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		Un mondo di dolore 
		(09-02-17) 
		
		 
		Perché c'è tanta sofferenza in questa vita? La domanda ha afflitto gli 
		esseri umani per millenni, e nessuna visione del mondo può dirsi
		 completa 
		senza una risposta esaustiva.
		Purtroppo, è difficile trovare una risposta che sia davvero 
		soddisfacente. Storicamente, sono state proposte quattro risposte 
		principali. 
		 
		Dio ci sta punendo. 
		Ci sono molte variazioni su questa ipotesi, che è fondamentale per la 
		teologia giudaico-cristiana. Secondo questo punto di vista, la 
		sofferenza è in definitiva il risultato del libero arbitrio. Poiché 
		abbiamo il libero arbitrio, siamo liberi di comportarci male per cui la 
		sofferenza è il prezzo che paghiamo per la libertà di scelta. E poiché 
		tutti noi siamo inclini,a volte, a comportarci male ne consegue che 
		tutti noi meritiamo di soffrire. 
		Allora, perché qualcuno dovrebbe dire che Dio ci punisce?  
		Si scopre che il libero arbitrio non è una spiegazione sufficiente, dato 
		che, 
		per esempio, 
		anche i bambini innocenti soffrono. La risposta è che essi hanno 
		ereditato il peccato originale, una macchia sul loro carattere 
		tramandata da Adamo ed Eva.  
		In effetti, Dio li sta punendo per le scelte 
		peccaminose dei loro lontani antenati. 
		Un'altra domanda: che dire dei disastri naturali, malattie e altri 
		mali non direttamente connessi con la libera scelta?  
		Anche in questo 
		caso, la risposta è che Adamo ed Eva, disobbedendo a Dio, hanno portato 
		il peccato nel mondo, e questo peccato ha ora corrotto tutta la 
		creazione,il che porta a un mondo "caduto" in cui tali calamità sono 
		possibili.  
		Dio, quindi, sta punendo tutti noi per le "colpe dei padri." 
		 
		I profeti ebrei erano ancora più espliciti nell'attribuire la sofferenza 
		umana a Dio. A loro avviso, il popolo ebraico, il popolo eletto, 
		aveva rotto il patto che i loro antenati avevano fatto con Dio e, di 
		conseguenza, Lui li stava punendo per quel che era una violazione dei 
		loro obblighi.
		Nei Proverbi della Bibbia ebraica, una versione più individualizzata e 
		pragmatica di questa stessa posizione è stata esplicitata. Qui l'idea 
		è che ogni individuo che prospera e gode di buona salute e felicità 
		deve essere considerato un "giusto", mentre chi soffre, é in cattiva 
		salute o in miseria deve averlo deluso in qualche modo. 
		 
		Dio non è Dio. 
		
		 
		Un punto di vista alternativo è che il Dio adorato dalle religioni 
		tradizionali, non è affatto il vero Dio. Questo punto di vista è più 
		strettamente identificato con lo gnosticismo nelle sue varie forme. 
		Lo Gnosticismo sostiene che il Dio riconosciuto dalla maggior parte 
		delle persone è una divinità inferiore (il Demiurgo, o Artigiano) che ha 
		creato questo mondo, ma ha pasticciato il suo lavoro. La sua 
		incompetenza sarebbe stata la causa di tutta la nostra sofferenza e 
		dolore. Il vero Dio esiste solo in un piano superiore ed è accessibile 
		solo a chi ha la conoscenza segreta (Gnosi).  
		Solo perseguendo le verità 
		più elevate, mantenendo il distacco da questo mondo degradato, possiamo 
		rimanere 
 indifferenti di fronte alla inevitabile sofferenza che, perciò può essere superata solo col giusto atteggiamento mentale. 
		 
		In qualche modo correlata alla visione Gnostica è la posizione Buddista 
		- vale a dire, che l'illuminazione porta con sé il distacco dalle cose 
		di questo mondo. Fino a quando una persona desidera certi risultati ed 
		ha paura di altri, ella sarà incline alla sofferenza non appena i suoi 
		desideri siano frustrati e le sue paure realizzate. 
		Ma se spegne il suo ego e diventa indifferente al mondo, sarà immune 
		dalla sofferenza. L'obiettivo finale è quello di fuggire per sempre 
		dalla ruota della rinascita, lasciando dietro di sé la realtà fisica una 
		volta per tutte. 
		Altre tradizioni mistiche sostengono che la sofferenza è solo 
		un'illusione, perché tutta la vita è solo un sogno momentaneo. Quando ci 
		sveglieremo nella prossima vita, guarderemo indietro come ad una sorta 
		di incubi che verranno rapidamente scrollati di dosso. 
		Se la sofferenza non ha importanza, ha importanza qualcosa? Forse no. Il 
		che ci porta a  dire che: 
		La sofferenza è una caratteristica inevitabile di un universo casuale 
		senza senso. 
		
		 
		Secondo questo punto di vista, non vi è alcun significato superiore o 
		scopo nella vita, che è un fenomeno puramente biologico guidato da 
		imperativi evolutivi. Le creature viventi sopravvivono uccidendosi l'un 
		l'altra; i carnivori mangiano altri animali, gli erbivori mangiano le 
		piante, i parassiti infestano tutti, i virus infettano organismi sani 
		per farli ammalare. La riproduzione cellulare, indispensabile per 
		mantenere e riparare il corpo, a volte va male e produce le cellule 
		tumorali. La diversità genetica, essenziale per mantenere la vitalità di 
		una specie, a volte produce difetti di nascita paralizzanti. Tutto 
		questo dramma si svolge in un contesto di terremoti, alluvioni, siccità, 
		asteroidi ed altre calamità casuali.
		Secondo questo punto di vista, non c'è un "problema del dolore", 
		perché 
		non c'è alcun motivo per cui la vita non dovrebbe essere dolorosa. 
		Personalmente, non trovo nessuna di queste risposte del tutto 
		soddisfacenti, anche se ci può essere qualche verità in tutte.  
		 
		Il mio punto di vista personale 
		
		 
		La sofferenza è, in parte, un modo di insegnarci determinate lezioni 
		oppure serve per spingerci nella direzione giusta quando siamo andati fuori 
		strada ed in parte è semplicemente casuale, dipendente dalla natura 
		stessa dell'universo. 
		Ci può essere un piano principale per ogni vita, progettato da una 
		superanima o da un'anima di gruppo, ma non ne consegue necessariamente 
		che ci sia un piano per l'universo nel suo complesso, per cui non 
		necessariamente una foglia cade senza l'intenzione esplicita di Dio e 
		nemmeno che c'è un Dio, nel senso di un Essere onnisciente, onnipotente, 
		maestro di cerimonie che controlla tutto e sa cosa ne consegue. Invece, 
		l'universo può essere visto come un "lavoro in progresso", un'improvvisazione, non 
		un recital da copione.  
		Può essere più o meno analogo ad un evento sportivo, come la coppa dei 
		campioni. Le regole sono stabilite, ed i giocatori 
		sono inviati nell'arena. Cosa succede dopo... è imprevedibile quanto lo 
		è il nostro comportamento, le nostre scelte anche estreme come il 
		suicidio.  
		Dai racconti dei Ritornati e dai contatti medianici, 
		ci par di 
		capire che una risposta esauriente al dolore c'è 
		e si chiama Karma, con 
		la conseguente Reincarnazione. Solo accettando l'idea, da sempre 
		avversata dalla chiesa Cattolica, del perpetuo ritorno in altri corpi, 
		possiamo accettare pure che coloro che non sembrano aver commesso chissà 
		quali crimini, le brave persone, insomma, abbiano vite piene di guai, 
		problemi e sofferenze. Guardando però con molta attenzione a questi 
		"guai" ci accorgiamo che esiste un denominatore comune ad ogni tipo di 
		dolore: la perdita. Può trattarsi della perdita della salute, o  
		economica, o affettiva -vuoi di persone che di beni- materiali, ma state tranquilli 
		che sempre di perdite si tratta. La Reincarnazione quindi, ci fa sì 
		scontare antiche colpe, ma non certo quelle commesse da Adamo ed Eva, 
		bensì da noi stessi in esistenze precedenti. E' il modo migliore per 
		fare giustizia su noi stessi, perchè nessun carcere, nessuna multa, 
		nessuna penitenza può farci bilanciare i mali commessi in passato se non 
		provando sulla nostra pelle i loro nefasti effetti. Una volta appresa 
		la lezione,  l'Amore,
		saremo liberi di restare per sempre nell'Aldilà o di tornare 
		sul piano materiale col nobile intento di fare da Guide ad altre Anime 
		che hanno perso la retta via. 
		 
		Webmaster 
		(Rielaborazione di un articolo di Michael Prescott) 
			
			2016: ANNUS HORRIBILIS
		 
		 PER 
		LA MUSICA 
		(26-12-16) 
		
		E così ci lascia pure 
		George Michael e la sua scomparsa va ad aggiungersi a quella di tutte le 
		altre  "Star" che in questo anno che volge alla fine hanno varcato 
		la soglia dell'Oltre, come David Bowie, Leonard Cohen, Keith Emerson, 
		ecc..  
		( vedi 
		una galleria fotografica) 
		per non 
		parlare di tanti attori e registi famosissimi.  Solo due giorni fa, 
		poi,  l'intero Coro dell'Armata Rossa era tragicamente perito in un 
		misterioso incidente aereo, sì che possiamo dire che sarebbe bastato 
		solo questo Natale per definire il 2016 un anno orribile per il mondo 
		musicale. E' solo una coincidenza, o potrebbe esserci un messaggio 
		spirituale nascosto dietro a queste perdite improvvise di tanti geni 
		musicali che hanno, non solo allietato le nostre esistenze, ma anche 
		cercato di portare un messaggio di gioia, di pace, di fratellanza a 
		questo mondo sempre più cupo, triste, cinico, malvagio? 
		Sapete bene che a noi piace sempre indagare su eventuali messaggi e 
		significati nascosti di quelle che la gente comune chiama coincidenze e 
		la "lampadina" ci si è accesa proprio cogliendo al volo da un Tg, una 
		bellissima frase di George: 
		 
		 I 
		still believe that music is one of the greatest gifts 
		that God gave to man.” 
		"Credo 
		fermamente che la musica sia uno dei più bei doni che Dio ha fatto all' 
		umanità".
		 
		 
		Ebbene, non potremmo pensare che, viste le brutture e le cattiverie del 
		mondo attuale, la scomparsa di tanti musici e poeti in così breve tempo 
		non sia un allarme divino che ci deve far riflettere sul fatto che 
		non ce li meritiamo più? E' come se Dio ci dicesse:  
		"Non fate 
		che ammazzarvi, stuprarvi, massacrarvi da milioni di anni ed ancora non 
		avete imparato la lezione d'Amore che sto cercando di inculcare nelle 
		vostre menti inviandovi tanti Spiriti gentili ed amorevoli. E allora
		
		basta... che tornino a Casa! 
		
		Ancora un'altra 
		coincidenza: la canzone più famosa di George Michael, lanciata nel 
		1986, si chiama LAST CHRISTMAS ed oggi questo titolo ha un sapore quasi 
		profetico, perchè si può tradurre sia come "Lo scorso Natale" che come "L'ultimo 
		Natale"...  
		Guarda 
		caso,  George è morto proprio nel giorno del suo ultimo Natale.... 
		Meditate, gente, meditate. 
		
		
		Webmaster  
		
		LO SAPEVATE? 
		(18-12-16) 
		
		
		 Un 
		tempo i bambini ricevevano i giocattoli in tre ricorrenze: al 
		compleanno, all’onomastico ed alla Epifania, durante la notte del 5 
		gennaio. Allora i giocattoli ai fanciulli li portava la Befana e ciò in 
		commemorazione della venerazione dei Re Magi a Gesù bambino cui 
		offrirono oro, incenso e mirra e non giocattoli.  
		Tanto per essere precisi. 
		
		L’odierno costume dei doni sotto l’albero 
		portati da Babbo Natale non affonda radici nella nostra cultura bensì in 
		quella dei paesi scandinavi. Ed è giusto perché gli abeti, eccezion 
		fatta per Alpi ed Appennini, non certo vegetano nelle nostre terre.
		 
		
		E se vi dicessi che Babbo Natale l’ha 
		inventato la Coca-Cola?  
		
		Babbo Natale, o meglio Santa Claus (come 
		lo chiamano gli anglosassoni), è una figura mitica che si rifà ad un 
		personaggio reale: San Nicola, vescovo di Myra e protettore dei bambini, 
		in onore del quale è nata una festa con relativo scambio di doni. 
		 
		
		Nel 1931 i dirigenti della Coca-Cola, per 
		il lancio del prodotto nella campagna natalizia, diedero incarico ad un 
		noto illustratore di origine svedese di creare un personaggio 
		rifacendosi appunto a Santa Claus. In un primo tempo Babbo Natale fu 
		vestito di bianco, poi indossò abiti color rosso Coca-Cola. 
		
		FONTE:
		
		http://www.clamfer.it 
		
			
			MESSAGGIO DEL WEBMASTER 
		
			(31-12-16) 
			
			  
			
			E' giunto il tempo in cui 
			facciamo uno sforzo particolare per rinnovare contatti,
			incontri, o inviare  auguri ai famigliari e 
			ad altre persone che non vediamo da lungo tempo.  
			La nostra tradizione occidentale sottolinea che 
			Natale é anche donare, ma oltre ai beni 
			materiali, ricordiamoci che son molto più importanti i nostri gesti 
			affettuosi, quella "GENTILEZZA" che è un tesoro prezioso per varcare 
			la soglia dell'Aldilà, dove saremo giudicati in base a ciò che di 
			veramente spontaneo e disinteressato  
			abbiamo fatto per il nostro Prossimo. 
			 E' tempo per la pazienza, la tolleranza ed è 
			anche un
			tempo prezioso per ricordarci di usare la 
			gentilezza per validare i nostri doni materiali, ma che 
			da sola basta e avanza se rivolta verso coloro che si sentono
			 
			trascurati, abbandonati o dimenticati. Una parola 
			buona, un abbraccio, cinque minuti del nostro tempo da dedicare a 
			chi è afflitto e addolorato, sono doni spirituali sempre  
			graditi. 
			E' un momento per maggiore amore e comprensione, 
			un tempo per perdonare, un tempo per ricordare coloro che si 
			occupavano di noi e ci hanno aiutato in passato, ma anche per 
			commemorare quelli che non sono più con noi, rimembrare i tempi 
			andati e tirar fuori i vecchi album fotografici. Loro saranno lì con 
			noi a ridere e ad ascoltare i nostri commenti. 
   
			Qualunque siano le vostre convinzioni, 
			qualunque sia il modo in cui scegliete  
			di trascorrere le vacanze, vi auguro Pace, Luce, Amore e 
			Serenità. 
			Webmaster 
		 
		
		IBERNAZIONE E ALDILA' 
		(25-11-16) 
		
		- Terza Pagina, a cura del wm - 
		
		Penso che conoscerete tutti la triste
		 storia 
		della quattordicenne inglese che, prima di morire di cancro, ha 
		chiesto ed ottenuto la crioconservazione del suo corpo, ma credo che 
		nessun giornalista si sia chiesto cosa sia successo, o succederà, alla sua Anima. 
		  
		La domanda è certamente intrigante, ma -ahimè- possiamo limitarci solo ad 
		avanzare delle ipotesi, dato che nessuno dei "cadaveri" già ibernati a 
		centinai in USA, è stato a tutt'oggi riportato in vita, a differenza di 
		quanto accade con le Esperienze di Pre-Morte (NDE).  Proprio da 
		tali racconti, sappiamo che la coscienza si stacca dal corpo alcuni 
		attimi prima della morte fisica e che quindi la povera ragazza dovrebbe 
		essere già al sicuro, nella Luce, visto che si è dovuto 
		attendere che spirasse prima di iniziare le complesse procedure di 
		crioconservazione.  Siamo perciò più che certi che  J.S. (il 
		suo nome non è stato rivelato per ovvii motivi) 
		continuerà a vivere ed a crescere nell'Altra Realtà, senza attendere per centinaia d'anni 
		che la Scienza sia capace di rianimare e curare il suo corpo malato.  
		Il problema però sarebbe molto più grave se il metodo funzionasse 
		davvero.  
		Ammesso -e non concesso-  che si arrivi un giorno a curare il 
		suo male, e sempre a patto che il cervello non abbia subito danni 
		irreversibili, cosa potrebbe succedere a “J.S.” , ritornando nel suo vecchio corpo?  
		A nostro avviso le ipotesi 
		sono tre: 
		
		
		
		1) Nessun ritorno della 
		coscienza. Pur se il corpo fosse perfettamente funzionante, esso 
		sarebbe ormai solo un "guscio svuotato" dell'essenza vitale, Anima o 
		Coscienza che dir si voglia.  
		Ciò confermerebbe l'unicità dell' IO che, avendo fatto un certo tipo di 
		esperienze che si concludono con la morte, indipendentemente dall'età 
		anagrafica, non le ripete più,
		ma va sempre in cerca di nuove avventure nel mondo materiale. 
 Inutile 
		dire che questa ci pare l'ipotesi più attendibile. 
		
		
		2) 
		Un'altra anima potrebbe approfittare 
		dell'occasione per riutilizzare quel guscio vuoto, risparmiandosi nove 
		mesi di gestazione ma, in tal caso, la personalità, l'IO, della 
		ragazzina, sarebbero totalmente diversi dopo il risveglio, perchè la sua 
		anima potrebbe essersi già reincarnata o essere rimasta nei Livelli 
		Superiori.  
		Sebbene rari, sono stati descritti alcuni presunti casi di un'Anima 
		trasmigrata in un corpo non suo.  
		Vi ricordiamo che l'ultima serie della fiction TV
		 Ghost 
		Whisperer era basata proprio su una simile possibilità, 
		emersa dalle esperienze vissute della nota Medium
		 Mary 
		Ann Winkowski . 
		Ovviamente, se J.S. potesse essere riportata in vita, quel giorno 
		qualcuno della famiglia che conosceva bene la sua personalità dovrebbe 
		essere ancora vivo ed in grado di riconoscerla per convalidare o meno la 
		riuscita dell'esperimento.  
		  
		
		
		3) 
		Nessun ripristino delle funzioni vitali: 
		si sarebbero solo buttati via tempo, denaro e risorse per surgelare un 
		cadavere, più simile ad un merluzzo Findus che ad un essere umano, 
		risorse che avrebbero potuto essere destinate a nobili scopi, come una 
		donazione milionaria ad un istituto di ricerca sul cancro. Anche questa 
		ipotesi ci pare molto probabile. 
		
		Viene logico chiedersi, sempre in caso di 
		risveglio, che mondo troverebbe J.S. 
		fra un secolo o più, vista la velocità con cui procede il progresso... ammesso 
		che il mondo esista ancora fra 100 o più anni. 
		Ovviamente, quella 
		ragazzina piena di voglia di vivere che ha supplicato i Giudici di 
		concederle il permesso di essere ibernata benchè minorenne, se mai tornasse 
		in vita nelle stesse condizioni psico-fisiche in cui si trovava pochi 
		giorni fa, 
		si ritroverebbe in un mondo alieno, sconosciuto, fra parenti e genitori invecchiati o addirittura 
		completamente sola perchè tutti scomparsi da tempo.
		Provate solo ad immaginare come sarebbe disorientato un nostro 
		antenato, vissuto uno o due secoli fa se si risvegliasse 
		oggi !
		Che dir poi delle insormontabili difficoltà che la ragazzina 
		incontrerebbe per ritrovare la propria 
		identità, procurarsi i mezzi 
		di sostentamento necessari per studiare, vestirsi, mangiare,  nonchè delle beghe legali causate dai vari passaggi ereditari subìti dai 
		beni dell'ex defunta?  
		Probabilmente ci sarebbe abbastanza materiale per una fiction TV da almeno 300 puntate! 
		 
		Concludiamo  chiedendoci se gli ideatori di un simile 
		ignobile commercio della speranza, si siano mai posti i problemi 
		qui sopra accennati relativi alla qualità della vita che avrebbero i loro resuscitati, se il metodo 
		funzionasse davvero. Temiamo, però, che loro sappiano perfettamente che 
		si tratta di una colossale truffa per pochi benestanti che, come tutti e 
		più degli altri, non accettano l'idea della morte fisica e si rifugiano 
		nell'illusione che il denaro possa comprare tutto... anche la 
		resurrezione!  
		Volete allora un consiglio spassionato? 
		Invece che il vostro corpo, ibernate il vostro computer per 
		continuare a leggere 
		la PdA... più tardi, ma non fra un secolo! 
		
		
		Webmaster 
		
		ESISTONO I LEGAMI DI SANGUE? 
		
		   
		(29-09-16) 
		
		Si può ben dire che non c'è giorno in cui la cronaca nera non riporti 
		nuovi omicidi commessi in famiglia: padri che uccidono figli e 
		viceversa,  
		per non parlare dei femminicidi.  
		Quella che fino a pochi anni fa sembrava essere un rifugio sicuro, la 
		famiglia, oggi è diventato un luogo pericolosissimo dove bisogna tener 
		alta la guardia, nè più nè meno come si farebbe in luoghi notoriamente 
		pericolosi ed è logico che la disaffezione al matrimonio, oltre che per 
		le note contingenze economiche e lavorative, sia in crescente ascesa, 
		forse anche per questa sotterranea paura.  
		E' facile dire che tali raccapriccianti episodi di violenza dipendono 
		dalla decadenza dei costumi, dalle varie crisi che ci stanno colpendo 
		fin dagli anni '70, ecc. ma ci siamo mai chiesti se i famosi "legami 
		di sangue" esistono davvero o non fossero un'invenzione degli stati 
		e delle religioni per esercitare vari tipi di controllo sulla 
		popolazione attraverso la creazione di falsi miti e tabù? Se invece 
		guardiamo le cose da un punto di vista spiritualistico, ci spieghiamo 
		facilmente perchè tali legami non costituiscono necessariamente 
		un vincolo fra gli Spiriti.  
		 
		
		Il corpo nasce dal corpo, ma lo Spirito non nasce dallo Spirito, 
		poiché esso esisteva ben prima della formazione del corpo!  
		
		Non è il padre che crea lo Spirito di suo figlio, egli non fa 
		nient'altro che fornirgli un involucro, ma deve contribuire al suo 
		sviluppo fisico, mentale e morale per consentirgli di progredire nella 
		direzione della Luce. Gli Spiriti che si incarnano nella stessa 
		famiglia, possono esser legati da reciproca simpatia, uniti da legami 
		nati durante altre esistenze trascorse insieme, ma può anche accadere 
		che siano del tutto estranei fra loro, divisi da antipatie antiche, da 
		un antagonismo che li porterà a reincarnarsi onde risolvere atavici 
		conflitti. Non possiamo perciò considerare veri i legami di famiglia che 
		vediamo qui sulla Terra, 
		la consanguineità non è sinonimo di compatibilità, 
		
		mentre simpatia (ovvero identità di sentimenti) e comunione di idee 
		sono i veri collanti che uniscono gli Spiriti fra loro , 
		prima, durante e dopo le loro incarnazioni. Ne consegue che due persone 
		nate da padri diversi possono sentirsi e comportarsi meglio due fratelli 
		"di sangue", cercarsi reciprocamente, e provare gioia  a stare 
		insieme, mentre due fratelli propriamente consanguinei possono anche 
		respingersi. Potrebbe essere il caso di due vecchi nemici che vengono 
		"affidati" dalle Guide alla stessa famiglia in modo tale da dover per 
		forza di cose confrontarsi e tentare di risolvere i loro rancori. 
		 
		
		Ci sono dunque due generi di famiglie, le famiglie unite da legami 
		spirituali e quelle unite da legame corporali.
		 
		
		Le prime si ritrovano a reincarnarsi insieme, vita dopo vita, mentre le 
		seconde sono fragili come la materia, si estinguono col tempo, e spesso 
		si sciolgono già nella vita attuale. In base alla legge inesorabile del 
		Karma, questi ultimi devono, alla fine, superare le varie prove che 
		saranno state loro proposte dalle Guide e cancellare tutti i sentimenti 
		negativi, i rancori ed i malintesi accumulatisi -forse- in millenni di 
		esistenze, per poi finalmente tornare liberi di decidere se continuare 
		insieme il gioco della reincarnazione, o restare nel Regno Etereo e 
		collaborare per aiutare coloro che si troveranno nelle loro stesse 
		condizioni qui sulla Terra. Da quanto detto, appare possibile che tali 
		Spiriti possano non superare la prova, sfociando nell'assassinio dei 
		loro presunti familiari ed accumulando così ulteriori debiti karmici.  
		Noi però ben sappiamo che il gioco (al massacro) deve continuare fino a 
		che tutti gli Spiriti che ancora non hanno capito la lezione dell'Amore 
		Puro ed Incondizionato non saranno rientrati nella Luce. Quando? solo 
		Dio lo sa. 
		
		WEBMASTER 
		
		TERREMOTO... 
		PERCHE'? (28/08-16) 
	
	Considerazioni sulla struggente lettera 
	di Andrea  
	"...scusa se siamo 
	arrivati tardi" 
	
	  
	
	 
	Dopo tutto ciò che è stato detto 
	dai Media, cosa possiamo aggiungere noi della PdA? Altre volte abbiamo 
	espresso le nostre idee maturate in lunghi anni di ricerca, tesa a capire il 
	perchè di tante ingiustizie terrene e siamo giunti alla conclusione che esse 
	sono solo APPARENTI...  
	Forse c'è qualcosa che non è stato detto  in questa occasione ed in 
	tante altre che hanno suscitato orrore, compassione, pietà, cieca rabbia di 
	chi si sente impotente davanti al dolore, alla sofferenza, all'abbandono. La 
	risposta, secondo noi, è nelle eterne Leggi dell'Universo, Leggi che i più 
	ignorano, a partire da coloro che dovrebbero essere le guide del mondo, cioè 
	i capi religiosi. Costoro si trincerano dietro dogmi assurdi, dietro frasi 
	vuote che non danno risposte nè conforto ma aumentano il senso di solitudine 
	dell'uomo davanti alla morte, alla desolazione di una casa polverizzata, di 
	un intero paese ingoiato in pochi secondi dalle "forze della Natura". 
	 
	Cambiamo il nostro punto di vista e chiediamoci se tali forze che 
	consideriamo ostili, non siano invece nostre alleate per raggiungere il vero 
	ed unico obiettivo dell'uomo che è la  
	CRESCITA SPIRITUALE. 
		
	Vien logico pensare che esistono diverse 
	gradazioni nelle perdite, da quella dei beni materiali, fino alla perdita 
	della nostra vita e/o di quella dei nostri cari. Si dice che Dio non dà a 
	nessuno dolori più grandi di quelli che può superare e son certo che sia 
	proprio così, altrimenti dovremmo veder ondate di suicidi di massa fra tutti 
	i sopravvissuti ad una catastrofe.  
	Del resto, che differenza c'è fra perdere tutti i nostri beni OGGI -per es.- 
	a seguito di un terremoto, o DOMANI a seguito della nostra -inevitabile- 
	dipartita?  
	Che senso ha una differenza di pochi anni, o decenni, di fronte 
	all'Eternità?  
	Potendo consapevolmente scegliere fra una morte anonima a 100 anni nel 
	vostro letto oppure a 50 sotto le macerie, SAPENDO CHE AVRETE DATO UN 
	PICCOLO MA SIGNIFICATIVO CONTRIBUTO nel far sbocciare sentimenti positivi, 
	quale scegliereste? Il problema è che noi questa scelta l'abbiamo già 
	fatta, 
	ma non ne siamo consapevoli 
	fino al momento stabilito.  
	Purtroppo nessuno ci ha preparati a quella che è la sorte comune di tutti, 
	LA MORTE, e alla perdita di ogni bene materiale, agio e sicurezza e così 
	nemmeno le religioni sanno darci una spiegazione valida a tanta sofferenza 
	inducendo gli atei a negare l'esistenza di Dio. L'unica risposta logica che 
	ci sentiamo di proporvi, alla luce dei meccanismi delle Leggi dell'Universo, 
	è che la nostra esistenza  
	è basata sulla gestione delle perdite di ogni tipo, almeno su questo 
	Pianeta.  
	In quest'ottica, possiamo allora accettare meglio quel che viene 
	definito "destino" e pensare, come oltretutto ci dicono tanti messaggi 
	inviati dall'Oltre, che dovendo tutti per forza di cose morire,  
	OGNUNO POSSA AVER SCELTO LA PROPRIA 
	FINE IN BASE AL SUO GRADO DI EVOLUZIONE.  
	A che prò? vi chiederete... 
	Semplicemente perchè gli effetti della nostra -più o meno tragica- dipartita 
	possano far crescere spiritualmente le anime meno evolute. Se non ci fossero 
	state vittime, l'ondata emotiva suscitata da una simile tragedia sarebbe 
	stata di gran lunga inferiore a quella che tutto il mondo sta ora provando 
	grazie al sacrificio delle 290 vittime e far compiere un'ulteriore piccolo 
	passo al cammino dell'umanità verso la perfezione. I sensi di compassione, 
	la solidarietà ed i sentimenti di fratellanza e condivisione, credetemi, 
	non sono sprecati (sempre che siano genuini!), perchè contribuiscono ad elevare il livello di vibrazioni 
	positive, proprio come ha fatto Andrea con la sua commovente lettera per la 
	piccola Giulia. 
		
	 Pensateci bene: siccome dobbiamo 
	inevitabilmente morire e rinascere, non una ma mille volte, almeno 
	scegliamoci un modo che sia utile al progresso della restante umanità e non 
	solo di noi stessi. 
		
	
	Webmaster 
		
		islam e aldilà 
		
		
		(21-08-16) 
		 
		
		
		 Come 
		tutti sappiamo il testo sacro della religione islamica, è il Corano. 
		La sua caratteristica principale, che lo differenzia dalla Bibbia (testo 
		sacro per i Cattolici), è la indiscutibilità che ne deriva dalla sua 
		origine, infatti il Corano non è stato semplicemente ispirato ma è 
		stato direttamente dettato al profeta Maometto da Allah stesso per 
		tramite di un Angelo con 
		tutte le implicazioni del caso (tra cui quella dell’interpretazione che 
		si dovrebbe presupporre univoca).  L’invasività del Corano nella 
		vita dei fedeli islamici è quindi alta se consideriamo che tale testo 
		non è semplicemente una guida teologica e spirituale, ma contiene una 
		serie di norme che devono essere osservate e che sono indicate in 
		maniera concreta in fatti riguardanti il matrimonio, il commercio, la 
		successione, ecc... 
		E’ doveroso però 
		specificare che il Corano, in realtà, enuncia solo nei tratti generali 
		tali prescrizioni che si possono ritrovare in maniera dettagliata e 
		completa in un altro testo islamico che pone i suoi fondamenti in 
		presupposti religiosi, cioè la Sunna. 
		
		Cominciamo allora a dare uno sguardo nell'Aldilà degli Islamici, con 
		tutte le precauzioni del caso, poichè le interpretazioni possono essere 
		diverse ed oscillano da una copia più o meno pedissequa della Bibbia, ad 
		interpretazioni rivoluzionarie ed estremiste sostenute, per fortuna, da 
		minoranze, come quella che fa capo al Califfo dell'Isis, il Dr.Abu Bakr 
		al-Baghdadi 
		
		Al fine di comprendere l'immaginario Aldilà dell'Islam è utile capire 
		prima qualcosa sulla sua cosmologia.  
		Secondo il Sacro Corano Dio ha creato la terra ed i sette cieli per le 
		sue creature. Questi sette cieli non devono essere considerati come 
		sette destinazioni distinte per i morti, piuttosto come regioni 
		spazio-temporali distinte dalla terra (c'è un certo dibattito tra gli 
		studiosi islamici circa l'esatta natura di ciascuno di essi). Dio ha 
		creato Adamo ed Eva ed il giardino dell' Eden è il Paradiso  (uno 
		dei cieli), che ha creato per loro.  Dio allora,
		
		"... conferisce autorità ad Adam e dice agli Angeli di prostrarsi 
		davanti ad Adamo come pontifex di Dio, il mediatore tra il cielo e la 
		terra". (Ashton e Whyte, p.90) 
		Uno degli angeli, Iblis, rifiuta però di prostrarsi e viene scagliato 
		verso il basso ed 
		
		"... è annoverato fra i miscredenti."
		
		 
		Iblis (Satana) è esiliato dal Paradiso , ma chiede di essere graziato 
		dalla pena eterna fino al giorno del giudizio. 
 Dio concede questa grazia, ma Satana,
		
		"... giura di tentare il popolo di Dio ..." 
		(Ashton e Whyte, p. 90).  
		Come nella tradizione cristiana, anche qui Adamo ed Eva vengono espulsi 
		allo stesso modo dal Paradiso  per aver mangiato dall'albero 
		proibito. Tuttavia, a differenza di Satana, vien loro promesso che 
		quelli (dei loro discendenti) che credono e sono giusti vi torneranno  
		ad abitare per l'eternità, mentre coloro che non credono e sono cattivi, 
		"...sono i compagni del Fuoco in cui rimarranno in eterno " 
		Secondo l'Islam la durata della vita terrena di ogni individuo è 
		determinata da Dio e dopo la morte ognuno deve attendere fino al Giorno 
		del Giudizio, che è noto solo a Dio, per la resurrezione.  
		Nell'Islam è,
		
		"... un dogma di fede che ci sia un Giorno della Resurrezione e del 
		Giudizio in cui i vivi ed i morti risponderanno dei loro pensieri e 
		delle loro azioni ..." 
		(Coward, pag. 56) 
		Prima del giorno della resurrezione apparirà la figura dell' 
		Anti-Cristo, che sarà sconfitta dal ritorno di Cristo, il Messia.  
		Un periodo d'oro di pace seguirà e alla fine vi sarà il giorno della 
		risurrezione.  Il Corano implica che la resurrezione sarà 
		corporale,
		
		anche se l'Islam, come il Cristianesimo, è suscettibile di 
		interpretazione testuale non letterale. 
		Dopo la risurrezione ogni individuo deve comparire davanti a Dio per 
		rispondere delle sue azioni e ad ognuno sarà mostrato un registro,
		
		"...poi, colui a cui viene dato il libro nella mano destra sarà 
		giudicato con un giudizio positivo,  
		ma colui a cui vien dato dietro la schiena, invocherà la sua distruzione
		
		 
		Dopo il giudizio i malvagi saranno separati dai giusti ma Dio 
		risparmierà coloro che si sono realmente pentiti, mentre gli empi 
		saranno mandato all'inferno, dove resteranno a 
		"bruciare fra le fiamme."
		
		 L'inferno brucia con tanta furia e rabbia che quasi scoppia, 
		totalmente circondato da acqua bollente e ogni volta che i fuochi 
		cominciano a diminuire,
		
		"...si deve aumentare la forza dell'incendio."
		
		 
		Insomma, l'immagine dell'Inferno è anche qui fatta di caldo 
		insopportabile e sofferenze atroci. 
		 
		La destinazione per il giusto è invece il Paradiso, fatto di due 
		giardini, pieni di abbondanza e può essere interpretato come un ritorno 
		al Giardino dell'Eden.  Ogni giardino ha alberi dalla folta chioma, 
		due sorgenti di acque cristalline e due tipi diversi di ogni frutto.  
		Il giusto si adagia
		
		"... su letti i cui rivestimenti sono di broccato e seta ed i frutti dei 
		due giardini sono a portata di mano."
		
		 
		C'è un certo dibattito sul fatto che questa immagine del cielo sia o 
		meno da prendere alla lettera. Alcuni commentatori ortodossi l'hanno 
		preso per verità assoluta e credono che il cielo sia un luogo di piacere 
		sensuale e chiaramente mostrano che nell'Islam l'aldilà è un' eternità 
		in cui i giusti usufruiscono della grazia infinita di Dio che riserva la 
		sua ira impressionante sui malvagi. 
		Molto è stato detto dalla fantasia popolare circa le "vergini" promesse 
		agli uomini islamici. C'è un immaginario di belle e virtuose fanciulle (Houri) 
		in tutte le descrizioni del Paradiso  nel Corano, tuttavia, questo 
		aspetto è stato sottolineato più di quanto probabilmente dovrebbe 
		essere. Il Corano è suscettibile di interpretazione letterale o figurata 
		come qualsiasi altro testo religioso.  
		Il tema unificante delle immagini presenti, sia dal punto di vista 
		letterale che figurato, è di abbondanza e grazia di Dio,  
		sicchè l'ambiente celestiale fatto di ombra, corsi d'acqua, e frutta 
		abbondante,  
		può essere pensato come emblematico della infinita grazia divina. 
		E' evidente che anche 
		per l'Islamismo, come per il Cattolicesimo, le "superfetazioni" che si 
		sono aggiunte al messaggio originale sono tantissime e spesso in 
		contrasto con il Corano stesso. Se i Cattolici hanno nel Papa una guida 
		unica ed autorevole, ciò non avviene nel mondo islamico perchè ogni Imam 
		può dire la sua e pontificare sul sacro testo. Ne nascono così 
		distorsioni, obblighi ritualistici che, se pur dettati dal buon senso 
		(come non bere alcolici e non mangiare maiale), trasformano in verità di fede dei 
		semplici consigli di buon vivere. Quando poi si arriva alla totale 
		sovversione dei principi fondamentali di Pace ed Amore per il prossimo 
		presenti nel testo originale , ecco che assistiamo ad una vera e propria 
		involuzione dei popoli che si sono lasciati assoggettare da individui 
		loschi e sanguinari che mirano a ben altri tipi di conquiste, non certo 
		spirituali, ma demoniache. Ecco perchè concordiamo pienamente con quanto 
		ha recentemente scritto sul suo blog il nostro amico James Donahue e che 
		qui vi riportiamo. 
		
		Gli Atti dell' IS Violano il Corano 
		
		
		 
		
		<Abbiamo trovato una lettera aperta firmata da una lunga lista di 
		studiosi Sunniti e leader politici di tutto il Medio Oriente, 
		indirizzata ad Abu Bakr al-Baghdadi, l'auto-dichiarato capo dello Stato 
		islamico.  
		La lettera spiega in dettaglio perché gli atti mortali perpetrati dai 
		ribelli dello stato islamico e molte dichiarazioni dei "leader" 
		dell'organizzazione violano il Santo Corano.  
		La lettera, del 19 settembre 2014, rende chiaro che i Sunniti si 
		dissociano dallo Stato Islamico e spiega perché Abu Bakr al-Baghdadi 
		sbaglia nel dichiararsi il califfo del mondo musulmano.  
		
		Un califfo, secondo il credo islamico, è un successore di Maometto.
		 
		
		
		Nella lettera gli studiosi sottolineano che il Dr. Abu Muhammad al 
		Adnani, l'uomo che ora si fa chiamare Abu Bakr al-Baghdadi, ha 
		pubblicamente citato quello che secondo lui sarebbe un verso del Corano 
		che giustificherebbe la guerra mortale condotta dai militari dell'ISIS.
		 
		Nella lettera si afferma che la citazione,  
		
		"Dio benedica il Profeta Muhammad che è stato inviato con la spada 
		come una misericordia per tutti i mondi "
		
		crea confusione ed un paradigma sbagliato. "  
		La dichiarazione è una versione distorta del reale versetto in cui si 
		legge:  
		
		"Ora Dio ha mandato il profeta Maometto come misericordia a tutti mondi 
		". 
		
			
				| 
				 
				
				Hadith  
		Significa "racconto, narrazione" ed è in genere un singolo 
				aneddoto di alcune righe sulla vita del
				Profeta 
				dell'islam
				
				Maometto (Muhammad), ma ha un significato molto più 
				importante perché è parte costitutiva della cosiddetta
				
				Sunna, la seconda fonte della Legge islamica (Sharīʿa) 
				dopo lo stesso
				
				Corano. Esistono milioni di ḥadīth, classificati per
				
				isnād (catena di trasmissione) ed affidabilità. La 
				collezione della totalità dei singoli ḥadīth costituisce 
				appunto la
				
				Sunna. (Wiki)  | 
			 
		 
		
		La lettera continua dicendo che il verso è un'affermazione generale ed 
		incondizionata tratta dal Corano stesso mentre la frase, 'inviato 
		con la spada' 
		fa parte di un Hadith che è relativo a tempi e circostanze ormai 
		passati. 
		E' vietato mescolare il Corano e gli Hadith in questo modo! 
		
		"Un hadith nel mondo musulmano è un insieme di tradizioni contenente 
		detti del Profeta Maometto, che non fan parte del Corano, e vengono 
		utilizzati come consigli e sono riferiti ad eventi e tempi specifici. 
		La lettera cita direttamente dal Corano quando elenca una "sintesi" 
		delle leggi islamiche, come le seguenti: 
		
		"L'insurrezione armata è proibita nell'Islam per qualsiasi ragione, 
		salvo l'evidente mancanza di fede di un sovrano che non permette al 
		popolo di pregare."
		
		Inoltre:
		
		"E 'proibito nell'Islam dichiarare un califfato senza il consenso di 
		tutti i Musulmani ". 
		La lettera è un evidente tentativo da parte dei leader Sunniti a 
		separarsi dallo Stato islamico e dalla guerra che si sta verificando 
		nella loro patria.  Abu Bakr al-Baghdadi è stata una figura oscura 
		che ha fatta solo poche apparizioni, una tra le sue rare presenze 
		pubbliche è avvenuta nel mese di giugno 2014, quando ha virtualmente 
		dichiarato guerra alle tribù irachene ed ha annunciato che era lui il 
		califfo del mondo islamico. Ovviamente la leadership sunnita non è 
		d'accordo. 
		
		FONTI: - https://en.wikipedia.org/wiki/Harold_Coward 
		-  
		
		https://books.google.it/   - 
		
		http://www.perdurabo10.net 
		
		----------------------------------------------------------------------- 
		Adattamento e 
		traduzioni: Webmaster 
				
				
				
				Perché le anime ritornano  
				
		
		(07-06-16) 
		 
				 Che cos'è il déjà vu? Alcuni credono che sia l'eco del riconoscersi che 
		risuona attraverso il velo che separa un'incarnazione da un'altra.
 Per 
		un breve istante, due vite separate -ma interconnesse- vengono in contatto 
		attraverso un guizzo di comunanza metafisica. 
		Forse questo è vero; forse non lo è, ma un recente articolo nella 
		rivista Learning-Mind cita uno studio sulla reincarnazione del compianto 
		Dr. Ian Stevenson, da cui emerge quanto fosse convinto che le nostre 
		anime ritornano davvero in questo mondo dopo la morte.  Con questo articolo 
		vi offriamo un campionario di spiegazioni 
		orientali e new-age,  sebbene i primi riferimenti alla reincarnazione si 
		trovano già in narrazioni bibliche e sono stati discussi dai filosofi religiosi 
		classici. 
		----------------- 
		Uno dei dilemmi più ricorrenti nella filosofia spirituale è perché le 
		disgrazie accadono alle persone buone, unitamente al suo enigma 
		speculare: perché eventi fausti invece accadono a persone cattive? 
		Se crediamo nella Giustizia Divina, perché il nostro mondo funziona 
		secondo un sistema in cui la giustizia sembra essere l'eccezione 
		piuttosto che la regola? 
		Questa domanda compare per la prima volta nel libro di Giobbe, forse il 
		racconto più inquietante e impenetrabile di tutta la Bibbia. Anche se è 
		descritto come un uomo giusto, l'Onnipotente - per ragioni inspiegabili 
		- dà il permesso a Satana di tormentare il poveretto  con ogni sorta 
		di sofferenze umane.
		Un giorno, Giobbe viene a sapere che tutti i suoi beni sono stati portati 
		via da orde di saccheggiatori o distrutti dal fuoco divino, e che tutti 
		i suoi figli sono morti quando una tempesta innaturale ha causato il 
		crollo del tetto sulle loro teste. Improvvisamente privo di tutto ciò 
		che era suo, Giobbe risponde stoicamente,
		 
		«Il Signore dà e il Signore 
		toglie.>> 
		Non contento, Satana convince Dio a molestare ulteriormente il 
		pover'uomo e riceve il permesso di affliggerlo con doloroso bolle su 
		tutto il corpo. Questo è troppo per Giobbe che, infine, si chiede se ci 
		sia giustizia nel mondo. 
		Per quasi 40 capitoli, egli dibatte con i compagni che cercano di 
		argomentare contro l'apparente ingiustizia della sua malasorte e quando, 
		infine, l'Onnipotente decide di rivelarsi a Giobbe, non lo fa per 
		spiegare le sue azioni, ma per rimproverarlo per l'arroganza di aver 
		pensato d'essere in grado di capire i misteri del piano divino.
		Alla fine, Giobbe è, almeno in parte, consolato dal ristabilimento della 
		sua salute, della sua fortuna e da nuovi figli. Le domande iniziali, però, restano e non senza una buona ragione. Perché 
		Giobbe ha dovuto sopportare tanto dolore apparentemente senza alcuno 
		scopo? E qual era lo scopo della rivelazione ultima di Dio, se non 
		rispondere a questa domanda? 
		
		 
		Maimonide, il grande talmudista del 12° secolo, offre un'apparentemente 
		semplice spiegazione: la reincarnazione. 
		A volte le nostre anime vengono inviate su questo mondo per finire un 
		lavoro lasciato in sospeso, per emendare i torti commessi nelle vite 
		precedenti, per completare i lavori lasciati a metà, o per espiare colpe 
		e quindi sfuggire alla pena eterna nel mondo a venire, ma questa 
		soluzione ancora non ci soddisfa. 
		Quale beneficio otterrei soffrendo per peccati che non ricordo? E in che 
		modo questo spiega la prosperità e la tranquillità dei malvagi? 
		Anche tra i teologi, pochi possono vantare una vera comprensione 
		dell'animo umano. Secondo il cabalista del 18° secolo Moshe Chaim 
		Luzzatto, la psiche umana è composta da tre componenti distinte che, 
		insieme, ci rendono ciò che siamo. 
		Il primo è chiamato Nefesh, o anima animale. Tutte le nostre unità di 
		base e gli istinti sono funzioni del Nefesh, che cerca cibo, calore, 
		rifugio, sicurezza, riproduzione - tutte esigenze fondamentali per la 
		sopravvivenza fisica - così come l'immediato piacere fisico.
 Il Nefesh 
		vive nel momento, con poco pensiero del futuro e non ha nessun interesse 
		per scopi più alti. 
		 
		La seconda componente dell'essere umano è chiamata Ruach, non 
		propriamente tradotto come spirito perché imita, piuttosto che 
		rappresentare, l'anelito spirituale. 
		Il Ruach cerca la soddisfazione a lungo termine e coltiva piaceri più 
		raffinati, evitando la gratificazione fisica immediata a favore della 
		realizzazione a lungo termine di occupazioni più alte come la 
		letteratura, la musica e il coinvolgimento nella comunità. Purtroppo il 
		Ruach è ancora egoistico perchè rinuncia volentieri alla soddisfazione 
		istintiva per ricompense più durature come potere, successo e 
		illuminazione intellettuale. 
		Inevitabilmente, Nefesh e Ruach sono perennemente in conflitto tra loro, 
		con il primo che concupisce il piacere immediato e il secondo che tenta 
		di eludere i piaceri della carne in previsione di più una profonda 
		gratificazione successiva. 
		Solo grazie a qualche arbitro esterno possono essere entrambi spronati 
		alla cooperazione. 
		Questa è la funzione dell 'anima, il Neshoma, la scintilla divina 
		attraverso il quale l'uomo può elevarsi ad un livello di pietà 
		sfruttando gli impulsi opposti del Nefesh e del Ruach e costringendoli a 
		lavorare insieme a raggiungere uno scopo più elevato. 
		Quando l'anima ci riesce, unifica lo spirituale ed il fisico in 
		un'orchestrazione di armonia eterea e, così facendo, raggiunge lo scopo 
		per cui è stata creata.
		I tre componenti diversi di Nefesh, Ruach e Neshoma diventano fuse in 
		un'unica entità, che produce una coscienza perfezionata in grado di 
		trascendere questo mondo ed entrare nella prossima, ultima fase della 
		sua esistenza. 
		 
		Quando, però, l'anima non riesce a controllare gli aspetti più vili 
		dell'essere umano, permette alla dissonanza spirituale di prevalere 
		quindi, al fine di compiere il suo destino, l'anima ha bisogno di una 
		seconda possibilità per ripristinare l'armonia divina e deve fare 
		un nuovo viaggio tormentoso in questo mondo per provarci di nuovo.
		Se poi non siamo riusciti a cogliere i vantaggi dei passati 
		benefici, potremmo essere costretti a vivere una vita di profonda perdita 
		o di privazioni. Se abbiamo inflitto dolore agli altri, potremmo 
		imparare a convivere con il dolore noi stessi.
		Se ci siamo ritrovati a guardare indifferentemente alle sofferenze dei 
		nostri simili, potremmo avere a sperimentare solitudine e abbandono, onde 
		ripristinare l'equilibrio delle nostre anime.  
		Alla fine, dobbiamo imparare ad avere fiducia, che non solo la giustizia 
		è cieca, ma che siamo ciechi al funzionamento della giustizia divina.
		Il Tikkun finale, oppure la rettificazione delle nostre anime, non può 
		essere paragonata a quella di un manoscritto difettoso o di un apparato 
		montato male: se sapessimo esattamente dove abbiamo fallito e perché 
		siamo stati qui, il nostro lavoro sarebbe fin troppo semplice.
		Invece, dobbiamo fare i conti con l'incertezza, andare a tentoni lungo 
		il cammino, attraverso una gran confusione spirituale, guidati solo 
		dagli echi della coscienza e dal nostro desiderio di navigare le 
		tempeste dell'esistenza terrena.  
		Solo pochi hanno ricordi della loro vita passata, per motivi che possono 
		rimanere un mistero per tutti, ma non per Colui che li ha restituiti a 
		questo mondo per dar loro un'altra occasione. Ma, che dire del malvagio che prospera? 
		Questo può essere l'aspetto più spaventoso in assoluto della 
		reincarnazione. Cosa si può fare per l'anima a cui è stata data una chance dopo un'altra 
		chance e non ci è riuscita ogni volta? 
		A tale anima può essere data un'ultima occasione per riconoscere il suo 
		vero scopo. Insensibile alle tribolazioni, la trasmigrazione finale 
		dell'anima può ottenere un comfort ed una serenità immeritati, 
		offrendole la prospettiva inquietante di pagare in questo mondo la 
		perdita della vita eterna.   
		Niente ci deve spaventare più di una vita tranquilla priva di meriti 
		evidenti !!  
		L'ultima speranza per una tale anima sarà poter finalmente reagire al 
		fatto che il Padrone dell'Universo ha declinato ogni tentativo  di salvezza, ma pochi di noi sono finora andati così lontano e pochi di noi hanno 
		ricordi di vite passate, così la formula migliore che abbiamo per il 
		successo spirituale è ascoltare le parole conclusive di Re Salomone in 
		Ecclesiaste: 
		La somma della questione, quando tutto è stato ascoltato, è  
		stare in soggezione davanti all'Eterno 
 e seguire le sue strade, perchè 
		questa è l'interezza dell'uomo. 
		Quanto più cerchiamo la verità e la giustizia, quanto più riusciamo ad 
		influenzare il mondo acchè diventi leale e giusto, tanto più rapidamente 
		consentiremo alle nostre anime di andare avanti verso il loro destino 
		spirituale. 
				--------------------------------- 
				
				
				AMORE E LUCE PER LE VITTIME DEI 
				VILI ATTENTATI DI PARIGI  
				(14/11/15) 
				  
				
				Ancora 
				un massacro ieri notte a Parigi, altre 127 o più vittime 
				innocenti della follìa pseudo-religiosa,un gravissimo  
				fatto di sangue che vediamo come una tragica,ulteriore conferma 
				che quanto ci dicono le Guide è verissimo:
				 
				NON ESISTE UNA RELIGIONE 
				MIGLIORE DI UN'ALTRA, LO E' QUELLA CHE CI PORTA PIù VICINI A 
				DIO! 
				Lo abbiamo detto e 
				ridetto: le Religioni hanno tutte un "nucleo" originario 
				identico che potrebbe essere nato da comunicazioni spirituali 
				elevate, purtroppo sono state poi manipolate dagli uomini per 
				fini totalmente opposti a quelli iniziali. Tradotti, ritradotti, 
				modificati fraudolentemente, i così detti "Sacri Testi" sono 
				oggi un guazzabuglio di principi morali, consigli dietetici e 
				dettami sul modo di vestire che non hanno nulla a che fare con 
				l'idea primigenia di dare un semplice codice di comportamento 
				morale all'essere umano e che, invece, sono stati assunti a 
				dogmi di fede! 
				 Non si può uccidere in nome di Dio, perchè Lui ci ha detto di 
				amare e non di odiare, perciò come fanno a definirsi religiosi 
				questi assassini? Come possono accampare l'assurda pretesa di 
				"convertire" chi non manifesta le loro identiche e folli idee? 
				Convertirci a cosa? All'odio, all'ignoranza all'oscurità, alle 
				discriminazioni di ogni tipo? Non dice pure il loro Libro che 
				gli uomini son tutti uguali davanti a Dio e che saremo tutti 
				giudicati per le opere compiute? Il momento è gravissimo e non 
				saranno certo i razzi ed i droni di questa o quell'altra potenza 
				terrena a risolvere questo conflitto,bensì una decisa azione da 
				parte di chi quei libri dovrebbe solo riscriverli alla luce 
				degli insegnamenti delle grandi Guide -Cristo, Maometto, Buddha- 
				che la Luce ci ha inviato nel corso dei millenni, anzichè 
				adorarli, così rimaneggiati nei templi d'ogni credo fideistico.  
				Se tutti i capi religiosi della Terra volessero davvero la Pace, 
				dovrebbero semplicemente eliminare quanto di inutile e dannoso 
				si è accumulato nel corso dei secoli nei loro Sacri Testi e 
				liberare l'umanità dal giogo dei condizionamenti da essi 
				causato, proclamando a tutto il mondo questo solo e supremo 
				comandamento: 
				
				AMA IL PROSSIMO TUO COME TE 
				STESSO! 
				
				
				WEBMASTER 
				
				TUTTI AL MARE! 
		(03-08-15) 
		
		
		 E' 
		ormai tempo di vacanze, la mente corre subito a spiagge di sabbia 
		bianchissima, deserte o quasi, ma non sempre i nostri sogni 
		corrispondono alla dura realtà! Ammesso di avere il tempo libero ed i 
		soldi per fare villeggiatura, quali sacrifici attendono l'entusiasta 
		aspirante-bagnante? Code ai caselli, prezzi del carburante alle stelle, 
		deviazioni interminabili e prezzi altrettanto salati per alberghi, 
		spiagge ed ombrelloni.  Ci si chiede se queste seccature le avremo 
		anche dopo morti ed a questo punto nasce spontanea la domanda:  
		
		esiste il mare 
		nell'Aldilà? 
		 
		Che aspetto avrà? Ci potremo bagnare e passeggiare lungo le sue rive?  
		Oppure è un (raro) privilegio terreno e basta? 
		A dire il vero, nei 
		resoconti dei Ritornati vengono spesso descritti fiumi, laghi, cascate 
		iridescenti, ma l'elemento "mare" compare molto raramente. Ce ne siamo 
		chiesti il perchè, dato che, in qualsiasi ambiente desideriamo vivere 
		nei Livelli Superiori di Esistenza, esso viene immediatamente creato 
		dalla nostra stessa mente. 
		Forse, però, abbiamo trovato una spiegazione a questa scarsità di 
		documentazioni...marittime.  
		Probabilmente, essendo la maggior parte dei racconti di NDE "made in 
		USA"  o in GB è facile capire che la maggioranza degli Anglosassoni 
		il mare...non 
		lo ha mai visto!
		 
		Se qui da noi è impensabile un'estate senza la spiaggia, per la maggior 
		parte dei sudditi di Obama il mare è una realtà molto distante (anche 
		migliaia di kilometri) dalle loro case, sicchè per trovare un po' di 
		refrigerio, devono accontentarsi di laghi e fiumi. Lo stesso vale per i 
		sudditi di Sua Maestà Britannica, ma per ragioni diverse: il loro mare è 
		troppo freddo per attrarre torme di turisti.  Setacciando la Rete, 
		abbiamo così trovato questa bellissima descrizione del mare dell'Aldilà, 
		ottenuta dalle canalizzazioni di 
		Mons. H. Benson (clic) che ci affrettiamo a sottoporre 
		all'attenzione dei nostri Lettori, sperando siano ben comodi sotto un 
		ombrellone a godersi il meritato riposo ferragostano! 
		
		Webmaster 
		Ruth si aspettava che il mare fosse salato, ma non lo era, con sua 
		grande sorpresa. Per quanto ho potuto osservare, non aveva alcun gusto! 
		Era mare più in virtù della sua grande estensione e delle 
		caratteristiche del terreno adiacente che per altro.
		In tutti gli altri aspetti assomigliava all'acqua dei ruscelli e dei 
		laghi.  
		(Monsignor Robert Hugh Benson, Liwu, 91-2). 
		 
		Quando visto da una posizione piuttosto in alto sul suo livello, l'acqua 
		si presenta come una distesa scintillante di colore. Non ci sono 
		tempeste ad agitarne la superficie con violenza; allo stesso tempo il 
		mare non è sempre d'aspetto vetroso. La più delicata delle brezze 
		giocherà con leggerezza sulle acque e la superficie forma piccole onde 
		che assumono un centinaio di tinte diverse in un piccolo spazio, in modo 
		che questi raggi di luce riflessa sono come lampi di colore che possono 
		scaturire solo dal più puro dei diamanti.E' un'esperienza emozionante da vedere per la prima volta questo effetto 
		scintillante che è naturale per tutta l'acqua presente nel Mondo degli 
		Spiriti.  
		Quando la vidi, non riuscivo a credere ai miei occhi, 
		così incredibilmente stimolante era lo spettacolo ed anche adesso, 
		sebbene sono diventato un residente esperto di questi regni, posso 
		essere entusiasta per il gioco di colori che osservo ogni volta che 
		vengo in visita al fiume, al lago o al mare. E questo vale per tutti 
		noi. La familiarità con questi spettacoli non ci ha reso indifferenti. 
		Ci sarebbe qualcosa di radicalmente sbagliato in noi, se così fosse. 
		(Monsignor Robert Hugh Benson, HH, 95) 
		
		 
		Non mi sarei mai aspettato di vedere un mare così.  a sua colorazione era il riflesso più perfetto dell'azzurro del cielo 
		soprastante, ma in aggiunta, vi erano riflesse una miriade di tinte 
		dell'arcobaleno in ogni piccola onda. 
		La superficie dell'acqua era calma, ma questa calma non significa 
		affatto che l'acqua era senza vita. Non esiste una cosa come l'acqua 
		senza vita o stagnante qui. ...
		Una breve passeggiata lungo un piacevole sentiero tortuoso ci ha portato 
		ad una spiaggia di sabbia. Edwin (la sua Guida- NdR) ci ha informato che 
		si trattava di un oceano senza maree e che in nessun luogo era molto 
		profondo rispetto ai mari terrestri. Tempeste di vento erano impossibili,l'acqua era sempre calma e, come tutta l'acqua presente in questi 
		regni, era di una temperatura piacevolmente calda che non causava 
		sensazioni di frescura - o addirittura freddo - per i bagnanti. Era, 
		naturalmente, perfettamente vivente, priva di ogni singolo elemento o 
		caratteristica dannosa ma, al contrario, ricca di sostegno vitale.  
		Fare il bagno in quell'acqua è sperimentare una perfetta manifestazione 
		di forza spirituale. 
		La sabbia su cui abbiamo passeggiato non ha nessuna delle 
		caratteristiche sgradevoli connesse con quella del piano terrestre. Non 
		è mai faticoso camminare e, anche se aveva tutte le caratteristiche 
		della sabbia, essa era ferma nella consistenza e morbida al tocco della 
		mano. 
		In realtà, questo particolare qualità la rendeva più simile a prati ben 
		tenuti. 
		Abbiamo preso alcune manciate di quella sabbia e, passandola tra le 
		dita,grande è stata la nostra sorpresa nello scoprire che mancava ogni 
		traccia di granulosità sì da sembrare più simile a liscia, morbida 
		polvere.  
		Eppure,esaminandola da vicino, era innegabilmente solida. (Monsignor 
		Robert Hugh Benson, Liwu, 90-1.) 
		
		Tratto dal Sito 
		
		
		http://goldengaiadb.com/New_Maps_of_Heaven  |