Un mondo di dolore
(09-02-17)
Perché c'è tanta sofferenza in questa vita? La domanda ha afflitto gli
esseri umani per millenni, e nessuna visione del mondo può dirsi
completa
senza una risposta esaustiva.
Purtroppo, è difficile trovare una risposta che sia davvero
soddisfacente. Storicamente, sono state proposte quattro risposte
principali.
Dio ci sta punendo.
Ci sono molte variazioni su questa ipotesi, che è fondamentale per la
teologia giudaico-cristiana. Secondo questo punto di vista, la
sofferenza è in definitiva il risultato del libero arbitrio. Poiché
abbiamo il libero arbitrio, siamo liberi di comportarci male per cui la
sofferenza è il prezzo che paghiamo per la libertà di scelta. E poiché
tutti noi siamo inclini,a volte, a comportarci male ne consegue che
tutti noi meritiamo di soffrire.
Allora, perché qualcuno dovrebbe dire che Dio ci punisce?
Si scopre che il libero arbitrio non è una spiegazione sufficiente, dato
che,
per esempio,
anche i bambini innocenti soffrono. La risposta è che essi hanno
ereditato il peccato originale, una macchia sul loro carattere
tramandata da Adamo ed Eva.
In effetti, Dio li sta punendo per le scelte
peccaminose dei loro lontani antenati.
Un'altra domanda: che dire dei disastri naturali, malattie e altri
mali non direttamente connessi con la libera scelta?
Anche in questo
caso, la risposta è che Adamo ed Eva, disobbedendo a Dio, hanno portato
il peccato nel mondo, e questo peccato ha ora corrotto tutta la
creazione,il che porta a un mondo "caduto" in cui tali calamità sono
possibili.
Dio, quindi, sta punendo tutti noi per le "colpe dei padri."
I profeti ebrei erano ancora più espliciti nell'attribuire la sofferenza
umana a Dio. A loro avviso, il popolo ebraico, il popolo eletto,
aveva rotto il patto che i loro antenati avevano fatto con Dio e, di
conseguenza, Lui li stava punendo per quel che era una violazione dei
loro obblighi.
Nei Proverbi della Bibbia ebraica, una versione più individualizzata e
pragmatica di questa stessa posizione è stata esplicitata. Qui l'idea
è che ogni individuo che prospera e gode di buona salute e felicità
deve essere considerato un "giusto", mentre chi soffre, é in cattiva
salute o in miseria deve averlo deluso in qualche modo.
Dio non è Dio.
Un punto di vista alternativo è che il Dio adorato dalle religioni
tradizionali, non è affatto il vero Dio. Questo punto di vista è più
strettamente identificato con lo gnosticismo nelle sue varie forme.
Lo Gnosticismo sostiene che il Dio riconosciuto dalla maggior parte
delle persone è una divinità inferiore (il Demiurgo, o Artigiano) che ha
creato questo mondo, ma ha pasticciato il suo lavoro. La sua
incompetenza sarebbe stata la causa di tutta la nostra sofferenza e
dolore. Il vero Dio esiste solo in un piano superiore ed è accessibile
solo a chi ha la conoscenza segreta (Gnosi).
Solo perseguendo le verità
più elevate, mantenendo il distacco da questo mondo degradato, possiamo
rimanere
indifferenti di fronte alla inevitabile sofferenza che, perciò può essere superata solo col giusto atteggiamento mentale.
In qualche modo correlata alla visione Gnostica è la posizione Buddista
- vale a dire, che l'illuminazione porta con sé il distacco dalle cose
di questo mondo. Fino a quando una persona desidera certi risultati ed
ha paura di altri, ella sarà incline alla sofferenza non appena i suoi
desideri siano frustrati e le sue paure realizzate.
Ma se spegne il suo ego e diventa indifferente al mondo, sarà immune
dalla sofferenza. L'obiettivo finale è quello di fuggire per sempre
dalla ruota della rinascita, lasciando dietro di sé la realtà fisica una
volta per tutte.
Altre tradizioni mistiche sostengono che la sofferenza è solo
un'illusione, perché tutta la vita è solo un sogno momentaneo. Quando ci
sveglieremo nella prossima vita, guarderemo indietro come ad una sorta
di incubi che verranno rapidamente scrollati di dosso.
Se la sofferenza non ha importanza, ha importanza qualcosa? Forse no. Il
che ci porta a dire che:
La sofferenza è una caratteristica inevitabile di un universo casuale
senza senso.
Secondo questo punto di vista, non vi è alcun significato superiore o
scopo nella vita, che è un fenomeno puramente biologico guidato da
imperativi evolutivi. Le creature viventi sopravvivono uccidendosi l'un
l'altra; i carnivori mangiano altri animali, gli erbivori mangiano le
piante, i parassiti infestano tutti, i virus infettano organismi sani
per farli ammalare. La riproduzione cellulare, indispensabile per
mantenere e riparare il corpo, a volte va male e produce le cellule
tumorali. La diversità genetica, essenziale per mantenere la vitalità di
una specie, a volte produce difetti di nascita paralizzanti. Tutto
questo dramma si svolge in un contesto di terremoti, alluvioni, siccità,
asteroidi ed altre calamità casuali.
Secondo questo punto di vista, non c'è un "problema del dolore",
perché
non c'è alcun motivo per cui la vita non dovrebbe essere dolorosa.
Personalmente, non trovo nessuna di queste risposte del tutto
soddisfacenti, anche se ci può essere qualche verità in tutte.
Il mio punto di vista personale
La sofferenza è, in parte, un modo di insegnarci determinate lezioni
oppure serve per spingerci nella direzione giusta quando siamo andati fuori
strada ed in parte è semplicemente casuale, dipendente dalla natura
stessa dell'universo.
Ci può essere un piano principale per ogni vita, progettato da una
superanima o da un'anima di gruppo, ma non ne consegue necessariamente
che ci sia un piano per l'universo nel suo complesso, per cui non
necessariamente una foglia cade senza l'intenzione esplicita di Dio e
nemmeno che c'è un Dio, nel senso di un Essere onnisciente, onnipotente,
maestro di cerimonie che controlla tutto e sa cosa ne consegue. Invece,
l'universo può essere visto come un "lavoro in progresso", un'improvvisazione, non
un recital da copione.
Può essere più o meno analogo ad un evento sportivo, come la coppa dei
campioni. Le regole sono stabilite, ed i giocatori
sono inviati nell'arena. Cosa succede dopo... è imprevedibile quanto lo
è il nostro comportamento, le nostre scelte anche estreme come il
suicidio.
Dai racconti dei Ritornati e dai contatti medianici,
ci par di
capire che una risposta esauriente al dolore c'è
e si chiama Karma, con
la conseguente Reincarnazione. Solo accettando l'idea, da sempre
avversata dalla chiesa Cattolica, del perpetuo ritorno in altri corpi,
possiamo accettare pure che coloro che non sembrano aver commesso chissà
quali crimini, le brave persone, insomma, abbiano vite piene di guai,
problemi e sofferenze. Guardando però con molta attenzione a questi
"guai" ci accorgiamo che esiste un denominatore comune ad ogni tipo di
dolore: la perdita. Può trattarsi della perdita della salute, o
economica, o affettiva -vuoi di persone che di beni- materiali, ma state tranquilli
che sempre di perdite si tratta. La Reincarnazione quindi, ci fa sì
scontare antiche colpe, ma non certo quelle commesse da Adamo ed Eva,
bensì da noi stessi in esistenze precedenti. E' il modo migliore per
fare giustizia su noi stessi, perchè nessun carcere, nessuna multa,
nessuna penitenza può farci bilanciare i mali commessi in passato se non
provando sulla nostra pelle i loro nefasti effetti. Una volta appresa
la lezione, l'Amore,
saremo liberi di restare per sempre nell'Aldilà o di tornare
sul piano materiale col nobile intento di fare da Guide ad altre Anime
che hanno perso la retta via.
Webmaster
(Rielaborazione di un articolo di Michael Prescott)
2016: ANNUS HORRIBILIS
PER
LA MUSICA
(26-12-16)
E così ci lascia pure
George Michael e la sua scomparsa va ad aggiungersi a quella di tutte le
altre "Star" che in questo anno che volge alla fine hanno varcato
la soglia dell'Oltre, come David Bowie, Leonard Cohen, Keith Emerson,
ecc..
(vedi
una galleria fotografica)
per non
parlare di tanti attori e registi famosissimi. Solo due giorni fa,
poi, l'intero Coro dell'Armata Rossa era tragicamente perito in un
misterioso incidente aereo, sì che possiamo dire che sarebbe bastato
solo questo Natale per definire il 2016 un anno orribile per il mondo
musicale. E' solo una coincidenza, o potrebbe esserci un messaggio
spirituale nascosto dietro a queste perdite improvvise di tanti geni
musicali che hanno, non solo allietato le nostre esistenze, ma anche
cercato di portare un messaggio di gioia, di pace, di fratellanza a
questo mondo sempre più cupo, triste, cinico, malvagio?
Sapete bene che a noi piace sempre indagare su eventuali messaggi e
significati nascosti di quelle che la gente comune chiama coincidenze e
la "lampadina" ci si è accesa proprio cogliendo al volo da un Tg, una
bellissima frase di George:
I
still believe that music is one of the greatest gifts
that God gave to man.”
"Credo
fermamente che la musica sia uno dei più bei doni che Dio ha fatto all'
umanità".
Ebbene, non potremmo pensare che, viste le brutture e le cattiverie del
mondo attuale, la scomparsa di tanti musici e poeti in così breve tempo
non sia un allarme divino che ci deve far riflettere sul fatto che
non ce li meritiamo più? E' come se Dio ci dicesse:
"Non fate
che ammazzarvi, stuprarvi, massacrarvi da milioni di anni ed ancora non
avete imparato la lezione d'Amore che sto cercando di inculcare nelle
vostre menti inviandovi tanti Spiriti gentili ed amorevoli. E allora
basta... che tornino a Casa!
Ancora un'altra
coincidenza: la canzone più famosa di George Michael, lanciata nel
1986, si chiama LAST CHRISTMAS ed oggi questo titolo ha un sapore quasi
profetico, perchè si può tradurre sia come "Lo scorso Natale" che come "L'ultimo
Natale"...
Guarda
caso, George è morto proprio nel giorno del suo ultimo Natale....
Meditate, gente, meditate.
Webmaster
LO SAPEVATE?
(18-12-16)
Un
tempo i bambini ricevevano i giocattoli in tre ricorrenze: al
compleanno, all’onomastico ed alla Epifania, durante la notte del 5
gennaio. Allora i giocattoli ai fanciulli li portava la Befana e ciò in
commemorazione della venerazione dei Re Magi a Gesù bambino cui
offrirono oro, incenso e mirra e non giocattoli.
Tanto per essere precisi.
L’odierno costume dei doni sotto l’albero
portati da Babbo Natale non affonda radici nella nostra cultura bensì in
quella dei paesi scandinavi. Ed è giusto perché gli abeti, eccezion
fatta per Alpi ed Appennini, non certo vegetano nelle nostre terre.
E se vi dicessi che Babbo Natale l’ha
inventato la Coca-Cola?
Babbo Natale, o meglio Santa Claus (come
lo chiamano gli anglosassoni), è una figura mitica che si rifà ad un
personaggio reale: San Nicola, vescovo di Myra e protettore dei bambini,
in onore del quale è nata una festa con relativo scambio di doni.
Nel 1931 i dirigenti della Coca-Cola, per
il lancio del prodotto nella campagna natalizia, diedero incarico ad un
noto illustratore di origine svedese di creare un personaggio
rifacendosi appunto a Santa Claus. In un primo tempo Babbo Natale fu
vestito di bianco, poi indossò abiti color rosso Coca-Cola.
FONTE:
http://www.clamfer.it
MESSAGGIO DEL WEBMASTER
(31-12-16)
E' giunto il tempo in cui
facciamo uno sforzo particolare per rinnovare contatti,
incontri, o inviare auguri ai famigliari e
ad altre persone che non vediamo da lungo tempo.
La nostra tradizione occidentale sottolinea che
Natale é anche donare, ma oltre ai beni
materiali, ricordiamoci che son molto più importanti i nostri gesti
affettuosi, quella "GENTILEZZA" che è un tesoro prezioso per varcare
la soglia dell'Aldilà, dove saremo giudicati in base a ciò che di
veramente spontaneo e disinteressato
abbiamo fatto per il nostro Prossimo.
E' tempo per la pazienza, la tolleranza ed è
anche un
tempo prezioso per ricordarci di usare la
gentilezza per validare i nostri doni materiali, ma che
da sola basta e avanza se rivolta verso coloro che si sentono
trascurati, abbandonati o dimenticati. Una parola
buona, un abbraccio, cinque minuti del nostro tempo da dedicare a
chi è afflitto e addolorato, sono doni spirituali sempre
graditi.
E' un momento per maggiore amore e comprensione,
un tempo per perdonare, un tempo per ricordare coloro che si
occupavano di noi e ci hanno aiutato in passato, ma anche per
commemorare quelli che non sono più con noi, rimembrare i tempi
andati e tirar fuori i vecchi album fotografici. Loro saranno lì con
noi a ridere e ad ascoltare i nostri commenti.
Qualunque siano le vostre convinzioni,
qualunque sia il modo in cui scegliete
di trascorrere le vacanze, vi auguro Pace, Luce, Amore e
Serenità.
Webmaster
IBERNAZIONE E ALDILA'
(25-11-16)
- Terza Pagina, a cura del wm -
Penso che conoscerete tutti la triste
storia
della quattordicenne inglese che, prima di morire di cancro, ha
chiesto ed ottenuto la crioconservazione del suo corpo, ma credo che
nessun giornalista si sia chiesto cosa sia successo, o succederà, alla sua Anima.
La domanda è certamente intrigante, ma -ahimè- possiamo limitarci solo ad
avanzare delle ipotesi, dato che nessuno dei "cadaveri" già ibernati a
centinai in USA, è stato a tutt'oggi riportato in vita, a differenza di
quanto accade con le Esperienze di Pre-Morte (NDE). Proprio da
tali racconti, sappiamo che la coscienza si stacca dal corpo alcuni
attimi prima della morte fisica e che quindi la povera ragazza dovrebbe
essere già al sicuro, nella Luce, visto che si è dovuto
attendere che spirasse prima di iniziare le complesse procedure di
crioconservazione. Siamo perciò più che certi che J.S. (il
suo nome non è stato rivelato per ovvii motivi)
continuerà a vivere ed a crescere nell'Altra Realtà, senza attendere per centinaia d'anni
che la Scienza sia capace di rianimare e curare il suo corpo malato.
Il problema però sarebbe molto più grave se il metodo funzionasse
davvero.
Ammesso -e non concesso- che si arrivi un giorno a curare il
suo male, e sempre a patto che il cervello non abbia subito danni
irreversibili, cosa potrebbe succedere a “J.S.” , ritornando nel suo vecchio corpo?
A nostro avviso le ipotesi
sono tre:
1) Nessun ritorno della
coscienza. Pur se il corpo fosse perfettamente funzionante, esso
sarebbe ormai solo un "guscio svuotato" dell'essenza vitale, Anima o
Coscienza che dir si voglia.
Ciò confermerebbe l'unicità dell' IO che, avendo fatto un certo tipo di
esperienze che si concludono con la morte, indipendentemente dall'età
anagrafica, non le ripete più,
ma va sempre in cerca di nuove avventure nel mondo materiale.
Inutile
dire che questa ci pare l'ipotesi più attendibile.
2)
Un'altra anima potrebbe approfittare
dell'occasione per riutilizzare quel guscio vuoto, risparmiandosi nove
mesi di gestazione ma, in tal caso, la personalità, l'IO, della
ragazzina, sarebbero totalmente diversi dopo il risveglio, perchè la sua
anima potrebbe essersi già reincarnata o essere rimasta nei Livelli
Superiori.
Sebbene rari, sono stati descritti alcuni presunti casi di un'Anima
trasmigrata in un corpo non suo.
Vi ricordiamo che l'ultima serie della fiction TV
Ghost
Whisperer era basata proprio su una simile possibilità,
emersa dalle esperienze vissute della nota Medium
Mary
Ann Winkowski .
Ovviamente, se J.S. potesse essere riportata in vita, quel giorno
qualcuno della famiglia che conosceva bene la sua personalità dovrebbe
essere ancora vivo ed in grado di riconoscerla per convalidare o meno la
riuscita dell'esperimento.
3)
Nessun ripristino delle funzioni vitali:
si sarebbero solo buttati via tempo, denaro e risorse per surgelare un
cadavere, più simile ad un merluzzo Findus che ad un essere umano,
risorse che avrebbero potuto essere destinate a nobili scopi, come una
donazione milionaria ad un istituto di ricerca sul cancro. Anche questa
ipotesi ci pare molto probabile.
Viene logico chiedersi, sempre in caso di
risveglio, che mondo troverebbe J.S.
fra un secolo o più, vista la velocità con cui procede il progresso... ammesso
che il mondo esista ancora fra 100 o più anni.
Ovviamente, quella
ragazzina piena di voglia di vivere che ha supplicato i Giudici di
concederle il permesso di essere ibernata benchè minorenne, se mai tornasse
in vita nelle stesse condizioni psico-fisiche in cui si trovava pochi
giorni fa,
si ritroverebbe in un mondo alieno, sconosciuto, fra parenti e genitori invecchiati o addirittura
completamente sola perchè tutti scomparsi da tempo.
Provate solo ad immaginare come sarebbe disorientato un nostro
antenato, vissuto uno o due secoli fa se si risvegliasse
oggi !
Che dir poi delle insormontabili difficoltà che la ragazzina
incontrerebbe per ritrovare la propria
identità, procurarsi i mezzi
di sostentamento necessari per studiare, vestirsi, mangiare, nonchè delle beghe legali causate dai vari passaggi ereditari subìti dai
beni dell'ex defunta?
Probabilmente ci sarebbe abbastanza materiale per una fiction TV da almeno 300 puntate!
Concludiamo chiedendoci se gli ideatori di un simile
ignobile commercio della speranza, si siano mai posti i problemi
qui sopra accennati relativi alla qualità della vita che avrebbero i loro resuscitati, se il metodo
funzionasse davvero. Temiamo, però, che loro sappiano perfettamente che
si tratta di una colossale truffa per pochi benestanti che, come tutti e
più degli altri, non accettano l'idea della morte fisica e si rifugiano
nell'illusione che il denaro possa comprare tutto... anche la
resurrezione!
Volete allora un consiglio spassionato?
Invece che il vostro corpo, ibernate il vostro computer per
continuare a leggere
la PdA... più tardi, ma non fra un secolo!
Webmaster
ESISTONO I LEGAMI DI SANGUE?
(29-09-16)
Si può ben dire che non c'è giorno in cui la cronaca nera non riporti
nuovi omicidi commessi in famiglia: padri che uccidono figli e
viceversa,
per non parlare dei femminicidi.
Quella che fino a pochi anni fa sembrava essere un rifugio sicuro, la
famiglia, oggi è diventato un luogo pericolosissimo dove bisogna tener
alta la guardia, nè più nè meno come si farebbe in luoghi notoriamente
pericolosi ed è logico che la disaffezione al matrimonio, oltre che per
le note contingenze economiche e lavorative, sia in crescente ascesa,
forse anche per questa sotterranea paura.
E' facile dire che tali raccapriccianti episodi di violenza dipendono
dalla decadenza dei costumi, dalle varie crisi che ci stanno colpendo
fin dagli anni '70, ecc. ma ci siamo mai chiesti se i famosi "legami
di sangue" esistono davvero o non fossero un'invenzione degli stati
e delle religioni per esercitare vari tipi di controllo sulla
popolazione attraverso la creazione di falsi miti e tabù? Se invece
guardiamo le cose da un punto di vista spiritualistico, ci spieghiamo
facilmente perchè tali legami non costituiscono necessariamente
un vincolo fra gli Spiriti.
Il corpo nasce dal corpo, ma lo Spirito non nasce dallo Spirito,
poiché esso esisteva ben prima della formazione del corpo!
Non è il padre che crea lo Spirito di suo figlio, egli non fa
nient'altro che fornirgli un involucro, ma deve contribuire al suo
sviluppo fisico, mentale e morale per consentirgli di progredire nella
direzione della Luce. Gli Spiriti che si incarnano nella stessa
famiglia, possono esser legati da reciproca simpatia, uniti da legami
nati durante altre esistenze trascorse insieme, ma può anche accadere
che siano del tutto estranei fra loro, divisi da antipatie antiche, da
un antagonismo che li porterà a reincarnarsi onde risolvere atavici
conflitti. Non possiamo perciò considerare veri i legami di famiglia che
vediamo qui sulla Terra,
la consanguineità non è sinonimo di compatibilità,
mentre simpatia (ovvero identità di sentimenti) e comunione di idee
sono i veri collanti che uniscono gli Spiriti fra loro ,
prima, durante e dopo le loro incarnazioni. Ne consegue che due persone
nate da padri diversi possono sentirsi e comportarsi meglio due fratelli
"di sangue", cercarsi reciprocamente, e provare gioia a stare
insieme, mentre due fratelli propriamente consanguinei possono anche
respingersi. Potrebbe essere il caso di due vecchi nemici che vengono
"affidati" dalle Guide alla stessa famiglia in modo tale da dover per
forza di cose confrontarsi e tentare di risolvere i loro rancori.
Ci sono dunque due generi di famiglie, le famiglie unite da legami
spirituali e quelle unite da legame corporali.
Le prime si ritrovano a reincarnarsi insieme, vita dopo vita, mentre le
seconde sono fragili come la materia, si estinguono col tempo, e spesso
si sciolgono già nella vita attuale. In base alla legge inesorabile del
Karma, questi ultimi devono, alla fine, superare le varie prove che
saranno state loro proposte dalle Guide e cancellare tutti i sentimenti
negativi, i rancori ed i malintesi accumulatisi -forse- in millenni di
esistenze, per poi finalmente tornare liberi di decidere se continuare
insieme il gioco della reincarnazione, o restare nel Regno Etereo e
collaborare per aiutare coloro che si troveranno nelle loro stesse
condizioni qui sulla Terra. Da quanto detto, appare possibile che tali
Spiriti possano non superare la prova, sfociando nell'assassinio dei
loro presunti familiari ed accumulando così ulteriori debiti karmici.
Noi però ben sappiamo che il gioco (al massacro) deve continuare fino a
che tutti gli Spiriti che ancora non hanno capito la lezione dell'Amore
Puro ed Incondizionato non saranno rientrati nella Luce. Quando? solo
Dio lo sa.
WEBMASTER
TERREMOTO...
PERCHE'? (28/08-16)
Considerazioni sulla struggente lettera
di Andrea
"...scusa se siamo
arrivati tardi"
Dopo tutto ciò che è stato detto
dai Media, cosa possiamo aggiungere noi della PdA? Altre volte abbiamo
espresso le nostre idee maturate in lunghi anni di ricerca, tesa a capire il
perchè di tante ingiustizie terrene e siamo giunti alla conclusione che esse
sono solo APPARENTI...
Forse c'è qualcosa che non è stato detto in questa occasione ed in
tante altre che hanno suscitato orrore, compassione, pietà, cieca rabbia di
chi si sente impotente davanti al dolore, alla sofferenza, all'abbandono. La
risposta, secondo noi, è nelle eterne Leggi dell'Universo, Leggi che i più
ignorano, a partire da coloro che dovrebbero essere le guide del mondo, cioè
i capi religiosi. Costoro si trincerano dietro dogmi assurdi, dietro frasi
vuote che non danno risposte nè conforto ma aumentano il senso di solitudine
dell'uomo davanti alla morte, alla desolazione di una casa polverizzata, di
un intero paese ingoiato in pochi secondi dalle "forze della Natura".
Cambiamo il nostro punto di vista e chiediamoci se tali forze che
consideriamo ostili, non siano invece nostre alleate per raggiungere il vero
ed unico obiettivo dell'uomo che è la
CRESCITA SPIRITUALE.
Vien logico pensare che esistono diverse
gradazioni nelle perdite, da quella dei beni materiali, fino alla perdita
della nostra vita e/o di quella dei nostri cari. Si dice che Dio non dà a
nessuno dolori più grandi di quelli che può superare e son certo che sia
proprio così, altrimenti dovremmo veder ondate di suicidi di massa fra tutti
i sopravvissuti ad una catastrofe.
Del resto, che differenza c'è fra perdere tutti i nostri beni OGGI -per es.-
a seguito di un terremoto, o DOMANI a seguito della nostra -inevitabile-
dipartita?
Che senso ha una differenza di pochi anni, o decenni, di fronte
all'Eternità?
Potendo consapevolmente scegliere fra una morte anonima a 100 anni nel
vostro letto oppure a 50 sotto le macerie, SAPENDO CHE AVRETE DATO UN
PICCOLO MA SIGNIFICATIVO CONTRIBUTO nel far sbocciare sentimenti positivi,
quale scegliereste? Il problema è che noi questa scelta l'abbiamo già
fatta,
ma non ne siamo consapevoli
fino al momento stabilito.
Purtroppo nessuno ci ha preparati a quella che è la sorte comune di tutti,
LA MORTE, e alla perdita di ogni bene materiale, agio e sicurezza e così
nemmeno le religioni sanno darci una spiegazione valida a tanta sofferenza
inducendo gli atei a negare l'esistenza di Dio. L'unica risposta logica che
ci sentiamo di proporvi, alla luce dei meccanismi delle Leggi dell'Universo,
è che la nostra esistenza
è basata sulla gestione delle perdite di ogni tipo, almeno su questo
Pianeta.
In quest'ottica, possiamo allora accettare meglio quel che viene
definito "destino" e pensare, come oltretutto ci dicono tanti messaggi
inviati dall'Oltre, che dovendo tutti per forza di cose morire,
OGNUNO POSSA AVER SCELTO LA PROPRIA
FINE IN BASE AL SUO GRADO DI EVOLUZIONE.
A che prò? vi chiederete...
Semplicemente perchè gli effetti della nostra -più o meno tragica- dipartita
possano far crescere spiritualmente le anime meno evolute. Se non ci fossero
state vittime, l'ondata emotiva suscitata da una simile tragedia sarebbe
stata di gran lunga inferiore a quella che tutto il mondo sta ora provando
grazie al sacrificio delle 290 vittime e far compiere un'ulteriore piccolo
passo al cammino dell'umanità verso la perfezione. I sensi di compassione,
la solidarietà ed i sentimenti di fratellanza e condivisione, credetemi,
non sono sprecati (sempre che siano genuini!), perchè contribuiscono ad elevare il livello di vibrazioni
positive, proprio come ha fatto Andrea con la sua commovente lettera per la
piccola Giulia.
Pensateci bene: siccome dobbiamo
inevitabilmente morire e rinascere, non una ma mille volte, almeno
scegliamoci un modo che sia utile al progresso della restante umanità e non
solo di noi stessi.
Webmaster
islam e aldilà
(21-08-16)
Come
tutti sappiamo il testo sacro della religione islamica, è il Corano.
La sua caratteristica principale, che lo differenzia dalla Bibbia (testo
sacro per i Cattolici), è la indiscutibilità che ne deriva dalla sua
origine, infatti il Corano non è stato semplicemente ispirato ma è
stato direttamente dettato al profeta Maometto da Allah stesso per
tramite di un Angelo con
tutte le implicazioni del caso (tra cui quella dell’interpretazione che
si dovrebbe presupporre univoca). L’invasività del Corano nella
vita dei fedeli islamici è quindi alta se consideriamo che tale testo
non è semplicemente una guida teologica e spirituale, ma contiene una
serie di norme che devono essere osservate e che sono indicate in
maniera concreta in fatti riguardanti il matrimonio, il commercio, la
successione, ecc...
E’ doveroso però
specificare che il Corano, in realtà, enuncia solo nei tratti generali
tali prescrizioni che si possono ritrovare in maniera dettagliata e
completa in un altro testo islamico che pone i suoi fondamenti in
presupposti religiosi, cioè la Sunna.
Cominciamo allora a dare uno sguardo nell'Aldilà degli Islamici, con
tutte le precauzioni del caso, poichè le interpretazioni possono essere
diverse ed oscillano da una copia più o meno pedissequa della Bibbia, ad
interpretazioni rivoluzionarie ed estremiste sostenute, per fortuna, da
minoranze, come quella che fa capo al Califfo dell'Isis, il Dr.Abu Bakr
al-Baghdadi
Al fine di comprendere l'immaginario Aldilà dell'Islam è utile capire
prima qualcosa sulla sua cosmologia.
Secondo il Sacro Corano Dio ha creato la terra ed i sette cieli per le
sue creature. Questi sette cieli non devono essere considerati come
sette destinazioni distinte per i morti, piuttosto come regioni
spazio-temporali distinte dalla terra (c'è un certo dibattito tra gli
studiosi islamici circa l'esatta natura di ciascuno di essi). Dio ha
creato Adamo ed Eva ed il giardino dell' Eden è il Paradiso (uno
dei cieli), che ha creato per loro. Dio allora,
"... conferisce autorità ad Adam e dice agli Angeli di prostrarsi
davanti ad Adamo come pontifex di Dio, il mediatore tra il cielo e la
terra". (Ashton e Whyte, p.90)
Uno degli angeli, Iblis, rifiuta però di prostrarsi e viene scagliato
verso il basso ed
"... è annoverato fra i miscredenti."
Iblis (Satana) è esiliato dal Paradiso , ma chiede di essere graziato
dalla pena eterna fino al giorno del giudizio.
Dio concede questa grazia, ma Satana,
"... giura di tentare il popolo di Dio ..."
(Ashton e Whyte, p. 90).
Come nella tradizione cristiana, anche qui Adamo ed Eva vengono espulsi
allo stesso modo dal Paradiso per aver mangiato dall'albero
proibito. Tuttavia, a differenza di Satana, vien loro promesso che
quelli (dei loro discendenti) che credono e sono giusti vi torneranno
ad abitare per l'eternità, mentre coloro che non credono e sono cattivi,
"...sono i compagni del Fuoco in cui rimarranno in eterno "
Secondo l'Islam la durata della vita terrena di ogni individuo è
determinata da Dio e dopo la morte ognuno deve attendere fino al Giorno
del Giudizio, che è noto solo a Dio, per la resurrezione.
Nell'Islam è,
"... un dogma di fede che ci sia un Giorno della Resurrezione e del
Giudizio in cui i vivi ed i morti risponderanno dei loro pensieri e
delle loro azioni ..."
(Coward, pag. 56)
Prima del giorno della resurrezione apparirà la figura dell'
Anti-Cristo, che sarà sconfitta dal ritorno di Cristo, il Messia.
Un periodo d'oro di pace seguirà e alla fine vi sarà il giorno della
risurrezione. Il Corano implica che la resurrezione sarà
corporale,
anche se l'Islam, come il Cristianesimo, è suscettibile di
interpretazione testuale non letterale.
Dopo la risurrezione ogni individuo deve comparire davanti a Dio per
rispondere delle sue azioni e ad ognuno sarà mostrato un registro,
"...poi, colui a cui viene dato il libro nella mano destra sarà
giudicato con un giudizio positivo,
ma colui a cui vien dato dietro la schiena, invocherà la sua distruzione
Dopo il giudizio i malvagi saranno separati dai giusti ma Dio
risparmierà coloro che si sono realmente pentiti, mentre gli empi
saranno mandato all'inferno, dove resteranno a
"bruciare fra le fiamme."
L'inferno brucia con tanta furia e rabbia che quasi scoppia,
totalmente circondato da acqua bollente e ogni volta che i fuochi
cominciano a diminuire,
"...si deve aumentare la forza dell'incendio."
Insomma, l'immagine dell'Inferno è anche qui fatta di caldo
insopportabile e sofferenze atroci.
La destinazione per il giusto è invece il Paradiso, fatto di due
giardini, pieni di abbondanza e può essere interpretato come un ritorno
al Giardino dell'Eden. Ogni giardino ha alberi dalla folta chioma,
due sorgenti di acque cristalline e due tipi diversi di ogni frutto.
Il giusto si adagia
"... su letti i cui rivestimenti sono di broccato e seta ed i frutti dei
due giardini sono a portata di mano."
C'è un certo dibattito sul fatto che questa immagine del cielo sia o
meno da prendere alla lettera. Alcuni commentatori ortodossi l'hanno
preso per verità assoluta e credono che il cielo sia un luogo di piacere
sensuale e chiaramente mostrano che nell'Islam l'aldilà è un' eternità
in cui i giusti usufruiscono della grazia infinita di Dio che riserva la
sua ira impressionante sui malvagi.
Molto è stato detto dalla fantasia popolare circa le "vergini" promesse
agli uomini islamici. C'è un immaginario di belle e virtuose fanciulle (Houri)
in tutte le descrizioni del Paradiso nel Corano, tuttavia, questo
aspetto è stato sottolineato più di quanto probabilmente dovrebbe
essere. Il Corano è suscettibile di interpretazione letterale o figurata
come qualsiasi altro testo religioso.
Il tema unificante delle immagini presenti, sia dal punto di vista
letterale che figurato, è di abbondanza e grazia di Dio,
sicchè l'ambiente celestiale fatto di ombra, corsi d'acqua, e frutta
abbondante,
può essere pensato come emblematico della infinita grazia divina.
E' evidente che anche
per l'Islamismo, come per il Cattolicesimo, le "superfetazioni" che si
sono aggiunte al messaggio originale sono tantissime e spesso in
contrasto con il Corano stesso. Se i Cattolici hanno nel Papa una guida
unica ed autorevole, ciò non avviene nel mondo islamico perchè ogni Imam
può dire la sua e pontificare sul sacro testo. Ne nascono così
distorsioni, obblighi ritualistici che, se pur dettati dal buon senso
(come non bere alcolici e non mangiare maiale), trasformano in verità di fede dei
semplici consigli di buon vivere. Quando poi si arriva alla totale
sovversione dei principi fondamentali di Pace ed Amore per il prossimo
presenti nel testo originale , ecco che assistiamo ad una vera e propria
involuzione dei popoli che si sono lasciati assoggettare da individui
loschi e sanguinari che mirano a ben altri tipi di conquiste, non certo
spirituali, ma demoniache. Ecco perchè concordiamo pienamente con quanto
ha recentemente scritto sul suo blog il nostro amico James Donahue e che
qui vi riportiamo.
Gli Atti dell' IS Violano il Corano
<Abbiamo trovato una lettera aperta firmata da una lunga lista di
studiosi Sunniti e leader politici di tutto il Medio Oriente,
indirizzata ad Abu Bakr al-Baghdadi, l'auto-dichiarato capo dello Stato
islamico.
La lettera spiega in dettaglio perché gli atti mortali perpetrati dai
ribelli dello stato islamico e molte dichiarazioni dei "leader"
dell'organizzazione violano il Santo Corano.
La lettera, del 19 settembre 2014, rende chiaro che i Sunniti si
dissociano dallo Stato Islamico e spiega perché Abu Bakr al-Baghdadi
sbaglia nel dichiararsi il califfo del mondo musulmano.
Un califfo, secondo il credo islamico, è un successore di Maometto.
Nella lettera gli studiosi sottolineano che il Dr. Abu Muhammad al
Adnani, l'uomo che ora si fa chiamare Abu Bakr al-Baghdadi, ha
pubblicamente citato quello che secondo lui sarebbe un verso del Corano
che giustificherebbe la guerra mortale condotta dai militari dell'ISIS.
Nella lettera si afferma che la citazione,
"Dio benedica il Profeta Muhammad che è stato inviato con la spada
come una misericordia per tutti i mondi "
crea confusione ed un paradigma sbagliato. "
La dichiarazione è una versione distorta del reale versetto in cui si
legge:
"Ora Dio ha mandato il profeta Maometto come misericordia a tutti mondi
".
Hadith
Significa "racconto, narrazione" ed è in genere un singolo
aneddoto di alcune righe sulla vita del
Profeta
dell'islam
Maometto (Muhammad), ma ha un significato molto più
importante perché è parte costitutiva della cosiddetta
Sunna, la seconda fonte della Legge islamica (Sharīʿa)
dopo lo stesso
Corano. Esistono milioni di ḥadīth, classificati per
isnād (catena di trasmissione) ed affidabilità. La
collezione della totalità dei singoli ḥadīth costituisce
appunto la
Sunna. (Wiki) |
La lettera continua dicendo che il verso è un'affermazione generale ed
incondizionata tratta dal Corano stesso mentre la frase, 'inviato
con la spada'
fa parte di un Hadith che è relativo a tempi e circostanze ormai
passati.
E' vietato mescolare il Corano e gli Hadith in questo modo!
"Un hadith nel mondo musulmano è un insieme di tradizioni contenente
detti del Profeta Maometto, che non fan parte del Corano, e vengono
utilizzati come consigli e sono riferiti ad eventi e tempi specifici.
La lettera cita direttamente dal Corano quando elenca una "sintesi"
delle leggi islamiche, come le seguenti:
"L'insurrezione armata è proibita nell'Islam per qualsiasi ragione,
salvo l'evidente mancanza di fede di un sovrano che non permette al
popolo di pregare."
Inoltre:
"E 'proibito nell'Islam dichiarare un califfato senza il consenso di
tutti i Musulmani ".
La lettera è un evidente tentativo da parte dei leader Sunniti a
separarsi dallo Stato islamico e dalla guerra che si sta verificando
nella loro patria. Abu Bakr al-Baghdadi è stata una figura oscura
che ha fatta solo poche apparizioni, una tra le sue rare presenze
pubbliche è avvenuta nel mese di giugno 2014, quando ha virtualmente
dichiarato guerra alle tribù irachene ed ha annunciato che era lui il
califfo del mondo islamico. Ovviamente la leadership sunnita non è
d'accordo.
FONTI: -https://en.wikipedia.org/wiki/Harold_Coward
-
https://books.google.it/ -
http://www.perdurabo10.net
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Adattamento e
traduzioni: Webmaster
Perché le anime ritornano
(07-06-16)
Che cos'è il déjà vu? Alcuni credono che sia l'eco del riconoscersi che
risuona attraverso il velo che separa un'incarnazione da un'altra.
Per
un breve istante, due vite separate -ma interconnesse- vengono in contatto
attraverso un guizzo di comunanza metafisica.
Forse questo è vero; forse non lo è, ma un recente articolo nella
rivista Learning-Mind cita uno studio sulla reincarnazione del compianto
Dr. Ian Stevenson, da cui emerge quanto fosse convinto che le nostre
anime ritornano davvero in questo mondo dopo la morte. Con questo articolo
vi offriamo un campionario di spiegazioni
orientali e new-age, sebbene i primi riferimenti alla reincarnazione si
trovano già in narrazioni bibliche e sono stati discussi dai filosofi religiosi
classici.
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Uno dei dilemmi più ricorrenti nella filosofia spirituale è perché le
disgrazie accadono alle persone buone, unitamente al suo enigma
speculare: perché eventi fausti invece accadono a persone cattive?
Se crediamo nella Giustizia Divina, perché il nostro mondo funziona
secondo un sistema in cui la giustizia sembra essere l'eccezione
piuttosto che la regola?
Questa domanda compare per la prima volta nel libro di Giobbe, forse il
racconto più inquietante e impenetrabile di tutta la Bibbia. Anche se è
descritto come un uomo giusto, l'Onnipotente - per ragioni inspiegabili
- dà il permesso a Satana di tormentare il poveretto con ogni sorta
di sofferenze umane.
Un giorno, Giobbe viene a sapere che tutti i suoi beni sono stati portati
via da orde di saccheggiatori o distrutti dal fuoco divino, e che tutti
i suoi figli sono morti quando una tempesta innaturale ha causato il
crollo del tetto sulle loro teste. Improvvisamente privo di tutto ciò
che era suo, Giobbe risponde stoicamente,
«Il Signore dà e il Signore
toglie.>>
Non contento, Satana convince Dio a molestare ulteriormente il
pover'uomo e riceve il permesso di affliggerlo con doloroso bolle su
tutto il corpo. Questo è troppo per Giobbe che, infine, si chiede se ci
sia giustizia nel mondo.
Per quasi 40 capitoli, egli dibatte con i compagni che cercano di
argomentare contro l'apparente ingiustizia della sua malasorte e quando,
infine, l'Onnipotente decide di rivelarsi a Giobbe, non lo fa per
spiegare le sue azioni, ma per rimproverarlo per l'arroganza di aver
pensato d'essere in grado di capire i misteri del piano divino.
Alla fine, Giobbe è, almeno in parte, consolato dal ristabilimento della
sua salute, della sua fortuna e da nuovi figli. Le domande iniziali, però, restano e non senza una buona ragione. Perché
Giobbe ha dovuto sopportare tanto dolore apparentemente senza alcuno
scopo? E qual era lo scopo della rivelazione ultima di Dio, se non
rispondere a questa domanda?
Maimonide, il grande talmudista del 12° secolo, offre un'apparentemente
semplice spiegazione: la reincarnazione.
A volte le nostre anime vengono inviate su questo mondo per finire un
lavoro lasciato in sospeso, per emendare i torti commessi nelle vite
precedenti, per completare i lavori lasciati a metà, o per espiare colpe
e quindi sfuggire alla pena eterna nel mondo a venire, ma questa
soluzione ancora non ci soddisfa.
Quale beneficio otterrei soffrendo per peccati che non ricordo? E in che
modo questo spiega la prosperità e la tranquillità dei malvagi?
Anche tra i teologi, pochi possono vantare una vera comprensione
dell'animo umano. Secondo il cabalista del 18° secolo Moshe Chaim
Luzzatto, la psiche umana è composta da tre componenti distinte che,
insieme, ci rendono ciò che siamo.
Il primo è chiamato Nefesh, o anima animale. Tutte le nostre unità di
base e gli istinti sono funzioni del Nefesh, che cerca cibo, calore,
rifugio, sicurezza, riproduzione - tutte esigenze fondamentali per la
sopravvivenza fisica - così come l'immediato piacere fisico.
Il Nefesh
vive nel momento, con poco pensiero del futuro e non ha nessun interesse
per scopi più alti.
La seconda componente dell'essere umano è chiamata Ruach, non
propriamente tradotto come spirito perché imita, piuttosto che
rappresentare, l'anelito spirituale.
Il Ruach cerca la soddisfazione a lungo termine e coltiva piaceri più
raffinati, evitando la gratificazione fisica immediata a favore della
realizzazione a lungo termine di occupazioni più alte come la
letteratura, la musica e il coinvolgimento nella comunità. Purtroppo il
Ruach è ancora egoistico perchè rinuncia volentieri alla soddisfazione
istintiva per ricompense più durature come potere, successo e
illuminazione intellettuale.
Inevitabilmente, Nefesh e Ruach sono perennemente in conflitto tra loro,
con il primo che concupisce il piacere immediato e il secondo che tenta
di eludere i piaceri della carne in previsione di più una profonda
gratificazione successiva.
Solo grazie a qualche arbitro esterno possono essere entrambi spronati
alla cooperazione.
Questa è la funzione dell 'anima, il Neshoma, la scintilla divina
attraverso il quale l'uomo può elevarsi ad un livello di pietà
sfruttando gli impulsi opposti del Nefesh e del Ruach e costringendoli a
lavorare insieme a raggiungere uno scopo più elevato.
Quando l'anima ci riesce, unifica lo spirituale ed il fisico in
un'orchestrazione di armonia eterea e, così facendo, raggiunge lo scopo
per cui è stata creata.
I tre componenti diversi di Nefesh, Ruach e Neshoma diventano fuse in
un'unica entità, che produce una coscienza perfezionata in grado di
trascendere questo mondo ed entrare nella prossima, ultima fase della
sua esistenza.
Quando, però, l'anima non riesce a controllare gli aspetti più vili
dell'essere umano, permette alla dissonanza spirituale di prevalere
quindi, al fine di compiere il suo destino, l'anima ha bisogno di una
seconda possibilità per ripristinare l'armonia divina e deve fare
un nuovo viaggio tormentoso in questo mondo per provarci di nuovo.
Se poi non siamo riusciti a cogliere i vantaggi dei passati
benefici, potremmo essere costretti a vivere una vita di profonda perdita
o di privazioni. Se abbiamo inflitto dolore agli altri, potremmo
imparare a convivere con il dolore noi stessi.
Se ci siamo ritrovati a guardare indifferentemente alle sofferenze dei
nostri simili, potremmo avere a sperimentare solitudine e abbandono, onde
ripristinare l'equilibrio delle nostre anime.
Alla fine, dobbiamo imparare ad avere fiducia, che non solo la giustizia
è cieca, ma che siamo ciechi al funzionamento della giustizia divina.
Il Tikkun finale, oppure la rettificazione delle nostre anime, non può
essere paragonata a quella di un manoscritto difettoso o di un apparato
montato male: se sapessimo esattamente dove abbiamo fallito e perché
siamo stati qui, il nostro lavoro sarebbe fin troppo semplice.
Invece, dobbiamo fare i conti con l'incertezza, andare a tentoni lungo
il cammino, attraverso una gran confusione spirituale, guidati solo
dagli echi della coscienza e dal nostro desiderio di navigare le
tempeste dell'esistenza terrena.
Solo pochi hanno ricordi della loro vita passata, per motivi che possono
rimanere un mistero per tutti, ma non per Colui che li ha restituiti a
questo mondo per dar loro un'altra occasione. Ma, che dire del malvagio che prospera?
Questo può essere l'aspetto più spaventoso in assoluto della
reincarnazione. Cosa si può fare per l'anima a cui è stata data una chance dopo un'altra
chance e non ci è riuscita ogni volta?
A tale anima può essere data un'ultima occasione per riconoscere il suo
vero scopo. Insensibile alle tribolazioni, la trasmigrazione finale
dell'anima può ottenere un comfort ed una serenità immeritati,
offrendole la prospettiva inquietante di pagare in questo mondo la
perdita della vita eterna.
Niente ci deve spaventare più di una vita tranquilla priva di meriti
evidenti !!
L'ultima speranza per una tale anima sarà poter finalmente reagire al
fatto che il Padrone dell'Universo ha declinato ogni tentativo di salvezza, ma pochi di noi sono finora andati così lontano e pochi di noi hanno
ricordi di vite passate, così la formula migliore che abbiamo per il
successo spirituale è ascoltare le parole conclusive di Re Salomone in
Ecclesiaste:
La somma della questione, quando tutto è stato ascoltato, è
stare in soggezione davanti all'Eterno
e seguire le sue strade, perchè
questa è l'interezza dell'uomo.
Quanto più cerchiamo la verità e la giustizia, quanto più riusciamo ad
influenzare il mondo acchè diventi leale e giusto, tanto più rapidamente
consentiremo alle nostre anime di andare avanti verso il loro destino
spirituale.
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AMORE E LUCE PER LE VITTIME DEI
VILI ATTENTATI DI PARIGI
(14/11/15)
Ancora
un massacro ieri notte a Parigi, altre 127 o più vittime
innocenti della follìa pseudo-religiosa,un gravissimo
fatto di sangue che vediamo come una tragica,ulteriore conferma
che quanto ci dicono le Guide è verissimo:
NON ESISTE UNA RELIGIONE
MIGLIORE DI UN'ALTRA, LO E' QUELLA CHE CI PORTA PIù VICINI A
DIO!
Lo abbiamo detto e
ridetto: le Religioni hanno tutte un "nucleo" originario
identico che potrebbe essere nato da comunicazioni spirituali
elevate, purtroppo sono state poi manipolate dagli uomini per
fini totalmente opposti a quelli iniziali. Tradotti, ritradotti,
modificati fraudolentemente, i così detti "Sacri Testi" sono
oggi un guazzabuglio di principi morali, consigli dietetici e
dettami sul modo di vestire che non hanno nulla a che fare con
l'idea primigenia di dare un semplice codice di comportamento
morale all'essere umano e che, invece, sono stati assunti a
dogmi di fede!
Non si può uccidere in nome di Dio, perchè Lui ci ha detto di
amare e non di odiare, perciò come fanno a definirsi religiosi
questi assassini? Come possono accampare l'assurda pretesa di
"convertire" chi non manifesta le loro identiche e folli idee?
Convertirci a cosa? All'odio, all'ignoranza all'oscurità, alle
discriminazioni di ogni tipo? Non dice pure il loro Libro che
gli uomini son tutti uguali davanti a Dio e che saremo tutti
giudicati per le opere compiute? Il momento è gravissimo e non
saranno certo i razzi ed i droni di questa o quell'altra potenza
terrena a risolvere questo conflitto,bensì una decisa azione da
parte di chi quei libri dovrebbe solo riscriverli alla luce
degli insegnamenti delle grandi Guide -Cristo, Maometto, Buddha-
che la Luce ci ha inviato nel corso dei millenni, anzichè
adorarli, così rimaneggiati nei templi d'ogni credo fideistico.
Se tutti i capi religiosi della Terra volessero davvero la Pace,
dovrebbero semplicemente eliminare quanto di inutile e dannoso
si è accumulato nel corso dei secoli nei loro Sacri Testi e
liberare l'umanità dal giogo dei condizionamenti da essi
causato, proclamando a tutto il mondo questo solo e supremo
comandamento:
AMA IL PROSSIMO TUO COME TE
STESSO!
WEBMASTER
TUTTI AL MARE!
(03-08-15)
E'
ormai tempo di vacanze, la mente corre subito a spiagge di sabbia
bianchissima, deserte o quasi, ma non sempre i nostri sogni
corrispondono alla dura realtà! Ammesso di avere il tempo libero ed i
soldi per fare villeggiatura, quali sacrifici attendono l'entusiasta
aspirante-bagnante? Code ai caselli, prezzi del carburante alle stelle,
deviazioni interminabili e prezzi altrettanto salati per alberghi,
spiagge ed ombrelloni. Ci si chiede se queste seccature le avremo
anche dopo morti ed a questo punto nasce spontanea la domanda:
esiste il mare
nell'Aldilà?
Che aspetto avrà? Ci potremo bagnare e passeggiare lungo le sue rive?
Oppure è un (raro) privilegio terreno e basta?
A dire il vero, nei
resoconti dei Ritornati vengono spesso descritti fiumi, laghi, cascate
iridescenti, ma l'elemento "mare" compare molto raramente. Ce ne siamo
chiesti il perchè, dato che, in qualsiasi ambiente desideriamo vivere
nei Livelli Superiori di Esistenza, esso viene immediatamente creato
dalla nostra stessa mente.
Forse, però, abbiamo trovato una spiegazione a questa scarsità di
documentazioni...marittime.
Probabilmente, essendo la maggior parte dei racconti di NDE "made in
USA" o in GB è facile capire che la maggioranza degli Anglosassoni
il mare...non
lo ha mai visto!
Se qui da noi è impensabile un'estate senza la spiaggia, per la maggior
parte dei sudditi di Obama il mare è una realtà molto distante (anche
migliaia di kilometri) dalle loro case, sicchè per trovare un po' di
refrigerio, devono accontentarsi di laghi e fiumi. Lo stesso vale per i
sudditi di Sua Maestà Britannica, ma per ragioni diverse: il loro mare è
troppo freddo per attrarre torme di turisti. Setacciando la Rete,
abbiamo così trovato questa bellissima descrizione del mare dell'Aldilà,
ottenuta dalle canalizzazioni di
Mons. H. Benson (clic) che ci affrettiamo a sottoporre
all'attenzione dei nostri Lettori, sperando siano ben comodi sotto un
ombrellone a godersi il meritato riposo ferragostano!
Webmaster
Ruth si aspettava che il mare fosse salato, ma non lo era, con sua
grande sorpresa. Per quanto ho potuto osservare, non aveva alcun gusto!
Era mare più in virtù della sua grande estensione e delle
caratteristiche del terreno adiacente che per altro.
In tutti gli altri aspetti assomigliava all'acqua dei ruscelli e dei
laghi.
(Monsignor Robert Hugh Benson, Liwu, 91-2).
Quando visto da una posizione piuttosto in alto sul suo livello, l'acqua
si presenta come una distesa scintillante di colore. Non ci sono
tempeste ad agitarne la superficie con violenza; allo stesso tempo il
mare non è sempre d'aspetto vetroso. La più delicata delle brezze
giocherà con leggerezza sulle acque e la superficie forma piccole onde
che assumono un centinaio di tinte diverse in un piccolo spazio, in modo
che questi raggi di luce riflessa sono come lampi di colore che possono
scaturire solo dal più puro dei diamanti.E' un'esperienza emozionante da vedere per la prima volta questo effetto
scintillante che è naturale per tutta l'acqua presente nel Mondo degli
Spiriti.
Quando la vidi, non riuscivo a credere ai miei occhi,
così incredibilmente stimolante era lo spettacolo ed anche adesso,
sebbene sono diventato un residente esperto di questi regni, posso
essere entusiasta per il gioco di colori che osservo ogni volta che
vengo in visita al fiume, al lago o al mare. E questo vale per tutti
noi. La familiarità con questi spettacoli non ci ha reso indifferenti.
Ci sarebbe qualcosa di radicalmente sbagliato in noi, se così fosse.
(Monsignor Robert Hugh Benson, HH, 95)
Non mi sarei mai aspettato di vedere un mare così. a sua colorazione era il riflesso più perfetto dell'azzurro del cielo
soprastante, ma in aggiunta, vi erano riflesse una miriade di tinte
dell'arcobaleno in ogni piccola onda.
La superficie dell'acqua era calma, ma questa calma non significa
affatto che l'acqua era senza vita. Non esiste una cosa come l'acqua
senza vita o stagnante qui. ...
Una breve passeggiata lungo un piacevole sentiero tortuoso ci ha portato
ad una spiaggia di sabbia. Edwin (la sua Guida- NdR) ci ha informato che
si trattava di un oceano senza maree e che in nessun luogo era molto
profondo rispetto ai mari terrestri. Tempeste di vento erano impossibili,l'acqua era sempre calma e, come tutta l'acqua presente in questi
regni, era di una temperatura piacevolmente calda che non causava
sensazioni di frescura - o addirittura freddo - per i bagnanti. Era,
naturalmente, perfettamente vivente, priva di ogni singolo elemento o
caratteristica dannosa ma, al contrario, ricca di sostegno vitale.
Fare il bagno in quell'acqua è sperimentare una perfetta manifestazione
di forza spirituale.
La sabbia su cui abbiamo passeggiato non ha nessuna delle
caratteristiche sgradevoli connesse con quella del piano terrestre. Non
è mai faticoso camminare e, anche se aveva tutte le caratteristiche
della sabbia, essa era ferma nella consistenza e morbida al tocco della
mano.
In realtà, questo particolare qualità la rendeva più simile a prati ben
tenuti.
Abbiamo preso alcune manciate di quella sabbia e, passandola tra le
dita,grande è stata la nostra sorpresa nello scoprire che mancava ogni
traccia di granulosità sì da sembrare più simile a liscia, morbida
polvere.
Eppure,esaminandola da vicino, era innegabilmente solida. (Monsignor
Robert Hugh Benson, Liwu, 90-1.)
Tratto dal Sito
http://goldengaiadb.com/New_Maps_of_Heaven |