SOMMARIO Pag.12
LA GUARIGIONE A
DISTANZA FUNZIONA!!
(30-03-09)
Studio del Dr. Dean Radin & Altri
Molto è stato scritto
su come le nostre buone intenzioni aiutano gli altri a
guarire, ma
si può veramente raggiungere col pensiero e le preghiere qualcuno che non è fisicamente
presente, e come si fa a saperlo?
In quest'articolo vi
presenteremo le prove che abbiamo sulla realtà di questo
fenomeno e vi forniremo alcune spiegazioni sui motivi per cui la
guarigione a distanza ha oggi un posto nel pensiero scientifico
moderno.
-------------
Un ben progettato studio svolto nel 2008 ha esaminato 36 coppie
nel cui contesto 22 persone erano malate di cancro. Vennero
creati tre gruppi: nel primo, costituito da dodici coppie, la
persona sana fu addestrata ad inviare pensieri di guarigione
verso il paziente e fu invitato a farlo per i tre
mesi precedenti l'esperimento.
Questa fase è stata denominata "formazione" del gruppo.
Nelle
altre 10 coppie in cui uno dei partner era colpito dal cancro,
il test veniva effettuato prima che il soggetto sano fosse stato
addestrato e queste coppie furono inserite nel "gruppo di attesa".
I
restanti quattordici individui sani non ricevettero nessuna formazione,
sì da poter fungere da "gruppo di controllo" dell'esperimento . In che cosa
consisteva tale formazione?
In entrambi i membri della coppia veniva misurata la conduttanza
della pelle e poi veniva loro chiesto di 'sentire' la presenza
dell'altro.
La conduttanza della pelle è la misurazione della capacità del
sudore di condurre l'elettricità, ovvero indica che il sistema
nervoso autonomo è stato attivato. Il sistema nervoso autonomo è
una parte del nostro cervello che regola l'equilibrio del corpo
e si occupa di funzioni "automatiche", ovvero inconsce, come il
controllo del battito cardiaco, della respirazione e di molte
altre, compresa la sudorazione.
Misurando la conduttività della pelle (che
viene alterata dal sudore, ricco di sali
minerali che sono buoni conduttori dell'elettricità),
i ricercatori erano in
grado di sapere se questa importante funzione del nostro corpo
era stata attivata o meno,
Durante i tests i partner erano tenuti separati in stanze
schermate in stato di rilassamento per 30 minuti. Il mittente
della intenzione inviava il "segnale" per periodi di 10-secondi
seguiti da altrettante pause e la conduttanza cutanea veniva misurata sia durante la
trasmissione che durante le pause.
I ricercatori volevano
controllare se si potevano rilevare differenze nei valori della conduttanza
quando i partners inviavano le loro intenzioni positive, al fine
di dimostrare che esse avevano effettivamente un impatto sul
sistema nervoso del ricevente.
E' doveroso ricordare che in qualsiasi ricerca scientifica,
se vi è meno del 5% di probabilità
che un evento sia dovuta al caso, si assume che molto
probabilmente l'evento stesso non é casuale
e persino
percentuali intorno al 10% possono essere abbastanza
significative.
Ebbene, ogni volta che venivano inviate le
intenzioni positive verso i partners, che vi ricordiamo si
trovavano in una camera schermata, si creavano cambiamenti nella
conduttanza della pelle molto significativi rispetto alle fasi
di pausa, quando tali modifiche non erano presenti.
La
probabilità che questi risultati siano dovuti al caso è
risultata pari allo 0,09%, quindi ben al di sotto del fatidico
5%.
Tali modificazioni elettriche sono state riscontrate in tutti e
tre i gruppi, ma i picchi maggiori erano molto evidenti nel
gruppo sottoposto a precedente allenamento, meno nel gruppo
d'attesa ed ancora meno nel gruppo di controllo.
Questo esperimento ha dimostrato che i pensieri positivi possono
influenzare a distanza il corpo d'un partner ignaro e che, se
l'intenzione è compassionevole, l'effetto è maggiore, infatti
anche altri studi hanno indicato che le preghiere possono far
guarire persino da tumori di piccole dimensioni.
Tuttavia, i risultati degli studi sugli effetti della guarigione
a distanza non sono stati univoci, per esempio non sono riusciti
a dimostrare che la guarigione a distanza può migliorare la
stanchezza cronica, o l'andamento della malattia nei pazienti
HIV positivi. In realtà, i due studi hanno anche dimostrato che
la guarigione a distanza può avere effetti negativi.
All'interno della comunità scientifica, ci sono un gruppo di
scienziati che credono nella guarigione a distanza ed un gruppo
che la nega.
I primi non credono che si tratti solo di fenomeni
illusori. Ci sono quattro principi della fisica di base
descritti in letteratura per spiegare il fenomeno:
(1) che l'intenzione sia trasmessa da un
segnale energetico ancora sconosciuto,
(2) che l'intenzione "arrotoli" lo
spazio-tempo, come la gravità, creando
dei percorsi per la
connessione fra le menti;
(3) che le persone, come le particelle descritte dalla fisica
quantistica,
hanno istantanee correlazioni a distanza (vedi
Esperimento di Parigi);
(4) che l'intenzione è molto simile alle misurazioni della
fisica quantistica.
Essa organizza le possibilità casuali nello
stesso modo in cui più funzioni d'onda possono essere collassate
in una singola funzione.
Così,
fin d'ora, sembra che la guarigione a distanza funzioni in
alcune situazioni, ma non in altre,
ma cosa significa questo?
Credo che la guarigione non è sempre efficace per diversi
motivi:
(1) la qualità della nostra intenzione potrebbe non
essere sufficientemente elevata;
(2) non tutti i soggetti hanno le stesse capacità;
(3) alcune malattie potrebbero richiedere livelli più elevati di
intenzione;
(4) ci possono essere anche intenzioni provenienti da altre
fonti che inficiano l'intenzione positiva.
Io sono meno
incline a credere che "la guarigione a distanza" è un'assurdità,
perché i dati che abbiamo ottenuto finora dimostrano che vi è
sicuramente la possibilità che l'effetto è avvertibile, ma
potrebbe non essere uniforme e/o onnipresente.
Vorrei poi sottolineare il fatto che non tutti gli uomini
sarebbero ugualmente capaci di eseguire la guarigione a
distanza, perchè solo chi possiede speranza e fede ha le
possibilità di successo più elevate e forse questo significa che
l'intenzione funziona meglio quando crediamo fermamente nelle nostre
capacità personali. In fondo anche per la visione a distanza,
varrebbe lo stesso principio.
Webmaster -da: Institute of Noetic Sciences, Petaluma, CA, USA dal Dr. Dean Radin & altri su Publimed -
NDE:
A
CHE
PUNTO
SIAMO?
(01-02-09)
State
morendo.
Venti
minuti
fa
il
cuore
ed
il
respiro
si
sono
fermati
e le
vostre
pupille
sono
diventate
fisse
e
dilatate.
Le
cellule
del
cervello
sono
in
uno
stato
di
panico,
cercando
di
mettere
in
atto
ogni
trucco
per ricevere
ossigeno
e
glucosio.
L'elettroencefalogramma
(EEG)
non
mostra
attività
elettrica
della
corteccia
-il
sottile
strato
esterno
del
cervello-,
la
linea
piatta
sul
monitor
indica
la
morte
cerebrale.
Come
di
consueto,
un
giovane
medico
inesperto
è il
primo
a
giungere
sulla
scena
il
più
velocemente
possibile
e
gli
basta
un
attimo
per
capire
che
non
c'è
respirazione
spontanea,
prima
di
iniziare
a
comprimervi
il
petto
per
30
volte
e
poi
respirarvi
in
bocca
per
due
volte.
Un
carrello
arriva
con
un
defibrillatore
ed
un
altro
medico...
La
macchina
non
è,
purtroppo,
una
di
quelle
molto
telegeniche
usate
da George
Clooney
nel
serial
E.
R.
Niente.
Un
campione
di
sangue
è
prelevato
per
le
analisi
più
immediate.
State
ricevendo
ripetute
iniezioni
di
adrenalina,
atropina, amiodarone
e
magnesio.
Ancora
nulla....
I
medici
e
gli
infermieri
lavoro
furiosamente
per,
diciamo
10
minuti
se
siete
una
vecchia
signora
con
la
polmonite
o
una
mezz'ora
in
più,
se
siete
un
giovane
uomo
che
è
caduto
in
uno
stagno
gelato....
Niente.
Infine,
qualcuno
più
esperto
annuncia
ufficialmente
che
non
esistete
più.
"E'
finito".
La
confusa
Babele
conosciuta
come
"la
vostra
vita"
si è
conclusa.
O
no?
Vedete,
la
cosa
strana
è
che
si
può
essere
"clinicamente
morti",
ma
siete
stati
a
guardare
tutta
la
scena
appena
descritta
dall'alto
del
soffitto.
Non
appena
il
cuore
si è
fermato,
si è
scivolati
fuori
dal
proprio
corpo
e ci
si
può
trovare
ovunque,
a
galleggiare.
Ci
si
sente
incredibilmente
bene,
immersi
nella
luce
soffusa,
con
un
profondo
senso
di
pace,
sapendo
che,
finalmente,
tutto
ha
un
senso.
Alcuni
dei
vostri
parenti
defunti
vi
sono
innanzi,
e
dietro
di
voi
vi è
un
tunnel
da
cui
la
luce
diffonde
verso
il
basso.
Forse
si
può
vedere
Gesù
alla
fine
di
esso,
o
Maometto
o Krishna.
Il
caos
che
si è
scatenato
intorno
a
quel
lettino
operatorio
è
interessante,
anche
divertente,
ma
banale.
La
morte,
ora
lo
sapete
con
assoluta
certezza,
è
un'illusione:
state
vivendo
un'
esperienza
di
quasi
morte
(NDE).
Esse
accadono
in
ogni
momento
e
possono
capitare
a
tutti,
sebbene
siano
morti
e
sappiamo
che
esperienze
simili
sono
state
segnalate
nel
corso
della
storia
da
tutte
le
culture.
Ovviamente,
la
maggior
parte
di
esse
vanno
perdute,
perché
la
NDE
è di
solito
l'immediato
preludio
ad
essere
morto
per
sempre,
ma
proprio
perché
l'alta
tecnologia
ospedaliera
è
così
efficace
nelle
resuscitazioni
-
circa
il
15%
delle
vittime
di
arresto
cardiaco
vengono
salvate
-
oggi
possiamo
conoscere
qualcosa
di
più
dell'Oltretomba.
Le
NDEs
sono
così
comuni,
così
vivide
e
capaci
di
trasformare
la
vita
(i
superstiti
spesso
diventano
più
compassionevoli,
religiosi
e
sereni)
che
scienziati,
filosofi,
sacerdoti,
psicologi,
tutti
vogliono
studiarle.
Il
loro
problema
è
che
la
mente
umana
non
è
raggiungibile,
dato
che
non
siamo
in
grado
di
vedere
che
cosa
c'è
dentro
di
essa.
Anche
se
si
potesse
con
uno
scanner
per
la
risonanza
magnetica
guardare
al
cervello
dei
pazienti
in
arresto
cardiaco,
vedremmo
solo
luci
e
noi
non
sappiamo
che
cosa
significano.
Ma
ora
le
NDEs
stanno
per
essere
scientificamente
studiate
in
un
"trial"
che
coinvolge
25
ospedali
degli
Stati
Uniti
e
del
Regno
Unito
e,
come
abbiamo
precedentemente
anticipato
(vedi)
è
coordinato
dal
dottor Sam
Parnia
della
Southampton
University.
Tale
ricerca
è
destinata
ad
arruolare
1500
pazienti
sopravvissuti
ad
un
arresto
cardiaco
che
racconteranno
le
loro
storie.
"Non
vedo
alcun
motivo
per
cui
un
sacerdote
dovrebbe
parlarci
della
morte,
quando
abbiamo
a
disposizione
questa
tecnologia",
dice
il dott
Parnia.
"La
morte
è un
processo
biologico
e
non
vi è
alcun
motivo
per
cui
non
dovremmo
studiarla
in
Medicina".
Come
gestire,
da un
punto
di
vista
scientifico
questo
fenomeno,
è
francamente
molto
difficile.
I
morti
non
raccontano,
ed è
molto
difficile
valutare
la
credibilità
di
tali
racconti:
sono
solo
allucinazioni
che
si
verificano
prima
della
crisi,
o
subito
dopo?
E se
non
fossero
altro
che
un
modo
con
cui
il
cervello
cerca
di
farci
scordare
che
stiamo
per
annichilirci?
Gli
arresti
cardiaci
sono
un
buon
punto
di
partenza,
perché
forniscono
un
chiaro
momento
in
cui
il
processo
della
morte
inizia
e
quando,
clinicamente
parlando,
si
può
dire
di
essere
davvero
morti.
"Si
potrebbe
infatti
dire
che
le
esperienze
che
avvengono
a
seguito
d'un
arresto
cardiaco
sono
vere
e
proprie
esperienze
di
morte,
piuttosto
che
esperienze
in
prossimità
della
morte".
Dato
che
gli
arresti
cardiaci
accadono
molto
spesso
negli
ospedali,
le
condizioni
sperimentali
per
uno
studio
sono
ragionevolmente
molto
più
controllabili,
sebbene
dettagli
come
luci,
gallerie
e
sentimenti
di
pace
non
possono
essere
facilmente
quantificati
sperimentalmente.
Un
aspetto
interessante
dal
punto
di
vista
scientifico
delle
NDE,
tuttavia,
può
essere
l'esperienza
fuori
dal
corpo
(OBE),
ovvero
vedere
se
stessi
e
l'ambiente
circostante
dall'esterno.
Quando
si
guarda
dal
soffitto,
che
cosa,
esattamente,
si
vede?
Molti
superstiti
raccontano
con
notevole
precisione
che
cosa
sia
successo
loro
quando,
in
teoria,
avrebbero
dovuto
essere
del
tutto
incoscienti
e
questa
sembra
essere
una
prova
difficile
da
testare
.
Ci
sono
migliaia
di
segnalazioni
di
OBEs,
ma i
due
casi
più
noti
sono
quello
di Pam
Reynolds
e la
famosa
scarpa
da
tennis
di
Maria.
Della
Reynolds
ne
abbiamo
già
parlato
(VEDI),
Maria
invece, durante
un
arresto
cardiaco
occorsole
nel
1977,
raccontò
che
mentre
galleggiava
fuori
dal
corpo
all'esterno
dell'ospedale,
aveva
notato
una
scarpa
da
tennis
abbandonata
sul
davanzale
di
una
finestra.
Più
tardi
si
scoprì
che
la
scarpa
era
esattamente
dove
Maria l'aveva
vista
e
non
era
visibile
da
terra nè
da
altri
luoghi
in
cui
Maria
l'avrebbe
potuta
notare
se
non
che
dall'alto.
Queste
storie
suggeriscono
che
le
OBE
dovrebbero
essere
scientificamente
verificabili.
Lo
studio
di
Parnia
è
interessato
unicamente
alle
OBEs
avvenute
in
caso
di
arresto
cardiaco
e si
utilizza
una
tecnica
nota
come
"bersaglio
nascosto".
Vediamo
in
cosa
consiste.
In
ospedali
aderenti
al
progetto
si
stanno
collocando
immagini
sopra scaffali
ed
armadi
in
modo
che
siano
invisibili,
sia
per
i
pazienti
che
per
il
personale,
ma
non
per
chi
si
trovasse
a
flottare
vicino
al
soffitto.
Un
numero
ingente
di
pazienti
che
riferisse
della
presenza
di
schermi
che
mostravano
diversi
fotogrammi
potrebbe
quindi
verificare
l'avvenuta
uscita
dal
corpo.
Ci
sono
però
numerosi
problemi:
Parnia
non
ha
abbastanza
soldi
per
mettere
sufficienti monitors
sugli
scaffali
dei
Pronto
Soccorso
in
grado
di
generare
immagini
casuali
per
assicurarsi
che
è
impossibile
barare,
inoltre
nei
precedenti
studi
condotti
da Parnia
e
Penny
Sartori
al
Morriston
Hospital
di
Swansea
non
si è
riusciti
a
produrre
un
unico
risultato
positivo.
Per
essere
onesti,
questo
può
essere
dovuto
al
fatto
che
l'ultima
cosa
a
cui
farebbe
caso
una
persona
morente,
che
magari
vede
Gesù
mentre
il
suo
corpo
viene
maltrattato
dai
medici,
sarebbero
delle
immagini
su
un
monitor
posto
sopra
ad
un
armadio!
Ci
sarebbero
poi
un
sacco
di
scettici
pronti
a
balzare
sui
risultati
negativi
o
positivi
che
fossero,
affermando
che
qualsiasi
interpretazione
sarebbe
ambigua
e di
non
facile
lettura.
Il
Dr
Peter
Fenwick,
un
Neuro-psichiatra
che
ha
supervisionato
i
test
preliminari
di
Parnia
e
della
Sartori,
ammette
che,
qualunque
sia
l'esito,
vi
sarà
sempre
spazio
per
le
critiche
degli
scettici.
"La
gente
parlerebbe
di
inganni,
ma,
se
avessimo
50 o
60
casi
su
cento
in
cui
i
pazienti
vedono
alcune
immagini
nel
momento
esatto
in
cui
sono
state
proiettate,
allora
dovremmo
accettare
che
questo
fenomeno
si
verifica
davvero",
dice Fenwick
.
La
tecnica
usata
è la
migliore
idea
possibile
per
capire
la
vera
natura
del
NDEs;
se Parnia
otterrà
risultati
positivi
quindi,
anche
i
più
scettici
gli
dovranno
prestare
attenzione
ed
attuare
un
serio
ripensamento
su
tutto
ciò
che
la
Scienza
oggi
sa
sul
cervello
e la
coscienza.
"Questa
è
certamente
un'indagine
scientifica
legittima",
dichiara
il
francese Chris,
professore
di
psicologia
al
Goldsmiths
College
di
Londra,
e
co-editore
della
rivista
Skeptic.
"Proposte
di
questo
tipo
hanno
il
mio
pieno
sostegno.
Non
c'è
dubbio
che
le
persone
abbiano
queste
esperienze,
e vi
è
qualcosa
di
grande
interesse
psicologico
che
deve
essere
spiegato
in
merito
ad
esse."
La
posizione
dello
studioso
francese
è
importante:
egli
è
specializzato
nella
ricerca
sul
paranormale,
anche
se,
in
alcuni
casi,
il
suo
giudizio
è di
totale
scetticismo,
come
quando
parla
di
rapimenti
alieni,
testimonianze
raccolte
quasi
tutte
sotto
ipnosi.
Ma
si
sa
che
i
racconti
di
NDE
sono
stati
ampiamente
riportati
addirittura
prima
che
il
fenomeno
divenisse
divenne
noto
al
pubblico
attraverso
i
libri
di
Raymond
Moody
e
che
l'ipnosi
non
è
mai
stata
usata
nel
recupero
dei
racconti.
La
coerenza
e la
chiarezza
di
tali
relazioni
tra
culture
ed
epoche
diverse
convincono
il
francese
che,
anche
se
non
si può
provare
l'aldilà
tramite
le NDE,
di
certo
esse
fanno
luce
sulla
coscienza
umana.
"Vi
è un
nucleo
di
esperienze
che
è
essenzialmente
lo
stessa
in
tutte
le
culture.
I
cristiani
non
vedono
divinità
indù
e
gli
Indù
non
vedono
Gesù,
per
cui
vi è
in
tali
esperienze
una
sorta
di
sovrapposizione
culturale,
ma
abbiamo
a
che
fare
con
persone
che
tentano
di
raccontare
con
parole
terrene
un'esperienza
ineffabile
.
Dato
che
abbiamo
tutti
dei
cervelli
molto
simili,
è
probabile
che
quando
le
cose
vanno
male
si
possano
avere
esperienze
simili
".
Se
siamo
in
grado
di
galleggiare
fuori
del
nostro
corpo
vorrebbe
dire
che
la
mente
è
separabile
da
esso
e
che
forse
non
dipende,
dal
cervello,
ma è
una
cosa
scientificamente
concepibile?
La
risposta
è
sì,
per
cui,
sarà
necessario immergerci
in
concetti
filosofici
e
mescolarli
con
la
meccanica
quantistica.
Non
vi
spaventate
e
seguitemi
attentamente:
sarò
il
più
chiaro
possibile.
Il
mondo,
a
prima
vista,
è
fatto
di
due
ingredienti:
pensieri
e
cose.
Un
mattone
é,
per
esempio,
da
un
lato
un
dato
di
fatto
nel
mondo
e,
dall'altro,
una
combinazione
di
tutte
le
mie
idee
sui
mattoni
in
generale,
ed
in
particolare
su
quel
preciso
mattone.
Questo
concetto
è
piuttosto
singolare.
I
miei
pensieri
e
sentimenti
sono
per
me
reali
come
il
mattone,
ma
essi
non
sembrano
essere
fatti
dello
stesso
materiale,
infatti
sono
totalmente
immateriali.
Il
mondo
è
dunque
composto
di
due
diverse
sostanze
-
mattoni
e
pensieri
di
mattoni
-
e
ciò
è
chiamato
dualismo
ovvero
il
ragionamento
umano
tipico,
abbracciato
da
tutte le religioni, dalle
filosofie
e,
di
fatto,
da
tutti
noi
nella
vita.
Se
così
non
fosse,
si
sarebbe
costantemente
preoccupati
di
andare
a
sbattere
con
l'auto
contro
i
pensieri
di
altre
persone.
Dualismo
significa
che
la
mente
ed
il
cervello
non
sono
di
fatto
la
stessa
cosa,
e
che
quindi,
almeno
in
teoria,
possono
essere
separati,
come
avviene
nelle
NDEs.
Gran
parte
della
scienza
moderna
può
essere
vista
come
un
tentativo
di
confutare
il
dualismo.
Dal
punto
di
vista
strettamente
scientifico
vi è un'unica
sostanza
con
cui
mattoni
e
cervello
sono
costruiti.
I
miei
pensieri
ed i
miei
sentimenti
sono
solo
ciò
che
produce
il
cervello
che
genera
pensieri
e ci
illude
di
aver
tutto
sotto
controllo.
E'
in
gran
parte
un'illusione
il
fatto
che
la
mente
abbia
effetti
sul
mondo,
visto
che
siamo
tutti
imprigionati
nella
catena
di
causa
ed
effetto
iniziata
con
il
Big
Bang.
Ma a
dispetto
di
numerose
indicazioni,
questo
non
è
che
un
puro
atto
di
fede,
infatti
i
Neuroscienziati
sono
in
grado
di
mostrare
ciò
che
accade
nel
cervello
quando
pensiamo
o
quando
esercitiamo
il
"libero
arbitrio",
sebbene
questa
non
sia la
prova
che
il
dualismo
è
sbagliato.
"Guarda,"
dicono,
"abbiamo
dimostrato
che.....
si
tratta
solo
di
neuroni
che
sparano
impulsi
elettrici
fra
loro
e
niente
di
più!".
Beh....
no!
Quei
segnali
elettrici
non
sono
il
pensiero
vero
e
proprio,
semmai
indizi
di
pensiero,
dato
che
nonostante
tutta
la
nostra
tecnologia,
nessuno
ha
ancora
visto
un
pensiero,
nessuno
ha
mostrato
come
la
materia
diventa
coscienza.
Come
ciò
avvenga
è
uno
dei
più
profondi
interrogativi
che
un
essere
umano
possa
formulare
a se
stesso.
Prendiamo
ora
in
considerazione
la
meccanica
quantistica:
è
nata
come
lo
studio
di
cose
molto
piccole,
le
particelle
subatomiche.
E'
la
più
valida
idea
scientifica
mai
partorita
dalla
mente
dell'uomo,
che
permette
il
funzionamento
di
computer,
TV,
e
tutto
quel
che
dipende dall'elettronica.
Sappiamo
che
è
vera
abbastanza
per
funzionare,
ma
anche
che
è
un'idea
strana
che
sfida
le
nostre
convinzioni.
Tutte
le
scoperte
in
questo
settore
sembrano
essere
un
insulto
alla
razionalità.
Fondamentalmente,
due
cose
sono
state
scoperte:
in
primo
luogo,
le
particelle
possono
continuare
ad
essere
collegate
le
une
alle
altre,
anche
se
separate
da
lunghe
distanze
-
persino
miliardi
di
anni luce-,
un
fenomeno
noto
come
non
località,
cosa
impossibile
nel
nostro
grande
mondo.
In
secondo
luogo,
la
teoria
quantistica
ha
dimostrato
che
la
mente
può
influenzare
il
mondo.
Se,
per
esempio,
si
dice
che
la
luce
è
fatta
di
particelle,
la
luce
sarà
costituita
proprio
da
particelle,
ma
se
la
si
studia
come
onde,
sarà
onde;
praticamente,
le
domande
che
facciamo
sulla
sua
natura
determinano
le
risposte
che
riceviamo.
Chi
pretende
di
capire
il
motivo
per
cui
queste
cose devono
andare
proprio
così,
ci
sta
mentendo.
Henry
Stapp,
un
illustre
Fisico
presso
l'Università
di
California
a
Berkeley,
è
convinto
che
la
meccanica
quantistica
si
applica
alle
grandi
così
come
alle
piccole
cose.
Il
mondo
intero
è
strano
come
lo è
il
funzionamento
interno dell'atomo.
La
verità
sul
mondo
e su
noi
stessi
è
che la
materia
è
una
caotica
girandola
di
energia
e di
particelle.
Ma
noi
non
lo
vediamo,
perché
creiamo
la
nostra
realtà,
la
nostra
verità,
solo
facendo
alcune
domande.
Il
mattone
è un
prodotto
della
nostra
mente,
ma
non
per
occhi
non-umani,
per
i
quali
è
solo
un turbinìo
,fatto
quasi
di
nulla.
"L'osservatore",
dice Stapp
,
"occupa
un
posto
essenziale
nella
dinamica
quantistica
non
solo
come
soggetto passivo,
ma
anche
come
parte
attiva.
Egli
fa
alcune
scelte
non
specificate dalle
dinamiche
che
sembrano
provenire
più
da
un
mondo
psicologico
che
fisico.
Che
cosa
succede
quando
una
persona
muore?
Questa
parte
psicologica
è
destinata
a
svanire?
Questo
è
ciò
che
pensa
la
maggioranza
degli
scienziati,
ma
d'altro
canto,
ci
sono
questi
esperimenti
fatti
da
medici
sulle NDEs
che
sembrano
essere
la
prova
che
la
morte
cerebrale
o la
totale
inattività
del
cervello
non
possono
completamente
spegnere
l'aspetto
psicologico.
Il
rapporto
tra
il
cervello
e
l'esperienza
psichica,
non
è
così
semplice
come
ci
si
potrebbe
aspettare.
"
Per
di
più,
la
non-località
quantistica
potrebbe
significare
che
la
mente
è
capace
di
essere
non-locale
rispetto
al
cervello,
mentre
galleggia
vicino
al
soffitto
della
stanza.
Essa
può
diventare,
come
la
definisce
Stapp,
"scollata".
Questa
idea,
se
ampiamente
accettata, porrebbe
fine
al
materialismo
scientifico,
sostituendolo
con
un
nuovo
dualismo. Ciò
significherebbe
che
l'universo
non
è un
sistema
"chiuso
causalmente
",
bloccato
dai
tempi
del
Big
Bang,
come
la
scienza
ufficiale
ha
sempre
affermato,
ma
un
sistema
aperto
alla
libertà
di
scelte
autonome
della
mente
in
grado
di
cambiare
la
materia...
e
così
avremmo
riacquistato
le
nostre
anime!
Risultati
positivi
del
lavoro
di
Parnia
potrebbero
rimettere
in
campo
l'esistenza
dell'anima
e
gli
effetti
sarebbero
un
vero
e
proprio
terremoto
culturale.
In
primo
luogo,
dovremmo
abituarci
all'idea
che
la
nostra
mente
non
è
solo
il
piccolo
uomo
che
sta
dentro
al
cranio
ma
che
è
veramente
là
fuori,
nel
mondo.
In
secondo
luogo,
accettare
il
fatto
che
un
sacco
di
cose
che
ora
sembrano
roba
da
ciarlatani
-
telepatia,
spiritismo,
psicocinesi
-
diventeranno
improvvisamente
molto
più
credibili.
In
terzo
luogo,
non
aspettarsi
l'oblio
con
la
morte,
ma
una
serie
di
esperienze
molto
strane
e
molto
illuminanti.
Questa
sarebbe
una
rivoluzione,
ma
sarebbe
anche
un
ritorno
al
passato.
Fino
al
diffondersi
del
materialismo
laico
nel
corso
degli
ultimi
200
anni,
l'uomo
era
sempre
vissuto
con
la
convinzione
che
il
mondo
fosse
costituito
da
cose
ben
al
di
là
dei
mattoni,
ed
era
anche
vissuto
con
una
precisa
coscienza
della
presenza
dei
Defunti,
ma a
questo
punto
è
necessaria
una
bella
doccia
ghiacciata.
Pochi
scienziati
pensano
che
ciò
succederà.
I
credenti
in
un
nuovo
dualismo,
o
chi
pensa
che
le
NDEs
non
siano
solo
allucinazioni
psicologicamente
interessanti
-
sono
ancora
una
piccola
minoranza.
Il
problema
è
che
tutte
le
prove
sono
aneddotiche
ed
anche
le
storie
più
impressionanti,
come
quella
della Reynolds,
appaiono
meno
convincente
ad
un
esame
più
approfondito.
"Ci
sono
molte
storie
di
questo
tipo",
scrive
l'eminente
psicologa Susan
Blackmore,
"ma
nei
miei
lunghi
decenni
di
ricerca
sulle NDEs
non
ho
mai
incontrato
alcuna
prova
convincente
che
sono
vere."
Scettici
come
Blackmore
e
Chris
potrebbero
dare
il
benvenuto
allo
studio
di
Parnia,
ma
altri
sono
meno
tolleranti
e
duri
attacchi
sono
stati
lanciati
da
diversi
scettici
nei
confronti
di
tutti
i
più
ambiziosi
progetti
di
ricerca
sulle
NDEs.
In
The
Skeptic
Magazine,
Jason
Braithwaite
dell'Università
di
Birmingham
ha
scritto
un'aspra
critica
contro
una
delle
più
famose
pubblicazioni
scientifiche
che
affermano
che
la
mente
sopravvive
dopo
la
morte,
uno
studio
olandese
del
2001
pubblicato
da
Van
Lommel
ed
altri
(vedi).
"Essi
non
hanno
fornito
alcuna
prova
definitiva
che
la
mente
o
coscienza
è
separata
dai
processi
del
cervello",
conclude Braithwaite.
"I
risultati
sono
pienamente
coerenti
con
le
conoscenze
contemporanee
ed
in
linea
con
l'ipotesi
del cosidetto
'cervello
morente'.
Mi
pare
che
la
posizione
di
costoro
è
ancora
basata
sulla
fede
".
Ciò
significa
semplicemente
che
le
NDEs
sono
solo
ciò
che
succede
quando
il
cervello
inizia
a
spegnersi
e
possono
quindi
essere
un
meccanismo
evoluto
messo
in
atto
per
consolare
la
psiche,
distraendola
dalla
inimmaginabile
ed
intollerabile
prospettiva
della
sua
estinzione.
Le NDE
non
possono
accadere
quando
il
paziente
è in
arresto
cardiaco
ma
quando
sta
entrando
o
uscendo
da
quello
stato.
Come
con
i
sogni,
spesso
è
difficile
dire
quando
effettivamente accadono, oppure,
anche
se
le
NDEs
dovessero
accadere
durante
l'arresto
circolatorio,
questo
potrebbe
essere
dovuto
ad
attività
cerebrale
profonda
non
rilevata
dall'
elettroencefalogramma,
che
misura
solo
l'attività
della
superficie
cerebrale.
Recenti
elementi
di
prova
raccolti
da
un
team
di
Cambridge,
che
ha
utilizzato
la
risonanza
magnetica
per
studiare
il
cervello
di
pazienti
in
coma
profondo
o
"stato
vegetativo
persistente",
suggeriscono
che
l'attività
cerebrale
profonda
potrebbe
rendere
tali
pazienti
relativamente
consapevoli
dell'ambiente
che
li
circonda.
In
altre
parole,
il
soggetto
clinicamente
morto,
non
sarebbe
così
morto,
come
si
pensa.
Inoltre,
esperienze
tipo
NDE
non
sono
eventi
così
insoliti.
I
piloti
da
caccia,
talvolta
hanno
esperienza
della
cosidetta
"G-Loc",
perdite
transitorie
di
coscienza
indotta
da
violente
accelerazioni
(Vedi).
Presso
l 'University
College
di
Londra,
il
neuroscienziato
Henrik
Ehrsson
ha
recentemente
indotto
OBEs
nelle
persone
grazie
ad
un
ingegnoso
sistema
costituito
da
mini-schermi
video
inseriti
in
speciali
occhiali
e Susan
Blackmore
sostiene
che
abbiamo
OBE's
molto
frequentemente.
Pensate
alla
vostra
ultima
vacanza.
Immaginate
una
scena
di
quella
vacanza.
Molti
riescono
a
vedere
quella
scena,
come
se
fossero
al
di
fuori
di
sé
stessi,
dipingendosi
come
il
personaggio
d'una
foto,
proprio
come
viene
riportate
nei
racconti
di OBEs
ed
NDE.
E
'solo
quello
che
i
nostri
cervelli
sanno
fare
-dicono
gli
scettici-
essi
secernono
coscienza
in
tutte
le
sue
varianti
favolose,
e
con
tutti
i
possibili
inganni.
Non
c'è
nulla
di
strano
in
noi.
L'anima
non
è
anima,
il
mattone
è un
mattone
e il
cervello
è
solo
un
sacchetto
composto
di
1,3
kg
di
acqua,
grassi
e
carboidrati,
sottilmente
organizzato
per
fornirci
illusioni
di
libertà
e di
pensiero.
Ma
ci
sono,
come
dice
Peter
Fenwick,
abbastanza
"cannucce
nel
vento"
per
continure
a
porsi
certi
interrogativi.
Nonostante
il
feroce
attacco
degli
scettici,
il
fascino
delle
NDE
non
è
stato
sminuito.
I
sopravvissuti
sono
spesso
radicalmente
trasformati
da
esse,
convinti
che
sono
stati
in
contatto
con
un
altro
mondo,
facendo
così
assurgere
le NDEs
a
prova
della
veridicità
delle
religioni.
Elisabeth
Kübler-Ross,
psichiatra
e
consulente
dei
morenti,
divulgò
questa
idea
e la
sua
convinzione
che
la
Luce
delle
NDE
è
proprio
quello
che
sembra
essere,
cioè
la
rivelazione
di
un
piano
divino.
"In
questa
luce",
ha
scritto,
"é
possibile
provare
per
la
prima
volta
ciò
che
l'uomo
avrebbe
potuto
essere.
Davanti
a
quella
presenza,
che
molte
persone
identificano
con
Cristo,
o
con
Dio,
con
l'amore
o la
luce,
si
verrà
a
sapere
che
tutta
la
vita
sulla
Terra
non
è stata
altro
che
una
scuola
che
si
doveva
frequentare
per
imparare
certe
lezioni
ben
precise".
Le
NDEs
hanno
acceso
l'immaginazione
dei
religiosi,
ma
anche
la
fantasia
dei
ricercatori.
Tutti
coloro
che
hanno
un
interesse
in
questo
settore
sono
stati
ispirati
da
una
personale
esperienza
di
confronto
con
la
morte,
dal
sorprendente
potere
di
trasformazione
indotta
dalle NDEs.
Qualsivoglia
sia
la
loro
natura,
le NDE's
sono
un
fenomeno
importante
Gli
scettici
convinti
diranno
che
si
tratta
di
sciocchezze,
che
qualunque
cosa
accada
nella
tua
testa
quando
Clooney
grida
'LIBERA!'
è
solo
un'illusione
generata
dal
funzionamento
di
quel
1,3
kg
di
materia,
tuttavia,
allo
stato
attuale
delle
nostre
conoscenze,
tali
conclusioni
sono
rozze
e
premature.
Non
dobbiamo
solo
aspettare
i
risultati
del
Dr. Parnia,
si
devono
anche
considerare
le
stranezze
del
mondo
che
ci
viene
descritto
da
Stapp
e
dalla
teoria
quantistica.
Il
rigido
materialismo
è
solo
una
posizione
filosofica,
e la
reazione
degli
scettici
non
dovrebbe
essere
una
risata
beffarda,
ma
un'umile
accettazione
del
fatto
che
ci
sono
più
cose
in
cielo
e in
terra
di
quanto
una
qualsiasi
delle
nostre
filosofie
abbia
mai
sognato.
Webmaster da Internet
Nuovo esperimento SULLA telepatia: OK! (08-12-08)
Un nuovo esperimento scientifico, che sembra
aver provato che la telepatia sia prodotta dal cervello umano o che
almeno succede qualcosa di strano a livello neuronale, è stata
pubblicata sulla Gazzetta Internazionale dello Yoga, da un gruppo di
Ricercatori che lavorano presso l'Istituto Nazionale di Salute Mentale e
Neuroscienze, a Bangalore, in India.
Gli sperimentatori hanno utilizzato uno scanner fMRI per misurare
l'attività cerebrale di due soggetti durante l'esperimento. Con tale
apparecchiatura, si visualizza la risposta emodinamica (ovvero dei
flussi di sangue evocati da uno sforzo mentale) legata all'attività
neurale del cervello o del midollo spinale ed è uno dei più recenti
sviluppi delle apparecchiature per la neuro-imaging, un'evoluzione
dei normali scanner per Risonanza Magnetica, ormai di uso comune nei più
grandi Ospedali del mondo.
Nell'esperimento indiano, il gruppo d'indagine ha esaminato un famoso
Telepate mentre era intento nell'esecuzione di un compito
telepatico. Un soggetto di controllo, senza capacità extrasensoriali, è
stato successivamente esaminato in condizioni simili.
Il signor Gerard Senehi (il telepate), ha dimostrato
"una significativa attivazione del gyrus
paraippocampale destro" dopo l'invio d'un messaggio
telepatico, mentre il soggetto utilizzato come controllo
non ha mostrato alcuna significativa attivazione della stessa zona
cerebrale, in quanto i flussi sanguigni si verificavano in
un'altra regione cerebrale, appartenente all'emisfero sinistro".
CONCLUSIONI
"Questo è il primo studio teso ad
esaminare le correlazioni fra attività cerebrale e telepatia utilizzando
la fMRI. Precedenti studi avevano utilizzato altre tecniche.
Il risultato emerso è che la
telepatia é associata ad una significativa attivazione del giro
para-ippocampale destro.
E' rilevante il fatto che il soggetto
di controllo, privo di capacità telepatiche, ha mostrato un'attivazione
del
giro frontale inferiore sinistro
durante il tentativo d'inviare anch'egli un messaggio telepatico. I
risultati suggeriscono l'esistenza di una base diencefalica per la
telepatia e garantiscono un'ulteriore ricerca sistematica in tal campo".
---------------------------
Abbiamo dunque
dimostrato con certezza che la Telepatia (e quindi presumibilmente,
anche tutti gli altri fenomeni ESP) esistono davvero? Non ancora, ma di
certo questo è un bel passo avanti (ignorato come al solito dai
Mass-Media) verso la comprensione del Paranormale, se non altro perchè,
oltre ad aver messo in luce le differenze funzionali fra un cervello
"normale" ed uno "para-normale", ci ha permesso di confermare quanto ci
vien detto da secoli in merito alle diverse specializzazioni del lobo
destro (che sarebbe sede delle esperienze PSI, vedi anche
l'articolo sulle ricerche del Dr. Morse) e di quello sinistro,
deputato alla razionalità, al calcolo ed al ragionamento logico.
Solo mettendo in sintonia questi due emisferi possiamo avere certe
esperienze extra-cognitive ed è quanto avviene se ci si sottopone ad
intensa meditazione, o se si ascoltano suoni a particolari frequenze
come l'OM, quello prodotto dalle campane tibetane o, più modernamente,
dal metodo Hemy-sync del Monroe Institute (vedi
ns. articolo precedente). Naturalmente vi aggiorneremo sui
futuri sviluppi di questo interessante e coraggioso studio che è stato
possibile concepire e realizzare -senza alcuna téma del ridicolo- solo
da parte di un'equipe di Ricercatori
non Occidentali!
(Traduzione: WM)
FANTASMA D.O.C.
(19-10-08)
---------------
L' 11 aprile 1996, ad una signora di Haifa moriva improvvisamente
il marito che, mentre si recava al suo luogo di lavoro, veniva colto da
un infarto cardiaco fulminante. Impossibilitata a garantire
finanziariamente i suoi 4 figli ed angosciata dalla prematura scomparsa,
ella cominciò a cercare assistenza in ambienti mistici, nella speranza
di contattare il defunto per chiedergli consigli.
L'ufficio del marito, un'agenzia di spedizioni situata nel centro di
Haifa, era stato intanto rilevato da un nuovo proprietario e condotto
con successo, anche se inaspettate intrusioni si verificavano
nell'ufficio durante la chiusura notturna, sicchè quest'ultimo decideva
d'installare un moderno sistema di rilevazione a infrarossi, collegato
in modo permanente attraverso il Web col PC di casa sua.
Le telecamere ad infrarossi sono sufficientemente sensibili per la
cattura in pieno buio di qualsiasi movimento che si verifichi in uno
spazio controllato e attivano un sistema di allarme per l'intervento
della Polizia. Il sistema inizia a lavorare solo se un cambiamento
dinamico (ovvero un movimento o un cambio di temperatura) avviene
nell'ambiente e le informazioni sono documentate in modo
dettagliato (data ed ora esatte della manifestazione) ogni 3 secondi, in
alta risoluzione.
I filmati vengono poi inviati al proprietario nella sala di controllo e
salvate su disco rigido per diversi mesi, prima di essere cancellate.
Con enorme stupore del proprietario dell'Agenzia, uno stranissimo
fenomeno veniva subito evidenziato
all'interno dell' ufficio (CLIC
per vedere il filmato): durante la notte e nelle prime ore del
mattino, una forma fluttuante, inspiegabile, biancastra, era stata
catturata ad una distanza di circa 2 metri dalla fotocamera ad
infrarossi. Tale apparizione sembrava essere interessata principalmente
alla scrivania dell'ufficio. Gila Buium - leader della
Israeli Association for study
of paranormal phenomena, chiedeva consiglio a Victor Zammit,
che ha così sottoposto il caso ai nostri amici bolognesi de "Il
Laboratorio", ormai conosciuti ed apprezzati in tutto il mondo.
Ecco le autorevoli conclusioni di Daniele Gullà:
>Il filmato da noi
esaminato sembra essere genuino e non
manipolato, anche se, per dare informazioni più attendibili, sarebbe
opportuna un'inchiesta completa sul materiale originale. L'intensa
luminosità e le caratteristiche spettrali del fenomeno rivelano la
presenza di una più ampia fascia di radiazioni di maggiore intensità
situata tra il visibile l' infrarosso.
La tipologia è assimilabile ad una radiazione simile a quella di
sincrotrone, anche se probabilmente non della stessa natura.
Casi analoghi, ma che presentano diverse caratteristiche spettrali, sono
menzionati nella letteratura e già studiati nel nostro
Laboratorio.<
------------------------------------
Davanti all'estesa
documentazione prodotta da così illustri Ricercatori (vedi
il sito di Zammit per esaminare i grafici), non c'è molto da dire:
si tratta di una manifestazione obiettiva di un fenomeno che la Scienza
si rifiuta di esaminare in modo sistematico, di un
VERO fantasma e non di un volgare trucco digitale, a conferma che
quel che i Medium ci dicono sugli "Spiriti Bloccati" è vero.
In questo caso, il poveretto, essendo morto all'improvviso, è rimasto
legato alla Terra e cerca disperatamente qualche importante documento
nel suo ex ufficio, perchè non sa che con la morte tutto diventa
insignificante e che dobbiamo essere sempre pronti a lasciare la terra
ed i suoi affanni, ben sapendo che così doveva essere, se non vogliamo
correre il rischio
di rimanere sospesi fra i due mondi.....
Webmaster dal sito dell'Avv.Zammit
IL NOSTRO INFLUENZABILE DNA (15-09-08)
E'
sempre più evidente che non solo la
coscienza umana non è limitata al
cervello ed in grado di
comunicazione istantanea con
tutte le altre menti, ma anche che è
capace
di modificare la realtà fisica, in
modi che possiamo a malapena
immaginare. Una delle prove è emersa
dalla ricerca condotta dal fisico
quantistico
John
Hagelin
(foto a dx)
che ha dimostrato una correlazione
diretta tra un gruppo di meditazione
trascendentale ed una riduzione del
tasso di criminalità in una
determinata zona della Capitale
Americana.
Dobbiamo anche considerare
l'evidente impatto che la mente ha
sul nostro corpo, ben lungi
dall'essere semplicemente "teorico o
"aneddotico". Per esempio, è
ampiamente documentato che
appropriati suggerimenti ipnotici
possono portare alla formazione di
ustioni cutanee, fatto ben noto da
decenni e che non dovrebbe
sorprendere più nessuno. In
base ad almeno uno studio
controllato risalente agli anni '60-
il corpo umano produce fenomeni
simili a radiazioni
elettromagnetiche quando la
coscienza è in uno stato di intensa
eccitazione psico-sensoriale, come è
riportato in ricerche sulla guerra
psicologica condotte dall'Esercito
USA.
Ad un livello più profondo, il
Biologo Cellulare, Dr Bruce Lipton,
sostiene nel suo libro 'The
Biology of Belief' (La
Biologia della fede)
che le nostre convinzioni, vere o
false, positive o negative, incidono
sull'attività genetica e possono
effettivamente modificare il nostro
DNA.
Piuttosto che vedere l'uomo come
vittima indifesa della sua struttura
genetica ereditaria, Lipton ha
sollevato la possibilità che '...i
geni non controllano il nostro
comportamento, ma sono attivati e
disattivati da influenze esterne
alla cellula.'
Nel corso di una presentazione
pubblica tenutasi a Phoenix,
(Arizona), il Dr Lipton e Gregg
Braden hanno presentato un raro
video
in cui si vedeva un tumore delle
dimensioni di una palla da baseball
che , seguito ecograficamente, é
letteralmente scomparso sotto
gli occhi esterrefatti dei medici,
mentre alcuni monaci Qigong
cantavano una semplice nenia!
(N.B:
Da Medico il WM è abbastanza
scettico su questo fatto!)
(Qi Gong (o Ch'i Kung) è l'insieme di quelle tecniche tradizionali cinesi, fisiche e mentali, compiute al fine di migliorare e mantenere in buona condizione l'intero apparato psico-fisico umano. Spesso si basa su esercizi di respirazione profonda. |
Sebbene non sia possibile stabilire
subito con certezza se tali
esperimenti siano validi o meno, nel
lungo termine, superati accurati
controlli, la scienza non avrebbe
altra scelta che tenerli in debito
conto.
Nel libro di Braden La Divina
Matrice, si cita una ricerca
sperimentale che, se mai pienamente
compresa, potrebbe trasformare
profondamente ogni aspetto della
vita umana. Braden scrive:
'In un studio del 1993 nella
rivista Advances, si cita il fatto
che l'esercito ha effettuato alcuni
esperimenti per determinare con
precisione se esistano connessioni
fra emozioni e DNA a seguito di una
separazione e, in caso affermativo,
fino a quale distanza questo effetto
sarebbe riscontrabile.
I ricercatori hanno inizialmente
raccolto su un batuffolo di cotone
un campione di tessuto della bocca
d'un volontario. Questo campione è
stato isolato e posto in un'altra
stanza nello stesso edificio, ed
hanno quindi iniziato ad indagare su
un fenomeno che la scienza moderna
dice che non dovrebbe esistere. In
una camera appositamente progettata,
il DNA è stato misurato
elettricamente per vedere se
rispondeva o meno alle emozioni
della persona a cui apparteneva e
che si trovava in un'altro luogo, a
diverse centinaia di metri di
distanza dal primo.
Quando il donatore provava una forte
emozione, le sue cellule -cioè il
DNA- , nello stesso, preciso istante
evidenziarono una potente risposta
elettrica. Anche se centinaia di
metri di distanza separavano il
donatore ed i campioni tissutali, il
DNA ha agito come se fosse ancora
fisicamente collegato al suo corpo.
La questione è :perché?'
Tutte le prove di cui sopra parlano
di un universo in cui la vita è
collegato da forze invisibili.
Sembra strano che tanti 'apologeti
della Scienza' esprimano il loro
disprezzo per un'idea che vedrebbe
la vita meno limitata, più
significativa e con molto più spazio
per la bellezza e la grandezza.
Nessuno è obbligato ad accettare
questa idea come un'illusione,
perchè i fatti parlano chiaro a
favore di una realtà olistica, e
questa è l'unica realtà che ogni
persona sana di mente dovrebbe
preferire.
WM da Internet
AWARE INDAGHERA' SULLE NDE (11-09-08)
Lo
studio AWARE sulla coscienza umana
è stato avviato dall'Università di
Southampton e vede la collaborazione
internazionale di scienziati e medici
che hanno unito le loro forze per
studiare il cervello umano, la coscienza
e la morte clinica.
Lo studio è guidato dal Dr Sam Parnia,
un esperto nel campo della coscienza
durante la morte clinica, in
collaborazione con il Dr Peter Fenwick
ed i professori Stephen Holgate e Robert
Peveler dell 'Università di Southampton.
A seguito dei risultati positivi della
fase pilota durata 18 mesi in
ospedali selezionati nel Regno Unito, lo
studio viene ora ampliato fino ad
includere altri centri Inglesi, oltre
che in Europa e Nord America.
"Contrariamente alla percezione
popolare," spiega il dottor Parnia,
"la morte non avviene in un dato
momento. Si tratta di un processo che
inizia quando il cuore smette di
battere, i polmoni cessano di
respirare ed il funzionamento del
cervello si azzera - una condizione
medica denominato arresto cardiaco, che
da un punto di vista biologico è
sinonimo di morte clinica.
Nel corso di un arresto cardiaco, tutti
e tre i criteri di morte sono presenti.
Segue poi un periodo di tempo, che può
durare da pochi secondi ad un'ora o più,
in cui gli sforzi dei medici possono
riuscire a riavviare il cuore ed
invertire la tendenza al processo del
morire. Ciò che il paziente prova
durante questo periodo di arresto
cardiaco fornisce una finestra per
comprendere ciò che noi tutti saremo in
grado di provare durante il processo del
morire ".
Un certo numero di recenti studi
scientifici effettuati da ricercatori
indipendenti hanno dimostrato che il
10-20 per cento delle persone che
passano attraverso l' arresto cardiaco e
la morte clinica raccontano esperienze
lucide e ben strutturate nei loro
processi di pensiero, con ragionamenti e
ricordi talvolta dettagliati di eventi
accaduti durante il loro incontro con la
morte.
Durante lo studio AWARE, i medici
potranno utilizzare sofisticate
tecnologie per studiare il cervello e la
coscienza durante un arresto cardiaco.
Allo stesso tempo, si proverà la
validità delle esperienze e la
possibilità di essere in grado di
'vedere' e 'sentire' durante la morte
clinica. Lo studio sarà completato
da uno sul cervello in cui il team
di ricerca condurrà una serie di test
fisiologici su pazienti in arresto, così
come le tecniche di controllo cerebrale
che mirano a individuare metodi per
migliorare l'assistenza medica e
psicologica dei pazienti che hanno
subito un arresto cardiaco.
Webmaster da Internet
In questo
articolo, ricco di spunti bibliografici
per chi volesse approfondire, l'Autore (M.
Tymn, su Metgatblog)
si chiede perchè gli scettici restino
tali e sia praticamente impossibile far
cambiar loro opinione, nonostante menti
brillanti e paludati Ricercatori
sostengano l'esatto contrario .
Nel
suo discorso presidenziale del 1989
presso la Società per la ricerca
psichica (SPR), il compianto Professor
Ian Stevenson ebbe a rilevare che tra il
1910 e il 1980 almeno sei presidenti
dell' SPR hanno affermato che la
telepatia é stata dimostrata...
o quasi.
Egli si chiedeva perchè, se la telepatia
era già stata provata dal 1910, i
successivi presidenti hanno ritenuto
necessario ribadire la richiesta di
ulteriori studi.,
Il Dr Stevenson ha speculato che ogni
generazione di ricercatori tende a
ritenere che i suoi metodi sono
superiori a quelli dei suoi predecessori
e quindi, potrebbero ritenere che le
prove precedenti non fossero abbastanza
convincenti.
Egli ipotizzò anche che la scienza
ufficiale ed il mondo in generale non
tengono in gran considerazione le
affermazioni precedenti, e pertanto è
necessario ripetere gli esperimenti di
continuo.
Adesso, quasi tre decenni dopo le
affermazione fatte nel 1980 ed a quasi
un secolo da quando è stata annunciato
che la telepatia è stata dimostrata, non
sembra proprio che la scienza sia più
vicino a qualsiasi ammissione più di
quanto non fosse allora. Nella
prefazione a 'La Parapsicologia e gli
scettici', il Dr Rupert
Sheldrake cita il professor
Peter Atkins, un Chimico di Oxford, che
disse:
'non
vi è alcun motivo di supporre che la
telepatia non sia nulla di più che
fantasia da ciarlatani'.
Sheldrake, in un dibattito televisivo
trasmesso dalla BBC, ha chiesto a Carter
se avesse effettivamente esaminato le
diverse prove. La sua risposta fu:
'No, nutrirei molti sospetti su di
esse.'
Nel suo sito Web, Sheldrake, uno dei
pochi scienziati che oggi parla
favorevolmente dei fenomeni paranormali,
fa riferimento ad un dibattito
televisione dell'Agosto 2007 con Richard
Dawkins, un genetista e autore del
libro. 'L illusione di Dio'.
Sheldrake riferisce che Dawkins ha detto
che vorrebbe credere nella telepatia, ma
che non vi sono prove perchè, se davvero
se ne verificasse l'esistenza,
significherebbe
'mettere sottosopra le leggi della
fisica'
e che
'affermazioni straordinarie richiedono
prove straordinarie'.
Dawkins ha, in pratica, ripreso il
concetto d' inizio secolo formulato
dell'Astronomo e Matematico Pierre-Simon
Laplace, quando affermava che:
'il rigore della
prova deve essere proporzionato alla
gravità delle conclusioni'.
Apparentemente, gli esperimenti sul 'Ganzfeld',
considerati i migliori nel settore della
telepatia, non lo hanno impressionato
abbastanza e così è anche con gli
elementi di prova per la sopravvivenza
della coscienza alla morte, che va al di
là della telepatia nello sfidare le
leggi di un universo meccanicistico,
l'unico accettato dalla scienza. Quasi
tutti i ricercatori ESP hanno concluso
che gli elementi di prova sulla
sopravvivenza della coscienza
SONO
conclusivi.
Sulla base delle conclusioni di quei
primi ricercatori -da Sir W. Crooke a
Sir Oliver Lodge, passando per il Dr.
James H. Hyslop e varie decine di altri
scienziati e studiosi molto credibili,
non dovrebbe essere più necessario fare
ricerca sulla sopravvivenza della
coscienza, poichè dovremmo essere in
grado di usare la formula giuridica
della Res Judicata che afferma
' E' stato deciso: viviamo! Il caso é
chiuso! '
Eppure gli studi di quei primi pionieri
sono stati abbandonati in polverose
librerie e poi dimenticati del tutto,
ripudiati, respinti, confutati,
ridicolizzati, definendoli roba superata
e pseudoscienza.
In un articolo intitolato Il mistero
della coscienza (Time Magazine, 29
gennaio 2007), Steven Pinker, un
professore di Psicologia all'Università
di Harvard, afferma che:
'I tentativi di
contattare le anime dei morti (una
ricerca condotta da illustri scienziati
di un secolo fa) si rivelarono essere
solo trucchi magici di bassa lega'.
Il 27 dicembre 2007 in un articolo
pubblicato dall' Arizona Daily Star,
David Sbarra, un assistente professore
di Psicologia presso l'Università dell'
Arizona, afferma:
'Posso
dire col 100 percento di certezza che
non vi è alcuna prova scientifica che
singoli individui sono in grado di
comunicare con i morti ... '
Autori recenti, tra cui Dawkins,
Christopher Hitchens (Dio non è grande),
Sam Harris (La fine della fede:
Religione, il terrore e il futuro della
ragione), Victor J. Stenger (Dio: il
fallimento dell' ipotesi) e Michel
Onfray (Atheist Manifesto), sventolando
il vessillo della scienza indirettamente
respingono gli elementi di prova sulla
sopravvivenza negando l'esistenza di
Dio.
Tutti sembrano assumere un approccio deduttivo, partono cioè dal
presupposto che,in prima istanza, Dio
deve essere identificato o scoperto e
che solo dopo la sopravvivenza può
essere presa in considerazione:
niente Dio, niente sopravvivenza.
Nessuno sembra aver preso seriamente in
considerazione la possibilità inversa,
cioè trovare Dio esaminando tutti gli
elementi di prova in favore della
sopravvivenza.
Contrariamente a quanto sostenuto
dagli pseudoscettici, ovvero che tutte
le vecchie ricerche non sono più valide,
noi pensiamo che le teorie moderne della
meccanica quantistica hanno dato ad esse
maggiore rilievo, sebbene ciò non è
compreso da costoro perché non sono
disposti a prendersi la briga di
esaminarle seriamente,
dimostrando così un vero e proprio
atteggiamento da miscredenti.
Mentre gli studi sulle comunicazioni
dall'Aldilà, ed indirettamente sulla
sopravvivenza della coscienza umana sono
stati condotti un secolo fa, abbiamo
prove più recenti su quest'ultima grazie
alla ricerca condotta nei settori della
reincarnazione, NDE, chiaroveggenza, e
contatti post-mortem (ADC). Tuttavia, i
fondamentalisti hanno trovato il modo di
smentire anche queste prove.
In effetti, sembra che coloro che sono
coinvolti nel ricerca per sapere se la
coscienza sopravvive alla morte fisica
devono continuamente, come dicono gli
Ingegneri, 'reinventare la ruota
quadrata', il che significa ottenere un
risultato peggiore di quello già
raggiunto ed ampiamente accettato.
Spesso ci sembra che la ricerca ESP stia
facendo proprio questo.
Si potrebbe supporre che gli elementi di
prova sull'Aldilà sarebbero stati
accolti con favore, come una buona
notizia, dal momento che il totale
annullamento della personalità non è un
pensiero particolarmente invitante per
la maggior parte delle persone.
'La domanda fondamentale per l'umanità
é: siamo connessi a qualcosa di
infinito, o no?',
ha scritto Carl Jung, il pionieristico
psichiatra svizzero.
'Solo se sapessimo che ciò che veramente
importa è l'infinito si potrebbe evitare
di focalizzare i nostri interessi su
futilità e su tutti gli altri obiettivi
che non sono di reale importanza.'
E così il Paranormale è visto con
scherno e disprezzo dalla scienza e
dalle religioni ortodosse, mentre invece
i Media ridicolizzano qualsiasi fenomeno
buttando tutto in chiave 'horror'.
Perché allora la società é riluttante ad
accettare qualsiasi prova sui fenomeni
spirituali e di sopravvivenza? Perché
tali evidenze non hanno superato la
prova del tempo?
E' abbastanza chiaro il motivo per cui
la religione ortodossa li respinge,
visto che pur essendo la maggior parte
delle comunicazioni medianiche e
derivanti dalle NDE coerente con i loro
dogmi e le loro dottrine,
una piccola parte di esse è in conflitto
coi loro credi fideistici, pertanto
pongono una grave minaccia all'autorità
dei leaders religiosi, che ribadiscono
che il libro delle rivelazioni è ormai
chiuso.
Essi citano vari passi del Vecchio
Testamento che sembrano suggerire che si
tratti di manifestazioni demoniache,
ignorando o interpretando personalmente
altri passi della Bibbia che sembrano
essere in contrasto con altre citazioni
del Vangelo. Il Canonico Dr. Michael
Perry della Chiesa d'Inghilterra afferma
che molti divieti Biblici non hanno più
alcun valore per i Cristiani e ricorda
che nel 19 ° capitolo del Levitico, dove
viene vietato di dare ascolto ai Mediums,
si
dice pure di non indossare un abito
tessuto con due tipi di stoffa diversa o
di radersi i bordi della barba.
Egli ritiene che tali divieti siano
stati parte di un tentativo per
mantenere la purezza della religione
israelita in un momento in cui le
credenze di altre nazioni circostanti
iniziavano a propagarsi.
In
pratica, i fondamentalisti religiosi
restano aggrappati ai vecchi
insegnamenti solo per paura.
I fondamentalisti Scientifici, inclusa
la maggior parte dei rappresentanti del
mondo dei Media, sostengono di
respingere gli elementi di prova perché
non soddisfano la rigorosa metodologia
scientifica o le sue norme, tra cui la
ripetibilità di ogni esperimento, eppure
hanno accettato molte altre cose in
questa categoria, tra cui l'evoluzione
biologica,
dato che pochissime cose nel campo della
scienza sono state dimostrate con
assoluta certezza.
In un articolo che apparve nell' inverno
del 2002 sul Journal of Near-Death
Studies, il Dr Arthur Hastings,
professore e direttore del Centro
William James per gli Studi sulla
Coscienza ha osservato:
'La paura di essere irrazionali nella
cultura occidentale razionalista è molto
forte per cui l'accusa di essere
irrazionali è considerata infamante'.
Hastings ha inoltre insinuato che molti
scienziati che agiscono per paura,
arrivano alla determinazione di non
credere. Questo, ha concluso, è spesso
un prodotto dei meccanismi di difesa
dell'ego, come ad esempio la
razionalizzazione, la proiezione, e la
dissociazione. Discutendo sulla NDE di
Pam Reynolds, ritenuta una delle più
probatorie,
ha affermato che, se il caso fosse stato
preso sul serio, avrebbe sfidato molte
credenze scientifiche, nonché alimentato
i timori di giungere a conclusioni che
richiederebbero profondi cambiamenti in
diversi sistemi fideistici.
Il Dr. John O'M. Bockris, un professore
di Fisica in pensione, vede le cose in
modo simile:
'Si tratta semplicemente di arroganza,
di esagerato orgoglio nelle proprie
idee, il che significa - e questo vale
in particolare per i docenti presso le
università - che coloro la cui
carriera è stata costruita su teorie
esistenti e che hanno insegnato una
scienza basata su quest'ultime, sono
inorriditi di sapere che potrebbero aver
insegnato il falso',
spiegando così la loro resistenza alle
idee al di fuori del paradigma
scientifico esistente.
Egli accusa queste persone chiuse di
mente di portare molti scienziati
occidentali ad un approccio senza speranza
nei confronti della morte, contribuendo
così alla visione d'un mondo sempre più
materialistico ed edonistico.
L'opposizione provocata da costoro
sembra essere dovuta principalmente al
fatto che il Mondo Spirituale è, ed è
sempre stato, sostenuto dai religiosi,
dagli ignoranti e dai superstiziosi di
tutte le età, mentre una totale
incredulità è da sempre il distintivo
dello scetticismo scientifico moderno.
Recentemente ho discusso sui motivi
dell'opposizione
del mondo accademico contro le prove sulla
sopravvivenza con Betty Stafford,
professore di studi religiosi presso la
California State University a
Bakersfield. Le sue osservazioni sono
state più o meno simili a quelle di
Wallace.
'I miei amici atei non tollerano nemmeno
il minimo accenno ad argomenti
sull'oltretomba',
mi ha detto Betty.
'Non ho mai visto menti più chiuse.
Perchè è così? Perché rifiutare tali
buone notizie, fortemente sostenute da
seri ricercatori sulle NDE, per esempio?
Credo di saperlo. Non è che i miei
testardi amici rifiutino di pensare di
vivere al di là della morte, quello che
odiano è la religione, poichè
associano la religione con l'oltretomba.
Per quanti sforzi tu
faccia nel tentativo di convincerli che
la ricerca attuale sull'Aldilà non si
basa sui testi sacri, ma su studi
empirici condotti da stimati scienziati
o medici, non c'è nulla a fare: le
loro menti restano rigide. Inoltre,
la vecchia generazione (attuali
settanta/ ottantenni) è cresciuta nella
convinzione che esiste solo la realtà
materiale.
Cambiare la loro mentalità minaccerebbe le loro stesse identità. Così
vanno coraggiosamente verso la morte,
cercando di non pensarci, e digrignando
i denti quando non hanno altre
alternative. Credo che i giovani siano
meno presi nella rete del materialismo
degli anziani, perchè le loro menti sono
leggermente più aperte, se non altro per
essere state sottoposte al fuoco di fila
dei films Hollywoodiani ambientati
nell'Oltretomba, ma niente può esser
dato per certo'.
Nel 1850, Victor Hugo, l'illustre
scrittore francese, ebbe una seduta con
un Medium e comunicò con uno spirito che
sosteneva di essere Martin Lutero. Hugo
gli chiese perché Dio non si rivela agli
umani e lo spirito di Lutero gli
rispose:
'Perché il dubbio è l'atto che forgia
lo spirito umano. Se giorno verrà in cui
lo spirito umano non sarà più in dubbio,
l'anima potrebbe volare via e lasciarsi
l'aratro dietro di sè, perché avrebbe
acquistato le ali. La terra diverrebbe
incolta. Ora, Dio è il seminatore e
l'uomo è l'aratro.
Le celesti sementi esigono che
l'uomo-aratro rimanga nel solco della
vita. '
Se la prova assoluta non è né
auspicabile né possibile e la fede cieca
nella religione non soddisfa le esigenze
della mente razionale, sembrerebbe che
il meglio che possiamo sperare è la
convinzione, o la vera fede, che è stata
data a coloro che sono stati in grado di
provare correttamente, riconoscere, ed
accettare i fenomeni paranormali.
(Traduzione a cura del Webmaster)
OGGI SPIEGHIAMO LA RELATIVITà
AGLI SCETTICI!
(08-08-08)
*************************************
Secondo gli Atei e gli Scettici, tutta la Creazione è frutto del caso.......
Se siamo qui a scrivere questo articolo dunque, è perchè casualmente
miliardi di miliardi di miliardi di atomi si sono casualmente agganciati
l'un
l'altro in modo da formare miliardi di molecole che a loro volta hanno
creato casualmente enzimi, cellule nervose, muscolari, etc, che
permettono a chi vi scrive di essere un organismo umano in grado di
generare "software" (pensieri) e di tradurli in un testo intelligibile
da chiunque lo legga, anch'egli frutto di una fortuita e casuale
combinazione molecolare. Ma è davvero così?
Fede in Dio a parte, non credo proprio che sia andata così.... a meno che non vogliamo chiamare
"Caso" un Ente Supremo terribilmente razionale che ha scritto e diretto
la complessa sinfonia dell'Universo a cui apparteniamo. Il che
corrisponde al concetto stesso di Dio!
Da medico, ho pensato di farvi dare un'occhiata ad una delle sostanze
più efficienti che gli organismi viventi avrebbero sintetizzato, grazie
al "Signor Caso": gli Enzimi.
No, non si tratta di bimbi piccoli di nome Enzo come potrebbe suggerire
il burlone di turno, ma di prodigiose molecole
che operano silenziosamente all'interno del nostro corpo (e di quello di
tutti gli esseri viventi), in grado di produrre e mantenere in
efficienza quel
miracolo quotidiano che noi chiamiamo "Vita".
La produzione di enzimi, (si, proprio quelli
che si trovano anche nei
detersivi che "lavano più bianco"! ) si svolge
ogni giorno, milioni di volte in cento trilioni di cellule del nostro
corpo
, dove oltre tre miliardi di geni
sono impiegati più e più volte all'interno del nucleo di ogni cellula
per permettere ad esse di sintetizzare le proteine di cui sono composti i
nostri corpi mortali...
(...alla
faccia del bicarbonato di sodio, per dirla alla Toto'!).
Il nucleo è circondato da una membrana che lo
protegge da eventuali agenti nocivi che potrebbero penetrare attraverso il
citoplasma della cellula, ma non è inaccessibile agli enzimi, poichè,
quando la cellula ha bisogno della loro opera, un altro enzima si sposta
nell'esatta posizione sulla membrana nucleare e si apre un varco nella
membrana stessa. Quindi, più enzimi separano la sezione di DNA che
contiene il codice genetico, in modo che esso possa essere esposto attraverso
il foro
appena creato.
Poi un' altra molecola -l' RNA- 'copia' la
sezione di DNA necessaria.
E' come se un bibliotecario trovasse l'esatta pagina di un libro che ci
interessa, ne facesse le fotocopie e ce le consegnasse nel giro di pochi
attimi.
Successivamente, altri enzimi chiudono il buco della membrana ed aiutano il DNA a
ricollegarsi al resto del genoma, (ovvero il bibliotecario rimette a
posto il volume nello stesso scaffale dove era precedentemente conservato). L' RNA,
copiato il pezzo di codice specifico, viaggia attraverso il citoplasma fino ad un ribosoma
che 'legge' le istruzioni copiate dal codice genetico e produce le
proteine necessarie. Questo processo va avanti milioni di volte, ogni
giorno, nel nostro corpo e non c'è da preoccuparsi di possibili sbagli
durante tutto questo processo di lettura e trascrizione: ci sono altri
enzimi di controllo, addetti a correggere gli eventuali errori avvenuti
durante tutti questi processi biochimici.
Attualmente solo alcuni di questi processi sono stati capiti, ovvero molti degli enzimi sono stati identificati ed altri no.
Ammettiamo però che tutto il processo di sintesi delle proteine sia stato completamente capito e supponiamo di poter appaiare ogni enzima con
ogni molecola utilizzata nei singoli passaggi.
Ci sarebbe quindi
da capire come gli enzimi e le proteine siano assemblati, come
funziona in ogni determinato istante ogni cellula, per sapere -per esempio- cosa
serve quando siamo affamati o vogliamo dormire,
ma....
come fa la cellula a sapere esattamente di quale enzima ha bisogno fra
migliaia di possibilità a disposizione, se non è dotata d'intelligenza
come l'organismo di cui fa parte?
Tornando all'esempio della Biblioteca, è facile trovare un articolo
particolare con l'aiuto di un bibliotecario ed un computer, dato che siamo
esseri umani dotati d'un certo grado d'intelligenza e di
sofisticazione ma, anche in tal caso, la domanda è identica: come
fanno microscopiche gocce di enzima a sapere
esattamente dove individuare i dati necessari nel nucleosoma che, per inciso, contiene più informazioni di qualsiasi
Libreria del mondo?
Questo è un grande interrogativo, la cui risposta non ho ancora trovato nè nei libri di
Biologia nè nei tanti articoli che ho letto da
quando sono diventato medico.
Un conto è dire che il tale enzima X fa questo e quest'altro, e che l'Y fa un'altra
cosa ancora, ma nessuno sa dirmi
COME
queste molecole "sanno" esattamente che cosa fare e quando farlo!
Quale segnale viene inviato
per attivare l'enzima giusto al momento giusto, e
chi è ad inviare il
segnale?
Da chi tutto questo processo è coordinato ed elaborato?
Chi è
l'Autore del progetto?
Nessun Biologo, Medico, Fisiologo, salvo alcuni ricercatori del
Paranormale, si pone seriamente quesiti di tal fatta, e così la
Scienza é incapace di dare delle risposte valide quando si fanno domande
come quelle da noi testè formulate.
Rifiutando di ammettere l'esistenza di un'Entità incredibilmente
superiore a noi, gli Atei e gli Scettici non possono far altro che
descrivere in modo riduttivo ciò che studiano, senza rendersi conto che
dietro a tutta questa perfezione ci deve essere per forza un
Disegno ben preciso e non il caso.
Tanto per fare un esempio, utilizzando la stessa logica usata dai
Razionalisti che studiano la biochimica cellulare, ne verrebbe fuori che
la Teoria della Relatività sarebbe nata in questo modo:
Einstein ha prima disegnato una linea verticale con tre linee orizzontali ad essa collegata, e ne è risultata una "E". Quindi, ha tirato altre due linee orizzontali, una sotto e l'altra sopra, che hanno formato il segno "=" e poi altre due linee verticali con in mezzo due linee inclinate per formare la "M"; una linea curva che ha dato la "C" e, finalmente un'altra con alla base una linea orizzontale, cioè: E = MC2. |
Ora avrete completamente capito anche voi la Teoria Della Relatività!
Webmaster
FOTO PARA? CUM GRANO SALIS...!
(27-07-08)
Sembra che non passi giorno senza che sempre più foto di fantasmi
appaiano su Internet. Potete vedere
diversi
siti web dedicati al paranormale che costantemente urlano al "fantasma"
in ogni immagine che mostrano ed anche il nostro non fa eccezione,
sebbene cerchiamo sempre di proporvi quelle da noi ritenute più
attendibili. Dal momento che le fotocamere cellulari sono molto facili
da portar dietro e gestire, oggi sono diventate molto popolari. Parole e
frasi come bassa risoluzione, o lenta velocità di ripresa e persino
l'avviso di "tenere la macchina ben ferma" non significano nulla per
questi intrepidi fotografi che sparano a destra e a manca e che, se
vedono un'insignificante anomalia, dicono subito che si tratta di un
fantasma.
Sono ignari
del fenomeno chiamato pareidolia (vedi foto) e non
riescono
a capire neanche le più semplici regole di base della fotografia.
Il termine
'pareidolia'
fu creato nel 1994 da Steven Goldstein; descrive un fenomeno psicologico
che, partendo da uno stimolo vago e casuale (spesso un'immagine o un
suono), viene percepito come significativo dal nostro cervello. Comuni
esempi includono immagini di animali o di volti nelle nubi, il viso
umano della luna, ed i messaggi nascosti nelle canzoni ascoltate in
senso inverso.
Carl Sagan ha ipotizzato che si tratti d'una tecnica di sopravvivenza,
perchè gli esseri umani sono fin dalla nascita, spinti ad individuare un
volto, principalmente quello della madre.
Questo permette alle persone di utilizzare solo un minimo di dettagli al
fine di riconoscere un viso a distanza e con scarsa visibilità, ma può
anche portare ad interpretare immagini casuali o pattern di luce e di
ombra come facce ". (Definizione tratta da Wikipedia)
Molto recentemente abbiamo condotto un esperimento. Alcune persone sono
state invitate a far foto a casaccio con le fotocamere dei cellulari,
agitandole durante lo scatto per vedere che cosa ne venisse fuori. Con
grande sorpresa, non solo le immagini si sono rivelate strane, ma
sembrava di vedere alcuni volti in esse... e se avessimo
involontariamente catturato l'immagine di un fantasma?
Dopo ulteriori indagini, siamo arrivati a capire che quando una
fotocamera viene fatta muovere durante lo scatto, si possono vedere
"visi" nelle foto, ma questi non sono veri volti, né tantomeno fantasmi:
sono solo i nostri
cervelli che tendendo a dare un senso all'anomalia che vediamo.
Così, il ritaglio di una piccola porzione della foto, o una zoomata, ci
fanno unire e collegare i puntini e formare un volto -o più facce a
seconda dei casi- ed il fenomeno è maggiore se cerchiamo di migliorare
l'immagine, grazie ad alcuni programmi specifici.
Infatti, Photoshop è il più potente programma per la creazione di
immagini fantasma.
Mediante l'applicazione di alcuni filtri si possono ottenere risultati
sbalorditivi.
Se poi si combinano queste immagini con -per esempio- quella di un
cimitero è possibile ottenere una favolosa foto con fantasma!
Molti non sembrano rendersi conto che la luce gioca un ruolo molto
importante nelle foto scattate col videofonino, perchè non si curano se
vi è poca o scarsissima luce nella stanza, altro metodo sicuro per
ottenere false immagini "paranormali".
Essi giurano di vedere una figura ed illuminano l'immagine con Photoshop
fino a credere di aver ottenuto qualcosa, anche se a ben guardare ci si
rende conto che l'apparizione é la sagoma di un familiare. Tuttavia,
essi si spingono lontano col pensiero e, quanto più guardano, tanto più
si convincono di vedere un'anomalia.
Un altro fattore che molte persone non riescono a prendere in
considerazione è l'uso dello zoom che rende le immagini granulose,
determinando ancor più anomalie, che possono essere scambiate per volti
umani. Se a ciò si aggiunge una mano traballante, i risultati saranno
sempre più confusi.
Un consiglio a tutti per la vostra ricerca di immagini fantasma in rete:
quando si va su un sito che dice d'aver ripreso un fantasma o immagini
di demoni usando un videofonino, fate voi stessi un primo esame critico
sul vostro PC. Leggete le caratteristiche della macchina utilizza e
usate il vostro buon senso quando guardate le immagini. Non tutto è come
sembra, e certamente non tutto è reale!
Ci sono molte foto che i nostri soci hanno catturato, per dimostrare
quanto sia facile ottenere risultati anomali, potete vederne alcune
cliccando
QUI.
Webmaster da Internet
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IL CERVELLO OLOGRAFICO (20-06-08)
Dove
risiede la mente? Dove si annida la coscienza? E' solamente un
prodotto del nostro cervello, oppure è qualcosa di esterno ad esso?
Un biologo direbbe probabilmente di sì alla prima ipotesi, perchè il
cervello è la sola cosa che uno scienziato può vedere, esaminare, e
farci esperimenti. Se la mente, o coscienza, è soltanto generata del
cervello, come possiamo spiegare i casi straordinari di persone
perfettamente funzionali che hanno metà cervello o molta poca
materia grigia? Una 39-enne Cinese -con grande sorpresa dei
dottori-, ha metà cervello, solo il lobo il destro.
Il lato sinistro é completamente mancante, eppure vive una vita
completamente normale, avendo terminato - a tempo debito- gli studi
liceaòi con buoni voti.
Il solo motivo per cui i dottori lo hanno scoperto è perché la donna
era andata da loro lamentando un leggero senso di debolezza.
Un
44-ene Francese ha solo un guscio sottile al posto del cervello (vedi
Telex del21 Lugio 07), visto che la maggior parte del
suo cranio è riempito di liquido cerebrale che lascia giusto il
posto per un sottilissimo foglietto di tessuto neuronale. Sebbene
abbia un QI (Quoziente
d'Intelligenza)
sotto la media (75) è ugualmente abile al lavoro ed è regolarmente
sposato e padre di due bambini.
Un QI basso non è sempre il risultato di questa anomalia, comunque.
Uno studente universitario di matematica a Sheffield, (G.B.),
nonostante un QI di 126, non ha quasi traccia di cervello, dato che
una TAC ha mostrato che possiede
meno di un millimetro di
corteccia cerebrale.
Se il cervello è realmente la sede della coscienza e della
personalità, allora queste persone dovrebbero essere simili a
vegetali o, al più, severamente disabili. Certamente, molte vittime
di traumi cerebrali causati da incidenti sono disabili, o peggio,
divengono come vegetali (o muoiono) mentre costoro stanno bene. Ciò
potrebbe dipendere dal fatto che la loro "anormalità" non è il
risultato di un trauma, ma è avvenuta lentamente nel tempo, o alla
nascita. Questo ha permesso al cervello di adattarsi, trasferendo le
sue funzioni a vestigia sempre più piccole di materia grigia.
Anche così, come può esistere una mente pienamente funzionale,
perfettamente normale?
La risposta
potrebbe essere trovata nella coscienza piuttosto che nel cervello.
La coscienza di queste persone, che non è stata evidentemente
soggetta ad influssi dovuti ai loro cervelli quasi inesistenti,
suggerisce che le due cose possono essere separate. Il cervello può
essere un meccanismo che esprime la coscienza, e come nel caso della
radio che ci permette di ascoltare una trasmissione che esiste
indipendentemente dall'apparecchio, si tratta di due cose
diverse.
Se ciò è vero, come può un cervello quasi inesistente continuare ad
esprimere la coscienza? Michael Talbot formula una teoria nel
suo libro
"L'Universo Olografico".
Il cervello, dice (rifacendosi alla ricerca del Neuro-fisiologo Karl
Pribram),
potrebbe lavorare come un ologramma.
Un ologramma è una
fotografia tridimensionale, e se lo si fa in pezzi, ciascun pezzo
contiene la fotografia intera originale. Così farebbe anche il
cervello: non importa quanta materia grigia sopravviva. Ma...
cosa c'entra tutto questo col paranormale?
"La cosa più
sbalorditiva del modello olografico,"
scrive Talbot,
"è che improvvisamente ci ha spiegato una vasta serie di fenomeni
inspiegabili. Questi includono la telepatia, la precognizione, i
sentimenti mistici di unicità con l'universo, e la psicocinesi."
La chiave di
tutto questo risiede nel fatto che il cervello olografico non è un
oggetto isolato.
Il tuo cervello olografico- un'analogia per la tua coscienza- si
mescola e lavora non solo con quelli degli altri, ma con l'universo
stesso. In un certo senso siamo tutti una parte della Coscienza
Universale (chiamatela
Dio se più vi piace),
il che può spiegare gli ESP ed ogni altro fenomeno psichico.
Torniamo ora alle persone straordinarie menzionate all'inizio di
questo articolo.
I loro cervelli olografici- la loro coscienza- possono creare le
sembianze di un "normale" cervello, completo con lingua, memoria ed
altre funzioni superiori. Questo avviene perché il cervello
olografico può attingere alla coscienza più grande (di cui è parte)
e riempire - o creare- i pezzi mancanti.
Talbot nel suo libro usa l'esempio di quelle famose illusioni
ottiche in cui il cervello aggiunge elementi ad un quadro,
anche se non sono realmente presenti nel disegno.
Il cervello crea gli elementi mancanti perché sono quello che si
aspetta di vedere.
Tutto questo ci fa pensare: se il cervello può creare quello che
desidera vedere in un quadro a due dimensioni, può la mente
olografica creare quello che vuole, o si aspetta di vedere, nel
mondo tridimensionale? Con riguardo al paranormale, questo potrebbe
includere le apparizioni spettrali, gli UFO e persino gli
abominevoli uomini delle nevi.
Siamo dell'idea che queste creazioni della coscienza non sono
illusioni o finzioni dell'immaginazione, ma creazioni
tridimensionali simili alla realtà fisica, creazioni provvisorie
(ologrammi?) che possono essere viste anche da altri, e che lasciano
impronte, muovono oggetti e hanno altri effetti fisici.
(Carl
Jung ha suggerito questa ipotesi come una possibile spiegazione
degli avvistamenti UFOs già nel '59.)
Non voglio dire che tutti i fantasmi, gli UFOs e gli avvistamenti
dello Yeti o di Bigfoot sono creazioni della coscienza umana, ma
qualcuno potrebbe esserlo, mentre altri potrebbero esser giusto quel
che sono, ovvero navi aliene e primati sconosciuti.
In alcuni casi però, potrebbe trattarsi di quello che ci aspettiamo
di vedere, creato dalla forza della nostra potente volontà, immagini
abbastanza reali da comparire su pellicola fotografica, videotapes e
foto digitali e
qui entra in discussione il concetto stesso di realtà....
ma questa é una domanda troppo grande per potervi rispondere
in questo breve articolo.
Webmaster (da Paranormal Phoenomena)
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Forse
non tutti sanno che, oltre al fenomeno delle "Voci Paranormali" (EVP =
Electronic Voice Phenomenon) , esiste anche la possibilità che immagini
fotografiche dall'Altra Realtà possano essere impresse direttamente su pellicola.
Questo fenomeno era molto comune nell'800, quando la tecnica fotografica
era agli albori e venivano usate primitive lastre di vetro spalmate di
nitrato d'argento al posto del rullino 35 mm che oggi noi tutti
conosciamo.
Se da un lato tale tecnica garantiva una minore possibilità di falsi,
bisogna pur dire che i nostri Avi ne avevano di fantasia e così tutti
i vari istituti di ricerca sul paranormale hanno sostanziose collezioni
di "falsi-autentici" che vorrebbero ritrarre spiriti quasi sempre
poco credibili, perchè ottenuti con garze, drappi, sovrapposizioni. La
doppia esposizione non era difficile da realizzare, dato che bastava
scattare due foto di diversi soggetti sulla stessa lastra (non v'erano
meccanismi di protezione contro questa possibilità, perché le lastre
erano inserite una per una nell'apparecchio e potevano essere
ri-impressionate) e così una foto come quella che vedete pubblicata qui
a fianco puzza subito d'imbroglio. Con l'avvento della cellulosa poi, le
operazioni fraudolente sono diventate ancora più facili, perchè in fase
di stampa, per esempio, è agevole sovrapporre due fotogrammi per
ottenere un "fantasma" sul positivo. Come tutti sappiamo, nemmeno le
modernissime "Digicams" sono esenti da sospetti, dato che è diventato un
gioco da ragazzi modificare le immagini al computer grazie ai
programmi che generalmente vengono venduti insieme all'apparecchio e di
cui tutti facciamo ormai largo uso
(Photo-Shop, Paint Shop, ecc.).
Semmai le digicams hanno il vantaggio, come forse non tutti sanno, di memorizzare non solo data ed ora,
ma anche molte altre informazioni
relative ad ogni scatto : basta scaricare gratuitamente da Internet il programma "Exifr"
(Clic) per leggere tali
dati e stabilire con facilità se -per esempio- la foto in esame è originale,
una copia e/o se è stata manipolata.
L'unica possibile garanzia di genuinità di una foto paranormale resta
pertanto legata all'esecuzione di un rigido protocollo che preveda
la constatazione da parte di più persone dell'integrità dell'involucro
del rullino, dell'esecuzione di un singolo scatto per fotogramma e dello
sviluppo eseguito in presenza di testimoni.
L'esperimento di Scole (Clic)
fu condotto proprio seguendo queste precauzioni ed i risultati furono
incredibili: films posti in una scatola sigillata, una volta
sviluppati, mostravano volti, luoghi o misteriose scritte che si
estendevano per tutta la lunghezza della pellicola.
Purtroppo tale
esperimento, che avrebbe dovuto essere un caposaldo a dimostrazione della
autenticità dei fenomeni paranormali è stato volutamente ignorato dai
mass-media, e sebbene ne
circolino copie anche su Internert, fu preso in scarsa considerazione
dalla stampa internazionale grazie alla puntuale opera denigratoria
condotta dai soliti scettici,che manipolano questo tipo d'informazione a
beneficio del potere ecclesiastico e politico di tutti i paesi del così
detto "mondo civile".
Fatta questa lunga premessa, tesa ad evitare falsi entusiasmi e cocenti
delusioni in chi volesse tentare questa ardua strada della ricerca PSI,
tentiamo di esaminare come potrebbe un'Entità Disincarnata farsi
ritrarre fotograficamente. Innanzitutto è necessaria la presenza di un
bravo Medium in grado di fornire energia psichica sufficiente
affinché il trapassato possa proiettare una sua immagine mentale (luce
fotonica, quindi) su una pellicola. Già questa operazione non è molto
semplice, perchè dopo il Passaggio è difficile ricordare correttamente i
propri tratti somatici e poi, come dovrebbe proiettarsi lo Spirito per
essere riconosciuto: a mezzo busto, a figura intera, o di profilo?
In quale età della sua -magari lunga- vita dovrebbe identificarsi?
Provate a chiudere gli occhi e ad immaginarvi in una foto: quale
rappresentazione di voi stessi, del vostro corpo, vedreste? Sembra
facile....!
Nulla di strano quindi che molte foto PSI ritraggano bambole
o luoghi dell'Altra Dimensione, perchè le stesse difficoltà che abbiamo
oggi da incarnati le avremmo ugualmente anche domani, da Spiriti.
Aggiungiamo anche che molte entità basse potrebbero "infilarsi" nel
flusso di energia disponibile, proiettando la loro immagine, e capiremo
che la cosa non è molto semplice. Per esempio, il Dr. Charles Richet
(Premio Nobel per la Medicina nel 1913), nel tentativo di ricevere
un'immagine della madre, vide comparire sulla lastra quella di un
guerriero armato di spada. Chi era costui? Un suo lontano antenato o una
di queste entità burlone? Sta di fatto che attraverso il Medium la madre
gli fece sapere di non ricordare il suo aspetto terreno e che, in altri
casi, le immagini arrivavano incomplete o sfocate. Dire quindi che tutte
le foto paranormali siano un falso è sbagliato ma dobbiamo sempre tenere bene a
mente che sulla loro autenticità possiamo esprimerci ,ma sempre con
cautela, solo quando siano
stati esclusi tutti i possibili trucchi ed inganni, sia prima che dopo lo scatto.
Webmaster
P.S. ci siamo dimenticati di segnalarVi che un riassunto sull'Esperimento di Scole (in Italiano) è stato pubblicato sul sito dell'Avv. Zammit. Lo trovate QUI <<<<<
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I
progressi della scienza medica negli ultimi 30 anni sono stati talmente rapidi
che i miracoli di ieri, domani diventano mera routine, come è accaduto coi i trapianti di cuore,
ormai comuni in tutto il mondo.
Eppure, ogni tanto emerge una storia che dovrebbe farci riflettere e prendere
atto che non vi è nulla di scontato in merito a tali complesse operazioni.
Ancora una volta questa settimana, la cronaca ci fa sapere che i riceventi non
acquisiscono solo gli organi, ma anche i ricordi -
o addirittura l'anima - del
donatore, come abbiamo già visto in un precedente articolo (Clic).
Questa bizzarra possibilità si è realizzata con l'inspiegabile caso di Sonny
Graham - un uomo felicemente sposato di 69 anni, che viveva nello Stato della
Georgia in USA. Senza alcun preavviso si è sparato un colpo di fucile alla gola.
A detta di amici e familiari non aveva mai mostrato precedenti segni di
infelicità, per non parlare di depressione...
Il caso sarebbe rimasto solo un'isolata tragedia se non fosse per il fatto che
Sonny aveva ricevuto un trapianto di cuore da un uomo che si era suicidato in
circostanze identiche.
Per rendere le cose ancora più intriganti, poco dopo aver ricevuto il
cuore nuovo, Sonny aveva rintracciato la moglie del donatore e se ne era innamorato
immediatamente.
Gli era stato impiantato il cuore di un uomo ancora giovane e Sonny ha iniziato
subito a bere birra ed mangiare in rosticceria, poi quando incontrò per la prima volta la giovane vedova, non riuscì a
staccarle gli occhi di dosso, finchè non se la sposò. Un tipo di amore in cui la
passione travolgente prende il controllo della mente e bandisce la ragione,
insomma.
La tragedia di Sonny Graham, senza dubbio, sarà archiviata come mera
coincidenza; dopo tutto, non vi è alcun modo per cui i ricordi, e tanto
meno il carattere di un donatore, possano essere trapiantati insieme al loro
cuore: qualsiasi medico o scienziato vi dirà che il cuore è una semplice pompa,
la sede della nostra mente, la nostra coscienza, la nostra stessa anima -se esiste una
cosa simile- sta sicuramente nel cervello. Fin da quando William Harvey rivelò i
misteri del cuore e del sistema circolatorio secoli fa, questo dato di fatto è
rimasto al di là d'ogni dubbio.....
Beh, quasi al di là
d'ogni dubbio....
Pochi coraggiosi scienziati hanno iniziato ad affermare che i nostri ricordi ed
il nostro carattere sono codificati non solo nel nostro cervello, ma in tutto il
nostro corpo: la coscienza, essi sostengono, è creata da ogni cellula vivente
nel corpo con cui agiscono di concerto.
Essi sostengono che il cuore, il fegato ed ogni singolo organo del
nostro corpo memorizza i ricordi, le emozioni che formano il singolo carattere di
ognuno di noi.
Tutto il nostro corpo, essi credono, è la sede dell'anima, non solo il cervello,
e se uno di questi organi viene trapiantato in un'altra persona, parti di
questi ricordi - forse anche l'anima - potrebbero essere trasferiti.
Ormai ci sono più di 70 casi documentati
simili a quello di Sonny, di pazienti
sottoposti a trapianto e che hanno ricevuto anche alcuni tratti della personalità dei
loro donatori.
Il professor Gary Schwartz e i suoi collaboratori presso la
University of
Arizona ne hanno documentati numerosi, apparentemente inspiegabili, simili a
quella del povero Sonny ed ognuno di essi è una sfida diretta al pensiero medico
"ortodosso".
In un caso riportato dall'équipe del professor Schwartz, un ragazzo di 18 anni che componeva
canzoni era morto a seguito d'un incidente d'auto. Un anno dopo, i suoi
genitori si sono imbattuti in un nastro con una sua composizione intitolata,
Danny, My Heart Is Yours (Danny, il mio cuore è tuo) il cui testo insisteva sul
fatto che egli si sentiva destinata a morire ed a donare il suo cuore.
Dopo la sua
morte, il suo cuore era stato trapiantato in una ragazza di 18 anni di nome
Danielle (Danny).
Quando i genitori del donatore hanno incontrato la ragazza, le hanno fatto
ascoltare
quella canzone e lei, nonostante non l'avesse mai sentita prima,
conosceva alla perfezione tutte le parole ed è stata in grado di completare il testo.
Il professor Schwartz ha anche esaminato il caso di una lesbica 29-enne, fast-food dipendente, che aveva ricevuto il cuore di una 19-enne vegetariana
descritta come "pazza per gli uomini": dopo il trapianto, ha detto ai suoi amici
che la carne le faceva schifo, e che trovava le donne non più attraenti, tanto
che, poco dopo, si sposò regolarmente.
In un altrettanto inspiegabile caso, un uomo di mezza età scoprì l'amore per la
musica classica, sempre dopo un trapianto di cuore;
é poi emerso che il 17-enne donatore amava la musica classica, che suonava il
violino e che era morto in una sparatoria, stringendo
al petto proprio il suo strumento preferito.
Gli effetti dei trapianti di organi però non sono limitati solo a quelli di
cuore, visto che anche i reni sembrano portarsi dietro alcune delle caratteristiche
originali dei loro proprietari.
Prendiamo il caso di Lynda Gammons , che ne ha donato uno al marito Ian.
Dal momento dell'operazione, Ian crede di aver acquisito alcuni aspetti della
personalità della moglie, poichè è diventato un entusiasta della cucina, dello
shopping, delle pulizie e del giardinaggio, tutte cose che detestava in
precedenza. Egli ha inoltre preso un cane, mentre prima dell'operazione era un
dichiarato "uomo gatto", a differenza di sua moglie che ha sempre preferito i
cani.
È facile respingere tali racconti come stupidaggini, ma le autorità cinesi le
stanno certamente per prendere sul serio, mostrandosi tanto interessate alle
idee del professor Schwartz da cominciare un programma per monitorare i pazienti
sottoposti a trapianto. Il motivo?
Molti organi donati in Cina provengono dai
prigionieri politici giustiziati, sicchè un cinico potrebbe suggerire che le
autorità sono preoccupate dal rischio che una "epidemia" di pensiero politico
anti-regime possa diffondersi proprio attraverso gli organi dei dissidenti.
Molti scienziati, naturalmente, ricordano che decine di migliaia di trapianti sono stati effettuati in tutto il mondo,
sì che ci si dovrebbe aspettare
di trovare molti strani casi simili a quello di Sonny Graham, inoltre non ci
sarebbe da stupirsi se, dopo un'operazione pericolosa per la vita,
come un trapianto di cuore, un paziente non possa subire una profonda alterazione
della sua indole.
I potenti farmaci usati durante e dopo tali interventi potrebbero
anche causare vistosi cambiamenti comportamentali. Mettete tutti questi elementi insieme e non
c'è da meravigliarsi se alcuni pazienti lasciano l'ospedale con una visione
della vita drasticamente
diversa.
Ma la cosa più sorprendente però, è che tali pazienti non diventano persone
diverse in modo casuale, ma che tali cambiamenti
sono specifici
e riflettono i gusti e la personalità del donatore.
"E 'un cambiamento di personalità mirato", spiega il professor Schwartz. "Se
questo è il risultato dei farmaci, o dello stress, o di una pura coincidenza,
non lo sappiamo ancora dire".
Se il professor Schwartz e la sua équipe hanno ragione, sarebbe una scoperta di
tali proporzioni da distruggere le
basi della moderna biologia, sebbene essa non abbia -al momento- nessuna valida teoria per spiegare il
modo in cui si conservano i ricordi e di come si produca la coscienza.
In realtà, gli scienziati non sono ancora riusciti a definire cosa sia
esattamente la coscienza, figuriamoci se sanno definire da dove proviene e
dove si trova all'interno del corpo.
Quindi, forse, i poeti, i romantici ed
i mistici del passato avevano ragione: il cuore è davvero la sede delle nostre emozioni e delle
nostre anime!
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