologi
e gli psicologi moderni, credeva che le idee religiose e in
particolare l'idea di Dio hanno la loro origine nella paura.
Il Buddha dice:
"Presi dalla paura, gli
uomini vanno sulle montagne sacre, boschetti sacri, alberi
sacri e santuari ".
L'uomo primitivo si trovò in un mondo
pericoloso e ostile, dove la paura degli animali selvaggi,
di non essere in grado di trovare abbastanza cibo, delle
ferite o delle malattie, dei fenomeni naturali come tuoni,
fulmini e vulcani era costantemente con lui. Non
avendo alcuna sicurezza, creò l'idea delle divinità per
darsi conforto, coraggio, nei momenti di pericolo e
consolazione quando le cose andavano male. Anche oggi gli
esseri umani diventano più religiosi nei momenti di crisi,
li senti dire che la credenza in un dio o negli dei dà loro la
forza di cui hanno bisogno per affrontare la vita. Li
sentirete spiegare che credono in un particolare dio perché
hanno pregato nel momento del bisogno e la loro preghiera è
stata esaudita. Tutto ciò sembra sostenere l'insegnamento
del Buddha secondo cui l'idea-dio è una risposta alla paura
e alla frustrazione. Il Buddha ci ha insegnato a cercare di
comprendere le nostre paure, ridurre i nostri desideri e
accettare con calma e coraggio le cose che non possiamo
cambiare. Sostituì la paura, non con la credenza
irrazionale, ma con la comprensione razionale.
La seconda ragione per cui il Buddha non credeva in un dio è
perché non sembra esserci alcuna prova a sostegno di questa
idea. Ci sono numerose religioni e tutte affermano che solo
loro hanno conservato le parole di Dio nel loro libro sacro,
che solo loro comprendono la natura di Dio, che il loro dio
esiste e che gli dei di altre religioni non lo fanno.
Alcuni sostengono che dio sia maschio, qualcuno che sia
femmina e altri che sia neutro. Sono tutti convinti che ci
siano ampie prove a sostegno dell'esistenza del loro dio ma
ridono increduli delle prove che altre religioni usano per
provare l'esistenza di un altro dio.
Non sorprende che con così tante religioni diverse, che
da tanti secoli cercano di dimostrare l'esistenza
dei loro dei, ancora non è stata trovata alcuna prova
reale, concreta, sostanziale o inconfutabile.
I Buddisti sospendono il giudizio fino a quando tali prove
non saranno evidenti.
La terza ragione per cui il Buddha non credeva in un dio è
che la credenza non è necessaria. Alcuni affermano che la
credenza in un dio è necessaria per spiegare l'origine
dell'universo. Ma non è così. La scienza ha spiegato in modo
molto convincente come è nato l'universo senza dover
introdurre l'idea divina.
Alcuni sostengono che la credenza in Dio sia necessaria per
avere una vita felice e significativa.
Di nuovo possiamo vedere che non è così. Ci sono milioni di atei e liberi
pensatori, per non parlare di molti Buddisti, che vivono
vite utili, felici e significative senza credere in un dio.
Alcuni sostengono che la credenza nel potere di Dio sia
necessaria perché gli esseri umani, essendo deboli, non
hanno la forza di aiutare se stessi. Ancora una volta, le
prove indicano il contrario.
Si sente spesso parlare di persone che hanno superato grandi
disabilità e handicap, enormi problemi e difficoltà,
attraverso le proprie risorse interiori, attraverso i propri
sforzi e senza credere in un dio. Alcuni affermano che Dio è
necessario per dare all'uomo la salvezza. Ma questo
argomento vale solo se accetti il concetto teologico di
salvezza e i Buddisti non accettano un simile concetto.
Basandosi sulla sua esperienza, il Buddha vide che ogni
essere umano aveva la capacità di purificare la mente,
sviluppare amore e compassione infiniti e una comprensione
perfetta. Ha spostato l'attenzione dai cieli al cuore e ci
ha incoraggiato a trovare soluzioni ai nostri problemi
attraverso l'auto-comprensione.
Fonte:
http://www.buddhanet.net/ans73.htm
------------------------------------------
La
coscienza permea la realtà. Piuttosto che essere solo una
caratteristica unica dell'esperienza soggettiva umana, è il
fondamento dell'universo, presente in ogni particella ed in
tutta la materia fisica. Questa affermazione
potrebbe suonare come una sciocchezza, ma dal momento che i
tradizionali tentativi di spiegare la coscienza
continuano a fallire, la visione
"Panpsichista" viene
sempre più presa sul
serio da filosofi , neuroscienziati e
fisici credibili, tra cui figure come il Neuroscienziato
Christof Koch e il Fisico Roger Penrose.
"Perché dovremmo pensare che il buon senso sia una buona
guida per decifrare come è fatto l'universo?", Dice
Philip Goff, Professore di Filosofia all'Università
dell'Europa centrale di Budapest, in Ungheria. "Einstein
ci dice cose strane sulla natura del tempo che vanno contro
il buon senso; la meccanica quantistica va contro il senso
comune.
La nostra reazione intuitiva non è necessariamente una buona
guida per capire la natura della realtà. "
David Chalmers, un professore di Filosofia della mente alla
New York University, espose il "duro problema della
coscienza" nel 1995, dimostrando che non c'era ancora una
risposta alla domanda su cosa causasse la coscienza.
Tradizionalmente, due prospettive dominanti, il materialismo
e il dualismo, hanno tentato di risolvere questo problema.
Entrambe portano a complicazioni apparentemente
irrisolvibili.
"La fisica è solo struttura. Può spiegare la biologia, ma
c'è una lacuna: la coscienza.
Il punto di vista materialista afferma che la coscienza è
derivata interamente dalla materia fisica. Non è chiaro,
tuttavia, esattamente come potrebbe funzionare. È molto
difficile prendere coscienza dalla non-consapevolezza",
dice Chalmers.
"Il dualismo sostiene che la coscienza è separata e
distinta dalla materia fisica, ma ciò solleva la questione
di come la coscienza interagisca ed abbi effetti sul mondo
fisico."
Il Panpsichismo offre un'interessante soluzione
alternativa: la coscienza è una caratteristica
fondamentale della materia fisica; ogni singola
particella esistente ha una forma di coscienza "inimmaginabilmente
semplice", dice Goff.
Queste particelle quindi si uniscono per formare forme più
complesse di coscienza, come le esperienze soggettive degli
umani.
Questo non vuole dire che le particelle hanno una visione
del mondo coerente o pensano attivamente, ma semplicemente
che c'è qualche esperienza soggettiva inerente alla
coscienza anche nella più piccola particella.
Il Panpsichismo non implica necessariamente che ogni oggetto
inanimato sia cosciente.
"I Panpsichisti di solito non prendono tavoli e altri
artefatti per essere consci nel loro complesso", scrive
Hedda Hassel Mørch, ricercatrice di Filosofia presso il
Centro per la mente, il cervello e la coscienza della New
York University, in una e-mail.
"Piuttosto, il tavolo potrebbe essere inteso come una
raccolta di parti che hanno ciascuna la loro forma di
coscienza molto semplice."
Ma, di nuovo, il Panpsichismo potrebbe benissimo
implicare che esistono tavoli coscienti: un'interpretazione
della teoria sostiene che "ogni sistema è cosciente",
dice Chalmers. "Le rocce saranno coscienti, i cucchiai
saranno consci, la Terra sarà cosciente.
Ogni tipo di aggregazione genera coscienza. "
L'interesse per il Panpsichismo è cresciuto in parte grazie
all'aumentata attenzione accademica sulla coscienza stessa, a
seguito del documento "hard problem" di Chalmers. I filosofi
della New York University, sede di uno dei principali
dipartimenti di filosofia della mente, hanno fatto del
Panpsichismo oggetto di uno studio serio. Ci sono diversi
libri accademici credibili sull'argomento negli ultimi anni
e articoli popolari che prendono sul serio il Panpsichismo.
Una delle teorie della neuroscienza contemporanea più
popolare e credibiliesulla coscienza, la teoria
dell'informazione integrata di
Giulio
Tononi , dà ulteriore credito al
Panpsichismo. Tononi sostiene che qualcosa avrà una forma di
"coscienza" se l'informazione contenuta all'interno della
struttura è sufficientemente "integrata" o unificata, e
quindi l'intero è più della somma delle sue parti. Perché si
applica a tutte le strutture - non solo al cervello umano -
la Teoria dell'Informazione Integrata condivide la visione
Panpsichista secondo cui la materia fisica ha un'esperienza
innata e consapevole.
Goff, che ha scritto un libro accademico sulla coscienza e
sta lavorando su un altro che affronta l'argomento da una
prospettiva più popolare-scientifica, nota che c'erano
teorie credibili sull'argomento risalenti agli anni '20. I
pensatori incluso il filosofo Bertrand Russell e il fisico
Arthur Eddington hanno fatto un serio caso per il
Panpsichismo, ma il campo ha perso slancio dopo la seconda
guerra mondiale, quando la filosofia si è concentrata in
gran parte su questioni filosofiche analitiche del
linguaggio e della logica.
L'interesse è tornato a crescere negli anni 2000, grazie sia al
riconoscimento del "problema difficile" sia alla maggiore
adozione dell'approccio strutturale-realista in Fisica,
spiega Chalmers. Questo approccio vede la Fisica come
struttura descrittiva
e non vede gli elementi non strutturali sottostanti.
"La Scienza Fisica ci dice molto meno sulla natura della
materia di quanto noi tendiamo ad assumere", dice Goff. "
Eddington, lo Scienziato che confermò sperimentalmente
la teoria della relatività generale di Einstein nei primi
anni del XX secolo - affermò che: "..c'è una lacuna nella
nostra visione dell'universo. Sappiamo ciò che la materia
fa,ma non quello che è.
Possiamo mettere la coscienza in questa lacuna. "
"Cos'è che accende le equazioni e crea un universo che
esse possono descrivere? "Goff scrive in una email: "
E' stupido "supporre che quella natura sottostante non ha
nulla a che fare con la coscienza e poi chiedersi da dove
viene la coscienza.
"Il problema più grande causato dal Panpsichismo è noto come
'il problema della combinazione ': come fanno
esattamente
le piccole particelle di coscienza a formare collettivamente
una coscienza più complessa? La coscienza può esistere in
tutte le particelle, ma ciò non risponde alla domanda su
come questi minuscoli frammenti di coscienza fisica si
uniscano per creare l'esperienza più complessa della
coscienza umana. Qualsiasi teoria che cerchi di rispondere a
questa domanda, determinerebbe in modo efficace quali
sistemi complessi - da oggetti inanimati alle piante fino
alle formiche debba essere considerato cosciente."
Una prospettiva Panpsichista alternativa sostiene che,
piuttosto che di singole particelle che formano la coscienza
e si uniscono, l'universo é cosciente nel suo
complesso.
Questo, dice Goff, non è lo stesso di credere che l'universo
sia un essere divino unificato; è più che altro vederlo come
un "pasticcio cosmico", tuttavia, riflette una prospettiva
che il mondo è una creazione top-down, in cui ogni singola
cosa è derivata dall'universo, piuttosto che una versione
bottom-up in cui gli oggetti sono costruiti da particelle
più piccole. Goff crede che l'entanglement quantistico - la
scoperta che certe particelle si comportano come un singolo
sistema unificato anche quando sono separate da immense
distanze-
(Vedi Ns. Articolo:
INTUIZIONI QUANTISTICHE
suggerisce che l'universo funzioni come un tutto fondamentale piuttosto
che come una collezione di parti discrete.
Queste teorie sembrano incredibili, e forse lo sono, ma è
così per ogni altra possibile teoria che spiegghi la
coscienza. "Più penso a [qualsiasi teoria], meno diventa
plausibile", dice Chalmers. "Uno inizia come materialista,
poi diventa un dualista, poi un Panpsichista, poi un
idealista", aggiunge, facendo eco al suo articolo
sull'argomento. L'idealismo sostiene che l'esperienza
cosciente è l'unica cosa che esiste veramente. Da questo
punto di vista, il Panpsichismo è abbastanza moderato.
Chalmers cita il suo collega, il filosofo John Perry, che
dice:
"Se pensi alla coscienza abbastanza a lungo, o diventi
un Panpsichista o mandi tutto al diavolo".
Fonte: https://qz.com/1184574/